Nel Montiferru a Sennariolo con nei dintorni il Nuraghe semplice liortinas e la Chiesa campestre di Santa Vittoria
In questa tappa del nostro viaggio, da TresNuraghes ci recheremo a Sennariolo che visiteremo con il suo centro ed i suoi dintorni nei quali si trovano il Nuraghe semplice liortinas e la Chiesa campestre di Santa Vittoria. La regione storica del MontiferruIl Montiferru è una regione della Sardegna che prende il nome dal massiccio di origine vulcanica Monte Ferru, che si trova a nord di Oristano. I comuni che ne fanno parte si trovano tutti in Provincia di Oristano e sono: Bonarcado, Cuglieri, Santu Lussurgiu, Scano di Montiferro, Seneghe e Sennariolo. Il complesso vulcanico, spento da più di un milione di anni, era caratterizzato da eruzioni la cui lava finì per creare nuove terre sia a est, con il vasto altopiano di Abbasanta, caratterizzato da terreni basaltici, sia a ovest fino alla fascia costiera. Si tratta di un’area coperta da fitti boschi, caratterizzata da formazioni rocciose come i basalti colonnari di Cuglieri, e dalla grande abbondanza di sorgenti. Si tratta di una zona agricola, abitata sin dalla preistoria, come dimostra la città di Cornus. La costa è caratterizzata da falesie calcaree come quelle di S’Archittu, e da scogliere di basalto. In viaggio verso SennarioloDal centro di TresNuraghes prendiamo verso sud la SS292 Nord Occidentale Sarda che si dirige verso Cuglieri, e dopo sei chilometri entriamo all’interno dell’abitato di Sennariolo. Dal Municipio di TresNuraghes a quello di Sennariolo si percorrono 6.7 chilometri. Il piccolo comune chiamato SennarioloIl comune di Sennariolo (altezza metri 274 sul livello del mare, abitanti 154 al 31 dicembre 2021) è uno dei più piccoli della Sardegna in assoluto, si tratta infatti di un piccolo paese di collina che conta meno di Duecento anime, e che si trova nel versante occidentale del Montiferru al confine con la regione storica della Planargia. Rappresenta una piccola comunità di collina di origine prenuragica, che basa la sua economia sull’agricoltura e sull’allevamento. Accanto al paese scorrono rio Mannu e rio di Marale, popolati da trote e anguille, e sgorga la Funtana ezza, in italiano fontana vecchia, che era un’antica sorgente del paese. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 83 a un massimo di 351 metri sul livello del mare. Origine del nomeIl toponimo è di etimologia oscura e incerta. Si ritiene che il nome potrebbe derivare da S'ena de su riu, che significa letteralmente vena del fiume, a testimonianza di un’antica sorgiva all’interno dell’attuale centro abitato che faceva da affluentesu un rio principale. La sua economiaIl settore primario dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione, e le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, foraggi, vite, frutteti e olivo. Il paese è famoso per la sua produzione di olio di altissima qualità, oltre che sulla produzione di miele e diversi tipi di formaggi tipici dai sapori intensi, soprattutto il pecorino. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, suini, equini e avicoli. Per il settore secondario è quasi del tutto inesistente l’industria. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Sennariolo non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di effettuare interessanti escursioni nei dintorni, e di gustare i semplici ma genuini prodotti locali. Tra le ricette tipiche spiccano budelline d’agnello, preparate con erbe aromatiche; lumache ripiene, ravioli con patate, menta, formaggio fresco e in salamoia, tra i dolci i cattas, frittelle a spirale tipiche del carnevale. L’apparato ricettivo, comprendente un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciL’area viene abitata già in epoca prenuragica e nuragica, come dimostrato dalla presenza sul territorio di alcune domus de janas e di alcuni Nuraghi. Nel medioevo appartiene al Giudicato di Logudoro facendo parte della curatoria di Montiverru. Nle 1259, alla caduta di questo Giudicato, passa sotto il dominio del Giudicato di Arborea, finchché intorno al 1350, nel corso della guerra sardocatalana, passa sotto il dominio aragonese, dove diviene un feudo. Nel 1417 viene incorporato nella Baronia del Montiverru, feudo inizialmente dei Zatrillas. Nel 1839, con la soppressione del sistema feudale, venne riscattato agli Amat di San Filippo, ultimi feudatari, e diviene un comune autonomo. Il comune di Sennariolo nel 1927 viene trasferito dalla Provincia di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro, dalla quale nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene trasferito nella Provincia di Oristano. Le principali feste e sagre che si svolgono a SennarioloA Sennariolo svolgono la loro attività l’Associazione Culturale Fromigas creata nel 2018 con lo scopo di promuovere la cultura ed il territorio del paese, ed anche il Coro Sant’Andrea Apostolo. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Sennariolo vanno citati il 20 gennaio la Festa di San Sebastiano nel parco di San Sebastiano, con un grande falò in onore del Santo, seguita dalla processione del suo simulacro ligneo con l’albero adornato di fiori per le vie del borgo; in occasione della Pasqua i suggestivi e coinvolgenti riti della Settimana Santa; a metà maggio la Festa campestre di Santa Vittoria presso la sua Chiesa eretta per ringraziare la Santa in seguito alla vittoria dei locali sui mori invasori; il 30 novembre la Festa patronale di Sant’Andrea Apostolo. La Festa di San SebastianoLa Festa di San Sebastiano si celebra il 20 di gennaio. Il giorno della vigilia, i soci della relativa società religiosa maschile, secondo la tradizione, preparano nella Chiesa parrocchiale un grande albero di alloro, che verrà fissato alle spalle del simulacro ligneo del Santo. La particolarità che rende unica questa tradizione è che a questo albero vengono fissati dei fiori di carta colorati abilmente confezionati dalle donne del paese, ed il risultato è sicuramente di grande impatto scenico e visivo. Il giorno della vigilia una processione si reca nel parco di San Sebastiano, in cui sono state disposte diverse cataste di legno. Si benedice e si accende, quindi, un falò votivo in onore del Santo detto Su fogulone. Il 20 giorno della commemorazione dopo la messa, la statua del Santo alla quale è stato fissato l’enorme albero di alloro adornato con i fiori di carta, viene portato dai confratelli in processione per le vie del borgo. Trascorsi otto giorni, l’albero viene tagliato, suddiviso in piccoli rametti e distribuito alla popolazione. I riti della Settimana SantaAnche il piccolo borgo di Sennariolo, custodisce gelosamente e con tenacia le tradizioni che, ogni anno, grazie alla organizzazione della Confraternita del Santissimo Rosario e alla partecipazione di tutta la comunità, va in scena, partendo dal Settenariu de Sa Virgine ‘e sos dolores, toccano il culmine con i suggestivi riti del venerdì Santo per poi concludersi con la giornata della domenica di Pasqua. Tra i riti maggiormente suggestivi ed evocativi vanno ricordate la processione della domenica delle Palme che ripropone l’entrata di Gesù a Gerusalemme, il giovedì Santo il rito de Su lavabu che rappresenta la lavanda dei piedi durante l’ultima cena, il venerdì Santo Sas Chilcas ovvero la via Crucis per le stare del borgo che simboleggia la salita di Gesù verso il Calvario, poi S’Inclavamentu che rappresenta la crocefissione, Sa Missa fuida che è la solenne azione liturgica che ripercorre il momento della morte di Gesù sulla croce, e S’Isclavamentu che rappresenta la deposizione del corpo di Cristo dalla croce, seguita dalla processione crepuscolare per le vie del paese. Chiude le celebrazioni della Settimana Santa, la processione de S'Incontru La mattina di Pasqua, la quale rievoca il momento dell’incontro tra Maria madre di Gesù con il figlio risorto. Visita del centro di SennarioloL’abitato è il più piccolo del Montiferru, si trova in una piana basaltica limitata a nord dal rio Mannu di Foghe e a sud dal rio di Sennariolo, ed è interessato da una forte crescita edilizia, con l’andamento altimetrico tipico delle località collinari. L’urbanistica del paese è quella tipica dei paesi ad economia agraria, caratterizzata da case basse e con ampi cortili, affiancate l’una con l’altra. Le strade sono strette e danno luogo a un ripetuto intreccio di strette viuzze. Arriviamo a Sennariolo da nord con la SS292 Nord Occidentale Sarda e, prima di entrare nell’abitato, in corrispondenza con una deviazione verso destra nella via Santa Vittoria, si trova il cartello segnaletico passato il quale la strada statale assume il nome di via 24 Maggio. Piazza Rimembranza con la bella fontana ed il masso con lo stamma ed il nome del comuneEntrati nell’abitato, percorsi quattrocento metri la via 24 Maggio ci porta in Piazza Rimembranza, che si sviluppa lungo la prosecuzione dritta della strada che abbiamo percorso per arrivare fino qui e che ci porterà alla Chiesa parrocchiale, mentre la SS292 Nord Occidentale Sarda prosegue svoltando leggermente a sinistra e si dirige verso Cuglieri. Più a sinistra parte la SP22 che si dirige verso Scano di Montiferro e nell’abitato assume il nome di via del Cimitero, mentre tutto a destra parte la via Santa Vittoria la quale in una cinquantina di metri porta alla piazza con al centro la rotonda nella quale è presente la scultura che rappresenta la Madre con il bambino, che descriveremo più avanti. A destra nella piazza, ad angolo con la via Santa Vittoria, si trova la bella Fontana di Sennariolo. Più avanti, ad angolo tra la prosecuzione della strada statale e la piazza Rimembranza, si trova il Masso con lo stemma ed il nome del comune. La Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea ApostoloArrivati con la via 24 Maggio in piazza Rimembranza, proseguiamo dritti nella piazza per un centinaio di metri, e vediamo alla sinistra, la facciata della Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, situata al civico numero 10 di piazza Rimembranza. La Chiesa risale al 1676, data incisa sull’architrave in trachite rossa che incornicia il portale al centro della facciata. Il semplice prospetto presenta un’apertura rettangolare a rincasso in asse con l’ingresso e un coronamento a capanna segnato da un cornicione modanato. Addossata alla destra della facciata è la bella torre campanaria completata nel 1867, unica architettura a qualificare in modo distintivo l’agglomerato urbano di Sennariolo. È costituita da tre ordini a pianta quadrata scanditi da cornici in pietra e paraste angolari, dei quali l’ultimo ospita il vano campanario, cui si somma un elemento a pianta ottagonale nel quale sono alloggiati gli orologi pubblici, e al di sopra è presente un cupolino a cipolla, coperto da maioliche policrome di memoria settecentesca. All’interno sono a vista le strutture portanti con la pietra di costruzione, ed è strutturato a navata unica, con cantoria lignea addossata alla controfacciata e presbiterio leggermente rialzato con volta a botte. Anche la navata ha la volta a botte che forse rimodella in forme imperfette un precedente sistema a crociere, con tre sottarchi che la scandiscono in quattro campate. Nelle due più vicine al presbiterio si aprono quattro cappelle anch’esse voltate a botte, la prima sinistra è intitolata al Sacro Cuore di Gesù; la destra di dimensioni maggiori e dovuta ad un probabile intervento ottocentesco è intitolata a Sant’Antonio da Padova. Le altre due cappelle sono intitolate, la sinistra alla Beata Vergine del Rosario sede dell’omonima Confraternita istituita nel 1755, la destra alle Anime del Purgatorio. Ogni anno a Sennariolo il 30 novembre, presso la Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, si svolge la Festa patronale di Sant’Andrea Apostolo, con una novena di preparazione alla ricorrenza, che si conclude con le solenni celebrazioni religiose del giorno della festività e la processione col simulacro ligneo per le vie del borgo. Anticamente, la Festa patronale assumeva una funzione fondamentale, poichché era la data nella quale si poteva degustare Su binu nou, ossia il vino novello, e da qualche anno a questa parte accanto alle celebrazioni religiose sono previste manifestazioni civili, quali concerti, spettacoli artistici ed eventi vari. Accanto alla Chiesa parrocchiale il Monumento ai Caduti e il murale in piazza RimembranzaNella piazza Rimembranza, guardando la facciata della Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, alla sua destra poco distante è situato il Monumento ai Caduti di Sennariolo, ed è proprio la presenza di questo monumento a giustificare il nome assegnato alla piazza. Il monumento è costituito da un plinto realizzato con blocchi di trachite, sovrastato da un’aquila in bronzo, e sul quale si appoggia una lastra di marmo con la dedica ai caduti per la patria in tutte le guerre e con alcuni inserti in bronzo. alla destra di questo monumento,su un edificio al lato destro della piazza, si trova un Bel murale di piazza Rimembranza, realizzato da Pina Monne, la famosa ceramista e muralista nata a Irgoli che risiede a Tinnura. Il Municipio di SennarioloDalla piazza Rimembranze prendiamo la via Guglielmo Marconi, che parte di fronte alla Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo costeggiando il bel murale di Pina Monne, e si dirige verso sud. La seguiamo appena una trentina di metri, ed arriviamo a vedere alla destra della strada, al civico numero 8, l’ingresso dell’edificio nel quale è ospitato il Municipio di Sennariolo, e all’interno del quale si trovano la sua sede e gli uffici in grado di fornire i loro servizi agli abitanti del paese, che sono gli uffici Affari Generali e Protocollo, lavori Pubblici, Ragioneria, Segretario Comunale, Servizi Demografici e Vigilanza, Servizi Sociali, Tributi, Urbanistica ed Edilizia Privata. La stele in via Padre Ruffino e il murale in via RomaArrivati con la via Guglielmo Marconi al Municipio, svoltiamo subito dopo a sinistra in via Regina Elena e, dopo appena una diecina di metri, a destra in via Padre Ruffino. La seguiamo per una quarantina di metri ed arriviamo in un allargamento della strada, quasi una piazza, al centro del quale si trova una bella Stele in pietra con sopra posizionata una scultura di metallo. Passato lo slargo, dopo una cinquantina di metri da quando ci siamo arrivati, svoltiamo a destra in via Umberto e, dopo un’altra cinquantina di metri, di nuovo a destra nella via Roma che percorre l’abitato da sud est a nord ovest. Lungo la via Roma, dopo una settantina di metri, dove arriva da destra la via Amsicora, su un edificio tra le due strade si trova un altro Bel murale di via Roma. La Palestra ComunaleProseguiamo per una cinquantina di metri lungo la via Roma, si vede alla destra della strada, al civico numero 41, l’ingresso della Palestra Comunale delle Scuole Elementari. All’interno dell’impianto, che non è dotato di tribune per gli spettatori, è possibile praticare come disciplina la ginnastica. Il Campo Sportivo polivalente e la rotonda con la scultura della Madre con il bambinoDa dove abbiamo visto l’ingresso delle Scuole Elementari, proseguiamo lungo la via Roma che, in una cinquantina di metri, termina in una piazza al centro della quale si trova la rotonda nella quale è presente la scultura che rappresenta La Madre con il bambino, una delle sculture che rendono unico il centro dell’abitato. alla fine della via Roma, poco prima del suo termine nella piazza con la rotonda, alla sinistra si trovano il diversi accessi pedonali che tra gli alberi in una cinquantina di metri portano al Campo Sportivo polivalente di Sennariolo. All’interno di questo impianto sportivo è presente un Campo da gioco con fondo in erba sintetica, non dotato di tribune, nel quale è possibile praticare come discipline calcio, calcetto ossia calcio a 5, pallavolo, e tennis. Il Cimitero ComunaleDalla piazza con al centro la rotonda nella quale è presente la scultura che rappresenta la Madre con il bambino, parte a destra la via Santa Vittoria che in una cinquantina di metri porta alla piazza Rimembranze, che abbiamo già descritta, dalla quale parte verso nord est la SP22 che si dirige verso Scano di Montiferro e nell’abitato assume il nome di via del Cimitero. La seguiamo per duecento metri, ed arriviamo a vedere alla sinistra una rientranza della strada sulla quale si affaccia il muro di cinta con il cancello di ingresso del Cimitero Comunale di Sennariolo. Visita dei dintorni di SennarioloPer quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate, nei dintorni di Sennariolo, sono stati portati alla luce i resti di diverse domus de janas; della Tomba di giganti Pedra Murugu; dei Protonuraghi Baragiones, Murcu, e Rodeddu; dei Nuraghi semplici Fromigas, liortinas, Nugari, S’Ena e Tiana, Sa Mandra, e Sinnadolzu; del Nuraghe complesso Bolaola. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. L’imponente Nuraghe semplice liortinasDa Sennariolo prendiamo, dalla piazza Rimembranza, la via Santa Vittoria, che si dirige verso ovest, e la seguiamo per due chilometri ed ottocento metri, e vediamo alla destra della strada un cancello, con una strada bianca che porta in circa trecento metri a un cascinale. alla distanza di circa ottocento metri in linea d’aria, a nord ovest rispetto a questo cascinale, lla confluenza di due Torrenti, il rio Piraura e il rio Mannu, si trova il Nuraghe semplice liortinas, un raro esempio di Nuraghe veramente imponente. Si tratta di un Nuraghe monotorre costruito con pietre di basalto di forme poliedriche, di media grandezza, a 199 metri di altezza. È dotato di due ingressi, il principale a sud ovest ad architrave di medie dimensioni ben lavorato, e l’altro più stretto a nord est, in gran parte ostruito. L’andito dell’ingresso principale, lungo oltre cinque metri, incontra, a circa metà del suo percorso, un deambulatorio circolare di un metro di larghezza, concentrico al perimetro della torre e che gira intorno alla camera, percorribile per due terzi della sua lunghezza, il quale, poi, restringendosi introduce nella camera di quattro metri di diametro, semplicissima, della quale la tholos non è misurabile a causa del crollo. Tra ovest e sud si conserva la traccia di un cortile addossato alla torre primitiva, interrotto in corrispondenza all’ingresso principale. Intorno al Nuraghe sono presenti i resti di un insediamento abitativo. La Chiesa campestre di Santa VittoriaProseguendo lungo la via Santa Vittoria, a quattro chilometri e trecento metri da dove la avevamo imboccata arriviamo a un bivio, dove prendiamo una deviazione sulla destra, la percorriamo per settecento metri e troviamo sulla destra un cancello, passato il quale un sentiero porta alla Chiesa campestre di Santa Vittoria, tutta bianca, che si trova edificata in una magnifica posizione panoramica in cima alla collina omonima. Non si hanno fonti certe documentate sulla sua data di edificazione, ma si ritiene che possa essere stato eretto in periodo medioevale. Secondo alcune leggende popolari, ai piedi del colle è stata combattuta una battaglia tra i planargesi ed i saraceni, sbarcati per invadere il paese, saccheggiarlo e ridurre in schiavitù gli abitanti. I locali avrebbero avuto la meglio, scacciando gli invasori e, proprio per ringraziamento per la vittoria riportata, sarebbe stata edificata la Chiesa come una sorta di ex voto, e dedicata al culto di Santa Vittoria. C’è inertezza sull’origine storica del culto dedicato a Santa Vittoria, non essendoci fonti storiche che lo attestino. Nei Gosos ossia nei canti devozionali composti in lingua sarda, si fa riferimento alla Santa Vittoria spagnola, martirizzata con il fratello Acisclo a Cordoba in Spagna nel 304, e chiamata per questo Santa Vittoria di Cordova. Tuttavia, questo elemento non ci dice con assoluta certezza che la Santa venerata a Sennariolo sia quella spagnola. Più probabile, invece, che la Santa venerata sia la Santa Vittoria romana, martirizzata a Trebula Mutuesca in Provincia di Rieti nel 253. Il suo culto infatti potrebbe essere giustificato dalla presenza, intorno all’anno mille, dei monaci Camaldolesi nel territorio del Montiferru occidentale, i quali avevano il proprio Priorato nel vicino centro di Scano di Montiferro. |
A Sennariolo la seconda domenica di maggio si celebra la Festa campestre di Santa Vittoria. Il sabato della vigilia il simulacro della Vergine, dopo la celebrazione dei vespri nella Chiesa parrocchiale, viene portato in pellegrinaggio dai confratelli della Confraternita del Santissimo Rosario che intonano i Gosos in onore della Santa, alla sua Chiesa campestre che la ospiterà fino al pomeriggio della domenica. Durante il percorso sono previste alcune pause per il ristoro dei pellegrini. Anticamente i fedeli trascorrevano la notte nella Chiesa campestre facendo compagnia alla giovane martire tra canti e preghiere, ma oggi non si conserva più questa pratica. Il mattino della Festa si celebra nella Chiesa campestre la messa con la partecipazione dei fedeli che accorrono numerosi anche dai paesi vicini. Ci si ferma per il pranzo, poi il pomeriggio della domenica la statua fa rientro nella Chiesa parrocchiale, ed al suo arrivo in paese viene salutata dai fedeli che non hanno potuto accompagnarla nel suo viaggio. La Festa si conclude nella Chiesa parrocchiale, con la benedizione solenne. I ruderi della Chiesa di San Quirico dedicata a Quirico e GiulittaDalla rotonda con la statua della Madre con il bambino, prendiamo la via Roma verso sud, la seguiamo per centoquaranta metri, poi svoltiamo a destra in via Mannu, dopo cento metri svoltiamo di nuovo a destra e prendiamo la via Vittorio Emanuele. Percorsi appena una trentina di metri lungo la via Vittorio Emanuele, arriviamo a un bivio dove svoltiamo a sinistra e prendiamo una strada che esce dall’abitato. Dopo centotrenta metri svoltiamo a sinistra, proseguiamo per circa novecento metri e la strada termina davanti ai resti della Chiesa di San Quirico o di Santu Chirigheddu, dedicata ai martiri Quirico e Giulitta, che si trova al confine con il territorio Comunale di Cuglieri. Si presenta in stato di rudere, dovuto al crollo della copertura e da quello parziale delle murature perimetrali. Si ritiene che sia stata edificata in epoca medioevale, con rimaneggiamenti successivi dato che la navata risalirebbe al sedicesimo secolo. Il materiale di costruzione è molto povero. La Chiesa ha navata unica absidata, ed aveva copertura lignea e tetto costituito da pietre locali irregolari. Al suo interno, nelle cornici, residuano cenni di capitelli, posti sotto gli archi che dividevano la navata in tre campate. All’aula sono addossati i Muristenes con la funzione di ricovero dei pellegrini in occasione della Festa del Santo, e la sagrestia, entrambi in rovina. L’abside, ricoperta da un semicatino ed in parte occlusa dalle pietre, presenta una nicchia che ospitava sicuramente il simulacro del Santo. Giulitta è una vedova facoltosa che vive ad Iconio, città della licaonia oggi in Turchia. Convertita al cristianesimo e temendo durante le persecuzioni di Diocleziano, fugge con due ancelle e con il figlioletto Quirico di tre anni. Scoperta e catturata probabilmente nel 304, viene sottoposta a tortura affinchché accetti, secondo la prassi, di sacrificare agli dei. A presiedere il giudizio è il governatore Alessandro, che tiene sulle ginocchia il piccolo Quirico. Pur nei tormenti la donna rifiuta di rinnegare la sua fede, ed il bambino afferma Sono cristiano anch’io!. A queste parole il governatore scaglia il piccolo sui gradini del tribunale, facendogli battere la testa e uccidendolo sul colpo. La madre non si scompone, ma ringrazia il Signore perchché il figlio l’ha preceduta nella gloria dei Cieli. Il governatore Alessandro, pieno d’ira, la consegna allora al boia perchché sia decapitata. |
A breve questa Chiesa campestre sarà interessato da un progetto di restauro, che dopo molti anni di abbandono potrà consentire di riportare alla luce l’edificio originario, e restituirlo così agli abitanti di Sennariolo. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio da Sennariolo ci recheremo a Scano di Montiferro che visiteremo con il suo centro ed i suoi dintorni dove si trovano numerosi importanti Nuraghi e la Chiesa campestre con le sorgenti di Sant’Antoco. |