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Osini con i resti dell’abitato di Osini Vecchio e con i siti archeologici tra cui il Nuraghe Serbissi


In questa tappa del nostro viaggio, da Ulassai ci recheremo a visitare Osini con i resti dell’antico abitato di Osini Vecchio e con i diversi siti naturalistici e resti archeologici presenti nei suoi dintorni tra i quali il più significativo è il Nuraghe Serbissi.

La regione storica dell’Ogliastra

L’OgliastraL’Ogliastra è una regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde.

In viaggio verso Osini

Da Ulassai, sempre seguendo la SP11, dopo appena un chilometro raggiungiamo il piccolo ma importante centro agricolo di Osini, nei dintorni del quale troviamo diversi Nuraghi ed il monumento naturale detto Scala di San Giorgio. Dal Municipio di Ulassai a quello di Osini si percorrono 1.5 chilometri.

Il comune chiamato Osini

Osini: il paese visto dal tacco di OsiniOsini-Stemma del comuneIl comune Osini (altezza metri 645 sul livello del mare, abitanti 725 al 31 dicembre 2021) è situato nella parte sud orientale del territorio della Provincia di Nuoro, ad est della Barbagia Seulo, alle pendici di Pizzo su Scrau. Si tratta di un paese dell’Ogliastra situato in un interessante ambiente naturalistico, nato dopo il 1951 in seguito ad una terribile alluvione che distrusse il vecchio abitato. è raggiungibile con la SS198 di Seui e Lanusei, il cui tracciato si snoda a soli due chilometri dall’abitato. Il territorio Comunale ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 53 a un massimo di 1.079 metri sul livello del mare, è in prevalenza montagnoso, ed essendo quasi privo di importanti vie di comunicazione con il resto della Sardegna, è rimasto estremamente Vergine, incontaminato da interventi esterni.

Questo paese fa parte dell’Associazione nazionale delle città dell’Olio

Questo paese fa parte dell’Associazione delle città dell’OlioQuesto paese fa parte dell’Associazione nazionale città dell’Olio, che ha tra i suoi compiti principali quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità, tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo, diffondere la storia dell’olivicoltura, e garantire il consumatore attraverso le denominazioni di origine. Le città dell’Olio in Sardegna sono ad oggi Alghero, Berchidda, Bolotana, Bosa, Cuglieri, Dolianova, Escolca, Genuri, Gergei, Giba, Gonnosfanadiga, Ilbono, Ittiri, Masainas, Olbia, Oliena, Orgosolo, Orosei, Osini, Riola Sardo, Samatzai, Santadi, Seneghe, Serrenti, Siddi, Sini, Uri, Usini, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamassargia.

Origine del nome

La sua più antica attestazione compare nelle Carte Volgari campidanesi, in un documento dell’anno 1217, in cui esso sembra citato nella forma errata di Osono. Viene poi citato nelle rendite pisane del Giudicato di Càralis agli inizi del sec. undicesimoV nella forma di Uçini. È in seguito ricordato nella Chorographia Sardiniae di Giovanni Francesco Fara, che è degli anni 1580-1589, come Oppidum Ossini della diocesi di Suelli. Ed il molto difficoltoso valico chiamato Scala de Santu Giorgiu di Osini viene ricordato nella Leggenda di San Giorgio di Suelli dell’anno 1117, come riportato nell’Archivio Storico sardo. Le origini del suo nome sono poche chiare, ma si ritiene che appartenga allo strato linguistico protosardo, o che possa derivare dal nome gentilizio latino Hosinius, oppure dall’altro Usinius, Di un proprietario romano che vi aveva una villa, tenuta o fattoria, o terreni in genere.

La sua economia

Si tratta di un comune collinare che ha un’economia di tipo prettamente agricolo, dato che l’economia locale risente dell’impronta rurale della zona. L’industria, infatti, se si eccettua qualche piccola azienda edile, è poco rilevante, mentre l’agricoltura è da sempre specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, ed equini. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Sebbene non rappresenti una delle mete di maggior afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell’incontaminato ambiente circostante. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il suo territorio è stato abitato sin dai tempi preistorici come dimostrato dalla presenza nel territorio di alcune domus de janas e di diversi Nuraghi. In base ai pochi reperti trovati nel territorio, una presenza punica è testimoniata dal ritrovamento di monete in località Interassas presso la Scala di San Giorgio. Successivamente, nel periodo romano, sono stati ritrovate, in località su Casteddu sopra la Scala di San Giorgio, delle medaglie di vari imperatori, e, nel 1875, è stata ritrovata a Osini in una sepoltura col suo cadavere una lancia Romana. La nascita del paese avviene in età medioevale, in seguito all’abbandono dei villaggi costieri a causa delle incursioni barbariche. Le prime fonti documentate che trattano di Osini risalgono al 1217, ed il villaggio fa parte della curatoria di Coraso, all’interno del Giudicato di Càralis, quando la villa risulta protetta da un Castello, costruito probabilmente dai giudici di Torres. Pochi anni dopo, nel 1288, il giudice di Gallura Nino Visconti viene sconfitto dai Pisani, ma l’arrivo dei Pisani coincide con l’aumento indiscriminato delle tasse. Nel 1259, alla caduta di questo Giudicato, passa per un breve periodo nel Giudicato della Gallura, sotto la cui giurisdizione rimane fino alla metà del tredicesimo secolo. Conquistato nel 1324 dagli Aragonesi, nel 1363, insieme ad altre ville dell’Ogliastra, viene incorporato dal re d’Aragona Pietro IV il cerimonioso nella conte di Quirra, data in feudo a Berengario Carroz. Successivamente, nel 1603, la conte viene trasformata in Marchesato, nelle mani delle signorie dei Centelles e degli Osorio de la Cueva, fino al 1839, anno dell’abolizione dei feudi e del suo riscatto da parte del regio demanio. Passato sotto la repubblica, del comune di Osini nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. A seguito della devastante alluvione del 1951, dovuta a piogge Torrenziali durate ininterrottamente dal 15 al 19 ottobre che hanno colpito senza tregua circa tre quarti dell’intera Isola, e che causano l’esondazione del rio Pardu che scorre a nord est, per i gravi e continui movimenti franosi viene abbandonato l’antico abitato, che oggi è detto Osini Vecchio, e costruito a monte, un chilometro più a sud, l’attuale centro abitato di Osini. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro.

Sagre e feste che si svolgono ad Osini

Osini-Rievocazione del costume tradizionale di OsiniNel piccolo paese di Osini, anche a causa dell’assenza di un’associazione folkloristica, col trascorrere del tempo già dai primi del novecento, l’uso e il tema del costume sardo si era quasi completamente perso. Ma in seguito, nel 2006, l’amministrazione Comunale decide di promuovere una ricerca finalizzata alla ricostruzione di un abito maschile e uno femminile, basati sull’analisi dei pochi capi custoditi in paese, su foto d’epoca e su rare testimonianze degli anziani. Ad Osini non si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche, religiose o fieristiche che potrebbero allietare la comunità e richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. Tra le principali feste e sagre che si svolgono ad Osini vengono citate, l’ulima settimana di aprile, la Festa di San Giorgio nella chiesa campestre dedicata a questo Santo; a inizio giugno, la Sagre delle Ciliegie che si svolge nella valle dei Tacchi; la prima settimana di agosto si svolge anche a Osini, oltre che a Jerzu e ad Ulassai, l’importante Festival dei Tacchi, un festival teatrale di valenza nazionale denominato Teatro Ogliastra; l’11 agosto, nella chiesa situata in Osini Vecchio si svolge la Festa di Santa Susanna, che è la Santa patrona del paese; il 14 ed il 15 agosto, la Festa della Madonna della Fede, con festeggiamenti in onore della Madonna di Taccu nella chiesa campestre a lei dedicata.

Osini: locandina della Sagra delle Ciliegie Ulassai: locandina del Festival dei Tacchi

Visita del centro del nuovo paese di Osini

Osini viene comunemente diviso in Nuovo e Vecchio, perché l’attuale paese è nato dopo il novembre 1951 in seguito ad un’alluvione che ha distrutto il vecchio abitato. Il nuovo abitato, interessato da forte espansione edilizia, conserva ancora una piccola parte delle antiche costruzioni che costituivano l’antico nucleo, oggi semi abbandonato, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico collinare. Il suo centro è inserito in uno scenario montano incontaminato, tra gole, dirupi e falesie ammantate di verde mediterraneo, in una foresta di lecci, uliveti, orti e vigneti, dai quali si ricava un ottimo vino cannonau. Il paese ospita importanti opere di illustri artisti sardi, tra le quali si annoverano Il gioco del volo dell’oca di Maria lai, la rappresentazione della Dea Madre di Costantino Nivola e il murale di Pinuccio Sciola raffigurante una coppia che indossa il costume tradizionale di Osini.

La nascita di Osini Nuovo

Osini-Foto che riproduce la costruzione di Osini NuovoNel 1953 viene approvato il piano regolatore, in base al quale vengono dapprima costruiti il Municipio, la chiesa, la caserma dei Carabinieri, i caseggiati delle Scuole Elementari e Medie, poi le abitazioni per le famiglie che avevano avuto le case travolte dalla furia delle acque, e solo in seguito, in un secondo tempo, vengono realizzati gli appartamenti per tutti gli abitanti, in modo che l’intera popolazione potesse abbandonare l’ormai insicuro paese. Il paese nuovo è quasi completamente composto da appartamenti, questo è dovuto alla necessità di fornire nel minor tempo possibile degli alloggi alla popolazione dopo l’alluvione. Il nuovo centro è indubbiamente più confortevole del vecchio, con le strade larghe o comunque cementate, le palazzine che sono a più piani. Addentrandosi nelle vie di Osini Nuovo ciò che colpisce il visitatore sono i Forni comunali, cioè camere in cui venne costruito il forno tradizionale a legna per permettere alle massaie di continuare come per tradizione nella preparazione del tipico Pistoccu, dei dolci ed altro. Si nota comunque la fretta con cui Osini è stato costruito per togliere gli abitanti da una situazione pericolosa e di disagio.

Il complesso sportivo di Osini

Arrivando da sud con la SP11, a settecento metri dal carello segnaletico che indica l’uscita da Ulassai, si trova il primo cartello che indica l’abitato di Osini, e poi, percorsi ancora quasi trecento metri, si trova il cartello segnaletico che indica l’ingresso in Osini, passato il quale la strada provinciale assume il nome di via Roma. Subito più avanti, in località Funtana de Ursa, alla destra della via Roma si trovano i diversi ingressi del Complesso Sportivo di Osini.

Osini: complesso sportivo: veduta dei due Cempi con tra loro il piccolo anfiteatro Osini: complesso sportivo: Campo da Mini Pitch Osini: complesso sportivo: campo polivalente all’aperto

All’interno di questo complesso sportivo si trovano, prima, un Campo di Mini Pitch, nel quale praticare come discipline la pallavolo ed il Mini Volley, e poi, un poco più avanti, un Campo polivalente all’aperto, nel quale si possono praticare le discipline di tennis, calcio e calcetto ossia calcio a cinque. Tra i due campi sportivi, è stato realizzato anche un piccolo anfiteatro.

La grande piazza Europa e la piccola piazza Costantino Nivola

Osini: la piazza Costantino NivolaProseguendo verso nord lungo la via Roma per circa duecento metri, alla destra della strada si apre la Piazza Europa una grande piazza rettangolare sulla quale si affaccia, alla sinistra, con la facciata parallela alla via Roma, il palazzo che ospita la sede del Municipio di Osini, mentra alla destra si vede un lato della chiesa parrocchiale di San Giuseppe, la cui facciata è rivolta sulla piazza, verso il Municipio. Nell’angolo più a nord est della piazza, confinante con la via Roma, è stata realizzata la Piazza Costantino Nivola una piccola piazza verde nel centro di Osini dedicata al grande artista e scultore di Orani, con la riproduzione della Dea Madre una delle principali sua opere.

Il Municipio di Osini

Il palazzo del Municipio di Osini ospita la sua sede e gli uffici che sono in grado di fornire i loro servizi alla popolazione. Sul lato sinistro dell’edificio è presente una versione dell’opera di Maria lai del 2004 denominata Il gioco del volo dell’oca che riproduce il noto tabellone del gioco dell’oca seguendo la linea narrativa ideata dalla lai. Il tabellone è riprodotto in un pannello a muro, ed è accompagnata da un sottotesto narrativo, che costituisce una vera e propria filastrocca, ricca di significati e simbologie. L’opera di Maria lai è presente soprattutto ad Ulassai, dove è realizzata su fondo bianco con i contorni neri, ma è anche qui, nel paese di Osini, dove è realizzata dal fondale nero con i contorni bianchi.

Osini: il Municipio di Osini Osini: veduta laterale del Municipio di Osini Osini-Sul lato del Municipio di Osini una versioni del gioco del volo dell’oca

La chiesa di San Giuseppe che ospita la parrocchia di Santa Susanna Vergine e Martire

Osini: chiesa parrocchiale dedicata a San GiuseppeOsini: chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe: facciataNella piazza centrale del paese, di fronte al Municipio, si trova la chiesa di San Giuseppe che ospita la parrocchia di Santa Susanna Vergine e Martire che era precedentemente presente nella chiesa omonima che si trova ancora oggi in Osini vecchio. Si tratta di uno dei primi edifici, insieme al Municipio, alle scuole e alla Caserma, progettato ed edificato in stile geometrico moderno nel nuovo centro dopo l’alluvione del 1951, ma ha subito nel tempo lavori di restauro che ne hanno modificato notevolmente la fisionomia. La chiesaIl suo interno è abbastanza semplice, presenta una pianta con base longitudinale, con una navata centrale voltata a botte ed una navatella laterale sulla destra. L’abside è arricchito da un bellissimo mosaico che rappresenta l’Ultima Cena. La facciata esterna di colore giallo, presenta nella parte inferiore un breve portico racchiuso da un cancello in ferro battuto e delimitato da tre arcate a tutto sesto, con la parte superiore abbellita da un grande mosaico raffigurante la Sacra Famiglia. I due mosaici sono stati realizzati negli anni sessanta del novecento dal pittore e mosaicista catanese Franco D’Urso, che si è trasferito a Cagliari dove ha lavorato per quasi trent’anni. Il prospetto si conclude con un timpano di forma triangolare con un piccolo oculo circolare, ed è sormontato da una semplice croce. Sul lato destro si eleva l’alto campanile a pianta quadrata. Nella chiesa sono custoditi una bella croce d’argento e alcuni simulacri, tra i quali quelli di San Giorgio, di Santa Susanna, ed una Madonna Assunta dormiente del diciannovesimo secolo.

La ex stazione di Osini e Ulassai

Osini: la ex stazione di Osini e UlassaiDi fronte alla piazza Europa, prendiamo, all’altro lato della via Roma, la via della Stazione, la seguiamo per un centinaio di metri, poi svoltiamo a sinistra in viale San Giorgio che, dopo quasi un altro centinaio di metri, si immette sulla via della lbertà, dove subito a sinistra si trova l’edificio che ospitava la Ex Stazione ferroviaria di Osini e Ulassai che si trova in un’area compresa tra via della lbertà, sulla quale è posta la facciata, ed il viale San Giorgio. Si tratta della stazione intermedia della linea ferroviaria che collegava Gairo, che descriveremo più avanti, con Jerzu, che abbiamo già visitato. Il fabbricato viaggiatori si presenta in ottimo stato di conservazione e mantiene l’aspetto originale, comprese le diciture sulla facciata ed ai lati, oltre alla decorazione sotto la canaletta di scolo del tetto, tipica delle stazioni realizzate dalle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna alla fine del diciannovesimo secolo.

Il Cimitero di Osini

Da dove eravamo arrivati in piazza Europa, proseguiamo verso nord con la via Roma, che uscirà dall’abitato di Osini Nuovo con il nome di SP11 e si dirigerà verso il resto dell’antoco abitato di Osini Vecchio. Percorsi trecento metri dalla piazza Europa, svoltiamo subito a destra nella strada in discesa che, in poche decine di metri, ci porta al muro di cinta ed all’ingresso del Cimitero di Osini.

I resti di Osini Vecchio

Percorrendo la SP11 verso nord, alla distanza di circa un chilometro e mezzo vediamo quanto resta dell’abitato di Osini Vecchio, che è stato abbandonato dopo le grandi alluvioni del 1951.

Prima di arrivare a Osini Vecchio si trovano l’ex lavatoio e le fontane

Proseguendo lungo la via Roma che esce verso nord con il nome di SP11, prima di arrivare nell’abitato di Osini Vecchio, a circa settecento metri dalla piazza Europa, si vede, alla sinistra della strada provinciale, quello che nei tempi passati era il Lavatoio del paese, e che ultimamente è stato sostituito da diverse Fontane potabili.

Osini: arrivando all’ex lavatoio di Osini Vecchio Osini: l’ex lavatoio di Osini Vecchio Osini-Una fontana di Osini Vecchio

L’abitato di Osini Vecchio

Osini: veduta dall’alto di Osini VecchioProseguendo lungo la SP11, poco più avanti si incominciamo a vedere le prime case dell’antico abitato di Osini Vecchio. Nell’affascinante borgo abbandonato, tutto è rimasto com ’era un tempo, ma poco rimane di questo centro se non la seicentesca chiesa dedicata a Santa Susanna, la Canonica e poche case, alcune delle quali ristrutturate negli ultimi anni. Si possono ancora vedere le strade, le tipiche case ogliastrine, spesso a un piano, chiuse da caratteristici portoni in legno. Molte hanno le finestre e le porte ancora intatte, colorate, com ’era consuetudine in quel tempo, di calce azzurra o rossa. Si tratta di un paese fantasma sospeso e immoto, che torna a vivere due giorni all’anno, ad agosto, durante le celebrazioni in onore della Santa, quando le case vengono allestite come nell’antichità e la chiesa apre i suoi portoni a mostre e varie attività. Purtroppo recentemente il paese ha subito molte razzie, tra cui il furto della campana dalla vecchia chiesa parrocchiale.

Osini-Una veduta dell’abitato di Osini Vecchio Osini-Una veduta dell’abitato di Osini Vecchio Osini-Una veduta dell’abitato di Osini Vecchio

La vecchia chiesa parrocchiale di Santa Susanna Vergine e Martire

Osini-Osini Vecchio: la parrocchiale dedicata a Santa SusannaOsini-Osini Vecchio: la parrocchiale dedicata a Santa SusannaDopo l’ex lavatoio, percorsi circa trecento metri si vede una deviazione tutta a sinistra, in salita, che porta al piazzale davanti all’ingresso della vecchia chiesa di Santa Susanna Vergine e Martire che era la chiesa parrocchiale di Osini. Molto bella, è stata costruita nel diciassettesimo secolo in periodo spagnolo, è stata in seguito distrutta dall’alluvione del 1951, ma poi è stata ricostruita conservandone interamente la fisionomia. L’interno ha una pianta a croce latina, e presenta una struttura a navata unica e cappelle del transetto con volta a botte. L’esterno della chiesa è piuttosto semplice, ai lati della parte superiore sono posti due pilastrini ornamentali che racchiudono un elemento decorativo a doppia inflessione, con sotto una piccola nicchia, e sormontato da una croce in bronzo. Sopra il portone in legno è posizionato un rosone con una bianca cornice modanata. Sul lato destro è posizionato il tozzo campanile a una base quadrata, leggermente sproporzionato rispetto al corpo della chiesa, con finestrelle ogivali e cupola cuspidata. Sul lato sinistro, adiacente alla chiesa, si trova quello che era il Cimitero, ormai sconsacrato, circondato da alte mura in pietra calcarea.

Molto partecipata è la Festa in onore di Santa Susanna Martire, patrona di Osini. La Festa liturgica cade il giorno 11 agosto quando la stupenda statua lignea della Martire romana viene portata in processione, dalla chiesa madre in Osini Nuovo, alla sua chiesa situata in Osini vecchia. Qui il Vescovo di Lanusei celebra il pontificale in onore alla Vergine Martire, a cui seguono i festeggiamenti civili che presentano sempre l’offerta della cena a base di carne, formaggio, pane e vino, ed i balli tipici con le gare poetiche. Durante i giorni dei festeggiamenti sono programmate sempre numerose e interessanti attività.

Visita dei dintorni di Osini

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Osini si trovano alcune località di grande bellezza ed anche diversi Nuraghi ed altri siti archeologici. Sono stati, infatti, portati alla luce i resti dei Nuraghi semplici Montumarci, Orruttu, Samuccu, Sangurtidorgia, Sanu, Urceni; del Nuraghe complesso Serbissi; ed anche dei Nuraghi Figumorus e Sa Serra de Is Perdas, tutti di tipologia indefinita.

Il Taccu di Osini

Osini: l’altopiano del TaccuL’Altopiano del Taccu compreso fra i territori dei comuni di Osini, Ulassai, Gairo e Ussassai, si estende per una superficie di circa 30 chilometri quadrati. Rappresenta un’unità morfologica ben definita, formata da coperture calcaree dolomitiche mesozoiche. Da Osini, alla base dell’altopiano, si trova la chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli, ed, inoltre, l’accesso alla parte più alta del Taccu è consentito da una stretta gola, attraversata da una strada asfaltata, denominata strada che attraversa la Scala di San Giorgio, che porta, passando appunto attraverso la Scala di San Giorgio, sull’altopiano del Taccu, che è ricco di emergenze archeologiche.

alla base del Taccu si trova la chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli

Osini: chiesa campestre di San Giorgio di SuelliOsini: chiesa campestre di San Giorgio di SuelliDalla piazza Europa, seguendo la via della Stazione, poi la via San Giorgio, arriviamo sulla via della lbertà, lungo la quale, a sinistra, si trova la ex Stazione ferroviaria. Prendiamo, invece, la via della lbertà verso destra e la seguiamo fino a fuori dall’abitato, e, dopo poco più di un chilometro, vediamo alla sinistra della strada la chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli che, secondo alcuni studiosi, risalirebbe al 1300. La piccola chiesa si presenta con un stile molto semplice, tipica catarreristica delle Chiese campestri della zona dell’Ogliastra, con un’unica navata di pianta rettangolare, con il tetto a capanna con tegole, travi e cannetti in perfetto stile sardo, e con la facciata di colore bianco, il portone in legno ed un piccolo campanile a vela.

Tutti gli anni durante l’ultima settimana di aprile la popolazione di Osini celebra la Festa di San Giorgio Vescovo di Suelli. I festeggiamenti si aprono il venerdì, quando il simulacro del Santo, vestito con i paramenti liturgici, viene portato in processione dalla chiesa madre di Osini a quella campestre a lui dedicata. All’arrivo della statua, dopo le cerimonie religiose seguono le manifestazioni civili, che consistono solitamente in balli e offerta della cena da parte del Comitato organizzatore. Il sabato i festeggiamenti continuano, mentre la domenica, dopo le cerimonie religiose, il simulacro ritorna alla chiesa madre accompagnato da un corteo festante.

Osini-Festa di San Giorgio: simulacro del Santo vestito con i paramenti liturgiciLa storia religiosa del paese di Osini è legata alla figura di San Giorgio Vescovo che è particolarmente venerato in Sardegna, dove gli sono state dedicate diverse Chiese, ed è patrono della diocesi d’Ogliastra. Come attestato dalla sua prima fonte agiografica, che è la Legenda Sanctissimi Georgii Presulis Suellinsis, scritta nel 1117, la gola chiamata la Scala di San Giorgio, che descriveremo più avanti, sarebbe stata aperta da un miracolo di Giorgio Vescovo, che è stato il primo titolare dell’antica diocesi di Suelli. In occasione di una visita pastorale ad Osini, giunto ai piedi un monte impenetrabile, pensando soprattutto ai disagi dei poveri viaggiatori, egli avrebbe elevato una preghiera a Dio, e miracolosamente nel monte si sarebbe aperto uno stretto varco per rendere più breve e facile il cammino. Il varco avrebbe preso simbolicamente il suo nome per ricordarne il passaggio, e sarebbe divenuto, quindi, la Scala di San Giorgio. Nei suoi pressi, inoltre, egli avrebbe fatto scaturire una sorgente d’acqua per alleviare ulteriormente le fatiche dei viandanti. In onore di questi miracoli, gli Osinesi hanno edificato, ai piedi della montagna sulla quale si trova la Scala di San Giorgio, la piccola chiesa campestre a lui intitolata.

Lungo la strada per la Scala di San Giorgio si trova il Campo da Calcio di Osini

Dalla piazza Europa, seguendo la via della Stazione, poi la via San Giorgio, arriviamo sulla via della lbertà, lungo la quale, a sinistra, si trova la ex Stazione ferroviaria. Prendiamo, invece, la via della lbertà verso destra e la seguiamo per duecento metri, poi prendiamo tutto a sinistra una strada in salita che, in una cinquantina di metri, ci porta alla parallela più in alto, che è la via Sardegna. La prendiamo verso destra e la seguiamo fino fuori dall’abitato, dove assume il nome di strada per la Gola di San Giorgio.

Osini: Campo da Calcio Comunale: ingresso Osini: Campo da Calcio Comunale: Campo da gioco

Percorsa per poco più di cinquecento metri la strada per la Gola di San Giorgio, arrivati in località Cosseddu, troviamo, alla destra della strada, la via di accesso al Campo da Calcio Comunale di Osini. Il Campo da Calcio ha fondo in terra battura, ed è dotato di tribune in grado di ospitare 200 spettatori, ed ospita le partite casalinghe della squadra Osini, che partecipa al campionato di calcio di Prima Categoria, nel Girone A in Sardegna.

Proseguendo raggiungiamo la Scala di San Giorgio

La strada che attraversa la Scala di San Giorgio è una la stretta strada asfaltata che si dirige verso ovest e che, un paio di chilometri dopo la deviazione per il Campo da Calcio Comunale, ci porta all’interno della suggestiva gola chiamata Scala di San Giorgio dichiarata con legge regionale del 1989 monumento Naturale della Sardegna, che si apre lungo le pareti che delimitano ad est l’ampio tavolato calcareo dolomitico del Taccu di Osini, altopiano alto quasi mille metri che sovrasta il paese e domina tutta l’Ogliastra. L’altopiano è rivestito da una natura Lussureggiante e maestosa, boschi di lecci, macchia mediterranea costituita da erica, cisto, lentisco, fillirea e corbezzolo, con sorgenti d’acqua fresca e numerosi fenomeni carsici. Non è raro avvistare diversi esemplari di fauna selvatica come il cinghiale, la volpe, il falco pellegrino, il corvo imperiale e il gatto selvatico. Inoltre, negli ultimi anni è stato attivato un progetto per il ripopolamento del cervo sardo, che trova nel Taccu un habitat ideale.

In gergo locale con Scala si intende un accesso ripido e accidentato attraverso un costone roccioso, e nel caso specifico indica un valico naturale di collegamento tra due valli, quella del rio Pardu a nord-est e del Flumineddu a sud ovest. Questa angusta gola si situa ad un’altitudine tra gli 870 ed i 928 metri, offrendo scenari dalla bellezza spettacolare. Essa è delimitata da alte e incombenti pareti rocciose che si alzano verticali per diverse decine di metri, e, cosa del tutto particolare che la rende unica, è attraversata da uno stretto nastro d’asfalto proveniente da Osini, che ne permette una facile visita.

Osini: la Scala di San Giorgio vista dal tacco di Osini Osini: la strada che percorre la Scala di San Giorgio Osini: il passo di San Giorgio Osini: il passo di San Giorgio Osini: la frattura rocciosa detta Sa Brecca ’e Usala Osini: il viottolo che condce alla sommità di Sa Brecca ’e Usala

Si tratta di un luogo di grande suggestione, caratterizzato da numerose diaciasi, nome con il quale si indicano profonde fratture delle masse rocciose, prodotte senza apprezzabile spostamento delle parti generale. La più conosciuta è la cosiddetta Sa Brecca ’e Usala, che attraversa in senso verticale la parte ovest della gola e sprofonda per quasi cento metri. Da qui è possibile risalire lungo le pareti rocciose, che si ergono verticali per qualche decina di metri separate da una brevissima distanza, grazie ad un corto viottolo inframezzato da gradini che conduce, attraverso la vallata Truculu, fino alla sommità, da dove si può ammirare un panorama mozzafiato sulla Valle del rio Pardu. La cima più alta è quella chiamata S’Assa e su Casteddu, ossia la parete del Castello, di oltre 1200 metri di altitudine, che costituisce uno spettacolare punto panoramico da cui è possibile ammirare la Vallata del rio Pardu, nonché il vecchio centro abitato di Osini, abbandonato in seguito all’alluvione del 1951. La sua denominazione ha indotto, per molto tempo, a ritenere che vi fosse ubicato un Castello di età medievale, oggi, tuttavia, sulla base del ritrovamento di numerosi materiali come ceramica e monete romane ascrivibili ad età romano bizantina, la maggior parte degli studiosi propende per ipotizzarvi la sede di una postazione militare romana.

I resti del Nuraghe complesso Serbissi

Osini: il Nuraghe complesso SerbissiOsini-resti del Nuraghe complesso SerbissiAttraversata la Scala di San Giorgio, dopo quattrocento metri arriviamo a un bivio, dove svoltiamo leggermente a destra seguendo le indicazioni. Dopo un chilometro e seicento metri, al termine della strada asfaltata, prendiamo la strada bianca sulla destra indicata come viabilità di accesso al complesso nuragico Serbissi, dopo novecento metri svoltiamo a sinistra per rimanere sulla viabilità di accesso, la seguiamo per un chilometro ed ottocento metri, poi svoltiamo a sinistra e, dopo settecento metri, arriviamo ai piedi dell’altura dove sorge il Nuraghe Serbissi un Nuraghe complesso che è, come ha scritto Giovanni Lilliu, il più bello ed importante di tutti quelli che si trovano sul Taccu di Osini. Edificato a oltre 945 metri di altezza, in una posizione dominante dalla quale si poteva controllare tutta la zona, è senza dubbio il Nuraghe più bello del Taccu di Osini. È un raro esempio di Nuraghe complesso edificato ad alta quota, formato da un mastio centrale, ben conservato, con un diametro di circa dieci metri ed un’altezza residua di quasi sei metri e mezzo, e tre torri laterali, fasciate da un poderoso bastione e collegate all’interno della struttura da uno stretto corridoio. La torre centrale ha due vani interni sovrapposti, la camera inferiore presenta la copertura a tholos ben conservata ed una nicchia nella parete sinistra, mentre la camera del piano superiore, raggiungibile con una scala a sinistra del corridoio d’ingresso, è quasi interamente crollata. Le torri laterali ed il bastione di protezione sono state quasi certamente realizzate in epoche successive.

Osini-resti del Nuraghe complesso Serbissi Osini-resti del Nuraghe complesso Serbissi Osini-resti del Nuraghe complesso Serbissi Osini-resti del Nuraghe complesso Serbissi Osini-resti del Nuraghe complesso Serbissi

Attorno al Nuraghe si trovano i resti di un Villaggio nuragico costituito da otto capanne circolari in pietra e argilla, pavimentate con ciottoli, alcune delle quali di ampie dimensioni. Più a valle sono presenti, inoltre, due Tombe di giganti una a filari con stele centinata, e vicino ad esse si trova una sorgente che costituiva presumibilmente una Fonte sacra.

La grotta di Sebissi

Osini: la grotta di SebissiOsini: la grotta di Sebissi: entrata della grottaLungo la strada che porta sulla cima della collina sulla quale sorge il Nuraghe, circa venti metri più a valle, troviamo gli ingressi della Grotta di Sebissi accessibile da due entrate distinte, una ad est e l’altra ad ovest. È quasi un tunnel naturale, che permette di attraversare la montagna sottostante il Nuraghe complesso Serbissi, e contiene due grandi sale circolari collegate da un corridoio. Pur non essendo grandissima, si ritiene che la grotta fosse frequentata già in epoca prenuragica, e che sia stata utilizzata anche successivamente, forse come magazzino e come ambiente di conservazione delle derrate alimentari. Ed ancora pochi anni fa i pastori continuavano ad utilizzarla in questo modo. Nelle vicinanze della tomba, come all’interno della grotta e nei pressi del Nuraghe, sono stati ritrovati diversi frammenti ceramici.

I resti del Nuraghe semplice Urceni

Osini-resti del Nuraghe semplice UrceniAttraversata la Scala di San Giorgio, dopo quattrocento metri arriviamo a un bivio, dove svoltiamo leggermente a destra seguendo le indicazioni. Dopo un chilometro e seicento metri, al termine della strada asfaltata, prendiamo la strada bianca sulla sinistra, la seguiamo per tre chilometri ed arriviamo a cedere, alla destra della strada, il Nuraghe Urceni. Si tratta di un Nuraghe semplice che è stato edificato su uno sperone roccioso a 920 metri di altitudine, a strapiombo proprio nel lato dell’ingresso, in una zona panoramica in mezzo a un bosco di lecci, da dove è possibile ammirare gran parte dell’altopiano del Taccu. La strada per arrivarci non è delle migliori, ma comunque vale la pena arrampicarsi a piedi sino alla fine della vallata. Il complesso nuragico di Urceni è formato da ben sette ambienti, tutti diversi tra loro. Si tratta di un Nuraghe e vari edifici circolari, protetti da un alto muro nel lato più esposto. Il Nuraghe è del tipo monotorre, ha un diametro di sei metri ed un’altezza residua di cinque metri, con una porta di ingresso molto imponente soprattutto se si considerano le piccole dimensioni del Nuraghe. La volta a tholos della camera è quasi del tutto crollata, mentre è ben conservata la scala, ricavata nello spessore murario, che portava al piano superiore. Fino a pochi anni fa, date le sue buone condizioni, veniva utilizzato come rifugio dai pastori.

Osini-resti del Nuraghe semplice Urceni Osini-resti del Nuraghe semplice Urceni Osini-resti del Nuraghe semplice Urceni

Dietro il Nuraghe si trova un Villaggio nuragico composto da diversi edifici circolari, alcuni ben conservati. L’intero complesso è protetto da alte mura, in buono stato di conservazione, con un ingresso a corridoio che permetteva di entrare nel villaggio fortificato. Nelle vicinanze del Nuraghe e del villaggio, sono stati ritrovati frammenti di tegami, ciotole e tazze in ceramica. Nella vallata sottostante, vi è una Fonte sacra con lo stesso nome del Nuraghe.

I resti del Nuraghe semplice Orruttu

Osini-resti del Nuraghe semplice OrruttuAttraversata la Scala di San Giorgio, dopo quattrocento metri arriviamo a un bivio, dove svoltiamo leggermente a sinistra seguendo le indicazioni che ci fanno scendere nella vallata di Truculu. Percorsi due chilometri, arriviamo al centro della vallata di Truculu, e vediamo alla sinistra della strada il Nuraghe Orruttu. Si tratta di un Nuraghe semplice di tipo monotorre, edificato a 816 metri di altezza in pietra calcarea, con una camera interna dotata di volta a tholos. Ha un diametro di dodici metri con un’altezza residua di quattro metri e mezzo. È costruito con blocchi di calcare locale di grandi dimensioni, squadrati al fine di meglio sfruttare il terreno sottostante. Non era ben conservato: delle murature si conservavano solo per pochi filari, si intravedeva l’ingresso di forma trapezoidale architravato e l’interno era ingombro di crolli. Un recente restauro, ha però evidenziato, nella camera interna, la presenza di due nicchie e della scala interna.

Osini-resti del Nuraghe semplice Orruttu Osini-resti del Nuraghe semplice Orruttu Osini-resti del Nuraghe semplice Orruttu Osini-resti della capanna nuragica di Orruttu

È attestata la sua frequentazione dal Bronzo Medio al Bronzo recente, ed è stato ritrovato tra i blocchi della muratura un piccolo bracciale in bronzo a cerchio aperto, a sezione circolare. Nei pressi del Nuraghe si trovano i resti di una Capanna nuragica circolare, con davanti all’ingresso un atrio a pianta rettangolare.

I resti del Nuraghe semplice Sanu

Osini: il Nuraghe semplice SanuOsini-resti del Nuraghe semplice SanuProseguiamo lungo la strada che ci ha portati a visitare il Nuraghe Orruttu, dopo appena duecentocinquanta metri prendiamo la deviazione in una strada bianca sulla sinistra che, in cinquecento metri, si immette in una trasversale. La prendiamo verso destra e, in altri cinquecento metri, verso la fine della vallata di Truculu, troviamo alla destra della strada il Nuraghe Sanu. È un Nuraghe semplce di tipo monotorre, edificato a 812 metri di altitudine, con una camera interna dotata di volta a tholos. Ha un diametro di dodici metri e mezzo, doveva essere molto alto ma oggi ha una altezza residua di sei metri mancando di tutta la parte superiore. realizzato con blocchi di calcare locale molto ben squadrati, è discretamente conservato, ma ha l’ingresso ostruito dai crolli che ne ingombrano anche l’interno. Durante gli scavi sono stati ritrovati anelli di bronzo a cerchio aperto molto sottili, con le estremità appuntite.

Osini-resti del Nuraghe semplice Sanu Osini-resti del Nuraghe semplice Sanu Osini-resti del Nuraghe semplice Sanu

Nelle vicinanze del Nuraghe, si trovano due Tombe di giganti di ognuna delle quali si conserva solo il filare inferiore di pietre, sia della camera funeraria che della facciata. recenti scavi attestano la loro frequentazione dal periodo del Bronzo Medio fino al Bronzo recente, con una successiva rifrequentazione anche in epoca successiva. La tomba A conserva, dell’esedra, cinque lastroni infissi nel terreno del lato destro, ed un solo lastrone molto grande di quello sinistro, che costituiva uno degli stipiti dell’ingresso. La camera funeraria è lunga quasi dieci metri e larga quasi un metro. Conserva solo parte del perimetro esterno ed è priva dei lastroni di copertura. La tomba B conserva, dell’esedra, quattro lastroni del lato destro e tre lastroni di quello sinistro. Il corpo della camera è appena ricostruibile dato che risulta quasi del tutto distrutto.

Osini-Tombe di giganti del Nuraghe Sanu-resti della tomba A meglio conservata Osini-Tombe di giganti del Nuraghe Sanu-resti della tomba Ba

La chiesa campestre di Nostra Signora della Fede

Passata la deviazione sulla sinistra nella strada bianca che ci ha portati al Nuraghe Sanu, proseguiamo lungo la strada che ci ha portati a visitare il Nuraghe Orruttu ed il Nuraghe Sanu. Percorsa per un chilometro, arriviamo di fronte all’Hotel ristorante Pizzeria Scala San Giorgio, dove un sentiero sulla sinistra ci porta alla chiesa campestre di Nostra Signora della Fede. Localizzata nella quieta campagna di Osini, la piccola piccola chiesa campestre si presenta con un’unica navata a pianta rettangolare, il cui interno è stato tinteggiato di colore giallo canarino con degli inserti caratteristici in muratura di pietra locale. La facciata si presenta molto semplice con un portone in legno, una pccola tettoia in tegole ed una piccola finestra di forma circolare sovrastante la porta, il tetto a capanna in stile sardo con travi in legno e tegole. In fondo alla chiesa, sul lato posteriore, è presente anche un piccolo campanile.

Osini: chiesa campestre di Nostra Signora della Fede Osini: chiesa campestre di Nostra Signora della Fede: facciata

Il 14 ed il 15 agosto, nella chiesa campestre dedicata a Nostra Signora della Fede, in località Taccu si svolge la Festa della Madonna della Fede, nella quale si svolgono i festeggiamenti in onore della Madonna di Taccu.

L’Anfiteatro e la ex Colonia che è diventua una struttura ricettiva

Osini: l’Anfiteatro vicino alla ex colonia di TaccuAccanto alla chiesa campestre si trovano la Caserma dell’Ente Foreste e diverse strutture turistiche, tra le quali una Struttura dormitorio nella quale vengono ospitati i visitatori, una Struttura per arrostire che viene utilizzata, appunto, dai visitatori per arrostire. Ci si trova, inoltre, un Anfiteatro che viene utilizzato durante le vacanze dei ragazzi nel periodo estivo. È presente, inoltre, la ex Colonia, che ora è diventura una struttura turistica ricettiva, ossia l’Hotel ristorante Pizzeria Scala San Giorgio, che abbiamo visto appena arrivati.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Osini faremo una deviazione della parte nord orientale della Barbagia di Seulo e ci recheremo a visitare Ussassai il paese che vedremo con il suo centro e con i suoi dintorni.


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