Da Tulcale al Centro Storico di Dorgali Per la salvaguardia di un centro storico non si può prescindere dalla conoscenza degli eventi storici. Questi eventi hanno sempre determinato conseguenze urbanistiche. L’evento urbanistico più importante nel primo millennio dell’era cristiana è stato nell’agro dorgalese il tragico spopolamento della città di Nuraghe Mannu. Nuraghe Mannu aveva un nome originato dall’accezione Tugulu o Togulu o Togolu, che in caso vocativo latino faceva Tugule e poi in una fase successiva Tule o Tole con suscettibilità di elisione della T prima consonante e che ancora oggi in sardo vuol dire canale e quindi porto (c.f.r ‘Ogole in L’Ortobene in Voci di un Mondo Remoto Fabio Fancello). Il porto canale era a “Sos Dorroles”: Sos Thurri (da thyrr mare o tirreno in sardo antico la y veniva letta u in periodo bizantino come tummu per timo) Tugules o Togoles (canali in sardo antico) che per i romani era uno dei “sulchi tirreni” dove sulchi stava proprio per l’italiano moderno solchi. Con questo termine si indicavano le codule del Golfo di Orosei usate come approdi. Codula non è altro che una trasposizione di Tocula parola al femminile che vuol dire sempre canale. Il nome del porto Tugulu è tradito da molti siti non ultimo dall’accezione del monte sovrastante e cioè Tului. Questo si ripete anche in altri luoghi simili della Sardegna vedi la collina di Tului nella Sulci occidentale. Quest’ultimo monte è molto visibile ed era utilizzato in altre epoche quando non c’erano carte come riferimento per orientarsi dalle zone interne. Tului vuol dire “Tugulu ibi” e cioè “il canale è qui” e quindi il “porto è qui”. L’accezione “Tulcale” vocativo dal nominativo “Tulcalu”, nome antico di Dorgali secondo la tradizione, è l’accezione che vuol dire appartenente a Tugulu ed è riferito al porto di Nuraghe Mannu. Si può dire che oggi con gli strumenti linguistici moderni Dorgali sarebbe stata chiamata “Portuale”. E’ la stessa nemesi del nome Cagliari che era in origine Carale ed è l’aggettivo riferito a Car che in sardo antivo significa Stagno e quindi vuol dire citta appartente a Car, allo stagno e quindi si può dire che oggi con gli strumenti linguistici moderni sarebbe stata chiamata “Stagnale”. La città di Tulcale fù in senso burocratico religioso per la cristianità delle popolazioni dell’interno la Prima Civita costiera, allora una delle tre città marinare più importanti della Costa Orientale della Sardegna. La prima civita perché era lo sbocco a mare orientale della Diocesi bizantina dell’interno di Crisopoli la cui protettrice era la Madonna della Guardia. A questo culto fu inizialmente dedicata nel 1898 la Chiesa parrocchiale della Marina di Dorgali. La tradizione da sempre sostiene che Tulcale era il nome antico di Dorgali. Risponde al fatto che anche la città di Nuraghe Mannu si chiamava Tulcale o in modo molto simile. Oltre a Tulcale le altre Civite della costa erano allora Posada-Feronia e Olbia-Terranova che nell’ordine costituirono le tre Civite in successione storica. A Nuraghe Mannu vi erano chiese, monasteri edifici militari e commerciali realizzati riattando anche vecchie costruzioni nuragiche. Nuraghe Mannu si spopolò per via dei cruenti attacchi barbareschi intensificatesi nell’VIII secolo. La sua popolazione superstite fondò Dorgali. Anche il nome “su dùrgalu” evoluzione dell’accezione tulcale é parola dorgalese e significa sempre canale. La storia di Dorgali inizia nel periodo tardo della chiesa greca con la realizzazione delle chiese dedicate ai santi del menologio greco: Santa Caterina, Santa Cecilia (che era collocata a fianco di quella antica di Santa Caterina), Sant’Andrea, N.S. d’Itria, Santa Elisabetta a Toloi, San Giovanni Battista a Dorgali. Di quest’ultima chiesa si è persa la memoria ma restava il nome del fiumiciattolo che nasceva a Su Ponte ed attraversava il paese passando nell’attuale via Bologna presso il monumento. Poi ci fu il periodo giudicale con l’iniziale dominazione dell’Arborea d
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