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Palau con i suoi dintorni e poi le spiagge della costiera occidentale verso Santa Teresa


In questa tappa del nostro viaggio, risalita la costiera occidentale del Golfo di Arzachena, ci recheremo a visitare Palau con le sue spiagge e con il suo porto, dal quale ci si imbarca per recarsi a visitare l’arcipelago di la Maddalena .

La regione storica della Gallura

La regione storica della GalluraLa regione storica della Gallura (nome in gallurese Gaddùra, in lingua sarda Caddùra) occupa l’estremità nord orientale dell’Isola, delimitata a sud dal massiccio granitico del Monte limbara, a sud ovest dal corso inferiore del fiume Coghinas, a sud est dal monte Nieddu nei comuni di San Teodoro e Budoni. È stata, nell’alto periodo medioevale, uno dei quattro giudicali sardi. Principale risorsa economica di questa regione è il turismo, sviluppatosi a seguito della realizzazione del famoso insediamento turistico dell’area del Consorzio Costa Smeralda, oltre all’industria del sughero e del granito, nelle quali ha raggiunto primati a livello internazionale. I comuni che ne fanno parte sono Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Golfo Aranci, la Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Palau, Sant’Antonio di Gallura, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba. In Gallura si parla il Gallurese, che è di ceppo toscano ed ha forti analogie con il còrso, è infatti molto simile al dialetto parlato nel distrello di Sarlene nel sud della Corsica, ma conserva alcuni influssi derivanti dal logudorese, che era parlato nel territorio antecedentemente, durante il periodo giudicale.

Risalendo il golfo di Arzachena entriamo nell’area Comunale di Palau

Raggiunto il fondo del golfo di Arzachena, abbiamo ripreso la litoranea SP13, che è risalita lungo la costa occidentale del Golfo di Arzachena. Percorsi dieci chilometri da dove avevamo imboccato la SP13, arrivati a circa sei chilometri e mezzo da Palau, lasciamo il comune di Arzachena ed entriamo in quello di Palau.

Le spiagge di Punta Saline e di Cala di lepre nella frazione Palau denominata le Saline

Palau: le Saline: la frazione le Saline affacciata sul suo golfoEntrati nell’area Comunale di Palau, proseguendo sulla SP13 per circa novecento metri, arriviamo a dove questa strada provinciale termina, ed, alla rotonda, prendiamo la prima uscita che è verso destra la SP121. Dopo duecento metri prendiamo la prima traversa a destra seguendo le indicazioni per il Camping Capo d’Orso, campeggio che si affaccia sull’ampio golfo delle Saline, passato il quale la strada ci conduce nel centro della frazione le Saline (altezza metri 17, distanza 5.7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 14), una piccola frazione Palau nella quale si trova il Villaggio le Saline. Nella frazione si trovano due belle spiagge, a sud la spiaggia delle Saline, e verso nord la spiaggia di Cala di lepre.

Seguendo la strada che costeggia il campeggio per seicento metri, troviamo sulla destra una sterrata che porta alla spiaggia delle Saline un bel litorale sabbioso circondata da una fitta macchia mediterranea. In un tratto di natura in parte solitaria e selvaggia, la strada passa tra il grande stagno retrodunale delle Saline e l’arenile, costituito da sabbia dorata e grossolana, intervallata da qualche sasso, che si affaccia su un mare verde, poco profondo, talvolta, però, poco trasparente. Il fondale poco profondo e le caratteristiche dell’arenile rendono questa spiaggia particolarmente adatta ai giochi dei bambini. La località è luogo ideale per gli amanti del windsurf, è presente infatti anche un’attrezzata Scuola di vela. Tra i servizi, sono presenti un ampio parcheggio, adatto anche ai camper e strutture per i diversamente abili.

Palau: le Saline: la spiaggia di Punta Saline Palau: le Saline: la spiaggia di Cala di lepre

La bandiera BluIl litorale di fronte allo stagno delle Saline è stato insignito anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Seguendo la strada che costeggia il campeggio per altri quattrocento metri, la strada ci porta alla spiaggia di Cala di lepre che si trova nell’insenatura omonima alla sua destra, mentre alla sinistra, alle spalle della spiaggia, si trova lo stagno di Cala di lepre. La spiaggia ha le stesse caratteristiche della spiaggia di Punta Saline.

La Cantina la Contralta con un vino premiato dal Gambero Rosso

Proseguendo sulla SP121 per circa settecento metri, svoltiamo a destra e prendiamo la via del Villaggio degli Svedesi, dopo cinquecento metri svolta a sinistra per rimanere su via del Villaggio degli Svedesi e, percoso un centinaio di metri, si vede, al civico numero 1 della via del Villaggio degli Svedesi, la Cantina La Contralta.

Tre Bicchieri del Gambero RossoPalau-La Cantina la ContraltaLa Cantina la Contralta, nata in un territorio di rara bellezza che incute e impone rispetto. Il nome deriva dal toponimo di una piccola spiaggia adiacente a uno dei due poderi della Tenuta, che si trova sotto il monumento naturale della Roccia dell’Orso, di fronte all’area del Consorzio Costa Smeralda, a Palau. È un angolo di mare della Sardegna nord orientale che ha dato il nome all’azienda vitivinicola concentrata esclusivamente sui vitigni tradizionali dell’isola, vermentino, cannonau e carignano. La Contralta è molto più che una Cantina, è un progetto visionario di valorizzazione della terra, dei vitigni tradizionali, degli uomini e delle donne che la vivono e la amano attraverso il coinvolgimento di ogni protagonista di questa impresa. Una nuova realtà che vuole utilizzare tutto quello che la natura in Sardegna ha da offrire, graniti, venti, macchia mediterranea, sole, salsedine. La Contralta ci mette il lavoro, le conoscenze tecniche e scientifiche, l’esperienza e l’intuito. La Cantina La Contralta ha ottenuto dalla guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso il riconoscimento dei Tre Bicchieri per il suo vino Cannonau di Sardegna l’Ora Grande 2020.

L’insenatura di Porto Mannu con la spiaggia di Vena longa

Proseguendo sulla SP121 per altri novecento metri, questa strada provinciale si immette sulla SP123, che prendiamo verso destra in direzione est. Proseguendo per circa cinquecentocinquanta metri, troviamo sulla destra una strada privata che porta verso Cala di lepre. Proseguendo per altri settecento metri, la SP123 termina su una strada che, verso sinistra, porta verso la Roccia dell’Orso, mentre noi prendiamo verso destra. Seguita questa strada per centoventi metri, troviamo un bivio, che, a sinistra, porta verso l’Hotel Capo d’Orso, mentre noi proseguiamo dritti in una strada a traffico limitato. La seguiamo per seicentocinquanta metri, poi prendiamo a destra, e, dopo duecentocinquanta metri, arriviamo all’Insenatura di Porto Mannu, con un suo piccolo molo, che è separata dall’insenatura di Cala di lepre che si trova più a sud da un piccolo promontorio. Sull’insenatura di Porto Mannu si affaccia la spiaggia di Vena longa.

Palau: il porto Mannu: la spiaggia di Vena longaLa bellissima spiaggia di Vena longa situata all’interno dell’insenatura di Porto Mannu, è ben conosciuta per il suo mare cristallino e la splendida macchia mediterranea che la circonda. Si tratta di una spiaggia assai frequentata, che offre il vantaggio di arrivarci in macchina, soprattutto per le famiglie con bambini, ed è da preferirsi soprattutto quando soffiano i venti da ovest in quanto offre un buon riparo. La spiaggia è dotata di numerose strutture turistiche, è circondata da villaggi, ed offre diversi servizi tra i quali un centro benessere.

La frazione Capo d’Orso

Torniamo indietro fino al bivio che porta verso l’Hotel Capo d’Orso, prendiamo questa strada parzialmente a traffico limitato, e la seguiamo per quattrocento metri, dove prendiamo una deviazione sulla sinistra, che, in duecento metri, ci porta alla frazione Capo d’Orso (altezza metri 63, distanza 5.1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 50), che è una frazione Palau nella quale si trova l’Hotel Capo d’Orso.

L’insenatura di Cala Capra con le sue spiagge ed il suo porticciolo

Evitando la deviazione per la frazione Capo d’Orso, proseguiamo per altri duecento metri ed arriviamo nell’insenatura di Cala Capra nella quale si trova a sinistra il Porticciolo turistico di Cala Capra, al centro la spiaggia di Cala Capra, ed, alla destra, l’insenatura con la piccola Spiaggetta di Cala Capra.

Qui è presente un litorale sabbioso con calette rocciose tra salici ed un bosco di eucalipti,su una piccola penisola sovrastata dalla roccia dell’Orso, al centro del quale si trova la spiaggia di Cala Capra con la spiaggia di Cala Casotto che vedremo più avanti, una tra le spiagge più piccole della costa di Palau, ed è assai nota per il suo mare cristallino e per la sua bellezza selvaggia e incontaminata. L’arenile sabbioso è abbastanza ampio e degrada in mare dolcemente, permettendo il gioco dei bambini in tutta sicurezza.

Palau: Cala Capra: la spiaggia di Cala Caprae Palau: Cala Capra: la spiaggetta di Cala Capra Palau: Cala Capra: molo del porticciolo turistico di Cala Capra

alla destra della spiaggia si trova, in una piccola insenatura, la Spiaggetta di Cala Capra ed alla sua sinistra si trova il Porticciolo turistico di Cala Capra.

La bellissima Roccia dell’Orso

Da dove abbiamo imboccato la SP123, percorsi poco più di un chilometro e duecento metri, la SP123 termina su una strada che, verso sinistra, porta verso la Roccia dell’Orso. Questa strada, dopo circa cento metri, permette di parcheggiare e di prendere verso sinistra un sentiero pedonale in buone condizioni, lungo circa cinquecento metri, che ci fa arriviare ad ammirare la Roccia dell’Orso una roccia granitica alta 122 metri scolpita dagli agenti atmosferici che le danno la forma di la forma di un grosso orso accovacciato sulle zampe posteriori col capo rivolto verso il mare. La sua roccia granitica si presenta alterata in superficie, per questo è caratterizzata da un colore giallo rosato. L’orso è raffigurato anche nello stemma Comunale del paese. La roccia era nota dall’antichità, quando, essendo visibile da grandi distanze, veniva utilizzata come punto di riferimento dai navigatori, come ricorda il geografo e astronomo alessandrino Tolomeo, nel secondo secolo, che nelle sue cartografie denominava il sito della roccia Arcti Promontoria, ossia Il promontorio dell’Orso, e che racconta che la roccia incuteva paura ai naviganti perché in grado di attirare le navi con la forza di una grandissima calamita. Per la sua bellezza, è oggi il monumento naturale più visitato della Sardegna, dall’alto del quale si ha una bella veduta del paese chiamata Palau e di tutta la sua costa. Il territorio su cui insiste la roccia dell’Orso è interessante anche dal punto di vista archeologico, e la presenza umana è testimoniata da alcune tombe in tafone e dall’industria litica di epoca neolitica ritrovata nelle vicinanze. Nel tratto di mare antistante sono stati poi rinvenuti numerosi relitti di navi onerarie di epoche diverse, che testimoniano un intenso traffico commerciale lungo la costa orientale della Sardegna.

Palau: la montagna sulla quale si vede la rocca dell’Orso Palau: la roccia dell’Orso Palau: la roccia dell’Orso Palau: veduta di Palau dall’alto della roccia dell’Orso

I resti dell’Opera ossia della Batteria Militare di Capo d’Orso

Palau: i resti della Batteria Militare di Capo d’OrsoArrivati al parcheggio per la Roccia dell’Orso, passato un cancello proseguiamo per cento metri lungo la strada sterrata ed iniziamo ad attraversare i resti dell’Opera ossia della Batteria Militare di Capo d’Orso che si sviluppa verso nord, si tratta di un forte militare in disuso, costruito per la difesa delle Bocche di Bonifacio. Tra le tante fortificazioni militari presenti in Sardegna, la postazione di Palau merita un’attenzione particolare sia per le dimensioni, sia per il suo ruolo storico nella difesa da un ipotetico tentativo di invasione dell’Isola. Nel 1851, subito dopo la prima Guerra d’Indipendenza, i Savoia inviano a Palau il Generale Verani, che esamina il sistema difensivo ipotizzando lo scenario di una nuova invasione della Sardegna, tuttavia, a causa della mancanza di fondi, nel 1857 il governo sabaudo viene costretto a decretarne l’abbandono. Trent’anni più tardi si torna a considerare il concetto di fortificazione costiera, e, per questo motivo, la fortezza viene recuperata ed assume un ruolo attivo, dotandola di artiglieria in grado di colpire le navi anche su lunghe distanze. La fortezza viene ampliata con la costruzione di una nuova caserma con capienza di cinquanta uomini, e altri edifici, scuderie e una polveriera. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la fortezza perde di importanza, ed il progetto di sistemazione dell’area, in via di dismissione da parte del Demanio militare, lo destina a struttura di accoglimento per i visitatori.

La spiaggia di Punta Cardinalino

Partendo da dove abbiamo incontrato la fortificazione, prendiamo verso destra la sterrata che porta in direzione della costa. Percorsi quasi ottocento metri, prima verso sud e poi in direzione est, arriviamo sulla costa, dove troviamo un sentiero, sulla sinistra, che ci porta alla spiaggia di Punta Cardinalino, che si trova sul lato orientale del promontorio di Capo d’Orso, dopo aver passato la Cala Capra e superato la Punta Cardinalino.

Palau: la spiaggia di Punta CardinalinoLa spiaggia di Punta Cardinalino si trova in uno degli angoli più suggestivi della Gallura, praticamente sotto la famosa roccia granitica dell’Orso. Totalmente immersa nella macchia mediterranea, tra rocce frastagliate, questa spiaggia offre spettacolari acque cristalline e totale tranquillità. Non offre servizi ed è poco frequentata, ma il suo mare incantevole è l’ideale per emozionanti escursioni subacquee. Purtroppo, però, è raggiungibile con una certa difficoltà, lungo la strada per Capo d’Orso che abbiamo descritta, o a piedi attraverso un sentiero che parte da Capo d’Orso, o uno che parte da Cala Capra, i quali passano attraverso i villaggi turistici. è, comunque, raggiungibile dal mare con imbarcazioni private.

Sulla punta dell’Orso si trova il fanale di Capo d’Orso e, un poco più all’interno, il vecchio faro di Capo d’Orso

Palau-nuovo fanale e dietro di esso il vecchio faro di Capo d’OrsoSull’estremità del promontorio di Capo d’Orso si trova il Nuovo fanale di Capo d’Orso e, un poco più all’interno, i resti del Vecchio faro di Capo d’Orso. L’estremità del promontorio è raggiungibile via terra, attraverso uno stretto sentiero che parte dalla batteria ottocentesca situata a monte e si dirige verso nord est, o anche attraverso un altro sentiero, che parte dopo trecentocinquanta metri sulla sinistra dalla strada che porta verso la spiaggia di Punta Cardinalino. È anche raggiungibile via mare grazie a un comodo ormeggio a pochi metri dall’immobile. La struttura del vecchio faro è quella tipica dei fari, dalle linee essenziali e dalle forme semplici, l’immobile si sviluppa su due piani fuori terra e si presenta in stato di totale abbandono, ed è stato sostituito da un più moderno sistema automatizzato, chiamato il Nuovo fanale di Capo d’Orso.

L’insenatura di lo Stintino con le sue due spiaggette

Ritorniamo indietro, a dove, dalla SP121, abbiamo preso verso destra la SP123 per raggiungere l’insenatura di Porto Mannu e la frazione Capo d’Orso. Percorsa per cinquecento metri la SP123, prendiamo verso sinistra una strada sterrata che ci porta in direzione nord, dove il promontorio di Capo d’Orso si chiude ad ovest con l’ampia insenatura, o fiordo, nota con il nome di Lo Stintino, che la separa dalla costa dove si sviluppa l’abitato di Palau.

Palau: l’insenatura di lo Stintino con le sue due spiaggettePercorsi ottocento metri su questa deviazione che costeggia il lato orientale della profonda insenatura nota con il nome di Lo Stintino troviamo sulla sinistra della sterrata due Piccole ed interessanti spiaggette, proprio lungo la costa della Sardegna settentrionale, nel territorio di Palau. La spiaggette hanno la sabbia bianca, e si affacciano su uno splendido mare color smeraldo.

Il punto panoramico sulla collina di Baragge

Palau: veduta dal punto panoramico di BaraggeDa dove la SP13 è terminata, ed, alla rotonda, abbiamo preso la SP121 verso destra, seguiamo questa strada per un chilometro e seicento metri e, seicentocinquanta metri prima che la SP121 vada ad immettersi sulla SP123, voltiamo a sinistra sulla strada panoramica per Baragge. Seguita questa strada panoramica per poco più di un chilometro, arriviamo in cima alla collina di Baragge, in cui sorge il forte omonimo. Qui si trova, alla sinistra della strada, il Punto panoramico di Baragge dove si può parcheggiare, con panchine che guardano verso l’arcipelago di Maddalena, pannelli con scritta la storia, e una rosa dei venti con le varie indicazioni. Dal punto panoramico si gode di una splendida vista su Palau, con lo sguardo che spazia dalle isole dell’Arcipelago di la Maddalena fino alla Corsica.

Sul retro del punto panoramico si trovano i resti dell’Opera ossia della Batteria Militare di Baragge

Sul retro del punto panoramico, ossia alla sinistra della strada panoramica, si trova l’ingresso principale dell’Opera Baragge, ma un cancello chiuso e filo spinato ne impossibilitano l’accesso. Proseguendo la strada in discesa direzione Capo d’Orso, a circa un centinaio di metri di distanza, parte uno sterrato sulla destra, percorribile solo a piedi, che porta alle mura della fortezza, da dove è possibile entrare per visitarla. Palau-resti dell’Opera ossia della Batteria BaraggeIl punto panoramico e l’Opera Baragge sono raggiungibili anche dalla SP121, provenendo da Capo d’Orso, e prendendo sulla sinistra la strada panoramica, che ce li fa raggiungere dopo circa un chilometro e cento metri. L’Opera ossia la Batteria Militare di Baragge viene realizzata nel 1893, quando la posizione centrale nello sviluppo del litorale sardo, nel suo punto più elevato e dominante, viene scelta per costruirla allo scopo di proteggere la vicina Opera di Capo d’Orso e coadiuvarla contro attacchi provenienti dall’interno, e che forma il caposaldo della difesa di tutto il litorale. Oltre all’armamento, alle numerose riservette ed ai magazzini a polvere, la Batteria Militare comprendeva una caserma della capacità di 180 uomini, con corpo di Guardia, magazzini per i materiali, cucina e prigioni.

Il Campo Sportivo di Palau

Palau: lo stadio Comunale di PalauProseguendo lungo la strada panoramica per circa ottocento metri, si vede, alla sinistra della strada, l’ingresso dello Stadio Comunale che è il Campo Sportivo di Palau. Si tratta di un Campo da Calcio, con la pista d’atletica leggera, e tribune in grado di ospitare circa 800 spettatori. Lo stadio ospita le partite dell’Unione Sportiva Palau, che milita in Seconda categoria nel girone N.

Raggiungiamo il paese chiamato Palau

Proseguendo dopo il Campo Sportivo, la strada ci porta all’interno dell’abitato di Palau, che oggi è un rinomato centro turistico ed ha come risorsa principale il turismo estivo, prevalentemente tramite locali, alberghi e turismo annesso.

Ci si può arrivare anche da dove, dalla SP121, abbiamo preso verso destra la SP123. La prendiamo ora, invece, verso sinistra, dove la strada provinciale assume il nome di via Capo d’Orso, e, percorsa per due chilometri e mezzo, ci fa raggiungere il centro dell’abitato di Palau. Da dove siamo entrati dal territorio di Arzachena a quello di Palau, a parte le deviazioni, per raggiungere il centro di Palau abbiamo percorso, con la SP13, la SP121 e la SP123, poco più di sei chilometri.

Il comune chiamato Palau

Palau: veduta panoramica dell’abitatoPalau-Stemma del comuneIl comune chiamato Palau (nome gallurese Lu Palau, altezza metri 5 sul livello del mare, abitanti 4.034 al 31 dicembre 2021) è un grazioso centro turistico situato nella parte nord orientale della Provincia di Sassari, sulla costa della Gallura, proprio di fronte l’isola Santo Stefano ed all’isola la Maddalena. Il paese chiamato Palau è attraversata dalla SS133 di Palau e dalla SS125 Orientale Sarda, ed ha un proprio porto. Il suo territorio Comunale, classificato di collina, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate.

Origine del nome

L’origine del suo nome risale al quattordicesimo secolo, quando i pescatori del luogo indicavano col termine Parago, da cui è derivato il termine Parao, i punti della costa ritenuti più sicuri e ben riparati dal vento.

La sua economia

Anticamente il paese chiamato Palau basava la sua economia sull’agricoltura e sulla pastorizia, ma la vicinanza con l’isola la Maddalena ha sostituito queste attività con l’industria turistica. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumi e frutta, e si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è discretamente sviluppata, ed opera nei comparti della pesca e della piscicoltura, estrattivo, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, cantieristico, della produzione di mobili, gioielleria e oreficeria. L’apparato ricettivo offre numerose possibilità di ristorazione e di soggiorno. La sua splendida posizione geografica sulla costa della Gallura, il porto collegato con l’arcipelago di la Maddalena e la buona organizzazione turistica, la rende meta molto frequentata da visitatori provenienti da tutto il mondo.

Brevi cenni storici

Secondo l’Odissea, Ulisse arrivò a Palau con la sua flotta e ci trovò un popolo, i Lestrigoni, con la fama di essere un popolo di cannibali, tradizione che ha dato per lungo tempo sospetti sulla sua popolazione. Famosissima nell’antichità era la roccia dell’Orso, che veniva utilizzata dagli antichi navigatori come punto di riferimento naturale. Domenico MillelireLa prima citazione di Palau ricorre, durante la dominazione sabauda, nelle carte catastali Piemontesi. Nel 1793, nel corso della guerra tra la nuova repubblica Francese ed il Regno di Sardegna, vi è un attacco francese a Palau, ma il giovanissimo luogotenente Napoleone Bonaparte, che tenta di occupare l’isola la Maddalena, viene respinto con la sua flotta dai marinai locali, guidati dal nocchiero Domenico Millelire, che ha portato i cannoni sulla costa, e dai pastori che, appostati lungo le coste, bersagliano con armi leggere le navi francesi. Il primo insediamento documentato è quello di Giovan Domenico Fresi, noto con il nome di Zecchino, che abbandona le campagne di Aggius, dove abitava, per trasferirsi a Palau. Sul comignolo della sua casa, nel centro storico del paese, è ancora possibile leggere la data del suo insediamento, il primo agosto del 1875. Il primo nucleo cittadino è subito successivo, quando i pastori tempiesi che abitavano le campagne circostanti costituiscono le prime abitazioni del paese, soprattutto per aver modo di controllare i loro terreni. Vi sono, poi, molti nuclei familiari che dall’interno si trasferiscono sulla costa, richiamati dalla riChiesta di manovalanza per la costruzione delle fortezze di Monte Altura, Capo d’Orso, Baragge. La grande quantità di roccaforti che domivano il mare ricordano l’importanza strategica del luogo, a partire dalle conquiste piemontesi risalenti alla fine del settecento, fino alle due guerre mondiali. Il paese chiamato si sviluppa nell’ottocento e la sua espansione è dovuta, inizialmente, al suo ruolo di paese chiamato frontiera, dato che è diventata il porto di imbarco per l’isola la Maddalena, e dato che verso l’entroterra è collegata come Stazione ferroviaria della ferrovia a scartamento ridotto che collega Sassari con Tempio Pausania e con Palau. Un’ulteriore crescita si ha poi per la tendenza dei cittadini di Tempio Pausania, di cui Palau era una frazione, ad avervi la propria residenza estiva. Palau è rimasta una frazione tempio anche in periodo repubblicano, fino al 1959, anno in cui si è decisa la sua costituzione in comune autonomo. Del comune di Palau nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la provincia, da quella di Sassari a quella nuova di Olbia e Tempio Pausania, per poi tornare nel 2016, dopo l’abolizione di questa provincia, di nuovo in quella di Sassari.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Palau

Palau: locandina del Carrasciali Palaesu ossia del Carnevale PalaeseTra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Palau, segnalamo a febbraio il Carrasciali Palaesu, il Carnevale Palaese, sempre più ricco di partecipanti, durante il quale le strade vengono animate da spettacoli, eventi di vario tipo, fino alla sfilata dei carri allegorici, suo vero punto di forza; il primo maggio si solgono le celebrazioni religiose in onore di San Giorgio, una meta importante per i devoti dove si festeggia con spuntini all’aperto in grandi bancate e fisarmonica in onore del Santo, famoso per la sua raffigurazione con la lancia conficcata nel corpo di un drago durante un combattimento a cavallo; dal 15 giugno al 15 settembre a Palau si svolge la Mostra Mercato dell’Artigianato Artistico, una vetrina dei prodotti dell’artigianato, esposti in via fonte Vecchia, durante la quale le serate estive sono animate da numerose rappresentazioni di musica, Teatro e spettacoli vari la prima domenica di settembre si svolge la Festa patronale della Nostra Signora del Mare e di San Mauro, che inizia con una processione nei costumi tradizionali sardi, seguono balli in costume e canti accompagnati dall’organetto diatonico e dalle launeddas, una processione a mare, sfilate o competizioni tra natanti e, in chiusura, i fuochi d’artificio; la Festa della Patrona, la Madonna delle Grazie, si celebra la prima domenica di settembre, il cui momento più particolare e finale è la processione in mare.

Visita del centro di Palau

L’abitato, interessato forte da espansione edilizia, si estende lungo un promontorio a ridosso di una piccola baia chiusa ad oriente dal più basso promontorio di Punta Nera. Entriamo in Palau arrivando da Capo d’Orso con la SP121, che, all’interno dell’abitato, assume il nome di via Capo d’Orso. La prendiamo da dove da est la SP123 arriva sulla SP121 e la seguiamo verso ovest per settecento metri, e da qui iniziamo a visitare l’abitato, partendo dalle sue spiagge a sud dell’abitato.

alla base del promontorio di Punta Nera si trova la piccola spiaggia di Cala Casotto e più a nord la Baia Saraceno

Vediamo, ora, le sue diverse spiagge, partendo da quelle che si trovano sul promontorio di Punta Nera. Entrando in Palau da Capo d’Orso con la SP121, ed averla presa da dove da est la SP123 arriva sulla SP121, seguiamo la SP121, che all’interno dell’abitato assume il nome di via Capo d’Orso, verso ovest per ottocento metri, e qui troviamo sulla destra della strada un parcheggio, dal quale è possibile passare un cancello e prendere a destra una strada che, in poco più di trecento metri, ci porta alla spiaggia di Cala Casotto.

Palau: la piccola spiaggia di Cala CasottoLa piccola spiaggia di Cala Casotto si trova alla base orientale del promontorio di Punta Nera, situate a circa quattro chilometri dal centro di Palau, ed è, con la spiaggia di Cala Capra che abbiamo già visitata, una tra le spiagge più piccole della costa di Palau. La spiaggia si apre nel litorale prevalentemente roccioso della Gallura insieme a poche altre, come Baia Saraceno, è di sabbia bianca e molto fine, ed in essa sono consigliate le attività subaquee, dato che il fondale marino è limpido e suggestivo. Si tratta di una spiaggia poco frequentata date le difficoltà di accesso.

Palau: la Baia Saraceno con il suo porticciolo turisticoProseguendo per trecento metri in direzione ovest lungo la via Capo d’Orso, svoltiamo a destra ed imbocchiamola via del Vecchio Marino, seguiamo questa strada poi, dopo duecentocinquanta metri, prendiamo a destra la via Baia Saraceno, che, in quattrocento metri, ci porta all’insenatura chiamata Baia Saraceno, con il suo Porticciolo turistico. Dalla baia, è anche possibile prendere un sentiero lungo la costa, in direzione sud, che porta anch’esso alla spiaggia di Cala Casotto.

Risalendo il promontorio di Punta Nera si trova il Caming Baia Saraceno con le sue spiagge

Proseguendo vero nord lungo la via del Vecchio Marino, dopo trecento metri la strada termina a una rotonda dopo la quale la via del Vecchio Mulino prosegua verso destra e verso sinistra. Prendendo verso destra, dopo una settantina di metri troviamo l’ingresso del Camping Baia Saraceno, che ospita le Spiaggette di Baia Saraceno, che si trovano all’interno del campeggio e sono riservate ai clienti delle strutture. La macchia mediterranea contorna la spiaggia, di sabbia bianca e molto fine. Nel campeggio è presente anche una spiaggia naturista, il campeggio non è specificamente riservato ai nudisti ma ha una zona della spiaggia riservata ai naturisti, che qui trovano riparo da occhi indiscreti e possono prendere comodamente il sole. Di fronte al campeggio si trova l’Isolotto dell’Oro.

Ridiscendendo lungo la costa occidentale del promontorio troviamo la spiaggia di Punta Nera

Proseguendo per circa quattrocento metri costeggiando sul suo lato destro il campeggio, si arriva alla sommità del promontorio di Punta Nera. Da qui, presa la strada che si dirige verso sud ovest, dopo duecento metri arriviamo all’ampia Pineta di Punta Nera. Ad ovest della pineta, sulla costa, si trova la spiaggia di Punta Nera.

Palau: la spiaggia di Punta NeraL’ampia pineta di Punta Nera si affaccia sul mare nella spiaggia di Punta Nera che è stata recentemente aperta alla balneazione dei cani. Si tratta di una spiaggia libera piuttosto piccola, con un’area di 45 metri, non ombreggiata, e riservata solo ai cani iscritti all’anagrafe canina. Inutile dire che i cani possono fare liberamente anche il bagno. Ci sono, comunque, anche delle restrizioni. Il possessore del cane deve portare con se anche la documentazione sanitaria, e, se riChiesto, deve esibire la scheda di vaccinazione, oltra a guinzaglio e museruola da usarsi quando necessario.

Più a sud si trova la spiaggia di Capo d’Orso Marina

Un piccolo promontorio separa la spiaggia di Punta Nera dalla spiaggia di Capo d’Orso Marina, alla quale si arriva dalla rotonda al termine della via del Vecchio Marino, prendendo questa volta a sinistra, la strada che porta al residence Capo d’Orso Marina, che si affaccia sul mare appunto nella spiaggetta omonima.

Palau: la spiaggia di Capo d’Orso MarinaLa spiaggia di Capo d’Orso Marina è l’ultima spiaggia verso sud ovest del promontorio di Punta Nera Si tratta di una spiaggia di dimensioni molto ridotte, di sabbia bianca fine, affacciata su un mare limpido e cristallino, con relativi lettini ed ombrelloni messi a disposizione dal residence. La spiaggia è separata a nord da un aspro promontorio dalla spiaggia di Punta Nera, mentre un piccolo promontorio coperto di macchia mediterranea la separa, a sud, dalla spiaggia dell’Isolotto.

Ancora più a sud si trova la spiaggia dell’Isolotto

alla rotonda dopo la quale la via del Vecchio Mulino prosegua verso destra e verso sinistra, prendiamo ora verso sinistra e seguiamo la strada per trecento metri, poi svoltiamo leggermente a destra nella via degli Achei. La seguiamo per centocinquanta metri, poi Svolta a Destra per rimanere sulla Via degli Achei, dopo una cinquantina di metri arriviamo a un bivio dove prendiamo verso destra la via dei lestrigoni che, in meno di un centinaio di metri, ci porta alla grande Spiagga dell’Isolotto, che si affaccia direttamente sul porticciolo turistico che visiteremo più avanti, ed è separata a nord da un piccolo promontorio coperto di macchia mediterranea dalla spiaggia di Capo d’Orso Marina.

Palau: la spiagga dell’IsolottoLa Spiagga dell’Isolotto è una spiaggia che si trova alla destra del porticciolo turistico di palau. Si tratta di una spiaggia di sabbia bianca fine, che si affaccia su un mare cristallino, in una baia leggermente chiusa, che risulta molto tranquilla per la balneazione. La spiaggia presenta un piccolo parcheggio, è mediamente frequentata, ed i suoi fondali sono frequentati dagli amanti dello snorkeling.

La bandiera BluLa spiaggia dell’Isolotto è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Il Cimitero di Palau con la chiesa del Santissimo redentore

Palau: ingresso del Cimitero di PalauLungo la via Capo d’Orso, a ottocento metri da dove avevamo preso a destra la via del Vecchio Marino, dopo aver fiancheggiato il lato sinistro del Cimitero di Palau che si trova proprio sulla sinistra della via Capo d’Orso, arriviamo davanti al suo ingresso principale.

Palau: chiesa del Santissimo redentoreAll’interno del Cimitero si trovava una cappella, che è stata ampliata ed è diventata la chiesa del Santissimo redentore il cui ingresso si trova una cinquantina di metri dopo quello del Cimitero, sempre alla sinistra della via Capo d’Orso. Nella chiesa si svolgono diverse celebrazioni, tra l’alto quelle legate alle cerimonie funebri, e, soprattutto, il 2 novembre la cerimonia della messa per la commemorazione dei defunti, prima della benedizione delle tombe.

Il Municipio di Palau

Palau-Municipio di PalauPassato il Cimitero, proseguiamo lungo la via Capo d’Orso per trecentocinquanta metri, poi deviamo a destra lungo la via Ulisse. Seguiamo la via Ulisse per un centinaio di metri ed, alla sinistra, si sviluppa la piazza dei piazza Popoli d’Europa, che viene chiamata anche come la piazza del comune. In questa piazza, al civico numero 1, si trova l’edificio che ospita la sede principale del Municipio di Palau, con la sua sede e con gli uffici che forniscono i loro servizi ai cittadini.

Iniziamo la visita del centro storico vedendo la Stazione ferroviaria di Palau Centro

Dopo cinquecento metri, la via Capo d’Orso arriva a una rotonda, alla quale possiamo proseguire dritti sulla via delle Ginestre, poi, dopo trecentocinquanta metri, prendiamo a destra la via Baragge, che è il nome che assume nell’abitato la SP121, dopo duecento metri questa strada incrocia la via Nazionale, che è il nome che assume la SS133.

Palau: la Stazione ferroviaria di Palau CentroPassata la via Nazionale, proseguiamo dritti sull’viale delle Ferrovie. Questo Viale, in centosettanta metri, ci porta alla Stazione ferroviaria di Palau Centro che si trova alla sinistra della strada. La linea ferroviaria di Palau è la stazione terminale della tratta interamente a binario unico non elettrificato a scartamento ridotto, che collega Sassari con Tempio Pausania, poi con Arzachena, da dove, dopo la fermata di Surrau, si raggiunge Palau Centro. La tratta è attualmente percorsa dal Trenino Verde gestito dalle Ferrovie della Sardegna. La stazione si estende in un’area di ampie dimensioni, a conferma dell’importanza che assumeva per i collegamenti ferroviari con Sassari e Tempio Pausania, prima della conversione della linea in percorso del Trenino Verde. Il fabbricato viaggiatori, chiuso e circondato da recinzione, è un bell’edificio in blocchi di pietra con tre ingressi nella facciata sul piazzale interno. Da questa stazione, i treni potevano, un tempo, proseguire per la stazione di Palau Marina, per arrivare alla quale eseguivano un’inversione di marcia in uno scambio ad asta di manovra.

Il Museo Etnografico di Palau

Ritornati all’incrocio con la via Nazionale, la prendiamo verso est, e, percorsi duecento metri, di fronte a una piazza con dei bei murali, troviamo sulla sinistra della strada il Museo Etnografico di Palau che rappresenta gli aspetti del tipico stazzo gallurese, tipica dimora della cultura agropastorale della Gallura. È articolato in due ampi saloni e suddiviso in sei sezioni tematiche: ambiente domestico, viticoltura e vinicoltura, agricoltura, allevamento, mezzi di trasporto, mestieri. Al suo interno si riproduce l’ambiente domestico e quello lavorativo, con tutti gli attrezzi per i lavori agricoli: coltivazione di ortaggi, viticoltura, cereali, allevamento di bestiame. Visitarlo rappresenta un modo per riscoprire la cultura legata ai valori quotidiani, alla terra e alle tradizioni.

Palau-Murales a Palau Palau-Museo Etnografico Palau-Museo Etnografico Palau-Museo Etnografico

La chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie

Dopo centottanta metri, arriva dalla destra la prosecuzione della via Capo d’Orso, che proviene dalla rotonda che abbiamo incontrato sulla via Capo d’Orso che arrivava dal Cimitero, dove era possibile prendere verso destra la sua prosecuzione, che arriva sulla via Nazionale in quasi duecento metri. Percorsi ancora appena centodieci metri sulla via Nazionale, sulla sinistra della strada si trova la facciata della chiesa di Nostra Signora delle Grazie che è la chiesa parrocchiale di Palau, che nasce quando, nel 1928, vengono assegnati alla frazione Palau diversi stazzi in territorio di Arzachena, e vengono determinati provvisoriamente i confini della nuova chiesa, distaccandola dalla parrocchia di Arzachena ed erigendola canonicamente a parrocchia nel 1943. Si tratta di uno tra i luoghi religiosi da non perdere a Palau, caratterizzata dalle vetrate artistiche di Marino Sergiusti, nelle quali viene proposto il messaggio biblico con scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Palau: chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie Palau: chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie: facciata Palau: chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie: interno

L’ultima domenica di maggio si organizza la Festa patronale della Nostra Signora delle Grazie e di San Giuseppe. I festeggiamenti civili e religiosi prevedono la celebrazione della messa in onore della patrona e di San Giuseppe, seguita dalla processione per le vie del paese. Segue una serata musicale con degustazione di formaggi, vini, salsicce, dolci e Pane carasau.

L’importante ristorante da Robertino

Più avanti, al civico numero 20 della via Nazionale, alla sinistra della strada, si trova il ristorante da Robertino.

Nel centro di Palau, al civico numero 20 della via Nazionale, si trova il ristorante Da Robertino un locale specializzato in pesce e frutti di mare in un ambiente semplice. Viene proposta una esperta gestione familiare, in una simpatica Trattoria posizionata sulla via principale di questa importante località turistica. In una terra tradizionalmente di pastori, caratterizzata dalla cucina di terra, il locale non dimentica il mare, ed offre quindi ai clienti gustose specialità di pesce e crostacei a prezzi interessanti.

Il palazzo Fresi

Palau: il palazzo FresiProseguendo lungo la via Nazionale per centottanta metri, deviamo sulla sinistra nella via Roma, e, dopo una quarantina di metri, ad angolo con la via dei Mille, alla sinistra si trova la piazza Giovan Domenico Fresi, sulla quale si affaccia il Palazzo Fresi. I terreni dove è nato il centro urbano di Palau sono, nella seconda metà dell’ottocento, di proprietà di Giovan Domenico Fresi, noto con il nome di Zecchino, che decide di costruire, nel 1875, la propria abitazione fra la Caserma dei Carabinieri e il capolinea della strada che collega Tempio Pausania con Palau, ed intorno ad essa si sviluppa l’abitato. Il comune di Palau ha di recente acquisito il palazzo Fresi, che è ancora uno degli edifici più significativi del centro urbano, esclusa una porzione del palazzo sul lato sud che è ancora di proprietà della famiglia Fresi. Il palazzo è destinato a valorizzare e rivitalizzare il nucleo storico di Palau, accogliendovi attività sociali e culturali. Il piano terra è destinato in parte a sede di rappresentanza del comune e in parte ad attività di relazione, mentre il cortile esterno viene utilizzato per le manifestazioni della stagione estiva, per accogliere concerti, cinema, conferenze e premiazioni.

L’Hotel la Roccia

Dalla via Roma, prendiamo a sinistra la via dei Mille e la seguiamo per centoventi metri, fino ad arrivare a vedere, al civico numero 15 della via dei Mille, alla sinistra della strada, l’Hotel la Roccia.

Nel centro di Palau, al civico numero 15 della via dei Mille, si trova l’Hotel La Roccia situato a soli 400 metri dalla costa e dalle sue spiagge, in una ubicazione che consente di raggiungere a piedi sia il porto che il porticciolo turistico. L’Hotel deve il suo nome dall’imponente masso di granito che domina il giardino e si protrae, maestoso, all’interno della hall. Propone un ambiente familiare sito nel cuore della località, ed offre camere semplici ed ordinate, arredate in un semplice stile mediterraneo. Per chi fosse interessato, una convenzione con un ristorante del centro consente di proporre anche la formula della mezza pensione.

L’Hotel la Vecchia fonte

Dove con la via Nazionale siamo arrivati a prendere sulla sinistra la via Roma, prendiamo ora, invece, a destra lo stretto Vico Bassa Prua. Dopo una trentina di metri, questo vicolo va ad immettersi sulla più larga via fonte Vecchia, la prendiamo verso destra e, dopo quasi centocinqanta metri, vediamo, al civico numero 48, alla destra della strada, l’Hotel la fonte Vecchia.

Nel centro di Palau, al civico numero 48 della via fonte Vecchia, si trova l’Hotel La Vecchia fonte situato nel centro del paese di fronte al Porto Turistico. L’Hotel deve il suo nome alla vecchia fontana situata nella piazza centrale di Palau. È un piccolo Hotel di arredo signorile con ampie e confortevoli sale dai caldi colori, dotato di garage privato, camere con vista mare, suite SPA e tutti i comfort. Presso il bar è possibile consumare qualche piatto veloce, mentre per il trattamento di mezza pensione si appoggia a un ristorante situato a una cinquantina di metri di distanza.

I resti della Stazione ferroviaria dismessa di Palau Marina

Palau: resti della Stazione ferroviaria dismessa di Palau MarinaProseguendo lungo la via Nazionale, arriviamo alla piazza del Molo, e, percorsi un’ottantina di metri, troviamo alla sinistra della strada l’edificio che ospitava la Ex Stazione ferroviaria di Palau Marina che era situata proprio di fronte al punto di imbarco per le isole della Maddalena, e che era collegata con la stazione di Palau Centro che abbiamo già vista. La stazione di Palau Marina costituiva fino al 1997 il capolinea della ferrovia proveniente da Sassari, e per raggiungerI treni proveniente dalla stazione di Palau Centro dovevano eseguire un’inversione di marcia in uno scambio ad asta di manovra, dopo il quale iniziava la discesa verso il lungomare e il capolinea. Il fabbricato viaggiatori, a due ingressi, era situato a breve distanza dalla banchina da cui partono i traghetti diretti a la Maddalena ed a Santa Teresa Gallura.

Il porto di Palau con la stazione Marittima e la Capitaneria di Porto

Palau: banchina del porto di PalauIn piazza del Molo, svoltando a sinistra, si trova la strada che costeggia la banchina del Porto di Palau adibito a scalo per le navi di linea delle grandi compagnie di navigazione che assicurano i collegamenti marittimi con Genova e Napoli. Ma sono importanti soprattutto i traghetti che partono, ogni quindici minuti, per l’arcipelago della Maddalena, dove portano a visitare l’isola la Maddalena e Caprera, oppure consentono di compiere un tragitto che porta a vedere tutte le isole che compongono l’arcipelago del la Maddalena. Tra la strada che costeggia la banchina del porto, e ad ovest la via fonte Vecchia, si trova il grande parcheggio del porto di Palau, dove è possibile lasciare l’auto prima dell’imbarco, o attendere l’imbarco.

Il porticciolo turistico

Palau: il porto turisticoPalau è dotata anche di un Porticciolo turistico confinante con il porto dei traghetti. Ad esso si può arrivare dalla piazza del Molo, svoltando questa volta a destra. Ci si può arrivare anche dalla banchina del porto dei traghetti, percorrendo la strada che la costeggia per circa quattrocento metri, poi svoltando a sinistra e prendendo la via Riva dei lestrigoni, che viene seguita per centocinquanta metri, ed alla cui sinistra si trova il porticciolo turistico. Ci si arriva anche percorrendo la via fonte Vecchia. Il porto, esposto a grecale, è in grado di ospitare 300 imbarcazioni ed ha tutti i servizi in banchina. È anche un secondo punto di attracco per chi visita la Maddalena, raggiungibile in circa un quarto d’ora di traghetto, e per un giro turistico di tutte le isole dell’arcipelago.

Risalendo la costa orientale del promontorio che chiude ad ovest l’abitato si trova la spiaggia di Palau Vecchio

Prendendo la via Nazionale verso ovest, dopo l’arrivo della SP121, percorsa una cinquantina di metri svoltiamo a destra sul viale Razzoli in direzione di Porto faro. La via Razzoli, dopo quattrocentocinquanta metri, sbocca sulla via Galatea, che, in un’ottantina di metri, arriva a uno stop, dove svoltiamo a sinistra sulla via del faro. Dopo circa centocinquanta metri arriviamo a un bivio, dove prendiamo verso destra la circonvallazione Palau Vecchio, che, dopo duecentocinquanta metri, passati i binari della vecchia linea ferroviaria, ci porta da nord alla spiaggia di Palau Vecchio. Ci si poteva arrivare anche dal centro, prendendo la via Nazionale verso est, fino a prendere a sinistra la via Roma che ci ha portati in piazza Giovan Domenico Fresi, seguiamo questa strada per centocinquanta metri, quando la via Roma sbocca sulla circonvallazione Palau Vecchio, che in duecento metri ci porta da sud alla spiaggia di Palau Vecchio.

Palau: la spiaggia di Palau VecchioQui troviamo, svoltando a destra, la bella spiaggia di Palau Vecchio al cui estremo occidentale si sviluppa la grande pineta di Palau Vecchio. L’arenile si presenta con un fondo di sabbia mediamente fine, di colore ocra dorato. Il fondale poco profondo e le caratteristiche dell’arenile rendono questa spiaggia particolarmente adatta ai giochi dei bambini. Tra i servizi, sono presenti un ampio parcheggio, strutture per i diversamente abili, Hotel e bar.

La bandiera BluLa spiaggia di Palau Vecchio è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Più a nord l’ampia spiaggia di Porto Faro con il faro di Punta Palau

Tornati indietro dalla circonvallazione, prendiamo la bivio verso sinistra la prosecuzione verso nord di via del faro, che proseguendo diventa via punta Palau. La seguiamo per quasi trecento metri, poi prendiamo a sinistra la strada che, in duecento metri, ci porta in località punta Palau dove si trova la spiaggia di Punta faro.

Palau: la spiaggia di Porto faroL’ampia spiaggia di Porto faro è una tra la più suggestive e affascinanti dell’intero litorale, di medie dimensioni, con la sabbia di un bianco acceso, che mette in risalto la macchia mediterranea che arriva quasi a lambire il mare, e, durante il periodo estivo, la ricca e variopinta vegetazione crea uno scenario unico e suggestivo. La spiaggia non è particolarmente frequentata, e costituisce un luogo ideale in cui trascorrere momenti di spensierata tranquillità. Porto faro è dotato anche di un piccolo molo privato per l’ormeggio dei natanti.

Palau-Faro di Porto faroAll’estremità sinistra della spiaggia di Porto faro si trova il Fanale di Punta Palau oltre al quale si raggiunge la sommità del promontorio, ed oltre si sviluppa una grande costa rocciosa del lato occidentale del promontorio. L’ingresso di notte nella baia nella quale si trova il porto di Palau è guidato dal fanale di Punta Palau. Lungo la costa occidentale del promontorio, procedendo verso sud, si trova, affacciato sul mare, il Camping villaggio Acapulco, che si affaccia sull’incantevole Golfo della Sciumara, davanti a Porto Rafael e alla Costa degli Inglesi.

Lungo la strada per punta Palau si trova il ristorante la Gritta consigliato dalla Guida Michelin

Lungo la via punta Palau, prima di raggiungere la spiaggia di Porto faro, passato alla sinistra della strada l’insediamento denominato Baia del faro, prendiamo la deviazione sulla sinistra, che ci porta a trovare alla sinistra della strada il ristorante La Gritta, uno dei ristoranti sardi consigliati dalla Guida Michelin.

Consigliato dalla MichelinPalau: il ristorante la GrittaLungo la strada che conduce verso punta Palau si trova il ristorante La Gritta, di Roberto Pirro e Simona d’Amore, un locale specializzato in pesce e frutti di mare in un ambiente romantico. Non è solo la posizione incantevole che permette allo sguardo di perdersi tra i colori dell’arcipelago a deliziare l’ospite, ma anche la cura della cucina che attinge al pescato locale come al proprio orto, senza disdegnare i migliori prodotti nazionali ed esteri. I piatti sono ben fatti, leggeri, cucinati in maniera classica e firmati da una mano gentile, un connubio quello tra location e sapori che gratifica e conquista chi sceglie di sostare qui. Il ristorante è chiuso durante la stagione invernale.

Nella rada di Mezzo Schifo troviamo la spiaggia de la Sciumara

Sulla via del faro, invece di proseguire in località punta Palau, dopo duecento metri svoltiamo a sinistra in via de la Sciumara e continuiamo ancora per circa quattrocento metri, poi prendiamo la deviazione verso destra che, in centocinquanta metri, ci porta a un grande parcheggio, che si trova a nord della baia. Oppure, al bivio, proseguiamo lungo la via de la Sciumara per altri seicento metri, poi svoltiamo a destra sulla SS133, che seguiamo per circa seicento metri superando il Riu Surrau che sbocca sulla spiaggia, svoltiamo a destra e, dopo duecento metri, ancora a destra in una strada a traffico limitato, che seguiamo per circa cinquecento metri. A piedi, a cento metri di distanza, troviamo la Rada di Mezzo Schifo il cui nome deriva dal termine del dialetto maddalenino Schifo che significa Scafo, ossia Barca, o Rada de la Sciumara dal nome della spiaggia che si posiziona al suo interno. La Rada, nella quale tra il 1803 e il 1805 ha ormeggiato la sua flotta l’ammiraglio Horatio Nelson, è stata da lui ribattezzato con il nome di Baia di Agincourt in onore di una strepitosa vittoria navale britannica.

Si ricorda nel 1943, nella Rada di Mezzo Schifo, un attacco aereo di 32 fortezze volanti anglo statunitensi, che colpivano l’incrociatore Trieste, di 13.540 tonnellate. La nave è stata distrutta per metà, con circa un centinaio di morti, ed è affondata sul fondale di 17 metri. Il relitto è stato recuperato nel 1950 e venduto alla Spagna, che lo avrebbe voluto riutilizzare come portaerei. Questo progetto non ha avuto, però, seguito, e lo scafo è stato successivamente demolito.

All’interno della Rada di Mezzo Schifo si trova la spiaggia de la Sciumara ossia della foce, sabbiosa, nella quale sbocca un piccolo torrente stagionale. È una insenatura ricoperta di macchia mediterranea, con un arenile di sabbia dorata, fine o grossolana, con ciottoli, che si affaccia su un mare verde, poco profondo. È presente anche un bel bosco di lecci che arriva fino al mare. La spiaggia è molto affollata in alta stagione. Nelle sue vicinanze, sono disponibili bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Palau: la spiaggia della Sciumara Palau: la spiaggia della Sciumara

La bandiera BluLa spiaggia de la Sciumara è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Da marzo a maggio, nella fascia di mare antistante la spiaggia de la Sciumara si svolgono numerose Gare di Windsurf che costituiscono un momento di forte attrazione turistica.

Visita dei dintorni di Palau

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Palau, sono stati portati alla luce i resti della Tomba di giganti di Monti Saiacciu, e della Tomba di giganti li Mizzani; dei Nuraghi semplici Barrabisa, e Barriatogghju; del Nuraghe complesso luchia; ed anche del Nuraghe Monti Canu, di tipologia indefinita.

Seguendo la costiera occidentale di Palau verso Santa Teresa di Gallura

Iniziamo, ora, a visitare la costiera occidentale di Palau, quella che porta verso Santa Teresa di Gallura, con la fortezza di Monte d’Altura e con tutte le belle spiagge della costiera occidentale di Palau. Per fare questa visita, lasciamo il centro di Palau con la via Nazionale, che è la SS133 di Palau, verso ovest, in direzione di Santa Teresa di Gallura.

Cinque VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 5 Vele al comprensorio della Gallura e del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

La frazione Altura con la fortezza di Monte d’Altura

Da dove sulla via Nazionale è arrivata da sud la via Capo d’Orso, percorriamo circa un chilometro e cento metri, superando il Riu Surrau che sbocca sulla sPiaggia de la Sciumare. Arriviamo a una rotonda, alla quale lasciamo la SS133 e prendiamo la prima uscita verso destra, che è la via monte d’Altura, verso Porto Rafael. Qui, dopo cinquecentocinquanta metri, incontriamo la frazione Altura (altezza metri 44, distanza 2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 16), che è una piccola frazione Palau nota per la presenza nel suo territorio della fortezza omonima.

Proseguendo lungo la via monte d’Altura, dopo settecentocinquanta metri arriviamo a trovare, sulla sinistra, la strada di accesso alla fortezza, montre centocinquanta metri più avanti si trova sulla destra il parcheggio per l’accesso alla fortezza. Tornati indietro a piedi, prendiamo la strada di accesso che, in trecento metri, ci porta alla Fortezza di Monte d’Altura una grande fortificazione realizzato dai Savoia in due anni, tra il 1889 ed il 1991, a difesa dell’Arcipelago di la Maddalena e della Costa Sarda, rimasta in attività fino alla seconda guerra mondiale. Si tratta dell’unica fortezza militare restaurata visitabile in Sardegna, dato che, purtroppo, del sistema difensivo che comprendeva una serie di fortezze, si trovano tutte in stato di completo abbandono. Il forte, rimesso in sesto da poco, ospita oggi un Museo Storico visitabile dai turisti.

Palau-Monte d’Altura: veduta della fortezza Palau-Monte d’Altura: veduta della fortezza Palau-Monte d’Altura: veduta della fortezza Palau-Monte d’Altura: veduta della fortezza Palau-Monte d’Altura: veduta della fortezza Palau-Monte d’Altura: veduta della fortezza

Proseguendo verso punta Sardegna troviamo le spiagge della Baia degli Inglesi

Proseguendo dal parcheggio della Forteza di Monte d’Altura in direzione di Porto Rafael, dopo quattrocento metri troviamo un masso con le indicazioni di Punta Sardegna. Qui prendiamo la deviazione sulla destra, e, subito dopo una ventina di metri, di nuovo a destra, una sterrata che si muove verso sud est e che ci porta alla Baia degli Inglesi dove roviamo prima la piccola spiaggia della Caletta della Baia degli Inglesi, e più a nord la più grande spiaggia della Baia degli Inglesi.

Dopo quattrocento metri lungo la sterrata verso la Baia degli Inglesi, prendiamo un sentiero sulla destra, verso sud est, che in un centinaio di metri ci porta alla piccola spiaggia della Caletta della Baia degli Inglesi. Proseguendo lungo la sterrata, che ora curva verso sinistra e si dirige verso nord ovest, dopo un centinaio di metri arriviamo alla fine sella sterrata, dove un sentiero ci porta alla più grande spiaggia della Baia degli Inglesi. Le due spiagge quasi confinano con la spiaggia de la Sciumara, e sono raggiungibili anche a piedi da questa, sia pure con un lungo percorso. Incorniciate da una fitta macchia mediterranea, le due spiagge offreono una splendida vista sull’isola Santo Stefano e sulla punta Palau. L’arenile, che digrada dolcemente in mare, fa si che l’acqua raggiunga rapidamente una temperatura molto gradevole, e rende le spiagge di questa baia adatte a grandi e piccoli.

Palau: la spiaggia della Caletta della Baia degli Inglesi Palau: la spiaggia della Baia degli Inglesi

La spiaggia della Baia di Nelson

Evitando la deviazione per la Baia degli Inglesi, proseguiamo lungo la strada per punta Sardegna per centocinquanta metri, poi arriviamo a un bivio, dove a sinistra ci si dirigerà verso la Costa Serena, mentre, seguendo le indicazioni, ci dirigiamo verso destra in direzione di Porto Rafael. Seguiamo questa strada per trecento metri, poi prendiamo a destra una strada a traffico limitato, che, in trecento metri, ci porta alla Baia di Nelson dove si trova la spiaggia della Baia di Nelson, che è anche raggiungibile scendeno lungo la costa verso sud dall’abitato di Porto Rafael.

Palau: la spiaggia della Baia di NelsonLa spiaggia della Baia di Nelson alla cui estremità destra si trova un piccolo molo di attracco, è incorniciata dalla macchia mediterranea e da splendidi scogli granitici levigati dal vento, e si affaccia sull’isola Santo Stefano. La fine sabbia rosata di provenienza granitica dona a questa spiaggia un particolare fascino, e, protetta dal vento, è per il suo fondale dolcemente digradante ottima per tutti i bambini e per le persone che amano balneare in acque dalla temperatura gradevole. Il suo fondale variegato rende questa baia ideale per lo snorkeling, mentre il suo pontile in legno viene utilizzato anche come trampolino per i tuffi.

Arriviamo all’insediamento turistico di Porto Rafael con la chiesa di Santa Rita da Cascia

Evitando la deviazione per la Baia di Nelson, proseguiamo verso nord lungo la stessa strada che, dopo appena duecentocinquanta metri, ci fa raggiungere una rotonda, al centro della quale si trova il simbolo dell’insediamento turistico della frazione Porto Rafael il più celebre insediamento costiero di Palau. L’insediamento è stato ideato kin questa località nel 1959 dal poliedrico artista spagnolo Rafael Neville, conte di Berlanga, che è stato il pioniere del turismo in questa zona, il quale ha impresso in Porto Rafael la sua spiccata sensibilità al bello, che ancora oggi si manifesta nel gusto e nel rispetto della natura, con cui le abitazioni di Porto Rafael sono realizzate, rendendolo un luogo dallo stile e dal fascino inconfondibili. Porto Raphael è, infatti, un centro turistico raffinato ed elegante, ricco di ville bianche blindate di personaggi importanti, completamente immerse nella vegetazione, situato in un’ampia zona fitta di macchia mediterranea.

Palau: il porto Rafael: veduta di Porto Rafael Palau: il porto Rafael: veduta di Porto Rafael

alla rotonda, prendendo verso destra, in centoventi metri si arriva, oltre le case di Porto Rafael, al Belvedere di Punta Sardegna alto 111 metri sul mare, dal quale è notevole la vista sulla costa e sull’Arcipelago di la Maddalena.

Palau: il porto Rafael: la piccola chiesa di Santa Rita da CasciaPrendendo, invece, verso sinistra, entrati nell’abitato, dopo centottanta metri svoltiamo a destra sulla strada che porta verso punta Sardegna, e, dopo una ventina di metri, troviamo sulla destra la piccola chiesa di Santa Rita da Cascia protettrice degli artisti, fortemente voluta da Rafael Neville. Presso questa chiesa, il 22 maggio, in ricordo della morte di Rafael Neville, si svolge la Festa di Santa Rita, una Festa religiosa nel giorno dedicato alla Santa. Nel pomeriggio si parte in pellegrinaggio da Palau, con le rose in mano che verranno benedette, all’arrivo la funzione religiosa. La Festa è molto sentita dalla popolazione del paese e dei villeggianti, che si riuniscono nella piazzetta antistante e pregano per se e per le proprie famiglie. Se il 22 risulta di sabato, la funzione viene spostata al venerdì precedente.

Palau: il porto Rafael: la piazzetta di Porto RafaelPercorrendo la cosiddetta Discesa del conte, dalla chiesa raggiungiamo la Piazzetta che rappresenta da sempre un luogo d’incontro ed è un felice esempio di fusione tra architettura e natura. Nella piazzetta si può ammirare sulla sinistra la Casa di Rafael Neville e il palazzo del Municipio sul quale si legge il motto ideato per Porto Rafael dal conte, Sognare è Vivere, e sono esposte la bandiera italiana e quella spagnola. Vi si trova anche l’elegante storico bar Gatto Volpa, oltre ai tanti piccoli negozi, che la trasformano d’estate in una sorta di salotto a cielo aperto.

Dalla piazzetta si scende direttamente alla piccola baia di Porto Rafael, nella quale si trova la bella spiaggia di Porto Rafael. Questa spiaggia si trova incastonata tra le villette e l’omonima piazzetta, che la rende molto suggestiva ed affascinante. Tra i servizi, sono presenti un parcheggio, Hotel, bar e ristoranti.

Nella piccola baia si trovano diverse calette con le loro piccole spiagge, e la bella spiaggia di Porto Rafael una spiaggia di sabbia bianca su un mare di una bellezza eccezionale, circondata da belle scogliere. Il piccolo arenile si presenta con un fondo di sabbia rosata piuttosto grossa, caratterizzato dalla presenza di piccoli scogli. Il fondale ricco è variegato, e si presenta come il luogo ideale per le immersioni subacquee e lo snorkeling. Sulla spiaggia si trovano piccoli moli di attracco per barche e gommoni.

Palau: il porto Rafael: spiaggia di una caletta di Porto Rafael Palau: il porto Rafael: la spiaggia di Porto Rafael Palau: il porto Rafael: spiaggia di una caletta di Porto Rafael Palau: il porto Rafael: scogli sulla spiaggia di Porto Rafael

La frazione punta Sardegna con la spiaggia di Punta Sardegna ed il Porto Turistico di Porto Rafael

Proseguendo lungo la strada che ci ha portato a Porto Rafael, raggiungiamo la frazione punta Sardegna (altezza metri 11, distanza 4.1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 71), anch’esso frazione Palau. A quasi seicento metri dalla rotonda al centro della quale abbiamo trovato il simbolo di Porto Rafael, troviamo un sentiero sulla destra, che si dirige verso sud est, e che ci porta alla spiaggia di Punta Sardegna.

Palau: il punta Sardegna: la spiaggia di Punta SardegnaLa spiaggia di Punta Sardegna è uno degli esempi tipici di quanto possa essere affascinante il litorale del nord della Sardegna, che si affaccia su uno splendido mare cristallino, di fronte all’arcipelago della Maddalena. La spiagggia si trova in una località che, nonostante l’alta frequentazione soprattutto nel periodo estivo, ha mantenute intatte le sue caratteristiche paesaggistiche e naturalistiche

Palau: il punta sardegna: il porto turistico di Porto RafaelSubito dopo la spiaggia di Punta Sardegna, percorso solo un centinaio di metri, una deviazione sulla destra ci permette di raggiungere, in quasi duecemnto metri di una strada a traffico parzialmente limitato, il Porto Turistico di Porto Rafael. Si tratta di un importante porto per yacht circondato da numerose ville, nel quale si trova lo Yacht Club punta Sardegna, di dimensioni modeste ma con imbarcazioni di grande prestigio. Nelle acque antistanti Porto Rafael, il 20 agosto, lo Yacht Club punta Sardegna, assieme allo Yacht Club Costa Smeralda, organizzano la redìgata con il Trofeo Mario Formenton, una competizione velistica dedicata al presidente della Mondadori scomparso nel 1987. É considerato tra gli eventi estivi più attesi, dato che accoglie ormai da alcuni anni imbarcazioni a vela di ogni tipo e struttura, per accontentare tutti gli appassionati.

Sul promontorio di Punta Sardegna troviamo la Cala Martinella con la sua spiaggia

Superato Porto Rafael, proseguiamo lungo la strada per punta Sardegna per quattrocentocinquanta metri, evitando tutte le deviazioni, ed arriviamo a una traversa sulla destra che prende il nome dalla località Cala Martinella. Percorsi, infatti, cinquecentocinquanta metri, troviamo una traversa sulla destra che ci porta alla Cala Martinella nella quale si trova la spiaggia di Cala Martinella.

Palau: il punta Sardegna: la spiaggia di Cala MartinellaAll’interno della Cala si trova la piccola spiaggia di Cala Martinella situata nella piccoLa Caletta contornata dalle bellissime rocce di granito che caratterizzano e abbelliscono tutta la costiera. Si tratta di una spiaggia di sabbia finissima e bianca, che si affaccia su un mare cristallino di un colore turchese, in forte contrasto con il verde acceso della vegetazione circostante.

La sommità del promontorio di Punta Sardegna con il suo faro e con il fortino Militare

Palau: il punta sardegna-faro e sul retro il fortino Militare di Punta SardegnaSe proseguiamo per altri cinquecento metri, arriviamo all’estremità del promontorio, dove si trova appunto la Punta Sardegna. Su questa si trova il Faro di Punta Sardegna che è costituito da una torre quadrangolare alta trdici metri, che poggia su due piani sottostanti. Il faro è stato costruito nel 1913 dal Genio Civile. Il faro, dal 1995, ospita una delle sedi dell’Osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino, chiamato anche OCEANS, che si avvale delle più moderne tecnologie per lo studio delle coste e dei fondali marini utilizzando attrezzature scientifiche delle Università che lo hanno fondato. Un poco all’interno, sul retro del faro, è presente il Fortino Militare di Punta Sardegna.

Scendendo lungo la costa occidentale del promontorio troviamo la Cala di Trana con la sua bella spiaggia

Scendendo lungo la costa occidentale del promontorio che termina con la Punta Sardegna, si incontra l’insenatura denominata Cala di Trana che si trova ad ovest, tra il promontorio di Punta Sardegna ed il promontorio di Punta Sardegna a Mare. Vi si accede via mare, oppure, per raggiungerla, si deve seguire una strada abbastanza lunga. Dal parcheggio che porta alla fortezza di Monte d’Altura, percorsi cinquecentocinquanta metri in direzione di Punta Sardegna, arriviamo al bivio, dove a destra ci si è diretti in direzione di Porto Rafael, mentre prendiamo a sinistra verso la Costa Serena. Percorsi un chilometro e quattrocento metri, si trova una sterrata sulla destra che inizialmente quasi costeggia la strada, e poi procede verso nord est, dopo poco più di cinquecento metri al bivio prendiamo verso sinistra, e, in settecentocinquanta metri, arriviamo all’insenatura di Cala di Trana, nella quale un sentiero da percorrere a piedi conduce alla spiaggia omonima.

Palau: il punta Sardegna: la spiaggia di Cala di TranaLungo il tratto costiero di Punta Sardegna si apre una delle spiagge più belle e suggestive della costa nord, infatti all’interno della baia è presente la bella spiaggia di Cala di Trana che si trova tra due grandi ammassi rocciosi granitici, con un entroterra perfettamente immerso nel verde della macchia mediterranea ancora intatta. Si tratta di un piccolo, pulitissimo e nascosto arenile privato, di sabbia bianca, ben tenuto dai suoi proprietari. Dietro la spiaggia si sviluppano le belle dune di Cala di Trana.

La Batteria Militare ed il fortino di Talmone con la sua spiaggia

Palau: il punta Sardegna: la Batteria Militare di Talmone recentemente restaurataLa Cala di Trana è chiusa, ad ovest, dal promontorio che termina con la punta Sardegna a Mare. Proseguendo nella discesa della costa, si incontra la punta don Diego, all’interno della quale si trova la Batteria Militare di Talmone con le sue batterie antinave, le stazioni di tiro e le postazioni dove un tempo erano sistemati i cannoni. Tra tutte le fortificazioni realizzate, questa Batteria aveva il compito di tenere sotto tiro il canale posto tra l’isola Spargi e la Sardegna. Dopo decenni di abbandono, nel 2002 la Batteria è stata affidata in concessione dalla regione al FAI, ossia al Fondo Ambiente Italiano, che, grazie a un accurato intervento di restauro, ne ha garantito l’apertura al pubblico, con il sostegno del comune di Palau.

Vicino alla Batteria Militare, un poco più a sud, è stato edificato durante la seconda guerra mondiale il Fortino di Talmone. Ed ancora più a sud, lungo la costa, nell’insenatura di Porto Cuncato si trova la spiaggia di Talamone, raggiungibile via mare o percorrendo a piedi ardui sentieri sterrati.

Palau: il punta Sardegna: la spiaggia di Talmone nell’insenatura di Porto CuncatoUn poco più a sud, lungo la costa, in località Porto Cuncato, si trova una piccola e riparata baia a forma di mezza luna, circondata da bassa vegetazione e da panorami mozzafiato. La spiaggia di Talmone che si trova nell’insenatura circondata da candide rocce calcaree, e dall’acqua incredibilmente trasparente, non offre servizi ed è poco frequentata. Per la limpidezza delle sue acque e la bellezza dei suoi fondali si possono fare interessanti escursioni subacquee.

Poi la costa prosegue fino a raggiungere la Cala Scilla, che descriveremo più avanti. Questo tratto di costa a strapiombo sul mare è esclusivamente roccioso, e le forme granitiche sono tra le più interessanti di tutto il territorio di Palau.

Passata la frazione Costa Serena raggiungiamo la bellissima Cala Scilla con la spiaggia delle piscine

Lungo la strada che da Palau porta in direzione di Punta Sardegna, prima della deviazione sulla destra per Porto Rafael, proseguiamo dritti in direzione nord ovest, e, in un chilometro ed ottocento metri, poi svoltiamo a destra e prendiamo la via punta Sardegna in direzione di Cala Scilla, la seguiamo per quattrocento metri, svoltiamo a sinistra e, in centocinquanta metri, arriviamo alla frazione Costa Serena (altezza metri 5, distanza 5.7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 23), una frazione Palau nella quale si trova un ampio complesso turistico.

Proseguendo ancora in direzione nord ovest la via punta Sardegna, in altri cinquecento metri arriviamo sulla costa, dove la strada termina un una rotatoria costruita attorno ad una caratteristica formazione rocciosa, detta appunto la Roccia di Cala Scilla. A nord ovest della rotatoria, si apre sul mare la bellissima insenatura chiamata Cala Scilla forse più nota con il nome del paese gallurese di Poltu Cuncatu, con un chiaro riferimento allo splendido tafone granitico, forato nella parte superiore, che caratterizza l’insenatura. Si tratta di una Cala rocciosa, molto interessante per le sue rocce granitiche di colore grigio chiaro, che si affacciano in un mare trasparente e dal fondale di media profondità, caratterizzato dalla presenza di rocce e piccoli anfratti nei quali la fauna marina trova riparo e dimora. Il mare ha un colore che cambia tra il verde smeraldo e l’azzurro, davvero suggestivo. Attorno alla Cala è presente una rigogliosa macchia mediterranea.

La bellissima Cala Scilla è caratterizzata dagli enormi scogli levigati dal vento, ed il suo scenario è straordinariamente bello e difficilmente descrivibile a parole. Nella parte destra, ossia verso nord, di questa cala, alla quale si accede con un sentiero che passa attraverso un portale chiamato la Porta del Paradiso, si affaccia sul mare la minuscola spiaggia di Cala Scilla caratterizzata dai suoi enormi scogli scultorei levigati dal mare e dal vento. Mentre la parte di sinistra, ossia verso sud, costituisce una vera piscina naturale, con le acque del colore del cielo, e viene per questo chiamata le Piscine di Punta Sardegna dove la denominazione Piscine si ispira alle acque cristalline che caratterizzano questa splendida cala, divisa in due dal promontorio che si sviluppa ad ovest della rotonda.

Palau: costa Serena: la roccia di Cala Scilla nella rotonda al termine della strada Palau: costa Serena: la porta del Paradiso che conduce alla spiaggia di Cala Scilla Palau: costa Serena: la spiaggia di Cala Scilla con gli scogli levigati dal mare e dal vento Palau: costa Serena-e piscine di Punta Sardegna

La spiaggia dell’insediamento turistico di Costa Serena

Ripartiamo dalla frazione Cala Serena, dalla quale, muovendoci verso nord ovest, avevamo proceduto per quattrocento metri verso Cala Scilla, ed avevamo troato la deviazione verso sinistra, ossia in direzione sud ovest, ed in seicento metri arriviamo al pOrticciolo turistico di Costa Serena, dove è presente un piccolo molo privato per l’ormeggio dei natanti. alla sua sinistra si trova la spiaggia di Costa Serena.

Palau: costa Serena: la spiaggia di Costa SerenaLa spiaggia che troviamo a sud ovest dll’insediamento turistico è la spiaggia di Costa Serena con il suo Porticciolo turistico, di fronte alla quale si vede l’Isolotto di Porto Pollo. La spiaggia si estende per un lungo tratto di litorale, con un arenile bianchissimo composto da una sabbia di medie dimensioni. La vegetazione rigogliosa e dai colori accesi avanza sin quasi a lambire il mare.

La frazione Petralana con la spiaggia di Padula Piatta e la spiaggia di Portu Puddu

Ritorniamo indietro dalla frazione Cala Serena per centocinquanta metri, riprendiamo all’indietro la via punta Sardegna e, dopo quattrocento metri, troviamo un bivio, che verso sinistra porta in direzione di Porto Rafael. Prendiamo, invece, verso destra, ossia in direzione sud, la strada che seguiamo per novecento metri, e troviamo verso destra la deviazione in direzione della spiaggia di Padula Piatta. Evitata questa deviazione, proseguiamo verso sinistra in direzione sud ovest, verso Porto Pollo, per un chilometro, poi svoltiamo a sinistra e, in meno di duecento metri, arriviamo alla frazione Petralana (altezza metri 14, distanza 6.6 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 9), una piccola frazione Palau nella quale si trova, un poco verso ovest, anche l’insediamento turistico denominato IGV Club Santa Clara.

Dove abbiamo evitato la deviazione in direzione della spiaggia di Padula Piatta, la prendiamo invece, la seguiamo per duecento metri, poi prendiamo a sinistra la strada che, in centocinquanta metri, ci porta alla spiaggia, che è la prosecuzione verso sud ovest della spiaggia di Costa Serena. La spiaggia di Padula Piatta viene chiamata anche spiaggia di Cala Petralana, dal nome dell’insenatura nella quale si trova.

Palau: il petralana: la spiaggia di Padula Piatta chiamata anche spiaggia di Cala PetralanaLa spiaggia di Padula Piatta è il naturale prolungamento della spiaggia di Costa Serena. Si tratta di un’ampia spiaggia divisa in due dallo sbocco in mare del rio Petralana, ed è raggiungibile anche dalla Costa Serena scendendo verso sud. Si estende per un lungo tratto di costa, con un arenile bianchissimo composto da una sabbia di medie dimensioni. La vegetazione rigogliosa e dai colori accesi si insidia sino a quasi al mare.

Dalla frazione Petralana torniamo sulla strada che si dirige verso sud ovest, in direzione di Porto Pollo, la seguiamo per meno di duecentocinquanta metri, poi, subito prima di incontrare l’IGV Club Santa Clara, prendiamo a destra una strada a traffico limitato che, in cinquecento metri, ci porta alla piccola spiaggia di Porto Puddu, che è la prosecuzione verso sud ovest della spiaggia di Padula Piatta.

Palau: il petralana: la spiaggia di Porto PudduConfinante con la spiaggia di Petralana, a sud ovest e confinante con essa, si trova la spiaggia di Porto Puddu che è una bella spiaggia attrezzata, con ombrelloni ed altro, caratterizzata da un arenile bianco composto da sabbia di medie dimensioni. I profumi intensi e le acque cristalline di questo tratto di costa offrono al visitatore uno scenario suggestivo e di indubbio interesse naturalistico.

La frazione Barrabisa con la spiaggia dell’Angolo Azzurro

Riornati dalla frazione Petralana sulla strada verso Porto Pollo, la seguiamo in direzione sud ovest per ottocentocinquanta metri, poi sVoltiamo a Destra e prendiamo la SP98, la seguiamo per duecentosettanta metri, e prendiamo verso destra la via Grazia Deledda, che, in meno di cinquanta metri, ci porta alla frazione Barrabisa (altezza metri 51, distanza 6.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 92), dalla quale possiamo raggiungere sia la frazione Porto Pollo che l’isola dei Gabbiani con le sue spiagge.

Ritornati sulla SP98 dalla deviazione per la frazione Barrabisa, percorsa una cinquantina di metri, prendiamo la deviazione verso il mare che prende il nome di località Barrabisa, e che, in settecento metri, ci porta sulla costa, dove si trova la spiaggia dell’Angolo Azzurro, che prende il nome da quello di un residence presente all’interno dell’abitato di Porto Pollo.

Palau: barrabisa: la spiaggia dell’Angolo AzzurroAffacciata sulla destra dell’abitato di Porto Pollo, e raggiungibile da esso attraverso la via Barrabisa, si trova la spiaggia dell’Angolo Azzurro. La spiaggia è situata in una caletta sul mare, una spiaggetta di sabbia e di erba, con vista su una piccola insenatura chiusa, riparata dai venti di maestrale, ed è separata, sulla destra, da un promontorio, dalla spiaggia di Porto Puddu.

Arriviamo alla frazione Porto Pollo con l’isola dei Gabbiani nota anche come l’Isuledda

Palau: il porto Pollo-e belle dune di Porto PolloQui, torniamo sulla SP98 e, dopo meno di cento metri, seguendo le indicazioni, prendiamo verso destra una strada proveniente da Barrabisa che, in poco meno di un chilometro, ci porta alla frazione Porto Pollo o Porto Puddu (altezza metri 23, distanza 7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 42). Seguendo, fino al mare, la strada che ci ha portato alla frazione Porto Pollo, alla destra dell’abitato si sviluppano le belle Dune di Porto Pollo cha arrivano fino al mare.

Riprendendo la SP98 che ci porterà al centro della Baia di Porto Pollo, al promontorio che culminerà con l’Isola dei Gabbiani. La seguiamo per un chilometro e troviamo, sulla sinistra, la strada che porta alla spiaggia di Baia di liscia, chiamata anche spiaggia di Barrabisa, mentre, duecento metri più avanti, si trova sulla destra la strada che porta alla spiaggia di Porto Pollo. Percorsi ancora seicento metri, passati sul caratteristico istmo chiamato L’Arenaria, che collega la costa con l’Isola dei Gabbiani, arriviamo su quest'ultima, della quale raggiungiamo il centro in cinquecento metri. La frazione isola dei Gabbiani chiamata anche L’Isuledda (altezza indefinita, distanza 8.9 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), è una località unita alla costa da un esile cordone di sabbia con piccole dune. L’isola dispone di un pontile galleggiante per l’attracco di barche e gommoni, ed al suo interno si trova un grande campeggio. A nord ovest dell’Isuledda si trova la piccola isola Cavalli.

Palau: il porto Pollo: in un cartellone pubblicitario veduta dell’isola dei Gabbiani Palau: il porto Pollo: l’isola dei Gabbiani

Sulla destra, prima dell’istmo di sabbia che porta all’isola dei Gabbiani, si trova la spiaggia de l’Isuledda. Si tratta di una spiaggia costituita dalla spiaggia di Porto Pollo, la cui continuazione verso nord, lungo l’istmo, viene chiamata spiaggia est dell’isola dei Gabbiani. Sulla sinistra dell’istmo di sabbia che porta all’isola dei Gabbiani si trova la spiaggia ovest dell’isola dei Gabbiani e poi, seguendo la costa verso ovest, si arriva alla spiaggia di Baia di liscia, chiamata anche spiaggia di Barrabisa.

Vediamo ora la spiaggia de l’Isuledda. È costituita, alla destra dell’istmo di sabbia che porta all’isola dei Gabbiani, dalla spiaggia di Porto Pollo e, dopo di essa, la spiaggia est dell’isola dei Gabbiani, costituiscono una striscia di spiagge di sabbia bianca, con alcune piccole calette rocciose ai lati, circondate da macchia mediterranea. L’arenile è formato da sabbia dorata e fine, affacciato su un mare verde, poco profondo. L’acqua è piatta e senza pericoli. La spiaggia è molto affollata in alta stagione, ed in essa sono disponibili bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Palau: il porto Pollo: la spiaggia di Porto Pollo Palau: il porto Pollo: la spiaggia di Porto Pollo Palau: il porto Pollo: la spiaggia di Porto Pollo Palau: il porto Pollo: la spiaggia est dell’isola dei Gabbiani

Sulla sinistra dell’istmo di sabbia che porta all’isola dei Gabbiani si trova la spiaggia ovest dell’isola dei Gabbiani e poi, seguendo la costa verso ovest, si arriva alla spiaggia della Baia di liscia, chiamata anche spiaggia di Barrabisa. Sono anche queste spiagge di sabbia bianca, con alcune piccole calette rocciose ai lati, circondate da macchia mediterranea, ed il forte vento sempre presente ne fanno un vero paradiso per i surfisti.

Palau: il porto Pollo: la spiaggia ovest dell’isola dei Gabbiani Palau: il porto Pollo: la spiaggia di Baia di liscia chiamata anche spiaggia di Barrabisa Palau: il porto Pollo: la spiaggia di Baia di liscia chiamata anche spiaggia di Barrabisa

La bandiera BluLa spiaggia de l’Isuledda è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

La spiaggia di Baia di liscia è interrotta dalla Foce del fiume liscia con sulla destra, dietro la spiaggia di Baia di liscia o di Barrabisa, le sue dune, chiamate anche Dune di Barrabisa.

Segue lungo la costa la lunga spiaggia del liscia che, con i suoi otto chilometri di lunghezza e una superficie di circa ottantasette ettari, costituisce la più grande distesa sabbiosa del litorale nord orientale della Sardegna, ed appartiene ai comuni di Palau e di Santa Teresa Gallura, il cui confine coincide con la foce stessa del fiume. Sul questa spiaggia, la prima parte è abbastanza frequentata ma, dopo poche centinaia di metri, diventa pressoche deserta, e lì è possibile incontrare anche qualche presenza naturista.

Palau: il porto Pollo-e dune di Barrabisa Palau: il porto Pollo: la foce del fiume liscia Palau: il porto Pollo: la lunga spiaggia del liscia

La bandiera BluLe spiagge alla foce del fiume liscia sono state insignite anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Da marzo a maggio, l’evento maggiormente carico di attrattiva è senza dubbio lo svolgimento delle numerose Gare di Windsurf e di Kitesurf che si tengono nella Baia di Porto Pollo, con partecipanti da tutto il mondo. Ed in agosto, nel tratto di mare compreso tra la Baia di Porto Pollo e la dirimpettaia isola Spargi, si svolge la regata Hurricane Cup, una manifestazione riservata ai catamarani, che prevede una prova Long distance. Ma anche durante tutta l’estate, è possibile ammirare le esibizioni dei surfisti su queste spiagge.

Palau: il porto Pollo: surfisti sul mare di isola dei Gabbiani Palau: il porto Pollo: surfisti sul mare di isola dei Gabbiani Palau: il porto Pollo: surfisti sul mare di isola dei Gabbiani

Le frazioni di Palau lungo la strada per Porto Pollo

Ritorniamo a Palau per recarci a visitare le diverse frazioni ed i siti archeologici che si trovano a sud dell’abitato. Da dove la via Nazionale ci ha portati sulla SS133 e siamo arrivati a una rotonda, alla quale abbiamo lasciamo la SS133 e presa la prima uscita verso destra, che è la via monte d’Altura, verso Porto Rafael. alla rotonda, proseguiamo, invece, sulla SS133, dopo duecento metri arriviamo a un’altra rotonda, dopo la quale proseguiamo verso sud e, dopo meno di cento metri, prendiamo a destra una diramazione che, in duecentocinquanta metri, ci porta a raggiungere la frazione liscia Culumba (altezza metri 6, distanza 2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 84).

Dalla frazione capannaccia e poi dalla località Ponte liscia entriamo nel territorio di Santa Teresa di Gallura

Proseguendo lungo la SS133 verso sud, dopo duecento metri arriviamo a un’altra rotonda, alla quale usciamo verso destra per rimanere sulla SS133, che prosegue verso ovest, e proseguiamo per un chilometro e mezzo, dove vediamo alla sinistra della strada il ristorante Vecchia Gallura, prima del quale parte la strada che conduce alla chiesa campestre di San Giorgio e l’Area archeologica. Per ora evitiamo questa deviazione, e proseguiamo dritti lungo la SS133, che seguiamo per due chilometri e seicento metri, ed arriviamo alla frazione capannaccia (altezza metri 48, distanza 6.1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 103), che è un’altra frazione Palau.

Proseguendo lungo la SS133 sempre in direzione ovest, dopo un chilometro e duecento metri arriviamo in frazione Ponte liscia dove lasciamo la SS133, che gira verso sud in direzione di Tempio Pausania, e prendiamo a destra la SS133bis, che ci fa abbandonare la costiera occidentale di Palau ed entrare in quella orientale di Santa Teresa di Gallura, che vedremo in una prossima tappa del nostro viaggio.

recandoci verso la Tomba di giganti di Sajacciu incontriamo la piccola chiesa campestre di Santa Lucia

Palau: la piccola chiesa campestre di Santa LuciaDalla SS133, prendiamo la deviazione verso sud ovest per la chiesa campestre di San Giorgio e l’Area archeologica. Seguita questa strada per un chilometro, troviamo alla destra della strada uno slargo, nel quale si trova la piccola chiesa campestre di Santa Lucia che è una semplice Cappella realizzata da una famiglia locale devota alla protettrice della vista. Piccolissima, ha una struttura in muratura rivestita da listelli in legno, con tegole che proteggono la copertura a doppio spiovente. Sulla cuspide del tetto si trova un campaniletto con piccola campanella, mentre un’altra campanella pende da un sostegno in ferro, applicato alla parete frontale, sulla quale si aprono l’ingresso ed un’ampia finestra priva di battente. La particolarità dell’interno, molto suggestivo e che invita al raccoglimento, è l’altare in pietra con la nicchia che ospita la statua, formata da un blocco di roccia naturale.

La chiesa campestre di Santu Jogliu ossia di San Giorgio di Saiacciu Megalomartire

Palau: chiesa campestre di Santu Jogliu ossia di San Giorgio di Saiacciu MegalomartirePercorsi poco più di centocinquanta metri arriviamo a un bivio, che verso sinistra porta verso l’Area archeologica. Al bivio, prendiamo, invece, verso destra, e seguiamo la strada per un chilometro ed ottocento metri, e vediamo alla destra della strada la chiesa campestre di Santu Jogliu ossia di San Giorgio di Saiacciu Megalomartire famoso per la sua raffigurazione con la lancia conficcata nel corpo di un drago durante un combattimento a cavallo, che sorge in cima ad un promontorio granitico in località Monti Canu. Nella zona, frequentata solamente da pochi pastori, l’arrivo di alcuni eremiti dà impulso all’edificazione della chiesa, che risale al 1675 e nelle forme ricalca gli impianti dell’epoca spagnola. L’edificio è molto semplice nelle sue linee, composto da un’unica aula che si conclude con un abside. Ha la facciata ampilata da due contrafforti, che insieme agli altri sostegni, contribuiscono alla staticità della muratura, e sulla sommità un campaniletto a vela. L’ambiente interno è scandito da un arco a sostegno della copertura lignea, ed un piccolo tabernacolo è posto sull’antico altare in muratura, il quale ospita all’interno di una nicchia, il simulacro del titolare a cavallo. La prima domenica di maggio ci si svolge la Festa campestre in onore di San Giorgio, una meta importante per i devoti che prevede, dopo le funzioni religiose, la degustazione di prodotti alimentari locali con spuntini all’aperto in grandi bancate e fisarmonica in onore del Santo.

I pochi resti della Tomba di giganti di Monti Saiacciu

Passata la piccola chiesa e superata una curva a destra, dopo pochi metri, in prossimità di una curva a sinistra, troviamo sulla destra un muretto a secco con una scaletta di legno che porta alla Tomba di giganti di Monti Saiacciu una delle più grandi della Sardegna, purtroppo mal conservata e in gran parte ricoperta dalla vegetazione. Purtroppo la zona è stata depredata nel 1918 per ricavarne materiali da costruzione per un’aia vicina. Si vedono solo i resti di una grande esedra e, adagiato sul terreno davanti ad essi, un grosso blocco trapezoidale in pietra decorato nella parte superiore con un fregio dentellato. Nulla rimane della camera funeraria, distrutta in età bizantina per costruirvi sopra una piccola chiesa della quale rimangono pochi resti. Sul lato destro dell’esedra, in prossimità della Tomba di giganti, si trovano i resti di una ampia capanna circolare.

La chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova

Per raggiungere la chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova, seguiamo la stessa strada, solo che, al bivio della stradina asfaltata presa prima del ristorante Antica Gallura, invece che a destra svoltiamo sulla sinistra seguendo le indicazioni per l’Area archeologica. La strada discende, attraversa una valle, risaliti nel versante opposto, dopo circa due chilometri e ottocento metri, troviamo le indicazioni che ci fanno prendere una deviazione sterrata sulla destra della strada, che si dirige in direzione sud ovest.

Palau: chiesa campestre di Sant’Antonio da PadovaSiamo in località Monti Canu, E qui, in un’ottantina di metri, all’interno del Parco di Sant’Antonio o Parco di Monti Canu, si trova la chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova un moderno edificio sorto negli anni novanta del novecento, voluto dal proprietario del terreno, devoto al Santo. realizzata in blocchetti di granito, è composta da una sala con copertura a capanna, scandita da un arco interno, al quale esternamente corrisponde un piccolo contrafforte per lato. Sulla facciata, modanata sulla parte superiore, si apre un portone a doppio battente e su di esso un campaniletto a vela in pietra a vista, privo di campana. Sul fianco destro si apre l’ingresso secondario e nel fondo delle due pareti, due piccole cappelle absidate, con relativa finestrella. Presso questa chiesa, il 13 giugno, ricorrenza della morte, si svolge la Festa di Sant’Antonio da Padova, una Festa campestre che prevede diverse esibizioni folkloristiche, che accompagnano il pranzo offerto ai partecipanti.

I resti della Tomba di giganti li Mizzani chiamata anche tomba dell’energia per il suo magnetismo naturale

Passata la chiesa di Sant’Antonio, proseguiamo lungo la deviazione sterrata verso sud ovest e, in Duecentottanta metri, troviamo alla sinistra della strada l’area archeologica, nella quale si trova la Tomba di giganti li Mizzani. Non è molto grande, ha una esedra realizzata a filari, con al centro la stele monolitica centinata alta solo due metri e ottanta, larga un metro e mezzo, con il portello smussato verso l’interno e non verso l’esterno come nelle altre tombe, il che fa pensare che sia stata innalzata a rovescio. La camera funeraria è lunga poco più di sette metri, realizzata a filari con una copertura a lastroni. Rimangono pochi dei filari di qelle che costituivano le pareti della camera, ed anche dei lastroni superiori ne rimangono oggi solo sette, perché la tomba è stata completamente depredata e parzialmente distrutta negli anni ’40 del novecento da alcuni tombaroli in cerca di tesori. All’interno della tomba sono stati ritrovati vasi, contenitori per cibo ed acqua.

Palau: la Tomba di giganti li Mizzani Palau: la Tomba di giganti li Mizzani

Palau: la Tomba di giganti li Mizzani chiamata anche tomba dell’energia per il suo magnetismo naturaleHa reso famosa questa tomba, che viene anche chiamata Tomba dell’energia, il suo magnetismo naturale, rilevato casualmente una diecina d’anni fa dal rabdomante Mauro Aresu, di Palau. Distesosi per riposarsisu una pietra della tomba, egli constatò la scomparsa dei dolori reumatici che lo affliggevano. Aresu ripete i suoi esperimenti anche nelle aree delle Tombe di giganti di Li lolghi e di Coddu Vecchiu, dove rilevò fenomeni analoghi. Anche in queste località, sia pure in forma minore, erano presenti forze in grado di lenire i dolori. Per il suo lavoro di cercatore d’acqua, Aresu utilizzava un ramoscello biforcuto, e constatò che, in questi siti archeologici, il ramoscello si agitava fortemente, sebbene nel sottosuolo non fossero presenti falde freatiche. Quindi Aresu avanzò l’ipotesi, esposta in due libri, che le forze presenti in questi siti, da lui indicate come linee magnetiche, fossero simili a quelle attivate dalla presenza dell’acqua: con la differenza che a quelle magnetiche sarebbe associato anche un potere terapeutico. Ciò spiegherebbe anche la sacralità associata a queste località e la loro scelta per la realizzazione delle Tombe di giganti. Vicino alla Tomba di giganti sono presenti tombe sotterranee, dove si ritiene venissero sotterrati i resti precedentemente scarnificati e scomposti di personaggi importanti, ai quali veniva dedicata una cerimonia funeraria atta a far perdere la coscienza del tempo al moribondo. Questi riti avevano la durata di cinque giorni, durante i quali i Santoni rimanevano vicino al moribondo assorbendo le energie magnetiche curative e purificatrici emanate dalla tomba. Già da Aristotele a Simplicio, e da Tertulliano a Filipono, nei loro scritti, menzionavano questi antichi riti sardi. Dal momento della scoperta di Aresu, i turisti si recano a visitare questa tomba in un flusso quasi continuo.

Alcuni studiosi ritengono che, oltre ai Nuraghi ed ai pozzi sacri, anche le Tombe di giganti siano frutto di un raffinato calcolo teso a determinare l’orientamento astronomico. La maggior parte delle Tombe di giganti hanno l’esedra orientata a sud est, cioè la direzione del sorgere del sole all’alba del solstizio d’inverno. Ci sono, poi, tombe che guardano verso est, in relazione al sorgere del sole nel periodo degli equinozi, e tre tombe sono orientate a sud verso la stella Aldebaran, della costellazione dei Toro.

Palau: la Tomba di giganti li Mizzani: allineamento del sole all’Equinozio

La Tomba di giganti li Mizzani di Palau è orientata verso est, con un azimut di 95°, dove sorge il sole all’alba degli equinozi. Gli appassionati delle culture megalitiche hanno scoperto da tempo la proprietà di questa struttura, che permette alla luce dell’alba, nel giorno degli equinozi, di entrare perfettamente nel ristretto portello della stele d’ingresso, andando ad illuminare il corridoio tombale. Posizionati all’interno di questa tomba, all’alba dell’Equinozio di primavera e dell’Equinozio d’autunno, quando il sole sorge all’esatto est geografico e tramonta all’esatto ovest, si vedono i primi raggi di sole salire da dietro i monti di Palau e percorrere la volta celeste, fino ad andare ad allinearsi perfettamente con il monumento, ed a penetrare nel suo portello fino ad illuminarne l’interno. In queste occasioni presso la tomba si può osservare l’allineamento celeste.

I resti del Nuraghe complesso luchìa

Nei pressi della tomba di li Mizzani, all’interno del bosco in direzione sud est, si trova il Nuraghe luchìa. Si tratta di un Nuraghe complesso edificato a 239 metri di altezza, con una torre principale e bastioni, e con probabilmente una seconda torre. Di esso restano ancora visibili le basi, ed anche i resti del villaggio nuragico, che era situato in una zona strategia con ampia vista su tutto il territorio fino alle bocche di Bonifacio. Come nel caso della Tomba di giganti li Mizzani, le sue rovine sono state depredate negli anni ’40 del novecento da alcuni tombaroli in cerca di tesori.

Verso sud troviamo la frazione Pulcheddu

Da liscia Columba, possiamo proseguire lungo la SS133 verso sud, dopo duecento metri arriviamo a un’altra rotonda, alla quale usciamo verso sud est imboccando la SS125 Orientale Sarda in direzione di Olbia. Dopo poco più di un chilometro e duecento metri, svoltiamo a destra ed imbocchiamo la strada verso la località Stazzo Pulcheddu, che, dopo poco più di un chilometro, ci porta alla frazione Pulcheddu (altezza metri 86, distanza 4.3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 30), che è l’ultima frazione palau che visiteremo nel nostro viaggio.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, ci imbarcheremo da Palau ed andremo a visitare l’Arcipelago di la Maddalena riconosciuto nel 1998 dall’UNESCO come primo parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo. Partiremo dalla visita dell’Isola la Maddalena per visitare nella tappa successiva tutte le altre isole dell’arcipelago.


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