Sarule, il paese dove è nato il famoso scrittore e poeta Badore Sini, con il Santuario di Madonna di Monte Gonare
In questa tappa del nostro viaggio, proseguiremo da Gavoi lungo la SS128 che ci farà entrare nel Nuorese, dove ci recheremo a visitare Sarule il paese dove è nato il famoso scrittore e poeta Salvatore detto Badore Sini. La regione storica del Nuorese o Barbagia di Nuoro o Barbagia di BittiIl Nuorese (nome in nuorese Su Nugorèsu, in logudorese Su Nuorèsu), indicato da alcuni anche con il nome di Barbagia di Nuoro o Barbagia di Bitti, è una regione storica della Sardegna nord orientale. In periodo giudicale il suo territorio apparteneva per lo più al Giudicato di Torres, nella Curatoria di Dore-Orotelli. In realtà oggi per Nuorese si intende un territorio molto più ampio, che comprende anche parte dei territori che in periodo giudicale appartenevano alle curatore di Bitti e di Orosei-Galtellì, nel Giudicato di Gallura. I comuni che ne fanno parte sono Bitti, Lula, Nuoro, Onani, Oniferi, Orani, Orotelli, Orune, Osidda, Ottana, e, secondo molti, ed anche secondo noi, al Nuorese apparterrebbe anche il comune di Sarule. Secondo alcuni vi apparterrebbe anche il comune di Dorgali, che, a nostro avviso, appartiene invece alla Barbagia di Ollolai, dato che durante il periodo nel quale la Sardegna era sotto il controllo dell’impero Bizantino e nel primo periodo del Giudicato di Arborea ne costituiva uno sbocco al mare, andato perduto a seguito dell’espansione, promossa dai Pisani, verso sud del Giudicato di Gallura. Il Nuorese è costituito da luoghi, paesi, tradizioni, enogastronomia, artigianato artistico, musica e cultura, che si sviluppano nei paesaggi dei paesi del comprensorio barbaricino, richiamati nelle opere letterarie del Nobel per la letteratura Grazia Deledda. In viaggio verso SaruleDa Gavoi prendiamo la SS128 verso nord e, dopo poco più di dieci chilometri, raggiungiamo Sarule. Dal Municipio di Gavoi a quello di Sarule abbiamo percorso 11,3 chilometri. Potremmo arrivare a Sarule anche partendo da Olzai, dove avevamo concluso la tappa precedente, prendendo verso nord est la SP4 seguendola per sette chilometri, dopo di che la strada provinciale si va ad immettere sulla SS128, a due chilometri e mezzo da Sarule. Dal Municipio di Olzai a quello di Sarule abbiamo percorso 10,1 chilometri. Il comune chiamato Sarule dove è nato Salvatore SiniIl comune chiamato Sarule (altezza metri 626 sul livello del mare, abitanti 1.568 al 31 dicembre 2021) è un piccolo centro agricolo situato alle pendici del monte Gonare, nella parte centrale della Provincia di Nuoro, situata nel Nuorese, a nord della Barbagia Ollolai. Il paese è servito dalla SS128 Centrale Sarda, il cui tracciato ne attraversa tutto il territorio Comunale. Si tratta di un comune di montagna con un’economia principalmente agropastorale, oltre chesu una discreta produzione industriale. Il piccolo centro è noto soprattutto per la produzione di formaggi caprini e di tappeti, ed il suo territorio Comunale presenta una notevole differenza altimetrica, che varia dai 215 metri sul mare della valle di Ghirthoe, ai 1.086 metri del monte Gonare. Origine del nomeL’origine dell’etimo non è conosciuto, tuttavia si ritiene che appartenga allo strato linguistico protosardo. Da parte di alcuni si ritiene che che il nome derivi da Sa Rule, ossia il piccolo altare. Il nome del paese è attestato, per la prima volta, in documenti di epoca medievale, attraverso le forme Serule e Sarule. La sua economiaIl settore primario è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, vite, ulivi, frutteti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L’industria, discretamente sviluppata, è costituita da aziende che operano nei comparti estrattivo, alimentare, tessile, meccanico ed edile. A livello artigianale, Sarule è noto in un tutta la Sardegna per la lavorazione artigianale dei tappeti tipici sardi, dato che si producono pregiati tappeti colorati ornati da figure fortemente stilizzate, che vengono tessuti, ancora oggi, su particolari telai verticali in legno. La fine bellezza di questi prodotti può essere apprezzata non solo all’interno del Museo della tessitura Eugenio Tavolara, ma anche nelle botteghe artigiane sparse per il paese. Modesta è anche la presenza del terziario, con soprattutto la produzione di formaggi caprini. Le bellezze naturale dell’ambiente circostante costituiscono dei motivi sufficienti ad attirare sul posto un discreto flusso di visitatori, e di particolare attrazione è il vicino monte Gonare, sul quale è possibile effettuare delle piacevoli escursioni. Brevi cenni storiciII paese chiamato Sarule ha origini preistoriche, testimoniate da numerosi ritrovamenti del periodo nuragico. Durante il periodo medioevale fa parte del Giudicato di Torres, nella curatoria di Sarule, di cui viene eletta capoluogo. Occupata dagli Aragonesi, nel 1363 diviene feudo di Berengario Carroz, conte di Quirra. Circa tre secoli più tardi viene incorporata nel Marchesato di Orani e, durante la dominazione sabauda, nel 1839, in seguito all’abolizione del regime feudale, viene riscattata al demanio dello stato. Nel periodo repubblicano, del comune di Sarule nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la provincia, da quella di Sassari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Alcuni dei principali personaggi che sono nati a SaruleA Sarule nascono nell’ottocento, il bandito Paolo Solinas e l’importante scrittore e poeta Salvatore Sini, detto Badore. In anni più recenti vi nasce il poeta e scultore Antonio Sini. Nel 1873 a Sarule nasce da una famiglia di pastori Salvatore Sini detto Badore. Pastore egli stesso in giovinezza, portato agli studi frequenta con grandi sacrifici della famiglia le medie superiori a Nuoro e si laurea in legge a Cagliari. Esercita come avvocato soprattutto a Nuoro, dove viene considerato tra i migliori civilisti. Si afferma come scrittore e soprattutto come poeta, esprimendo una visione comunista e rivoluzionaria della vita. Si avvicina anche alla politica, divenendo nel 1905 consigliere Comunale a Sarule. Pubblica, nel 1909, il dramma Il Medico, e nel 1911 la canzone La Guerra Tripolina, dove la guerra è vista come un flagello e non come una conquista. Salvatore Sini esprime la sua visione rivoluzionaria soprattutto con le canzoni Lamentos de sas theracas de Nugoro del’15, e Comunismu del’19. Risale al’15 la sua composizione poetica più nota, A diosa, conosciuta con il primo verso Non potho reposare, che viene musicata da Giuseppe Rachel, direttore della banda di Nuoro. È ancora oggi una delle esecuzioni immancabili nelle esibizioni di tutti i cori polifonici sardi. Nel’24 scrive A Zuseppe Mesina e molte altre poesie come Sa canthone de Zuseppe Nonne, Su zeccu e Su cundennau innozente. Nel’29 scrive Augurios pro S’isposaliziu de su principe Umberto. Nel’51 scrive poesie per la morte dell’amico Ciriaco Offeddu e di Attilio Deffenu. Tra le sue opere rimaste inedite i Gosos de Santu Franziscu. Negli ultimi anni, impossibilitato a scrivere, detta alla moglie e ai figli il romanzo Il monello, anche questo rimasto inedito. muore a Nuoro nel 1954 all’età di 81 anni. |
Nel 1877 a Sarule nasce il bandito Paolo Solinas che inizia la vita come pastore, poi, credendosi perseguitato, prende di mira l’insegnante elementare Giovanni Antonio Porcu il quale, a causa dei furti e danneggiamenti, cade in miseria, ma decide di continuare ad insegnare, facendosi accompagnare da una scorta di Carabinieri. Non potendosi sfogare con lui, Paolo Solinas se la prende con il fratello Salvatore, che, nelle campagne di Benetutti, viene ridotto in fin di vita a colpi di fucile sulla riva di un torrente dove prende il bagno. Paolo Solinas, viene accusato di omicidi, estorsione aggravata e continuata, violenza privata ed altro, e sul suo capo viene posta una taglia di duemila lire. Arrestato dai Carabinieri della stazione di Sarule, al processo in Corte d’Assise, a Nuoro, tenta di aggredire una donna che con la sua testimonianza ha fornito prove schiaccianti contro di lui. |
Nel 1928 a Sarule nasce Antonio Sini poeta e scultore. Pastore sino dall’età di nove anni, non ancora diciassettenne viene arrestato con l’accusa di tentato omicidio e rapina e sconta innocente sette anni di carcere. Assolto con formula piena e finalmente libero, si dedica alla poesia, alla scultura e alla grafica. Vincitore di vari premi letterari soprattutto conil volume di poesie La terra che non ride, del 1965, che viene scelto dal regista Giuseppe Fina per un cortometraggio a colori sulla Sardegna. Pubblica altri due libri di poesie, ossia Il fiore impiccato e Oltre le radici, sono versi di esperienza vissuta, di dolore, di rabbia. alla sua attività di scultore si devono numerose sculture lignee, delle quali le più significative sono quelle che si trovano a Tonara tra le quali va citato l’Albero ferito e caduto. Nel 2017 muore a Cagliari. |
Le principali feste e sagre che si svolgono a SaruleA Sarule sono attivi il Gruppo Folk Sarule e l’Associazione a Gattu e Maimone, i tenores del gruppo Tenore monte Gonare, ed il Coro Polifonico Vadore Sini. Durante le loro manifestazioni è possibile ammirare uomini e donne abbigliati con il caratteristico costume tradizionale di Sarule. Anche a Sarule, come nella gran parte dei comuni della Sardegna, il 16 e il 17 gennaio si tiene la tradizionale Festa di Sant’Antonio Abate; significativi sono anche a Sarule i riti della Settimana Santa; un altro appuntamento di grande richiamo è rappresentato dalla Festa di Santa Lucia, il martedì dopo Pasqua; il 20 maggio si svolge la Festa di San Bernardino nella sua piccola chiesa campestre; l’8 settembre il monte Gonare è Teatro della processione dei fedeli per raggiungere il famoso Santuario della Madonna di Monte Gonare; la Festa del Santo patrono, San Michele Arcangelo, si celebra il 29 settembre. Inoltre a Sarule si svolgono il Torneo di Dama, a carattere regionale a inizio primavera, ed il Torneo di Morra, in date diverse a causa del calendario regionale. Il Carnevale di Sarule con Sa Maschera a Gattu e il fantoccio chiamato su MaimoneLa maschera principale del Carnevale di Sarule è Sa Maschera a Gattu, che indossa Duos Oddes, le due gonne del costume tradizionale indossate al rovescio per nascondere i ricami e garantire l’anonimato, una copertina bianca sulla testa come simbolo della nascita, un velo nero davanti al viso come emblema della morte, e una fascia rossa intorno al capo per simboleggiare il matrimonio. Il fantoccio destinato a venire bruciato alla fine dei festeggiamenti è detto Su Maimone, vestito con Pantalones a S’Isporta, ossia pantaloni da cavallerizzo, imbottiti di stracci, gambali, e un camicione che nasconde una damigiana colma di vino con cui si riempiono i bicchieri dei partecipanti ai festeggiamenti. Con la scelta degli indumenti usati, Sa Maschera a Gattu simboleggia i riti agrari della morte e rinascita della natura, diffusi nel mondo antico mediterraneo, e, tra questi, i tradizionali rituali dionisiaci, e prevede il sacrificio di su Maimone, nella cui figura è possibile ritrovare echi di antichi riti contro la siccità, che si ritrovano anche nell’Antico Egitto. La maschera denominata Sa Maschera a Gattu viene citata anche dalla scrittrice Grazia Deledda nel suo famoso romanzo Elias Portolu. |
I riti della Settimana Santa a SaruleTra le antiche tradizioni del paese, sopravvivono anche a Sarule i riti della Settimana Santa, organizzati dalle Confraternite del paese. Particolarmente suggestiva è, la sera del Venerdì Santo, nella parrocchiale, la cerimonia de S’Iscravamentu, ossia la deposizione di Cristo dalla croce. Nella parrocchiale giungono i membri delle Confraternite e due confratelli vestiti da Giudei. Il Cristo ligneo viene schiodato dalla croce e la corona di spine collocata sul capo della Madonna Addolorata. Successivamente il Cristo viene mostrato ai fedeli e messo nella lettiga, ornata da luci e fiori. Ha quindi inizio la processione lungo le vie del paese. La mattina della Domenica di Pasqua si svolge la cerimonia de S’Incontru, ossia l’incontro tra il simulacro del Cristo risorto e quello della Madre ancora vestita di lutto. La Festa di Santa LuciaNel centro dell’abitato era presente, un tempo, la chiesa di Santa Lucia, la più antica di Sarule, della quale si ignora quando sia stata edificata, ma tutti gli anni, nel giorno della Pentecoste, si festeggiava la sua consacrazione. Questa chiesa era stata la parrocchiale di Sarule, ma è stata disfatta nel 1764 quando minacciava di cadere. Un appuntamento di grande richiamo per chi visita Sarule è rappresentato dalla Festa di Santa Lucia, che era stata la sua Santa patrona e si festeggia il giorno dopo di Pasquetta, ossia il martedì dopo Pasqua, ma i festeggiamenti iniziano dal giorno di Pasqua per un totale di tre giorni dedicati al folklore ma anche con ospiti musicali di livello regionale. La Festa è caratterizzata anche da una corsa a cavallo con esibizioni di abilità e da varie manifestazioni folcloristiche. Visita del centro di SaruleL’abitato, che presenta l’andamento tipico dei paesi di montagna, conserva nel suo centro storico numerose antiche abitazioni dalla struttura rustica. Entriamo nel paese da sud, con la SS128 proveniente da Gavoi, che all’interno dell’abitato assume il nome di via Nazionale. Lungo le vie del centro storico possiamo ammirare un murale che rappresenta il poeta Salvatore Sini e riporta i versi della sua più famosa composizione. Ed ancora oggi, passeggiando sulla via principale del paese, si possono incontrare i laboratori nei quali si lavora, come un tempo, sui telai verticali, e dove si possono acquistare i tipici tappeti sardi Sarule. Il Campo da Calcio di SaruleEntrando a Sarule con la SS128, una cinquantina di metri dopo il cartello segnaletico che indica il paese, prendiamo sulla destra la via P. Pirisi che, in circa centosettanta metri, ci porta all’ingresso del Campo da Calcio di Sarule. Il Museo della Tessitura dedicato a Eugenio TavolaraProseguendo lungo la SS128 in direzione dell’abitato, dopo meno di trecento metri prendiamo a destra la via giudice Gaetano Floris, dopo poco più di cento metri prendiamo a sinistra la via Alessandro Manzoni, lungo la quale, al civico numero 2, presso la Biblioteca Comunale Serafino Soro, si può visitare il Museo della Tessitura Eugenio Tavolara dedicato allo scultore, incisore e ceramista nato a Sassari nel 1901 e lì morto nel 1963, molto conosciuto per le sue statuine di terracotta, per i suoi giocattoli in legno e stoffa e per i suoi pupazzi. Il Museo della Tessitura custodisce una ricca collezione di prodotti artigianali dell’antica arte della tessitura con il telaio verticale, che viene tramandata da queste parti da madre in figlia. La chiesa della Madonna del Rosario, oratorio dell’omonima ConfraternitaEntriamo nell’abitato con la SS128 che assume il nome di via Nazionale e la seguiamo per settecentocinquanta metri, poi prendiamo verso destra, in direzione nord est, la via Santa Marta. Questa strada, in una cinquantina di metri, ci porta di fronte alla chiesa dedicata alla Madonna del Rosario decisamente la più antica chiesa di Sarule, risalente ai primi del 1200 e ricostruita sulle fondamenta della chiesa dedicata a San Nicolò di Bari, della cui sovrapposizione dava notizia una lapide, un tempo murata tra gli affreschi nella Cappella della Beata Vergine delle Grazie, datata 1226 e recante i nomi dei committenti. Questa chiesa è stata dedicata ad oratorio del Rosario dato che presso di essa ha la sua sede la Confraternita che porta lo stesso nome. Il Municipio di SaruleDove, dalla via Nazionale, abbiamo preso verso destra la via Santa Marta, ancora più a destra, in direzione est, si sviluppa la via San Michele, che porta in direzione della chiesa parrocchiale. Percorsi circa duecento metri sulla via San Michele, alla destra della strada si trova la via Emilio Lussu. Presa la via Emilio Lussu, al civico numero 2, si trova l’edificio nel quale è ospitato il Municipio di Sarule, con la sua sede e con gli uffici dedicati a fornire i loro servizi agli abitanti del paese. La chiesa parrocchiale di San Michele ArcangeloProseguendo un’altra sessantina di metri lungo la via San Michele, arriviamo nel centro del paese, nella piazza San Michele, sulla quale si affaccia la chiesa di San Michele Arcangelo che è la chiesa parrocchiale di Sarule, la cui fabbricazione è iniziata nel 1764 quando è stata disfatta l’antica parrocchiale che minacciava di cadere, e che è stata ultimata ed aperta al culto nel 1814. Fino al 1939 apparteneva alla diocesi di Alghero, per passare successivamente alla diocesi di Nuoro. All’interno possiamo ammirare la bella pala d’altare costituita da un trittico eseguito 1946 dal pittore Mario Delitala, di Orani, oltre ad un antico battistero. La Festa di San Michele Arcangelo, il Santo patrono di Sarule, si svolge il 29 settembre ed è uno degli eventi religiosi principali per la comunità del paese con riti religiosi e manifestazioni civili. Nella piazza San Michele si trova il Monumento ai Cadutialla destra della chiesa parroccchiale si apre la piazza San Michele, una bella piazza attrezzata che ospita il Monumento ai Caduti Di Sarule, e, sul lato destro della quale, si trova la fiancata della chiesa della Santa Croce. La chiesa della Santa Croce, oratorio dell’omonima Confraternitaalla destra della chiesa parrocchiale, con il suo lato sinistra affacciato sulla piazza San Michele, si trova la cinquecentesca chiesa della Santa Croce che è stata adibita ad oratorio della Santa Croce dato che presso di essa ha la sua sede la Confraternita che porta lo stesso nome. La chiesa conserva al suo interno affreschi settecenteschi illustranti la passione di Cristo, della bottega di Pietro Antonio e Gregorio Are, i due pittori, padre e figlio, che hanno operato in una vasta area, che si estende dalle Barbagie sino all’Ogliastra, per più di quarant’anni, tra la quarta e l’ottava decade del quindicesimo secoloIII. Gli affreschi, però, necessiterebbero di un buon restauro. La chiesa di Sant’Antonio da PadovaDi fronte alla chiesa parrocchiale, prendiamo la via Santa Croce e la seguiamo per una novantina di metri. Quando la strada si immette sulla via Brigata Sassari, prendiamo verso sinistra e, subito, troviamo alla sinistra della strada la chiesa di Sant’Antonio da Padova a navata unica, e con l’ingresso rialzato, al quale si accede con due scalinate che fiancheggiano la facciata. La chiesa conserva all’interno una pala di Salvatore Sechi, noto con lo pseudonimo De Gonare, pittore nato a Sarule ed ancora oggi operante a Sassari, al quale si devono, tra l’altro, i pannelli della Via Crucis presenti nella chiesa di Sant’Apollinare a Sassari. Anche a Sarule, come nella gran parte dei comuni della Sardegna, il 16 e il 17 gennaio si tiene la tradizionale Festa di Sant’Antonio Abate, con l’accensione, la sera del 16, di un falò nella piazzetta antistante la chiesa, cui seguono manifestazioni civili che coinvolgono tutta la popolazione. Il Cimitero di SaruleDalla piazza San Michele, prendiamo, costeggiando il lato sinistro della chiesa, la via San Bernardino, che, in trecento metri, ci porta al Cimitero di Sarule, che si trova alla sinistra della strada sulla quale si affacciano i suoi ingressi. Visita dei dintorni di SaruleVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Sarule, sono stati portati alla luce i resti dei Nuraghi Badu Orane, Dospanilo, Ilarra, Illoe, Illudei, letza, Orvanilo, Peddio, tutti di tipologia indefinita; mentre non resta più nulla del Nuraghe Contra ’e Turre, menzionato da Torquato Taramelli ma del quale non restano più tracce. È possibile, inoltre, visitare il monte Gonare, vicino alla cui sommità si trova l’antico Santuario di Madonna di Monte Gonare. La Cooperativa Unione Pastori di SaruleDal centro di Sarule prendiamo verso sud la via Nazionale, che uscirà dall’abitato con il nome di SS128 Centrale Sarda. Passati il cartello indicatore del chilometro 149 e le ultime case dell’abitato, prima di una grande svolta in salita verso sinistra, seguendo le indicazioni, prendiamo una deviazione verso destra sulla SP17 che porta in direzione di Ottana, la seguiamo per duecentocinquanta metri, e vediamo alla destra della strada l’insieme degli edifici che ospitano la Cooperativa Unione Pastori di Sarule. La Cooperativa Unione Pastori di Sarule è nata nel 1963 per volontà di una trentina di allevatori locali,. Si tratta di un caseificio che da oltre mezzo secolo si occupa della produzione e dell’esportazione di formaggi tipici sardi. La Cooperativa è composta da svariati allevatori delle diverse zone del Sarulese, e serve la piccola e la grande distribuzione. Tra i prodotti commercializzati, vanno citati il pecorino romano Graneri, caratterizzato dal suo gusto deciso, ed anche pecorini sardi DOP, ricotte, caciotte. Oltre a questi pecorini, la Cooperativa commercializza anche diverse creme di formaggio. |
La chiesa campestre di San BernardinoDal centro di Sarule arriviamo in piazza San Michele, da dove prendiamo verso est la via San Bernardino, che ci ha portato fino al Cimitero. Proseguendo per poco più di cinquecento metri, arriviamo a trovare la partenza sulla sinistra di una strada sterrata in salita. La prendiamo, dopo pochi metri prendiamo un cancello sulla destra, passato il quale troviamo la strada che ci porta alla piccola chiesa di San Bernardino di struttura recentissima essendo stata edificata negli anni ’60 del novecento. La chiesa è stata eretta sopra i resti di una chiesa assai più antica, anteriore al sedicesimo secolo, come attestato da una pergamena che riporta della sua consacrazione fatta da parte di un fra Bernardino, Vescovo di Ottana. Il 20 del mese di maggio presso questa piccola chiesa campestre subito fuori paese si svolge la Festa di San Bernardino, nella quale, oltre ai riti religiosi, si organizzano pariglie e sfilate in costume. Il Santo è particolarmente venerato per il suo potere di restituire la parola ai muti, tanto che, durante la festa, vi si portavano un tempo i bambini che tardavano a parlare. Sul monte GonareA est di Sarule possiamo vedere il Monte Gonare che si trova tra il territorio di Orani e quello di Sarule, e che caratterizza, con la sua forma perfettamente conica, tutto il paesaggio circostante. Si tratta di una formazione montuosa della Sardegna centrale che si innalza fino alla quota di 1.083 metri. Il complesso montuoso è formato da tre cime: la cima Gonare, di 1.083 metri la cima Gonareddu, di 1.045 metri e la punta lotzori, di 976 metri. Il territorio di questo complesso montuoso è stato proposto ed inserito tra i siti di interesse comunitario della regione Sardegna. Il modo più semplice per raggiungere la sommità del monte Gonare ed il Santuario che sorge su di esso, è di passare da Sarule attraverso Orani. Da Sarule prendiamo la via Nazionale ed usciamo dall’abitato verso nord con la SS128, che, in circa cinque chilometri, ci porta a Orani. La strada statale attraversa tutto l’abitato per uscirne da nord, e subito all’uscita si trovano le indicazioni che ci fanno prendere la deviazione verso destra. La seguiamo per 2,3 chilometri, al bivio prendiamo verso destra seguendo le indicazioni e, dopo 3,2 chilometri, arriviamo alle Cumbessias, da dove è possibile raggiungere, percorrendo un sentiero che attraversa il bosco, il Santuario. Il Santuario di Madonna di Monte GonareSulla sommità del monte Gonare, a circa 1.083 metri d’altezza sul livello del mare, si trova il Santuario di Madonna di Monte Gonare, dal 1972 patrona di tutte le Barbagie. Si racconta che, all’inizio del dodicesimo secolo, il giudice Gonnario II di Torres, sorpreso da una tempesta al ritorno in nave da un pellegrinaggio in Terra Santa, abbia fatto alla Vergine il voto di innalzarle un tempio nella terra che gli fosse apparsa per prima. Giunto sull’Isola, avrebbe visto il monte Gonare, e qui avrebbe fatto costruire il Santuario. Ricostruito nel 1618 in scisto scuro, nella tipica architettura rustica sarda, assume l’aspetto di una robusta fortezza, si possono ancora vedere parti dell’antica chiesa medievale. All’interno la chiesa si presenta con pianta a navata singola, semplice nelle linee con il presbiterio orientato verso levante. L’edificio è stato costruito su un basamento di roccia naturale, la struttura della chiesa ha un’aspetto tozzo, rustico e massiccio. Prima di raggiungere il Santuario abbiamo trovato le Cumbessias, le piccole case rustiche che vengono frequentate dai numerosi pellegrini che accorrono per la festa, in occasione delle celebrazioni che si svolgono la seconda domenica di settembr La chiesa viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la devozione dei fedeli al simulacro della Vergine raffigurata con le sembianze di una matrona romana, con in braccio il Bambino Gesù che regge con la mano sinistra una sfera e con il braccio destro cinge il collo della Madonna. La Festa della Madonna di Gonare si svolge ogni anno la seconda domenica di settembre, organizzata ad anni alterni dai comitati di Sarule e di Orani. La festa, che viene anche raccontata da Grazia Deledda in La via del male, vede i pellegrini raggiungere il Santuario anche a piedi. Inizia con la novena ed il decimo giorno, la domenica, dopo la messa prevede banchetti e balli sul piazzale del Santuario. |
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo da Sarule lungo la SS128 che ci porterà ad Orani patria del pittore Mario Delitala e del famoso scultore Costantino Nivola, dove vedremo, tra l’altro, il Museo dedicato a quest’ultimo, e che visiteremo con le numerose Chiese che sorgono nell’abitato e nei suoi dintorni. |