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Lotzorai e la sua costiera con la spiaggia del lido delle Rose e di Tancau


In questa tappa del nostro viaggio, riprenderemo la SS125 Orientale Sarda da Tortolì e risaliremo la costa dell’Ogliastra fermandoci a Lotzorai che visiteremo con il suo centro ed i dintorni nei quali si trova la sua costiera con la spiaggia del lido delle Rose e di Tancau.

La regione storica dell’Ogliastra

L’OgliastraL’Ogliastra è una regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde.

In viaggio verso lotzorai

Dal centro di Tortolì prendiamo verso ovest il viale Virgilio Pirastu che, in settecento metri, ci porta alla rampa di accesso alla SS125 Orientale Sarda, che prendiamo verso nord, e che, in cinque chilometri, ci porta nel paese chiamata lotzorai.

Il Castello di Medusa detto in antichità Castello dell’Ogliastra

Prima del cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, si trova alla sinistra della strada statale una strada bianca, alla destra della quale un sentiero porta su un piccola collina di roccia granitica, alta circa una cinquantina di metri. Si presume che, in epoca nuragica e poi fenicia, l’altura fosse un luogo di culto, e dal quinto al secondo secolo avanti Cristo è stata una fortezza punica. Diviene poi presidio militare romano a difesa del Sulpicius Portus, e continua ad esserlo anche nel periodo bizantino e giudicale, a difesa delle incursioni barbaresche dal mare. Sull’altura si trovano, sommersi dalla vegetazione, i pochi resti del Castello di Medusa nome che si riferisce a Medusa, che secondo una leggenza sarebbe stata regina del Regno di Sardegna dal 153, che, dopo aver sedotto il dio del Mare Poseidone in uno dei templi dedicati a Minerva, per vendetta viene trasformata da questa dea in una gorgone dai capelli di serpente, poi uccisa da Perseo. Assume questo nome nell’ottocento, dato che nell’alto Medioevo questa fortificazione si chiamava Ogliastri Castrum, ossia Castello dell’Ogliastra.

Lotzorai-Riproduzione della carta <em>Sardinia Insulla</em> di Sigsmondo Arquer del 1550 pubblicata in italiano nel 1558Intorno all’anno Mille viene costruito dai giudici di Cagliari sulla sommità del colle, sopra le fondamenta esistenti, un vero e proprio Castello, che viene però subito distrutto dai Saraceni. Viene quindi ricostruito nel 1052, con le mura perimetrali, che costituivano la parte difensiva del Castello, adattate alla morfologia della roccia, sviluppandosi planetricamente in una costruzione pentagonale irregolare. Trovandosi al confine tra la pianura e le circostanti montagne e pressoché sulla riva del mare, ha sempre costituito un caposaldo di primaria importanza, utilizzato anche a protezione della costa dagli assalti dei pirati. Per un periodo imprecisato diviene di proprietà della famiglia pisana dei Sismondi, diventati giudici di Ogliastra, per essere nuovamente distrutto in epoca imprecisata. Nel 1257 Giovanni Visconti, penultimo giudice di Gallura, S’impadronisce del Giudicato d’Ogliastra, ed il Castello viene nuovamente ricostruito. Passa, quindi nel 1258 ai Genovesi, e nel 1308 nuovamente ai Pisani. Nel 1324, all’epoca della conquista aragonese della Sardegna, il Castello viene assediato dal marchese Francesco Carroz, inviato in Sardegna dall’infante Alfonso d’Aragona. Tutta la regione e il Castello passano sotto il controllo del Giudicato di Arborea agli inizi del 1366 e rimangono in mano alle truppe giudicali almeno fino al giugno del 1409, quando vengono riconquistate dal capitano generale Berengario Carroz di Quirra. Nella carta Sardinia Insulla di Sigsmondo Arquer del 1550, pubblicata in italiano nel 1558, è possibile osservare il prospetto del Castello, e, dalle dimensioni di questa rappresentazione, è possibile immaginare come doveva essere la fortificazione in epoca medioevale, quando presentava due torri angolari a pianta rettangolare ed un alto mastio conico centrale. Il Castello di lotzorai doveva essere ancora in buone condizioni nel 1557, quando Guglielmo Raimondo Carròs conte di Quirra lo dona al figlio Ludovico, riservandosene però l’usufrutto. Ma successivamente, nel corso del quindicesimo secolo, viene distrutto dagli Aragonesi. Oggi purtroppo il Castello è solo un rudere, quasi coperto e nascosto dalla vegetazione. Si conservano i ruderi di un torrione in forma di pentagono irregolare, che incorpora gran parte della roccia creando passaggi naturali ed artificiali, ed, attorno alla torre, si trova la cortina delle mura.

Lotzorai-resti del Castello di Medusa Lotzorai-resti del Castello di Medusa Lotzorai-resti del Castello di Medusa

Tra le molte leggende relative a questo Castello, si narra che vi abbia soggiornato la principessa di Navarra, per alcuni la vera proprietaria, e che vi sia un passaggio sotterraneo che attraversa il paese e raggiunge il fiume, per permettere la fuga immediata in caso di pericolo. Un altro Castello con il medesimo nome è presente nel comune oristanese di Samugheo.

Arrivo all’interno dell’abitato

Provenendo da sud lungo la SS125 Orientale Sarda, passato il cartello che indica il chilometro 144, subito prima del viadotto sopra il rio Girasole, superiamo questo viadotto e troviamo il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato di lotzorai. Dal Municipio di Tortolì a quello di lotzorai si sono percorsi 6.2 chilometri.

Il comune chiamato lotzorai

Lotzorai: il panorama dell’abitatoLotzorai-Stemma del comuneIl comune chiamato Lotzorai (pronuncia: Lotzorài, altezza metri 11 sul livello del mare, abitanti 2.093 al 31 dicembre 2021) è un centro agricolo e turistico balneare situato sulla costa nella parte sud orientale della provincia, fra il fiume Pramaera e il rio Girasole, al centro di una pianura molto fertile. Alle spalle dell’abitato di lotzorai si sviluppa il grande massiccio montano del Gennargentu, che contribuisce a creare un ambiente suggestivo. L’abitato è servito dalla SS125 Orientale Sarda, il cui tracciato ne attraversa il territorio. Il territorio Comunale, comprensivo dell’area speciale dell’isola dell’Ogliastra, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno dal livello del mare fino ad un massimo di 253 metri di altezza.

Origine del nome

Il nome lotzorai è di origine protosarda e potrebbe significare Luogo dei mandorli in fiore, dato che la radice Lot e la terminazione Ai sono di origine nuragica. Nella lingua sarda la grafia Tz viene pronunciata come Affricata alveolare sorda, che è simile alla pronuncia delle parole Stazione, Pazzo nella lingua italiana.

La sua economia

Si tratta di un comune collinare che, accanto alle tradizionali attività rurali, affianca un discreto sviluppo industriale. L’agricoltura riveste tuttora un ruolo importante nell’economia locale, dato che si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olive, agrumi, uva e altra frutta; e che si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Lotzorai: il piatti tipici della tradizione localeL’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti estrattivo, alimentare, delle calzature, dei laterizi, metallurgico, della fabbricazione di mobili ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Il paese chiamato è meta di un significativo flusso turistico, dato che la sua favorevole posizione geografica, a ridosso della bellissima costa orientale dell’Isola, costituisce una forte attrazione per numerosi visitatori. Di particolare bellezza sono la spiaggia di Santa Maria Navarrese, circondata dagli omonimi olivastri, che fanno parte dello splendido parco nazionale del Golfo di Orosei, e gli isolotti dall’Ogliastra che emergono maestosi dal mare. Altro motivo di richiamo è la gastronomia locale, che vanta squisiti piatti tipici, quali i formaggi, i Culurgiones ogliastrini, ed il pane tipico di lotzorai. L’apparato ricettivo offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il territorio intorno a lotzorai è abitato dall’uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico. È stato sede, dal sesto secolo avanti Cristo, di un insediamento prima fenicio come testimonia la costruzione di un tempio sulla collina dove oggi sorge il Castello Medusa, poi punico e successivamente romano. Il nome lotzorai appare ufficialmente per la prima volta nel 1117 nel Santissimi Praesulis Georgici Suellensis, dove si racconta di un contadino di nome lozoranus che viene risuscitato dal Santo che avrebbe dato il nome al paese. Alcune testimonianze dicono che il primo villaggio vero e proprio è stato Ogliastro, oggi donigala, dove la popolazione, per scappare dalle invasioni che provenivano dal mare e dalle difficoltà di un territorio molto paludoso, danno vita a nuovi insediamenti, e soprattutto la parte più alta del paese, oggi Cuccureddu. Nel Medioevo fa parte del Giudicato di Càralis, nella curatoria dell’Ogliastra, e viene compresa nella diocesi di Suelli, che ordina la costruzione della chiesa di donigala, che verrà abbattuta nel 1950 perché pericolante. Dal 1258, data la sua importante posizione strategica, entra nelle mire dei Pisani, e quindi i Visconti, dopo averla conquistata, vi fanno innalzare l’imponente Castello dell’Ogliastra, che assumerà nell’ottocento il nome di Castello di Medusa. Dal 1307 lotzorai viene direttamente amministrata dal comune di Pisa, ed, in questo periodo, lotzorai viene chiamata con il nome Villa loçorai de Planitio, chiamando probabilmente Planitio quello che oggi viene identificato come donigala. Il susseguirsi di imposte onorose accompagna il lento ma progressivo decadere del potere di Pisa in Ogliastra, fino all’elezione nel 1323, da parte degli Anziani del comune di Pisa, dell’ultimo giudice di fatto e Castellano del Castello di lotzorai e del Giudicato d’Ogliastra, Piero Fini de Perlascio. Successivamente, quando gli aragonesi nel 1323 attuano la loro spedizione in Sardegna per la conquista dell’Isola, l’Ammiraglio Carroz conquista l’Ogliastra e il Castello di lotzorai è tra le prime fortezze a cadere in mano dei Catalano Aragonesi. Le prime attestazioni documentate relative a lotzorai risalgono al 1341, quando viene citata nelle forme Lostoray, Losoray e Delosoray. Il borgo viene, poi, annesso nel 1363 alla conte di Quirra, feudo dei Carroz, istituita in quell’anno dal re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso. Nel 1603 la conte viene trasformata in Marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva, ai quali viene riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale voluta da Carlo Alberto di Savoia. Del comune di lotzorai nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Il comune di lotzorai nel 1928 viene aggregato al comune di Tortolì, dal quale nel 1946 viene nuovamente separato. Del comune di lotzorai nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro.

Le principali feste e sagre che si svolgono a lotzorai

Lotzorai-Sfilata del Gruppo Folk della 'Associazione Culturale Tradizioni Popolari' di lotzoraiA lotzorai sono attivi il Gruppo Folk della Associazione Culturale Tradizioni Popolari di lotzorai ed il Gruppo Folk Sant’Elena di lotzorai, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a lotzorai si segnalano, a febbraio, il Carnevale lotzoraese, con la sfilata dei carri e dei costumi tradizionale; l’ultima domenica di maggio, la Sagra di San Sebastiano; la prima domenica di luglio, la Festa di San Tommaso, riscoperta da qualche anno, che si svolge presso la chiesa campestre omonima; a fine luglio, la Festa della Madonna regina della pace, con la processione di barche all’Isolotto dell’Ogliastra; la prima domenica di agosto, la Festa di San Cristoforo, protettore degli automobilisti, che si svolge nella piazza Comunale, con relativa benedizione delle automobili; la domenica successiva al ferragosto, la Festa di Santa Maria di donigala, che si svolge nella chiesa di Santa Barbara, nel rione di donigala; l’ultima domenica di agosto, si festeggia la Patrona, nella Festa di Sant’Elena Imperatrice, che si svolgeva tradizionalmente nella piazza della chiesa parrocchiale omonima, ma da qualche anno si festeggia nella piazza Comunale.

La Sagra di San Sebastiano

Lotzorai: il processione per la Sagra di San SebastianoL’ultima domenica di maggio, si svolge la Sagra di San Sebastiano, che inizia in mattinata con la manifestazione Pittori, Scultori e Artigiani presso le Cortiggias del paese, a mezzogiorno viene aperto il percorso enogastronomico con i piatti tipici della tradizione, a fine pomeriggio inizia la Festa in onore del Santo con la messa presso la chiesa di Santa Barbara nella frazione donigala, segue la Processione dei Bois Mudaus, animata dalla sfilata di carri di buoi inghirlandati di fiori, con la partecipazione dei cavalieri e dei gruppi folk, che si conclude presso la chiesa parrocchiale di Sant’Elena. Segue Su Cumbidu, ossia il rinfresco offerto dal Comitato, e poi spettacoli ed intrattenimento musicale presso piazza della Repubblica. Per tutta la durata dell’evento viene allestita nel centro storico del paese una mostra etnografica con esposizione del costume lotzoraese e simulazione delle attività agricole delle antiche case rurali.

Visita del centro di lotzorai

Lotzorai: antica struttura dell’abitatoL’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge fra il fiume Pramaera a nord ed il rio Girasole a sud, come in un immenso anfiteatro, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico delle località collinari. Fino ai primi del novecento, quella che oggi è un’unico paese, era composto da due centri abitati sviluppati su due colline, ossia sulla collina di lotzorai, dove si trova la chiesa di Sant’Elena, e sulla collina di donigala, dove si trova la chiesa di Santa Barbara. Il miglioramento delle condizioni economiche e la costruzione delle nuove strade favorisce la crescita demografica e materiale del paese. Dagli anni ottanta del novecento fino ai giorni nostri continua l’espansione del centro abitato, che ha portato all’unione dei due nuclei urbani, collegati tra loro da un unico asse viario.

Il Municipio di lotzorai

Arrivando da sud con la SS125 Orientale Sarda, entriamo con la strada statale che all’interno dell’abitato assume il nome di via Roma. Percorsi seicentocinquanta metri verso nord est lungo la via Roma, svoltiamo a destra e prendiamo la via Nuoro, che si dirige verso est, e dalla quale, dopo un centinaio di metri, parte alla sinistra, ossia verso nord, la via della repubblica, che, dopo un altro centinaio di metri svolta a destra, divenendo parallela alla via Nuoro.

Tra la via Nuoro e la via della repubblica, si apre la grande piazza della Repubblica nella quale si trovano una fontana e diverse fontanelle, giochi per i bambini, e su di essa si affaccia anche la Scuola Media Dottor Antonio Scorcu, con i suoi impianti sportivi, intestata all’importante medico condotto che svolse la sua professione a Tortolì ed a lotzorai tra il 1933 e il 1963, da tutti ricordato come il medico dei poveri, un uomo di grande umanità prodigatosi nel terribile periodo della malaria, che visitava i pazienti che non potevano recarsi in ambulatorio, andando da loro in bicicletta, anche se erano distanti anche parecchi chilometri.

Lotzorai-Giochi per bambini nella piazza della Repubblica Lotzorai-Nella piazza della Repubblica si trova l’edificio che ospita il Municipio Lotzorai: l’edificio che ospita il Municipio di lotzorai

Proseguendo lungo la via Nuoro, alla sua sinistra si vede il lato posteriore del Municipio di lotzorai, la cui facciata si trova sulla piazza della Repubblica, al civico numero 5 di questa piazza. Si tratta dell’edificio nel quale si trovano la sede Comunale ed i suoi i uffici, che forniscono i loro servizi ai cittadini di lotzorai.

La piscina

All’altro lato della piazza della Repubblica, ossia al suo lato orientale, si trova la via Olimpia, che si dirige verso sud est. Da dove abbiamo preso la via Olimpia dalla via della repubblica, la seguiamo per centotrenta metri, e vediamo, alla destra della strada, l’ingresso della Piscina Acqua e Sport una piscina privata al servizio dei cittadini di lotzorai, nella quale praticare tutti gli stili di nuoto, che è però senza tribune per gli spettatori.

Lotzorai: il piscina Acqua e Sport: ingresso Lotzorai: il piscina Acqua e Sport: interno

Il campo Comunale con il Campo da Calcio e la palestra

Proseguendo lungo la via Olimpia, dopo altri centotrenta metri questa strada sbocca sulla via Sardegna, alla quale qui si sarebbe arrivati prendendola dalla via Roma, poco più avanti di dove abbiamo preso la via Nuoro, dopo averla seguita per quattrocentocinquanta metri. Sulla via Sardegna, di fronte a dove sbocca la via Olimpia, si trova l’ingresso del Campo Comunale di via Sardegna, con un Campo da Calcio con fondo in terra battuta, nel quale effettuare incontri di calcio di Serie D e altri livelli, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. A lotzorai è attiva la squadra di calcio Atletico lotzorai, partecipante al campionato di calcio di Seconda Categoria Girone D in Sardegna, che gioca però le sue partite interne nel campo Comunale Sae Venu di Triei.

Lotzorai: campo Comunale: ingresso Lotzorai: campo Comunale: Campo da Calcio Lotzorai: il Palestra Comunale: ingresso Lotzorai: il Palestra Comunale: interno

Poco più avanti si trova l’ingresso della Palestra Comunale di via Sardegna, nella quale effettuare incontri di pallacanestro e pallavolo, dotata anch’essa di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori.

Il Campo da Tennis

Riprendiamo il nostro viaggio dalla via repubblica, la seguiamo dove compie la sua curva a destra fiancheggiando la piazza della Repubblica, dopo centocinquanta metri arriviamo a un bivio dove parte a destra la via Olimpia, mentre la prosecuzione della via repubblica è la via Alessandro Manzoni. Seguita la via Alessandro Manzoni per duecento metri fino ad arrivare in località Is Fossus. Qui si vedono, alla destra della strada, dei giardini, oltre i quali si trova il Campo da Tennis di lotzorai, un campo non dotato di tribune per gli spettatori.

Lotzorai: Campo da Tennis: ingresso Lotzorai: Campo da Tennis: interno

Il Cimitero di lotzorai

Lotzorai: il Cimitero di lotzoraiDove dalla via Roma avevamo svoltato a destra e presa la via Nuoro, svoltiamo subito più avanti a sinistra e prendiamo la via Milano, che uscirà dall’abitato in direzione ovest come SP56 e porterà verso Urzulei e Talana. Seguiamo la via Milano per seicentocinquanta metri, e vediamo, alla destra della strada, il muro di cinta e l’ingresso del nuovo Cimitero di lotzorai. In questo Cimitero nel 2008 è stato portato a termine un lavoro di sistemazione dell’ingresso con i lavori che che hanno riguardato l’atrio, che ha assunto un aspetto diverso rispetto al passato con la realizzazione di una copertura in legno, ed anche una serie di capriate che, oltre a proteggere dalla pioggia e dal sole, danno una nuova e meno austera immagine del luogo di raccoglimento.

Il Campo da Golf di lotzorai

Seguendo la via Milano per recarci verso il Cimitero, cento metri prima di arrivare al suo ingresso, prendiamo a destra la via Camillo Benso di Cavour, la seguiamo per centocinquanta metri, poi svoltiamo a sinistra nella via Talaciu. Dopo centocinquanta metri, alla sinistra della via Talasciu, si trova il Campo da Golf di lotzorai, inserito nel complesso denominato Mini Country Golf, nel quale si praticano le descipline Golf e Minigolf. Si tratta di una struttura che non è dotata di tribune per gli spettatori.

Lotzorai-Mini Country Golf Lotzorai-Mini Country Golf: Campo da Golf

Entriamo nel quartiere Cuccureddu nel quale si trova il centro storico di lotzorai

La via Roma, subito dopo aver trovato sulla sinistra la via Milano, prosegue e ci porta all’interno del centro storico di lotzorai, che si trova sulla collina che costituisce la parte più alta del paese, ed è il quartiere chiamato Cuccureddu un rione di lotzorai nel quale è presente un antico borgo di origine medioevale. Il nucleo della sua prima formazione risale al medioevo, quando quella che allora era chiamata Loçorai de Planitio era abitata dai vassalli del comune di Pisa. Nel centro storico si trovava l’antica chiesa di Sant’Elena Imperatrice, e si trova quella nuova che è la chiesa parrocchiale di lotzorai.

In piazza 4 Novembre si trova il Monumento ai Caduti

Lotzorai: il Monumento ai CadutiProseguiamo lungo la via Roma entrando nel centro storico e, dopo settecento metri dal cartello segnaletico che aveva indicato l’ingresso nell’abitato, arriviamo a incrociare a sinistra la via Sardegna che si dirige verso sud est, ed a destra la via Vittorio Emanuele che va verso nord ovest. All’incrocio tra la via Roma e la via Vittorio Emanuele, si trova la piazza 4 Novembre, al centro della quale si trova il Monumento ai Caduti della prima e seconda guerra mondiale, edificato tra il 1980 ed il 1990.su un muretto di pietra si sviluppa a semicerchio, con altezza crescente, e due lapidi in granito recano i nomi dei caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Davanti,su una roccia, è collocata una statua in bronzo raffigurante una donna che, col capo coperto da un fazzoletto, leva le braccia al cielo in una sorta di lamento, e, sotto di lei, si trovano una divisa e un elmetto, anche essi eseguiti in bronzo.

Il Museo Etno Antropologico Sa Domu de donna Nassia

Dalla piazza 4 Novembre, procediamo in direzione nord ovest sulla via Vittorio Emanuele, dopo una cinquantina di metri svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Camillo Benso conte di Cavour, la seguiamo per una sessantina di metri, poi prendiamo a destra la via Vincenzo Gioberti, lungo la quale, dopo una cinquantina di metri, alla sinistra della strada al civico numero 1, vediamo l’ingresso del Museo Etno Antropologico Sa Domu de donna Nassia.

Lotzorai-Museo Etno Antropologico <em>Sa Domu de donna Nassia</em> Lotzorai-Museo Etno Antropologico <em>Sa Domu de donna Nassia</em> Lotzorai-Museo Etno Antropologico <em>Sa Domu de donna Nassia</em>

Si tratta di una Casa Museo che rappresenta la tipica casa padronale lotzoraese. Costruita nel seicento interamente nella roccia, in essa sono stati ricostruiti fedelmente gli ambienti dell’epoca che va dal settecento al novecento, con oggetti autentici dell’epoca. Il Museo si compone di nove ambienti, dei quali cinque sono aperti al pubblico. Si tratta della cucina, delle camere da letto, della mansarda nella quale si conservavano le provviste, della stanza del pane, del loggiato dove si svolgeva gran parte della vita comune e dei lavori femminili, e della Cantina. La collezione esposta comprende costumi tipici, biancheria tessuta a mano e ricamata, arredi, utensili da cucina, attrezzi agricoli.

La chiesa parrocchiale di Sant’Elena Imperatrice

Proseguendo lungo la via Roma, dopo una trentina di metri si arriva a un incrocio, dove a destra prosegue la via Roma, dritti si prende la via 21 Febbraio, mentre a sinistra si trova la via 4 Novembre. Proprio di fronte, alla sinistra della via 21 Febbraio, si prende la scalinata che porta su una caratteristica piazza rialzata, la piazza chiesa, sulla quale si trova la chiesa di Sant’Elena Imperatrice che è la parrocchiale del paese. La chiesa risale nel suo primo impianto all’inizio dell’ottocento, e, nel suo impianto attuale, al terzo decennio dell’ottocento. Sorge in un terreno sul quale si trovavano le rovine dell’antica chiesa di San Quirico. Nel 1799 viene acquistato il terreno per la costruzione della nuova parrocchia, ma, a causa della mancanza di fondi, i lavori iniziano soltanto nel 1821. Il disegno originale prevedeva che fosse costruita interamente in pietra, a una sola navata, ma nel 1823 vengono abbandonati i lavori, che riprendono nel 1841. La chiesa viene definitivamente ultimata alla fine del quarto decennio dell’ottocento. Nel 1878 viene donato alla chiesa il fonte battesimale marmoreo, come ex voto, da una famiglia di lotzorai. L’edificio è caratterizzato da una pianta di forma rettangolare di una sola navata, con volta a botte. La facciata esterna in intonaco giallo, presenta nella parte superiore una cornice aggettante bianca, sovrastata da un timpano curvilineo ornato da cornice in cui è collocata una finestra rettangolare. Nella parte inferiore si trova il portale ligneo, con lunetta vetrata, inserito in una bianca cornice aggettante. Le pareti laterali dell’edificio sono invece realizzate in pietra. Sul lato destro della chiesa si innalza l’alto campanile a canna quadrata, ornato da due semplici cornici, ed alleggerito nella cella campanaria da quattro monofore ogivali con campane, sovrastate dai quadranti dell’orologio. La cella campanaria è conclusa da una piccola cupoletta con croce. Davanti alla chiesa è inoltre possibile osservare,su un alto piedistallo, una bella statua di Cristo.

Lotzorai: chiesa parrocchiale di Sant’Elena Lotzorai: chiesa parrocchiale di Sant’Elena: facciata Lotzorai: chiesa parrocchiale di Sant’Elena: interno Lotzorai: chiesa parrocchiale di Sant’Elena: quadro all’interno Lotzorai: chiesa parrocchiale di Sant’Elena: statua di Cristo davanti alla chiesa

Presso questa chiesa e nel centro di lotzorai, ogni anno, l’ultima domenica di agosto, si festeggia la Patrona nella Festa di Sant’Elena Imperatrice, caratterizzata da cerimonie religiose e manifestazioni civili, che si svolgevano tradizionalmente nella piazza della chiesa parrocchiale omonima, ma da qualche anno si festeggia nella piazza Comunale.

L’antico Cimitero con i ruderi dell’antica chiesa di Sant’Elena Imperatrice

Lotzorai-resti dell’antico Cimitero di lotzoraiSotto la piazza chiesa si trova la via 21 Febbraio, che si dirige verso nord. Percorse poche decine di metri lungo questa strada, prendiamo a sinistra la via Giuseppe Mazzini, la seguiamo per poco più di duecento metri, e troviamo uno slargo sulla destra, sul quale si affaccia l’ingresso dell’Antico Cimitero di lotzorai, che era situato nel rione Cuccureddu. Lotzorai-resti dell’antica chiesa di Sant’ElenaAll’interno di questo Cimitero, sono presenti i resti dell’Antica chiesa di Sant’Elena Imperatrice costruita nel seicento, che è stata la parrocchiale di lotzorai dalla metà del settecento. Sostituita dalla nuova parrocchiale, rimane comunque in funzione come chiesa del vicinato di sopra fino ai primi del 1950, e solo successivamente viene completamente abbandonata. Ciò che rimane oggi della chiesa sono il portale dell’ingresso e la facciata lato esterno, con il campanile, ed i muri perimetrali con le finestre. Sono ancora leggibili i particolari del portale di ingresso e gli stucchi dell’altare maggiore, e diverse decorazioni delle nicchie che lo compongono. All’interno della chiesa, ci sono ancora i pavimenti originari, e sono rinvenibili quasi tutti i pilastri in granito. Sono presenti inoltre, intorno al terreno circostante la chiesa, diverse tombe abbandonate e profanate, alcune delle quali molto antiche che potrebbero risalire al settecento, mentre altre sono del periodo liberty. Nella primavera del 2013, anche in seguito all’intervento di Italia Nostra, i cittadini di lotzorai, guidati da un restauratore, hanno ripulito l’area e l’interno della chiesa dai numerosi detriti presenti.

Entriamo nel quartiere donigala che in periodo giudicale costituiva un punto franco

Dalla piazza sesto Novembre proseguiamo verso destra con la via Roma e, dopo meno di duecento metri, prendiamo verso destra la via Dante Alighieri, l’asse viario costruito solo agli inizi del 900, che collega lo storico quartiere Cuccureddu con lo storico quartiere Donigala. Dopo cinquecentocinquanta metri, la via Dante Alighieri incrocia a sinistra la via Raffaello ed a destra la via Alessandro Manzoni, e da questo punto entra nel quartiere Donigala che è un rione di lotzorai nel quale è presente un antico borgo di origine medioevale, che conserva ancora tracce di un nobile passato, dato che in alcune abitazioni sono ancora evidenti motivi ornamentali di epoca spagnola. Il nome deriva dal termine Donicalia, che indicava una superficie, in genere sulle coste, nella quale, grazie a concessioni, si svolgevano con ampia autonomia traffici e commerci pressoché esenti da balzelli. Si trattava di una sorta di punto franco, con aree aperte al libero mercato, agli scambi ed agli affari, che erano finestre aperte verso il mare, e quindi a rapporti di più ampio respiro. In periodo giudicale faceva parte del patrimonio del giudice. Si tratta della parte del centro abitato più vicina al mare, ed il porto di cui si serviva questo punto franco si trovava alla foce del fiume Pramaera, a nord dell’abitato di lotzorai, che allora era in parte navigabile.

La chiesa di Santa Barbara

Lotzorai: chiesa di Santa BarbaraLa via Dante Alighieri entra nel rione donigala, dopo centotrenta metri si arriva un bivio dove si prende leggermente a destra la via Leonardo da Vinci. La seguiamo per cento metri, poi svoltiamo a destra in via Mascagni, e, dopo una trentina di metri, si vede alla sinistra della strada la facciata della chiesa di Santa Barbara che sorge in ampia piazza ricca di grossi olmi disposti a protezione della costruzione, a breve distanza dal mare. Si tratta di una antica chiesa di origine medioevale probabilmente edificata dai Pisani. Purtroppo le notizie di archivio su questa chiesa sono scarse e risalgono al 1601, quando giunge in visita pastorale a lotzorai l’arcivescovo di Cagliari, e, stando alle notizie fornite dalle relazioni delle visite del 1621 e del 1761, la chiesa di Santa Barbara è rimasta parrocchiale almeno fino a buona parte del settecento. La chiesa, costruita interamente in pietra, presenta nella facciata un portale in legno con cornice e lunetta vetrata semicircolare. Al di sopra è posto un rosone circolare vetrato, con una spessa cornice. Il semplice tetto a doppio spiovente, culminante con una piccola croce, è arricchito da due serie di archetti ogivali. Le parti laterali delle edificio, sono divise sul lato sinistro in cinque e sul lato destro in quattro specchi, scanditi da pilastri in cui si aprono delle eleganti trifore ogivali. Sul lato destro si eleva l’alto campanile a canna quadrata, nella cui parte terminale cuspidata si aprono delle strette bifore ogivali. All’interno della chiesa è conservato un bel simulacro ligneo della Madonna con Bambino, e vi erano un tempo custoditi altri dipinti e statue che sono andati dispersi. Non è improbabile che in questa chiesa vi fossero opere del pittore Andrea lusso di Ilbono, che è vissuto ed ha lavorato a lotzorai, nel rione di donigala.

Lotzorai: il processione per la Festa di Santa Maria di donigalaOgni anno, gli ultimi sabato, domenica e lunedì successivi al ferragosto, nella chiesa di Santa Barbara si svolge la Festa di Santa Maria di donigala, ossia di Sa Madonna benìa po mare, la Vergine venuta dal mare. Nella chiesa è custodita una statua della Madonna, che secondo la leggenda sarebbe arrivata dal mare. L’avrebbe portata la principessa di Navarra, della quale c'è traccia a Santa Maria Navarrese, che un tempo faceva parte del comune di lotzoarai. Il massimo dei festeggiamenti si svolge la domenica, quando, dopo la celebrazione della messa, si tiene la suggestiva processione. In serata balli e canti con i gruppi folk che arrivano da diverse zone della Sardegna.

Visita dei dintorni di lotzorai

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di lotzorai, sono stati portati alla luce i resti della necropoli di lotzorai; dei Nuraghi semplici Orzudeni, Perd ’e Scralattu; del Nuraghe complesso Tracucu; ed anche dei Nuraghi Fund ’e Monti, e Piccinnu, tutti di tipologia indefinita. Vediamo ora che cosa di trova nei dintorni di lotzorai, sia in direzione di Urzulei, che lungo la costiera di lotzorai, dove si trovano gli insediamenti turistici del lido delle Rose e di Tancau sul Mare, che è la parte meridionale dell’insediamento di Santa Maria Navarrese, in territorio di Baunei.

La chiesa campestre di San Tommaso

Lotzorai: chiesa campestre di San TommasoDal centro di lotzorai, prendiamo verso ovest la via Nuoro, e, dopo centocinquanta metri, prendiamo la via Milano, che uscirà dall’abitato in direzione ovest come SP56 e porterà verso Urzulei e Talana. Lotzorai-resti dell’antica chiesa campestre di San TommasoPercorso un chilometro e mezzo, seguendo le indicazioni deviamo a sinistra nella Strada Vicinale San Tommaso. Proseguiamo lungo questa strada per un chilometro, poi svoltiamo in una sterrata sulla destra e, in centottanta metri, arriviamo di fronte alla chiesa campestre di San Tommaso che sorge sulla pendice di una collina a ovest del centro abitato, e presso la quale si ergeva un tempo quello che doveva essere il Nuraghe omonimo. Presso questa chiesa campestre, ogni anno la prima domenica di luglio si svolge la Festa di San Tommaso, che è stata riscoperta da qualche anno. Passata questa chiesa, proseguiamo lungo un sentiero che porta a raggiungere, in poche decine di metri, i ruderi di una antica chiesa di campagna scomparsa, che era intitolata al medesimo Santo.

I resti del Nuraghe Tracucu e della necropoli a domus de janas di Tracucu

Lotzorai-resti del Nuraghe di TracucuDal centro di lotzorai, prendiamo verso ovest la via Nuoro, e, dopo centocinquanta metri, prendiamo la via Milano, che uscirà dall’abitato in direzione ovest come SP56 e porterà verso Urzulei e Talana. Percorso un chilometro e mezzo, evitiamo le deviazione per la Strada campestre di San Tommaso, e proseguiamo dritti. Percorso ancora un chilometro e quattrocento metri, passata l’area industriale di lotzorai, troviamo alla sinistra della strada la sterrata di parcheggio per raggiungere la Necropoli ed il Nuraghe di Tracucu. Sulla sommità della collina di Tracucu sono posizionati i resti del Nuraghe Tracucu un Nuraghe complesso costituito da una torre principale e un corpo secondario aggiunto. Il Nuraghe è costruito in granito a 60 metri di altezza. Dalla sommità della collina, da questo Nuraghe si domina tutta la necropoli e il paesaggio circostante.

La Necropoli di Tracucu è una necropoli ipogeica a domus de janas costituita da almeno quindici tombe, ubicata nei versanti della collina di Tracucu, rilievo appartenente al complesso granitico di Bruncu Crabiola. Il primo impianto della necropoli risale al Neolitico recente come testimoniano alcuni frammenti ceramici appartenenti alla Cultura di Ozieri messi in luce nel corridoio di una delle tombe. Il rinvenimento di tre vasi interi attribuibili alla Cultura di Bonnanaro, rinvenuti all’interno di un altro ipogeo, documenta il riutilizzo della necropoli nelle fasi iniziali dell’Età del Bronzo.Le tombe sono quasi tutte a sviluppo planimetrico longitudinale, sono del tipo monocellulare costituite da una singola stanza a pianta tonda, e pluricellulare. Alcune sono dotate di un corridoio di accesso, ossia di un dromos, che in un caso raggiunge la ragguardevole lunghezza di cinque metri, dal quale si accede alla camera principale. Molti portelli riportano segni di fine scolpitura, o sono rifiniti con cornici ed altre decorazioni. In alcuni casi, il corridoio di accesso precede una o due celle.

Lotzorai-resti della necropoli a domus de janas di Tracucu Lotzorai-resti della necropoli a domus de janas di Tracucu Lotzorai-resti della necropoli a domus de janas di Tracucu Lotzorai-resti della necropoli a domus de janas di Tracucu Lotzorai-resti della necropoli a domus de janas di Tracucu Lotzorai-resti della necropoli a domus de janas di Tracucu

Il litorale di lotzorai

Lo sviluppo costiero del comune di lotzorai che comprende anche l’Isolotto d’Ogliastra, lungo circa sei chilometri, confina a sud con il comune di Tortolì in località Arbatax dalla spiaggia di Ponente detta anche spiaggia della capannina che si trova allo sbocco dello stagno di Tortolì, ed a nord con il comune di Baunei in località Santa Maria Navarrese. Il litorale, con alle spalle bellissime pinete, ospita da sud a nord le spiagge di Isulla Manna, Iscrixedda, Is Orrosas ossia il lido delle Rose, Pollu, e Tancau. Si tratta di una bellissima costa caratterizzata da lunghe e incantevoli spiagge affacciatesu un mare dalle intense tonalità e resa inconfondibile dalla presenza del caratteristico isolotto di Ogliastra, anch’esso appartenente al comune di lotzorai. Questa lunga striscia di sabbia bianchissima e fine, a seconda della zona in cui ci si trova, rappresenta per lotzorai il suo vero punto di forza e la sua principale attrazione turistica.

La spiaggia di Isulla Manna

Entrando da sud nel litorale di lotzorai, si trova per prima la spiaggia di Isulla Manna, che è separata ad ovest dal canale Su Stoargiu che sbocca nello stagno di Tortolì, il quale fa sì che questa spiaggia costituisca, tra il canale ed il mare, una vera e propria isola, l’Insulla Manna, ossia l’isola Grande. Questa spiaggia confina a nord con lo sbocco a mare del rio Girasole.

Lotzorai-Spiaggia di Isulla MannaL’arenile della spiaggia di Isulla Manna è costituito da una striscia longitudinale di sabbia che corre lungo lo stagno di Tortolì, ed arriva sino ai margini del porto di Arbatax. Confina, infatti, a sud con la spiaggia di Ponente detta anche spiaggia della capannina, che si trova allo sbocco dello stagno di Tortolì nella zona peschiera, e confina a nord con lo sbocco a mare del rio Girasole. La sabbia di questa spiaggia è bianchissima, la grammatura varia a seconda della zona da media a fine, in un ambiente incontaminato e con la presenza di piccole dune, e si affaccia su acque dalle tonalità azzurre cangianti. Come servizi, in questa spiaggia è presente un chiosco bar.

Particolarità di questa spiaggia è la presenza alle sue spalle della rigogliosa Pineta di lotzorai che ogni estate viene presa d’assalto da turisti e non, come ritrovo per pic nic ed anche come luogo di passeggiate, visto che è attraversata da diversi sentieri. 

La spiaggia di Istrixedda

Dal Municipio di lotzorai, prendiamo verso ovest la via Nuoro, dopo una settantina di metri prendiamo a sinistra la via Sardegna, la seguiamo per cinquecento metri, poi prendiamo a destra la via Galileo Galilei, e, dopo duecento metri, la strada a sinistra, la seguiamo e, dopo novecento metri, svoltiamo a destra nella strada consortile che, in ottocentocinquanta metri, ci porta alla spiaggia di Istrixedda.

Lotzorai-Spiaggia di IstrixeddaL’arenile della spiaggia di Istrixedda è delimitato a sud dalla spiaggia e dalla pineta di Isulla Manna, dalla quale è separata dal rio Girasole, e prosegue verso nord con la lunga spiaggia dorata del lido delle Rose. In questa spiaggia, la sabbia bianchissima si presenta di grammatura media. Rinfrescata da una bella pineta alle sua spalle, che ospita il campeggio omonimo, è il luogo ideale per trascorrere rilassanti giornate al mare. Poco conosciuta sino a pochi anni fa dai turisti, grazie anche al nuovo accesso a mare favorito dalla realizzazione della strada consortile, ora è diventata una delle spiagge più apprezzate di lotzorai. Come servizi, sul retro di questa spiaggia è presente il campeggio.

Caratteristica peculiare di questa spiaggia è la presenza, a sud, dello sbocco verso il mare del rio Girasole, dove si trova la Laguna di Iscrixedda conosciuta con il nome di Paùle Iscrixedda, con la sua tipica vegetazione palustre, che è alimentata dalla acque del rio Girasole che ne formano la foce.

La frazione Campeggi ed il lido delle Rose con la spiaggia di Is Orrosas

Ritornati nel paese, seguiamo l’indicazione di via Dante Alighieri per donigala, superiamo questa frazione e proseguiamo lungo la strada che ci porta, dopo circa un chilometro, sulla costa, dove si trova la frazione Campeggi (altezza metri 3, distanza in linea d’aria circa 1.63 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 1), nella quale è presente l’insediamento turistico del lido delle Rose, con la spiaggia del lido delle Rose o di Is Orrosas.

Lotzorai-Spiaggia del lido delle Rose o di Is OrrosasLa spiaggia del lido delle Rose o di Is Orrosas è la spiaggia principale del paese, che è la spiaggia centrale del lunghissimo litorale di lotzorai. Si tratta di una bella spiaggia con un fitto canneto, con un arenile di grandi dimensioni, assai largo. L’arenile è costituito da sabbia di grammatura media, grigio dorata, mescolata con piccolo ciottoli, e si affaccia su un mare verde, profondo. La spiaggia del lido delle Rose è molto affollata in alta stagione, ma solamente presso i posteggi delle auto e presso i tre campeggi costieri, che sorgono non lontani da essa. Di fronte all’arenile emerge l’isolotto d’Ogliastra, intorno al quale vanno ad ancorarsi moltissime imbarcazioni.

Lotzorai-Spiaggia del lido delle Rose o di Is Orrosas Lotzorai-Spiaggia del lido delle Rose o di Is Orrosas Lotzorai-Mare del lido delle Rose con l’isolotto d’Ogliastra

Il lido delle Rose costituisce il cuore pulsante della vita balneare di lotzorai grazie anche alle presenza di numerosi servizi quali docce, chioschi bar, nolleggio barche e padalò, e per la presenza nei suoi dintorni di tre campings, a sud il Camping Iscrixedda presso la spiaggia omonima, sul retro della spiaggia del lido delle Rose il Campeggio Cavallo Bianco, ed a nord il Camping le Cernie presso la spiaggia di Pollu. È molto frequentata dai giovani ma anche da famiglie con bambini perché offre ampi spazi per i giochi da spiaggia ed è dotata di tutti i servizi. Nella fitta ed odorosa pineta che corre alle sue spalle si trovano piacevoli posti di ristoro.

L’Isolotto dell’Ogliastra

Lotzorai: l’isolotto d’OgliastraDi fronte la costa di lotzorai, in un tratto di mare tra il porto di Arbatax e quello turistico di Santa Maria Navarrese, si trova l’Isolotto d’Ogliastra appartenente al territorio di lotzorai. Visibile all’orizzonte da tutte le spiagge di questo tratto di costa, per le cartine è poco più di uno scoglio, ma per gli abitanti di lotzorai e per tutti gli amanti della natura è un paradiso di mare cristallino, dove trovare fondali ricchi e colorati. anticamente il suo nome era Heralubra o Heratra o Iera lutra o Heralutra, ossia i bagni di Era o Hera, che era il nome greco di Giunone, e ciò evidenzia un collegamento con il mondo greco. Si tratta di un Isolotto di granito rossastro sul quale vivono colonie di varie specie di uccelli, dal gabbiani reali ai cormorani, e presso il quale si trovano altri due isolotti più piccoli, solo poco più di scogli affioranti, tutti completamente disabitati. Sull’Isolotto vi è un pò di vegetazione ed i ruderi di un antica piccola costruzione di epoca incerta, anche perché ha subito vari rimaneggiamenti e manomissioni. Nelle adiacenze sono stati rinvenuti frammenti di vasellame presumibilmente punico. Sono state rinvenute anche monete arabe del settimo secolo e una cassetta con un manoscritto. Secondo un’antica leggenda, su uno di questi isolotti i pirati saraceni avrebbero nascosto un tesoro. In effetti un vero tesoro è stato trovato intorno alla metà dell’ottocento. Fino al secolo scorso navi in difficoltà usavano l’isola come riparo da mareggiate violente, come testimoniano ancora oggi numerosi ganci presenti nelle rocce e una piccola costruzione in pietra, che veniva usata anche dai pescatori.

Lotzorai: l’isolotto d’OgliastraPer la sua bellezza e per la limpidezza delle acque circostanti, l’Isolotto dell’Ogliastra è meta di molti diportisti, e, dato che dista meno di un miglio dalla costa, è raggiungibile anche a nuoto, o in canoa o in pedalò. Dal 1991 sulla vetta più alta dell’Isolotto è stata posizionata, a circa 50 metri di altezza, la Statua della Madonna d’Ogliastra, realizzata dal noto scultore Pinuccio Sciola di San Sperate, che è meta da qualche anno di numerose visite di fedeli e pellegrini. Ed è anche meta di una processione religiosa, in occasione della Festa della Madonna regina della pace, che si svolge ogni anno a fine luglio, una bella processione a bordo di piccole imbarcazioni.

La spiaggia di Pollu

A nord della spiaggia del lido delle Rose, si trova la spiaggia di Pollu, caratterizzata per la presenza al suo interno della foce del Fiume Pramaera.

Lotzorai-Spiaggia di PolluPoco conosciuta rispetto alle altre spiaggie del lungo litorale di lotzorai, la spiaggia di Pollu è caratterizzata per la presenza al suo interno della foce del Fiume Pramaera. Chi arriva su questa spiaggia può trovare la tranquillità che cerca, infatti questa spiaggia è poco affollata anche nei periodi maggiore presenza turistica. La sabbia di color oro è anche qui di grammatura media, e la spiaggia è molto ampia. Il fondale basso e sabbioso è l’ideale per il gioco dei bambini. Questa spiaggia è poco frequentata anche durante la stagione estiva, e come servizi si può contare sulla presenza di un campeggio, il Camping le Cernie.

Sul retro della spiaggia di Pollu si trova lo stagno di Pollu una zona umida situata in prossimità della costa, con la presenza di varie specie di uccelli tipici della vegetazione palustre, che è alimentato dalla acque del Fiume Pramaera che ne formano la foce.

La frazione Tancau sul Mare con la spiaggia di Tancau

Un’altra bella spiaggia si trova un poco più a nord. Dal centro del paese, usciamo verso nord est con la SS125 Orientale Sarda in direzione di Baunei, la seguiamo per settecentocinquanta metri, poi sVoltiamo a Destra e prendiamo la SP63 che, dopo due chilometri e mezzo, ci porta nella frazione Tancau sul Mare (altezza metri 9, distanza in linea d’aria circa 2.83 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 206), con il suo insediamento turistico. Sulla costa di questa frazione troviamo la spiaggia di Tancau, che arriva fino alla foce del rio Pramaera, e confina verso nord con la spiaggia di Santa Maria Navarrese.

Lotzorai-Spiaggia di TancauLa spiaggia di Tancau è l’arenile più a nord del lungo litorale di lotzorai, che è delimitata a nord da alcuni scogli di porfido rosso, e si sviluppa a sud della scogliera, per arrivare fino alla foce del rio Pramaera. È una bella spiaggia piuttosto lunga, caratterizzata da sabbia di colore dorato chiaro a grani medi, circondata da una bellissima piccola pineta. Il meraviglioso mare dalle acque cristalline si presenta di un colore cangiante tra l’azzurro e le sfumature del turchese, con un fondale medio basso e sabbioso. Davanti alla spiaggia si può ammirare l’Isolotto d’Ogliastra. Mediamente frequentata durante il periodo estivo, non risulta mai affollata grazie alle sue dimensioni.

Lotzorai-Spiaggia di Tancau Lotzorai-Spiaggia di Tancau

Vicino a questa spaggia si trovano diversi bar e pizzerie, servizio di nolo pedalò e gommoni, attrezzatura sub. Non lontano dalla spiaggia sono presenti due campeggi, a sud il Camping Solemar con la sua area per i camper, ed un poco più a nord rispetto ad esso il Campeggio Mareblù.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da lotzorai ci recheremo a visitare l’abitato di Baunei con il suo centro ed i dintorni dove si trova il Supramonte e la sua costiera, con l’insediamento turistico di Santa Maria Navarrese.


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