Le statue colossali nuragiche di Mont’e Prama. Un giacimento funerario e cultuale 307 Il complesso di Mont’e Prama. Un modello per il mito greco dei Tespiadi, i fgli di He- rakles in Sardegna? La tradizione della colonizzazione mitica della Sardegna da parte di Iolao e dei Tespiadi, fgli di Herakles, va fatta risalire nel suo nucleo originario ad ambito beotico di fase geometrica. Solino (I, 61) in un inciso relativo a Iolao in Sardegna, ma non registrato da alcun altro autore, afferma: «[…] Gli Iolensi, così detti da Iolao, aggiunsero al suo sepolcro un tempio, in quanto imitando le doti dello zio paterno (Hercules) liberò la Sardegna da tantissimi mali»; è possibile che vi sia una contaminazione fra la notizia soliniana e quella aristotelica nel passo del De anima di Tertulliano (49, 2) che attesta un heros della Sardinia che libera dalle visioni coloro che giacciono presso il suo fanum. Deve notarsi che la tradizione timaico-diodorea conosce in Sar- degna opere di Iolao, realizzate con l’intervento di Dedalo, tra cui gymnasia grandi e sontuosi e templi degli dèi (Diod., IV, 30, 1: V, 15, 2), mentre Pausania sottolinea che Iòlaos da parte degli abitanti [della Sardegna] riceve timàs (onori religiosi); che queste timài nei confronti di Iòlaos implicassero un luogo di culto impiantato presso il suo sepolcro in Sardegna è desumibile da un altro passo di Pausania (IX, 23, 1) relativo alla localizzazione dell’heroon di Iolao a Tebe: «[…] A Tebe davanti alla porta chiamata Pretide ci sono il gymnasion detto di Iolao ed uno stadio costituito da un terrapieno come quelli di Olimpia e di Epidauro. Qui si mostra anche l’heroon di Iolao. Anche i Tebani si accordano col fatto che lo stesso Iolao sia morto in Sarde- gna con gli Ateniesi e i Tespiesi passati con lui nell’isola». Pausania (o la sua fonte) evidenzia il fatto che l’heroon di Iolao a Tebe fosse un cenotafo o che le sue ossa fossero traslate dalla Sardegna, poiché la tradizione della morte di Iolao in Sardegna era accettata anche dai Tebani. Pindaro ricorda il sepolcro tebano di Iòlaos presso quello dell’avo Anftrione (Pind., Pyth. IX, 137) ed esalta la storia delle vittorie nelle Iolee di Tebe di vincitori a Olimpia, come il pugila- tore Diagora di Rodi o Efamosto d’Opunte vincitore nella lotta; gli scolii a Pindaro oscillano tra la localizzazione tradizionale tebana del sepolcro di Iolao e quella sarda, con l’esplicita testimonianza dello scoliasta in Pind. Nem. IV, 32, secondo cui «[…] Invero il monumento funerario di lui era in Sardegna». La localizzazione del temenos di Iolaos presso le mura di Tebe è attestata anche dalla Anabasis Alexandri di Arriano (Anab. Alex. I, 7, 7). Infne la tomba di Iolao è indicata già da Aristo- tele, in Plutarco, come il luogo del giuramento d’amore tra eromenoi ed erastai (Plut., Pelop. 18, 5), che formeranno lo ieròs lochos (battaglione sacro). In realtà è evidente che il culto eroico di Iolao a Tebe, extramuraneo, presso il gymnasion e lo stadion di Iolaos, sede delle feste Iolaee, fosse primario mentre il culto localizzato in Sardegna sia secondario e frutto di una sovrainterpretazione greca di monumenti e rituali sardi: l’ipotesi è che dietro la conoscenza greca in fase arcaica della sflata delle molte decine di statue colossali, maschili e giovanili, di Mont’e Prama vi sia il nucleo originario del mito della colonizzazione dell’isola da parte dei fgli di Herakles. Nota bibliografca aa.VV. 2012f. aa.VV. 2014c. aa.VV. 2014e. aa.VV. 2014h. aa.VV. 2015e. aa.VV. 2016a. aa.VV. 2016c. BernarDini p. 2013. BernarDini p. 2016a. BernarDini p. 2016b. Fonzo o., paCCiani e. 2016. LeoneLLi V. et alii 2012b. LiLLiu G. 1977. LiLLiu G. 1997. renDeLi M. 2010. renDeLi M. 2011. renDeLi M. 2014a. SaLiS G., uSai L. 2015. tronChetti C. 2013. tronChetti C. 2016. uSai A. 2015a. uSai A., ViDiLi S. 2016. uSai e., zuCCa r. 2015. zuCCa r. 2011. zuCCa r. 2012. zuCCa r. 2013. zuCCa r. 2017.