Gergei con la bella chiesa di San Vito Martire e nei dintorni Santa Greca e San Salvatore
In questa tappa del nostro viaggio, da Escolca ci recheremo a Gergei che visiteremo con il suo centro nel quale si trova la bella chiesa di San Vito Martire e nei dintorni dove si trovano la chiesa di Santa Greca con la Festa organizzata dai pastori, e quella di San Salvatore con la Festa orgizzata dagli agricoltori. La regione storica del SarcidanoIl Sarcidano è una regione della Sardegna che si estende tra il territorio del Campidano e quello della Barbagia. Si sviluppa tra la Provincia di Oristano e la Provincia del Sud Sardegna. Elemento morfologico dominante è l’altopiano de Laconi, il più grande tavolato calcareo della Sardegna. Al suo interno si estendono i due laghi artificiali del Mulargia e del Flumendosa. In Provincia di Oristano ne fa parte il solo comune di Laconi, mentre in Provincia del Sud Sardegna ne fanno parte Escolca, Genoni, Gergei, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Serri, Villanova Tulo. Vi è diffusa la quercia, ma non mancano anche foreste di castagno. Il territorio del Sarcidano è costellato di numerose testimonianze archeologiche, prevalentemente nuragiche. In viaggio verso GergeiDa Escolca proseguiamo sulla SP9 verso ovest, e, dopo un paio di chilometri, arriviamo all’interno dell’abitato di Gergei. Dal Municipio di Escolca a quello di Gergei si percorrono esattamente 2.0 chilometri. Il comune chiamato GergeiIl comune chiamato Gergei (nome in lingua sarda Grexei, altezza metri 374 sul livello del mare, abitanti 1.129 al 31 dicembre 2021) è situato nella parte settentrionale della Provincia del Sud Sardegna, a confine con quella di Cagliari, a nord est dei monti Marmilla, è un piccolo centro agricolo e di allevamento, conosciuto come il paese dell’olio e della buona cucina. Gergei è raggiungibile con la SS128 Centrale Sarda, il cui tracciato corre a cinque chilometri dall’abitato. Il territorio Comunale è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 210 ad un massimo di 702 metri di altezza. Questo paese fa parte dell’Associazione nazionale delle città dell’OlioQuesto paese fa parte dell’Associazione nazionale città dell’Olio, che ha tra i suoi compiti principali quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità, tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo, diffondere la storia dell’olivicoltura, e garantire il consumatore attraverso le denominazioni di origine. Le città dell’Olio in Sardegna sono ad oggi Alghero, Berchidda, Bolotana, Bosa, Cuglieri, Dolianova, Escolca, Genuri, Gergei, Giba, Gonnosfanadiga, Ilbono, Ittiri, Masainas, Olbia, Oliena, Orgosolo, Orosei, Osini, Riola Sardo, Samatzai, Santadi, Seneghe, Serrenti, Siddi, Sini, Uri, Usini, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamassargia. Origine del nomeIl nome sembra sardiano o protosardo, forse da riportare all’appellativo Garga, ossia gola di montagna, conca fra rocce, buca, burrone. Altrimenti potrebbe derivare dal gentilizio latino Gergenius, riferito ad un proprietario romano che aveva una villa nella zona, la quale è molto adatta alla coltivazione dei cereali. La sua economiaL’economia del paese si basa sull’agricoltura, con coltivazioni di carattere cerealicolo e soprattutto olivicolo, e sulla pastorizia. Nel quadro economico locale il settore primario costituisce ancora un’importante risorsa, dato che si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Il settore industriale è costituito da un discreto numero di aziende che operano nei comparti della produzione di mangimi, alimentare, dei materiali da costruzione ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Diffusa nell’artigianato è la tessitura. Sebbene non figuri tra le mete turistiche più frequentate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare escursioni nei dintorni e raggiungere, oltre che il vicino lago Mulargia, anche interessanti siti archeologici. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Brevi cenni storiciL’area nella quale è sorto il paese è stata abitata già in epoca nuragica, come dimostra la presenza nel territorio di numerosi resti e di un piccolo villaggio nuragico. Viene, in seguito, abitata in epoca romana, data la presenza di tombe romane. I primi insediamenti nel territorio pare sorgano nei pressi del Nuraghe Santu Perdu, ai confini di Isili, e del Nuraghe Santa Marta, a sud dell’attuale centro abitato, nelle cui vicinanze sorgono le Chiese, adesso distrutte, di San Pietro e Santa Lucia da una parte e di Santa Marta e di Santa Maria Maddalena dall’altro. Le prime testimonianze sul paese risalgono al Medioevo, indicandoci che esso appartiene al Giudicato di Càralis, facendo parte della curatoria di Siurgus, come testimonia anche il non lontano Castello di las Plassas. Nel 1258, alla caduta del Giudicato, il paese entra a far parte delle terre gestite direttamente da Pisa, e, dopo la conquista della Sardegna da parte degli Aragonesi, Gergei viene trasformato in un feudo, concesso alla famiglia Carroz. La seconda metà del quattordicesimo secolo vede la riconquista del paese da parte del Giudicato di Arborea, ma nel 1404 esso viene definitivamente acquisito dalla Corona d’Aragona. Viene successivamente unito al Marchesato di Mandas, trasformatosi in Ducato nel 1603 prima sotto i Maza e poi sotto i Tellez Giron di Alcantara, ai quali è riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale e diviene un comune autonomo. Del comune di Gergei nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successsivamente nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro nuovamente a quella di Cagliari, della quale fa parte fino alla successiva riforma del 2016, quando il paese viene aggregato alla nuova Provincia del Sud Sardegna. Le principali feste e sagre che si svolgono a GergeiA Gergei è attivo il gruppo folk dell’Associazione Turistica Pro Loco di Gergei, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Gergei in grado di richiamare visitatori dai dintorni si segnalano, il 3 febbraio, la Festa di San Biagio; il primo maggio, la Festa di Santa Greca presso la sua chiesa campestre, con la Gara della tosatura; la prima domenica di maggio, la Festa di San Salvatore presso la sua chiesa campestre;; il 15 giugno, la Festa patronale di San Vito; il 15 agosto, la Festa di Santa Maria Vergine Assunta La prima domenica di novembre, la manifestazione enogastronomica Saboris Antigus. La prima tappa della manifestazione enogastronomica Saboris AntigusA Gergei si svolge la prima domenica di novembre la prima tappa della manifestazione enogastronomica chiamata Sa die de Is Saboris Antigus, il cui scopo è di far riscoprire le antiche tradizioni, tra gastronomia e artigianato, nel paese dell’olio, del vino e del pane. Si tratta di una manifestazione che coinvolge oltre a Gergei anche i comuni di Nurri, Suelli, Selegas, Siurgus Donigala, Serri e Guasila. Se il cuore della manifestazione resta l’evento enogastronomico, cardine intorno al quale ruotano le altre iniziative, molto spazio viene dato anche all’aspetto storico e culturale dei paesi coinvolti e alle loro eccellenze. Da questo ragionamento la scelta di aprire le antiche dimore e le Chiese ai visitatori e ai turisti, di rendere visitabili i siti archeologici, mentre ad animare i centri storici ci pensano gli artigiani con dimostrazioni pratiche del loro lavoro e l’esposizione e la vendita delle loro creazioni. Visita del centro di GergeiL’abitato di Gergei, caratterizzato da antiche case in pietra a vista, si sviluppa in un’ampia valle terrazzata, con l’andamento altimetrico tipico delle località collinari. Il piccolo paese, che nel passato, grazie alla sua fiorente agricoltura, doveva avere un’importanza non secondaria in tutto il circondario, si caratterizza per la presenza, al suo interno, di testimonianze architettoniche di un certo rilievo, rappresentate, per la maggior parte, da numerosi edifici di culto. Il Cimitero di Sant’AntiocoArrivando a Gergei da est con la SP9, circa centocinquanta metri dopo il cartello che indica il chilometro 4 della Strada provinciale, ed anche centocinquanta metri prima del cartello segnaletico che indicherà l’ingresso all’interno dell’abitato di Gergei, si vede, alla destra della Strada provinciale, il muro di cinta con il cancello di ingresso del Cimitero di Sant’Antioco che è il Cimitero Comunale del paese. Passato il cartello segnaletico, la Strada provinciale assume il nome di via Guglielmo Marconi, ed attraversa tutto il paese da est ad ovest. Entriamo nell’abitatoEntrati nell’abitato con la via Guglielmo Marconi, la seguiamo per centottanta metri dal cartello segnaletico, e qui prendiamo verso destra in salita la via Roma, la seguiamo per duecentosettanta metri ed arriviamo a un bivio, dove parte a sinistra la via Venezia, mentre a destra prosegue la via Roma. Continuiamo a destra con la prosecuzione della via Roma, dopo una cinquantina di metri troviamo la deviazione a sinistra che ci porta nella piazza sulla quale si affaccia la chiesa di San Vito Martire. La chiesa parrocchiale di San Vito MartireLa chiesa di San Vito Martire che è la parrocchiale di Gergei, è una delle più interessanti Chiese sarde. Edificata nel quattordicesimo secolo in stile gotico catalano, si sa con precisione che venne finita nel 1328, come ricorda una targa dell’epoca che si trova sulla facciata. Presenta anche elementi rinascimentali e in alcune parti modifiche subite, dopo la controriforma, in stile barocco, frutto dei rifacimenti successivi. La facciata è semplice, in pietra chiara. L’ingresso avviene tramite un portale a tutto sesto ornato da semplici decorazioni tipiche del gotico catalano. Il campanile si trova a destra della facciata, è a canna quadra, con monofore. L’interno è ad una sola navata, e ai lati sono presenti numerose e ricche cappelle. All’interno si trova una notevole quantità di opere d’arte, tra le quali numerosi quadri del sedicesimo secolo, come il retablo della Dormitio Virginis di Antioco Mainas, il retablo della Madonna del libro del Maestro di Gergei, il retrato de la Virgen su Una piccolissima tavoletta del Maestro di Sanluri, il Compianto di Gergei collocato in una nicchia sopra un altare, numerose altre sculture del sedicesimo e diciottesimo secolo, ed anche interessanti gruppi lignei. Degno di nota è anche l’organo, edificato nella seconda metà del diciottesimo secolo dall’artefice Giuseppe lazzari originario di Chiavenna. A Gergei ogni anno, il 15 giugno, quando le messi incominciano a diventare dorate, si celebra la Festa patronale di San Vito, che è una Festa composta, più intimamente religiosa, meno rumorosa di altre. La processione con cui si porta per le vie del paese il simulacro del Santo, con in mano un grande mazzo di spighe dorate, il solenne panegirico tenuto da un predicatore appositamente chiamato per la festa, la messa cantata. è quasi un rito di ringraziamento al Santo Patrono, spesso invocato durante l’anno dagli agricoltori, quando la siccità inaridisce i campi, quando il maltempo danneggia il raccolto, quando il vento caldo del deserto brucia prematuramente le messi ancora verdi. Ma la principale Festa del paese è la Festa di San Biagio, a cui è attribuito il potere di risanare le malattie della gola, che assume forme particolarmente solenni. La sera del 2 febbraio si accendono i falò e si offrono ai presenti dolci e bevande. I protagonisti della Festa sono i bambini, che sono Gli Obrieri e, come tali, ne curano l’organizzazione. I piccoli organizzatori distribuiscono ai presenti Is piricchitteddus, un dolce tipico, accompagnato dal vino bianco. Il giorno successivo si svolge la processione per le vie del paese e si celebra la messa, nel corso della quale il sacerdote benedice il pane ed i caratteristici Sessineddus, composizioni di frutta, pane e dolci. I riti si chiudono con la benedizione della gola effettuata dal sacerdote mediante le candele incrociate, e con la distribuzione ai presenti del pane e dei dolci benedetti. In occasione della festa, il 3 febbraio, si svolge anche una Sagra gastronomica accompagnata da numerose attrazioni. Sull’origine del rito della benedizione de Su sessineddus non si hanno precise notizie, ma la sorprendente somiglianza de Su sessineddus con il grappolo di giunchi e di melagrane tenuto in mano da un giovinetto raffigurato nella parete di una millenaria tomba ritrovata a Tebe, nell’alto Egitto, potrebbe far pensare ad un rito propiziatorio che viene del Medio Oriente, con origini che si perdono nel tempo, legato comunque alle tradizioni delle società con economia a carattere prevalente agricolo e pastorale. La chiesa sconsacrata di San Giuseppe Sposo chiamata anche Cappella della Confraternita RosarioNella piazza, alla sinistra della chiesa parrocchiale di San Vito, si trova la piccola chiesa dedicata a San Giuseppe Sposo, un luogo di culto una volta chiamata anche Cappella della Confraternita Rosario che ne era la sede, e che popolarmente viene chiamata Su Colloquiu. Edificata accanto alla chiesa parrocchiale di San Vito fra il sedicesimo ed il diciattesimo secolo, ha una struttura piuttosto semplice. Al centro della modesta facciata esterna si apre un ampio portale ligneo a tutto sesto con cornice. Sul tetto a doppio spiovente spicca un piccolo campanile vela con luce ogivale. all’interno, presenta una pianta rettangolare con un’unica navata. Oggi la chiesa è sconsacrata, e vi si tengono mostre di artigianato locale e riunioni. Il Cimitero Vecchio di GergeiDa dove, seguendo la via Roma, avevamo trovato la deviazione a sinistra che ci aveva portati nella piazza sulla quale si affaccia la chiesa di San Vito Martire, prendiamo invece a destra la via del Cimitero Vecchio. Dopo un centinaio di metri incrociamo la via Sardegna, superiamo l’incocio e proseguiamo dritti con la via del Cimitero Vecchio, e dopo un’altra cinquantina di metri arriviamo di fronte al Cimitero Vecchio di Gergei, attivo fino all’apertura fuori dall’abitato del nuovo Cimitero di Sant’Antioco, che abbiamo già visitato. La chiesa di San Carlo Borromeo dedicata a Pietro NolascoDalla via del Cimitero Vecchio, svoltiamo a sinistra nella via Sardegna, dopo circa centocinquanta metri arriviamo a un incrocio, dove prendiamo a destra la via San Pietro, e, in poco più di un centinaio di metri, troviamo alla sinistra della strada la chiesa di San Carlo Borromeo. La chiesa viene costruita nel 1633, in onore, di Pietro Perra, nato a Gergei nel 1574, che, entrato molto giovane nell’Ordine dei Mercedari assumendo il nome di Pietro Nolasco in onore del fondatore dell’Ordine, parte per Valenza per completare il corso di studi in teologia, e vi rimane fino alla morte avvenuta, in odore di Santità, nel 1606. Per i molti miracoli, compiuti, si dice, ponendo sui corpi dei malati, le reliquie dei Santi Cosma e Damiano, dopo la morte viene considerato Santo dai suoi concittadini, che lo invocano col titolo di Santu Impera, e che gli edificano una chiesa costruita dove in precedenza era ubicata la sua casa natale, a pochi metri dall’antico carcere Baronale. La Santità di Pietro Nolasco è stata evidenziata dall’Ordine Mercedario e dalle autorità religiose del tempo, che hanno iniziato il processo di beatificazione. Il Municipio di GergeiRiprendamo verso ovest la via Guglielmo Marconi, evitiamo dopo centottanta metri dal cartello segnaletico la deviazione nella via Roma, ma proseguiamo lungo la via Guglielmo Marconi. A circa cinquecento metri dal cartello segnaletico, alla sinistra della strada, al civico numero 65, si vede l’edificio che ospita il Muncipio di Gergei, nel quale si trova la sua sede e si trovano gli uffici delle diverse aree di competenza, ossia Amministrativa, Finanziaria e Tecnica, creati per rendere i loro servizi agli abitanti del paese. Il bocciodromo ComunaleNon lontano dal Municipio si trova il Bocciodromo Comunale. Arrivati al Municipio, prendiamo, subito prima di questo edificio, a sinistra la via Europa, la seguiamo per poco più di cento metri, e vediamo, alla destra della strada, proprio di fronte al civico numero 15, l’edificio che ospita il bocciodromo, che ospita le Piste da bocce, ed è dotato di trbune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. La chiesa sconsacrata di Santa BarbaraPassato il Municipio, proseguiamo verso ovest lungo la via Guglielmo Marconi. Percorsi appena un’ottantina di metri, passato il civico numero 78 della via Guglielmo Marconi, svoltiamo, alla destra della strada, nella via Santa Barbara, che in poche decine di metri ci porta a vedere, sulla destra, l’antica chiesa di Santa Barbara. Si tratta di un bell’edificio con la facciata e le pareti realizzate interamente con pietre a vista. È stata costruita con architettura ispirata alla tradizione gotica, ed ha il portale e le finestre con la forma di arco a sesto acuto. La chiesa, che è stata un tempo attiva, oggi è ormai sconsacrata, e vi si tengono mostre ed esposizioni. La chiesa di Santa Maria Vergine AssuntaProseguendo per un’altra ottantina di metri verso ovest lungo la via Guglielmo Marconi, svoltiamo a destra in via Santa Maria, e, dopo un centinaio di metri, prima che questa strada sbocchi sulla via Venezia, vediamo, alla sinistra, la facciata della chiesa di Santa Maria Vergine Assunta. A Gergei una delle feste più importanti dell’anno è sempre stata la Festa di Santa Maria Vergine Assunta, che si celebra il 15 agosto e dura per alcuni giorni. La sera della vigilia di ferragosto, si accompagna in processione per le principali strade del paese un bellissimo simulacro della Madonna Assunta, per l’occasione vestita con abiti di seta finemente ricamati con fili d’oro e d’argento ed adornata d’antichissimi e preziosi gioielli, processione che è preceduta da uomini a cavallo, da gruppi in costume e dalle associazioni religiose. I fedeli accompagnano il simulacro nella chiesa di Santa Maria, dove si celebra la messa che conclude le cerimonie religiose della vigilia. Il giorno della Festa si celebrano altre cerimonie religiose e si svolgono numerose manifestazioni civili. è in questo contesto che quel giorno Gergei ospita la Sagra de su succu de Santa Maria, una manifestazione enogastronomica nata per riscoprire e valorizzare i piatti tipici e le risorse locali, come olio, vino, pane e dolci. La Sagra è basata sulla degustazione dei piatti tipici, tra i quali il principale è Su Succu, un’antichissima ricetta di pasta al forno composta da una finissima pasta, chiamata Is findeus, con Ca su ascedu, che è formaggio acido, e zafferano. Il vecchio Campo SportivoContinuando ancora verso ovest lungo la via Guglielmo Marconi, dopo poco Duecentotrenta metri prendiamo a destra la via Alcide de Gasperi che, dopo quasi centocinquanta metri, continua slla via Dante Alighieri. La seguiamo e, dopo centotrenta metri, passato il civico numero 70, troviamo una sterrata sulla destra che, in una trentina di metri, ci porta all’ingresso del Vecchio Campo Sportivo che si trova nella parte nord ovest dell’abitato in località Pissedu. Nel Campo Sportivo, che veniva utilizzato fino all’apertura del campo nel nuovo centro sportivo che descriveremo più avanti, ed oggi viene utilizzato per esposizioni ed altro, si trova un Campo da Calcio con fondo in terra battuta, tenuto non molto bene, ed è dotato di tribune in grado di ospitare 500 spettatori. Il nuovo centro sportivoQuando eravamo entrati nell’abitato con la via Guglielmo Marconi, la avevamo seguita per centottanta metri dal cartello segnaletico, e qui, dove parte verso destra in salita la via Roma, prendiamo invece verso sinistra la via Monsignor Canu, dopo un centinaio di metri svoltiamo nella traversa a sinistra che, in duecento metri, ci porta di fronte al Nuovo centro sportivo di Gergei. Nel centro è presente il nuovo Campo da Calcio, con un nuovo fondo in erba sintetica, dotato di tribune in grado di ospitare 1000 spettatori, nel quale gioca la squadra della Unione Sportiva Dilettantesca Gergei, partecipante al campionato di calcio di Prima Categoria, nel Girone B di Sardegna. Vicino è presente un Campo da Calcetto, ossia da Calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, dotato di tribune per 200 spettatori, nel quale gioca la squadra della Unione Sportiva Dilettantesca Gergei, partecipante al campionato di calcio a cinque Serie D, nel Girone B di Sardegna; ed è presente anche un Campo da Tennis. Visita dei dintorni di GergeiVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Gergei, sono stati portati alla luce i resti della Tomba di giganti Preganti; dei Nuraghi semplici Ardiddi, Cannas, Cogotti, Martinedda, Mesoni Beranu, Mesoni Coa, monte Cuccu, Preganti, Purruddu, rio Coloru, rio Elias, San Simone, Santu Perdu, Saurras, Si, su Iriu, Surdelli, Trazzali I; dei Nuraghi complessi Aureddus, Cecilia, Peddis, Ruineri, Santa Marta; ed anche dei Nuraghi casargius, Fund ’e Corona, Ruina Puliga, Saccaioni, su Zaccau, Trazzali II, tutti di tipologia indefinita. La chiesa campestre di Santa Greca MartireDal Municipio di Gergei, prendiamo verso ovest la via Guglielmo Marconi, dopo settecentocinquanta metri svoltiamo a destra in via della resistenza, la seguiamo per poco più di centocinquanta metri, svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Giacomo Matteotti, che, in circa trecentocinquanta metri, ci porta al piazzale sul quale si affaccia la chiesa campestre di Santa Greca Martire. In tempi passati, era una piccola chiesa campestre dedicata a Sant’Elia, fondata nel 1328 e ristrutturata nel sedicesimo secolo in forme tardo gotiche, ma nell’anno 1793, il Municipio, dopo averla ampliata e nuovamente ristrutturata, la ha dedicata al culto dei Santi Efisio e Greca, in ricordo e per ringraziamento della vittoria riportata, il 28 aprile di quell’anno, dai Sardi contro i Francesi sbarcati sulle coste cagliaritane. A Gergei la Festa di Santa Greca si celebra il primo maggio, ed è la Festa dei pastori che la organizzano ogni anno. Un gruppo di pastori a cavallo, con in testa il capo Obriere con la bandiera, guidano la processione che porta il simulacro della Santa fino alla chiesa a lei dedicata, dove, dopo la celebrazione delle funzioni religiose, iniziano i festeggiamenti, e al suono della fisarmonica e delle launeddas, si danza il tradizionale ballo sardo. La Festa riprende il giorno successivo con la Gara della tosatura, che vede impegnati pastori e tosatori. A fine mattina si celebra la messa solenne e la predica, e con il pranzo, a base di pecora bollita con patate e cipolle, che i pastori offrono a tutti i presenti. Nel pomeriggio, un’altra processione con in testa, un gruppo di pastori a cavallo, riporta la statua della Santa nella chiesa parrocchiale. La chiesa campestre di San SalvatoreDal Municipio di Gergei, prendiamo verso ovest la via Guglielmo Marconi, dopo quattrocento metri prendiamo a destra la via Alcide de Gasperi che, dopo quasi centocinquanta metri, continua slla via Dante Alighieri. La seguiamo superando la sterrata che porta a destra al vecchio Campo Sportivo, percorsi cinquecento metri lungo la via Dante Alighieri, usciti dall’abitato, troviamo le indicazioni a sinistra per la chiesa di Santa Greca, e dritto per la chiesa di San Salvatore. Proseguiamo e, percorsi due chilometri da quando avevamo imboccato la via Dante Alighieri, vediamo nella campagna alla sinistra della strada la chiesa campestre di San Salvatore. L’impianto originario si fa risalire all’inizio del diciassetesimo secolo. Lo stile di questa chiesa campestre rispecchia le caratteristiche tradizionali dell’edilizia popolare, evidenziate da una certa spontaneità costruttiva, dai materiali impiegati, dai semplici elementi decorativi. Si tratta di un piccolo edificio in pietra con pianta rettangolare. La semplice facciata è caratterizzata da un grande portone d’ingresso ad arco a tutto sesto, sormontato da una piccola finestrella. alla sommità del prospetto è posto il campanile a vela a una sola luce e dotato di una piccola croce. Il tetto a doppio spiovente ha copertura in tegole. A Gergei la Festa di San Salvatore si celebra la prima domenica di maggio, al l’arrivo delle prime tiepide giornate di maggio, ed è la Festa degli agricoltori che la organizzano ogni anno. È da sempre un’occasione in più per festeggiare l’arrivo della primavera e stare insieme all’aperto. Il sabato si svolge la processione con i trattori ed i partecipanti in costume, che porta il simulacro del Santo fino alla chiesa a lui dedicata, dove, dopo la celebrazione delle funzioni religiose, iniziano i festeggiamenti, e al suono della fisarmonica e delle launeddas, si danza il tradizionale ballo sardo. La Festa riprende la domenica, quando si celebra la messa solenne e la predica, seguita dalla benedizione dei campi, seguita dal pranzo offerto dagli organizzatori. Nel pomeriggio, un’altra processione riporta la statua del Santo nella chiesa parrocchiale. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Escolca o Gergei ci recheremo ad Isili che è stato capoluogo di Provincia e visiteremo il suo centro con il Museo del Rame ed i dintorni dove si trovano il Nuraghe Is Paras ed i numerosi Nuraghi della valle del rio Brabaciera che descriviamo con il loro significato astrologico. |