Un sito di oltre 450 pagine che descrive tutta l’Isola e che pur non vendendo niente riceve da 400 a oltre 1400 visitatori ogni giorno

La mia SardegnaLa bandiera della Sardegna

Home page Guest book SOSTIENICI Mappa del sito


Pagina precedenteIndice precedenteVisita del sito istituzionale del comunePagina successiva

Usellus con le sue Chiese e con i siti archeologici che si trovano nel suo territorio


In questa tappa del nostro viaggio, da Assolo ci recheremo ad Usellus che visiteremo con il suo centro ed i suoi dintorni, vedendo le sue Chiese ed i siti archeologici che si trovano nel suo territorio.

La regione storica della Marmilla

La MarmillaNella Sardegna centro meridionale, a cavallo del confine che separa la Provincia di Oristano da quella del Sud Sardegna, c’è una zona chiamata Marmilla della quale qui visiteremo la parte settentrionale. I comuni che fanno parte della Marmilla settentrionale, in Provincia di Oristano, sono: Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baressa, Baradili, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Masullas, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Nureci, Pau, Pompu, Ruinas, Senis, Simala, Sini, Siris, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villa Verde. I comuni della Marmilla meridionale, in Provincia del Sud Sardegna, sono: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, las Plassas, lunamatrona, Pauli Arbarei, Sardara, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca. Nella Marmilla meridionale spicca incontrastato il colle di las Plassas, famoso per la sua forma mammellare, che a quanto pare avrebbe dato il nome al territorio circostante. Questo colle aveva in antichità al suo apice un capezzolo gigante attraverso il quale Madre Natura dava nutrimento a tutti i Sardi. Il paesaggio è prevalentemente collinare e comprende la Giara di Gesturi, la Giara di Siddi, la Giara di Serri, l’altopiano di Genoni ed il bacino del rio Mannu d’Isili. Le attività principali della zona sono l’agricoltura ed il turismo.

In viaggio verso Usellus

Da Assolo proseguiamo sulla SS442 di Laconi e di Uras verso sud ovest e dopo circa cinque chilometri raggiungiamo la svincolo nel quale prendiamo sulla sinistra la deviazione sulla SP35 della Marmilla che, dirigendosi verso nord, in circa un chilometro e mezzo ci porta all’interno dell’abitato di Usellus. Dal Municipio di Assolo a quello di Usellus si percorrono 7.4 chilometri.

Il comune chiamato Usellus

Usellus-Veduta dell’abitatoUsellus-Stemma del comuneIl comune di Usellus (nome in lingua sarda Useddus, altezza metri 289 sul livello del mare, abitanti 727 al 31 dicembre 2021) è un piccolo paese situato tra il versante nord orientale del massiccio vulcanico del Monte Arci e le pendici nord occidentali della Giara di Gesturi. Si tratta di un comune di collina con un’economia basata sulle tradizionali attività agropastorali. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. La zona è divisa in due unità morfologiche ben distinte, rappresentate dal pianoro di Santa Lucia e dalla sottostante vallata miocenica. Notevole è la ricchezza di boschi, e soprattutto rilevante è la lecceta di S’Arroxiu, ricca di sorgenti. Caratteristici i Paulis, gli stagni come su Quaddu, libera, Zeppara, che d’inverno si riempiono d’acqua ospitando una fauna migratoria, soprattutto di anatre.

Origine del nome

Secondo una prima interpretazione il nome Usellus potrebbe derivare dal latino Urbsellus, piccola città, dato che Urbs era la città per eccellenza, Roma, pertanto Urbsellus era la Piccola Roma della Sardegna. un’altra interpretazione lo vede di probabile formazione preromana. Ed infatti, secondo il linguista Massino Pittau, il nome di questo paese sarebbe da connettere con altri nomi tutti di origine etrusca che indicano il sole, l’aurora, il sorgere del sole, e a questo proposito è da ricordare che anche i Nuragici adoravano il Sole come divinità molto importante. Il nome Usellus sarebbe quindi quasi certamente sardiano o protosardo, e si sarebbe conservato anche quando nel centro abitato i Romani impiantarono una colonia, chiamata Iulia Augusta Uselis, certamente come campo trincerato in funzione di contenimento delle incursioni dei vicini Iliesi o Barbaricini.

La sua economia

Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione, e le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, frutteti e olivo. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, caprini, equini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta di dimensioni molto modeste, tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti della produzione alimentare, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Dalle genuine terre delle campagne di Usellus, dove pascolano ovini, suini e bovini, nascono i sapori degli immancabili latticini, ricotte e formaggi e delle prelibate carni, cucinate secondo la tradizione di semplici ricette. Dalle pendici della montagna nascono i vini dei rigogliosi vigneti e l’olio extravergine di antichi uliveti. Usellus non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

Usellus-Bronzetto raffigurante un arciere corrazzatoUsellus-Bottone a forma di Nuraghe quadrilobatoL’area è abitata già dal Neolitico ed in epoca nuragica come attestato dalla presenza sul territorio di alcuni Nuraghi, tra i quali primeggiano quelli complessi di Santa Lucia, con torri variamente collegate e attorno resti di capanne e di ciclopiche mura. Notevoli reperti dell’epoca sono un bronzetto raffigurante un arciere corrazzato, ed un bottone in bronzo a forma di Nuraghe quadrilobato. Secondo una ipotesi formulata nel 1842 dall’archeologo e critico francese Antoine Quatremère de Quincy il paese potrebbe essere già citato nella Stele di Nora. Dell’epoca tardo nuragica e forse già dell’epoca punica, è la Tomba di giganti di Motrox ’e Bois, una tomba di grandi dimensioni rivestita in lastre di calcare marnoso. L’abitato sorge dove è stata fondata, nel 62 dopo Cristo, la colonia romana Iulia Augusta Uselis, che verrà distrutta dai Barbaricini, ed ancora oggi tracce della romana Uselis si trovano presso la chiesa di Santa reparata. Nel Medioevo appartiene al Giudicato di Arborea facendo parte della curatoria di Parte Usellus, della quale è anche capoluogo prima di Ales. L’antico abitato sorgeva nell’area di Santa reparata che godeva di una posizione strategica, grazie alla vicinanza con il complesso del Monte Arci. Da qui era possibile controllare un vasto territorio e numerose vie di comunicazione verso Forum Traiani e verso la Barbagia. Secondo tradizione locale, fu proprio un’orda proveniente dalle terre barbaricine a devastare la città intorno al dodicesimo secolo, causando l’abbandono dell’insediamento nell’area di Santa reparata e la ricostruzione del paese nell’attuale posizione. Diverse fonti tra cui il Condaghe di Santa Maria di Bonarcado menzionano l’esistenza di un vescovato di Usellus, aggregato a inizio del sedicesimo secolo a Terralba, per poi essere trasferito nell’attuale sede di Ales. Nel 1420, alla caduta del Giudicato, anche Usellus entra a far parte del Marchesato di Oristano, e nel 1478, alla definitiva sconfitta degli Arborensi, passato sotto la dominazione aragonese, viene incorporato nell’Incontrada di Parte Montis, che fa parte della conte di Quirra, feudo dei Carroz. Nel 1603 la conte viene trasformata in Marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva. Il paese viene riscattato all’ultimo feudatario, Filippo Osorio marchese di Quirra, nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, e diviene un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio Comunale. Nel 1927 i vicini comuni di Escovedu e di Ollasta Usellus vengono aggregati al comune di Usellus divenendo sue frazioni. In seguito nel 1959 quello di Ollasta Usellus riacquista l’autonomia con la denominazione di Ollasta poi mutata nel 1964 in Albagiara. Del comune di Usellus nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Oristano.

Le principali feste e sagre che si svolgono ad Usellus

Ad Usellus non sono presenti gruppi folk particolarmente significativi. Tra le principali feste e sagre che si svolgono ad Usellus si segnalano, a febbraio il Carnevale, con sfilate di carri, maschere e balli in piazza; il 15 maggio la Festa di Sant’Isidoro con una processione particolarmente suggestiva che vede sfilare cavalli e trattori rigorosamente addobbati, ed in questa occasione ha luogo la Sagra della pecora, per la quale ai presenti viene offerta carne di pecora bollita e formaggio, il tutto allietato dall’accensione di un falò; il 7 luglio la Festa di Sant’Elia; il 24 agosto, la Festa patronale di San Bartolomeo, ed in questa occasione viene ogni anno inaugurata la Mostra di pittura e scultura, visitabile fino alla Festa di Santa Lucia, la prima domenica di settembre, per la quale alla solenne religiosità si uniscono i festeggiamenti civili con canti, balli e un succulento pranzo che si svolge nel vicino bosco di Arrosciu; l’8 ottobre, la Festa di Santa reparata. Nella frazione Escovedu il 13 giugno si celebra la Festa di Sant’Antonio da Padova, patrono della frazione, ed il 2 settembre si celebra la Festa di San Vito.

Visita del centro di Usellus

L’abitato, in bella posizione fronteggiante le pendici nord occidentali della Giara di Gesturi, è interessato da una forte crescita edilizia. Il centro storico di Usellus è abbastanza ben conservato, sono presenti numerose abitazioni tradizionali, disposte intorno ad un cortile centrale, con le caratteristiche Lollas, ossia i porticati antistanti le stanze d’abitazione, aperte su cortili che si affacciano sulla strada con imponenti portali.

Il Cimitero Comunale

Usellus: il Cimitero ComunaleDa Assolo avevamo preso la SS442 verso sud ovest e, dopo circa cinque chilometri, avevamo raggiunto la svincolo, nel quale avevamo preso sulla sinistra la deviazione sulla SP35 della Marmilla che si dirige verso nord,. Percorso un chilometrolungo la SP35 della Marmilla, vediamo alla destra della strada il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato di Usellus, passato il quale la strada provinciale assumerà il nome di via Eleonora d’Arborea. Lungo la SP35 della Marmilla, appena una settantina di metri prima del cartello segnaletico, subito dopo il punto nel quale arriva da sinistra la SP48 proveniente da Villa Verde, si vede alla sinistra della strada il muro di cinta con al centro il cancello di ingresso del Cimitero Comunale di Usellus.

La Palestra Comunale

Passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, prendiamo la via Eleonora d’Arborea e la seguiamo verso nord, percorsi trecento metri vediamo, alla sinistra della strada, l’edificio che ospita le Scuole Medie di Usellus. All’interno di questo complesso scolastico, è presente la Palestra Comunale, con fondo in materiali sintetici vari, dotato di tribune in grado di ospitare 246 spettatori, nella quale praticare come discipline la pallavolo, la pallacanestro, ed attività ginnico motorie diverse.

Usellus-Scuole Medie: ingresso Usellus-Scuole Medie: esterno della palestra Usellus-Scuole Medie: interno della palestra

L’Campo Sportivo Comunale

Proseguiamo verso nord lungo la via Eleonora d’Arborea e, percorso un centinaio di metri, svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Grazia Deledda. Percorsi circa centocinquanta metri lungo la prosecuzione della via Grazia Deledda, in località Montigu si vede, alla sinistra della strada, l’accesso al Campo Sportivo Comunale. All’interno di questo complesso sportivo, è presente un Campo da Calcio, con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare 210 spettatori. È presente, inoltre, un Campo da Calcetto, ossia da Calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, che non è dotato di tribune.

Usellus-Scuole Medie: ingresso Usellus-Campo Sportivo Comunale: il Campo da Calcio Usellus-Scuole Medie: il Campo da Calcetto ossia da Calcio a cinque

Il Municipio

Usellus: il Municipio di UsellusRitornati sulla via Eleonora d’Arborea, proseguiame verso nord per un’otantina di metri e vediamo, alla destra della strada, al civico numero 58 della strada, l’edificio che ospita il Municipio di Usellus, nel quale si trovano la sua sede e gli uffici in grado di fornire i loro servizi agli abitanti del paese. Si tratta del Servizio Amministrativo, dal quale dipendono l’Ufficio Amministrativo, l’Ufficio leva, Anagrafe, Elettorale e Stato Civile, l’Economato, i Servizi Sociali, il Protocollo e Archivio, l’Ufficio relazioni con il Pubblico, l’Ufficio Commercio, lo Sportello Unico per le Attività Produttive; l’Area Finanziaria e contabile, dalla quale dipendono l’Ufficio Tributi, l’Ufficio Bilancio, Mandati e reversali, la Gestione Personale; Il Servizio Tecnico, dal quale dipendono gli Uffici lavori Pubblici, Urbanistica ed Espropri, l’Edilizia Privata, la Pianificazione Urbanistica, l’Ufficio reti ed Impianti Tecnologici; l’Area Vigilanza dalla quale dipende il Corpo di Polizia Municipale; l’Area Socio Culturale, dalla quale dipendono l’Ufficio della lingua Sarda, le Politiche educative e Giovanili, la Biblioteca.

La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo

Usellus-La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo vista nel paesePassato il Municipio di Usellus, proseguiamo verso nord lungo la via Eleonora d’Arborea e, dopo un centinaio di metri, svoltiamo a sinistra nella via della parrocchia, dopo una quindicina di metri prendiamo a sinistra il vicolo parrocchia, lungo il quale, dopo un’altra decina di metri, alla sinistra si trova una scalinata che si dirige in salita sull’altura dove si trova la chiesa di San Bartolomeo Apostolo, che è la chiesa parrocchiale edificata nel diciassettesimo secolo in marna giallastra e trachite. L’edificio, che si trova nel vicolo parrocchia al civico numero 2, è di impianto tardogotico, ha una facciata completata da un timpano triangolare che risulta delimitata da due ampie lesene con una sequenza di archetti trilobati che scandiscono i lati del timpano, ed al centro si apre un vasto rosone circolare. Il portale è inquadrato tra due colonne impostate su alti plinti e raccordate in alto da un attico sormontato da un timpano. La chiesa è consacrata a San Bartolomeo Apostolo del quale compare il nome nell’iscrizione latina incisa sull’architrave del portale. A poca distanza dalla chiesa si erge la torre campanaria a canna quadrata completata nel 1950, quando la facciata e il campanile vengono ricostruiti in uno stile che associa reminiscenze neogotiche, tardorinascimentali e neoclassiche.

Usellus: chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo: veduta d’insieme Usellus: chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo: facciata Usellus: chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo: il campanile Usellus: chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo: architrave del portale

L’interno presenta una navata unica voltata a botte e scandita da sottarchi a tutto sesto, che mostra cappelle laterali intercomunicanti tra loro, analogamente voltate a botte. Al suo interno la chiesa conserva un altare marmoreo di un certo pregio. La chiesa è stata restaurata a più riprese nel corso dei secoli, e tra l’altro nel 1673 lo scalpellino S.Corona, su commissione di F.Squirro, esegue nella Cappella della Madonna del Rosario le nicchie rettangolari in pietra, decorate con rosette, rombi e tralci vegetali, mentre nel 1686 F.Atzei, con la collaborazione di S.Corona, ricostruisce la Cappella della Madonna d’Itria. La statua del Santo titolare viene realizzata nel 1750 da F.Canova. Nel 1780, in occasione della nuova consacrazione alla Madonna del Carmelo della Cappella dedicata al Crocifisso nella cattedrale di Ales, il vescovo Pilo fa trasferire l’altare marmoreo del Crocifisso ad Usellus, per il quale lo scultore genovese G.B.Spazzi esegue la nicchia destinata ad ospitare la statua di San Bartolomeo.

Usellus: chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo: altare maggiore Usellus: chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo: altare laterale

Ad Usellus presso questa chiesa il 24 agosto si celebra la Festa patronale di San Bartolomeo, ed in questa occasione viene ogni anno inaugurata la Mostra di pittura e scultura, visitabile fino alla Festa di Santa Lucia, la prima domenica di settembre.

La chiesa campestre di Santa reparata ed i resti di un abitato romano

Usellus: ingresso dell’area dove si trova la chiesa di Santa reparataIl vicolo parrocchia, passata la scalinata che porta alla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, dopo una cinquantina di metri sbocca sulla via Santa reparata. Prendiamo la via Santa reparata verso sinistra e la seguiamo per poco più di duecento metri arriviamo sulle pendici del colle di donigala, ad ovest dell’attuale abitato, di fronte al muro di cinta dell’area dove si trova il cancello di ingresso che porta alla chiesa campestre di Santa reparata, uno dei più interessanti esempi di architettura religiosa rustica della zona. La chiesa si trova all’interno dell’area archeologica nella quale si trovano i resti di un Abitato romano del primo secolo avanti Cristo, ed è stata costruita forse nella prima metà del dodicesimo secolo sulle sue stesse rovine, e conserva strutture romaniche in base alle quali si individua un impianto originario a tre navate con abside orientato ad est. In base agli studi compiuti da R.Coroneo dovrebbe trattarsi della prima cattedrale di Usellus, riferibile al secondo quarto del dodicesimo secolo. L’attuale edificio è frutto di una ricostruzione avvenuta tra il diciassettesimo ed il diciottesimo secolo, durante la quale fu decisa anche l’inversione dell’asse liturgico. Attualmente la chiesa mostra una facciata con coronamento orizzontale merlato, sormontata da un piccolo campanile a vela, ma originariamente presentava forme romaniche, visibili oggi sulla fiancata settentrionale.

Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: facciata Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: fianco sinistra Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: retro della chiasa Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: interno Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: nicchia all’interno della chiesa

Il notevole interno, con ornati in pietra e stucco, conserva della costruzione originaria i lastroni litici della pavimentazione, le fondamenta dei setti divisori, i primi filari dei muri perimetrali e forse anche il fonte battesimale incassato sul pavimento vicino all’ingresso. Sul fianco meridionale, un tratto di cornice terminale decorata è stato riutilizzato nella costruzione della muratura della prima Cappella laterale. Il sagrato è circondato da un recinto a portici, ed al centro del sagrato c’è un pozzo.

Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: le caratteristiche cumbessias Usellus: chiesa campestre di Santa reparata: le caratteristiche cumbessias

Attorno al sagrato della chiesa si apre un ampio recinto suddiviso in elementi a schiera, adibiti a loggiato per l’esposizione delle merci o per semplice riparo per i pellegrini. Tali logge presentano una copertura in coppi ad unica falda, ad eccezione dei due portali d’ingresso che presentano una copertura a due falde. All’interno del cortile è presente inoltre un pozzo.

Usellus-festra di Santa reparata: statua della SantaUsellus-festra di Santa reparata: locandinaSotto i portici trovano posto le caratteristiche Cumbessias, che sono gli alloggi destinati ad accogliere fedeli e pellegrini durante la novena in occasione della Festa di Santa reparata, la quale si svolge ogni anno l’8 ottobre. I festeggiamenti iniziano però dal giorno prima, il 7 ottobre, e proseguono nei giorni successivi con momenti religiosi e spettacoli vari in piazza. Tra le manifestazioni civili, sono in programma tra l’altro la Sagra del maiale arrosto, la Festra della griglia, il giorno della Festa il Gran pranzo di Santa reparata, ed una nuova edizione di Sono in Marmilla, rassegna polistrumentale di balli sardi, oltre a concerti di musica etnica, karaoke e processioni. Si svolge nell’area di Santa reparata anche un ricco mercato di prodotti dell’agricoltura, della pastorizia e dell’artigianato locale, tra i più floridi della Sardegna.

I resti del ponte romano sul rio su Forraxi

Dal Municipio di Usellus, passato il punto dove parte a sinistra la via della parrocchia, proseguiamo lungo la via Eleonora d’Arborea per quattrocento metri ed arriviamo in piazza 4 Novembre, dove prendiamo a destra la via Vittorio Emanuele, percorsi circa duecento metri svoltiamo a destra nella strada per Villaurbana che, in poco più di un centinaio di metri, ci porta a vedere alla destra della strada i resti del ponte romano sul rio su Forraxi. La strada che parte da questo ponte ricalcava l’antica via che si dirigeva verso la montagna, e consente di seguire per oltre quattro chilometri il tracciato dell’antica strada romana che collegava Uselis con Forum Traiani, seguendo la via più breve, scavalcando il ciglio roccioso del Monte Arci, ed attraversando il vasto altopiano. A ridosso della parete rocciosa, ed esattamente nel pressi della località Motrox ’e Bois, di questa strada avanza ancora un tratto di circa trecento metri perfettamente conservato.

Usellus-resti del ponte romano sul rio su Forraxi Usellus-resti del ponte romano sul rio su Forraxi

Il ponte ha un’unica arcata, una larghezza di circa tre metri e trenta, ed un’altezza dal pelo dell’acqua al sommo del varco di due metri e ottantacinque, e poggia solidamentesu un basamento di enormi lastroni di calcare, i quali a loro volta sono adagiati sulla piattaforma rocciosa del suolo marnoso calcareo. I conci esterni all’arco, da una parte e dall’altra, sono stati rifatti in epoca imprecisata, mentre la volta interna è originaria, ed è ottenuta con lastre di calcare bianco di piccole dimensioni cementate con calce. Del parapetto in muratura oggi rimangono appena le tracce, del lastricato rimangono tratti abbastanza vistosi da una parte e dall’altra del ponte.

Visita della frazione Escovedu

Usellus-Escovedu: la piazza FuntaneddaUscendo da Usellus verso sud sulla SP35 della Marmilla in direzione di Albagiara, percorso circa un chilometro e mezzo dal Municipio di Usellus, la strada provinciale entra nella frazione Escovedu  (altezza metri 223 sul livello del mare, distanza in linea d’aria circa 2.02 chilometri, abitanti circa 241), che anticamente era chiamata Escopediu, all’interno della quale assume il nome di via Quadrivio. La via Quadrivio sbocca sulla SS442 di Laconi e di Uras, che prendiamo verso destra ossia in direzione di Ales, dove assume il nome di via Guglielmo Marconi. Percorsi circa centicinquanta metri, si vede alla destra della strada la piazza Funtanedda, che è la piazza principale della frazione. All’interno della frazione Escovedu sono presenti la chiesa di Sant’Antonio da Padova, che è la parrocchiale della frazione, ed i ruderi dell’antica chiesa di San Vito.

Il Campo Sportivo Comunale di Escovedu

All’altro lato della via Guglielmo Marconi, ossia alla sinistra, quasi di fronte alla piazza Funtanedda, sul retro dell’edificio che ospita la Guardia Medica di Usellus, si trova il Campo Sportivo Comunale di Escovedu, che è un Campo di calcetto, ossia di calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, il quale non è però dotato di tribune in grado di accogliere gli spettatori.

Usellus-Escovedu: ingresso del Campo Sportivo Comunale di Escovedu Usellus-Escovedu: il Campo Sportivo Comunale di Escovedu

La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova

Usellus-Escovedu: la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da PadovaDalla piazza Funtanedda, proseguiamo lungo la via Guglielmo Marconi per circa duecentottanta metri e, subito prima che parta a sinistra la via San Vito, vediamo alla sinistra della strada la facciata della chiesa di Sant’Antonio da Padova, che è la parrocchiale della frazione Escovedu. La sua origine è incerta a causa dell’assenza di notizie storiche comprovate da documenti d’archivio, ma, in base agli studi sulle architetture murarie e sugli interni, è stato ipotizzato che la chiesa sia stata realizzata tra il sedicesimo e il diciottesimo secolo. Il monumento presenta lungo la facciata nord occidentale, costituita da conci angolari a vista e parzialmente intonacata, un campanile a vela con bifora contenente due campane. Su questo prospetto si apre un ingresso sopraelevato con sei scalini, ed il portale di accesso sormontato da un timpano in pietra e mensoline a voluta sotto l’architrave. Al di sopra dell’ingresso vi è una finestra con arco a tutto sesto che fornisce la luce alla navata. Il prospetto sud occidentale, in pietra trachitica a vista, mostra un ingresso laterale con due finestre superiori. Lungo la facciata sud orientale sono presenti una finestra ad arco a tutto sesto e l’ingresso alla sagrestia, che mostra un arco a tutto sesto con lunetta semicircolare e architrave scolpito. Sul prospetto laterale nord orientale, sono posizionate lla sagrestia e la cappella, ciascuno dei quali dotato di una finestra con architrave rettilineo e cornici di pietra, e l’accesso al campanile a vela.

Usellus-Escovedu: facciata della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova Usellus-Escovedu: fiancata sud occidentale della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova

All’interno è presente un’aula scandita in tre campate da lesene e archi a tutto sesto in trachite a vista, a sinistra dell’entrata si apre una Cappella con volta a botte, la cui imposta è delimitata da un cornicione in trachite scolpita con decoro neoclassico. Il presbiterio rialzato di tre gradini contiene l’altare romanico, sul quale è visibile la statua lignea che raffigura Sant’Antonio. Dal presbiterio si può accedere al vano della sacrestia che mostra una copertura con capriata lignea, e che conserva l’originario pavimento in lastre di trachite. Nella navata principale, presso l’ingresso, è presente una fonte battesimale di epoca barocca. L’edificio ha subito nel corso del tempo alcuni ampliamenti e restauri.

Per quanto riguarda i festeggiamenti che si svolgono nella frazione Escovedu, ogni anno ad Escovedu, il 13 giugno, si svolge la Festa patronale di Sant’Antonio da Padova, che la piccola comunità non rinuncia all’appuntamento con la devozione e la musica in piazza. La Festa inizia la vigilia con i balli in piazza, poi il giorno della Festa si svolge la solenne processione con i cavalieri ed i gruppi folk, poi la messa, il panegirico e la benedizione del pane. E la sera si tiene la cena in piazza per tutti i partecipanti, con il maialino arrosto accompagnato da buon vino.

I ruderi dell’antica chiesa di San Vito

Usellus-Escovedu: i ruderi dell’antica chiesa di San VitoGuardando la facciata della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, lungo la sua fiancata destra si prende la via San Vito. Seguiamo la via San Vito, dopo centoventi metri si arriva a un bivio e tra le due strade si sviluppa un basso colle, al centro del quale si trovano i Ruderi dell’ntica chiesa di San Vito, che si trovano a circa duecento metri in direzione su est dalla chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, all’uscita di Escovedu. Sul basso colle si sono conservati due ambienti a sviluppo longitudinale affiancati, il primo con orientamento da nord sud ed il secondo da est ad ovest. Delle strutture rimane parte dell’alzato, costituito in blocchi litici di piccole e medie dimensioni messi in opera in filari regolari uniti con malta, per un’altezza massima di due metri e mezzo. All’interno del primo ambiente si notano alcuni resti di sepolture, a cassone e a fossa, e alcune lapidi funerarie. Il secondo ambiente si appoggia al precedente a nord, presenta l’ingresso con architrave in pietra, ed all’interno della struttura, nella porzione orientale, si nota la presenza di un accumulo di blocchi ben squadrati di medie e piccole dimensioni, forse pertinenti ad un alzato.

In ricordo di quando nella frazione Escovedu era ancora presente la chiesa di San Vito, ogni anno il 2 settembre si celebra la Festa di San Vito presso la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, con cerimonie religiose e manifestazioni civili.

Visita dei dintorni di Usellus

Lettura di 'Comune di Usellus-relazione archeologica'Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate, nei dintorni di Usellus sono stati portati alla luce i resti della necropoli di Ena S’Argiolas, di quelle del Nuraghe Pinna; di Santu Pedru, e di Tistivillu; delle Tombe di giganti di Montrigu Pastoris, e di Motrox ’e Bois; dei Nuraghi semplici Baddau, Bruncu Prutzu, Mialis, Nurafa, Pinna e Tara; dei Nuraghi complessi Arai, di Santa Lucia I, di Santa Lucia II, e Tramazeddus; dei Nuraghi Aresti, Fenugu e Stampasia di tipologia indefinita; dell’insediamento con strutture di Cuccuru Forru, degli insediamenti di Is Ortus, del Nuraghe Bruncu Prutzu, del Nuraghe Pinna, dei Nuraghi Santa Lucia, di S’Arbori longa, di S’Ollasteddu, di Santa reparata, di Santu Pedru, e dell’insediamento Sinnadroxiu. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto.

La Cantina la Giara con un vino inserito nella guida 5StarWines di Vinitaly

Uscendo da Usellus verso sud sulla SP35 della Marmilla in direzione di Albagiara, percorso circa un chilometro e duecento metri dal Municipio di Usellus, poco prima del cartello che indica il chilometro 26, si arriva alla destra della strada provinciale al cancello di ingresso del cortile nel quale si trovano gli edifici che ospitano la Cantina la Giara.

Il riconoscimento 5starwinesUsellus-Cantina la GiaraLa Cantina la Giara di Usellus è una Cantina Sociale che prende il nome dalla giara, che è l’inconfondibile altopiano basaltico della Sardegna centro meridionale, uno storico luogo nel quale scorrazzano liberi, da tempi antichissimi, i famosi piccoli cavallini della giara, una specie protetta, unica e rara così come lo sono i vini di questa Cantina, simbolo di grande fierezza, fortemente voluti per identificarla e valorizzarla. La Cantina la Giara nasce nel 1958, ed il suo obiettivo è stato fino da subito quello di valorizzare questo importante territorio della Sardegna, e di dare maggiore risalto al lavoro svolto tra i filari dei vigneti. La Cantina la Giara è una società cooperativa agricola, ed a partire dall’attento lavoro in vigna da parte dei soci, fino ad arrivare alla passione nella vinificazione e nell’affinamento dei vini in Cantina, la sua produzione è finalizzata all’imbottigliamento di vini di qualità derivanti da una lavorazione artigianale che allo stesso tempo rivolge lo sguardo all’innovazione e al futuro. I vigneti dei soci si estendono in un raggio di circa venticinque chilometri, in territori che si distinguono per notevoli varietà e tipologie. La Cantina la Giara produce vini tipici, tra i quali il La Giara Rosso ed il La Giara Bianco.

Usellus-La Cantina la Giara Usellus-Vini della Cantina la Giara

Il vino Isola dei Nuraghi Igt Carignano la Giara 2020, della Cantina la Giara di Usellus, è stato inserito nella 5StarWines del 2023 di Vinitaly.

Il complesso nuragico di Santa Lucia

Usellus: il complesso nuragico di Santa LuciaDal Municipio di Usellus, passato il punto dove parte a sinistra la via della parrocchia, proseguiamo lungo la via Eleonora d’Arborea per quattrocento metri ed arriviamo in piazza 4 Novembre, dove prendiamo a destra la via Vittorio Emanuele che uscirà dall’abitato, la seguiamo per quattro chilometri e mezzo fino ad arrivare In località Pragodi sull’altopiano di Santa Lucia, poi prendiamo una traversa a destra e, in circa trecentocinquanta metri, vediamo su un’altura nella campagna, a circa centocinquanta metri alla destra della strada, il Complesso nuragico di Santa Lucia. L’area comprende due Nuraghi complessi edificati in opera poligonale con blocchi di grandi dimensioni disposti a filari non regolari, posti ad una distanza di una cinquantina di metri l’uno dall’altro.

In quest’area, da gennaio a luglio 2004, è stato effettuato un cantiere archeologico a cura della Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano, finalizzato all’acquisizione di una prima lettura planimetrica delle emergenze archeologiche. Il primo Nuraghe, ossia il Santa Lucia I, edificato a 426 metri di altezza in materiale indeterminato, è di tipo complesso bilobato, con mastio e una torre laterale, ma al momento è visibile la sola torre centrale per un’altezza massima di quasi cinque metri e mezzo, di cui sono attualmente rilevabili sul versante nord orientale sette filari realizzati con grandi massi in basalto rozzamente sbozzati. La presenza di grandi blocchi appartenenti al crollo che ricopre la torre e il tratto di muratura ad ovest ostacola una lettura competa del monumento. Tratti di altre due Tholoi Si intravedono sotto il crollo, ma non sono rilevabili planimetricamente.

Usellus: il Nuraghe di Santa Lucia I Usellus: il Nuraghe di Santa Lucia I Usellus: il Nuraghe di Santa Lucia I

L’altro Nuraghe, ossia il Santa Lucia II, ubicato nel settore sud orientale dell’area, edificato a 420 metri di altezza in materiale indeterminato, è di tipo complesso con un mastio e bastioni, ed una torre laterale visibile. Il mastio ha pianta circolare, e nel corridoio che conduce alla torre centrale, lungo la parete sinistra è aperta una grande nicchia, forse una garitta, di pianta circolare, che, presentando problemi di statica, è stata oggetto di restauro al fine di assicurarne la stabilità e in prospettiva di una successiva indagine scientifica. La torre centrale presenta un’altezza attualmente rilevabile anch’essa di quasi cinque metri e mezzo, con ingresso sul lato sud, dove si evidenzia un architrave in pietra basaltica ben conservato. Nello spessore murario occidentale è ricavata una scala, di cui attualmente sono visibili sei gradini. Sempre sul lato ovest, è parzialmente rilevabile una nicchia, in parte ingombra di terra e di pietre di crollo, come il resto della camera. La vegetazione ancora in parte presente sul lato sud orientale, sembrerebbe nascondere altre strutture, non ancora leggibili, di pertinenza del monumento.

Usellus: il Nuraghe di Santa Lucia II Usellus: il Nuraghe di Santa Lucia II Usellus: il Nuraghe di Santa Lucia II

Nelle vicinanze del complesso nuragico di Santa Lucia si trovano l’insediamento abitativo nuragico, che è stato frequentato ancora in età romana, e a breve dostanza si trova anche la Tomba di giganti di Motrox ’e Bois che descriveremopiù avanti.

La chiesa campestre di Santa Lucia

Usellus-La chiesa campestre di Santa LuciaPassato il complesso nuragico di Santa Lucia, proseguiamo lungo la strada che ci ha portati fino ad esso e, centocinquanta emtri più avanti, vediamo alla destra della strada, sulle pendici della collinetta di Santa Lucia, la piccola chiesa campestre di Santa Lucia. È un semplice edificio a navata unica, risalente ad epoca vandalica. In assenza di notizie documentarie medievali riguardanti la struttura, solo una lettura formale dell’edificio ha consentito di datarne l’impianto tra la fine del dodicesimo secolo e la metà di quello successivo. Di fronte vi sono i ruderi di alcune Cumbessias. Il luogo di culto, posto al centro di un’area recintata da un muretto a secco, ha la facciata a spioventi, realizzata con conci in vulcanite di media pezzatura, che ospita un portale con stipiti non monolitici, mensole e architrave, sul quale poggiano l’arco di scarico e la lunetta a tutto sesto. Nella mensola sinistra si riconosce una protome antropomorfa, mentre quella destra è di difficile lettura a causa del pessimo stato di conservazione. La facciata culmina con un campanile a vela in cui le due luci della centina semicircolare sono separate da una colonnina con capitello a stampella.

Usellus: chiesa campestre di Santa Lucia: facciata Usellus: chiesa campestre di Santa Lucia: il campanile a vela

I lati lunghi e la testata sud orientale, che ospita una piccola apertura rettangolare, sono caratterizzati da un paramento misto costituito da conci di pietra locale sommariamente sbozzati, mentre negli angoli e per alcuni brevi tratti si trovano inseriti alcuni blocchi lavorati come quelli della facciata. Il prospetto sud occidentale presenta un portale dalla centina arcuata, e vicino alla base di uno degli stipiti monolitici si nota un concio con una cavità semicircolare che potrebbe essere un alloggio per un bacino ceramico non più conservato. Sullo stesso lato è individuabile un’altra apertura tamponata successivamente da blocchi squadrati. All’interno la struttura presenta una pianta semplice, con un’unica navata prolungata verso sud est con un altro ambiente rettangolare che, verosimilmente, avrebbe sostituito in epoca imprecisata l’abside semicircolare romanica. Si tratta di due ambienti interamente intonacati, coperti con un tetto ligneo a capriate di recente ricostruzione, comunicanti attraverso un’arcata dal sesto ribassato. La chiesa presenta un altare settecentesco in muratura e stucco, che ospita la statua della martire siracusana.

Usellus: chiesa campestre di Santa Lucia: veduta frontale Usellus: chiesa campestre di Santa Lucia: veduta da destra Usellus: chiesa campestre di Santa Lucia: veduta da sinistra

Usellus-festra di Santa Lucia: il simulacro della SantaOgni anno la prima domenica di settembre, presso questa chiesa campestre si svolge la Festa di Santa Lucia, preceduta la sera precedente dalla processione del vespro con il simulacro di Santa Lucia accompagnat dal giogo dei buoi, dalla confraternita di Usellus e dai cavalieri, ed all’arrivo la celebrazione della Santa messa. La domenica, dopo la Santa messa in parrocchia, si tiene la Santa messa nella chiesa campestre di Santa Lucia, e a fine giornata la processione di rientro verso il paese accompagnata dal giogo dei buoi, dalla confraternita di Usellus, dai gruppi folk e dai cavalieri. All’arrivo in piazza Funtana Majore si tiene uno spettacolo pirotecnico e in seguito la benedizione finale nella chiesa parrocchiale. Per la festa, alla solennità religiosa si uniscono i festeggiamenti civili con canti, balli e un succulento pranzo offerto a tutti i partecipanti che si svolge nel vicino bosco di Arrosciu.

La Tomba di giganti di Motrox ’e Bois

Come abbiamo scritto, vicino al complesso nuragico di Santa Lucia è presnte la Tomba di giganti di Motrox ’e Bois, per raggiungere la quale, passata la chiesa campestre, si procede lungo la strada per circa un chilometro e duecento metri, e la tomba si trova nella campagna alla destra a circa trecento metri di distanza. Si tratta di una struttura funeraria costituita da una cella rettangolare realizzata con una muratura in conci squadrati di marna e residua per un’altezza di circa cinquanta centimetri, mentre la pavimentazione è costituita da lastre di calcare.

Usellus-La Tomba di giganti di Motrox ’e Bois Usellus-La Tomba di giganti di Motrox ’e Bois

L’attribuzione del monumento alla tipologia delle Tombe di giganti è dovuta agli elementi strutturali presenti ed ai materiali rinvenuti durante gli scavi, non sono stati, infatti, individuati con certezza altri elementi come l’abside, l’esedra o il paramento esterno, che riconducano la tomba allo schema classico delle strutture funerarie nuragiche.

Il tratto di strada romana in località Motrox ’e Bois

Usellus: il tratto di strada romana in località Motrox ’e BoisVisitando l’abitato, abbiamo visto il ponte romano sul torrente Su Forraxi. La strada che parte da questo ponte, ricalcando l’antica via per dirigersi verso la montagna, consente di seguire per oltre quattro chilometri il tracciato dell’antica strada romana che collegava Uselis con Forum Traiani, seguendo la via più breve, scavalcando il ciglio roccioso dell’Arci, e attraversando il vasto altopiano. A ridosso della parete rocciosa, ed esattamente in località Motrox ’e Bois, ed anche nei pressi della località Mitza Margiani in territorio del comune di Villa Verde, di questa strada avanza ancora un tratto perfettamente conservato. Il Tratto di strada romana in località Motrox ’e Bois si trova a centocinquanta metri di distanza dalla Tomba di giganti di Motrox ’e Bois, in direzione nord ovest.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Usellus ci recheremo ad Albagiara che visiteremo con il suo centro ed i dintorni nei quali si trovano i resti dell’Nuraghe complesso di San Lussorio Martire.


Pagina precedenteIndice precedenteSostieniciPagina successiva

Tutte le foto e riprese sono state effettuate a scopo amatoriale per uso personale senza fini di lucro. Alle nostre foto se ne aggiungono altre inviateci da amici ed alcune tratte da Internet. Alcune informazioni sulle descrizioni dei comuni sono tratte da italiapedia.it, informazioni sui siti archeologici da tharros.info e molte foto da donnanuragica.com, descrizoni e foto di Chiese da Chiesedisardegna.weebly.com, foto di impianti sportivi da sardegnasport.it, altre da siti differenti. È consentito scaricare testi, foto e riprese dell’autore per uso privato senza eliminare i riferimenti. Libri e filmati sono riprodotti per farli conoscere ma non è consentita la riproduzione delle foto di terzi, dei libri, dei filmati e di altro materiale non realizzato dall’autore. È vietato qualsiasi utilizzo commerciale del materiale in assenza di apposita autorizzazione.

  

© Claudio de Tisi 2002-2023 - Codice Fiscale DTSCLD44M23F132W