L’area del Consorzio Costa Smeralda da Cala di Volpe a Capriccioli, da Romazzino al Golfo Pevero, e visita di Porto Cervo
In questa tappa del nostro viaggio, visiteremo la costiera di Arzachena. Entreremo nell’area del Consorzio Costa Smeralda, il tratto di costa più famoso della Sardegna, ed andremo a visitare le diverse spiagge e cale che hanno reso indimenticabili queste località. Visiteremo poi il suo capoluogo, Porto Cervo, e le ultime spiagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda, per poi proseguire lungo il Golfo di Arzachena in direzione di Palau. La regione storica della GalluraLa regione storica della Gallura (nome in gallurese Gaddùra, in lingua sarda Caddùra) occupa l’estremità nord orientale dell’Isola, delimitata a sud dal massiccio granitico del Monte limbara, a sud ovest dal corso inferiore del fiume Coghinas, a sud est dal monte Nieddu nei comuni di San Teodoro e Budoni. È stata, nell’alto periodo medioevale, uno dei quattro giudicali sardi. Principale risorsa economica di questa regione è il turismo, sviluppatosi a seguito della realizzazione del famoso insediamento turistico dell’area del Consorzio Costa Smeralda, oltre all’industria del sughero e del granito, nelle quali ha raggiunto primati a livello internazionale. I comuni che ne fanno parte sono Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Golfo Aranci, la Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Palau, Sant’Antonio di Gallura, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba. In Gallura si parla il Gallurese, che è di ceppo toscano ed ha forti analogie con il còrso, è infatti molto simile al dialetto parlato nel distrello di Sarlene nel sud della Corsica, ma conserva alcuni influssi derivanti dal logudorese, che era parlato nel territorio antecedentemente, durante Periodo giudicale. Verso l’area del Consorzio Costa SmeraldaLa SP94, nota come la strada panoramica del Consorzio Costa Smeralda, ci condurrà lungo la famosa costiera che ci porterà a Porto Cervo, l’importante centro turistico considerato a tutti gli effetti la capitale dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Nel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 5 Vele al comprensorio della Gallura e del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali. |
Che cos’è l’area del Consorzio Costa SmeraldaL’area del Consorzio Costa Smeralda è indubbiamente il tratto di litorale più famoso della Sardegna, e si sviluppa per circa cinquanta chilometri, dal golfo di Cugnana a Liscia di Vacca. Quella del Consorzio Costa Smeralda è l’area gestita da privati più vasta d’Europa, che si trova nel territorio nord orientale della Sardegna, esattamente nella subregione storica e geografica della Gallura, e si sviluppa in gran parte nel territorio comunale di Arzachena, mentre solo una piccola porzione ricade all’interno dei confini del Comune di Olbia. I suoi confini sono delimitati da due enormi massi di granito ai bordi della strada che, oltre al nome, riportano il simbolo di uno smeraldo stilizzato. Il territorio del Consorzio rispecchia un perfetto equilibrio tra visioni lungimiranti e bellezze ambientali. Si sviluppa in maniera ordinata in un’area che, fino alla metà del secolo scorso, appariva povera e in gran parte deserta, senza strade né servizi. Un incontaminato angolo di Gallura, conosciuto come Monti di Mola, nella zona nord orientale della Sardegna, in cui si contavano solo pochi stazzi e dove le capre e le mucche pascolavano a fatica tra il granito e gli arbusti della macchia mediterranea. Già alcuni industriali italiani, nell’immediato dopoguerra, erano rimasti folgorati dalla bellezza del mare e della natura selvaggia di questa magnifica terra. La vera svolta, verso la fine degli anni cinquanta del novecento, è stato l’arrivo di John Duncan Miller, bancario inglese prossimo alla pensione, laureato a Cambridge, già corrispondente da Washington per il Times e con un passato nei servizi di informazione britannici nella capitale statunitense, si trova a navigare al largo delle coste della Sardegna nord-occidentale. E, dopo essersi innamorato dei colori della natura, inizia a parlare del fascino della Gallura nei circoli finanziari di Londra, dei quali faceva parte anche l’Aga Khan Karim, l’uomo che, insieme ad altri facoltosi investitori stranieri, avrebbe poi dato forma e sostanza a quella che ancora oggi è una delle mete più celebri del turismo internazionale d’élite. Nel giro di pochi mesi a Monti di Mola prese quindi il via la compravendita dei terreni, che appartenevano perlopiù a due grandi famiglie della zona, gli Azara e gli Orecchioni. Con il sostegno di alcuni esponenti della politica locale, il gruppo di investitori capeggiato da Karim Aga Khan comincia a gettare le basi di un progetto pionieristico senza precedenti in Italia. Le acque cristalline, la sabbia bianca e le rocce modellate dal maestrale si sono apprestate così a diventare gli elementi fondanti di una destinazione che avrebbe fatto la storia del turismo mondiale. La nascita dell’area del Consorzio Costa SmeraldaMente lungimirante ed estremamente intelligente, Karim al-Husayni, nato a Ginevra nel 1936, ha assunto dal 1957 il titolo ereditario di Aga Khan IV divenendo il quarantanovesimo Imam dei Musulmani Shiiti Ismailiti, e si considera diretto discendente del profeta Maometto. È il capo spirituale di circa venti milioni di sudditi ismailiti, un ramo moderato dell’Islam, con fedeli sparsi nel mondo tra Pakistan, India, Africa, Portogallo, Canada, Medio Oriente e Asia. I suoi seguaci lo venerano più di un papa, come fosse un semidio in terra. Oltre che capo religioso, è anche consigliere nelle problematiche terrene dei suoi fedeli. Laureatosi in storia islamica all’Università di Harvard, ha dato vita ad un imponente programma di sviluppo economico, promosso e gestito dal Fondo Aga Khan, ed a capo di un grande impero economico finanziario titolare di un patrimonio netto stimato intorno ai tredicimiila miliardi di dollari. Egli è padre di un sogno che cambierà la storia della Sardegna. È lui a volere il Consorzio Costa Smeralda, preceduto da una lettera d’intenti del 1961 e poi fondato ufficialmente il 14 marzo del 1962 a Olbia. Erano circa milleottocento gli ettari di terra inizialmente passati dai vecchi ai nuovi proprietari, tutti pronti a investire ingenti somme nelle bellezze della Gallura. In questo paese delle meraviglie, a solo un’ora di volo da Italia e Francia si sarebbe potuto creare, con una piccola somma di appena 25mila dollari a testa, un piccolo rifugio per vacanze ad uso privato. Ne nacque così un piccolo gruppo di sei investitori composto da Karim Aga Khan, Patrick Guinnes, Felix Bigio, John Duncan Miller, Andrè Ardoin e rené Podbielski. Il Consorzio, senza scopo di lucro, viene costituito con un obiettivo ben preciso, controllare e governare lo sviluppo urbanistico, territoriale e architettonico della destinazione e contrastare quindi ogni tipo di speculazione edilizia. Per questo motivo si decide di istituire un prestigioso Comitato di Architettura, incaricato di redigere i rigorosi piani di sviluppo e di assicurare un costante controllo architettonico dell’area. Lo scopo è di garantire la conservazione del patrimonio naturale preesistente e concepire uno stile in grado di coniugare le bellezze naturali con gli elementi della tradizione costruttiva locale. Per volere di Karim Aga Khan, a far parte del Comitato furono chiamati alcuni dei migliori architetti dell’epoca, ossia Luigi Vietti, Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici e Antonio Simon Mossa. Si tratta di quattro giganti dell’architettura che hanno avuto il merito di concepire uno stile profondamente caratteristico e inserito in un paesaggio da proteggere e salvaguardare, in linea con la moderna visione di Karim Aga Khan, antesignano della sostenibilità e della tutela del territorio. Vengono realizzate costruzioni che prendono spunto dall’architettura contadina locale rispettando Più possibile le caratteristiche paesaggistiche e ben inserendosi nel territorio, senza deturparlo. Luigi Vietti ricorre a un catalogo erudito di citazioni, mutuando dai borghi marinari liguri le policromie e le tessiture di un’architettura apparentemente spontanea. Jacques Couëlle, con il figlio Savin, concepiscono un’architettura organica, fatta di forme quasi modellate dal vento e simili a caverne megalitiche. Michele Busiri Vici predilige il bianco candido che fa risaltare il carattere plastico e anti mimetico delle sue opere. Antonio Simon Mossa si ispira alle volumetrie immacolate dei villaggi ibizenchi e della Costa Brava. La Villa Bettina da cui tutto ebbe inizioIl 18 aprile del 1962, esattamente un mese dopo la costituzione del Consorzio Costa Smeralda, a Liscia di Vacca era stata avviata la costruzione della prima villa di questo Consorzio, che era il modello di quello che diventerà lo stile Costa Smeralda. Bianca come gli stazzi, con le linee morbide, arredata con materiali naturali e perfettamente integrata nella macchia mediterranea. La proprietaria era la famosa modella francese Simone Bodin, in Italia conosciuta con il nome di Bettina Graziani. Nel 1960 Bettina era sopravvissuta a un incidente stradale in cui era morto il suo compagno, il principe Aly Khan, padre del principe Aga Khan. Ed è stato proprio quest'ultimo a far conoscere la Sardegna a Bettina, che compra una decina di ettari a Liscia di Vacca da un ramo della famiglia Orecchioni, e vi fa costruire da Michele Busiri Vici la Villa Bettina, per anni l’unica insieme a quella, poco distante, di renè e Gisele Podbielski, un luogo frequentato da quello che allora veniva chiamato il jet-set internazionale, con numerose e leggendarie feste. Bellissima, elegantissima, colta, Bettina era finita sulle copertine ed era ricercatissima da giornali e televisioni di tutto il mondo che volevano scoprire l’area del Consorzio Costa Smeralda, contribuendo così a loro volta a renderla unica e inimitabile. E viene inventato lo stile smeraldinoCome risaputo il nome Costa Smeralda non è nome geografico ma è un nome inventato, protetto da registrazione, e riguarda una ristretta porzione di costa che va da Cugnana a Liscia di Vacca. L’Aga Khan era molto geloso del nome e non voleva che nessuna località esterna se ne appropriasse a proprio vantaggio. Viene quindi inventato lo stile smeraldino nel quale viene realizzato un insieme di complessi tra i più famosi al mondo, compreso il Villaggio di Porto Cervo, tuttora considerato un capolavoro di disegno urbanistico, che si sviluppa con una sistemazione urbanistica incentrata sulla piazza, come in un borgo medioevale, ma con la variante che in luogo della chiesa vi sono al centro le boutiques e i ritrovi. Vengono realizzate anche le Ville Le Cerbiatte, nelle quali Karim Aga Khan sceglie di stabilire la propria dimora, viene realizzato il complesso della Dolce Sposa nell’ingresso del golfo di Porto Cervo dove le giovani mogli degli architetti fondatori venivano per passare il tempo mentre i mariti erano impegnati a costruire la nascente Costa Smeralda, il gruppo delle Ville Romazzine nella frazione Romazzino, e, sulla collina affacciata sul mare, l’Hotel Pitrizza a Liscia di Vacca. Quindi vengono realizzati l’insediamento di Cala Granu e quello di Cala del Faro. All’interno del Masterplan viene anche costituita la compagnia aerea Alisarda, che diventerà poi Meridiana, e ad Olbia viene realizzato l’Aeroporto Olbia Costa Smeralda. In seguito sono arrivati altri bravissimi architetti, come Peter Schneck, Gerard Bethoux, Jean Claude Lesuisse ed altri, che hanno ulteriormente sviluppato lo stile Costa Smeralda e progettato ville da sogno. L’abbandono del Consorzio da parte di Karim Aga KhanL’8 agosto 1997 la Giunta regionale boccia l’ultima versione del Masterplan e Karim Aga Khan, deluso, dopo trentacinque anni, abbandona il Consorzio, ma non lascia la Sardegna. Si chiude nella sua villa a Porto Cervo e conserva il controllo della compagnia aerea Meridiana, dell’Aeroporto di Olbia, e soprattutto dello Yacht Club di Porto Cervo, per il cui rifacimento, dopo il gemellaggio con Prestigiosissimo Yacht Club di New York, spende 35 milioni di euro. Il Consorzio creato da Karim aveva realizzato l’area nel massimo rispetto ambientale e della legislazione vigente, a totale beneficio dei Sardi. Dopo di loro, però, molti altri hanno costruito e speculato creando alberghi, villaggi, ristoranti, discoteche per vip, Più delle volte addirittura senza grossi investimenti ma sfruttando i contributi della regione. Il grande successo ottenuto, fa comunque dell’area del Consorzio Costa Smeralda una delle mete preferite del turismo internazionale, anche se ormai resta ben poco della cultura sarda in una zona dove si sente parlare più milanese o romano che sardo. Constatato che dal 1997, dopo la bocciatura dell’ultimo Masterplan, manca qualsiasi politica di sviluppo, Legambiente si è mobilitata per chiedere una nuova politica che porti in prospettiva alla costituzione di un parco geomarino nell’area dell’area del Consorzio Costa Smeralda. I successivi passaggi di proprietà del Consorzio Costa SmeraldaIntanto il controllo del Consorzio Costa Smeralda passa a Colony Capital, una società presieduta da Tom Barrack, miliardario californiano che era proprietario, fra le altre cose, del Paris Saint-Germain, la squadra di calcio della capitale francese. Nel 2012 il controllo del Consorzio passa da Tom Barrack all’emiro del Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani il quale gestisce il fondo sovrano del Qatar, per la cifra di 750 milioni di euro. Le quote passano da Colony Capital al fondo del Qatar attraverso il Lussemburgo, eludendo in questo modo il fisco italiano, vicenda sulla quale è stato aperto un procedimento giudiziario. Nell’aprile del 2014 il comune di Arzachena ha avviato le procedure per espropriare le aree alle spalle di Liscia Ruja, Pevero e Romazzino, alcune tra le più belle spiagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda, compiendo un atto di forza per salvare il diritto dei residenti e dei turisti a raggiungere i granelli di sabbia. Quei terreni, da oltre cinquanta anni, vengono concessl gratuitamente all’ente locale, che poi li utilizza come aree parcheggio custodite. Era stato proprio Karim Aga Khan, sempre attento ai bisogni della comunità locale, a inaugurare questa pratica, proseguita anche da Tom Barrack. Diverso il comportamento della Land Holding, una delle società che fa capo allo stato del Qatar, nuovo signore dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Qualche mese prima i terreni erano stati chiusi con dei massi e catene, ed erano comparsi dei cartelli con su scritto proprietà privata, ma sono stati espropriati dal comune. I terreni di proprietà del Qatar ogni anno vengono, infatti, trasformati in aree parcheggio. Senza quei 900 posteggi andare in spiaggia sarebbe impossibile, dato che le macchine dovrebbero essere abbandonate sui lati delle strade. Entriamo nell’area del Consorzio Costa Smeralda e incontriamo le sua prime spiaggeDa Portisco, che avevamo incontrato alla fine della tappa precedente, torniamo sulla SP94, nota anche come strada panoramica del Consorzio Costa Smeralda. A un chilometro e cento metri da dove abbiamo imboccato la SP94, passata la deviazione per Portisco, e, prima di arrivare nella Cala Razza di Junco, alla destra della strada si trova un grande masso di granito con il simbolo del Consorzio Costa Smeralda. Pur trovandoci ancora in territorio di Olbia, poco prima di entrare in quello di Arzachena, è questo Punto di ingresso nell’area del Consorzio Costa Smeralda, il tratto di litorale più famoso della Sardegna. Entrando in territorio di Arzachena incontriamo la spiaggia di Razza di Juncu o di GiuncoSulla SP94, subito dopo la deviazione sulla destra, che, in quasi cinquecento metri, ci ha portati alla spiaggia nord di Razza di Juncu o di Giunco, troviamo il cartello indicatore dell’entrata nel territorio di Arzachena. Percorsi da questa deviazione quattrocento metri, si trova una deviazione tutta a destra, che, in novecento metri, ci fa raggiungere la spiaggia di Razza di Juncu o di Giunco. Si tratta una deviazione a senso unico in direzione contraria, per cui, volendo arrivarci in auto, si deve prendere verso sud la strada dalla spiaggia di Petra Ruja, che descriveremo più avanti. Nella Cala Razza di Junco si trova la spiaggia di Razza di Junco. Si tratta della quarta delle spiagge che si trovano nella cala, dopo la spiaggia di Sa rena Bianca si trovano le tre spiagge di Razza di Juncu o di Giunco. Questa è la spiaggia più a nord, che si trova in territorio di Arzachena, dove assume appunto questo nome. É una piccola spiaggia ancora vergine, poco conosciuta ed immersa nel verde. La spiaggia ha sabbia dorata e fine, con ciottoli, e si affaccia su un mare verde, poco profondo. Questa spiaggia non è molto affollata in alta stagione. Alle sue cui spalle si apre una zona palustre, formata da alcuni piccoli stagni alimentati da torrentelli che in inverno scendono dalle colline, e in questa zona palustre cresce la tipica vegetazione di giunchi che ha dato il nome a tutta la zona. |
Più a nord la spiaggia di Petra RujaGiunti all’ultima ansa a nord della spiaggia Razza di Junco, si attraversa un breve passaggio boschivo e si sbuca a Cala Petra Ruja, nella quale si trova la spiaggia di Petra Ruja. Ci si arriva ottocento metri più a nord rispetto la deviazione per la spiaggia di Razza di Juncu o di Giunco, ma è una deviazione a senso unico in direzione contraria, per cui, volendo arrivarci in auto, si deve prendere verso sud la strada dalla spiaggia di Liscia Ruja, che descriveremo più avanti. La spiaggia di Petra Ruja è una spiaggia a forma di arco fatta di ciottoli circondata da macchia mediterranea, molto tranquilla e sprovvista di servizi. L’arenile della spiaggia di Petra Ruja è lungo circa 250 metri e stretto, interrotto qua e là dalle rocce rossastre a cui è dovuto il nome. Immersa in una natura solitaria e selvaggia, ha un arenile di sabbia bianca e fine, con ciottolini, affacciato su un mare azzurro, poco profondo, nel quale l’acqua marina assume bellissimi colori, grazie all’ampio bassofondale, dall’azzurro chiarissimo al verde al blu scuro. La spiaggia di Petra Ruja non è molto affollata in alta stagione. |
Proseguendo lungo la costa, continuando al margine sinistro della spiaggia di trovano, lungo la costa meridionale del promontorio che separa la spiaggia di Petra Ruja dalla spiaggia di Liscia Ruja, altre due piccole spiaggette, chiamate rispettivamente Spiaggetta di Cala Petra Ruja e spiaggia di Cala Petra Ruja. Continuando al margine sinistro della spiaggia, passata una scogliera si trova la Spiaggetta di Cala Petra Ruja e più oltre, sull’altro lato della baia, si apre la spiaggia di Cala di Petra Ruja. |
Da queste spiagge, proseguendo a piedi a sinistra possiamo arrivare alla spiaggia di Liscia Ruja, che descriveremo più avanti quando ci arriveremo da Cala di Volpe. Una deviazione verso est ci porta a visitare la bellissima Cala di VolpeTorniamo sulla SP94, che, dopo la deviazione per la spiaggia di Razza di Junco, passa all’interno e sale leggermente offrendo una bellissima vista sul golfo. Dopo circa cinque chilometri e mezzo troviamo un bivio, che a sinistra fa proseguire sulla SP94 verso Abbiadori, mentre a destra si imbocca la SP160 che porta verso Cala di Volpe, Capriccioli e Romazzino. Prendiamo a destra la SP160 e, dopo appena cento metri, seguendo sulla destra le indicazioni per Liscia Ruja, prendiamo una strada bianca che torna verso sud lungo la costa. Dopo alcuni tornanti ci si apre davanti agli occhi lo straordinario panorama della grande Cala di Volpe, ricca di vegetazione, con il mare color smeraldo in estate punteggiato da decine di imbarcazioni di tutti i tipi. La spiaggia di Liscia Ruja che chiude a sud la Cala di VolpeAltri circa due chilometri e mezzo su questa strada bianca, e troviamo una deviazione sulla sinistra, che fa raggiungere la spiaggia di Liscia Ruja, che, per i suoi cinquecento metri di litorale, viene chiamata anche Long Beach. Si tratta del la spiaggia più grande, oltre che la meglio attrezzata, dell’intera Costa Smeralda. La spiaggia di Liscia Ruja è un susseguirsi di tratti di sabbia bianca che verso la battigia diventa rosa, di cale e calette, circondati da macchia mediterranea, cisto e corbezzolo. Si tratta della più importante e celebre spiaggia dell’area del Consorzio Costa Smeralda, e di una delle più conosciute della Sardegna. Immerso in una natura solitaria e selvaggia, si trova il suo arenile di grandi dimensioni, dotato di una sabbia dorata chiara e fine, affacciato su un mare cristallino dalle tonaltà verde azzurre, poco profondo. La spiaggia di Liscia Ruja è molto affollata in alta stagione. |
Seguendo la costa verso sud, al lato destro della spiaggia, superate le scogliere che si affacciano sul mare, sul promontorio di Monte dell’isola si trovano, lontane tra loro, due piccole spiaggette che si affacciano lungo la costa settentrionale del promontorio che separa la spiaggia di Petra Ruja dalla spiaggia di Liscia Ruja, e si tratta della Prima spiaggetta di Cala Liscia Ruja e della Seconda spiaggetta di Cala Liscia Ruja. Delle due piccole spiaggette, la prima la incontriamo, parecchio più avanti, ed è la Prima spiaggetta di Cala Liscia Ruja raggiungibile anche attraverso un viottolo che parte dalla spiaggetta di Cala Petra Ruja ed attraversa tutto Promontorio. Più avanti, quasi all’estremo del promontorio, si trova la Seconda spiaggetta di Cala Liscia Ruja. |
Dalla spiaggia di Liscia Ruja, seguendo la costa verso sud, la strada sterrata ci porta alla spiaggia di Petra Ruja, ed ancora più a sud alla spiaggia di Razza di Juncu o di Giunco, che abbiamo già descritte. L’arcipelago del Mortorio con l’isola di Soffi, le isole le Camere, l’isola di Mortorio e gli scogli di MortoriettoDi fronte alla spiaggia di Liscia Ruja si possono vedere le isole dell’Arcipelago del Mortorio isole che sono completamente disabitate. Le isole dell’arcipelago sono state per lungo tempo contese tra il comune di Arzachena, che ne rivendicava la sovranità, e quello di la Maddalena al quale da sempre appartengono. Con l’istituzione del parco si è definitivamente posto fine al contenzioso. La più vicina alla costa è l’Isola di Soffi situata proprio di fronte a Cala liscia Ruia, a circa due chilometri e trecento metri dal promontorio di Monte dell’isola che chiude a sud la cala. Si estende su circa cinquanta ettari, è lunga un chilometro, ha un aspetto pianeggiante ed è costituita da durissime rocce metamorfiche, salvo al nord, dove sono presenti rocce granitiche, e raggiunge l’altezza di trenta metri. Il bordo costiero è quasi ovunque basso e roccioso, se si eccettua qualche alto roccione granitico, e le spiaggette sabbiose, tutte di modestissima estensione, si formano esclusivamente nel settore occidentale. Ad nord est rispetto all’isola di Soffi si trovano le Isole le Camere situate poco distanti da Soffi, la prima delle quali, alta ventidue metri, è iniettata di filoni a composizioni dacitica e basaltica, mentre la seconda, alta sedici metri, è molto più omogenea. Ancora più a nord est degli isolotti di le Camere si trova l’Isola di Mortorio che si trova circa mezzo miglio di distanza, ha una superficie di quasi settanta ettari ed è completamente granitica. Mortorio ha un aspetto aspro e montuoso, è divisa in due parti da un basso istmo sabbioso, si eleva fino a settantasette metri, ed è difesa quasi ovunque da alte scogliere, lungo le quali spiccano spettacolari roccioni granitici modellati a fondo dall’erosione. Nelle calette occidentali si formano piccole spiagge che ammorbidiscono gli aspri lineamenti del rilievo. L’isola di Mortorio, con belle spiagge e cale rocciose, soprattutto la Cala di Ponente, è stata abitata nel 1807, per poco tempo, da Giuseppe Bertoleoni con la sua famiglia, prima di spostarsi più a sud, sull’isola di Tavolara, in cerca di un’isola più ospitale e ricca di risorse. Sull’isola in quel periodo sono stati trovati dei resti umani, forse causati da una battaglia sostenuta da genovesi e pisani contro l’emiro musulmano Mugahid ibn Abd allah detto Museto, oppure da una battaglia tra genovesi e pisani, in lotta per Predominio sulla Sardegna settentrionale. A nord est di Mortorio, si trovano gli Scogli di Mortorietto che spiccano sul mare con il loro colore rossastro e sono conosciuti anche come Mortoriotto. Su uno di essi è installato un faro di segnalazione. Le tre spiagge che chiudono a nord la Cala di VolpeA questo punto possiamo tornare all’imbocco della strada che ci ha portato a Liscia Ruja. Prima di arrivare alla spiaggia di Liscia Ruja, si trovano quattro piccole spiaggette. Per raggiungerle, seguiamo per un chilometro e duecento metri la strada starrata, e troviamo sulla sinistra la deviazione che ci porta alla spiaggia di Petra Niedda, dalla quale, seguendo la costa, si raggiungono la spiaggia di Petra Bianca e la due Spiaggette di Liscia Ruja. Risalendo lungo la costa, le prime che si incontrano a nord della spiaggia di Liscia Ruja sono le Spiaggette di Liscia Ruja costituite da due piccole spiaggette separate da un basso promontorio che si inoltra nel mare. La terza, un poco più a nord e più grande delle due spiaggette di Liscia Ruja, è la spiaggia di Petra Bianca. La quarta, ancora più a nord ed ancora un poco più grande, è la spiaggia di Petra Niedda alla quale arriva la strada sterrata, e, dalla quale, le altre due spiagge sono raggiugibili da questa, seguendo verso sud la costa. |
La frazione Arzachena denominata Cala di Volpe con la sua spiaggiaTornati indietro dalla strada che costeggia il mare e che ci ha portato a Liscia Ruja ed alle altre spiagge, proseguiamo con la SP160 in direzione di Cala di Volpe e Romazzino. Raggiungiamo per prima la frazione Arzachena denominata Cala di Volpe (altezza metri 17, distanza 16.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 49), che si affaccia sulla baia omonima, alla quale arriviamo percorrendo la SP160 e, dopo novecento metri, deviando sulla sinistra seguendo le indicazioni, che ci portano in direzione del centro abitato. La spiaggia di Cala di Volpe, con la spiaggia a Liscia Ruja, la spiaggia di Petra Bianca e la spiaggia di Petra Niedda, costituiscono le quattro spiagge che formano la Cala, e sono tra le più belle di tutta l’area del Consorzio Costa Smeralda, frequentatissime in estate, ma che costituiscono un vero paradiso per pochi fortunati fuori stagione. All’interno dell’abitato, sul lato sinistro dell’Hotel Cala di Volpe, guardando il mare, si trova la spiaggia di Cala di Volpe sulla quale sono presenti pontili di attracco per barche e gommoni. Suggestivo ed impareggiabile è il gioco di colori che si ammira giunti in questa spiaggia, il verde delle colline, il dorato della sabbia e il mare che ha sfumature verdi e blu. La spiaggia di Cala di Volpe è fornita di un ampio parcheggio, ed in essa sono presenti servizi e strutture dove è possibile trovare ristoro, affittare ombrelloni, sdraie e natanti. La presenza di stabilimenti e servizi di salvataggio rende la spiaggia particolarmente adatta ai bambini. |
L’Hotel Cala di Volpe progettato da Jacques CouëlleNella frazione Cala di Volpe è presente uno dei più significativi e suggestivi edifici dell’area del Consorzio Costa Smeralda, ossia l’Hotel Cala di Volpe. Nella frazione Cala di Volpe è presente uno dei più significativi e suggestivi edifici dell’area del Consorzio Costa Smeralda, ossia l’Hotel Cala di Volpe progettato nel 1963 dall’architetto francese Jacques Couëlle, uno dei tre architetti che hanno inventato lo stile dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Collocato nell’insenatura protetta, ha stanze e appartamenti con terrazza sul mare, senza che l’ospite sia però visibile da nessun punto della costa. Alcuni particolari come le vetrate colorate, le ceramiche, la pavimentazione ricercata, l’arredo d’antiquariato, creano un ambiente estremamente raffinato. Dietro la facciata policroma un’oasi di quiete nello smeraldo della costa, ambienti da sogno, dove i colori e le pietre della Sardegna si fondono in una suggestiva armonia. Offre una cucina internazione reinterpretata con i prodotti locali, nei suoi accoglienti ristoranti. |
Piu recente Hotel Petra BiancaArrivati da sud alla frazione Cala di Volpe, prendiamo seguendo le indicazioni, alla sinistra della SP160, la strada in salita che, in poco più di cinquecento metri, ci porta all’Hotel Petra Bianca. L’Hotel Petra Bianca si trova nell’area del Consorzio Costa Smeralda, a Cala di Volpe, verso l’interno, con una spiaggia privata nelle vicinanze. Dalla sua location leggermente elevata e panoramica, questo elegante resort domina una delle baie più belle dell’isola, Cala di Volpe, e si presenta come una bassa costruzione in pietra locale, immersa nel verde della macchia mediterranea e nei curatissimi giardini, intorno all’ampia piscina. Aperto da inizio aprile a fine ottobre, dispone di 59 accoglienti camere quasi tutte vista mare, e all’interno della struttura sono ammessi i cani. L’albergo è una meta molto richiesta anche dagli appassionati del Golf, vista l’estrema vicinanza con uno dei Golf Clubs più suggestivi e famosi nel mondo, Pevero Golf Club, che si trova alla distanza di solo un paio di chilometri. |
Pevero Golf ClubPoco distante da Cala di Volpe, ad est dell’abitato, ad occupare tutto il centro del promontorio che va da Cala di Volpe al Golfo di Pevero, si trova uno dei più importanti campi da golf del mondo, il Pevero Golf Club commissionato nel 1967 dall’Aga Khan a Robert Trent Jones, autorità a livello mondiale nell’architettura dei campi da golf, inaugurato nel 1972, e peranni è stato un segreto gelosamente custodito poiché è uno dei più bei campi al mondo. Si tratta di un grande campo costituito da un percorso di oltre seimila metri, con 18 buche per un totale di 72 par. È incluso nella lista Europès Elite Selection della PGA (Professional Golfer's Association), è membro dei relais du Golf, e Golf Magazine lo ha classificato tra i top 50 al mondo. È veramente un luogo magico, con i suoi stagni naturali tra le rocce, posizionatisu un sottobosco profumato di ginepro, mirto e corbezzolo. La frazione di Arzachena denominata Capriccioli con le sue spiaggeSulla SP160, dopo la deviazione per Cala di Volpe e Romazzino, invece di svoltare a destra per Liscia Ruja proseguiamo dritti verso Romazzino. Evitando la deviazione per la frazione Cala di Volpe, percorsi due chilometri e duecento metri, troviamo a destra le deviazioni che ci portano all’interno dell’abitato della frazione Capriccioli (altezza metri 71, distanza 17.4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 24), una frazione Arzachena cge è anche una famosa località balneare dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Arrivati a Capriccioli, dalla strada provinciale, superato il bivio che sulla sinistra porta a Romazzino, troviamo a destra la via la Celvia, che è una deviazione con l’indicazione per La Celvia, e che, dopo trecento metri, ci porta nella bella baia nella quale si trova la spiaggia de la Celvia. Qui si trova la spiaggia de la Celvia di sabbia a grana grossa formata da frammenti di conchiglie multicolori, chiusa alle estremità da massi di granito levigati dal mare, con una folta vegetazione alle spalle ed al centro dell’arenile un albero. Per la sua posizione è considerata Paradiso dei vip, tanto più che intorno alla spiaggia sono state edificate numerose ville esclusive con accesso diretto alla spiaggia. |
Evitando la deviazione lungo la via la Celvia, proseguiamo lungo la SP160, e, dopo seicentocinquanta metri, arriviamo all’ampio parcheggio sul Promontorio di Capriccioli, ai lati del quale troviamo le quattro belle spiagge. Scendendo lungo il lato occidentale del promontorio di Capriccioli, prima di arrivare alla punta di Capriccioli, si trovano per prima la spiaggia nord ovest di Capriccioli e più a sud la spiaggia sud ovest di Capriccioli. Si tratta di due spiagge separate da una scogliera di granito rosato che arriva fino nel mare, immerse nella macchia mediterranea, e con la sabbia candida finissima, sul mare che va dal verde all’azzurro intenso, poco profondo. Passata la punta di Capriccioli, sul laro orientale, si trovano per prima la spiaggia sud est di Capriccioli e più a nord la spiaggia nord est di Capriccioli. Queste ultime due sono anche note come la spiaggia di Capriccioli, e costituiscono un’unica spiaggia divisa in due arenili da una barriera di scogli di granito rosato che arrivano fino nel mare, con macchia mediterranea e la sabbia candida finissima, sul mare che va dal verde all’azzurro intenso, poco profondo. Dalle due estremità dell’arenile, passeggiando sugli scogli, è facile raggiungere altre lingue di sabbia, spesso ombreggiate da boschetti di ginepri, e segnate da suggestivi scogli di granito giallo, rosato o rossastro. Negli immediati dintorni, completamente urbanizzati, sono disponibili bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari. |
Fino al 2007 a ridosso della spiaggia di Capriccioli c'’era un Centro Servizi dell’Amministrazione Comunale, rilevato nel 2008 da Flavio Briatore che lo ha chiamato Billionaire Beach Rubacuori e ne ha fatto un ritrovo per i proprietari dei grandi yacht all’ancora fra la spiaggia di Liscia Ruja e Cala di Volpe. A pochi giorni dall’inaugurazione, alcuni ospiti di Briatore, arrivati fino alla riva a bordo dei tender a motore acceso, erano stati accolti con schizzi d’acqua e coretti da un gruppo di bagnanti, in una rivolta pacifica contro gli ospiti cafoni, conclusa con la ritirata dei gommoni. Briatore avrebbe dovuto gestirlo per cinque anni, ma, nel 2010, avendo collezionato più contestatori che fan, lo ha abbandonato. La località Piccolo Romazzino e la sua spiaggiaProseguendo lungo via Romazzino, che collega Capriccioli con Romazzino, troviamo, dopo settecento metri, una deviazione sulla destra in via delle Mimose, che, in poco più di altri settecento metri, ci porta alla località Piccolo Romazzino, dove si trovano un certo numero di abitazioni e di strutture turistiche, in una esclusiva zona residenziale che abbraccia una delle più straordinariamente belle piccole baie dell’area del Consorzio Costa Smeralda. La principessa Alessandra di Kent è stata la prima a scegliere questa parte della costa per la sua casa e vi ha trascorso molti anni felici. Qui, una deviazione verso la costa, in centocinquanta metri ci porta a prendere un sentiero che segue la costa verso sud, e, seguito in un percorso particolarmente avventuroso, ci conduce alla spiaggia del Piccolo Romazzino. La spiaggia del Piccolo Romazzino è l’ideale per le famiglie perché davvero suggestiva e circondata da vegetazione e da una bella scogliera granitica. La sabbia è finissima e quindi adatta al gioco. La spiaggia si trova in una baia di mare cristallino, dove è possibile stare in tutta tranquillità con i bambini, giocare, dormire e fare lunghi bagni. Per raggiungerla è particolarmente avventuroso e bisogna avere doti equilibristiche non indifferenti. |
La splendida spiaggia di Portu Li Coggi nota come spiaggia del principeLungo la deviazione sulla destra in via delle Mimose che porta alla località Piccolo Romazzino, dopo appena centosettanta metri prendiamo una deviazione sulla sinistra, che in poco più di centocinquanta metri ci porta al parcheggio della spiaggia di Portu Li Coggi. Procediamo a piedi fino a trovare sulla destra un sentiero che, superata una sbarra e un cancello, ci porta, dopo altri trecentocinquanta metri, all’insenatura di Portu Li Coggi. L’incantevole spiaggia di Portu Li Coggi detta anche spiaggia del Principe In ricordo di una presunta preferenza del principe Karim Aga Khan per questo angolo di mare, è un arco di sabbia finissima diviso in due parti da un promontorio di rocce rosa ricoperte di vegetazione che emerge dalla battigia, delimitato da bellissime rocce e macchia mediterranea con l’acqua limpidissima che riflette la brillantezza dei frammenti di granito presenti sul fondale. L’arenile è costituito da sabbia bianca e fine, e si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo. Quest’angolo di splendida natura, viene spesso considerato Più bello dell’area del Consorzio Costa Smeralda ed uno dei più belli dell’intera Sardegna. È consigliato effettuare la visita della spiaggia da settembre a giugno, dato che in alta stagione è troppo affollata, e non si riescono ad apprezzarne tutte le bellezze. |
La frazione Arzachena denominata Romazzino con la sua spiaggiaDa dove, a Capriccioli, abbiamo preso la via Romazzino, la seguiamo per un chilometro e trfecento metri, e svoltiamo a destra im via degli Asfodeli, che, in poco più di cinquecento metri, ci porta nella frazione denominata Romazzino (altezza metri 23, distanza 17.4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 9), una frazione Arzachena costituita da ville e villette, il cui nome deriva dal gallurese romassinu, la pianta del rosmarino molto presente in tutta l’area. All’interno della frazione Romazzino, sulla collina affacciata sul mare, si vede il gruppo delle Ville Romazzine, che sono state progettate dall’architetto Luigi Vietti, uno dei tre architetti che hanno inventato lo stile caratteristico delle costruzioni nell’area del Consorzio Costa Smeralda. Proseguendo per circa quattrocento metri lungo la via Romazzino, che ci ha portati alla frazione, prendiamo verso destra l’uscita dall’abitato della via degli Asfodeli, la seguiamo per cento metri, al bivio prendiamo a sinistra, e, in meno di trecento metri, arriviamo alla spiaggia di Romazzino. La spiaggia di Romazzino è una delle più belle spiagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda. La sua sabbia è fine e il mare assume tutte le gradazioni del blu e del verde, e si può ammirare una folta vegetazione profumata che si trova alle spalle del lido. Intorno un incantevole panorama di macchia mediterranea, che si stende fin quasi all’orlo del mare, regalando alcuni angolini particolarmente deliziosi per chi è alla ricerca di pace e relax. |
L’Hotel Romazzino progettato da Michele Busiri ViciSul retro della spiaggia si trova, affacciato sulla Cala degli Albanesi, si trova l’importante Hotel Romazzino. L’Hotel Romazzino che è stato progettato dall’architetto Michele Busiri Vici, uno dei tre architetti che hanno inventato lo stile caratteristico delle costruzioni presenti nell’area del Consorzio Costa Smeralda, è uno tra i più belli e significativi dell’intera Costa Smeralda. La struttura dell’albergo è caratterizzata dalle pareti bianche arrotondate e dagli archi terrazzati, in perfetta armonia con Panorama. un’architettura bianca incorniciata dal colore e dal profumo dei fiori ospita un’accoglienza calorosa, eleganti camere dai chiari arredi ed un’invitante piscina d’acqua salata. Insolito connubio tra rustico e chic nella sala ristorante con vista, dove assaporare una cucina classica in cui regna la creatività. |
La spiaggetta di la CapacciaA nord della spiaggia di Romazzino si sviluppa il Promontorio di Romazzino, che è precorso dalla via del Romazzino. La seguiamo per quattrocentocinquanta metri dopo la deviazione per la spiaggia di Romazzino, costeggiando l’Hotel Romazzino che si trova alla destra della strada, ed arriviamo alla piazzola circolare dove ci sono i posteggi in località Romazzino, e dove prendiamo leggermente a destra la via Capaccia, che, in circa seicento metri, giunge fino in fondo e termina vicino alla punta Capaccia. Poco prima del termine della strada sul promontorio, c'è una stradina non asfaltata sulla sinistra che conduce alla Spiaggetta di la Capaccia. Percorrendo un sentiero che si allontana verso nord dalla strada che raggiunge la punta del promontorio, raggiungiamo la bella Spiaggetta di la Capaccia che trova sulla parte nord del promontorio di Romazzino. E una piccola spiaggia di sabbia e ciotoli, il cui fondale è profondo, e degrada abbastanza velocemente conferendo allo stesso un colore abbastanza intenso tra il verde ed il blu. Non ci sono servizi sulla spiaggia, che non è particolarmente affollata. |
Proseguendo verso nord arriviamo alla spiaggetta di Porto LicciaRitorniamo indietro dalla via Capaccia che ci ha portato all’estremità del promontorio, alla piazzola circolare dove ci sono i posteggi in località Romazzino si può lasciare la macchina per percorrere a piedi la stradina bianca, quasi una prosecuzione della via Romazzino, che dalla piazzola porta al litorale. Dopo circa cento metri si trova una deviazione sulla destra, che porta, in circa centocinquanta metri, alle Spiaggette di Porto Liccia, che si trovano nell’insenatura di Porto Liccia. Le Spiaggette di Porto Liccia sono tra le spiagge più selvagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda, caratterizzate da un arenile di sabbia grossolana e scogli, con un fondale poco profondo con alcuni scogli. Le spiaggette sono poco frequentate, non si trovano posteggio e servizi sulla spiaggia o nelle immediate vicinanze, ma si trovano nel paese chiamato Romazzino. A Porto Liccia il comune di Arzachena ha destinato, in questo contesto ambientale meraviglioso, la prima spiaggia nell’area del Consorzio Costa Smeralda dedicata ai quattro zampe, dove passeggiare con Proprio cane, gatto, o altro animale da compagnia. |
alla fine della sterrata che ci ha portati alla spiaggetta, proseguiamo per il sentiero che ci fa raggiungere la parte all’estrema destra della spiaggia, dove possiamo trovare qualche presenza naturista. Dopo la deviazione a Cala di Volpe, Capriccioli e Romazzino, la strada provinciale ci porta alla frazione AbbiadoriDopo la deviazione a Cala di Volpe, Capriccioli e Romazzino, ritornati indietro fino al bivio che a sinistra fa proseguire sulla SP94 verso Abbiadori, mentre a destra si imbocca la SP160 che porta verso Cala di Volpe. Riprendiamo la SP94 e proseguiamo verso nord ovest, dopo meno di un chilometro raggiungiamo la frazione Abbiadori (in gallurese L’Abbiadori, altezza metri 116, distanza 13.9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 245), una frazione Arzachena nata attorno ad un vecchio stazzo, e si sta velocemente sviluppando, specie dopo la concessione da parte del comune dello status di zona urbana, che consente di evitare i vincoli paesaggistici, altrimenti strettissimi in questo tratto di costa e nell’immediato entroterra. A destra dell’abitato si trovano le case della sottofrazione chiamata Pevero, che confina con Pevero Golf Club. Entrando nella frazione Abbiadori si trova il ristorante la Terrazza Frades consigliato dalla Guida MichelinEntriamo nella frazione Abbiadori da sud con la SP94 e, a circa seicentocinquanta metri dallo svincolo dove era partita a destra la SP160, si vede alla sinistra della strada il ristorante La Terrazza Frades, uno dei ristoranti sardi consigliati dalla Guida Michelin. Affacciato sulla strada provinciale, si trova il ristorante La Terrazza Frades consigliato dalla Guida Michelin. Progetto Frades nasce dalla voglia di mettersi in gioco di tre giovani fratelli di Orani, Fabio, Roberto e Valerio. La Terrazza Frades si trova in un’incantevole location che guarda verso Cala di Volpe, sotto l’azzurro cielo dell’area del Consorzio Costa Smeralda. è un tuffo nell’autenticità sarda e si suddivide in tre diversi ambienti, che sono il banco, dove scegliere tra un’ampia selezione di salumi e formaggi; lo spazio dedicato alle tipicità regionali con un’assortita enoteca; ed infine la cucina, da cui godere della lavorazione e trasformazione della materia prima. Si tratta di un locale dai tratti modaioli con un’ottima cucina che alterna piatti dai connotati sardi ad altri più mediterranei. Dotato di una bella terrazza anche per un aperitivo e tapas da condividere, nonché di una buona scelta di bollicine. La gestione è giovane e ben motivata. |
Più avanti nella frazione Abbiadori si trova il ristorante Belvedere anch’esso consigliato dalla Guida MichelinDopo aver superato il ristorante La Terrazza Frades, proseguiamo con la SP94 e, un centinaio di metri più avanti in direzione del centro di Abbiadori, si vede alla destra della strada il ristorante Belvedere, uno dei ristoranti sardi consigliati dalla Guida Michelin. Affacciato sulla strada provinciale, si trova il ristorante Belvedere consigliato dalla Guida Michelin. Lo stazzu di famiglia è diventato negli anni uno dei più frequentati ristoranti della costa. Atmosfera informale per un pasto dai connotati rigorosamente mediterranei, con il carrello del pescato giornaliero che fa capolino in sala per essere scelto dai commensali. Il ristorante è aperto dal 1991, grazie alla passione di Gianpaolo e Piero Pileri, ristoratori che vantano esperienze in lussuosi alberghi internazionali. La gentilezza e la professionalità dei due fratelli alla conduzione del locale hanno contribuito alla sua fama, mentre la nuovissima terrazza lounge si presta per aperitivi e after dinner, dalla quale si gode di una vista panoramica. |
Gli impianti sportivi delle Scuole secondarie di AbbadoriDopo aver superato il ristorante Belvedere, proseguiamo con la SP94 verso nord ovest e, percorso circa un chilometro, arriviamo a uno svincolo dove la SP94 si immette sulla SP59. Qui prendiamo la terza uscita, che ci immettere sulla SP59 in direzione di Arzachena e, percorsi centottana metri, prendiamo a sinistra la via dell’Educazione lungo la quale, dopo un centinaio di metri, sulla destra di vedono gli edifici che ospitano le Scuole secondarie di Abbadori. All’interno di questo complesso scolastico, alla destra degli edifici scolastici, è presente un Campo da pallacanestro esterno, senza tribune per gli spettatori. alla sinistra degli edifici scolatici è presente una Palestra, anch’essa senza tribune, nella quale è possibile praticare come discipline la pallacanestro e la pallavolo. Gli impianti sportivi delle Scuole primarie di AbbadoriAllo svincolo nel quale la SP94 si immette sulla SP59 prendiamo la seconda uscita, che porta su quella che sarebbe la prosecuzione della SP94. Percorse poche decine di metri arriviamo al cancello che porta alle Scuole primarie di Abbadori. All’interno di questo complesso scolastico, è presente un Campo da calcetto ossia da calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, che non è dotato di tribune per gli spettatori. Più a nord est si raggiunge l’importante Colonna Pevero HotelDopo quattrocentocinquanta metri, superato l’abitato di Abbiadori, passata la sottofrazione Sottovento, la SP94 arriva a una rotonda che la fa sboccare sulla SP59, e qui la prendiamo verso destra in direzione di Porto Cervo. La strada sale con curve e tornanti, e, dopo un chilometro e seicento metri, prendiamo a destra la via Golfo Pevero. Percorsi trecentocinquanta metri, prendiamo a destra la deviazione che ci porta al Colonna Pevero Hotel. L’importante Colonna Pevero Hotel si trova nell’area del Consorzio Costa Smeralda, situato su un dolce declivio che digrada verso lo splendido Golfo del Pevero, un paio di chilometri a sud di Porto Cervo. In questa stupenda casa mediterranea coccolata dal verde, al di là delle installazioni, degli ambienti, del giardino, il lusso si declina nella cura e personalizzazione del servizio, dato che le attenzioni sono rivolte alle diverse individualità della clientela più esigente. Offre una spiaggia privata e cinque bellissime piscine all’aperto con cascate tra le rocce e zona idromassaggio. Per i momenti di relax, è a disposizione un centro benessere e una terrazza solare. Se Pranzo si svolge al bordo delle piscine, la cena à la carte viene servita nel romantico ristorante Zafferano. |
Dopo la frazione Pantogia raggiungiamo la frazione Golfo Pevero con i suoi diversi famosi locali notturniRipresa la SP59, dopo circa duecentocinquanta metri, troviamo le indicazioni che ci fanno prendere sulla sinistra la deviazione sulla via della Pantogia, che, in circa un chilometro, ci porta ad entrare nella frazione Pantogia (altezza metri 105, distanza 16.3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 23), una piccola frazione del comune di Arzachena. Partendo dalla rotonda dove siamo arrivati da Abbiadori con la SP94, percorsi quasi due chilometri sulla SP59 troviamo, sulla destra, le indicazioni che ci fanno prendere la via della Conchiglia, che, dopo trecentocinquanta metri, prosegue verso nord sulla via del Corallo, e, in meno di cinquecento metri, ci porta nel centro della frazione Golfo Pevero (altezza metri 15, distanza 15.9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 55), che si apre su una pittoresca baia circondata da macchia mediterranea. Lungo la SP59 prima di arrivare alla frazione, lungo la strada che ci porta nella baia ossia nel Golfo del Pevero, sono stati realizzati diversi famosi locali notturni, i più famosi dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Partendo dalla rotonda dove siamo arrivati da Abbiadori con la SP94, percorso un chilometro sulla SP59, alla destra della strada, all’interno del residence omonimo, è stato realizzato il Sopravento, storico club per la gente che ama divertirsi, sorseggiare champagne, conoscere bella gente. Cento metri più avanti, alla sinistra della strada, si trova il Sottovento Club, da sempre la più famosa discoteca dell’area del Consorzio Costa Smeralda, in grado di offrire ai suoi ospiti una serata esclusiva, chic, selezionata, ma allo stesso tempo coinvolgente. Altri duecento metri più avanti, prendiamo alla sinistra della strada la via Rocce sul Pevero, percorsi duecento metri si arriva al Billionaire Club, nato nel 1998 da un’idea di Flavio Briatore, divienuto presto il maggior punto di ritrovo del jet set Internazionale, il cui marchio è oggi sinonimo di glamour, qualità ed esclusività. Seicento metri più avanti, prendiamo sulla destra la via della Conchiglia, dove, al civico numero 4, è stato realizzato il Pepero International Club, un’ulteriore icona dell’area del Consorzio Costa Smeralda, simbolo di jet set, mondanità, nobiltà. Le spiagge della frazione Golfo PeveroNella frazione Golfo Pevero si trovano due tra le spiagge più famose di tutta l’area del Consorzio Costa Smeralda. La prima è la spiaggia del Piccolo Pevero, che si trova nella parte centrale dell’omonimo golfo, incastonata in un contesto ancora naturale e selvaggio. La seconda è la spiaggia del Grande Pevero, situata più a sud, che è un’ampia mezzaluna di sabbia candida e soffice che contrasta con acque turchesi. L’acqua è cristallina e le spiagge dispongono sia di aree libere che di lidi a pagamento. Presa la deviazione per il Golfo di Pevero, dove la via della Conchiglia sbocca sulla via del Corallo, troviamo diverse deviazioni sulla sinistra che ci portano verso nord, tra le abitazioni, fino alla spiaggia del Piccolo Pevero. La spiaggia del Piccolo Pevero di sabbia fine bianca con un fondale molto basso adatto a famiglie con bambini, è affacciata su un mare dal color verde smeraldo e azzurro, poco profondo e tanto cristallino da apparire quasi incolore nel bassofondale. Le piccole dune, gli annosi ginepri che vegetano nel retrospiaggia, ed Panorama marino, rappresentano le più affascinanti caratteristiche della località. Nelle vicinanze, sono disponibili bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari. |
Seguendo, invece, fino in fondo la deviazione per il Golfo di Pevero lungo la via della Conchiglia, evitando quindi la deviazione verso nord sulla via del Corallo, arriviamo al termine della strada al parcheggio dal quale, dopo quattrocento metri a piedi, ci troviamo nell’ampia Baia del Grande Pevero, nella quale si trova la spiaggia del Grande Pevero. La spiaggia è raggiungibile anche dal Pevero Golf Club, proseguendo verso nord lungo la strada che lo fiancheggia ad ovest. Nella Baia di trova la spiaggia del Grande Pevero una spiaggia di sabbia fine, in una natura solitaria e selvaggia, cinta di dune naturali e bassi ginepri con diverse calette rocciose, anch’essa affacciata su un mare dal color smeraldo. L’arenile è costituita da sabbia bianca e fine, su un mare verde smeraldo e azzurro, poco profondo. Sulla riva affiorano, a tratti, dei piccoli scogli mentre alle spalle della spiaggia, come a chiuderla in un abbraccio, si trova la macchia mediterranea con i suoi ginepri. Dietro l’arenile, nel lato più occidentale, si sviluppa lo stagno retrodunale Patima, e, subito dopo, si distendono gli ampi campi del Pevero Golf Club, che rendono la zona una meta molto amata dagli appassionati golfisti. |
Sul promontorio di Monte Zoppu la spiaggia di Li NibaniLa Baia del Grande Pevero è chiusa verso est dall’ampio promontorio di Monte Zoppu, di 139 metri, che si sviluppa dal Golfo di Pevero fino a Romazzino. Una fitta macchia mediterranea ricopre completamente l’entroterra fino al promontorio del monte Zoppu. Dall’estremità orientale della spiaggia del Grande Pevero, prendiamo un sentiero sterrato che si arrampica fino alla sommità del promontorio, dove si apre la baia del Porto Li Nibani, nella quale è presente la spiaggia di Li Nibani. La spiaggia è raggiungibile anche con un altro sentiero sterrato, che parte dall’insenatura di Porto Liccia e si dirige verso nord, percorrendo tutto Promontorio. Nell’ampia baia del Porto Li Nibani, insenatura dalle acque limpidissime, si trova la bella e piccola spiaggia di Li Nibani una incantevole e minuscola spiaggetta dalla sabbia tanto fina da sembrare polvere, nascosta da una fitta vegetazione mediterranea, e impreziosita da uno specchio d’acqua trasparente. La spiaggetta è poco frequentata, date le forti difficoltà di raggiungerla, almeno via terra. Dalla spiaggia si gode il suggestivo panorama delle prospicienti, omonime isolette, ed un altro elemento di richiamo sono gli scultorei graniti, che rappresentano un tratto inconfondibile di questo tratto di litorale. |
Di fronte alla spiaggia di Li Nibani si vedono le isole di Li Nibani e a sud l’isola delle RoccheLungo tutto questo tratto di costa, di fronte al Golfo di Pevero ed a poca distanza dal Promontorio di Monte Zoppu, si possono ammirare la belle Isole di Li Nibani circondate da altre piccole emergenze rocciose a nord e a sud. Il nome degli isolotti deriva dalla presenza su di essa di folti stormi di gabbiani, che in gallurese hanno il nome, appunto, di Nibani. Complessivamente si estendono su trenta ettari, proteggono dalle onde orientali il Golfo del Pevero, e sono separate dalla Sardegna dal canale delle Galere, largo trecento metri ed assai insidioso per la navigazione. Verso sud formano un semicerchio di selvagge scogliere granitiche, che raggiungono una altezza massima di trenta metri, e sono costantemente esposte alle forti ondazioni dei venti orientali e settentrionali, che non consentono la formazione di spiaggette sabbiose. Nonostante si trovino di fronte alle frequentatissime località turistiche dell’area del Consorzio Costa Smeralda gli isolotti sono generalmente poco frequentati e, per la ricchezza dei fondali e la frequentazione di rare specie di uccelli sono sottoposti ad un elevato grado di tutela. A sud dell’isola di Li Nibani, un poco ad est rispetto all’estremità del Promontorio di Monte Zoppu, che va dal Golfo di Pevero a Romazzino, si trova la piccola Isola delle Rocche. Si tratta di un gruppo di isolotti granitici a lungo contesi tra il comune di Arzachena, che ne rivendicava la sovranità, e quello di la Maddalena al quale da sempre appartengono. Con l’istituzione del parco si è definitivamente posto fine al contenzioso La frazione Porto Paglia con la sua piccola e bella spiaggiaSuperata sulla SP59 la deviazione con sulla destra la via della Conchiglia che ci ha portati alla località Golfo Pevero, proseguiamo per altri seicentocinquanta metri sulla strada provinciale verso nord, ed arriviamo nella frazione Porto Paglia (altezza metri 9, distanza 16 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Pochi metri prima dell’incorcio che ci porterà a Porto Cervo, si apre sulla destra, tra l’Hotel Le Ginestre e le abitazioni, un sentiero nella vegetazione, che occorre percorrere a piedi e ci permette di raggiungere, in circa cinquecento metri, la spiaggia di Porto Paglia, ossia Poltu Paddha in gallurese. Qui si trova la piccola e bella spiaggia di Porto Paglia una tra le più belle spiagge della zona, ossia una piccola e poco frequentata spiaggetta, tra gli scogli e la vegetazione della tipica macchia mediterranea, costituita prevalentemente da ginepri. L’arenile ricoperto di poseidonia si presenta con un fondo di sabbia fine e chiara con tonalità tendenti al grigio, circondato da scogli, caratterizzato da parti di fondale basso, digradante, che rende agevole il gioco dei bambini. Un arenile ricco di sogni e di desideri da esprimere. La spiaggia si è creata attorno al Golfo del Pevero, protetta con tutta la sua forza dagli scogli posizionati all’estremità dell’arco. |
L’insediamento turistico di Porto Cervo considerato il capoluogo dell’area del Consorzio Costa SmeraldaPartendo dalla rotonda dove siamo arrivati da Abbiadori con la SP94, percorsi due chilometri e novecento metri sulla SP59 troviamo, sulla destra, le indicazioni che ci fanno prendere la prima deviazione sulla via Porto Cervo, che seguiamo per circa un chilometri e ci porta all’interno della frazione denominata Porto Cervo (in gallurese Poltu Celvu, altezza metri 8, distanza 18.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 421), che è la più importante frazione Arzachena situata della zona chiamata Monti di Mola. Se, invece, continuiamo sulla SP94, dopo un chilometro e trecento metri troviamo, sulla destra, le indicazioni che ci fanno prendere la seconda deviazione sulla via Sa Conca, che seguiamo per circa novecento metri e ci porta all’interno di questa importante frazione Arzachena. Capitale indiscussa dell’area del Consorzio Costa Smeralda, Porto Cervo d’estate diventa una straordinaria e scintillante sfilata di panfili, yacht e personaggi famosi, e nella piazzetta risulua facile ritrovarsi a fare shopping con divi del cinema e della televisione. Ogni giorno è un alternarsi continuo di appuntamenti con il jet set internazionale, feste, mondanità, eventi sportivi, golf in particolare. Origine del nomeIl borgo sul mare è sorto attorno a un’insenatura naturale che ricorda un cervo, ed il suo nome deriva dalla sua struttura urbanistica, che prevede cinque ramificazioni intorno all’insenatura del porto, quasi si trattassero delle corna di un cervo. Brevi cenni storiciIl centro storico di Porto Cervo risale agli anni sessanta del novecento, quando Principe Karim Aga Khan, affascinato dalla bellezza di questo tratto di costa, decise di comprare le povere terre di quest’angolo di Gallura e, insieme ai più grandi architetti dell’epoca, tra i quali spicca Luigi Vietti, di dare vita all’area del Consorzio Costa Smeralda, paradiso del turismo internazionale d’elite. A Luigi Vietti si deve il progetto del villaggio di Porto Cervo, la realizzazione di celebri Hotel e numerose ville di pregio, contraddistinte per l’attenzione meticolosa nella scelta dei materiali da costruzione e nelle formule architettoniche, raffinate ed esclusive. Il Porto Vecchio di Porto Cervo viene realizzato nel 1963. Nel 1967 viene fondato lo Yacht Club Costa Smeralda, prestigioso club organizzatore di regate veliche internazionali. Tra il 1967 ed il 1969 viene realizzata la piccola chiesa di Stella Maris. Nel 1976 sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo Porto Turistico di Porto Cervo Marina, assai più capiente e più attrezzato, che costituisce uno dei più grandi e attrezzati del Mediterraneo, da vari anni consecutivi insignito della Bandiera Blu per gli approdi turistici, premio conferito dalla Foundation for Environmental Education per qualità delle acque, servizi offerti e sostenibilità. Visita del centro dell’insediamento turisticoIl comune chiamato Porto Cervo, Primo esempio di realizzazione in stile smeraldino, un’architettura che mantiene Più possibile la continuità con quella tipica locale, inserendola perfettamente nell’ambiente, è elegantissimo, ricco di giardini, con negozi, locali e ritrovi alla moda. É unanimemente considerato il capoluogo dell’area del Consorzio Costa Smeralda, tanto che, durante Periodo estivo, la sua popolazione cresce incredibilmente, quando decine di migliaia di vacanzieri affollano le sue spiagge, le vie e le piazzette. Arrivando a Porto Cervo, la via Porto Cervo arriva da sud, dopo novecentocinquanta metri, a una grande rotonda, nella quale si trova la piazzetta Porto Cervo, dalla quale verso destra parte la via Porto Vecchio, mentre possiamo prendere verso nord la sua prosecuzione che è la via Sa Conca. Presa la via Sa Conca, dopo una cinquantina di metri, si trova verso destra la traversa che porta in piazzetta degli Ulivi, dove si può parcheggiare, e prendere la bellissima passeggiata verso il mare, che ci porta al centro di Porto Cervo. Passata la piazzetta dell’Hotel Cervo, nota come la Piazzetta, si raggiunge il punto di incontro per i numerosi turisti che affollano questa celebre località che è la famosa piazzetta delle Chiacchiere ed il Sottopiazza, un insieme di strette viuzze, finestre e balconcini multicolori costruiti nel tipico stile smeraldino, e di negozi e boutique dalle firme prestigiose. Tutt’attorno i ristoranti più prestigiosi, gli alberghi di lusso, i locali più alla moda, centro della vita notturna della costa. Le splendide ville si arrampicano fin sulle colline circostanti, immerse nella macchia mediterranea. L’affascinante Cervo Hotel progettato da Luigi ViettiAffacciato sulla Piazzetta, che si sviluppa fino sul retro della piazzetta delle Chiacchiere, tra questa fino a quasi la piazza degli Ulivi, si sviluppa il grande Cervo Hotel Costa Smeralda, un Hotel cinque stelle, con novantasei stanze, cinque ristoranti, e con un centro conferenze che dispone di totale di nove sale. Dirigendoci verso Porto Vecchio si incontra il ristorante Finger's consigliato dalla Guida MichelinDalla grande rotonda nella quale si trova la piazzetta Porto Cervo, prendiamo verso est la via Porto Vecchio, la seguiamo fino quasi in fondo e, dopo circa seicento metri, vediamo alla sinistra della strada chiamata anche la Promenade du Port, al civico numero 1, il ristorante Finger's, uno dei ristoranti sardi consigliati dalla Guida Michelin. Affacciato sulla Promenade du Port, al civico numero 1, si trova il ristorante Finger's consigliato dalla Guida Michelin. Si tratta di un ristorante di Roberto Okabe, firma gastronomica particolarmente conosciuta nel panorama meneghino, che, grazie al suo chef, conquista anche Pubblico dell’area del Consorzio Costa Smeralda e lo fa con una proverbiale cucina che sposa sapori e stile nipponici con tocchi brasiliani ed italiani. A tutto ciò si aggiunge una buona dose di creatività, accompagnata da magnifici cocktail. Posizione eccezionale, soprattutto se si riesce ad avere tavolo sulla terrazza. Il titolare sempre presente ed attento. Rispetto alla sede di Milano la cucina è un pò meno perfetta, ma sempre di livello. |
Dirigendoci verso Porto Vecchio si incontra l’importante ristorante ConFusion premiato con la stella della guida MichelinSubito più avanti, la via Porto Vecchio chiamata anche la Promenade du Port, termina in una rotonda dove, sulla sinistra, parte la via Aga Khan sulla quale, al civico numero 1, affacciato di fronte al parto vecchio, si trova il ristorante ConFusion, uno dei sei ristoranti sardi premiati dalla Guida Michelin con una stella. Vicino alla Promenade du Port, nella via Aga Khan al civico numero 1, si trova l’importante ristorante ConFusion, un locale che viene premiato dalla Guida Michelin con una stella, ad indicare una cucina di grande qualità, che merita la tappa! Il ristorante ha portato una sferzata di eccellente e piacevole confusion nella zona rialzata antistante Porto. Tra specchi, elementi color oro e vetri, cucina a vista, il locale ostenta la gran cura del dettaglio dei suoi titolari che si esprime ancor meglio nei piatti dove la grande tecnica e creatività raggiunte dallo chef, Italo Bassi, rendono possibili soste gourmet indimenticabili. I sapori netti della sua cucina sono il gustoso risultato di cotture precise ed abilità nel saper utilizzare più ingredienti con equilibrio e raffinatezza. Ai prodotti sardi fanno eco i crudi di mare, le ottime carni, passando da ostriche e caviale, accompagnati da buoni vini e soprattutto da una forte passione per gli champagne di grandi maison. |
Il Porto VecchioDalla piazzetta delle Chiacchiere possiamo vedere tutta la struttura del Porto Vecchio Primo ad essere realizzato nel 1963, sempre affollatissimo di imbarcazioni. Lo si raggiunge dalla grande rotonda, prendendo verso est la via Porto Vecchio, che, in settecentocinquanta metri, ci porta a una rotonda, dopo la quale si trova la piazza antistante Porto. Le ville Cerbiatte progettate da Luigi ViettiTorniamo a dove avevamo preso verso nord la deviazione della via Porto Vecchio, ossia la via Sa Conca. Presa la via Sa Conca, dopo una cinquantina di metri, si trova verso destra la traversa che porta in piazza degli Ulivi, e da qui proseguiamo lungo la via Sa Conca verso nord per circa centocinquanta metri, fino al punto dove possiamo prendere verso destra la via della Cerbiatta. Ed è lungo questa strada che, su un bel promontorio situato tra Porto Vecchio ed il nuovo Porto Turistico di Porto Cervo Marina, l’architetto Luigi Vietti ha realizzato splendide ville di pregio quali le Cerbiatte, nelle quali Karim Aga Khan aveva scelto di stabilire la propria dimora. In esse oggi sono presenti eleganti residenze, molte delle quali dotate di piscina. La magia del borgo di Sa Conca progettato da Michele Busiri ViciProseguiamo lungo la via Sa Conca verso ovest da dove abbiamo incontrato la via Cerbiatte, alla sinistra della strada il complesso di Sa Conca, uno dei progetti dell’architetto Michele Busiri Vici e di suo figlio Giancarlo. Si nota lo stile inconfondibile di Michele, inizialmente molto vicino allo stazzo sardo, e lo si vede soprattutto nelle sue prime ville. Nel complesso Sa Conca ha poi inserito richiami allo stile romantico greco-Isolano-tunisino. Sa Conca è il primo condominio a terrazza costruito a Porto Cervo negli anni sessanta. Arroccato sulla collina, domina tutta la baia del borgo smeraldino. La vista mozzafiato e la fresca brezza dei venti di Sardegna, unite a una grande vivibilità interna ed esterna, lo rendono unico e incantevole. L’Hotel Luci di la Muntagna progettato da Michele Busiri ViciProseguiamo lungo la via Sa Conca verso ovest di circa trecento metri da dove abbiamo incontrato la via Cerbiatte, vediamo alla destra della strada al civico numero 55, l’ingresso dell’Hotel Luci di la Muntagna, progettato nel 1966 da Michele Busiri Vici. Il suo carattere architettonico tipicamente mediterraneo convive in perfetta armonia con il meraviglioso scenario naturale che lo circonda, e incanta il visitatore al primo sguardo. Per secoli, Arzachena e i suoi edifici sono stati meta di viaggiatori. Tuttavia, è solo dai primi del 1900 che questi luoghi hanno assunto le caratteristiche delle località in cui trascorrere le vacanze estive. Nel corso degli anni l’Hotel Luci di la Muntagna è stato ampliato e rinnovato più volte, fino agli ultimi lavori di ristrutturazione, eseguiti nel 2014. La perrocchia di Stella Maris che è una piccola chiesa progettata da Michele Busiri ViciMerita una visita anche, nella parte vecchia del paese, la piccola chiesa di Stella Maris, che domina Porto Cervo Marina e costituisce la sua chiesa parrocchiale. La raggiungiamo proseguendo lungo la via Sa Conca per altri seicento metri da dove abbiamo incontrato la via Cerbiatte, e prendendo a destra la via Stella del Mare, che, in duecentocinquanta metri, si porta davanti alla piccola chiesa. Questa è stata progettata dall’architetto Michele Busiri Vici, mentre il terreno su cui sorge era stato donato da Karim Aga Khan. La posa della prima pietra avviene nel 1965, mentre la chiesa viene inaugurata nel 1968 alla presenza del vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, monsignor Giovanni Melis. La chiesa Stella Maris, bianca e dalle linee morbide, in perfetto stile smeraldino, pur rispettando la tradizionale divisione in tre navate. Il campanile, rotondeggiante, continua l’andamento curvilineo dell’esterno della facciata. Una croce di ferro si erge sulla cima del campanile bianco, dal profilo curvilineo, che punta al cielo davanti alla baia di Porto Cervo. La chiesa è preceduta da un porticato che viene sorretto da megaliti, ossia delle grandi pietre tipiche dell’Isola. Il predominio del bianco e del blu, gli archi a terrazze e le guglie arrotondate identificano le costruzioni più significative che Busiri Vici ha firmato nell’area del Consorzio Costa Smeralda, come la chiesa Stella Maris e gli hotel Romazzino e Luci di la Muntagna. La chiesa è impreziosita all’interno dalle opere dell’artista Luciano Minguzzi, uno degli scultori più prestigiosi del panorama artistico italiano e che, nei decenni successivi alla costruzione della struttura, ha realizzato i bellissimi portali d’ingresso in bronzo. Sempre all’interno si può ammirare il dipinto della Mater Dolorosa di uno dei più importanti pittori del tardo rinascimento, El Greco, donato dall’ambasciatrice del Belgio. L’esterno è invece impreziosito da un campanile di forma conica e da due sculture del celebre artista sardo Pinuccio Sciola. Stella Maris, amata anche dai non credenti, essendo un luogo suggestivo capace di infondere un senso di pace grazie al connubio di spiritualità e natura, celebra la Festa di Stella Maris il 28 agosto di ogni anno. Il momento più suggestivo della ricorrenza è sicuramente la processione a mare, con il simulacro di Maria scortato dalle imbarcazioni. Gli impianti sportivi dell’oratorioProseguendo lungo via Sa Conca, circa centocinquanta metri più avanti questa sbocca sulla SP59, che assume il nome di viale Giovanni Maria Orecchioni e che prendiamo verso destra. Percorsi quattrocentocinquanta metri lungo il viale Giovanni Maria Orecchioni vediamo alla sinistra della strada l’oratorio della parrocchia di Stella Maris. Presso questo oratorio è presente un Campo da calcetto ossia da calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, e senza tribune per gli spettatori. Il grande Porto Turistico di Porto Cervo MarinaProseguendo lungo via Sa Conca, circa centocinquanta metri più avanti questa sbocca sulla SP59, che assume il nome di viale Giovanni Maria Orecchioni e che prendiamo verso destra. Percorsi circa trecento metri lungo il viale Giovanni Maria Orecchioni prendiamo a destra la via della Marina, che seguiamo per cinquecento metri, poi svoltiamo a destra per rimanere su via della Marina, e, in trecentocinquanta metri, arriviamo alla piazza dove possiamo parcheggiare. Di fronte a noi, si sviluppa il grande Porto Turistico di Porto Cervo Marina realizzato nel 1976. È Porto Turistico più attrezzato e frequentato della Sardegna, capace di oltre 700 posti barca con tutti i servizi in banchina. Sul Porto Turistico si affacciano l’edificio in granito e basalto detto La torre, e l’edificio dello Yacht Club Costa Smeralda che organizza regate tra le più importanti del mondo e gare di motonautica. All’estremo del promontorio sul quale si trova il complesso, è presente il Faro di Porto Cervo che è situato all’imbocco dell’insenatura del Porto Turistico di Porto Cervo Marina. Il complesso della Dolce Sposa progettato da Luigi ViettiDove da via della Marina, dopo cinquecento metri, abbiamo svoltato a destra per rimanere su via della Marina, prendiamo, invece, quella che sarebbe la prosecuzione verso nord est della via della Marina, che diventa la via dei Velieri, e che percorre tutto il promontorio che chiude a nord l’insenatura di Porto Cervo, proseguendo per circa un chilometro e duecento metri. All’ingresso del golfo di Porto Cervo, sulla via dei Velieri, Luigi Vietti ha realizzato il complesso della Dolce Sposa nome che viene oggi attribuito a diverse strutture turistiche. Era qui che le giovani mogli degli architetti fondatori venivano per passare il tempo, mentre i mariti erano impegnati a costruire la nascente Costa Smeralda. Di fronte al complesso turistico si trova la piccola spiaggia della Dolce Sposa, che ra la spiaggia dove la moglie dell’architetto Vietti, uno dei Maestri dell’area del Consorzio Costa Smeralda amava fare il bagno. Situata all’ingresso del porto, rappresenta anch’essa una valida meta per coloro i quali amano prendere il sole in un contesto unico senza spostarsi da Porto Cervo. La spiaggia è caratterizzata da sabbia bianchissima e colori smeraldo ancor più messi in risalto nelle giornate di maestrale, ed è dotata di un fondale sabbioso. Non sono presenti servizi in questa spiaggia. |
Visitiamo le spiagge a nord di Porto CervoVedremo ora le ultime spiagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda, quelle che si trovano dopo Porto Cervo. La frazione Calagrano con la spiaggia di Cala GranuProseguendo lungo via Sa Conca, questa sbocca sulla SP59, che assume il nome di viale Giovanni Maria Orecchioni, dopo circa trecento metri prendiamo a destra la via della Marina, che seguiamo per cinquecento metri, ed arriviamo all’incrocio che, a destra, ci fa rimanere su via della Marina, proseguendo dritti diventa via dei Velieri, mentre a sinistra diventa via Capo Ferro. Proseguiamo lungo la via Capo Ferro per cinquecentocinquante metri, fino a che troviamo, sulla destra, una deviazione. Seguiamo questa deviazione per circa duecento metri, poi svoltiamo a sinistra in una strada a traffico limitato, che seguiamo per altri duecento metri, ed arriviamo nella frazione Calagrano (altitudine non disponibile, distanza 19.5 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Qui si apre la splendida baia di Cala Granu posizionata sul lato orientale del promontorio che si sviluppa a nord dell’abitato di Porto Cervo. Si tratta di, una baia immersa in una natura incontaminata, incastonata tra rocce scolpite dal tempo. Al centro della baia, dove si trova il villaggio, c’è la bella spiaggia di Cala Granu sabbiosa con calette rocciose e macchia mediterranea. La spiaggia è costituita da un arenile di piccole dimensioni, con sabbia bianca e fine, affacciata su uno specchio d’acqua con sfumature dal verde smeraldo al blu intenso, poco profondo. La spiaggia di Cala Granu è molto affollata in alta stagione. |
Al centro della baia, un poco più a nord della spiaggia, si trova il Villaggio di Cala Granu, un complesso di abitazioni turistiche realizzato dall’architetto Luigi Vietti, che si apre sulla splendida baia. Lo si raggiunge dalla via Capo Ferro, evitando la deviazione sulla destra per la località Calagrano e proseguendo per circa un chilometro e duecento metri, che ci portano al centro del villaggio. La sommità del promontorio di Capo Ferro con il suo Faro e con il fanale bianco e rossoProseguendo verso nord lungo la via Capo Ferro per settecento metri, arriviamo a una curva della strada verso sinistra, passata la quale si arriverà alla localtà Cala del Faro, che visiteremo più avanti. Qui si trova un cancello che chiude la prosecuzione verso nord della strada, e che, in poco più di un centinaio di metri, ci porta al Faro di Capo Ferro situato a nord ovest di Porto Cervo. Il faro segnala la presenza delle secche del Passo delle Bisce, oltre a segnalare l’ingresso da sud est alle Bocche di Bonifacio. Costruito nel 1858 e ultimato nel 1861 è costituito da una torre cilindrica alta 18 metri che poggia su un edifico a due piani bianco, nei quali alloggiano i faristi con le rispettive famiglie. Si trova a 52 metri sul livello del mare coprendo col suo raggio luminoso fino a 24 miglia, da Punta Sardegna a Capo Figari. In origine la sorgente luminosa era alimentata a petrolio ad un lucignolo, è stata poi sostituita nel 1912 da un impianto ad incandescenza a vapori di petrolio e nel 1938 da una lampada elettrica da 1500 Watt, alimentata da gruppi elettrogeni. Oggi una lampada alogena da 1000 Watt dà ancora vita al faro. Si tratta di un faro ad ottica rotante, cin funzione del segnalamento Riferimento Aeromarittimo. Non è possibile accedere al faro come in un normale monumento in quanto si tratta di Area di Competenza Militate. È possibile farlo con una particolare richiesta presso la Marina Militare. Proseguendo a nord est dal faro, un sentiero porta fino alla sommità del promontorio di Capo Ferro che chiude a nord la costa del comune di Arzachena. In pochi minuti ci si trova sulla costa e, percorrendo verso nord un sentiero sulle rocce, a trecento metri dal Faro si raggiunge il Fanale di Capo Ferro, un fanale costituito da una torre trococonica bianca con fascia superiore rossa alto 10 metri, costruito sugli scogli ed attivato nel 1935. Si tratta di un segnale a luce ritmica, con funzione del segnalamento laterale sinistra. Dotato di alimentazione fotovoltaica con lanterna di tipo L1, con lampada principale Maxi Halo-60, e con fanale di tipo TD 300, distanza focale 150 millimetri. La sorgente luminosa è di tipo Fl di colore rosso, periodo di 3 secondi. Il Fanale bianco e rosso, che si trova immediatamente sotto il più grande Faro di Capo Ferro, fino a qualche tempo fa era conosciuto dai navigatori e dai frequentatori più attenti della zona. Adesso, invece, il punto dove svetta il fanale di Capo Ferro è ormai divenuto uno dei luoghi più visitati dell’area del Consorzio Costa Smeralda e della Gallura in generale. All’orizzonte si nota in lontananza il faro bianco e verde dell’Isola delle Bisce. Di fronte al promontorio di Capo Ferro si vede l’isola delle Bisce con il suo fanaleDi fronte alla sommità del promontorio, nel mare, si trova l’Isola delle Bisce a breve distanza dal Capo Ferro, dal quale è separata dal Passo delle Bisce, largo più di mezzo chilometro, che conduce tra Capo Ferro e l’Isola delle Bisce. È un isola scistosa, che si estende su circa cinquanta ettari, e raggiunge un altitudine massima di ventuno metri. Perimetro è costituito da una bassa scogliera lungo la quale si aprono alcune spiaggette di sabbia bianca. In queste ultime hanno inizio brevi sentieri che portano nella parte centrale dell’isoletta, nella quale è ancora presente un edificio. L’isola è disabitata, coperta della vegetazione tipica della zona, ossia da macchia mediterranea, composta di profumatissimi arbusti, mirto e ginepro. L’isola e compresa nel parco de la Maddalena. Il passo delle Bisce è privato di pericoli, meglio mantenersi distanti dal lato sud orientale dell’isola, per una serie si scogli sommersi e secche. Ci si può invece avvicinare con disinvoltura dal lato della Sardegna. Sull’estremo meridionale dell’isola si trova il Fanale delle Bisce, un fanale costituito da una torre bianca con fascia verde alto 9 metri, alltivato nel 1935. Si tratta di un segnale a luce ritmica con funzione di segnalamento laterale dritta. Dotato di alimentazione fotovoltaica con lanterna di tipo L1, con lampada principale Maxi Halo-60 II, e con fanale di tipo TD 300, distanza focale 150 millimetri. La sorgente luminosa è di tipo Fl di colore verde, periodo di 3 secondi. Questo fanale delimita il passaggio delle Bisce, che è delimitato di notte dalla luce dei due fanali, il fanale delle Bisce con lampi verdi, ed il fanale di Capo Ferro con lampi rossi. La frazione Cala del Faro con il villaggio progettato da Luigi Vietti e con le sua spiaggePassata la deviazione per raggiungere il faro, proseguiamo con la curva verso sinistra della via Capo Ferro, e, cinquecento metri più avanti, a dieci minuti da Porto Cervo Marina, raggiungiamo la frazione Cala del Faro (altitudine non disponibile, distanza 21.4 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), situata in una una baia sul lato occidentale del promontorio, immersa nella vegetazione ed incorniciata dagli scogli. Nella località è situato il Villaggio di Cala del Faro, un complesso di abitazioni turistiche realizzato dall’architetto Luigi Vietti, che si apre sulla splendida baia, in cui si trovano comfort ed eleganza, che si affaccia direttamente sul mare ed ha una bellissima vista dell’arcipelago di la Maddalena. Il consorzio è composto da circa centottanta immobili, è immerso in una fantastica area verde ed ha come caratteristica peculiare quella di essere un borgo dove la tranquillità e la riservatezza la fanno da padroni. Lo stile delle unità abitative è quello tipico dell’area dell’area del Consorzio Costa Smeralda, con edifici piccoli, volte, decori e dettagli che impreziosiscono ogni struttura. Dal complesso residenziale si può accedere alle due Spiagge di Cala del Faro, che sono facilmente raggiungibili attraversando i Vialetti dei giardini del complesso residenziale. Si tratta, più a nord est, all’interno dell’abitato, della spiaggia di Cala del Faro, una spiaggia attrezzata, che dispone di ogni servizio. La spiaggia di Cala del Faro detta anche spiaggia est di Cala del Faro, è una spiaggia attrezzata, che dispone di ogni servizio. L’arenile si presenta con un fondo di sabbia fine color ocra con sfumature dorate, mista a granelli di granito e a conchiglie, caratterizzato da tinte dorate, e il mare digrada velocemente verso il fondale blu e cristallino, rendendolo perfetto per una nuotata o dello snorkeling tra gli scogli vicini, popolati di diverse specie di pesci e piante marine. La posizione della spiaggia inoltre la rende perfetta per praticare il windsurf. Alle spalle della spiaggia è invece il verde di un grande prato a dare un tocco di originalità al luogo. |
Più a sud ovest, a sud del promontorio sul quale si sviluppa il complesso residenziale, si sviluppa l’insenatura chiamata Cala Ghiaia, nella quale si trova la spiaggia di Cala Ghiaia, anch’essa con a poca distanza diversi servizi. La più ampia spiaggia di Cala Ghiaia chiamata anche spiaggia ovest di Cala del Faro, si affaccia anch’essa su uno splendido mare con una colorazione che varia dall’azzurro al blu tendente al verde, quasi una seconda parentesi tra le coste alte e rocciose di questa parte del litorale. Anche per questa spiaggia l’arenile si presenta con un fondo di sabbia fine color ocra con sfumature dorate e ocra, mista a granelli di granito e a conchiglie, con sassolini più grossi nella battigia. Il fondale è basso e trasparente. La spiaggia di Cala Ghiaia si trova alla base occidentale di Capo Ferro vicino quella di Cala del Faro, ma è più estesa e protetta dai venti grazie a coste alte e frastagliate. |
A Cala del Faro il 30 giugno 2006 è stato aperto da Lele Mora il Billionaire Beach Club, considerato l’alternativa da spiaggia dell’omonima discoteca aperta nella frazione Golfo Pevero da Flavio Briatore, fatto chiudere il successivo 18 agosto perché sprovvisto delle licenze per la vendita di bevande alcoliche. |
Promontorio che termina con la Punta Maistrali con a sud la sua spiaggiaA sud dell’abitato si sporge nel mare Promontorio che termina con la Punta Maistrali che si raggiunge riprendendo la via Capo Ferro dove la avevamo lasciatata per la deviazione che ci ha fatto raggiungere Cala del Faro. La seguiamo verso sud per tornare in direzione di Cala Granu, e, dopo circa duecentocinquanta metri, arriviamo a una deviazione sulla destra, che viene chiamata località Capo Ferro, la seguiamo per seicento metri, e qui troviamo un’altra deviazione sulla destra, che dopo seicentocinquanta metri, ci porta a prendere uno dei diversi sentieri verso ovest, in direzione della Punta Maistrali. Tornando indietro alla località Capo Ferro, la seguiamo per trecento metri, poi prendiamo subito a destra la deviazione che, in duecento metri, ci porta a prendere un sentiero che ci porta alla piccola spiaggia di Punta Maistrali. Sul lato meridionale del promontorio che termina con la punta Maestrale di trova la spiaggia di Punta Maistrali, una spiaggia molto piccola, carratterizzata da un arenile che si presenta con un fondo di sabbia fine color ocra con sfumature dorate, anch’essa mista a granelli di granito e a conchiglie, con sassolini più grossi nella battigia. L’arenile della spiaggetta è affacciato su uno splendido mare con una colorazione che va dall’azzurro al blu tendente al verde. Nella piccola spiaggia di Punta Maistrali non sono presenti servizi di alcun tipo. Di fronte alla spiaggia di vede all’orizzonte l’isola dei Cappuccini. |
L’isola dei CappucciniProprio di fronte alla Punta Maistrali si trova l’Isola dei Cappuccini un isolotto di appena due ettari, situato a meno di cinquecento metri a nord ovest del promontorio. Di forma ovale e abbastanza regolare è formata da un affioramento granitico che raggiunge una quota massima di ventitre metri, e fa parte del Parco Internazionale delle Bocche di Bonifacio, ma, al contrario delle altre isole minori, in essa sono presenti strutture ricettive, costituite da otto bungalows di forma circolare, che nel periodo estivo ospitano ricchi turisti in cerca di assolutà tranquillità e riservatezza. Possiede per questo anche un piccolo porticciolo per l’approdo delle barche. Sulla parte più elevata dell’isola è situato un antico convento di Frati Cappuccini, oggi abbandonato. Visitiamo Liscia di Vacca e poi usciamo dall’area del Consorzio Costa SmeraldaVisitiamo la frazione Liscia di Vacca, poi usciremo dall’area del Consorzio Costa Smeralda, da dove proseguiremo fino a portarci sul Golfo di Arzachena La frazione Liscia di Vacca con la sua spiaggiaTornati a Porto Cervo, usciamo da Porto Cervo Marina dal bivio, dove a destra avevamo preso la via della Marina, e proseguiamo a sinistra sulla SP59. Percorso circa un chilometro, arriviamo alla frazione Liscia di Vacca (altezza metri 65, distanza 19.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 143), che è una frazione Arzachena che ha una vocazione spiccatamente turistica, il cui nome potrebbe signficare la zona alluvionale della vacca. Negli anni sessanta, a seguito del fervore costruttivo che animava Porto Cervo e la nascente Costa Smeralda, un gruppo di aristocratici inglesi riunitisi in consorzio acquistò le terre di questa località, ricavandone un unico appezzamento e dando luogo ad un nuovo villaggio con splendide ville in granito caratterizzate da eleganza costruttiva abbinata ai canoni dello stile gallurese, realizzato sotto la direzione di Savin Couelle. Oggi le case sono arroccate ed incastonate tra le rocce, con una meravigliosa vista su una parte dell’area del Consorzio Costa Smeralda e sull’arcipelago della Maddalena mentre alle spalle la presenza di Monte Moro domina la scena. Ristoranti, negozi, ville prestigiose e le vicine spiagge rendono questo centro meta prediletta di molti turisti. Attualmente è una delle località più esclusive dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Da Porto Cervo Marina prima di raggiungere la frazione Liscia di Vacca troviamo il ristorante Lu PisantinuDirigendoci da Porto Cervo Marina con la SP59 verso la frazione Liscia di Vacca, dopo circa cinquecento metri, entrando in questa frazione, all’inizio del viale Giovanni Maria Orecchioni che è il nome che assume nell’abitato la strada provinciale, alla sinistra si trova il ristorante Lu Pisantinu, uno dei ristoranti sardi consigliati dalla Guida Michelin. Lungo la strada che ci ha portati nella frazione Liscia di Vacca, troviamo il ristorante Lu Pisantinu un locale specializzato in pesce e frutti di mare in un ambiente arredato in stile mediterraneo. Una terrazza incorniciata da colonne di granito si affaccia sulla costa e su Porto Cervo, nel quale i colori chiari e pastello richiamano le tonalità del mare, mentre la cucina propone sfiziose proposte di pesce. Lu Pisantinu è aperto dall’ormai lontano 1985, varcando così la soglia della trentennale esperienza nel settore della ristorazione. Una storia, quella culinaria, che tramanda di generazione in generazione, di padre in figlio, la passione per le ricette raffinate, i gusti eleganti e l’accoglienza della ristorazione. Tutto questo si traduce in un locale alla moda, che fa dell’amore per il territorio e il rispetto dei prodotti locali la propria missione. Da Lu Pisantinu la scelta delle materie prime è rigorosamente svolta in prima persona dai titolari, che selezionano solo i prodotti locali genuini migliori, esaltando così tutti i gusti e i sapori del territorio. |
Di fronte al ristorante Lu Pisantinu si trova l’Hotel Balocco progettato da Michele Busiri ViciDi fronte al ristorante Lu Pisantinu, alla destra del viale Giovanni Maria Orecchioni, si trova l’Hotel Balocco. Entrando nella frazione Liscia di Vacca si trova l’Hotel Balocco. Completamente rinnovata, la struttura è stata progettata su disegno di Michele Busiri Vici nell’inconfondibile stile architettonico delle prime strutture dell’area del Consorzio Costa Smeralda, ed è una espressione della forte anima mediterranea, con la freschezza del bianco, le linee sinuose e senza spigoli, l’eleganza del cotto e del legno, gli archi e le ampie vetrate. Ha superato i quaranta anni questa piacevole struttura, ed ancora oggi si propone all’altezza delle aspettative. La casa madre, bianca e cinta dal giardino, è il più classico degli esempi di stile mediterraneo. Più lineare, invece, la dependance nella quale si trovano, però, le camere più panoramiche. Oltre a un ristorante, l’Hotel dispone di una grande piscina all’aperto circondata da palme e rigogliosi giardini privati, un bar a bordo piscina e un bar lounge. Light lunch a pranzo e ristorante con proposte più diversificate la sera. |
La chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna di BonariaEntrati nell’abitato della frazione Liscia di Vacca, passato l’Hotel Balocco e proseguendo per circa trecento metri verso sud ovest lungo il viale Giovanni Maria Orecchioni, prendiamo sulla sinistra la via della chiesa, che, in centoventi metri, ci porta davanti alla piccola chiesa dedicata alla Madonna di Bonaria intorno alla quale si è sviluppato l’abitato della frazione Liscia di Vacca, una delle poche località storiche dell’area del Consorzio Costa Smeralda, abitata anche in passato come testimonia l’antico borgo che si è sviluppato intorno alla chiesa. Nucleo della frazione è la chiesa dedicata alla Madonna di Bonaria che gli abitanti fecero erigere su una collinetta fronte al mare similmente alla famosa basilica di Cagliari dedicandola alla Patrona dei sardi e dei naviganti. Alle spalle della chiesa, sulla piazza è ancora possibile vedere le vecchie abitazioni che costituivano il centro abitato. Questa chiesa, che sino a pochi decenni fa era una vera e propria chiesa campestre, oggi è la parrocchia della località Liscia di Vacca. Le spiagge al lati dell’insenatura di Liscia di renèPassata la deviazione nella via della chiesa, proseguiamo all’interno dell’abitato verso sud ovest lungo il viale Giovanni Maria Orecchioni per circa duecento metri, poi arriviamo a uno svincolo dove prendiamo la prima strada a sinistra che si dirige verso nord ovest, dopo cinquecento metri svoltiamo a destra nella via Nibani. Seguendo verso sinistra la via Nibani, dopo circa duecento metri arriviamo a un parcheggio, dove si trova un tratto da seguire a piedi che ci porta alle prime Spiaggette di Liscia di renè, che si trovano sul lato meridionale della profonda insenatura posizionata a sud del promontorio che chiude a nord la frazione Liscia di Vacca, insenatura che assume il nome di Liscia di renè dal nome di rene Podbielsky, uno dei fondatori del Consorzio Costa Smeralda, il quale qui aveva costruito la sua villa sul mare in seguito all’acquisizione dei primi terreni. Da dove vevamo preso verso la costa la via Nibari, dopo altri circa duecenticinquanta metri, arriviamo a dove la via Nibari prosegue verso sinistra, mentre dritta si trova la via Cappuccini. Se prendiamo la via Cappuccini, la seguiamo per duecentocinquanta metri, ed arriviamo a uno spiazzo, dal quale possiamo prendere a sinistra un tratto da seguire a piedi, che ci porta alla Spiaggetta di Liscia di renè che si trova sul lato settentrionale della profonda insenatura che assume il nome di Liscia di renè. A sud del promontorio che chiude a nord la frazione Liscia di Vacca, insenatura che assume il nome di Liscia di renè dal nome di rene Podbielsky, si trovano diverse spiaggette. L’insenatura ospita a sud le diverse Spiaggette di Liscia di renè alla quali si arriva dalla via Nibani, ed a nord la Spiaggetta di Liscia di renè alla quale si arriva dalla via Cappuccini. Queste spiagge sono caratterizzate da una sabbia a grana grossa, ed offrono una magnifica visuale sulle coste dell’Arcipelago di la Maddalena e sull’isola dei Cappuccini. |
Le spiagge al lati dell’insenatura di Lu PultidduA nord dell’insenatura che assume il nome di Liscia di renè si trova promontorio, al di là del quale è presente la profonda Insenatura di Lu Pultiddu. Dallo spiazzo dove siamo arrivati alla fine della via Cappuccini, prendiamo verso destra un altro tratto da seguire a piedi, che ci porta a nord del promontorio, ad un’altra spiaggetta chiamata anch’essa Spiaggetta di Liscia di renè. Se, invece, prendiamo la via Soffi, questa costeggia a nord la profonda insenatura, e, dopo poco più di seicento metri, troviamo alla sinistra della strada il sentiero che ci conduce alla Spiaggetta Lu Pultiddu. Sul lato meridionale della profonda insenatura di Lu Pultiddu si trova la Spiaggetta di Liscia di renè alla quale si arriva dalla via Cappuccini, mentre sul lato settentrionale si sviluppa la Spiaggetta di Lu Pultiddu, che si raggiunge dalla via Soffi. Anche queste spiagge sono caratterizzate da una sabbia a grana grossa, ed offrono una magnifica visuale sulle coste dell’Arcipelago di la Maddalena e sull’isola dei Cappuccini. |
La spiaggia di Liscia di VaccaPassata la deviazione nella via della chiesa, proseguiamo all’interno dell’abitato verso sud ovest lungo il viale Giovanni Maria Orecchioni per circa duecento metri, poi svoltiamo a sinistra per rimanere sulla SP59, dopo ottocento metri svoltiamo a destra e prendiamo la via Spargi che, in circa trecento metri, ci porta alla bella spiaggia di Liscia di Vacca, chiusa alla sinistra dalla banchina del Porticciolo di Pitrizza. La spiaggia di Liscia di Vacca, situata a valle del centro abitato, alle cui spalle si trova il villaggio turistico denominato Bagaglino della frazione Pitrizza, è una delle più piccole spiagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda, con una lunghezza di soli cento metri, un arenile in sabbia con un fondale basso e sabbioso, affacciato su un mare limpidissimo. La spiaggia, circondata da scogli, ha un arenile di sabbia a grana media e risulta abbastanza riparata dai venti. E' presente un pontile per l’ormeggio di alcune imbarcazioni. Il mare ha un caratteristico colore azzurro. La spiaggia è attrezzata con ombrelloni e sedie a sdraio. Di fronte alla spiaggia, a nord, si ha una magnifica vista della Maddalena e l’isola dei Cappuccini, che dista soli tre chilometri. |
Dalla frazione Liscia di Vacca raggiungiamo la frazione PitrizzaDalla SP73, presa alla destra la via Spargi cha porta in direzione della spiaggia di Liscia di Vacca, percorsi appena una settantina di metri prendiamo a sinistra la via del Germano reale che ci porta all’interno della frazione Pitrizza (altezza metri 37, distanza 18.1 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). La strada si dirige verso nord ovest e, dopo circa quatrocento metri, si trova sulla destra una deviazione in salita in via la Banchina di Pitrizza, che conduce all’interno della frazione Pitrizza. L’affascinante Hotel Pitrizza progettato da Luigi ViettiDalla via del Germano reale, prendiamo verso destra la via Banchina di Pitrizza, che, dopo quattrocento metri, ci porta di fronte all’affascinante Hotel Pitrizza, un insieme di meravigliose suite e ville mimetizzate nello scenario naturale di questo angolo dell’area del Consorzio Costa Smeralda. Questo Hotel è stato residenza preferita della principessa Margareth, sorella della regina d’Inghilterra, per le sue vacanze nell’isola durante il periodo della dolce vita smeraldina. L’affascinante Hotel Pitrizza progettato e realizzato dall’architetto Luigi Vietti, uno dei tre architetti che hanno inventato lo stile dell’area del Consorzio Costa Smeralda, gode di una splendida posizione nei pressi di una spiaggia privata, circondato dai colori e dai profumi del paesaggio sardo. Si tratta di un Hotel dall’antico splendore, che cela negli ambienti interni lusso e ricercatezza, mentre all’esterno offre spazi ben curati. Le ampie camere in pietra a vista si affacciano sul mare o sul giardino, le camere di categoria superiore dispongono anche di terrazza arredata. Le suite includono un’area soggiorno e alcune dispongono di Jacuzzi o piscina riscaldata. Le ville premium hanno anche Patio, piscina scoperta e offrono il servizio di maggiordomo. La colazione a buffet è inclusa e viene servita in un raffinato ristorante con posti a sedere all’aperto. È disponibile anche un confortevole bar al chiuso. I servizi includono una piscina di acqua salata e l’accesso alla spiaggia, oltre a un business center, una Palestra e un parcheggio. Sono disponibili sale riunioni e sale per banchetti. |
La ulteriori spiagge di Liscia di VaccaLe villette dell’Hotel Pitrizza si affacciano sulla piccola spiaggia di Pitrizza, della quale la maggior parte è privata e riservata agli ospiti dell’Hotel, mentre solo una piccola parte è spiaggia libera. La spiaggia di Pitrizza è una piccola spiaggia privata, lunga appena ottanta metri, una delle più piccole spiagge dell’area del Consorzio Costa Smeralda, che appartiene a uno dei migliori Hotel sulla spiaggia dell’area del Consorzio Costa Smeralda, il famoso e Lussuoso cinque stelle Hotel Pitrizza, dove i viaggiatori in cerca di privacy e tranquillità possono rilassarsi. La spiaggia, che prende il nome da minuscoli sassolini che segnano il confine tra l’arenile e la vegetazione, è caratterizzata da sabbia a grana grossa color crema e rosata, con scogli, l’acqua limpida dai colori cristallini che variano dal verde all’ azzurro, il fondale sabbioso e ciottoloso con rocce affioranti, fondali poco profondi e sabbiosi, dai quali emergono rocce sporgenti. Fornita di servizi, è una spiaggia molto adatta ai bambini. |
Usciamo dall’area del Consorzio Costa SmeraldaTorniamo sulla SP59 e, dopo aver passata la deviazione per la via della chiesa ed aver superato l’abitato di Liscia di Vacca, percorriamo un chilometro e trecento metri, circa trecento metri prima della deviazione verso nord est in direzione di Pitrizza. Qui lungo la SP59, si trova il masso di granito con il simbolo del Consorzio Costa Smeralda, che indica l’entrata nell’area del Consorzio se si arriva da ovest, alla quale corrisponde l’uscita in essa se si proviene da est come abbiamo fatto noi nel nostro viaggio. Dopo aver superato il masso di granito con il simbolo del Consorzio Costa Smeralda è possibile proseguire nella prossima tappa del nostro viaggio, in direzione di Baja Sardinia. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita della costiera di Arzachena recandoci a visitare il Golfo di Arzachena da Baja Sardinia fino al fondo del golfo e poi risalendo a Cannigione, da dove ci recheremo verso Palau. |