Theologica & Historica. Annali della Pontiicia Facoltà Teologica della Sardegna, xxiii (2014), pp. 295-334.
* Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di
Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura.
La parroCCHIaLE DI saN mICHELE
arCaNgELo a NurrI
Marcello Schirru*
Sommario. Attraverso le fonti d’archivio, riaiora la vicenda architettonica di un sin-
golare monumento ecclesiastico della Sardegna: la parrocchiale di san Michele Arcangelo
a Nurri (Ca). Dalla fabbrica cinque-seicentesca, all’imponente ampliamento dell’ultimo
’700, l’ediicio vive una storia lunga e travagliata. Esperti progettisti e decoratori si al-
ternano tra le mura della chiesa, impreziosendo con le loro opere un interessante ogetto
architettonico della prima modernità sarda.
Abstract. Through the archival sources, re-emerges the architectural history of
a sardinian singular eclesiastic monument: the san Michele Arcangelo church, in
Nurri (Ca). From the XVI-XVII century building, to the huge XVIII century expan-
sion, the building lives a long and tricky story. Expert designers and decorators al-
ternate between the walls of the church, enriching with their works an interesting
architectural object in the irst sardinian modern age.
1. La chiesa antica
1
La devozione all’Arcangelo Michele è un rito di antica origine, difuso nel
Cristianesimo di culto occidentale ed orientale
2
.
1
La presente pubblicazione è stata prodotta durante l’attività di ricerca inanziata con
le risorse del P.O.R. SARDEGNA F.S.E. 2007-2013 - Obiettivo competitività regionale e
occupazione, Asse IV Capitale umano, Linea di Attività l.3.1 “Avviso di chiamata per il
inanziamento di Assegni di Ricerca.
2
Tra i recenti contributi sul culto dell’Arcangelo Michele e sulla sua difusione nell’Italia
meridionale e in Sardegna, segnaliamo:
Culto e insediamenti micaelici nell’Italia meridionale fra tarda Antichità e Medioevo, Atti
del Convegno internazionale, Monte Sant’Angelo, a cura di C. Carletti, G. Otranto,
Dipartimento di Studi Classici e Cristiani, Bari 1994; G. Villani, Il culto bizantino in
Sardegna: inluenza culturale e religiosa nell’Isola, Bollettino Bibliograico e Rassegna
Archivistica e di Studi Storici della Sardegna, XXIII, Istituto per la Storia del Risorgimento
Italiano, Cagliari 1997, 14-15.
Un regesto bibliograico approfondito è consultabile nella pagina web dell’Enciclopedia
dell’Arte Medioevale, Edizioni Treccani, alla voce “Michele Arcangelo, santo”, a cura
di E. Federico: http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-michele-arcangelo_
(Enciclopedia-dell’-Arte-Medievale)/
Le tradizioni cristiane interpretano in modo diverso il culto micaelico. La Chiesa
Marcello Schirru
In Sardegna, l’adorazione per l’Arcangelo è attestata intorno alla metà
del secolo IX, sotto il pontiicato di Leone IV
3
. Come in altre regioni me-
diterranee, la presenza di santuari ed insediamenti ecclesiastici dedicati al
santo, anche a carattere monastico, è rilevante, almeno dall’Alto Medioevo.
A questo cospicuo patrimonio appartiene la parrocchiale di san Michele a
Nurri, villaggio agricolo del Sarcidano, territorio incuneato tra la Barbagia
di Belvì, la Trexenta e la Marmilla.
Le vicende architettoniche della chiesa nurrese non si discostano dal de-
stino di tanti ediici religiosi della cristianità, soggetti ad ampliamenti e ri-
costruzioni nel corso dei secoli. Al momento, la primitiva fondazione del
monumento giace nell’incertezza, non essendo nota alcuna fonte archivi-
stica o letteraria antecedente la prima epoca moderna. Per quanto afer-
mato riguardo alla difusione del culto micaelico, il primitivo impianto della
parrocchiale potrebbe risalire all’epoca bizantina, benché l’ipotesi, conside-
rata la lunga appartenenza della Sardegna all’Impero Romano d’Oriente,
sia insuiciente a ricostruire le caratteristiche altomedioevali dell’ediicio.
Allo stesso modo, non è dato sapere se la chiesa sia trasformata f ra i se-
coli IX e XI. Per quanto riguarda il Medioevo, le poche notizie disponibili
non descrivono la condizione economica del villaggio di Nurri; la presenza
di una committenza privata o ecclesiastica forte rimane, al momento, un’e-
ventualità da veriicare ed argomentare su base documentaria
4
.
orientale equipara l’arcangelo ad un santo mentre la dottrina romana, ispirandosi
all’insegnamento di sant’Agostino, lo considera venerabile caritate, non servitute. Fin
dalla tardo-antichità, la devozione universalmente riconosciuta favorisce la difusione
del culto, arricchendo l’iconograia del personaggio, ora rappresentato come
condottiero militare, ora come giustiziere, attributi consolidati nella memoria sacra.
Nel cristianesimo orientale, il personaggio si arricchisce di ulteriori segni iconograici.
Riconosciuto dalla tradizione come Texiarcos, ovvero soldato al comando delle milizie
celesti, altre volte il santo è raigurato come Psicopompo, giustiziere e guida delle anime
in Paradiso, o ancora come guaritore, erede della dottrina di Esculapio. Secondo alcuni
studiosi, da tali attributi, deriverebbe la consuetudine di erigere le chiese dedicate
all’arcangelo in luoghi di chiara valenza strategico-militare o di farvi soggiornare i
malati ainché sia indicata loro in sogno la cura guaritrice. Nel Mediterraneo orientale,
san Michele Arcangelo viene celebrato in tre ricorrenze, secondo il contesto geograico:
il 12 giugno in Egitto; il 6 settembre in Siria; l’8 novembre a Bisanzio.
3
A. Marcialis, Nurri un villagio del Sarcidano, aipsa, Cagliari 2003, 112; G. Pistarino, Da
Kaputanni e triulas, note sul calendario sardo, Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino,
XMV, Accademia delle Scienze, Torino 1960-61, 486-492.
4
Cenni preziosi, ma giustiicatamente sommari, sulla situazione socio-politica del
Sarcidano e del villaggio di Nurri in epoca medioevale sono contenuti nel libro:
M. A. Orrù, Sarcidano: note per una storia, Stampalux, Cagliari 1994.