Assemini con l’antica tradizione della ceramica ed il Matrimonio Asseminese e nella vallata di Gutturu Mannu
In questa tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Campidano di Cagliari, recandoci da Elmas ad Assemini un paese chiamato pianura nota per la sua tradizione gastronomica e che viene considerata un paese chiamato antica tradizione della ceramica. Il Campidano di CagliariIl Campidano è la grande pianura della Sardegna sud occidentale compresa tra il golfo di Cagliari e quello di Oristano, ha una lunghezza di circa cento chilometri e presenta la massima altitudine di settanta metri sul mare. Deve le sue origini al colmarsi di una depressione geologica terziaria da parte di sedimenti marini, fluviali e vulcanici. Sono frequenti gli stagni costieri con acque salmastre, nell’angolo nord ovest della regione sfocia il fiume Tirso, che contribuisce all’irrigazione del Campidano, la rete idrografica è inoltre formata da piccoli Torrenti. La principale risorsa è l’agricoltura e si coltivano specialmente grano, viti, olivi, frutta e agrumi. Il Campidano di Cagliari comprende nella Provincia del Sud Sardegna i comuni di Decimoputzu, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Villasor e Villaspeciosa. Comprende, inoltre, nella città metropolitana di Cagliari i comuni di Assemini, Cagliari, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Uta. I comuni di Samassi, Serramanna e Serrenti si trovano tra il Monreale ed il Campidano di Cagliari, i comuni di Pula, Villa San Pietro e Sarroch si trovano tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, così come Soleminis si trova tra il Campidano di Cagliari e il Parteòlla, per cui possono essere considerate appartenenti all’una o all’altra di queste regioni. Geograficamente rappresenta la parte più meridionale della pianura del Campidano, che ha come suo centro principale Cagliari, nonche Quartu Sant’Elena ed i comuni immediatamente a nord ovest del capoluogo sardo. Si affaccia sul mare e comprende la costa orientale del golfo di Cagliari, fino al paese chiamato Villasimius. In viaggio verso AsseminiNella precedente tappa avevamo visitato Elmas, da dove possiamo recarci ad Assemini. Usciamo da Elmas con la via Sestu che, in circa un chilometro, ci porta a prendere la SS130 in direzione nord ovest. Dopo quattro chilometri, la strada statale ci fa raggiungere il paese chiamato Assemini, nella quale, seguendo le indicazioni, entriamo dalla strada statale svoltando a sinistra, e prendendo, quindi, la via Sardegna, che ci porta all’intero dell’abitato. Dal Municipio di Elmas a quello di Assemini si percorrono 5.6 chilometri. Arriviamo ad Assemini da CagliariSi può raggiungere Assemini anche partendo da Cagliari, prendendo verso nord ovest il viale Trieste, dopo circa un chilometro e seicento metri prendiamo la via Santa Gilla, dopo un altro chilometro e seicento metri continuiamo Sulla SS195 Sulcitana Raccordo, e, dopo due chilometri e settecento metri, prendiamo la SS130 Iglesiente in direzione nord ovest. La seguiamo per nove chilometri e trecento metri, fino all’uscita con le indicazioni per Assemini, qui prendiamo a sinistra la via Sardegna, che ci porta nell’abitato. Dal Municipio di Cagliari a quello di Assemini si percorrono 13.6 chilometri. Il comune chiamato AsseminiIl comune chiamato Assemini (nome in lingua sarda Assèmini, altezza metri 7 sul livello del mare, abitanti 25.944 al 31 dicembre 2021) è un comune della città metropolitana di Cagliari, conurbato con il capoluogo. Si tratta di un paese che si sviluppa nella pianura a nord del grande laguna di Santa Gilla, solcata dal rio Cixerri, dal Flumini Mannu e dal rio Sa Nuxedda. Il paese chiamato si estende nella parte centrale della città metropolitana di Cagliari, nell’entroterra della costa, a sud della piana del Campidano, ed è attraversata dalla SS130 Iglesiente. La linea ferroviaria che collega Cagliari con Ozieri Chilivani, quella che collega Decimomannu con Iglesias, e quella che collega Villamassargia con Carbonia, hanno scalio sul posto. L’abitato è, infatti, servito da tre fermate ferroviarie, delle quali la principale è la stazione di Assemini, attiva dal 1871, a cui nel 2009 si sono aggiunte le fermate di Assemini Santa Lucia e Assemini Carmine. Queste ultime sono impiegate per il solo servizio ferroviario metropolitano di Cagliari, mentre dallo scalo centrale è possibile raggiungere le altre destinazioni regionali della linea ferroviaria che collega Cagliari con Ozieri e Chilivani. Il territorio Comunale di Assemini presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Origine del nomeL’origine del nome del comune è tuttora dubbia ed estremamente controversa. Benché siano state avanzate varie ipotesi, il nome del paese, documentato a partire dall’anno 1107, rappresenterebbe un composto per giustapposizione delle voci latine Arsum e Semen, cioè seme secco o arso. Comunque prevale oggi la tesi che si rifà alla Carta della Sardegna, realizzata nel 1589 dal geografo e cartografo fiammingo Mercatore, nella quale era individuata una Arx Muni, cioè un villaggio fortificato, e l’indicazione si sarebbe, in seguito, modificata in Arse Muni, e, successivamente, in Arsemini. Brevi cenni storiciIl sito in cui sorge l’attuale borgo è stato probabilmente abitato in periodo prenuragico e nuragico. Le prime testimonianze certe si riferiscono al ritrovamento di alcune monete puniche con la dicitura Ascemiu. Assemini diviene, poi, un importante centro romano. Del periodo bizantino Assemini conserva rilevanti tracce, tra le quali significativa è la chiesa di San Giovanni che, a dispetto delle ridotte dimensioni, costituisce una delle massime testimonianze di architettura bizantina dell’intera Sardegna. Durante il Medioevo viene compresa nella curatoria di Civita, del Giudicato di Càralis, dal 1258, appartiene ai conti della Gherardesca, in seguito al comune di Pisa, e poi alla famiglia dei Damiano. Nel 1363 diviene feudo dei Carroz, conti di Quirra, quindi dei Centelles e, infine, degli Osorio de la Cueva. Nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla città metropolitana di Cagliari. La sua economiaAccanto alle tradizionali attività agro pastorali, il paese ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato il turismo. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta. Si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare, tessile, del legno, della carta, della stampa, della chimica, della fabbricazione di articoli in plastica, di vetro, di materiali da costruzione, di strumenti ottici, di automobili, di mobili, della gioielleria e oreficeria ed edile. L’artigianato è caratterizzato dalla prozione del coltello artigianale e della ceramica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno, dato che il paese registra un buon movimento turistico, grazie soprattutto alle bellezze del patrimonio naturale. Altro motivo di richiamo è la cucina locale, che prevede tra le specialità Sa Panada, una torta di pasta cotta al forno a legna, ripiena di anguille o di carne, piselli e patate, a cui è dedicata una Sagra alla fine del mese di giugno o agli inizi di quello di luglio. Il coltello tradizionale sardoI coltelli tradizionali sardi si suddividono in tre categorie di base, che sono Sa leppa, ovvero il coltello a manico fisso ancora oggi in uso sopratutto presso pastori e contadini, il coltello a serramanico chiamato nel nord Sa resolza e nel sud S’Arresoja, e Sa Còrrina, che è il coltello più semplice e antico, che presenta una lama fissa a foglia d’ulivo e manico in corno di capra, ed è usato tipicamente dai pastori. Esistono tantissime varietà di Sa leppa, a seconda della zona geografica di produzione e della struttura morfologica del coltello stesso. I principali tra quelli ad oggi sono ancora realizzati sono la Pattadese, l’Arburese, la Guspinese, ai quali la regione Sardegna, per tutelare la produzione artigianale dell’Isola, ha conferito il marchio Doc. Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Abitudine diffusa in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi coltelli che gli artigiani realizzano in manico d’osso e lama in acciaio, ma non è un regalo come gli altri, dato che ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, è un auspicio di un felice futuro, poiché serve a tagliare tutti i rami secchi del passato e concentrarsi sul futuro. Ma tecnicamente il coltello non si regala, chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta, anche di pochissimo valore, alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia. Assemini è considerato un paese chiamato antica tradizione della ceramicaNel paese si trovano laboratori artigiani in cui vengono prodotti diversi manufatti in ceramica, tanto che il paese viene classificato secondo gli standard turistici come Paese di antica tradizione della ceramica. I primi reperti ceramici, prevalentemente casseruole, scodelle, tegami e brocche nonché manufatti ornamentali, sono venuti alla luce nella zona di Sant’Andrea, e possono essere datati tra la Cultura di Ozieri, alla fine del terzo millennio avanti Cristo, e la fine del quinto secolo avanti Cristo. È molto probabile che la produzione di ceramiche avvenga all’interno di cortili chiamati in lingua sarda Strexiaius, cortili nei quali si trovavano pozzi per l’estrazione dell’argilla, vasche per la decantazione e la levigazione, il tornio, tettoie per essiccare i manufatti e forni a legna di forma cilindrica. Durante il Medioevo, le corporazioni dette Gremi disciplinano le attività creativa e commerciale degli Strexiaius con statuti e regolamenti, con l’obbligo di non variare le forme e di non modificarne i canoni. Nel periodo della dominazione spagnola, gli Strexiaius vengono compresi negli ampi cortili delle case campidanesi, delle quali ancora oggi rimangono numerose testimonianze. In epoca moderna, ad Assemini si producono brocche e stoviglie arricchite di motivi naturalistici o geometrici, in rilievo o a graffito. Nel 1995, l’amministrazione Comunale ha creato il Centro Pilota per la Ceramica, uno spazio espositivo di circa cinquecento metri quadrati, nel quale possono essere ammirate molte opere dei più importanti ceramisti asseminesi. Nell’estate 2007, l’amministrazione Comunale ha inaugurato la Mostra Permanente della Ceramica d’Arte, negli stabili attigui al Centro Pilota, che racchiude oltre 250 pezzi unici di valore inestimabile. Le principali caratteristiche della cucina assemineseNella lunga e varia tradizione culinaria sarda Assemini si distingue per l’unicità e l’originalità di alcuni piatti, primo tra tutti Sa Panada, un piatto unico Costituito da un contenitore di forma circolare di pasta non lievitata, ripieno, chiuso da ricami a treccia e successivamente cotto al forno. La tradizione vuole che il ripieno sia di carne d’agnello o capra, e patate o piselli conditi da zafferano, pepe, sale, olio d’oliva o strutto, e pomodori secchi. Una seconda ed importante variante, prevede il ripieno d’anguilla e patate, a testimonianza dell’antica attività di pesca ormai quasi del tutto scomparsa. La tradizione culinaria asseminese prevede anche la produzione di Su Coccoi, una varietà di pane a pasta dura che viene preparato per il consumo giornaliero, o per particolari occasioni e festività religiose con la funzione di pane votivo. La casa tipica campidaneseAssemini, come altri centri del Campidano, ha conservato numerosi esemplari di Case tipiche campidanesi, frutto di una architettura che alcuni specialisti definiscono minore. Si tratta di ampie abitazioni, di cui si ha notizia già nel periodo giudicale, le cui tecniche di costruzione e caratteristiche architettoniche hanno subito vari cambiamenti in seguito alle lunghe e diverse dominazioni della Sardegna, risentendo soprattutto dell’influenza spagnola, caratterizzandole con le analogie tra le case campidanesi e le Haciendas diffuse nelle ex colonie in America latina. Queste abitazioni sono costruite con l’impiego di particolari mattoni crudi a secco di fango e paglia, chiamati in lingua sarda làdiri, termine che deriva dal latino Later, ossia argilla, e sono riconoscibili per i caratteristici cortili centrali, nei quali erano presenti pozzi, forni e mulini necessari alla lavorazione del grano. In particolare nelle case campidanesi di Assemini i cortili erano attrezzati ed utilizzati, già dal periodo della dominazione spagnola, per la lavorazione della ceramica. Sui cortili si affaccia un grande loggiato archeggiato o architravato, chiamato in lingua sarda Lolla, ovvero il loggiato, che funge da corridoio di accesso a tutte le camere della casa, in cui venivano anticamente svolte numerose attività quotidiane tipiche della cultura agropastorale. La maggior parte di queste costruzioni è a due piani, con il piano terra destinato ad uso abitativo, mentre il primo piano veniva utilizzato per la conservazione dei raccolti e delle provviste. All’esterno di ogni casa campidanese si trova un particolare grande portale ad arco a tutto sesto, con la funzione di ingresso principale. Le principali feste e sagre che si svolgono ad AsseminiAd Assemini sono attive l’Associazione Folcloristica Culturale San Pietro di Assemini, il Gruppo Folklorostico Santa Lucia di Assemini, l’Associazione Folcloristica Campidano e il Gruppo Folkloristico città di Assemini, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località. Ad Assemini, la prima domenica dopo Pasqua si svolge la Festa di Santa Lucia; la domenica tra il 13 e il 15 giugno, Festa di Sant’Isidoro, Si tiene la Sagra della Mietitura; la domenica tra il 23 e il 25 giugno viene celebrata la Festa di San Giovanni Battista, con la Sagra della Pecora; sempre in giugno, nell’ultima settimana dell’anno scolastico, si tiene la Festa della Musica, incontro con musicisti provenienti da varie parti del mondo; il 29 giugno si celebra la Festa patronale in onore dei Santissimi Pietro e Paolo; il 16 luglio si celebra la Festa della Beata Vergine del Carmelo; nell’ultima decade di luglio o in agosto si celebra la Festa di San Cristoforo, con la Sagra del Dolce e con il Matrimonio Tipico AsseminesE; nell’ultima decade di luglio si tiene Ethnodanza, festival internazionale delle danze identitarie; nell’ultima settimana di luglio si tiene Is Pariglias, festival internazionale del folclore; nella prima settimana di settembre si tiene la Sagra de Sa Panada; nel terzo weekend di settembre si celebra la Festa di Sant’Andrea Apostolo, con la Sagra del Pesce; ogni due anni ad Assemini si svolge il Concorso nazionale di Ceramica, suddiviso in tre categorie, ossia ceramica tradizionale, settore innovazione e scuole d’arte; mentre la Mostra Mercato dell’Artigianato è permanente. La manifestazione Ethnodanza, il Festival Internazionale delle Danze IdentitarieNell’ultima decade del mese di luglio, il Gruppo Folkloristico città di Assemini organizza il festival Ethnodanza, che è il Festival Internazionale delle Danze Identitarie. Il suo scopo è quello di valorizzare la danza tipica asseminese Sa Solidali, che è il ballo al suono delle campane, e di confrontarla con le specificità di altri paesi ed altre culture. Il festival propone musiche, suoni, e tanti colori dal mondo, ed, n concomitanza con l’evento internazionale, si svolgono all’interno dell’abitato sfilate folkloristiche, mostre, seminari, laboratori didattici, esposizioni. La manifestazione Is Pariglias, il Festival Internazionale del FolcloreSempre durante il mese di luglio nell’ultima settimana a cavallo con il mese di agosto, l’associazione culturale CIOFF di Assemini organizza il festival Is Pariglias, che è il Festival Internazionale del Folclore. Questa manifestazione vede la partecipazione di oltre Duecento artisti esteri, che rappresentano la cultura popolare dei diversi continenti e della Sardegna. Al festival, suddiviso in tre serate, assistono circa diecimila persone. In concomitanza con l’evento internazionale si svolgono sfilate folkloristiche, mostre, seminari, laboratori didattici, esposizioni. La Festa di San Cristoforo con la Sagra del Dolce ed il Matrimonio Tipico AssemineseNell’ultima decade di luglio o all’inizio del mese di agosto, in concomitanza con la Festa di San Cristoforo con la Sagra del Dolce, si svolge la cerimonia del Matrimonio Tipico Asseminese. Si tratta di uno sposalizio tradizionale, il quale avviene però secondo i riti originali del Campidano e con la rievocazione di antichi riti secolari. In questa cerimonia tutti i partecipanti indossano i costumi sardi tipici asseminesi, e si esprimono interamente in lingua sarda. Nel Matrimonio Tipico Asseminese gli sposi, in costume tradizionale, vengono incatenati dai testimoni e le catene rappresentano l’unione. Dopo la cerimonia religiosa gli sposi, sempre incatenati, tornano alla propria abitazione e ricevono S’Arazza, contenente petali di fiori, grano, dolci e soldi in segno augurale. Seguela cerimonia la esecuzione di canti tradizionali, e di danze di tutti i partecipanti accompagnate dal suono delle launeddas. La Sagra de Sa PanadaNella prima settimana di settembre ad Assemini si svolge la Sagra de Sa Panada, ossia della panada sarda che è molto simile ad una torta salata, con un involucro di pasta che contiene condimenti diversi come carne d’agnello, patate, verdure varie o anguille per quella che è considerata la panada tradizionale. Molto comune nel Campidano è un piatto molto diffuso in Italia, ad esempio in Sicilia, e nel mondo dato che esiste una Empanada peruviana. Durante questa Sagra i visitatori possono assaggiare tante versioni di questo piatto tipico, mentre chi Sa cucinare può partecipare al concorso per la miglior panada. Insieme alla Festa gastronomica, la Sagra propone anche tanti spettacoli. Visita del centro di AsseminiEntrando in Assemini con la via Piave, la seguiamo per circa ottocentocinquanta metri, ed incrociamo la via Cagliari, che attraversa da nord ovest e sud est tutta il paese. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, è caratterizzato dalla presenza di case tipiche campidanesi, a uno o due piani, costruite con i làdiri, ossia con mattoni crudi a secco di fango e paglia. Il Campo da Calcio Comunale Santa LuciaEntrando in Assemini con la via Piave, arriviamo all’incrocio con la via Cagliari, che prendiamo verso destra ossia in direzione nord ovest, la seguiamo per circa cinquecentocinquanta metri e vediamo, alla sinistra della strada, al civico numero 233, l’ingresso del Campo da Calcio Santa Lucia. Si tratta del principale Campo da Calcio Comunale, che ha una grandezza regolamentare per partite undici contro undici, ed ha un manto in erba naturale. Dispone di due tribune, di cui una coperta, che sono in grado di ospitare un migliaio di spettatori, ed accanto ad esso è presente una Palestra in grado di ospitare un centinaio di spettatori, ed un Campo da basket. Nel campo di Santa Lucia, fornito in concessione dal comune di Assemini, svolge la sua attività sportiva la G.S.D. Assemini calcio, nato nel 2013 da un gruppo di dirigenti, istruttori e genitori che da anni condividevano la passione per la Scuola calcio, e che negli ultimi anni hanno praticato la loro attività sociale nella A.S.D. Giesse Assemini calcio e nella A.S.D. Assemini calcio. La piccola chiesa di Santa LuciaProseguendo lungo la via Cagliari in diezione nord ovest, dopo circa trecento metri vediamo sulla destra della strada, in un ampio parco verde alberato, la piccola chiesa di Santa Lucia realizzata intorno al 1820, che si trova all’interno dell’abitato, vicino al Cimitero del paese. La facciata si presenta a salienti, caratterizzata da un culminante campanile ad una sola luce. Ripartita in tre settori da lesene, presenta un portale ligneo sormontato da una lunetta nella quale è inglobata una nicchia con una piccola statua al suo interno. Un ampio rosone domina nella parte superiore del prospetto, sotto una cornice di archetti pensili. L’interno è caratterizzato da un’aula a tre navate, coperta centralmente da una volta a botte. L’area del presbiterio è caratterizzata da una semicircolare abside. In essa si apre centralmente una nicchia che conserva una statua di Santa Lucia alla quale la chiesa è dedicata. Ad Assemini, la prima domenica dopo Pasqua si svolge la Festa di Santa Lucia. Il Cimitero di AsseminiProseguendo lungo la via Cagliari dopo la chiesa di Santa Lucia, iniziamo a costeggiare il Cimitero di Assemini il cui muro di cinta si trova alla destra della strada. Dopo un centinaio di metri, troviamo il suo ingresso principale, mentre altri ingressi si trovano più avanti, lungo la fiancata del Cimitero. recentemente è stata riChiesta dai cittadini al comune l’installazione di un sistema di videosorveglianza, dopo che, per la terza notte consecutiva, ignoti erano riusciti ad entrare indisturbati nel Camposanto e a fare una vera e propria razzia di centinaia di vasi di rame e fiori dalle lapidi dei defunti. La Stazione ferroviaria di Assemini Santa LuciaA metà della strada tra il Campo da Calcio Santa Lucia e la piccola chiesa di Santa Lucia, prendiamo alla sinistra della via Cagliari la trasversale via Antonio Gramsci, e, dopo trecentocinquanta metri, si trova alla sinistra di questa strada la Stazione ferroviaria di Assemini Santa Lucia. È una fermata ferroviaria definita di categoria Bronze posta sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario denominata Dorsale Sarda, dopo la stazione di Assemini centro e prima di quella di Decimomannu, che è stata realizzata in via Venezia a servizio della zona occidentale del comune di Assemini. La sua costruzione si ricollega alla decisione di potenziare i collegamenti ferroviari tra Cagliari e i centri dell’hinterland, quando nel 2009 viene attivata anche la fermata di Assemini Santa Lucia, ma in seguito, quattro anni dopo, viene disabilitata al servizio viaggiatori, e resta in disuso per un anno, sino al 2014, quando ricomincia ad essere utilizzata. Nella fermata sono presenti due binari passanti, uno per ogni senso di marcia, serviti da due banchine laterali dotate di pensiline e posti a sedere, collegate da un sottopassaggio. La stazione viene utilizzata esclusivamente nell’ambito del servizio ferroviario metropolitano di Cagliari. La chiesa parrocchiale di San Pietro ApostoloEntrando in Assemini con la via Piave, passiamo l’incrocio con la via Cagliari e proseguiamo dritti per un centinaio di metri, poi svoltimo a sinistra in via Giuseppe Garibaldi, e, dopo una ventina di metri, a destra nella via Cesare Battisti, che, dopo una settantina di metri, ci porta nella piazza dei Martiri, da dove parte a destra la via Guglielmo Oberdan, alla sinistra della quale si sviluppa la piazza San Pietro. Qui, nel centro della piazza, possiamo visitare la chiesa di San Pietro Apostolo patrono del comune, che è la chiesa parrocchiale di Assemini. La chiesa rientra a pieno titolo nella tipologia architettonica gotico catalana, in particolare nella sua variante del meridione sardo. Edificata nella prima metà dell’undicesimo secolo, viene ricostruita nel sedicesimo secolo in stile gotico aragonese, e deriva il suo schema da quello della parrocchiale di San Giacomo nel quartiere di Villanova in Cagliari. Di questo schema, caratterizzato dalla presenza di un campanile a canna quadrata su un lato della facciata a terminale piatto merlato e con speroni obliqui, un presbiterio quadrangolare più stretto e basso dell’aula a navata unica, sulla quale si innestano le cappelle laterali in stile tardo gotico, la chiesa parrocchiale di Assemini riprende tutti gli elementi. La struttura della chiesa subisce importanti mutamenti nel diciottesimo secolo, quando vengono aggiunti la facciata squadrata e merlata e la parte inferiore del campanile, a base quadrata. L’ultima modifica significativa viene apportata con l’aggiunta della parte superiore del campanile a base esagonale. A causa dell’incendio avvenuto nell’ottobre del 1982, seguono diversi lavori di restauro per il tetto in legno, la pavimentazione, le aperture laterali e il presbiterio, ed i lavori di restauro vengono ultimati nel 2008. Presso questa chiesa, nel centro di Assemini, il 29 giugno di ogni anno viene celebrata la Festa patronale, ossia la Festa dei Santissimi Pietro e Paolo. Il vecchio Municipio di AsseminiProprio di fronte alla facciata della chiesa parrocchiale, affacciato sulla piazza San Pietro e ad angolo con la stretta via Municipio, si trova l’edificio che ospitava il Vecchio Municipio di Assemini. Chiuso in occasione dell’apertura del nuovo Municipio, nel 2013 è stato ristritturato e riaperto al pubblico il vecchio palazzo di piazza San Pietro, a due passi dalla chiesa parrocchiale in pieno centro storico, nel quale si effettuano la celebrazione dei matrimoni e gli eventi di rappresentanza, e che viene utilizzato in occasione delle rassegne culturali per il paese. La chiesa ed oratorio di San Giovanni BattistaDalla piazza dei Martiri, invece di prendere a destra la via Guglielmo Oberdan, prendiamo a sinistra la via XX Settembre, la seguiamo per quasi un centinaio di metri, poi svoltiamo a destra lungo la via Principe di Piemonte, e, dopo una ventina di metri, vediamo alla sinistra della strada la piazza San Giovanni, nella quale si trova l’antica chiesa ed oratorio di San Giovanni Battista. La chiesa ed oratorio di San Giovanni Battista è stata edificata in stile tardo bizantino tra il decimo e l’undicesimo secolo, dato che la sua prima menzione documentaria è del 1108 e concerne la donazione all’Opera del duomo di San Lorenzo di Genova da parte del giudice Mariano-Torcotorio I de Lacon-Gunale. La pianta è a croce latina inscritta in un quadrato di dieci metro per lato, con abside oriantato ad est, ed all’incrocio dei bracci, voltati a botte, quattro robusti pilastri reggono la cupola entro un tiburio. La facciata, alta circa cinque metri, è sovrastata da un piccolo campanile a vela. Le murature sono in pietre calcaree, squadrate agli angoli e solo sbozzate in molti tratti dei muri perimetrali, mentre le volte sono realizzate con maggiore accuratezza. Ai lati dei bracci dalla croce si trovano quattro ambienti di tre metri di lato, sulla cui origine si danno due ipotesi, la prima le ritiene costruite in un secondo tempo e dunque la chiesa sarebbe nata a croce libera, mentre la seconda fa risalire la pianta a croce inscritta all’impianto originario. Nella chiesa si conserva un gruppo di frammenti scultorei che comprende le due iscrizioni con i nomi di Torcotorio Arconte, della moglie Getite e di Nispella, moglie di un diverso Torcotorio, attestati fra la metà del decimo secolo e la metà dell’undicesimo secolo come nomi delle massime autorità in Sardegna nel momento di passaggio tra l’età bizantina e quella giudicale. alla rilevanza delle forme architettoniche si unisce quella delle testimonianze epigrafiche in lingua greca custodite al suo interno, che mantengono la memoria del più antico giudice o re di Cagliari. Questa chiesa di piccole dimensioni è fonte di grande interesse non solo per le sue caratteristiche strutturali, raramente riscontrabili in altre Chiese italiane, ma anche per il ritrovamento di brocche battesimali e piatti decorati. L’oratorio costituisce, infatti, un monumento unico e di capitale importanza nell’ambito dell’architettura bizantina, non solo in Sardegna, ma anche nell’intero bacino del mediterraneo. Ad Assemini nella settimana del 24 giugno viene celebrata la Festa di San Giovanni Battista con la Sagra della Pecora, ed in onore al protettore dei pastori si svolgono numerosi eventi religiosi e civili. La Stazione ferroviaria di AsseminiDalla via Principe di Piemonte, passata la chiesa ed oratorio dei San Giovanni Battista, proseguiamo per una ventina di metri e prendiamo a sinistra la via San Giovanni, che, dopo centocinquanta metri, sbocca su una trasversale che a destra è la via Trento ed a sinistra la via San Cristoforo. Prendiamo a destra la via Trento e, dopo una settantina di metri, vediamo alla sinistra della strada la facciata delia Stazione ferroviaria di Assemini una fermata ferroviaria definita di categoria Silver posta sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario denominata Dorsale Sarda, situata dopo la stazione di Assemini Carmine e prima di quella di Assemini Santa Lucia, al servizio del comune di Assemini, di cui è lo scalo principale. Nata negli anni settanta del diciannovesimo secolo ad opera della Compagnia reale delle Ferrovie Sarde, nel 1871 viene aperto al traffico il primo tronco ferroviario tra Cagliari e Villasor, passante anche per lo scalo di Assemini. Passata nel 1920 alle Ferrovie dello Stato, nel corso degli anni la stazione ha preso sempre più una connotazione di fermata ferroviaria, arrivando, nel 1987, alla chiusura del fabbricato viaggiatori a due piani, i cui locali hanno in seguito ospitato un bar e un’abitazione privata. Lo scalo di Assemini è dotato di due binari, ognuno dotato di propria banchina, collegate tra loro da un sottopassaggio pedonale. La piccola chiesa di San CristoforoDal termine della via San Giovanni, prendiamo a sinistra la via San cristoforo, la seguiamo per un’otantina di metri, ed, alla destra della strada, vediamo un rialzo alberato coperto da un prato, al centro del quale si trova la chiesa di San Cristoforo. La piccola chiesa di San Cristoforo ha pianta rettangolare e la facciata a capanna, sormontata da un piccolo campanile a vela. Non si hanno dati certi relativi alla fondazione, ed i documenti più antichi che la citano consistono in alcuni Atti del Consiglio Comunale, nei quali si riporta come già nel 1820 l’attuale piccola chiesa di San Cristoforo fosse utilizzata quale Bottega del chirurgo, ossia come luogo dove gli asseminesi si recavano per le estrazioni dentarie ed altri piccoli interventi medici. Nell’ultima decade di luglio o in agosto, partendo da questa piccola chiesa e all’interno dell’abitato di Assemini si celebra la Festa di San Cristoforo con la Sagra del Dolce. Il Campo da Calcio Santa MariaEntrando in Assemini con la via Piave, arriviamo all’incrocio con la via Cagliari, che prendiamo questa volta verso sinistra, ossia in direzione sud est, la seguiamo per circa seicento metri ed arriviamo a prendere verso destra la via Coghe. Poseguendo lungo la via Coghe in direzione sud ovest, dopo circa cinquecentocinquanta metri, prendiamo a sinistra la via Santa Maria, alla sinistra della quale si trova il Campo da Calcio Santa Maria con tribune in grado di ospitare Trecentocinquanta persone. Il nuovo Municipio di Assemini e l’Anfiteatro ComunaleProseguendo verso sud est con la via Cagliari per una cinquantina di metri, prendiamo a sinistra la via Monti che seguiamo per duecentocinquanta metri, e ci porta in piazza della Repubblica. Su questa piazza si affaccia l’edificio che ospita il nuovo Municipio di Assemini un edificio estremamente moderno, con strutture interamente in cemento armato, che si affaccia sul parco Comunale delle Terre Cotte. alla destra del Municipio, all’altro lato della strada che lo fiancheggia alla destra della prosecuzione della via Monti sulla piazza, di trova l’Anfiteatro Comunale di Assemini, che ospita le sue diverse manifestazioni, come ad esempio la Sagra de Sa Panada. La chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine del CarmineIl Carmine, in lingua sarda Su Cramu, era una frazione del comune di Assemini, alquanto isolata, separata dal centro di Assemini da grandi distese di terreni coltivati ad ortaggi. Gli abitanti del Carmine, che venivano chiamati carmelitani, nella prima decade del novecento costruiscono in questa località un tempio, tutto in pietra, in onore della Beata Vergine. L’antica piccola chiesa del Carmine viene edificata lungo la via del Carmine, a circa ottocento metri da dove termina la via Cagliari ed inizia appunto la via del Carmine, sulla destra della strada. Nel 1958, l’arcivescovo di Cagliari attribuisce alla piccola chiesa della Beata Vergine del Carmine il titolo di chiesa parrocchiale. Ma la parrocchia non rimane a lungo in questa chiesa, troppo piccola come edificio, e si decide di provvedere alla costruzione di una struttura più grande. alla fine degli anni 60 del secolo scorso viene fatto dono del terreno per edificare la nuova chiesa e la casa parrocchiale, proprio al termine della via Cagliari, ma ci vuole molto tempo prima di poterle vedere realizzate. Infatti solo nel 1973 viene posata la prima pietra della nuova chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Carmine ed essa sarà agibile dopo alcuni anni. La costruzione della casa parrocchiale inizia nel 1984, ed anche essa sarà agibile alcuni anni dopo. E poi, alla fine del 1999, iniziano i lavori di costruzione del campanile della chiesa, alto ventisette metri, e nel 2000 sono arrivate le campane. Presso questa nuova chiesa parrocchiale, il 16 luglio si celebra la Festa della Beata Vergine del Carmelo, in un evento che unisce il sacro e il profano, con la processione, musica, folklore e spettacoli per le vie di Assemini. Il Campo da Calcio via CoghinasDalla via Cagliari eravamo arrivati alla chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Carmine. Di fronte alla chiesa, prendiamo a sinistra, verso nord ovest, il corso Europa, e lo seguiamo per ottocento metri, fino ad arrivare al civico numero 60 del corso Europa. Qui, alla destra della strada, si trova il Campo da Calcio di via Coghinas che si sviluppa tra il corso Europa, che lo raggiunge da nord ovest, ossia da destra, e la via Coghinas, che vi arriva da nord est, ossia da sinistra. Il campo è dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. La piccola chiesa dedicata a Sant’Andrea ApostoloDalla via Cagliari eravamo arrivati alla chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Carmine. Di fronte alla chiesa, prendiamo a sinistra, verso nord est, la via Sardegna, e la seguiamo per novecentocinquanta metri, fino a trovare alla destra della strada, tra la via Sardegna e la via Italia, la piccola chiesa dedicata a Sant’Andrea Apostolo che si trova pochi metri dalla SS130. Nata come chiesa campestre, è ora inglobata dall’espansione urbana. realizzata nel corso del settecento, si presenta in forme modeste e priva di decorazioni di rilievo, con una piccola aula alla quale, sulla sinistra è addossata una cappellina. All’apice della facciata a capanna è collocata una semplice croce metallica, inserita tra i pilastrini del campanile a vela, crollato a causa del vento nel settembre del 1998. Il portale arcuato, ha la centina lavorata a scanalature e su di questo è murato un cantonetto con uno stemma non interpretabile. L’ingresso è protetto da una classica Lolla, tipico loggiato delle Chiese rurali campidanesi, sorretta da cinque colonne in stile neoclassico, di recente fattura. Nel 1967 la Festa in onore al Santo viene sospesa e la chiesa trascurata rischia di andare in rovina, fino a che, tra il 1984 ed il 1985, viene stanziato un finanziamento per la sua ristrutturazione. Oggi, la terza domenica di settembre, l’Associazione Sant’Andrea organizza la Festa di Sant’Andrea Apostolo con l’abbinamento della Sagra del Pesce, che viene benedetto e distribuito ai convenuti. Il sabato sera la statua viene portata dalla parrocchia alla piccola chiesa, e vi fa rientro il giorno successivo. La Stazione ferroviaria di Assemini CarmineDalla chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Carmine prendiamo la via del Carmine, che la costeggia sulla sinistra. La seguiamo per ottocento metri, e vediamo alla destra della strada l’antica piccola chiesa del Carmine, che abbiamo già descritta. Proseguiamo per altri trecento metri, e svoltiamo a destra nella via Quintino Sella, dopo altri Duecentottanta metri svoltiamo a destra nella via Giovanni Battista Tuveri, che, dopo poco più di duecentocinquanta metri, ci porta alla Stazione ferroviaria di Assemini Carmine. È una fermata ferroviaria definita di categoria Bronze posta sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario denominata Dorsale Sarda, dopo la stazione di Cagliari Elmas e prima di quella di Assemini centro, che è stata realizzata in via Sant’Elia, nei pressi dell’omonimo cavalcaferrovia, a servizio della zona orientale di Assemini, ed è utilizzata esclusivamente nell’ambito del servizio ferroviario metropolitano di Cagliari. La sua costruzione si ricollega alla decisione di potenziare i collegamenti ferroviari tra Cagliari e i centri dell’hinterland, quando nel 2009 viene attivata anche la fermata di Assemini Carmine, ma in seguito, quattro anni dopo, viene disabilitata al servizio viaggiatori, e resta in disuso per un anno, sino al 2014, quando ricomincia ad essere utilizzata. Nella fermata sono presenti due binari passanti, uno per ogni senso di marcia, serviti da due banchine laterali dotate di pensiline e posti a sedere, collegate da un sottopassaggio. Visita dei dintorni di AsseminiVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Assemini, sono stati portati alla luce i resti del Nuraghe complesso Is Fanebas; ed anche del Nuraghe Cuccuru Ibba di tipologia indefinita. Il territorio Comunale è abbastanza vasto in confronto alla dimensione del centro abitato, in quanto comprende diverse frazioni ed anche un’isola amministrativa molto distaccata, ossia la suggestiva vallata di Gutturu Mannu, compresa nel Parco regionale del Sulcis. La frazione su SpinecuDal Municipio di Assemini prendiamo verso il centro dell’abitato il corso Europa, dopo centocinquanta metri prendiamo a sinistra la via Sardegna, la seguiamo per circa un chilometro, fino alla rampa di ingresso alla SS130, che superiamo e proseguiamo verso dstra sulla strada che porta in località Is Canadesus. Percorsa per seicento metrisvoltismo a destra e, in duecento metri, arriviamo nella frazione su Spinecu (altezza metri 9, distanza 2.4 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). La frazione Sa TraiaEvitando la deviazione per la frazione su Spinecu, proseguiamo lungo la strada che porta in località Is Canadesus, dopo un chilometro e cento metri prendiamo a sinistra la deviazione che, in trecentocinquanta metri, ci porta alla frazione Sa Traia (altezza metri 13, distanza 4 chilometri, circa 30 abitanti). La frazione Sant’AndreaArrivati alla rampa di ingresso alla SS130, la superiamo e proseguiamo dritti, poi svoltiamo subito a sinistra verso la rampa di accesso in direzione Iglesias, quindi prendiamo la prima trasversale verso destra, una strada sterrata che ci porta alla frazione Sant’Andrea (altezza metri 12, distanza 11.6 chilometri, circa 51 abitanti). Gli impianti sportivi Girau in località Sa RuinaArrivati alla rampa di ingresso alla SS130, prendiamo la strada statale in direzione di Iglesias. La seguiamo per un chilometro e settecento metri, ed usciamo in direzione della località Sa Ruina seguendo le indicazioni per i campi sportivi Girau. Prendiamo la strada che, in poco meno di settecento metri, ci porta al parcheggio degli impianti, che si trovano alla destra della strada. I Campi sportivi Girau chiamati anche Campi sportivi Assemini 80 comprendono un Campo da Calcio con tribune in grado di ospitare 50 persone, due campi da Calcio per allenamento, un Campo da Calcio a sette, ed un Campo da Calcio a cinque. La frazione su CarroppuDal Municipio di Assemini prendiamo la via Monti verso il centro del paese, dopo duecentocinquanta metri svoltiamo a destra in via Cagliari, che prendiamo in direzione nord ovest, e che, dopo due chilometri e settecento metri, ci porta alla frazione su Carroppu (altezza metri 7, distanza 3 chilometri, circa 56 abitanti). La frazione Truncu Is FollasArrivati alla rampa di ingresso alla SS130, prendiamo la strada statale in direzione di Cagliari. La seguiamo per quattro chilometri, poi usciamo a sinistra seguendo le indicazioni per la frazione Truncu Is Follas (altezza metri 18, distanza 6.9 chilometri, circa 184 abitanti), che raggiungiamo dopo un chilometro e trecento metri. La frazione TerrasiliDalla chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Carmine prendiamo la via del Carmine, che la costeggia sulla sinistra. La seguiamo per un chilometro e trecento metri, e svoltiamo a destra nella via Quintino Sella, dopo altri Duecentottanta metri svoltiamo a destra nella via Giovanni Battista Tuveri, che, in circa un chilometro, ci porta alla frazione Terrasili (altezza metri 3, distanza 2.6 chilometri, circa 23 abitanti). La frazione MacchiaredduDalla frazione Terrasili, continuiamo in direzione sud ovest per seicento metri, continuiamo sulla via Santa Maria per trecentocinquanta metri, ed imbocchiamo la SP2 che seguiamo per quattro chilometri e trecento metri. Prendiamo lo svincolo per Pula e Capoterra e poi la Strada Consortile Macchiareddu, che seguiamo per tre chilometri e trecento metri, poi prendiamo a destra la decimo Stada est, dopo cinquecento metri a sinistra la Quinta Strada, dopo seicentocinquanta metri a destra la ottavo Strada che, in trecentocinquanta metri, ci porta alla frazione Macchiareddu (altezza metri 1, distanza 10.7 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). La vallata di Gutturu MannuDalla frazione Macchiareddu, prendiamo la SP1 verso ovest e, in una diecina di chilometri, raggiungiamo la suggestiva Vallata di Gutturu Mannu termine sardo che sta ad indicare la grande gola, che è principalmente costituita da boschi incontaminati, e fa parte del Parco del Sulcis. La zona è oggetto di interesse naturalistico in quanto habitat naturale di specie quali il cervo sardo e l’aquila reale, oltre che archeologico per il ritrovamento di numerosi reperti di epoca romana che fanno supporre l’esistenza di un Oppidum, ed, in seguito all’individuazione di una strada che costeggia il Flumini Mannu tuttora visibile, si ipotizza che l’antico centro abbia intrattenuto rapporti con il porto punico di Nora. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Campidano di Cagliari, recandoci da Elmas a Decimomannu un centro di origine romana, che, accanto alle tradizionali attività agro pastorali, ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato il turismo. |