Siccome non ho notato acqua stagnante nei pressi, sarei abbastanza convinto che il nome di castello della “Paludac- cia” o “Padulazza” non venga da una qualche palude vicina, bensì da una antica dimora di villeggiatura, villa, che stava vi- cino al castello e che sarebbe appartenuta ai giudici di Gallu- ra. Questa residenza non era forse nient’altro che lo stesso ca- stello, chiamato un tempo Villa Donne Padulese. L’illustre storico della Sardegna 51 in una nota molto interes- sante in cui dà prova di un sano spirito critico, ha chiarito a proposito di una Donna Padulesa (o Paludesa) un punto rima- sto oscuro all’epoca in cui scriveva; esso diventa più compren- sibile grazie a nuovi documenti pubblicati dal Martini 52 . Vi si legge una curiosa lettera di un certo Comita, figlio di Costanti- no e fratello secondogenito di Saltaro, giudice di Gallura, indi- rizzata a Torgotorio II giudice di Cagliari, di cui invocava l’ap- poggio per salire sul trono di Gallura, al quale aveva diritto dopo la morte di Saltaro, in quanto il trono era stato occupato prima da Torgotorio di Zori, cognato di quest’ultimo, poi da Ottocorre di Gunale. Il testo, senza indicazione di data, fu scrit- to in Villa Donne Padulese, ipoteticamente fra gli anni 1111 e 1116. Tra i documenti citati dal Manno si trova una donazione del 1112 alla chiesa di Santa Maria di Pisa da Donna Padulesa de Gunale filia quondam (…) et mulier quondam Trocotori de Zori regis Gallurensis, morto un anno prima, cioè nel 1111. Durante questo periodo il giudicato di Gallura era nelle mani del secondo usurpatore, Ottocorre di Gunale, probabile paren- te della nobildonna, ma suo nemico; egli era talmente temuto che nessuno volle compromettersi facendo da testimone a questa donazione. In altro documento, riportato dal Manno nella stessa nota, Ottocorre di Gunale finì per confermare nel 1116 la donazione di donna Padulesa, atto al quale partecipò come testimone quello stesso Comita fratello di Saltaro che si riteneva leso nei propri diritti; ciò proverebbe che Ottocorre Capitolo VIII 45 51. G. Manno, Storia di Sardegna, cit., vol. I, pp. 349-350, nota 776. 52. P. Martini, Pergamena d’Arborea illustrata, Cagliari, 1846, p. 46. [Si tratta delle false Carte d’Arborea].