Teulada con la sua costiera dal promontorio di Capo Teulada alla Costa del Sud fino a Capo Spartivento
In questa tappa del nostro viaggio nella Provincia del Sud Sardegna, proseguiremo la visita della regione storica del Sulcis Iglesiente. Da Sant’Anna Arresi andremo a Teulada per visitare Porto Teulada e Capo Teulada, e seguire poi la Costa del Sud che ci porterà fino a Capo Spartivento. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL’area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell’isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla Provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella Provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all’una o all’altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. Il promontorio di Capo TeuladaTorniamo a Sant’Anna Arresi e prendiamo la SS195 Sulcitana che passa all’interno, mentre sulla costa si sviluppa il grande promontorio di Capo Teulada La località più bella della Sardegna tra quelle ancora oggi sottoposte a servitù militare, che non è possibile visitare. Ad essa si accede dalla metà della strada, dove si trova la frazione Teulada denominata Sa Portedda, che descriveremo più avanti. Capo Teulada è il punto più a sud della Sardegna, con una aspra parete rocciosa di 223 metri di altezza, a soli 189 chilometri dalle coste africane. Dal porto di Teulada, o da Porto Pino, è possibile noleggiare un’imbarcazione per raggiungere queste insenature, ma occorre essere prudenti nell’affrontare, solo con condizioni metereologiche ottimali, la non breve traversata. L’accesso a quest'area è possibile solo in luglio o agosto, dato che sul promontorio si trova il Poligono Permanente Interforze di Capo Teulada, che è affidato all’Esercito e messo a disposizione della Nato. Si tratta del secondo poligono d’Italia per estensione, con 7.200 ettari di terreno, cui si sommano i 7cinquemila ettari delle zone sottoposte a restrizione dello spazio aereo e delle zone interdette alla navigazione, nelle quali è vietato l’ancoraggio, qualsiasi tipo di pesca e la balneazione, e concesso l’esclusivo transito, salvo nei periodi interdizione totale. Viene normalmente impiegato per le esercitazioni di tiro contro costa e di tiro terra mare. Il poligono ricalca i confini della base a terra, delimitato da una recinzione metallica, e sommariamente a mare, con una zona in cui è vietato l’ancoraggio, qualsiasi tipo di pesca e la balneazione, e concesso l’esclusivo transito, salvo nei periodi interdizione totale. Lo possiamo solo osservare da lontano, passandoci via mare. Nel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 4 Vele al comprensorio della Costa sud ovest e delle Isole Sulcitane. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali. |
La parte meridionale della spiaggia di Porto PinoAl territorio di Teulada appartiene, nella parte più occidentale del promontorio di Capo Teulada, la parte più meridionale della spiaggia di Porto Pino con le dune di Is Arenas Biancas. Questa parte della spiaggia è compresa nella base militare di Capo Teulada, e dal 2007 è visitabile durante il periodo estivo, attraverso una strada realizzata all’interno del Poligono Militare, o percorrendo la spiaggia di Porto Pino che appartiene, per tutta la restante parte, al comune di Sant’Anna Arresi, situato in Provincia di Carbonia ed Iglesias. La spiaggia delle Sabbie Bianche ossia Is Arenas Biancas è caratterizzata da un arenile di grandi dimensioni, lungo circa un chilometro, dall’aspetto solitario e selvaggio, costituito da sabbia bianca e fine, quasi impalpabile, che si affaccia su un mare di colore verde azzurro, poco profondo. È caratterizzata da dune di sabbia bianchissima prodotte dall’erosione delle rocce del promontorio, da parte dal mare e dagli agenti atmosferici. Sulla cima delle dune cresce una fitta macchia di ginepro coccolone, e si trovano, inoltre, la calcatreppola, l’euforbia, lo sparto. La spiaggia non è mai affollata, neanche in alta stagione, è, però, scarsamente pulita per la presenza di residui delle esercitazioni militari, dato che, nonostante le bonifiche, nelle dune vi è la presenza di qualche residuato bellico, dovuto alle esercitazioni militari del recente passato. La spiaggia delle Sabbie Bianche è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale. |
La Cala di Porto ZafferanedduScendendo lungo la costa occidentale del promontorio di Capo Teulada, più a sud rispetto alla spiaggia delle Sabbie Bianche, si trova la Cala di Porto Zafferaneddu una delle tante cale che si trovano all’interno dell’area del Poligono Militare di Teulada, ed è pertanto fruibile solamente nei mesi estivi. In essa è presente la piccola spiaggia di Porto Zafferaneddu, caratterizzata da un’arenile misto traciottoli e sabbia bianca fina, ha la particolarità di presentare alte dune di sabbia ricoperte da vegetazione. Sulla spiaggia è talvolta possibile incontrare animali da pascolo. La spiaggia è raggiungibile solamente via mare, e non sono presenti servizi in questa spiaggia. Passata la punta di Cala Piombo troviamo la Cala PiomboScendendo la costa del lato occidentale del promontorio di Capo Teulada, passiamo la Punta di Cala Piombo. Su questa punta, in posizione arretrata di qualche centinaio di metri rispetto alla linea di costa, si trova la Torre costiera di Cala Piombo situata a 193 metri sul mare, all’interno della zona soggetta a servitù militare. Edificata in epoca spagnola, probabilmente nel 1639, è stata realizzata con rocce granitiche. Sulla sua sommità è stata realizzata una guardiola. Abbandonata nel diciannovesimo secolo, oggi si trova in cattive condizioni, ed è quasi abbattuta, allo stato di rudere. Passata la Punta di Cala Piombo, subito prima che il promontorio si restringa nell’istmo di Bocca Corti, prima di procedere verso sud con la punta di Capo Teulada, si trova la Cala Piombo anch’essa posizionata all’interno della zona soggetta a servitù militare. In questo tratto di costa di roccia vulcanica si aprono numerose grotte a pelo d’acqua, profonde una ventina di metri, molto pittoresche. All’interno della Cala si trovano, inoltre, le diverse Spiaggette di Cala Piombo, con la spiaggia di ciottoli levigatissimi, che è possibile visitare solo dal mare, ed esclusivamente nei mesi di luglio e agosto. Passata la punta Aligusta si arriva alla Cala d’AligustaProseguendo verso sud, il promontorio si restringe con l’istmo di Bocca Corti, e poi si riapre per svilupparsi verso sud con la punta di Capo Teulada. Più a sud, sempre sul lato occidentale del promontorio di Capo Teulada, passata la Punta Aligusta, si arriva alla Cala d’Aligusta nella quale si trova una piccola spiaggia selvaggia e sassosa, posizionata anch’essa all’interno del Poligono Militare di Capo Teulada. Raggiungiamo la punta de Aintru che è il punto più a sud di tutta la SardegnaProcedendo verso sud, raggiungiamo il Capo Teulada conosciuto dai latini come Chersonesum Promontorium, che costituisce la parte terminale della penisola, ed è la punta più meridionale della Sardegna. Il capo è collegato alla terraferma tramite l’istmo di Bocca Corti, dove secondo gli archeologi si trovava l’antico insediamento romano di Tegula. Il Capo Teulada termina con la Punta de Aintru il punto più alto del promontorio, a 223 metri sul mare, dominata da pareti a picco sul mare, di una verticalità impressionante. Risalendo la costa orientale del promontorio si incontra la Cala GaleraPassata la punta, arriviamo sul lato orientale del promontorio di Capo Teulada. Si può quindi risalire lungo la costa orientale, e visitare, subito dopo la punta, le alte pareti a strapiombo della Cala Galera. Passate la punta di levante e la punta di Tonnara troviamo il golfo di Porto Zafferano con la sua bella spiaggiaRisalendo la costa verso nord, passate la punta di levante e la punta di Tonnara, in corrispondenza del punto all’altezza del quale, sul lato occidentale, si trova la Cala Piombo, sul lato orientale si trova la bellissima insenatura del golfo di Porto Zafferano, indicato come Cala Zafferano o, nelle carte più antiche, con il nome di Cala Brigantina, situato anch’essa nella zona soggetta a servitù militare. Il golfo ha un fondo sabbioso di circa trenta metri, e la visita a questa bellissima Cala è possibile solo dal mare, esclusivamente a luglio e ad agosto. Sul lato settentrionale del golfo si trova la bellissima spiaggia di Porto Zafferano. La spiaggia di Porto Zafferano si trova in un ambiente naturale di aspetto solitario e selvaggio, ed è circondata da dune colonizzate da ginepri e mirti, che rendono meraviglioso il paesaggio. Di tratta di una splendida spiaggia di sabbia fine e candida, che si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo. Con piccole dune, è nota per l’acqua particolarmente cristallina. Si trova all’interno del campo militare di Capo Teulada, ed è inaccessibile per quasi tutto l’anno, essendo raggiungibile solo via mare nel periodo estivo, con divieto di sbarco. Non è mai affollata, neanche in alta stagione, con frequente presenza di residui delle esercitazioni militari. Si tratta di una spiaggia assolutamente da non perdere. |
Al centro del golfo, a 23 metri di profondità, si trova il relitto della motonave Dino, un tempo in assetto di navigazione e ora molto inclinata, praticamente appoggiata sulla fiancata di dritta ossia di destra. Era una nave di un’ottantina di metri di lunghezza, un tempo adibita al trasporto dell’argilla e successivamente dismessa, e usata come sagoma di tiro nel poligono di Capo Teulada. All’ancora a Porto Zafferano, è affondata negli anni settanta del novecento, durante una mareggiata di scirocco. Dopo la punta della torre troviamo l’insenatura di Porto Scudo con la sua spiaggiaIl golfo di Porto Zafferano è chiuso, a nord, dalla Punta della torre. Su di essa si trova la torre costiera di Porto Scudo costruita qualche centinaio di metri all’interno della linea di costa, a centoquarantatre metri sul mare, che si trova anch’essa in zona soggetta a servitù militare. Edificata in epoca spagnola, secondo alcuni nel 1601, mentre secondo altri sarebbe del 1639, è composta da blocchi in granito ed ha alcuni particolari in calcare, ha una volta a cupola ed una scala interna al muro, per l’accesso al terrazzo. Passata la Punta della torre, arriviamo all’insenatura di Porto Scudo situato anch’essa in una zona soggetta a servitù militare, e la visita è possibile solo dal mare, esclusivamente nei mesi di luglio ed agosto. La spiaggia di Porto Scudo utilizzata durante le operazioni di guerra simulata per sbarchi con mezzi anfibi, si presenta come una spiaggia caratterizzata da sabbia bianchissima e sottile, affacciata su un mare di un bellissimo turchese intenso. L’acqua si presenta particolarmente pulita, con un fondale basso e sabbioso, e con scarsa presenza di posidonie. Sono presenti degli scogli, specialmente vicino alle alte pareti dei promontori che costeggiano la spiaggia, e che in questa zona raggiungono altezze impressionanti. La spiaggia è poco frequentata, circondata da colline cosparse dalla tipica macchia mediterranea, che cosparge nell’aria gli inconfondibili aromi del lentisco, del ginepro e del mirto, ed il paesaggio è interessante e abbastanza incontaminato nonostante le esercitazioni militari. |
Dopo la punta de su Portu arriviamo all’insenatura di Porto Pirastu con la sua spiaggiaRisalendo ancora la costa, passata la Punta de su Portu, arriviamo alla più piccola insenatura di Porto Pirastu situata anch’essa in zona soggetta a servitù militare, per cui la visita anche a questa insenatura è possibile solo dal mare, esclusivamente a luglio ed agosto. La spiaggia di Porto Pirastu è protetta ad oriente da una piccola scogliera, e si trova in un ambiente naturale di aspetto solitario e selvaggio. Alle sue spalle domina la scena la rigogliosa macchia mediterranea. Si tratta di una bella spiaggia di sabbia grigia piuttosto grossa, caratterizzata da un arenile di medie dimensioni bagnato da un mare cristallino e trasparente, con fondali che diventano subito profondi. Il mare ha un colore tra l’azzurro e il turchese. È una spiaggia ben riparata dal vento, con qualche posidonia spiaggiata in limitate quantità, ed è scarsamente frequentata nei mesi estivi. La spiaggia ha un indubbio fascino incontaminato e selvaggio, vista anche la sua difficile accessibilità. Non sono presenti servizi su questa spiaggia. |
Alle spalle della spiaggia immersa nel verde della macchia mediterranea, si trova la Ex miniera di Monte lapanu, i cui lavori sono iniziati nel 1854, ubicata tra le insenature di Porto Scudo e Porto Pirastu. In essa sono presenti piccoli lavori minerari consistenti in sbancamenti, trincee, pozzetti e gallerie, che hanno intercettato le lenti ferrose al contatto tra il calcare ed il granito ercinico. La mineralizzazione è essenzialmente costituita da magnetite, siderite e oligisto in ganga calcarea e silicatica, distribuita in lenti e impregnazioni al contatto fra calcare e granito. L’intera area ricade ora in zona militare e risulta quindi inaccessibile. Dopo la punta Pirastu arriviamo alla spiaggia di S’Ortixeddu o di Pala di levanteRisalendo la costa, passiamo la Punta Pirastu ed arriviamo ai limiti dell’area soggetta a servitù militare, alla insenatura di Pala di levante con la sua spiaggia. La spiaggia di S’Ortixeddu detta anche spiaggia di Pala di levante, conosciuta anche come spiaggia de Is Americanus o spiaggia degli Americani, a voler sancire il fatto che questa piccola baia riparata dai venti, che misura 250 metri di lunghezza per 30 di larghezza, dalla sabbia fine e dall’acqua color turchese, ricade per intero dentro il perimetro del Poligono Militare di Capo Teulada ed è perciò rimasta interdetta per decenni al pubblico ed è stata sempre deserta, con frequente presenza di residui delle esercitazioni militari. Anche a questa spiaggia la visita era possibile solo dal mare, esclusivamente a luglio ed agosto. Adesso però ha trovato attuazione il protocollo d’intesa firmato nel 2008 tra il comune di Teulada ed i vertici militari, che permette la sua apertura al pubblico. L’ingresso dai cancelli del presidio militare presso Porto Tramatzu è a numero chiuso e a pagamento, ma ad ogni modo bisogna anche stare attenti a rispettare gli orari, l’accesso infatti è permesso solo dalle ore 8 alle ore 21. |
La Punta Pala di levante separa questa spiaggia da quella di Porto Tramatzu, che si posiziona al di fuori dell’area soggetta a servitù militare, è quindi accessibile, e che verrà descritta più avanti, dove la visiteremo partendo da Teulada. Le diverse frazioni che si trovano lungo la strada verso TeuladaDal centro di Sant’Anna Arresi prendiamo la SS195 Sulcitana che, dopo quattordici chilometri, ci porta al centro del paese chiamata Teulada. Lungo la strada è possibile prendere deviazioni, che ci portano nelle diverse frazioni di Teulada. Uscendo da Sant’Anna Arresi incontriamo le frazioni Gutturu Saidu, su de Is Seis, Perdaiola e su FonnesuDa Sant’Anna Arresi ci dirigiamo verso Teulada sulla SS195 Sulcitana e, dopo un chilometro e duecento metri, prendiamo verso sinistra la strada che, in circa un altro chilometro, ci porta alla sua località Is Palas, ossia Case lindri. Passata questa frazione Sant’Anna Arresi, proseguiamo lungo la strada, che si dirige verso nord, per poco meno di un chilometro e mezzo, e raggiungiamo le prime frazioni di Teulada. La prima delle frazioni di Teulada è la frazione Gutturu Saidu (altezza metri 109, distanza in linea d’aria circa 15,1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 70). Proseguendo per un chilometro sulla strada che ci ha portato a Gutturu Saidu, raggiungiamo alla destra della strada la frazione su de Is Seis (altezza metri 141, distanza in linea d’aria circa 16 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 33). Proseguendo sulla strada da Gutturu Saidu, passata la frazione su de Is Seis, la seguiamo per circa due chilometri e mezzo, poi svoltiamo a destra e raggiungiamo la frazione Perdaiola (altezza metri 195, distanza in linea d’aria circa 18 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Evitata la deviazione per Perdaiola, proseguiamo e dopo circa un chilometro raggiungiamo la frazione su Fonnesu (altezza metri 200, distanza in linea d’aria circa 18,3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 21). La frazione Sa PorteddaRitorniamo sulla SS195 Sulcitana da Sant’Anna Arresi in direzione di Teulada, a poco più di cinque chilometri e mezzo da Sant’Anna Arresi, raggiungiamo, sulla destra della strada, la frazione Sa Portedda (altezza metri 87, distanza in linea d’aria circa 9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 124), nella quale si trova l’accesso all’area sottoposta a servitù militare del Poligono Permanente Interforze di Capo Teulada. Nella frazione Sa Portedda si accede all’area del Poligono Permanente InterforzeAll’interno della frazione Sa Portedda, passato il cartello che indica il chilometro 69.5 della SS195 Sulcitana, sulla destra della strada si trova il cancello della Caserma Salvatore Pisano, sede del Comando del 1° reggimento Corazzato, un tempo noto come Centro Addestramento Unità Corazzate, che è il punto di ingresso dell’area sottoposta a servitù militare del Poligono Permanente Interforze di Capo Teulada. Passato il cancello, una strada bianca conduce attraverso tutta l’area, ma non è percorribile dato che l’accesso è riservato ai soli mezzi militari. All’interno della caserma è presente un Monumento ai Caduti per la Patria con l’iscrizione in ricordo del Sottotenente Salvatore Pisano, medaglia d’oro al Valor Militare. Il monumento, in marmo, si compone di un muro dove è incisa la mappa dell’Africa Settentrionale con località degli eventi d’arme, mentre staccate sono le lapidi ai Caduti e al Sottotenente Salvatore Pisano. Al centro, tra le due lapidi, parti delle maglie di un cingolo, corazze e tre folgori tricolori. Di recente la procura di Cagliari ha avviato un’indagine nel tentativo di fare chiarezza su eventuali danni alla salute provocati dalle esercitazioni militari che si svolgono nella struttura, una inChiesta che trae origine dalla vicenda del caporalmaggiore Manolo Pinna, morto nel 2009 per un tumore al cervello. I vertici della struttura militare hanno presentato un piano per il recupero della porzione di poligono fino a oggi inaccessibile, e sono così iniziate le operazioni per il rilevamento delle fonti di inquinamento, una fase che precede quella di bonifica vera e propria, e, se non ci saranno intoppi burocratici, si prevede che la penisola interdetta possa essere recuperata entro tre anni. Prima di entrare nell’abitato di Teulada incontriamo le frazioni Is Carillus e GenniomusRitorniamo sulla SS195 Sulcitana che ci porta in direzione di Teulada, che raggiungiamo, dalla frazione Sa Portedda, dopo circa nove chilometri e mezzo. Prima di entrare nell’abitato, prendiamo a sinistra la SP90 che, in 9,7 chilometri, ci fa raggiungere la frazione Is Carillus (altezza metri 158, distanza in linea d’aria circa 10,4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 18). Proseguiamo per due chilometri in direzione delle grotte di Is Zuddas, poi svoltiamo a destra e, in poco più di altri due chilometri, arriviamo alla frazione Genniomus (altezza metri 154, distanza in linea d’aria circa 8,82 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Arriviamo a TeuladaRipresa la SS195 Sulcitana, che ci ha guidato fino dall’abitato di Sant’Anna Arresi, dopo aver visto le ultime frazioni riusciamo a entrare all’interno dell’abitato di Teulada. Dal Municipio di Sant’Anna Arresi a quello di Teulada, si sono percorsi 13.9 chilometri. Il comune chiamato TeuladaIl comune chiamato Teulada (altezza metri 50 sul livello del mare, abitanti 3.293 al 31 dicembre 2021), edificata sulla costa nel periodo della dominazione romana, si trova nella parte meridionale della Provincia di Cagliari, sulla costa, nei pressi del RioMannu, ed è attraversata dalla SS195 Sulcitana. Gli abitanti vivono per la maggior parte nel capoluogo Comunale, mentre la restante parte si distribuisce tra la frazione Sa Portedda con l’area sottoposta a servitù militare del Poligono Permanente di Capo Teulada, in numerosi nuclei urbani minori ed in un elevato numero di case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è caratterizzato da diversi ambienti, che vanno dalle zone boschive alle zone marine. L’interno è caratterizzato da colline e promontori montuosi, ed il territorio è diviso tra pascoli, campagne incolte ed aree boschive. La costa frastagliata alterna promontori rocciosi che si tuffano a strapiombo sul mare, ad insenature dove si trovano calette con sabbia bianchissima e acque cristalline. Origine del suo nomeSecondo la tradizione popolare, il nome Teulada risalirebbe al latino Tegula, a documentare la grande produzione di terracotta, praticata in questo primo insediamento di epoca romana. Il nome del paese è attestato già nell’Itinerarium Antonini, un registro delle stazioni e delle distanze tra le località poste sulle diverse strade dell’impero romano, del quale la redazione che ci è stata tramandata risalirebbe al periodo di Diocleziano, ma la sua versione originale viene solitamente datata agli inizi del terzo secolo. Ed il nome del paese in esso riportato si riferisce, probabilmente, al suo porto, e ad un Vicus, ossia a un un aggregato di case e terreni, situato presso Capo Teulada. Il nome che ne è derivato, Tegulata, ossia Fatta e ricoperta di laterizi, viene attestato dall’anno 1572, quando si fa riferimento al Capo Teulada come Cabo de Tablada. La sua economiaTeulada è un centro rivierasco, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Il suo settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi. Presente anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da imprese che operano pricipalmente nei comparti alimentare, della pesca e della piscicoltura. Interessante è l’artigianato, che spazia dal tessile, con arazzi e tappeti, ai lavori in sughero, in pelle e in ceramica, ed alle tipiche pipe in terracotta. Anche il ricamo è praticato da tempi antichi e un particolare punto prende proprio il nome di Punto Teulada, perché qui inventato. Le strutture ricettive, che comprendono vari agriturismi, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. La vicinanza con la Costa del Sud, fa di essa una località di notevole richiamo turistico, che offre a quanti vi si rechino un paesaggio selvaggio e intatto, dove piccole spiagge si susseguono in profonde insenature separate da alti speroni calcarei. Brevi cenni storiciLa zona viene abitata anticamente da popolazioni autoctone, come è testimoniato dalla presenza di una ventina di Nuraghi e da numerosi ritrovamenti archeologici, i resti di una fortificazione sull’Isola Rossa, ed i reperti rinvenuti all’interno della grotta di Monte Sa Cona, sfruttata in periodo preistorico come luogo cimiteriale, che ha restituito frammenti ceramici riferibili alla Cultura di Bonnanaro. I Fenici ed i Cartaginesi sfruttano le sue coste a partire dall’Età del Ferro. Tra gli insediamenti più importanti, notevole è quello di Malfatano, dove rimangono i resti del Tophet punico, Ora sommerso, nell’isolotto davanti alla spiaggia di Tuerredda, il sommerso Porto di Melqart, sempre a Malfatano, e un’antica cava punica, nei pressi della spiaggia di Piscinnì. In periodo romano sorge l’abitato di Tegula, localizzato nei pressi della costa, la cui prima ubicazione va ipotizzata alle spalle dell’antico Chersonesum Promontorium, ovvero sull’istmo di Bocca Corti, che abbiamo già descritto, dove sembra sia esistito un insediamento militare romano a presidio delle due baie di Cala Piombo e Porto Zafferano. L’abitato si trova lungo la via di comunicazione che collega Karalis con Sulci. È probabile che tale ubicazione sia resistita durante tutta l’epoca romana, quando il paese prende il nome di Tegula, che probabilmente documenta la produzione di terracotta in epoca romana. Poi, secoli dopo, probabilmente a causa delle incursioni dal mare, il paese viene spostato un poco più all’interno, nella piana di Tuerra, nel territorio che viene oggi indicato come Sant’Isidoro, dove sorgono la chiesa e la torre omonima. Alcuni ritrovamenti archeologici confermano la frequentazione della pianura. Nell’undicesimo secolo, il paese viene a fare parte del Giudicato di Càralis, nella curatoria di Sulci, per poi passare nel 1258 ai conti della Gherardesca e in seguito al comune di Pisa. Con l’occupazione aragonese appartiene a vari feudatari, tra cui Bartolomeo Cespujades e la famiglia dei Rosso. Le frequenti incursioni da parte dei Saraceni determinano, agli inizi del sedicesimo secolo, l’abbandono da parte degli abitanti del vecchio villaggio nella zona di Tuerra. In località Sant’Isidoro, il 15 settembre 1628, viene combattuta un’aspra battaglia, nella quale i Saraceni, molto numerosi, si scontrano con i Teuladini, e sono costretti a desistere ed a si ritirasi. Il paese viene, quindi, ricostruito nel diciassettesimo secolo, uno dei primi insediamenti è la chiesa di San Francesco con l’adiacente monastero, e la fonte di Funtana Crobetta che riporta incisa una data intorno al 1630. Il primo che provede a questo nuovo insediamento è il mercante Pietro Porta, che realizza anche varie opere nel territorio, come le torri di difesa costiera. Proprio a causa delle scorrerie dei pirati, vengono costruite lungo tutta la costa del golfo di Teulada, così come in tutta la Sardegna, torri di avvistamento, ancora oggi esistenti ma non visitabili, tranne in piccola parte quella del Budello. Tali torri sono quelle di Cala Piombo, Porto Scudo, Porto Budello, Piscinnì, e Malfatano. estinta la dinastia dei feudatari porta a causa della peste, il feudo passa a Salvatore Sanna e suo figlio Agostino. Teulada, nel 1688, risulta ancora spopolata, e in quell’anno diviene barone don Antonio Catalan, che incrementa notevolmente le condizioni di vita, favorendo così il ripopolamento della zona. Dopo la dinastia dei Catalan, subentra, nel 1736, la dinastia dei San Just, una delle più importanti famiglie di Cagliari, che sono coloro che danno maggior sviluppo al paese. A loro si devono varie e importanti opere come lo stesso Palazzo Baronale, il riordinamento della chiesa patronale della madonna del Carmine, la costruzione del Cimitero, il primo ponte che unisce le sponde del paese, le scuole, ed altro. I San Just governano fino al 1839, anno in cui Carlo Alberto abolisce il regime feudale, ed avviene il suo riscatto al demanio dello Stato. Nell’ottocento e nel primo novecento l’economia del paese è essenzialmente agricola, ma molta è anche la manodopera che serve le miniere del Sulcis. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nelle acque a sud della costa, avviene la battaglia di Capo Teulada, tra la flotta britannica e quella italiana, una delle ultime battaglie navali del Mediterraneo, finita senza vincitori. Dopo le guerre mondiali, il paese raggiunge il picco massimo degli abitanti, ma poi la fortissima emigrazione lo spopola, risucendolo agli attuali 4mila abitanti. Negli anni cinquanta del novecento, 7.200 ettari del terreno Comunale vengono affidati all’Esercito e messi a disposizione della Nato. Da questa cessione deriva una lunga querelle con il comune di Teulada, perché secondo molti la base impedirebbe al paese chiamato sfruttare economicamente la parte migliore della costa. Oggi Teulada è un paese che cerca, non senza difficoltà, di uscire dalla crisi, e cerca di farlo attraverso il turismo di qualità e non di massa, sfruttando sprattutto la splendida Costa del Sud. Le principali feste e sagre che si svolgono a TeuladaA Teulada sono attivi il Gruppo Folk dell’Associazione Pro Loco di Teulada, il Gruppo Folk di Sant’Isidoro, il Coro Polifonico di Sant’Isidoro di Teulada e Sant’Anna Arresi, un coro costituito da elementi maschili che esegue canti sacri, la Missa de Angelis, canti gregoriani e soprattutto canti della tradizione popolare sarda, ed il Coro Polifonico San Giovanni Battista di Teulada, che partecipa alle celebrazioni di San Francesco. Molto famoso per la sua particolarità e tipicità è l’abito maschile di Teulada, che risente di una forte influenza iberica. Il costume è composto da un sombrero grigio a larghe falde, da una giacca modello bolero e da una camicia con collo largo e colletto di tela di lino. Le Bragas, ossia i pantaloni, sono ampie e arrivano a metà polpaccio, e nella cintura in pelle è alloggiato un amuleto chiamato Sa Punga a Giunchiglia, adoperato contro il malocchio. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Teulada si segnalano il Carnevale Teuladino, che prevede la sfilata dei carri allegorici, balli in piazza e diverse manifestazioni di contorno nelle diverse vie del paese, il tutto per rinnovare questa festività diventata ormai tappa fondamentale del panorama della zona; i riti della Settimana Santa prevedono, dal Giovedi Santo al giorno di Pasqua, un susseguirsi di manifestazioni religiose con riti e processioni dal sapore antico; il 25 aprile il Trekking Teuladino a cavallo, un’esperienza indimenticabile consigliata a tutti gli appassionati di equitazione, che prevede due giorni passati tra boschi e natura, con un organizzazione minuziosa che parte dal Centro Ippico, con il pranzo in un ovile e la ripartenza per la foresta di Is Cannoneris dove si cena, si dorme in tenda, per risvegliarsi immersi in una natura mozzafiato; a maggio la Festa di Sant’Isidoro di primavera, che è uno dei due festeggiamenti in onore di questo Santo; a giugno, l’Itinerario Costiero Guidato, un’escursione unica attraverso gli itinerari costieri panoramici del Poligono di Teulada; a fine giugno la Festa di San Giovanni Battista; la Santa patrona, che è la Madonna del Carmine, si festeggia il 16 luglio. Da luglio a settembre è previsto un alternarsi di serate di spettacolo e manifestazioni che raggiungono, ad agosto, una cadenza giornaliera. La terza settimana di luglio si celebra il Festival del Teatro di Animazione del Mediterraneo; all’inizio di agosto, la Sagra del Pescatore; la seconda settimana di agosto, si svolge nell’ampio giardino della casa Baronale la Festa del pane, durante la quale le anziane donne del paese ancora in costumi tipici della tradizione lavorano la pasta per il pane che viene poi messo a cuocere nel forno a legna e offerto ai turisti, con la proposta di Sabadas Teuladesas e Culixonis Frittus; sempre ad agosto, la Sagra Poetica Campidanese; il 22 agosto la Sagra campestre di Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori, che è la principale cerimonia in onore di questo Santo. Inoltre successivamente, il 4 ottobre la Festa di San Francesco; e per Natale, i festeggiamenti noti con il nome di Natale Insieme. Il Festival del Teatro di Animazione del MediterraneoNel corso dei festeggiamenti per l’Estate Teuladina, la terza settimana di luglio si svolge il Festival del Teatro di Animazione del Mediterraneo, chiamato anche Animar, che prevede per una settimana circa un succedersi di eventi straordinari, con l’esibizione in diverse piazze del paese di diversi artisti di fama internazionale capaci di proporre, nelle salse più disparate, uno splendido spaccato dell’arte teatrale. Un’esperienza che porta a spaziare dalla magia del Circo a quella delle Marionette passando per le fantastiche note del Teatro di Strada, il tutto trattando delle tematiche stimolanti per i più giovani e decisamente ammalianti per gli adulti. Protagonisti sono, però, i bambini, che grazie ai marionettisti, burattinai, manipolatori di pupazzi, disegnatori di ombre, artisti giramondo sonno spettatori e complici di un festival che ogni anno si rinnova e cresce cercando di portare un pò di gioia e poesia per allietare l’afa estiva. La Sagra del PescatoreE sempre nel corso dei festeggiamenti per l’Estate Teuladina, a inizio agosto si svolge la Sagra del Pescatore, una manifestazione molto amata da turisti e dalla popolazione. Il punto di ritrovo è il Porto Turistico, dove a fine pomeriggio viene celebrata la messa all’aperto, dopo la quale la statua della Madonna del Pescatore viene posata su un’imbarcazione da pesca e portata, se le condizioni meteo lo consentono, alle spalle dell’Isola Rossa seguita da numerosissime barche da pesca e non, dove viene deposta in mare una corona di fiori in ricordo dei defunti in mare, dopo di che si procede con il ritorno al porticciolo. La Festa continua con la degustazione in banchina del pesce appena cucinato dagli stessi pescatori, il tutto accompagnato da un concerto musicale. una intera giornata dedicata alla scoperta di tante curiosità sul buon pescato locale e sulla sostenibilità ambientale ed economica della pesca. Un viaggio tra i saperi di un mestiere antichissimo, raccontati da chi il mare lo vive ogni giorno. Visita del centro di TeuladaL’abitato di Teulada, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, sorge su un fondo valle racchiuso nell’abbraccio dei monti Calcinaiu, Narboni Mannu, San Micheli. Il paese si sviluppa con un andamento di stradine strette nel vecchio centro storico, e da altre che si sviluppano secondo un andamento rettilineo. Arrivamo a Teulada da sud ovest con la SS195 Sulcitana, che all’interno dell’abitato assume il nome di via Sulcis. Gli impianti sportivi di TeuladaEntrando in Teulada con la SS194, subito dopo aver passato il cartello segnaletico che indica l’abitato, sulla sinistra della via Sulcis, passato un distributore di benzina, dopo poche decine di metri troviamo l’edificio moderno che ospita il Palazzetto dello sport una struttura tra le più belle della Provincia e anche della Sardegna, inaugurata nel 1994. Si tratta di una struttura polivalente, in grado di ospitare 200 spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline pallacanestro, pallavolo, e handball’ossia pallamano. Sempre in via Sulcis, passato il Palazzetto dello Sport, troviamo il vecchio Campo Sportivo Comunale di Teulada, con l’ingresso duecento metri dopo il Palazzetto dello Sport, dove parte una deviazione sulla sinistra, lungo la quale, subito più avanti, si vede alla sinistra, il suo cancello di ingresso. In questo impianto sportivo è presente il Campo da Calcio, con fondo in erba naturale, che non è dotato di tribune per gli spettatori; ed intorno ad esso si trova la Pista anulare d’atletica leggera, dove è possibile praticare come discipline corse su pista, salto in alto, salti in estensione, salto con l’asta, lancio del disco, lancio del peso. Circa duecento metri più avanti, arriva da sinistra la SP70 proveniente da Santadi, la imbocchiamo, e poi subito a destra prendiamo la via Alcide De Gasperi. alla sinistra della strada troviamo le strutture del nuovo Campo Sportivo Comunale di via Alcide De Gasperi, nel quale è presente il Campo da Calcio, con fondo in erba naturale, dotato di tribune in grado di accogliere un centinaio di spettatori. Sono presenti, accanto al campo da Calcio, anche un Campo polivalente, senza tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline calcio, calcetto ossia calcio a cinque, e tennis, e che può venire inserita all’interno di una tensostruttura geodetica; ed un Campo da Tennis, anch’esso senza tribune per gli spettatori. La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista con l’oratorio Don BoscoRitornati sulla via Sulis, di fronte a dove arriva da sinistra la SP70, troviamo, invece a destra, al civico numero 107, il cancello di ingresso che ci porta in un cortile, nel quale si trovano l’edificio ed i campi sportivi, che sorgono accanto alla chiesa di San Giovanni Battista, alla quale appartiene l’oratorio di San Giovanni Bosco. Si tratta di una nuova chiesa che è la seconda parrocchiale di Teulada, costruita nel corso degli anni Sessanta del novecento su iniziativa del sacerdote Ambrogio Mercenaro, originario di Calasetta, che concorre con proprie risorse, ricevendo l’aiuto delle forze armate americane che fino dai primi anni Sessanta stanziavano nel Golfo di Teulada per i propri addestramenti. La parrocchia viene istituita nel 1971. L’edificio si trova sul retro del complesso, affacciato su una strada bianca parallela alla via Sulis, che è la via Tanca de su Vicariu, e che si prendealla destra della via Sulis un poco più avanti del Palazzetto dello sport. L’edificio è sopraelevato rispetto alla piazza su cui prospetta e per questo accessibile mediante una scalinata posta dinanzi a ciascuno dei suoi tre ingressi, è contraddistinto da forme semplici. La facciata principale, inscrivibile in un quadrato, ha copertura piana, sottolineata dalla presenza di due cornici marcapiano sovrapposte. L’ingresso, rettangolare, è sormontato da una finestra circolare. La visione frontale della chiesa lascia cogliere anche la presenza dei due ingressi laterali, che immettono nei due spazi annessi alla navata centrale ampliandone lo schema alla stregua di transetti. Internamente lo spazio è assai raccolto, la navata principale è dilatata in prossimità della zona presbiteriale dagli spazi già ricordati, all’ingresso dei quali è posta una colonna libera per parte. La copertura è piana. A fine giugno a Teulada si svolge la Festa di San Giovanni Battista, con processione e feste in piazza. Durante la Festa si svolge il rito di Is Goppais e Is Gommais de Froris, ossia dei compari e delle comari di fiori, e con l’accensione de Su Fogaroni, ossia del grande falò. È una festa decisamente popolare, piena di tradizioni, che si ancorano nel modo di essere degli abitanti di Teulada, devotissimi al loro Santo. In occasione dei festeggiamenti, si tengono anche manifestazioni sportive, musicali e altri spettacoli folkloristici. Dalla piazza della Repubblica alla piazza Giuseppe Mazzini e alla piazza FontanaDopo la visita alla chiesa di San Giovanni Battista, ritorniamo sulla via Sulcis, la seguiamo e, dopo circa novecentocinquanta metri, arriviamo nella piazza della Repubblica, al centro della quale si trova l’edificio che ospita il Mercato Civico. recentemente sono stati effettuati lavori di ristrutturazione del mercato Civico, per l’adeguamento funzionale all’uso prolungato dei box mediante la realizzazione di opere di compartimento e di chiusura dei singoli box. Passata la piazza della Repubblica, la strada statale svolta a destra e diventa la via Cagliari. Presa la via Cagliari, in duecentocinquanta metri arriviamo a vedere, alla sinistra della strada, la piazza Giuseppe Mazzini. Qui, nella piazza alla sinistra, si trova l’edificio che ospita la sede della Pro Loco, che è l’associazione turistica di Teulada. Dalla piazza Giuseppe Mazzini prendiamo a destra, e, di fronte a questa piazza, alla destra della via Cagliari, si trova l’altra grande piazza di Teulada, che è la piazza Fontana. Questa piazza è al centro degli eventi e delle diverse manifestazioni che si svolgono ogni anno, tra luglio settembre, all’interno dell’abitato di Teulada. La chiesa di San Francesco vicino alla quale si trovava il monasteroDalla piazza Fontana, prendiamo verso sud la via San Francesco che, in poco più di cento metri, ci porta a vedere, alla destra della strada, un cancello passato il quale si trova la chiesa di San Francesco di impronta tardo gotica, costruito nella prima metà del settecento dal feudatario Pietro Porta, che appartiene successivamente sino al 1839 anche ai Baroni di Sanjust, i quali intervengono come i loro predecessori per confermarne l’importanza nelle pratiche di culto. L’edificio, di piccole dimensioni, sorge in località lau de Arriu, una zona ormai completamente edificata e la chiesa è circondata da edifici più recenti. La chiesa ricorda l’umiltà di San Francesco, con il prospetto tendente al quadrato, contraddistinto da coronamento lineare, sormontato da un piccolo campanile a vela con campana risalente al 1729, posto in asse con il portale, e l’oculo ottagonale aperto al di sopra di quest’ultimo. Sulla facciata molto semplice sono rappresentati gli elementi del cantico delle creature. Conserva all’interno un’unica aula a sviluppo longitudinale con copertura a capriate lignee. Rimasta aperta al culto sino al 1954, nei successivi anni settanta sono iniziati i lavori di ristrutturazione, che hanno permesso di riaprirla, racchiusa da cinta murarie impreziosite da sculture e bassorilievi sul Santo, nel 1994. Accanto alla chiesa si trovava il convento della Confraternita del Terzo Ordine dei Francescani, del quale oggi non rimane più alcuna traccia. La chiesa di San Francesco è associata, nelle memorie della popolazione teuladina, all’esecuzione delle condanne a morte. Infatti, i frati avevano anche l’incombenza di assistere spiritualmente i destinati al capestro, ai quali era concesso di trascorrere l’ultima notte di preghiera appunto nella chiesa di San Francesco, dove la pubblica carità portava al detenuto, oltre al conforto spirituale, anche cose buone e biscotti. Discende da qui l’espressione ancora in uso a Teulada «Chi ti ponganta pistoccus in Cappella!», ossia «Che ti pongano i biscotti in Cappella!», una colorita espressione per augurare la morte a qualcuno facendo riferimento all’antica usanza. Come gran parte dei luoghi antichi, a Teulada nel giorno della sua ricorrenza, il 4 ottobre, si celebra la Festa di San Francesco, che, secondo lo spirito francescano, è puramente religiosa. A fine pomeriggio si svolge la messa, che i Teuladini seguono con grande devozione, accompagnata dai canti del Coro Polifonico San Giovanni Battista di Teulada. Al termine della funzione ha inizio la processione che, con in testa statua del Santo, banda musicale ed i gruppi folkloristici, percorre un giro per le vie del centro abitato, per poi tornare sul sagrato della piccola chiesa. Al termine ha luogo uno spettacolo pirotecnico ed il rinfresco per tutti i presenti. Un altro rito toccante che vede protagonista la chiesa di San Francesco è quello della deposizione dalla croce di Gesù durante la Settimana Santa, il cosiddetto S’Iscravamentu. La chiesa parrocchiale della Vergine del CarmineRitorniamo dalla via San Francesco alla piazza Fontana e poi, dall’altra parte della via Cagliari, alla piazza Giuseppe Mazzini. Qui, alla sinistra dell’edificio che ospita la sede della Pro Loco, proseguiamo nella piazza dei Martiri che, dopo un’ottantina di metri, bocca sulla via Umberto I, che prendiamo verso destra e ci porta in una cinquantina di metri nella piazza della parrocchia, che si trova sulla destra. Nella piazza si trova la seicentesca chiesa della Vergine del Carmine ossia Su Crammu, che è la principale chiesa parrocchiale di Teulada. Non è nota la data di edificazione, che si potrebbe ricondurre alle prime annotazioni dei registri parrocchiali, che risalgono al dicembre del 1679. Attraverso i più recenti restauri, conclusi nel 2000, si è stabilito che la costruzione della chiesa è avvenuta in due fasi. La chiesa originale era costituita da quello che è l’attuale transetto che, con la navata centrale, crea all’interno la forma di una croce latina. In seguito, nel 1794, è stato elaborato un progetto di ampliamento disegnato dal misuratore piemontese Giuseppe Maina, concluso nei primi anni dell’ottocento, con l’aggiunta della navata centrale. Ulteriori interventi ne hanno modificato la facciata e il campanile, che mostrava una forma differente e sulla sommità una copertura a pianta ottagonale. Attualmente, dopo gli ultimi restauri, il campanile presenta una cuspide in cemento armato a pianta quadrata, che poggia sulla cella campanaria caratterizzata da bifore che si ripetono sui quattro lati. La facciata della chiesa presenta un portale in pietra, due nicchie laterali, un rosone e un timpano che sovrasta il prospetto in corrispondenza della navata. L’accesso all’edificio avviene tramite una scalinata costituita da gradini disposti in semicerchi concentrici. All’interno, la navata è articolata in tre campate. alla prima corrispondono, lateralmente, due spazi chiusi, a pianta quadrata, di cui quello sinistro coincidente con il campanile, mentre la seconda e la terza sono affiancate da ampie cappelle comunicanti. Oltre che dalla presenza del transetto, la testa dell’edificio è contraddistinta da una profonda Cappella presbiteriale, alla quale si affiancano lateralmente due ampi spazi, il primo dei quali sul lato sinistra concepito ad uso di sacrestia e per questo accessibile tanto dal transetto che dal presbiterio. La copertura dell’edificio, a botte articolata da archi trasversali, è stata realizzata grazie all’impiego di mattoni confezionati localmente. L’ultimo restauro ha riguardato anche l’interno della chiesa, che conserva degli ornamenti originali quali una fonte battesimale, dei dipinti su tela, il pulpito e un crocifisso risalenti tutti al settecento. Presso questa chiesa parrocchiale, ogni anno il 16 luglio si svolge la Festa della Madonna del Carmine, che è la Festa patronale di Teulada, con la tradizionale processione che porta, per le strade del paese, il simulacro della Madonna del Carmine con antichi stendardi ed arazzi, accompagnato dalla Confraternita del Rosario, dalla banda musicale, dai gruppi in costume sardo, dai Cavalieri di Teulada e dalle traccas. Una preghiera per la pace si recita nel Santuario, con le parole «fà o Maria che tutti quelli che verranno a pregarti in questo Santuario, trovino Dio e pace per la loro anima. La zona militare che sta qui di fronte non diventi un focolaio di guerra. Le navi che transitano in questo meridiano non trasportino armi per uccidere ma gente pacifica e beni per l’Uomo». Il canto si diffonde mentre la processione, animata dalle preghiere dei fedeli, si snoda nelle stradine del paese. Ed oltre alle cerimonie religiose, in occasione di questi festeggiamenti si tengono anche numerose manifestazioni civili, con eventi musicali e folkloristici in piazza, e in conclusione uno spettacolo pirotecnico, con la cascata di fuochi d’artificio. Il Museo dei Tesori della chiesa parrocchiale della Vergine del CarmineAllestito presso la chiesa della parrocchiale della Vergine del Carmine, il Museo dei Tesori è articolato in due sezioni. La prima è la sezione artistica, che ospita diverse tele, restaurate recentemente, ossia San Giovani Battista, la Maddalena, Il Sacro Cuore, la Madonna della Rosa, Sant’Isidoro. La seconda sezione è quella documentaria, con varie aree per tematiche distinte, e sono i cinque libri, liturgia, feste e devozione, la chiesa, signori della Baronia e associazioni religiose. Nell’area relativa alla chiesa, sono presenti i diversi progetti di ampliamento e di restauro, come la tavola datata 15 aprile 1794 del misuratore piemontese Giuseppe Maina nella quale è illustrato lo stato di fatto di un cantiere evidentemente già principiato, restauro realizzato dall’impresario Sicheri e concluso prima dell’ottocento, e il restauro compiuto dall’architetto Pili nel 1845. L’area dei signori della Baronia mostra diverse donazioni fatte alla chiesa dai Baroni di Teulada, tra cui una preziosa croce astile ed un calice d’argento attribuito al diciassettesimo secolo. Nell’area dedicata alle associazioni religiose, accanto ai registri che ne documentano la fondazione, sono esposte le corone della Vergine del Rosario, le insegne dell’omonima confraternita, un ostensorio della Congregazione del Santissimo, e varie donazioni votive quali anelli, catenine ed altri monili. Il Palazzo Baronale dei Sanjust che ospita la Biblioteca ComunaleDavanti alla chiesa parrocchiale è situata Sa Domu de su Baroni, che è il Palazzo Baronale dei Sanjust, che sono stati feudatari del territorio di Teulada, e che hanno governato su una vasta zona del sud della Sardegna. L’edificio, risalente ai primi anni del seicento, è la traccia di maggior rilievo lasciata dal Baronato dei Sunjust. La facciata principale dell’edificio, volta a oriente, si presenta lineare e austera, ed in essa vi è la presenza di un unico decoro, che è lo stemma nobiliare dei Catalan, primi feudatari di Teulada, il quale sovrasta il grande portale d’ingresso affiancato simmetricamente da alte finestre. La parte posteriore dell’edificio invece, volta ad occidente, domina sul paese con i loggiati che ne percorrono la facciata, sia al piano terra che in quello superiore, con ampie porte finestre di accesso. Il palazzo attualmente è di proprietà del comune, che ne ha curato la ristrutturazione. L’imponente struttura è costruita su due livelli, ed il piano terra si affaccia su ampio giardino ricco di alberi e aiuole. Attualmente il piano terra dell’edificio è destinato ad accogliere la Biblioteca Comunale, mentre altri ambienti attigui sono destinati a mostre ed esposizioni. Nelle ampie sale del piano superiore sono ospitati il Museo dell’ossidiana e le più meritevoli produzioni di scultura su pietra, realizzate nel corso dei diversi simposi promossi dall’amministrazione Comunale. Altre sale sono, inoltre, dedicate ad eventi artistici e manifestazioni culturali. Ed il giardino offre un’acustica apprezzabile, nel corso dei concerti estivi di musica classica. Il Municipio di Teulada con la lapide commemorativa dei Caduti della Prima Guerra MondialeDopo aver visitato la chiesa parrocchiale della Vergine del Carmine, ed il Palazzo Baronale dei Sanjust, ritorniamo nella piazza Giuseppe Mazzini e riprendiamo la via Cagliari verso destra, in direzione sud est. La seguiamo per circa trecento metri, fino al civico numero 59, dove, alla destra della strada, si trova lo slargo che porta all’edificio che ospita il Municipio di Teulada, nel quale si trova la sua sede e si trovano gli uffici che forniscono i loro servizi agli abitanti del paese. Sono gli uffici che si occupano di Affari generali e segreteria personale, Attività produttive, Personale, Protocollo, Tributi, Istruzione Cultura Sport e Spettacolo, Servizi sociali, Polizia locale e Demanio, Urbanistica e Assetto e cura del Territorio, lavori Pubblici e Manutenzioni. Nei giardini che circondano l’edificio che ospita il Municipio, sono presenti numerose sculture in pietra, dato che per tanti anni a Teulada si è svolta una rassegna internazionale di scultura che ha portato artisti da tutto il mondo a realizzare opere urbane per il paese. E molte di queste sculture sono oggi conservate nei giardini, che ospitano anche una bella fontana anch’essa in pietra. Inoltre, sulla facciata dell’edificio, a sinistra dell’ingresso, è presente una lapide commemorativa dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, realizzata nel 1938 in marmo con assenza di un soggetto, ma con un’iscrizione a incisione in bronzo che riporta, preceduti dalla frase «1915-1918 Teulada a ricordo dei propri figli caduti per la più grande Italia», i nomi di tutti i caduti di Teulada negli anni di questo conflitto. La palestra dell’Istituto Istruzione Superiore Dionigi ScanoPassato il Municipio, proseguiamo verso sud lungo la via Cagliari per circa cinquecento metri, poi svoltiamo a destra nella via Oristano che si dirige verso sud ovest, lungo la quale, dopo centoventi metri, vediamo alla sinistra della strada l’ingresso della sede di Teulada dell’Istituto Istruzione Superiore Dionigi Scano. La sede principale dell’Istituto, intestato all’architetto, saggista e politico di Sanluri, era ubicata a Cagliari in via San lucifero, poi nel 1986 è stata trasferita a Monserrato nei più spaziosi locali di via Cesare Cabras, e dell’Istituto fa pfarte anche la sezione associata di Teulada, che ospita un liceo Tecnico. All’interno di questo complesso scolastico è presente una Palestra, che non è dotata di tribune per gli spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline la pallacanestro e la pallavolo. Gli impianti sportivi della Scuola Media Taddeo CossuProcediamo in direzione sud ovest lungo la via Oristano, dopo un centinaio di metri svoltiamo a sinistra nella via Torino che, percorsi centosettanta metri, sbocca sulla via Regina Margherita. Proprio all’incrocio di queste due strada, alla sinistra della via Regina Margherita, al civico numero 85, si trova l’ingresso della Scuola Media Taddeo Cossu. All’interno di questo complesso scolastico è presente una Palestra, che non è dotata di tribune per gli spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline diverse attività ginnico motorie, oltre alla pallacanestro ed alla pallavolo. Oltre alla palestra, all’interno del complesso scolastico è presenta anche un Campo da Calcetto, pure esso senza tribune, nel quale praticare il calcetto, ossia calcio a cinque. Il Cimitero Comunale di TeuladaProseguendo lungo la via Cagliari, a duecentocinquanta metri da dove avevamo preso la via Oristano, iniziamo a costeggiare il Cimitero Comunale di Teulada. Per arrivare all’ingresso principale prendiamo la traversa a sinistra, che passa accanto al suo muro di cinta lungo il quale si trovano alcuni ingressi secondari, e la seguiamo per quasi duecento metri, fino ad arrivare ad uno spiazzo sul quale è possibile parcheggiare, e dove si trova appunto il suoingresso principale. > Visita dei dintorni di TeuladaPer quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Teulada, sono stati portati alla luce i resti delle Tombe di giganti Mondia, punta della torre, Sa Marigosa, S’Arcu ’e su re; del Nuraghe complesso misto di Sa Perdaia; ed anche dei Nuraghi Albai, Albai I, Albai II, Barussa, Brallisteris, de Crabili, de Mesu, de Sa Canna, di Monte Arbus, Domenico, Don Antiogu, Giovanni Matta, Is Crabus, Is Orbais, ludu Arrubiu, ludu Arrubiu II, Maledetta, Malfatano, Mannu, Mannu di Monte Maria, Maxinas, Maxinas II, Mondia, Monte Idu I, Monte Idu II, Monte lapera, Monte S’Ira, Montigieddu, Orbais, Perda Sarigu, Pia, Piticu, de punta Medau Carbone, de punta Sa Ruxi, de punta su Putzu, Sa Patera, Sa Tuaredda, Sant’Isidoro, Sardori, Sisinni Acca, su Montixeddu, su Muru de Is Casiddus, su Pizzu Arrubiu, su Zippiri, Turritta, Zafferano, Ziu Giuanneddu, tutti di tipologia indefinita. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Da Teulada raggiungiamo la costaCon la SS195 Sulcitana, percorsi poco meno di undici chilometri dal Municipio di Sant’Anna Arresi, invece di proseguire verso Teulada, che dista poco più di tre chilometri, prendiamo a destra la SP71 in direzione del porticciolo di Teulada e della Costa del Sud. Dirigendoci verso la costa arriviamo alla Torre di Sant’IsidoroPercorsi circa cinquecentocinquanta metri sulla SP71 verso la costa, dopo aver passato il cartello indicatore del chilometro 27, prendiamo, seguendo le indicazioni, la deviazione sulla destra che, in circa un chilometro, ci porta in località Tuerra, dove prendiamo la deviazione a sinistra che, in circa duecento metri, ci porta alla Torre di Sant’Isidoro La cui costruzione è probabilmente di origine bizantina e che serviva come primo avamposto per la segnalazione delle invasioni saracene, data la sua posizione privilegiata a monte della piana di Tuerra, nella quale alcuni ritrovamenti archeologici confermano la frequentazione già in tempi antichi. La torre ha una pianta quadrata e due piani senza terrazza, con sotterraneo, era quindi una casa fortezza con la funzione di rifugio per proteggere dalle improvvise temporanee invasioni di pirati saraceni. Aveva, inoltre, funzioni di allarme sulla via di Teulada e, come centro di trasmissione diurna e notturna, di segnalazioni visive, con fumate e luci, e acustiche col suono del corno o col tuonare di una colubrina. La colubrina era, fino ai primi decenni del novecento, abbandonata nella rimessa delle carrozze del Palazzo Baronale. Di proprietà Baronale, la torre rimane attiva fino al 1867, quando vi soggiorna un eremita, sacrista e custode della chiesa contigua. La chiesa campestre di Sant’Isidoro AgricoltoreIn località Tuerra, accanto alla Torre di Sant’Isidoro, si trova la chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore, edificata nel diciassettesimo secolo, con la torre campanaria sul lato destro della facciata, preceduta da un ampio loggiato, che è quasi appoggiato alla Torre di Sant’Isidoro. La chiesa di Sant’Isidoro sorge nel luogo in cui doveva trovarsi, già prima dell’undicesimo secolo, l’insediamento del villaggio medievale di Tegula, che era l’antica Teulada. Il primo nucleo abitato di orgine nuragica, poi conquistato dai romani che gli diedero il nome di Tegula, sorgeva sull’istmo di Bocca Corti che collega la costa al promontorio di Capo Teulada. In seguito, probabilmente a causa delle incursioni saracene dal mare, è stato spostato dalla costa un poco più all’interno, appunto nella piana di Tuerra. La chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore era già officiata al tempo dei Baroni di Sanjust. Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori, viene festeggiato due volte durante l’anno. La Festa di Sant’Isidoro di primavera, a maggio per propiziare acqua, pascoli e vino, è preceduta dalla processione da Teulada alla piccola chiesa in località Tuerra, seguita dalla benedizione dei campi, la preparazione della traccas, del cocchio e della statua, ed al termine delle cerimonie il ritorno a Teulada la domenica. La terza settimana di agosto si svolge la Sagra di Sant’Isidoro per rendere grazie in proporzione alla felicità del raccolto, considerata la più suggestiva e importante del paese, che richiama nel periodo estivo un notevole afflusso di turisti, con la processione che porta la statuetta del Santo in processione sul tradizionale cocchio trainato da buoi fino alla piccola chiesa campestre, accompagnato da gruppi in costume a piedi e a cavallo, seguita dalle antiche traccas e da numerosi gruppi in costume che provengono da tutta l’isola. Verso la costa arriviamo alla Torre del BudelloPercorso un chilometro e seicento metri sulla SP71, arriviamo a un bivio, dove, invece di proseguire verso la Costa del Sud e Chia, prendiamo la deviazione sulla destra in direzione del porticciolo di Teulada. Dopo un chilometro e novecento metri su questa strada, troviamo sulla sinistra la deviazione per la spiaggia del Budello, e, subito più avanti, di nuovo sulla sinistra la sterrata che ci porta alla Punta della torre, dove si trova la Torre del Budello fatta costruire nel 1601 a 12 metri sul mare, quando il governo spagnolo autorizzò il mercante Pietro Porta ad edificarla sul promontorio che domina la stretta insenatura di Porto Budello, per controllare l’ingresso verso il porticciolo e per difendere la Peschiera di Teulada, situata all’interno. Secondo altri, sarebbe stata costruita nel 1639. Composta da blocchi in granito, alta circa dodici metri e con una circonferenza alla base di trentatre metri, presenta una camera interna sormontata da una cupola con un largo pilastro centrale, ed è munita di camino, lucernario e due feritoie. Interessante la copertura in legno del vano scala interno alla muratura, che immette alla terrazza, ed anche un caminetto cucinino. Lo sbocco di Teulada sul mare con la spiaggia del Budello detta anche spiaggia di TeuladaDopo un chilometro e novecento metri sulla strada in direzione del porticciolo di Teulada, abbiamo trovato sulla sinistra la deviazione per la spiaggia del Budello. Proseguendo su questa deviazione, dopo trecento metri, passata la punta della torre, dove si trova la Torre del Budello, prima di arrivare al porticciolo, troviamo la piccola spiaggia del Budello, detta anche spiaggia di Porto Teulada. La piccola spiaggia del Budello detta anche spiaggia di Porto Teulada è molto bella anche per le rocce che si affacciano sul mare. La spiaggia si presenta con un fondo di sabbia scura e di ghiaia mista, ed il suo nome deriva dalla presenza dell’omonima Torre di avvistamento di età spagnola. È dotata di un piccolo parcheggio ed è scarsamente frequentata, ma è molto amata da quanti praticano la pesca subacquea o semplicemente desiderano immergersi nelle sue acque. |
Il Porto Nuovo ossia il porticciolo di TeuladaPassata la deviazione, proseguiamo lungo la strada in direzione del porticciolo di Teulada, Dopo settecentocinquanta metri arriviamo a un bivio, che a destra porta in direzione di Portu Tramatzu, mentre prendiamo verso sinistra, e, dopo meno di quattrocento metri, arriviamo a vedere sulla sinistra della strada il più grande e attrezzato Su Pottu Nou ossia al Porto Nuovo che è il Porticciolo di Teulada da qualche anno rimesso completamente a nuovo, che arriva ad ospitare fino a 133 natanti di una lunghezza massima di trenta metri. La spiaggia di Porto Tramatzu con di fronte l’Isola RossaCirca quattrocento metri prima di arrivare al porticciolo di Teulada, una deviazione segnalata, sulla destra, ci porta, dopo settecentocinquanta metri di strada bianca, all’ingresso della zona soggetta a servitù militare. Qui prendiamo a sinistra la strada bianca che, dopo seicentocinquanta metri, ci porta al Camping di Porto Tramatzu. Davanti al camping, troviamo la sabbiosa spiaggia di Porto Tramatzu al confine orientale della zona sottoposta a servitù militare, separata, dalla punta di Pala di levante, dalla spiaggia di Pala di levante, e suddivisa tra un’area pubblica e una riservata ai militari. La bellissima sabbiosa spiaggia di Porto Tramatzu è situata in un ambiente naturale parzialmente di aspetto solitario e selvaggio, con bel panorama, dotata di sabbia bianca e fine, e si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo. La spiaggia di Portu Tramatzu è ben servita, con il noleggio di attrezzature marine, ombrelloni, lettini e cabine, e purtroppo, spesso, è molto affollata, offre possibilità di comodo parcheggio anche per i camper, nelle vicinanze si trovano alberghi, campeggi, ristoranti e bar. Inoltre la spiaggia ha un facile accesso anche per i portatori di handicap, molto ventilata è meta preferita dagli amanti del surf e del windsurf, le sue acque sono apprezzata dai sub, per la trasparenza e la ricchezza che offrono. La spiaggia di Porto Tramatzu è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale. |
Di fronte alla spiaggia di Porto Tramatzu si può vedere la grande e bella Isola Rossa profilo roccioso coperto dalla macchia mediterranea, che presenta una morfologia costituita da due picchi rispettivamente di 43 e 54 metri, raccordati tra loro da un’area pianeggiante debolmente inclinata verso nord ovest, che si affaccia direttamente sulla costa. L’isola è costituita da un unico ammasso di granito rosso, e da questo probabilmente deriva il suo nome. Completamente scomparsa la piccola spiaggia sabbiosa descritta sull’isola negli anni intorno al 1960. La Costa del Sud che attraversa il territorio di Teulada e quello di Domus de MariaCon la SS195 Sulcitana, percorsi poco meno di undici chilometri dal Municipio di Sant’Anna Arresi, invece di proseguire verso Teulada, che dista poco più di tre chilometri, prendiamo a destra la SP71 in direzione del porticciolo di Teulada e della Costa del Sud. Seguiamo questa bellissima strada panoramica che ci porta a percorrere la Costa del Sud con le sue baie, le sue rocce, le piccole spiagge, che porta fino a Capo Spartivento. Il Porto Budello con le baracche del portoPercorsi circa tre chilometri lungo la SP71, si passa accanto al vecchio ma ancora utilizzato Su Pottu Becciu ossia il Porto Vecchio che è chiamato anche con il nome di Porto Budello molto caratteristico anche se di piccole dimensioni, con 2 banchine, per un totale di 50 posti barca, dotate di acqua e luce, un ampio scivolo per varo e alaggio, parcheggi per auto e carrello, e possibilità di sosta per camper e roulotte con servizio rifornimento acqua potabile, un chiosco bar, ed un piccolo ristorante. Il porto si trova alla destra della strada, mentre alla sinistra si possono vedere le tipiche imbarcazioni dei pescatori, ossia le Baracche del porto abitate ancora oggi dai pescatori di Teulada. La spiaggia di su Portu de S’AregaProseguendo lungo la SP71 lungo la costa, dopo un chilometro e duecento metri, all’altezza del chilometro 23, arriviamo a vedere dal di sopra la piccola spiaggia di su Portu de S’Arega, raggiungebile solamente dal mare, vicino alla quale si trova l’importante struttura turistica dell’Hotel Rocce Rosse. La piccola spiaggia di su Portu de S’Arega è una spiaggia con sabbia bianca finissima, molto morbida, e si riflette in un mare che si apre cristallino davanti a lei, con dei colori turchesi e verde smeraldo cangianti a seconda delle correnti. Riparata alle sue spalle da un’alta scogliera, risulta ben riparata dai venti e sono del tutto assenti le posidonie. Risulta sempre scarsamente affollata in quanto non vi sono accessi diretti dalla strada, e vi si può accedere solamente via mare, ormeggiando la barca a distanza di norma dalla costa. Non sono presenti servizi su questa spiaggia.
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La costiera di campionna con la spiaggia di Baia delle Ginestre o spiaggia di Sa CannaProseguendo lungo la SP71 lungo la costa, arriviamo a percorrere la costiera di Campionna che si trova n un tratto di costa che viene definito a rias, per la sua rapida evoluzione da un paesaggio all’altro, dalla sabbia bianchissima alle alte scogliere d’argilla e granito. Lungo la strada provinciale, prima di raggiungere la costiera di Campionna, si trova l’importante struttura turistica dell’Hotel Baia delle Ginestre. Sulla costa, proprio sotto l’Hotel Baia delle Ginestre, si trova, in una piccola insenatura, la spiaggia di Sa Canna, per raggiungere la quale è necessario lasciare la macchina, e scendere lungo la costiera seguendo i cartelli che indicano la spiaggia. Al centro dell’insenatura di Porto campionna, si trova la piccola spiaggia di Baia delle Ginestre o spiaggia di Sa Canna che deve il suo nome per l’alto storico afflusso di pescatori A canna, che sono soliti frequentare questa porzione di costa per la grande generosità del mare. La spiaggia si presenta con un fondo di scogli di varia dimensione, e la si apprezza soprattutto se si pratica la pesca subacquea o le immersioni. |
Di fronte alla spiaggia di Baia delle Ginestre, nel mare si possono ammirare gli Scogli di Porto Malo due scogli rocciosi che affiorano dall’acqua. La spiaggia di campionna con di fronte l’isolotto omonimoPercorso circa un chilometro e trecento metri lungo la SP71, arriviamo a trovare, sulla destra della strada, la discesa che, seguendo le indicazioni, ci permette di raggiungere la spiaggia di campionna. La spiaggia di campionna ha un fondo di ghiaia mista e di scogli. Si tratta di una spiaggia poco affollata anche in alta stagione, nella quale non sono presenti servizi, ma è molto amata da quanti praticano la pesca subacquea. Anche da questa spiaggia è possibile vedere, nel mare di fronte, un poco più ad ovest, l’isolotto campionna. |
Di fronte alla spiaggia si può ammirare l’Isolotto campionna poco più grande di uno scoglio, ricco di vegetazione tipica della macchia mediterranea, che è raggiungibile solo via mare. Si tratta di un grosso scoglio metamorfico che si eleva a breve distanza dall’omonima caletta, con la forma di una gobba vagamente triangolare, e che degrada verso la costa con regolarità, tranne nel lato sud occidentale, dove oppone al mare un fronte scosceso, alto e netto, creato dall’opera di demolizione effettuata dalle onde del mare. L’insenatura del Porto Piscinnì con la spiaggia di Porto larboi e la spiaggia di PiscinnìPiù avanti, a circa otto chilometri dal bivio per il porticciolo di Teulada, entriamo in un’isola amministrativa appartenente al comune di Domus de Maria, comune che incontreremo più avanti. Qui si apre davanti a noi l’ampia insenatura del Porto Piscinnì una bellissima insenatura con piccole cale e banchi di rocce. Proseguendo, la strada si sposta all’interno e poi, tornata in prossimità della costa, fiancheggia la spiaggia di Porto larboi, che chiude a destra l’insenatura, prima del piccolo promontorio. Lungo la strada, si trova un piccolo spiazzo ove è possibile lasciare l’auto o la moto fuori dalla carreggiata, e scendere a piedi in spiaggia. La piccola spiaggia di Porto larboi si trova in una caletta ben riparata dal vento. Ha un arenile caratterizzato da sabbia bianca candida, circondata da rocce e vegetazione, affacciato su un mare cristallino, con meravigliosi colori tra il verde smeraldo e il turchese, ed ha un fondale medio basso sabbioso, misto a ciottoli levigati. Di fronte a questa spiaggia, separata da un piccolo promontorio, si trova l’altra piccola spiaggia su Portu ’e Is Frisas. Le due spiagge sono poco affollate nei mesi estivi, ed in esse non sono presenti servizi. |
Si supera quindi un piccolo promontario, per raggiungere la spiaggia di Piscinnì, che si trova alla destra della strada, sul lato orientale della Cala del Porticciolo di Piscinnì. La spiaggia di Piscinnì il cui nome deriva dalla torre spagnola di avvistamento, che si trova nel promontorio che si trova ad est, è una spiaggia non attrezzata, che si presenta con un fondo di ghiaia sottile e scogli, con il fondale molto profondo. Si tratta di una spiaggia molto battuta dal vento, è, quindi, una meta ideale per i surfisti, ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea o le immersioni. |
Nei pressi della spiaggia di Piscinnì, sono presenti i resti di un’Antica cava punica mentre, all’altro lato della strada, ossia sul lato sinistro, si trova il piccolo stagno di Piscinnì che sbocca nella spiaggia, ma nel quale, però, nella stagione calda, l’acqua è spesso scarsa o assente, ed in quel periodo, sul suo fondo sabbioso e limaccioso, nasce una vegetazione di piante erbacee. Nel piccolo stagno è scarsa la presenza faunistica. Le spiaggette lungo il promontorio che porta alla Torre di PiscinnìLa strada prosegue, quindi, sul promontario di capo Piscinnì. Per raggiungere le piccole cale e le spiaggette del promontorio, che non risultano segnalate, è necessario seguire i cartelli che indicano la Torre d’avvistamento, per arrivare ad un parcheggio sterrato, dal quale si prosegue a piedi in discesa per circa duecento metri per arrivare alle cale ed alle spiaggette sottostanti. Passata la spiaggia di Piscinnì, la strada sale sul promontorio, sul quale si vede la Torre di Piscinnì costruita a 19 metri sul mare nel 1595, quando il governo spagnolo autorizzò il mercante Pietro Porta ad edificarla, o secondo altri nel 1639, quando la torre è stata rinforzata, ed è stata protetta da un presidio armato. realizzata con pietrame calcareo e ciottoli arrotondati di rocce granitiche, ha una volta a cupola con pilastro, nella quale si apre una luce, ed una scala interna alla muratura, consente l’accesso alla terrazza. Si distingue per le sue dimensioni, oltre che per l’importanza strategica, poiché doveva sorvegliare l’approdo verso la valle retrostante, nonche lo stagno omonimo, sfruttato da Pietro Porta come riserva ittica. Passiamo capo Malfatano con la torre omonimaProseguiamo lungo la Costa del Sud e torniamo all’interno dell’amministrazione del comune di Teulada. Arriviamo a superare il promontorio scistoso chiamato capo Malfatano, formato da una serie di colline ricoperte da macchia mediterranea, che si stendono fino al suo punto terminale. Sulla punta del promontorio si trova la Torre di Malfatano più antica della Torre del Budello e della Torre di Piscinnì, dato che è stata edificata nel quattrocento. Ma durante la dominazione spagnola, probabilmente nel 1639, è stata ristrutturata ed ampliata. La struttura è in calcare ed elementi arrotondati di rocce granitiche, ha una volta a fungo, con pilastro centrale e scala interna per l’accesso al terrazzo, e possiede anche una cisterna ed un caminetto cucinino. La porta finestra, a cui si accedeva mediante una scala retrattile, si trova circa sette metri di altezza da terra. Il porticciolo di Malfatano con i resti del porto fenicio di Melqart, e con la sua spiaggiaRisalendo la costa orientale del promontorio, si arriva al Porticciolo di Malfatano una profonda insenatura originata dall’invasione da parte del mare, come conseguenza dell’abbassamento della costa, di un’antica valle fluviale, dove vediamo le barche ed i pescatori nell’insenatura del porto. Il porto di Malfatano, dalle acque riparate e azzurrissime, è in parte utilizzato come peschiera, nella sua parte più interna della profonda. È la Peschiera Malfatano, che viene delimitata da diga artificiale a pelo d’acqua. Sul lato sud dell’insenatura si trova la lunga spiaggia di Malfatano, che è ben segnalata. Sulla spiaggia è presente anche uno stabilimento balneare, con annesso ristorante. La spiaggia di Malfatano si presenta con fondali sabbiosi e insenature con rocce, scogli e ciottoli del tipico colore ambrato della costa sulcitana. Il mare racchiuso tra queste rocce è di una bellezza unica, trasparente e dalle varie sfumature del turchese, con un’acqua limpida, cristallina sulla sabbia, escluse le due estremità della spiaggia, dove finisce la sabbia. La spiaggia è servita da ombreggi e strutture turistiche. |
Il nome Malfatano deriva dal termine con il quale era stato battezzato dagli arabi, Amal Fatah, ovvero Luogo della speranza. Questa insenatura naturale nasconde la struttura portuale più grande del Mediterraneo antico, probabilmente il mitico Porto di Melqart l’Ercole dei Fenici, diventato, poi, porto cartaginese e romano. Le sue strutture sono ancora oggi visibili, pochi metri sotto la superficie dell’acqua, ed è possibile una immersione, all’interno della baia, effettuabile anche in apnea, che consente la visita alla struttura sommersa dell’antico porto. Arriviamo a Cala Tuaredda con l’isola e la spiaggia di TuareddaLa strada scorre all’interno e, passata punta Tuaredda, troviamo sulla destra un cartello indicante Tuerredda che ci fa imboccare una stradina bianca che dopo duecento metri ci porta in una bellissima insenatura tra capo Malfatano e Capo Spartivento. Di fronte alla spiaggia di Tuaredda si trova la piccola Isola Tuerredda raggiungibile facilmente a nuoto in uno sfondo spesso contornato da barche a vela alla fonda ma che appaiono come posate sull’acqua cristallina. L’isolotto di Tuerredda, dove predomina il grecale, è un piccolo mondo nel quale è possibile trascorrere qualche ora distesi sulla sabbia o sulle rocce calde e levigate. Il limpido fondale, che degrada dolcemente raggiungendo la profondità di qualche metro nei pressi dell’isolotto, con acque che mantengono temperature costanti e non molto elevate, è l’ambiente ideale per lunghe nuotate. Accanto all’isola rimangono i resti di un Tophet punico, Ora del tutto sommerso. La spiaggia di Tuerredda è una tra le più belle della Sardegna, caratterizzata da una sabbia bianchissima e finissima, quasi impalpabile,su un mare famoso per i bellissimi colori e trasparenze che caratterizzano i suoi fondali. La spiaggia è circondata dalla macchia mediterranea e da bellissimi esemplari di ginepro coccolone, che arrivano fino a pochi metri dall’acqua. La spiaggia di Tuaredda è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale. |
Nelle vicinanze della spiaggia di Tuaredda è presente un camping, e, dietro l’estremo sinistro della spiaggia, si vedono i resti del Nuraghe Sa Tuaredda. La Cala Antonarieddu con la spiaggia di Perdalonga e la spiaggetta di Cala AntonariedduProseguendo verso Capo Spartivento, passata la punta Antonarieddu, incontriamo sulla sinistra della strada il Villaggio turistico di Perdalonga, che si affaccia sul mare nella bella Cala Antonarieddu. Nella Cala si trova la spiaggia di Perdalonga, e, alla sua sinistra, la Spiaggetta di Cala Antonarieddu. Nella Cala si trova la spiaggia di Perdalonga caratterizzata da sabbia bianca fine, con la presenza di qualche masso. L’acqua cristallina spazia dal verde smeraldo al turchese, con un fondale basso e sabbioso. L’insenatura e racchiusa dalle scogliere dorate sulle quali e presente una fitta macchia mediterranea. Accanto alla spiaggia di Pedralonga vera e propria, sulla sinistra, e presente un’altra spiaggetta, chiamata Spiaggetta di Cala Antonarieddu col suo fondale che degrada dolcemente, e un’arenile costituito di sabbia finissima color argento. Alle loro spalle si estende la fitta macchia mediterranea. |
Raggiungiamo infine il Capo SpartiventoLa strada prosegue verso Capo Spartivento portandoci, quindi, nel territorio del comune di Domus de Maria. Lungo tutta la strada, ci si offrono splendide vedute della costa, con le sue vare insenature, che ci offrono lo spettacolo fino, appunto, a Capo Spartivento. Qui raggiungiamo il Capo Spartivento, il promontorio granitico alto ben 66 metri, di notevole interesse naturalistico. Sulla sommità si trova il Faro di Capo Spartivento composto da una torre quadrangolare alta 19 metri, che si eleva sui due piani sottostanti. Il faro è stato automatizzato nel 1972, e di recente restaurato e riconvertito in un Hotel resort denominato Luxury Guest House faro di Capo Spartivento. Sul promontorio, nell’area dell’attuale faro, si trovava la Torre di Capo Spartivento ormai scomparsa, che era stata edificata in epoca spagnole, probabilmente nel 1639, e successivamente distrutta. Superato Capo Spartivento, la strada costiera ci porta verso la Baia di Chia, con le sue spiagge, che visiteremo nella prossima tappa del nostro viaggio.Nel Sulcis Iglesiente visiteremo il comune di Teulada e la costiera di Teulada da Capo Teulada alla Costa del Sud fino a Capo Spartivento. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Sulcis Iglesiente. Da Teulada ci recheremo verso Domus de Maria dove visiteremo il paese e la sua costiera, andando a visitare Chia con le splendide spiagge che si affacciano sulla sua baia. |