I primi trovansi assai elevati sul mare in vari punti del Campidano meridionale, come sono quello grande di Sanluri, ed i più piccoli di Serrenti, San Gavino, Mara e Simbiritzi. Sono essi bacini chiusi e senza emissario, e quando nelle siccità esti- ve si prosciugano più o meno, ne rimane coperto il fondo da uno strato di sale che si ridiscioglie poi nelle acque del se- guente autunno. Nei tentativi che si fecero di scolo e successi- va coltivazione di alcuni di simili stagni, si ebbe a lottare con l’ostacolo opposto alla vegetazione dalla eccessiva quantità di sale che ne impregnava il fondo. Varie opinioni furono emesse sull’origine di questo sale, attribuito da taluno a strati sotterra- nei nel terreno stesso e da altri all’apporto fattovi dall’aura ma- rina; ma la più probabile è che quel sale sia un residuo del- l’antico mare quaternario, il quale, come poco sopra fu detto, ricopriva ancora il Campidano prima dell’ultimo sollevamento che diede alla Sardegna il rilievo attuale. La prolungata evapo- razione dei decorsi secoli avrebbe concentrato in essi non sol- tanto il sale preesistente nel loro bacino, ma quello anche di tutti i terreni circostanti che vi scolavano. È dunque sperabile che, procurando loro perenne e facile scolo, breve numero d’anni basterà perché ne segua il perfetto dissalamento. Gli stagni littoranei invece sono antichi seni di mare ri- dotti a lagune dall’interrimento combinato delle alluvioni dei prossimi fiumi o torrenti e del cordone littoraneo elevato dai flutti marini. Quelli che comunicano col mare per foci natu- rali od artificiali contengono acque salse che in estate, eva- porando su certi spazi, lasciano depositi più o meno abbon- danti di sale. Simili stagni esistono in più punti della costa, ma i più grandi sono presso Cagliari ed Oristano, dove ven- gono utilizzati a pesche molto lucrative. Quanto al sale natu- rale che si forma in alcuni di essi, viene talora raccolto in parte ed utilizzato per uso del bestiame. Ma dove la bassa terra circostante a simili lagune era molto estesa e si presta- va all’uopo, venne utilizzata per lo stabilimento delle saline artificiali. Le più importanti sono quelle a levante di Cagliari, dove in estate il vento maestrale (nord-ovest), giungendo at- traverso l’isola caldo ed asciutto, produce una potente eva- porazione che genera copioso ed ottimo sale. Cenni geologici 101