per prenderne possesso in nome del suo sovrano. Il 9, in pre- senza degli Stati dell’Isola, la consegna solenne fu fatta dal commissario imperiale. Il 2 settembre, in presenza dei rappre- sentanti dell’Isola, il barone di Saint-Remy prestava a Cagliari, in qualità di viceré di Savoia, il giuramento solenne alle costi- tuzioni del regno. Nel 1739, il conte d’Aspremont ingrandì e ri- pristinò in stato di difesa le fortificazioni della città. Il 23 gen- naio 1793 l’ammiraglio Truguet comparve davanti a Cagliari, il 26 sferrò un attacco, con scarso successo; con i rinforzi della squadra navale del contrammiraglio Latouche-Tréville, il 15 febbraio tentò un nuovo attacco contro la città e i sobborghi; sotto un terribile fuoco di dodici ore, la città subì gravissimi danni; la situazione prendeva una cattiva piega, quando, nella notte tra il 17 e il 18 febbraio, si levò una tremenda tempesta; la flotta assediante fu messa quasi completamente fuori uso; tra le altre navi, essa perse la “Léopard”, vascello con ottanta cannoni che affondò vicino alla spiaggia di Cagliari. Da allora i Francesi non intrapresero più niente di essenziale contro la piazzaforte e dal 28 scomparvero completamente 49 . Il 28 apri- le 1794 scoppiò a Cagliari una grande rivolta popolare. Nel lu- glio 1795 il generale marchese della Planargia e l’intendente generale Pitzolo furono massacrati dalla plebaglia in rivolta. Il re Carlo Emanuele IV, scacciato da Torino dalla repubblica francese, arrivò a Cagliari con i fratelli e la corte il 3 marzo 1799, invitato dai rappresentanti dell’Isola 50 . Il 9 agosto dello stesso anno moriva a Cagliari, in giovane età, il figlio del duca d’Aosta, in seguito re Vittorio Emanuele I; il bambino fu sepol- to nel santuario sotterraneo della cattedrale. Questa morte non fu senza importanza storica, perché più tardi fece sì che il tro- no di Sardegna passasse al ramo Savoia-Carignano. Il 19 set- tembre Carlo Emanuele partì dalla città di Cagliari per andare a Livorno, lasciando come suo luogotenente il fratello, duca Capitolo I 59 49. Vedi, per questi particolari, J. F. Mimaut, Histoire de Sardaigne, cit., vol. II, 1825, pp. 209-215. 50. Vedi soprattutto P. Martini, Storia della Sardegna dall’anno 1799 al 1816, Cagliari, 1852.