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Sant’Antonio di Gallura visita del paese e dei suoi dintorni


In questa tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita della Gallura interna recandoci da Arzachena, con la SS427, a visitare il borgo di Sant’Antonio di Gallura con i suoi dintorni.

La regione storica della Gallura

La regione storica della GalluraLa regione storica della Gallura (nome in gallurese Gaddùra, in lingua sarda Caddùra) occupa l’estremità nord orientale dell’Isola, delimitata a sud dal massiccio granitico del Monte limbara, a sud ovest dal corso inferiore del fiume Coghinas, a sud est dal monte Nieddu nei comuni di San Teodoro e Budoni. È stata, nell’alto periodo medioevale, uno dei quattro giudicali sardi. Principale risorsa economica di questa regione è il turismo, sviluppatosi a seguito della realizzazione del famoso insediamento turistico dell’area del Consorzio Costa Smeralda, oltre all’industria del sughero e del granito, nelle quali ha raggiunto primati a livello internazionale. I comuni che ne fanno parte sono Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Golfo Aranci, la Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Palau, Sant’Antonio di Gallura, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba. In Gallura si parla il Gallurese, che è di ceppo toscano ed ha forti analogie con il còrso, è infatti molto simile al dialetto parlato nel distrello di Sarlene nel sud della Corsica, ma conserva alcuni influssi derivanti dal logudorese, che era parlato nel territorio antecedentemente, durante il periodo giudicale.

In viaggio verso Sant’Antonio di Gallura

Dal centro di Arzachena prendiamo la SS427 della Gallura centrale, che la collega con Sant’Antonio di Gallura, superiamo la località Pirazzolu nel comune di Olbia, che abbiamo descritto quando abbiamo visitato questa città. A poco meno di nove chilometri e mezzo da Arzachena, passata la località Pirazzolu, al chilometro 25.4, seguendo le indicazioni, prendiamo sulla sinistra la strada che, in quattro chilometri e mezzo, ci porta in località San Giacomo.

Il parco di San Giacomo con la chiesa campestre di San Giacomo Apostolo o San Giacomo Maggiore

Sant’Antonio di Gallura: chiesa campestre di San Giacomo Apostolo o San Giacomo MaggioreRaggiunta la località San Giacomo, alla destra della strada, all’interno del Parco di San Giacomo, si trova la chiesa campestre di San Giacomo Apostolo o San Giacomo Maggiore costruito interamente in pietra granitica tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo dai pastori del posto, che ricorda nelle forme gli antichi stazzi galluresi. Presenta la facciata con pietre a vista, ma, prima del restauro effettuato negli anni ’90 del novecento, era totalmente intonacata ed imbiancata. La chiesa è sormontata da un campanile a vela sul quale è sistemata la croce di granito. All’interno ha una singola navata suddivisa in tre campate scandite da archi a tutto sesto, il pavimento è in cotto ed il tetto in travi di ginepro. L’altare, in granito, contiene la nicchia con la statua del Santo di gesso. La chiesa è circondata da maestosi alberi secolari, ed intorno alla chiesa si trovano tavoli di granito, piste da ballo, bagni e una cucina, utilizzati in occasione della Festa campestre di San Giacomo, una Festa campestre che si svolge la prima domenica di maggio e prevede diverse manifestazioni sacre e civili. La sera precedente viene offerta una cena a base di pasta, spezzatino, formaggio e vino; ed il giorno della Festa vengono servite la minestra e la carne lessata, insieme ad altri prodotti tipici. In passato, per il ridotto afflusso della gente, si consumava carne ovina e caprina, oggi la partecipazione è molto maggiore e si serve carne bovina. La Festa si ripete il 25 luglio e la prima domenica di settembre.

Poco lontano dalla chiesa, adiacente al nuovo Cimitero, si trovava il vecchio Cimitero chiamato Lu Chiappittu che era stato fatto costruire da un maresciallo dei Carabinieri che, durante una visita, aveva sentito odore di carne in decomposizione provenire dallo spazio ricavato sotto il pavimento della chiesa, dove venivano messi i cadaveri avvolti in un lenzuolo.

In località Lu Bulloni si trova la chiesa campestre di Santo Stefano Primo Martire

Sant’Antonio di Gallura: chiesa campestre di Santo Stefano Primo MartireLungo la strada che dalla SS427 ci ha portato in località San Giacomo, circa settecento metri dopo l’inizio di questa strada, a un bivio, invece di procedere a sinistra verso San Giacomo, prendiamo la deviazione sulla destra ed, in poco più di un chilometro, arriviamo in località Lu Bulloni. Qui, alla sinistra della strada, troviamo la chiesa campestre di Santo Stefano Primo Martire che è stata edificata nel secondo dopoguerra, negli anni settanta del novecento. La piccola chiesa è stata edificata come Cappella privata di una famiglia residente nella zona.

In località Scupetu si trova la chiesa campestre di Sant’Elena e San Costantino

Sant’Antonio di Gallura: chiesa campestre di Sant’Elena e San CostantinoSempre sulla SS427, passato un chilometro e mezzo dalla deviazione per San Giacomo, a circa undici chilometri da Arzachena, prendiamo una deviazione sulla sinistra seguendo le indicazioni per l’Agriturismo la Kustera. Percorsi tre chilometri e duecento metri, appena prima di arrivare al Parco la Crucitta, prendiamo una deviazione sterrata sulla sinistra che ci porta in località Scupetu, dove troviamo, all’interno del Parco di Sant’Elena, la chiesa campestre di Sant’Elena e San Costantino edificata tra la fine dell’ottocento ed i primi del novecento, e restaurata nel 1991. La chiesa è dedicata alla madre di Costantino, Sant’Elena Imperatrice, ed al figlio Costantino Magno, che, solo in Sardegna e da alcune Chiese ortodosse, viene considerato Santo per la sua opera di diffusione del Cristianesimo. La struttura esterna è in granito, con il campanile a vela nel quale si trova ancora l’antica campana. L’edificio, ad una sola navata suddivisa in tre campate scandite da archi a tutto sesto, ha le pareti intonacate di bianco, il pavimento è in cotto e il tetto in travi di castagno. Sull’altare si trovano le statue di Sant’Elena, di Costantino e di Sant’Antonio Abate. Presso questa chiesa la prima domenica di maggio si svolge la Festa di Sant’Elena, organizzata però da un comitato di Luras, con le cerimonie religiose che sono poi accompagnate dalla distribuzione di prodotti e piatti tipici della zona. Il 20 agosto presso questa chiesa si svolge la Festa campestre di San Costantino o di San Santino, durante la quale per cena vengono serviti panini con salsiccia o pancetta arrosto, vino, altre bibite e dolci, e la serata è allietata dalla musica di un fisarmonicista.

Non lontano da questa chiesa campestre si trovano i ruderi della chiesa rupestre di San Santino

Sant’Antonio di Gallura-Ruderi della chiesa rupestre di San SantinoNon lontano dal parco di Sant’Elena, alla sinistra della strada all’interno del bosco, si trovano i Ruderi della chiesa rupestre di San Santino che si suppone risalesse al periodo medioevale. Si potrebbe definire una chiesa rupestre, dato che era in parte addossata ad un enorme blocco di granito. Chiamata localmente Conca di Santu Santinu, era costituita da una grotta tafonata, adattata con la costruzione di muri perimetrali, in conci di pietre locali, sui quali vi era l’ingresso. La pianta, ovviamente, non aveva una forma ben definita, ma un pilastro centrale farebbe pensare ad una primitiva copertura con elementi vegetali.

Il parco di San Francesco con la chiesa campestre di San Francesco d’Assisi

Sant’Antonio di Gallura: chiesa campestre di San Francesco d’AssisiTornati sulla SS427, cinquanta metri più avanti, in corrispondenza del chilometro 23.8, prendiamo la deviazione sulla destra, la seguiamo fino in fondo e, in poco più di un chilometro, ci porta al Parco di San Francesco, all’interno del quale si trova la chiesa campestre di San Francesco d’Assisi. Si tratta di una chiesa edificata in stile moderno agli inizi degli anni ottanta del novecento. Presso questa chiesa, ogni anno, il 4 ottobre si celebra la Festa campestre di San Francesco d’Assisi, con riti sacri e cerimonie religiose.

Il parco la Crucitta con la chiesa campestre dell’Immacolata Concezione

Sant’Antonio di Gallura: chiesa campestre dell’Immacolata Concezione di la CrucittaTornati sulla SS427, percorsi meno di altri cinquanta metri, si trova sulla destra della strada il Parco la Crucitta, all’interno del quale si trova la chiesa campestre dell’Immacolata Concezione conosciuta anche come chiesa della Madonna di la Crucitta. L’edificio in stile moderno, consacrato nel 1995, è stato costruito nei pressi di una già esistente edicola, che è rimasta tale e quale senza alcuna manomissione. Presso questa chiesa si svolge, generalmente la seconda domenica di maggio, la Festa campestre dell’Immacolata Concezione di la Grucitta, con riti sacri e cerimonie religiose.

Proseguendo verso Sant’Antonio di Gallura troviamo la deviazione per la diga sul lago del liscia

Sant’Antonio di Gallura-Lago del lisciaProseguiamo sulla SS427 per altri cinque chilometri e seicento metri, poco prima di entrare in Sant’Antonio di Gallura, una indicazione sulla destra ci indica la SP49, che è la strada che ci farebbe raggiungere la Diga sul fiume liscia, che origina il Lago del liscia. Non seguiamo, però, questa indicazione, perché arriveremo al Lago del liscia più avanti, quando ci recheremo a visitare il borgo di Luras, che è il comune al quale appartiene quasi tutto il lago, esclusa solo la sponda orientale, che è quella che si trova in territorio di Sant’Antonio di Gallura.

Raggiungiamo infine Sant’Antonio di Gallura

Proseguendo sulla SS427, meno di un chilometro più avanti arriviamo nell’abitato di Sant’Antonio di Gallura. Dal Municipio di Arzachena a quello di Sant’Antonio di Gallura, evitando le deviazioni, abbiamo percorso 17.4 chilometri.

Il comune chiamato Sant’Antonio di Gallura

Sant’Antonio di Gallura: veduta dell’abitato dal belvedere di Lu NuracuSant’Antonio di Gallura-Stemma del comuneIl comune chiamato Sant’Antonio di Gallura (nome in lingua sarda Santu Antoni ’e Calanzanus nome gallurese Sant’Antoni, altezza metri 355 sul livello del mare, abitanti 1.438 al 31 dicembre 2021) è un comune collinare di origine moderna, che sorge nella parte nord orientale della Provincia di Sassari, nell’entroterra sardo, al centro della Gallura, alle falde del monte Naracu, ed è attraversata dalla SS427 della Gallura centrale. Si tratta di un tipic paese ad architettura gallurese, situato su una collina e circondata da monti granitici, profonde vallate ed ampi boschi di querce. Il territorio, comprensivo dell’area speciale lago di liscia, bacino artificiale diviso tra più comuni, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 132 a un massimo di 740 metri sul livello del mare.

Origine del nome

La denominazione del comune di Sant’Antonio di Gallura deriva chiaramente dal nome del Santo patrono del paese.

La sua economia

Il comune chiamato Sant’Anatonio di Gallura ha un’economia fondata sulla tradizionale attività agricola e zootecnica, affiancata da una discreta produzione industriale. Il settore primario è presente con l’agricoltura, prindipalmente viticoltura, olivicoltura, la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta, nonche con l’allevamento, soprattutto quello bovino e suino, ma anche di ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria poggia sulla produzione dei settori estrattivo, con le attività di estrazione e lavorazione del granito, e la raccolta e lavorazione del sughero, alimentare, della lavorazione del legno, dei laterizi ed edile. Di antica tradizione l’attività legata all’apicoltura. Modesta è la presenza del terziario. Sono comunque numerosi gli abitanti che, nel periodo estivo, si spostano nelle zone di Arzachena e di Olbia, per svolgere un lavoro stagionale nell’industria turistica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

Sant’Antonio di Gallura si può considerare l’erede di un antico villaggio medievale chiamato Villa de Castro, che apparteneva alla curatoria di Unale, sorto ai piedi dell’altura di Lu Naracu, al centro del quale si trovava la chiesa di Sant’Andrea. L’esistenza di questo villaggio è documentata dal Liber Fondachi del 1317 e dal Compartiment de Sardenja del 1358. Da un altro documento del 1421 si apprende che il villaggio è andato incontro all’estinzione tra il 1360 e il 1380, ed, a testimoniarne l’esistenza passata, rimane solo la chiesa di Sant’Andrea, che però piano piano stava andando in rovina. Comunque ha confermato l’esistenza del villaggio medioevale, il rinvenimento nel 1995, durante il restauro della chiesa di Sant’Andrea, di cinque sepolture di individui adulti. Uno di questi aveva un anello al dito anulare della mano destra ed, in bocca, una moneta. Sono state rinvenuti anche due cerchietti in metallo, un anello d’oro con pasta vitrea azzurra, ed una moneta a nome di Corrado re, risalente al settimo o ottavo secolo. Negli ultimi anni del settecento la chiesa di Sant’Andrea appartiene alla nobile famiglia Pes, residente a Tempio Pausania, la quale, nel 1798, decide di cederla ai pastori della zona, che si impegnarono a curarne le riparazioni e a mantenere l’edificio sacro in buone condizioni per potervi celebrare i riti sacri durante le feste. In seguito, intorno ad essa, alla fine dell’ottocento, incomincia a formarsi un nuovo agglomerato che costituirà il nucleo originario dell’odierno paese chiamato Sant’Antonio di Gallura. La nascita del paese chiamato Sant’Antonio risale solo ai primi del novecento, quando nel 1907 la chiesa diventa parrocchiale e viene intitolata, per un motivo ancora non chiarito, a Sant’Antonio Abate anziche a Sant’Andrea. La nuova chiesa viene edificata nel 1912 ed intorno ad essa, poco alla volta, si sviluppa il nucleo abitato, chiamato allora Sant’Antonio di Calangianus, data l’appartenenza del territorio al comune calangianese. Istituita la repubblica Italiana, agli inizi degli anni ’50 del novecento il centro abitato ha una popolazione di circa 750 abitanti, che sono ad oggi più che raddoppiati. Il nome del paese viene mutato in quello di Sant’Antonio di Gallura nel 1979, quando la frazione ottiene la sua autonomia in parte dal vicino comune di Calangianus ed in parte da quello di Luras, e viene costituito un comune autonomo, insieme ai comuni di Loiri Porto San Paolo e Golfo Aranci. Del comune di Sant’Antonio di Gallura nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la provincia, da quella di Sassari a quella nuova di Olbia e Tempio Pausania, per poi tornare nel 2016, dopo l’abolizione di questa provincia, di nuovo in quella di Sassari.

Le principali sagre e manifestazioni che si svolgono a Sant’Antonio di Gallura e nei suoi dintorni

Sant’Antonio di Gallura-Gruppo Folk Sant’Antonio di GalluraA Sant’Antonio di Gallura è attivo, tra gli altri, il Gruppo Folk Sant’Antonio di Gallura, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Sant’Antonio di Gallura e nei suoi dintorni, si segnalano la Festa in onore di San Giacomo, presso la sua chiesa campestre, che si svolge la prima domenica di maggio; sempre la prima domenica di maggio, presso la sua chiesa campestre, si svolge la Festa di Sant’Elena, organizzata però da un comitato di Luras, ed il 20 agosto si svolge la Festa campestre di San Costantino o di San Santino; la seconda domenica di maggio, presso la sua chiesa campestre, si svolge la Festa dell’Immacolata Concezione di la Grucitta; la Festa della Madonna di montenegro, presso la frazione Priatu, si svolge a maggio; la prima domenica di giugno, si svolge la Festa di San Leonardo, presso la chiesa campestre di San Leonardo, che si trova nel territorio Comunale di Calangianus, ma che ora appartiene alla diocesi di Sant’Antonio di Gallura; la Festa del Patrono, Sant’Antonio Abate, si celebra l’ultima domenica di settembre; ogni anno il 4 ottobre, presso la sua chiesa campestre, si celebra la Festa campestre di San Francesco d’Assisi.

Visita del centro di Sant’Antonio di Gallura

L’abitato di Sant’Antonio di Gallura, interessato da una forte espansione edilizia, è circondato da rocce granitiche, da folti boschi e dal rigoglioso verde della macchia mediterranea. Entriamo in Sant’Antonio di Gallura da nord, con la SS427, che, all’interno del centro abitato, assume il nome di via Arzachena, e che ci porta nel centro del paese.

Sant’Antonio di Gallura: chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate con alla sinistra la piccola chiesa di Sant’AndreaSant’Antonio di Gallura-Via del centroEntrati nel centro del paese, la via Arzachena, in poco più di cinquecento metri dal cartello segnaletico che indica l’abitato, ci porta in piazza Sant’Antonio, dove possiamo visitare la chiesa parrocchiale intitolata a Sant’Antonio Abate e la più piccola e antica chiesa di Sant’Andrea, situata proprio di fianco ad essa. Qui è possibile effettuare un itinerario lungo tutto il centro storico, all’interno del quale si possono ammirare anche numerose case agricole, alcune delle quali già ristrutturate.

La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate

Sant’Antonio di Gallura: chiesa parrocchiale di Sant’Antonio AbateIn piazza Sant’Antonio si trova la chiesa di Sant’Antonio Abate che è la chiesa parrocchiale del paese. Il 5 novembre del 1907 viene istituita la parrocchia intitolata a Sant’Antonio Abate, e, solo pochi anni più tardi viene costruita la nuova chiesa, realizzata in stile gallurese e terminata nel 1912, intorno alla quale sorgono le abitazioni che danno origine, nei primi del novecento, al centro abitato, che viene chiamato Sant’Antonio di Calangianus, a sottolineare l’appartenenza al territorio calangianese. L’abitato progressivamente si popola grazie al fatto che gli abitanti delle zone limitrofe si spostano concentrandosi in quel luogo. Il nome attuale viene attribuito solamente a partire dal 1979, quando Sant’Antonio di Gallura diviene comune autonomo. Ogni anno, l’ultima domenica di settembre si celebra la Festa di Sant’Antonio Abate, che è la Festa del Santo patrono del paese.

La chiesa di Sant’Andrea Apostolo

Sant’Antonio di Gallura: la piccola chiesa di Sant’AndreaNel centro del paese, sempre in piazza Sant’Antonio, accanto alla chiesa parrocchiale si trova la chiesa di Sant’Andrea Apostolo le cui origini si fanno risalire al Medio Evo, quando durante il periodo giudicale, nella zona chiamata Lu Naracu, esisteva la borgata di Villa de Castro che apparteneva alla curatoria di Unale. Il villaggio viene abbandonato alla fine del Trecento. Negli ultimi anni del settecento la chiesa di Sant’Andrea appartiene alla nobile famiglia Pes, residente a Tempio Pausania, la quale, nel 1798, decide di cederla ai pastori della zona. In seguito, intorno ad essa, alla fine dell’ottocento, incomincia a formarsi un nuovo agglomerato che costituirà il nucleo originario dell’odierno paese chiamato Sant’Antonio di Gallura. La chiesa, in conci di granito dalla forma regolare, ha pianta rettangolare, con l’interno a una sola navata, divisa in quattro campate da tre archi. La copertura è in legno. esternamente, in granito a vista, presenta l’architettura tipica delle Chiese rurali della zona, con il prospetto abbellito da un oculo sovrastante il porticato e un campanile a vela in posizione centrale.

Il belvedere di Lu Naracu

Da piazza Sant’Antonio prendiamo, quasi di fronte alla chiesa di Sant’Andrea, la via Principe Umberto, e la seguiamo per quasi cinquanta metri, poi a destra in via Regina Elena, la seguiamo per sessanta metri, poi prendiamo a sinistra la via Galileo Galilei, dopo centoventi metri svoltimo a destra in via Nuraghe, che, dopo una novantina di metri, curva a destra ed ospita un ampio parcheggio. Da qui si può percorrere un sentiero che parte alla sinistra della strada, e che che porta sino alla sommità del belvedere di Lu Naracu dal quale si può ammirare il fascino del piccolo paese con tutta la vegetazione che lo circonda, e da cui si può godere di una splendida vista sul lago del liscia, ed osservare questo versante della Gallura che dal Monte limbara arriva fino al mare. Nei giorni più limpidi è ben visibile anche la Corsica. Sul belvedere si trova una bella scultura granitica.

Sant’Antonio di Gallura: la scultura granitica sul belvedere di Lu Naracu Sant’Antonio di Gallura-Sulla sommità del belvedere di Lu Naracu Sant’Antonio di Gallura: veduta dell’abitato dal belvedere di Lu Nuracu

Il Municipio di Sant’Antonio di Gallura

Torniamo in centro e, dalla piazza Sant’Antonio, prendiamo la prosecuzione della via Arzachena, che passa davanti alla facciata della due Chiese, e continua verso sud con il nome di via Calangianus, ed è la prosecuzione nell’abitato della SS427. La seguiamo per centoventi metri, poi prendiamo verso destra la via Amerigo Vespucci, all’inizio della quale, alla sinistra, si trova la piazza Matteo Ruzittu con, sul palazzo a sinistra, un bel murale. Alle destra della piazza, al civico numero 1, si trova l’edificio nel quale sono ospitati la sede e gli uffici del Municipio di Sant’Antonio di Gallura.

Sant’Antonio di Gallura: la piazza nella quale si trova il Municipio Sant’Antonio di Gallura: l’edificio che ospita la sede del Municipio

Il Campo Sportivo Lucia Filigheddu

Sant’Antonio di Gallura: ingresso atleti al Campo Sportivo Lucia FilighedduEvitando la deviazione in via Amerigo Vespucci, proseguiamo lungo la via Calangianus verso sud, e più avanti, dopo poco più di duecento metri, troviamo alla sinistra della strada il parcheggio e l’accesso al Campo Sportivo Lucia Filigheddu una struttura sportiva che comprende il Campo da Calcio di Sant’Antonio di Gallura, un Campo da Tennis, ed una palestra. Nella struttura è ospitata la sede del Sant’Antonio calcio, che milita in Seconda Categoria, nel girone N.

Il Cimitero di Sant’Antonio di Gallura

Sant’Antonio di Gallura: Cimitero di Sant’Antonio di GalluraProseguendo lungo via Calangianus, ottanta metri più avanti, passata la grande pietra posta sulla sinistra della strada con su incisa la frase Benvenuti a Sant’Antoni di Gaddura, subito prima di uscire dal paese, vediamo ancora sulla sinistra della strada la fiancata del piccolo Cimitero di Sant’Antonio di Gallura. Dopo il Cimitero, la strada, che riaprende il nome di SS427, prosegue verso sud, poi verso ovest e, più avanti, di nuovo verso sud, in direzione della frazione La Maciona, che descriveremo più avanti.

Visita dei dintorni di Sant’Antonio di Gallura

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Sant’Antonio di Gallura, sono stati portati alla luce i resti del Protonuraghe Monti di Lu Nuracu; dei Nuraghi semplici Lu Monti di Lu Colbu, e Lu Spirriatogghju; ed anche del Nuraghe Lu Nuracu, di tipologia indefinita.

L’area artigianale e industriale di Sant’Antonio di Gallura

Nella visita del paese si possono vedere anche altri luoghi, sia pure meno importanti. Usciti dall’abitato con la SS427 verso nord, in direzione di Arzachena, passato il cartello segnaletico che indica l’ucita dall’abitato, prendiamo verso sinistra la SP49 che si dirige verso il lago del liscia. Percorsi appena trecentocinquanta metri, ci troviamo all’interno dell’Area artigianale e industriale di Sant’Antonio di Gallura, dove si trova la gran parte delle attività che hanno sede nel comune.

Lungo la strada per il lago liscia si trova il parco Comunale di San Giuseppe

Sant’Antonio di Gallura: chiesa nel parco Comunale di San GiuseppeLungo la SP49 per il lago del liscia, percorsi ottocentocinquanta metri, ci si può fermare per una sosta, alla destra della strada, nel Parco Comunale di San Giuseppe all’ombra di un bosco di lecci, dove si può riposare o fare un picnic. Il parco, sempre aperto, è fornito di tavoli e posti a sedere che vengono utilizzati per la Festa campestre di San Giuseppe, che si tiene ogni anno la seconda domenica di giugno. La popolazione partecipa con grande devozione alle celebrazioni religiose, ed a tutti i convenuti viene offerta la cena il sabato e il pranzo la domenica.

L’Aldiola Country resort

Proseguendo lungo la SP49 per altri due chilometri e mezzo, arriviamo quasi sulla sponda del lago di liscia, a nord est, e qui troviamo alla sinistra della strada il cancello di accesso all’Aldiola Country resort.

Fra le colline galluresi, adagiato in una rigogliosa macchia mediterranea, si trova l’Aldiola Country resort un piccolo Hotel di charme affacciato sul sottostante lago di liscia. Ha camere distribuite in numerosi cottage e una splendida piscina, e si propone come base di partenza per itinerari sportivi e naturalistici di grande suggestione. Nel ristorante Aldiola, in un ambiente caldo ed accogliente, illuminato da grandi vetrate che si affacciano sulla piscina ed in lontananza sul lago del liscia, tutti hanno la certezza di trovare ingredienti freschissimi selezionati con cura, delizie della Sardegna a cui vanno aggiunte alcune specialità della cucina italiana.

La Stazione ferroviaria di Sant’Antonio di Gallura

Sant’Antonio di Gallura: la Stazione ferroviariaLa Stazione ferroviaria di Sant’Antonio di Gallura si posiziona al di fuori dell’abitato, verso ovest, quasi sulla riva del lago sul fiume liscia. Per raggiungerla, dalla piazza Sant’Antonio prendiamo verso ovest la via Principe Umberto, poi subito a destra, ed a sinistra la via Amatore Sciesa, che ci porta, a poco più di due chilometri dall’abitato, a trovare alla sinistra della strada la stazione. Il fabbricato viaggiatori, al momento chiuso ma in buone condizioni, ha due ingressi sul piazzale interno e corrispondenti due finestre al piano superiore, ed è affiancato sul lato in direzione di Palau dalle ritirate e da una casa Cantoniera doppia presso un passaggio a livello. La stazione si trova lungo la linea turistica del Trenino Verde che collega Nulvi con Tempio Pausania, e da qui a Luras. Da Luras, dopo la stazione di Calangianus e le fermate di San Leonardo e di rio Piatto, si arriva alla stazione di Sant’Antonio di Gallura, da dove la linea si dirige verso Palau.

La frazione la Maciona

Proseguendo dopo aver visitato il paese sulla SS427 verso sud, dopo poco più di quattro chilometri e mezzo arriviamo a una rotonda, dopo la quale, proseguendo dritti, in settecento metri raggiungeremmo la frazione la Maciona (altitudine non disponibile, distanza 6.8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti).

La frazione Priatu con la chiesa di Nostra Signora di montenero

alla rotonda, prendiamo, invece, la terza uscita sulla sinistra, che è la SP38 verso sud e, dopo poco più di cinque chilometri e mezzo, raggiungiamo la frazione Sant’Antonio di Gallura denominata frazione Priatu (altezza metri 345, distanza 10.8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 191). Prima dell’entrata in Priatu, arrivando da nord ovest con la SP38, si incontrano prima, alla sinistra della strada, il Cimitero di Priatu, e, più avanti, alla destra della strada, una deviazione in una sterrata ci porta al Campo da Calcio di Priatu.

Sant’Antonio di Gallura: il priatu: chiesa di Nostra Signora di monteneroAll’interno della frazione Priatu la SP38 assume il nome di via Sardegna. Presa verso sinistra la via Costa Smeralda, arriviamo in una piazza, nella quale si trova la chiesa di Nostra Signora di montenero. alla chiesa di Priatu, Fausto Santoni, pittore romano e scenografo a Cinecittà che ha collaborato con qualificati registi fra cui Fellini, legatissimo alla Gallura, ha regalato un dipinto che rappresenta la Vergine Addolorata, un quadro racchiuso in una cornice con decorazioni in lamine di oro. La terza domenica di maggio, presso questa chiesa si svolge la Festa di Nostra Signora di montenero, per la quale, dopo le cerimonie religiose con la messa e la processione, si svolgono congiuntamente canti e balli, che concludono e rallegrano la giornata, veicolo di gioia popolare.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita della Gallura interna recandoci da Sant’Antonio di Gallura a Luras che visiteremo con il lago di liscia, gli olivastri millenari di Santu Baltolu di Carana o di Karana, la diga sul fiume liscia, e con i famosi Dolmen presenti all’interno dell’abitato.


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