Albagiara con il suo centro ed i dintorni nei quali si trova il Nuraghe complesso di San Lussorio Martire
In questa tappael nostro viaggio, da Usellus ci recheremo ad Albagiara che visiteremo con il suo centro ed i dintorni nei quali si trovano i resti dell’Nuraghe complesso di San Lussorio Martire. La regione storica della MarmillaNella Sardegna centro meridionale, a cavallo del confine che separa la Provincia di Oristano da quella del Sud Sardegna, c’è una zona chiamata Marmilla della quale qui visiteremo la parte settentrionale. I comuni che fanno parte della Marmilla settentrionale, in Provincia di Oristano, sono: Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baressa, Baradili, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Masullas, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Nureci, Pau, Pompu, Ruinas, Senis, Simala, Sini, Siris, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villa Verde. I comuni della Marmilla meridionale, in Provincia del Sud Sardegna, sono: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, las Plassas, lunamatrona, Pauli Arbarei, Sardara, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca. Nella Marmilla meridionale spicca incontrastato il colle di las Plassas, famoso per la sua forma mammellare, che a quanto pare avrebbe dato il nome al territorio circostante. Questo colle aveva in antichità al suo apice un capezzolo gigante attraverso il quale Madre Natura dava nutrimento a tutti i Sardi. Il paesaggio è prevalentemente collinare e comprende la Giara di Gesturi, la Giara di Siddi, la Giara di Serri, l’altopiano di Genoni ed il bacino del rio Mannu d’Isili. Le attività principali della zona sono l’agricoltura ed il turismo. In viaggio verso AlbagiaraEravamo arrivati ad Usellus da Assolo con la SS442 di Laconi e di Uras prendendo dopo cinque chilometri, verso nord, la SP35 della Marmilla che ci aveva portati nell’abitato. In questa tappa del nostro viaggio, da Usllus riprendiamo la SP35 della Marmilla verso sud che, superato l’incrocio con la SS442 di Laconi e di Uras, ci porta all’interno dell’abitato di Albagiara. Dal Municipio di Usellus a quello di Albagiara si percorrono 2.3 chilometri. Il piccolo comune chiamato AlbagiaraIl comune di Albagiara (altezza metri 215 sul livello del mare, abitanti 246 al 31 dicembre 2021) è un piccolo paese dell’Alta Marmilla ai piedi della Giara di Gesturi. Si tratta di una piccola comunità di collina che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto tessuto industriale. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, ed è situato nella zona della Giara di Gesturi. Giare è il nome con cui in Sardegna sono chiamati gli squadrati altopiani basaltici dal profilo perfettamente orizzontale e con i fianchi scarpati, si tratta di formazioni geologiche caratteristiche dell’area settentrionale e orientale della regione della Marmilla, rispetto alla quale rappresentano, per la nettezza dei loro contorni, una nota di rottura dal punto di vista paesaggistico e offrono un panorama di indiscutibile fascino. Origine del nomeIl nome Albagiara è la nuova denominazione data di recente, nel 1964, al villaggio Ollasta Usellus. Il suo nome è composto dalle voci sarde Giara e dal femminile di Arbu o Arvu, che letteralmente significa Bianco, a ricordo del sorgere del sole sull’altopiano della Giara. Il termine Giara è, invece, di probabile origine romana. La sua economiaIl perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione, e le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, frutteti e olivo. Tra i prodotti locali, oltre alle olive sono particolarmente rinomate le mandorle, alla base dei dolci tradizionali che allietano le principali feste religiose della comunità. Si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta di dimensioni alquanto modeste; sono presenti aziende che operano nel comparto della produzione alimentare e dell’edilizia. Nel suo territorio è significativa anche l’attività della lavorazione del legno. Non sono forniti servizi qualificati, ma una sufficiente rete commerciale riesce a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. La splendida località di Su Padenti, con il suo fitto bosco di roverelle, sughere e lecci, che costituiscono l’habitat naturale per i caratteristici cavallini sardi, insieme al prezioso patrimonio archeologico, rappresentano una ragione sufficiente per attirare un discreto flusso turistico sul posto. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciL’area è abitata già dal Neolitico ed in epoca nuragica come attestato dalla presenza sul territorio di alcuni Nuraghi, tra i quali primeggiano quello complesso di San Lussorio Martire. Testimonianze dell’età romana sono tombe con corredo funerario, tracce di muri, abbondanti frammenti di ceramica, numerose monete e anche una statuetta in bronzo di Agrippina. Nell’undicesimo secolo con il nome di Ollastra, paese degli ulivi simbolo di pace, di cui si ha la prima testimonianza ufficiale nel libro delle Decime pontificie, appartiene alla curatoria di Parte Usellus, nel Giudicato di Arborea. Nel 1420, alla caduta del Giudicato, anche Usellus entra a far parte del Marchesato di Oristano, e nel 1478, alla definitiva sconfitta degli Arborensi, passato sotto la dominazione aragonese, viene incorporato nell’Incontrada di Parte Montis, che fa parte della conte di Quirra, feudo dei Carroz. Nel 1603 la conte viene trasformata in Marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva. Il paese viene riscattato all’ultimo feudatario, Filippo Osorio marchese di Quirra, nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, e diviene un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio Comunale. In passato era denominato Ollastra Usellus, evidentemente perché lo si voleva distinguere bene dall’altro villaggio chiamato Ollastra Simaxis, ed il comune di Ollasta Usellus nel 1927 viene aggregato al comune di Usellus divenendo una sua frazione. In seguito, nel 1959, quello di Ollasta Usellus riacquista l’autonomia con la denominazione di Ollasta. In seguito a un referendum popolare, gli abitanti scelgono nel 1964 il nome di Albagiara, a ricordo del sorgere del sole sull’altopiano della Giara, e del comune di Ollasta viene cambiata quindi la denominazione in Albagiara, anche se ancora oggi nel parlare comune viene chiamiata con il suo nome d’origine. Del comune di Albagiara nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Oristano. Le principali feste e sagre che si svolgono ad AlbagiaraDate le dimensioni del borgo, ad Albagiara non sono presenti gruppi folk particolarmente significativi, ma in ogni occasione è possibile che la popolazione utilizzi il costume tradizionale. Tra le principali feste e sagre che si svolgono ad Albagiara si segnalano, il 20 gennaio la Festa patronale di San Sebastiano Martire; a febbraio il Carnevale, con sfilate di carri, maschere e balli in piazza; a metà maggio, la Sagra dei legumi durante la quale è possibile degustare dei piatti a base di legumi e sono previsti inoltre degli spettacoli, mostre ed eventi culturali vari; la Sagra dei legumi incomincia con l’apertura della Mostra Mercato di Arti, Mestieri e Prodotti Tipici, la quale fa arrivare da tutta la Marmilla tanti espositori di prodotti agricoli e dell’artigianato, e dopo una serata dedicata alle varie manifestazioni folkloristiche, viene offerta a tutti i visitatori presenti che lo desiderano, una degustazione di piatti tipici; il 15 maggio la Festa di Sant’Isidoro protettore degli agricoltori e dei pastori; il 29 giugno; la Festa di San Pietro e Paolo; il 23 settembre, la Festa di San Lussorio Martire nella chiesa di San Sebastiano Martire. Visita del centro di AlbagiaraL’abitato, il cui centro storico è caratterizzato dalle tipiche case in pietra con Lollas, ossia loggiati o porticati rustici, e con antichi portali, non mostra segni di espansione edilizia. Il suo andamento altimetrico è quello tipico delle località collinari. Arriviamo ad Albagiara da nord ovest con la SP35 della Marmilla che, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato, assumerà il nome di via Cagliari. Il Campo Sportivo ComunalePassato in cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, dopo appena una trentina di chilometri subito prima che parta a destra la via su Forraxiu, prendiamo a sinistra la via Sant’Elena lungo al quale, subito alla sinistra, si trova l’ingresso del Campo Sportivo Comunale. Al suo interno sono presenti il Campo da Calcio, con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare una novantina di spettatori; il Campo da Calcetto, con fondo in erba sintetica, che non è dotato di tribune, nel quale è possibile praticare come discipline il calcio ed il calcetto ossia calcio a cinque, ed anche il tennis, e la pallavolo. Oltre a questi campi sportivi, è presente anche una Palestra, anch’essa non dotata di tribune per gli spettatori, nella quale le discipline praticabili sono il calcio, il calcetto ossia calcio a cinque, la ginnastica, la pallacanestro, e la pallavolo. Il campo Comunale di bocceEvitando la deviazione nella via Sant’Elena, la via Cagliari ci porta all’interno dell’abitato e, dopo un centinaio di metri,di vede alla sinistra della strada ilcancello del civico numero 9, passato il quale si raggiunge il Campo Comunale di bocce, che non è dotato di tribune, nel quale praticare come disciplina il gioco delle bocce. Il Municipio di AlbagiaraPassato il campo Comunale di bocce e percorsa appena una cinquantina di metri verso sud lungo la via Cagliari, alla destra della strada al civico numero 20, si vede l’edificio che ospita il Municipio di Albagiara, nel quale si trovano la sua sede e gli uffici che forniscono i loro servizi agli abitanti del paese, che sono l’Ufficio Tecnico e Vigilanza, l’Ufficio Amministrativo Contabile, l’Ufficio Servizi demografici, l’Ufficio Servizi Sociali, l’Ufficio relazioni con il Pubblico, l’Ufficio Biblioteca Comunale, e l’Ufficio della lingua Sarda. Passato il civico numero 20 della via Cagliari, accanto al Municipio si sviluppa la bella piazza del Municipio, tra la via Cagliari e la via su Forraxiu, nella quale è anche possibile sostare sulle panchine. La piazza del Mercato ed il Monumento ai CadutiPercorsi ancora centottanta metri lungo la via Cagliari, arriviamo a una piazza nella quale arriva da destra la via Alcide De Gasperi. Subito prima della via Alcide De Gasperi, alla sinistra della via Cagliari si sviluppa la grande e bella Piazza del Mercato, che è stata recentemente riqualificata con una bella pavimentazione. Presso questa piazza, nel corso della Sagra dei legumi si tengono musica e balli della tradizione sarda, e si tiene che la degustazione di piatti tipici locali a base di legumi. Di fronte alla piazza, nell’angolo tra la via Cagliari e la via Alcide De Gasperi, è presente il Monumento ai Caduti, un monumento ad obelisco in cemento e marmo che è stato edificato nel 1978, nel quale è presente una lapide su cui sono riporati i nomi dei caduti di Albagiara in tutte le guerre. La chiesa parrocchiale di San Sebastiano MartirePercorsa un’altra ottantina di metri verso sud lungo la via Cagliari, si arriva nella piazza Concordia, all’interno della quale, sullasinistra, si affaccia la chiesa di San Sebastiano Martire, che è la parrocchiale di Albagiara, eretta fra il 1615 e il 1621su un impianto probabilmente medievale, e divenuta parrocchia nel 1632. Tra i rinomati maestri costruttori che hanno lavorato alla costruzione dell’edificio religioso, risalta il nome del più stimato dell’epoca, l’architetto Ambrogio Zichina di Sassari, che in seguito ha realizzato in noce gli attuali stalli del coro della cattedrale di Ales. Già nel 1635 nella chiesa erano presenti due cappelle, quelle in prossimità del presbiterio e, come questo, voltate a crociera con gemma pendula in chiave. Il coro e le due cappelle già citate sono a volta solida, di stile gotico, a costoloni incrociati con rosone centrale, scolpiti con movimenti zoomorfi, fitomorfi, aniconici. Mentre le altre due cappelle, più recenti costruite tra il 1705 ed il 1714, adiacenti alle precedenti, hanno volta a botte. Alcune cappelle conservano altari a parete con colonne rudentate e nicchia con catino a conchiglia, ele cappelle si affacciano sull’unica navata percorsa da tre archi diaframma e coperto da un tetto ligneo. L’edificio ha conservato al suo interno incantevoli arredi pietra, fra i quali un’acquasantiera seicentesca con vasca di pietra sagomata e con la bella pila per l’acqua benedetta di arenaria modanata e scolpita a bassorilievi, e pregiati oggetti sacri in argento, tra i quali la croce processionale del periodo tardo gotico, il calice, la pisside per le ostie e vari vasetti per olii santi. Curioso il settecentesco altare maggiore in legno, opera di un certo maestro Gallo, recentemente restaurato nel 2005 e riportato all’antico splendore. La base dell’altare maggiore risale al 1620 perfezionata nel 1647, mentre la parte superiore in legno modanato intagliato e dipinto in policromia, è del 1786, monumentale nell’artistica sincronia dei giardini, colonnine e pregiato tabernacolo e corona superiore. La chiesa custodisce inoltre al suo interno alcune statue lignee di fine seicento e degli inizi del settecento, tra le quali quella di San Lussorio Martire, precedentemente situata nell’antica chiesa dedicata a questo Santo, che è stata in seguito distrutta. Ogni anno ad Albagiara il 20 gennaio si svolge la Festa patronale di San Sebastiano Martire, e la sera della vigilia si tiene la benedizione e l’accensione del falò dedicato al Santo, a seguire la musica, i balli sardi e la cena a base di prodotti tipici nella casa museo, ed anche il giorno della festa, dopo le cerimonie religiose, si engono ltre manifetazioni civili. Inoltre il 23 settembre, sempre nella chiesa di San Sebastiano Martire, si svolge la Festa di San Lussorio Martire. La Casa Malloci che diventerà la Casa Museo di AlbagiaraPassata la piazza Conciliazione, proaseguiamo verso sud lungo la via Cagliari per centoventi metri, e vediamo ll’destra della strada, al civico numero 58, l’edificio che ospita la Casa Malloci, che ben ristrutturata diventerà la Casa Museo di Albagiara. Si tratta di una bella dimora campidanese che verrà adibita a Museo Etnografico. L’edificio si può catalogare nel residenziale del medio ceto contadino di fine ottocento, con tutti gli elementi qualificanti l’architettura delle contrade interne ad economia agro pastorale, e con un’alternanza tra spazi dedicati alla vita domestica e spazi dedicati alle attività produttive. L’osservazione propone un organismo in crescita continua in relazione al succedersi delle esigenze. Il cortile è bellissimo, vi si trova ancora il pozzo, sotto un porticato un antico torchio e, in un altro ambiente, un frantoio in pietra. All’interno del cortile di questa casa è stato ospitato per molti anni il Mercato Contadino, che è poi diventato il progetto Gulosìas de sartu de Marmidda, il quale promuove e valorizza i prodotti tipici del territorio della Marmilla. L’antico Cimitero monumentale di AlbagiaraProprio di fronte alla Casa Museo, prendiamo la via Giuseppe Mazzini, dopo una cinquantina di metri arriviamo a un bivio dove svoltiamo a destra per rimanere sulla via Mazzini, e la seguiamo per una settantina di metri. Poi prendiamo a destra la via Grazia Deledda e subito, dopo una ventina di metri, svoltiamo a sinistra nella via San Pietro, dopo centoventi metri prendiamo verso destra la via Aldo Moro, lungo la quale, dopo una trentina di metri, vediamo alla sinistra della strada l’ingresso dell’Antico Cimitero monumentale di Albagiara, databile tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo. La chiesa di San Pietro custode dell’antico Cimitero monumentaleAll’interno dell’antico Cimitero monumentale si trova la chiesa di San Pietro, la cui costruzione risale al cinquecento, che fino agli inizi del seicento costituiva la chiesa parrocchiale del borgo, attorno alla quale si è sviluppato l’antico centro dell’abitato, e che presenta elementi architettonici riconducibili alla cultura tardo gotica sarda. Già nel 1690 la chiesa è stata rinnovata, con l’intervento di artisti e di artigiani che ne hanno anche restaurato i retabli. La chiesa di San Pietro è situata nel rione che ancora oggi porta il nome di rione San Pietro, e completamente restaurata alla fine del ventesimo secolo, oggi costiuisce la chiesa secondaria di Albagiara, che è anche la custode dell’antico Cimitero monumentale del paese. Visita dei dintorni di AlbagiaraIl territorio presenta un patrimonio archeologico di rilievo. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Albagiara, sono stati portati alla luce i resti dei Nuraghi semplici Furisinu, e Procili; dei Nuraghi complessi Bingias, lea, e di San Lussorio Martire vicino al quale sono ben evidenti anche resti del periodo romano. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Il nuovo Cimitero ComunaleDal Municipio di Albagiara, prendiamo verso sud la via Caagliari, la seguiamo per duecentosessanta metri fino a raggiungere la piazza Concordia, da qui proseguiamo per circa centocinquanta metri ed arriviamo dove parte a sinistra la via Giuseppe Mazzini. Proseguiamo ancora verso sud per una cinquantina di metri e svoltiamo a destra nella via Martiri di Via Fani che esce dall’abitato. Seguita la via Martiri di Via Fani per centosettanta metri, vediamo alla sinistra della strada il muro di cinta con il cancello di ingresso del nuovo Cimitero Comunale di Albagiara, edificato in sostituzione dell’antico Cimitero monumentale dopo le ottocentesche disposizioni che imponevano la costruzione dei cimiteri al di fuori del centro abitato. I resti del Nuraghe complesso di San Lussorio MartireDal Municipio di Albagiara, prendiamo verso sud la via Caagliari, la seguiamo per duecentosessanta metri fino a raggiungere la piazza Concordia, da qui proseguiamo per circa centocinquanta metri ed arriviamo dove parte a sinistra la via Giuseppe Mazzini. Prendiamo a sinistra la via Giuseppe Mazzini, dopo una cinquantina di metri arriviamo a un bivio dove svoltiamo a destra per rimanere sulla via Mazzini, che dopo un centinaio di metri continua sulla via Camillo Benso di Cavour, percorsi centoventi metri svoltiamo a sinistra nella via San Lussorio e subito dopo svoltiamo a destra e prendiamo la via Antonio Scano. La seguiamo per circa un chilometro fino a che la strada termina, e nella campagna alla sinistra si trovano i resti del Nuraghe di San Lussorio Martire, che si trova in un avvallamento ai piedi della Giara di Gesturi, ed è in posizione strategica, tra il monte e la pianura. È un Nuraghe complesso costruiti in materiale indeterminato, forse in basalto, a 251 metri di altezza. Si tratta di un Nuraghe polilobato, formato da un mastio centrale di circa dieci metri di diametro, residuo per cinque filari, e da alcune, forse due o tre, torri laterali. Nell’area circostante si trovano i resti di un esteso villaggio nuragico di capanne, per la maggior parte ricoperte da fitti cespugli e macchia mediterranea. Notevole una torre capanna, anche se la vegetazione non permette di distinguere se essa fosse isolata o appartenente alla cortina muraria. La zona nella quale sorge il Nuraghe San Lussorio è stata frequentata anche in epoca successiva, in particolare sono emersi i resti di un insediamento tardo punico e romano, documentato da numerosi frammenti di anfore commerciali. Il Nuraghe deve il suo nome alla presenza a poca distanza dei pochi ruderi della chiesa bizantina di San Lussorio, oggi distrutta, presso la quale sino al settecento si celebrava la Festa di San Lussorio, che oggi si celebra presso la chiesa parrocchiale di san Sebastiano Martire. La chiesa era stata edificata dove San Lussorio, un comandante dell’esercito romano, poi martire cristiano, avrebbe fatto sosta durante un suo viaggio da Kalaris ossia Cagliari, verso Forum Traiani oggi Fordongianus. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Albagiara ci recheremo a Gonnosnò che visiteremo con il suo centro ed i dintorni con la necropoli nuragica di Is lapideddas e con il tempio a pozzo di San Salvatore. |