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San Nicolò d’Arcidano con i numerosi murali che negli ultimi anni hanno reso unico il suo centro storico


In questa tappa del nostro viaggio, da Uras ci recheremo a San Nicolò d’Arcidano che visiteremo con i numerosi murali che negli ultimi anno hanno reso unico il suo centro storico, ed i suoi dintorni nei quali scorre a sud dell’abitato il rio Mannu.

La regione storica del Campidano di Oristano

Il Campidano di OristanoIl Campidano è la grande pianura della Sardegna sud occidentale compresa tra il golfo di Cagliari e quello di Oristano, ha una lunghezza di circa cento chilometri e presenta la massima altitudine di settanta metri sul mare. Deve le sue origini al colmarsi di una depressione geologica terziaria da parte di sedimenti marini, fluviali e vulcanici. Sono frequenti gli stagni costieri con acque salmastre, nell’angolo nord ovest della regione sfocia il fiume Tirso, che contribuisce all’irrigazione del Campidano, la rete idrografica è inoltre formata da piccoli Torrenti. La principale risorsa è l’agricoltura e si coltivano specialmente grano, viti, olivi, frutta e agrumi. In particolare, il Campidano di Oristano è una regione della Sardegna occidentale il cui territorio apparteneva anticamente al Giudicato d’Arborea. Si sviluppa interamente nella Provincia di Oristano, e comprende i comuni di Arborea, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Marrubiu, Milis, Narbolia, Nurachi, Ollastra, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, San Nicolò d’Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simaxis, Solarussa, Terralba, Tramatza, Uras, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu. È un territorio caratterizzato dalla presenza di zone umide di altissimo interesse naturalistico, con specie faunistiche rare.

In viaggio verso San Nicolò d’Arcidano

Da Uras, dove avevamo concluso la precedente tappa del nostro viaggio, la SP47 si dirige verso ovest, e, in cinque chilometri e mezzo, ci porta all’interno dell’abitato di San Nicolò d’Arcidano. alunicipio di Uras a quello di San Nicolò d’Arcidano si percorrono 6.0 chilometri.

Il comune chiamato San Nicolò d’Arcidano

San Nicolò d’Arcidano-Veduta dell’abitatoSan Nicolò d’Arcidano-Stemma del comuneIl comune di San Nicolò d’Arcidano (nome in lingua sarda Arcidanu, altezza metri 13 sul livello del mare, abitanti 2.516 al 31 dicembre 2021) si trova in un tratto pianeggiante attraversato dal rio Mannu e più a sud dal rio Sitzerri, e chiuso tra le catene del Monte linas e del Monte Arci, a pochi minuti dalla Marina di Arborea e a meno di mezzora dalle magnifiche e selvagge spiagge della Costa Verde in territorio di Arbus. Il paese, formato da un unico agglomerato urbano, è attraversato dalla SS126 Sud Occidentale Sarda, che consente il rapido raggiungimento del comune di Terralba da una parte, per poi potersi dirigere verso Oristano, e di Guspini e Pabillonis dall’altra, e dalla SP47 che permette un rapido collegamento alla SS131 di Carlo Felice, che conduce a Cagliari e Oristano, distante solo quattro chilometri. Si tratta di un comune di pianura di origine nuragica, con un’economia basata soprattutto sulle attività agro pastorali. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche. Circondato dalla campagna, il territorio di San Nicolò d’Arcidano tende a rimanere fertile anche in estate. La sua vicinanza con il mare rende San Nicolò d’Arcidano un trafficatissimo punto di crocevia turistico. È l’ultimo comune a sud della Provincia di Oristano, al confine con la Provincia del Sud Sardegna.

Questo paese fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino

Questo paese fa parte dell’Associazione delle città del VinoQuesto paese fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino, il cui obiettivo è quello di aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Le città del Vino in Sardegna sono ad oggi Alghero, Arzachena, Atzara, Badesi, Benetutti, Berchidda, Bonnanaro, Bosa, Calangianus, Dolianova, Donori, Dorgali, Jerzu, Loceri, Luogosanto, Luras, Meana Sardo, Modolo, Monti, Neoneli, Olbia, Samugheo, San Nicolò di Arcidano, Sant’Antioco, Selargius, Sennori, Serdiana, Sorgono, Sorso, Tempio Pausania.

Origine del nome

Il suo nome è composto dal nome del Santo e l’aggettivo Arcidano, dal latino Arcem col suffisso danus, che ricorre nel nome territoriale. Fino a tutto l’ottocento questo villaggio si chiamava Arcidanu, e letteralmente questa denominazione potrebbe significare abitante del Monte Arci, e induce ad interpretare che il villaggio sia stato fondato da individui che in precedenza abitavano in qualche parte del Monte Arci; oppure potrebbe significare sulla via dell’Arci, ovvero sulla via che dal portava al Monte Arci dove veniva estratta la preziosissima ossidiana.

La sua economia

San Nicolò d’Arcidano: il vitigno Bovale di San Nicolò d’ArcidanoIl perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione, e le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, frutteti e agrumi. Con i suoi 190 ettari coltivati a vigneto di Bovale, è il paese con il più vasto territorio dedicato alla coltivazione di quest'uva da vino che, amante dei terreni soleggiati e sciolti, trova la sua miglior espressione enologica nel territorio arcidanese. Grazie ai suoi vitigni di Bovale, dai quali derivano vini di pregio come il Bovale di Spagna ed il Bovale Sardo o Muristellu, prodotti nelle cantine sociali della zona e in cantine dei singoli produttori dei vini molto particolari e apprezzati, San Nicolò d’Arcidano è entrata a far parte dell’Associazione delle città del Vino. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, equini, suini e avicoli. Il settore economico secondario, ossia quello industriale, risulta di dimensioni modeste, tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti della produzione alimentare, del tessile, dell’industria estrattiva, del legno e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di arazzi e tappeti prodotti secondo l’antica tradizione. San Nicolò d’Arcidano non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Altro motivo di richiamo è la vicinanza con il rio Mannu ed il rio Mogoro, nei quali è possibile praticare la pesca di anguille. L’apparato ricettivo, che comprende un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

La storia di Arcidano è particolarmente incerta poichché poco documentata. Prima del 1933, anno in cui è iniziata l’opera di bonifica del territorio, il fiume di Pabillonis che scorre vicino al paese era un grande delta e quindi probabilmente un ottimo approdo per i primi abitanti della Sardegna. Alcuni indizi si possono trovare a Marceddì, dove esistevano numerose fucine per la lavorazione dell’ossidiana, e verosimilmente se ne trovavano anche ad Arcidano poichché sono state trovate punte di freccia in ossidiana. In epoca nuragica vengono edificati sette Nuraghi ormai quasi del tutto distrutti. Le testimonianze dell’epoca romana sono più evidenti grazie alla vicinanza della città di Neapolis. Nella zona di Is Codinas, sono stati trovati resti di muratura in mattoni, in località San Pantaleo, durante la piantagione di un vigneto, sono state dissotterrate alcune urne cinerarie che sono state però distrutte. Anche in località Santa Barbara si sono trovate alcune urne che sono state però riutilizzate per la fermentazione del mosto. In periodo medioevale Arcidano fa parte del Giudicato di Arborea, nella regione del Parte Montis che è parte della curatoria di Bonorzuli. Fino alla metà del Trecento pare esistessero due villaggi, il primo chiamato Architano Magno con la Chiesa dedicata a San Nicolò, e l’altro chiamato Architano Parvo con la Chiesa dedicata a San Pantaleo. Nel testamento di Ugone III, giudice di Arborea, è espressa la volontà di lasciare in eredità due buoi e 20 pecore alla Chiesa di Sant Nicolao de Architano Magno. Nella seconda metà del Trecento, tanti piccoli villaggi in tutta la Sardegna vengono abbandonati, compreso Architano Parvo. Nel 1460 la popolazione di Arcitano Magno chiede al vicerché di Cagliari di farlo diventare un comune che assume il nome di Arcidano. Nel 1420, alla caduta del Giudicato, entra a far parte del Marchesato di Oristano. Nel 1478, alla definitiva sconfitta degli Arborensi, passa sotto il dominio aragonese e viene incorporato nella conte di Quirra, che era stata istituita nel 1363 da Pietro IV d’Aragona e concessa in feudo ai Carroz. Nelle vicinanze di Arcidano, il porto di Neapolis è un ottimo approdo per le incursioni dei pirati barbareschi che frequentemente saccheggiano e distruggono tutto ciò che trovavano, tanto che nel 1527 Arcidano, insieme a Uras e Terralba subirono una totale distruzione da parte di essi. Nel 1563 Dragut, uno dei corsari più spietati, cerca di sbarcare più volte ad Oristano e nel porto di Marcellino, ossia dell’l’odierna Marceddì, però Dragut S’imbatte con un grosso gruppo di cacciatori in ritorno da Ercolento dove esisteva il Castello omonimo oggi chiamato di Monte Arcuentu, e viene sconfitto. Storia-Lettura di 'Il marchesato di Quirra. Secoli XIV-XIX'Nel 1604 i feudi di Quirra sono elevati da contea a Marchesato, che sarà successivamente aggregato al Nules, un piccolo Marchesato nel regno di Valenza. Nel 1511, alla morte di Violante II Carroz, il feudo passa a suo nipote Guglielmo Raimondo Centelles. Nel lungo periodo in cui il paese viene amministrato dai Centelles le condizioni di vita non sono delle migliori. I nuovi feudatari fanno amministrare la Marmilla da un regidor e, pur non esasperando il carico fiscale, limitano notevolmente l’autonomia della comunità, modificando il sistema di individuazione del Majore che cessa di essere elettivo. Poco prima del 1660 una sessantina di famiglie provenienti da Samassi e da Furtei perché espulse dal proprio paese, si insediano ad Arcidano, rifondandolo, e da alcuni documenti trovati nella Curia Vescovile di Ales, risulta che la parrocchia abbia ricominciato a funzionare verso il 1741, ci volle oltre un secolo, prima che il paese tornasse a vivere. L’ultimo dei Centelles muore nel 1676, quando il Marchesato viene concesso a Francesco Pasquale Borgia, ed i Borgia lo conservano per circa cinquant’anni, poi perdono il controllo del feudo in seguito ad a lunga lite con i Català, i quali, dopo numerose vicissitudini, entrano in possesso del feudo nel 1726, quando ormai il Regno di Sardegna è sotto la dinastia sabauda. Subito dopo i Català nel 1798 il territorio passa agli Osorio de la Cueva, famiglia di origine castigliana, ai quali il Marchesato viene riscattato nel 1839, con la soppressione del sistema feudale, per cui diviene un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio Comunale. Nel 1863 viene cambiata la storica denominazione del comune di Arcidano che diventa San Nicolò d’Arcidano. In epoca fascista il comune di San Nicolò d’Arcidano nel 1928 viene aggregato al comune di Terralba, dal quale nel 1947 viene nuovamente separato. Del comune di San Nicolò d’Arcidano nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Oristano.

Le principali feste e sagre che si svolgono a San Nicolò d’Arcidano

San Nicolò d’Arcidano-Sfilata del Gruppo Folkloristico ArcidaneseSan Nicolò d’Arcidano-Esibizione del Coro polifonico Claudio MonteverdiA San Nicolò d’Arcidano svolge la sua attività il Gruppo Folkloristico Arcidanese, fondato nel 1981 con lo scopo di recepire e tramandare le tradizioni locali e della zona, e nelle sue esibizioni possibile ammirare il costume tradizionale del posto. Svolge la sua attività anche il Coro polifonico Claudio Monteverdi, che ha avuto la nomina di coro di Cappella della Chiesa di San Nicolò d’Arcidano. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a San Nicolò d’Arcidano vanno citate il 2 febbraio, quando si svolge il rito della Candelora, che rievoca la presentazione di Gesù al Tempio; il 16 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate, con l’accensione del falò e la distribuzione del pane benedetto; il 22 maggio, la Festa di Santa Rita da Cascia, preceduta da tre giorni di celebrazioni e manifestazioni; solitamente la prima settimana di luglio, la Festa di Sant’Isidoro protettore degli agricoltori, festeggiato anticamente tra maggio e giugno, periodo della raccolta del grano, ultimamente nei mesi estivi, con la sfilata dei trattori addobbati per la festa; il 20 luglio, la Festa di Santa Margherita protettrice dei bambini, tre giorni di festeggiamenti organizzati da un comitato composto da sole donne; a inizio agosto, si svolge la manifestazione chiamata Arcidano produce, una fiera dove le varie attività artigianali, produttive, manufatturiere e agricole locali sono esposte al pubblico in degli stand nel parco pubblico; in occasione di questa manifestazione, si svolge anche la Sagra della pecora e dell’anguria gavina e dei prodotti ortofrutticoli locali; il 14 agosto, la Festa dell’Assunta in occasione della quale si svolge la Festa dell’Emigrato; il 10 settembre, la Festa patronale di San Nicolò; il 20 ottobre, la Festa della regina della pace; l’8 dicembre, si svolge un incontro di preghiera per celebrare l’Immacolata Concezione.

San Nicolò d’Arcidano-Festa della Candelora: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa di Sant’Antonio Abate: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa di Santa Rita da Cascia: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa di Sant’Isidoro: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa di Santa Margerita: locandina San Nicolò d’Arcidano-Manifestazione Arcidano Produce: locandina San Nicolò d’Arcidano-Sagra della pecora: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa dell’Emigrato: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa della regina della pace: locandina San Nicolò d’Arcidano-Festa dell’Immacolata Concezione: locandina

Visita del centro di San Nicolò d’Arcidano

San Nicolò d’Arcidano-Arrivo all’interno dell’abitatoL’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha l’andamento altimetrico tipico delle località pianeggianti. Arriviamo a San Nicolò d’Arcidano da est provenendo da Uras con la SP47 e, arrivati in corrispondenza di una rotonda, vediamo subito prima alla destra della strada il masso sul quale è riporato il nome del paese, che indica l’ingresso all’interno dell’abitato. Si tratta di un paese di recente costruzione, non ha strade strette e non ci sono edifici che possano essere datati prima dell’inizio dell’ottocento, ed il paese si è arricchito in questi ultimi anni con i bellissimi murali, dei quali i primi sono stati realizzati nel 2011 e sono quelli che trasmettono l’importanza dell’acqua nella vita contadina, ed i successivi sono stati realizzati per tenere vivo il ricordo delle tradizioni e degli usi e costumi nella vita di San Nicolò d’Arcidano. Alcuni murali verranno illustrati nel corso della nostra visita lungo le strade del paese. Il progetto ha fatto seguito al programma di recupero e valorizzazione del centro storico del paese.

Il Campo Sportivo e la Palestra Comunale

Iniziamo la visita dell’abitato di San Nicolò d’Arcidano recandoci a vedere i principali impianti sportivi del paese. Provenendo da Uras con la SP47 e, incontrata la rotonda, prendiamo la prima uscita a destra che è la via linnaris, dopo centosettanta metri incontriamo un’altra rotonda dove prendiamo la terza uscita che è la prosecuzione a sinistra della via linnaris. La strada costeggia il muro di cinta del Campo Sportivo che si sviluppa alla sua sinistra con diversi cancelli di ingresso e, dopo circa duecento metri, si apre sempre alla sinistra il grande parcheggio dal quale si accede agli ingressi principali del Campo Sportivo Comunale. All’interno di questo complesso sportivo si trova il grande Campo da Calcio Comunale, con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori; intorno al quale è presente una pista di atletica, nella quale si possono praticare come disciplina le corse su pista. In questo Campo da Calcio gioca le sue partite casalinghe la squadra Arcidano Calcio, partecipante al campionato di calcio di terza categoria Cagliari girone B in Sardegna. All’interno di questo complesso sportivo, accanto al Campo da Calcio si trova un Campo da pallacanestro, con fondo in cemento, che non è dotato di tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come disciplina appunto il basket.

San Nicolò d’Arcidano-Campo Sportivo Comunale: ingresso San Nicolò d’Arcidano-Campo Sportivo Comunale: il Campo da Calcio San Nicolò d’Arcidano-Campo Sportivo Comunale: la pista di atletica San Nicolò d’Arcidano-Campo Sportivo Comunale: il Campo da pallacanestro

Dallo stesso parcheggio, si vede l’accesso alla Palestra Comunale, che si trova al civico numero 2 della via linnaris, ed è una Palestra polivalente al chiuso dotata di tribune in grado di ospitare 400 spettatori, vella quale è possibile praticare come discipline calcio, calcetto ossia calcio a cinque, attività ginnico motorie, ed altre discipline sportive.

San Nicolò d’Arcidano-Palestra Comunale: esterno San Nicolò d’Arcidano-Palestra Comunale: interno

Lo storico Cimitero di San Nicolò d’Arcidano

San Nicolò d’Arcidano-Lo storico Cimitero di San Nicolò d’ArcidanoPassato il parcheggio per accedere al Campo Sportivo, a trecento metri dalla rotonda sulla via linnaris, la strada incontra il viale della repubblica. Passato l’incrocio, la via linnaris prosegue con il nome di via 4 Novembre e, percorsa appena una trentina di metri lungo la via 4 Novembre, si vede alla destra della strada il muro di cinta con al centro il portale di ingresso dello storico Cimitero di San Nicolò d’Arcidano, che è ancora attivo dopo la nascita del nuovo Cimitero Comunale, costruito al di fuori del centro abitato. In seguito, hanno avuto inizio nel 2022 a San Nicolò d’Arcidano, i lavori di ampliamento dello storico Cimitero con la costruzione di nuovi Loculi, e quelli per la razionalizzazione e ampliamento delle aree di sosta e manovra servizio del complesso cimiteriale.

Dalla via Cagliari ci rechiamo a visitare gli impianti sportivi della via Nuoro

San Nicolò d’Arcidano: il murale 'Finta architettura e vendemmia' di Pina MonneAccanto al Campo Sportivo ed alla Palestra Comunale di via linnaris, si trovano gli impianti sportivi ai quali si accede dalla via Nuoro. Per visitarli, dalla rotonda al termine della SP47 prendiamo la seconda uscita, che sarebbe la prosecuzione all’interno dell’abitato della strada provinciale, ed è la via Cagliari che si dirige verso sud ovest e porta al centro dell’abitato. Appena all’inizio della via Cagliari, sul primo edificio alla sinistra della strada, si vede il bel murale intitolato Finta architettura e vendemmia che rappresenta una scena di vita contadina, opera di Pina Monne, artista nata ad Irgoli nel 1971 che lavora a Tinnura. Percorsa appena un cinquantina di metri svoltiamo a destra nella stretta via Nuoro che, dopo poco, svolta a sinistra divenendo parallela della via Cagliari. Seguiamo la via Nuoro per circa centocinquanta metri ed arriviamo agli impianti sportivi della via Nuoro, al cui interno si trova il campo Comunale da Tennis, senza tribune per gli spettatori; ed anche si trova il campo Comunale da Calcetto, anch’esso privo di tribune, nel quale praticare come disciplina il calcetto ossia il calcio a cinque.

San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della via Nuoro: ingresso del campo Comunale da Tennis San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della via Nuoro: il campo Comunale da Tennis San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della via Nuoro: ingresso del campo Comunale da Calcetto San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della via Nuoro: il campo Comunale da Calcetto ossia da Calcio a cinque

All’interno di questo complesso sportivo è presente anche il bocciodromo Comunale, al cui interno è presente il Campo da bocce, con fondo in materiali sintetici vari, che non è dotato di tribine in grado di ospitare spettatori.

San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della via Nuoro: esterno del bocciodromo Comunale San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della via Nuoro: interno del bocciodromo Comunale

Il Municipio di San Nicolò d’Arcidano

San Nicolò d’Arcidano: il Municipio di San Nicolò d’Arcidano: facciata dell’edificio in piazza della LibertàDall’inizio della via Cagliari che si dirige verso sud ovest, passiamo la svolta a destra nella via Nuoro e proseguiamo, invece, dritti. Percorsi duecentottanta metri lungo la via Cagliari, si apre alla destra la piazza della Libertà. L’ultimo tratto della via Cagliari prima della piazza della Libertà costeggia alla destra l’edificio che ospita il Municipio di San Nicolò d’Arcidano, il cui ingresso di trova al civico numero 1 della piazza della Libertà, sulla piazza alla sinistra. Il Municipio ospita la sua sede e gli uffici che forniscono i loro servizi agli abitanti del paese, e sono l’Ufficio Polizia Municipale, l’Ufficio di Segreteria, l’Ufficio Demografico, l’Ufficio Servizi Sociali, l’Ufficio Tecnico, l’Ufficio Amministrativo e Ufficio Protocollo e Centralino, l’Ufficio Tributi, l’Ufficio di Ragioneria, il Servìtziu linguìsticu Sardu, la Biblioteca Comunale, l’Ufficio relazioni con il Pubblico.

La prosecuzione della via Cagliari è la via Regina Elena con i suoi murali

San Nicolò d’Arcidano: i murali sulla via Funtanedda di Marco Serra e Mauro PoddaPassata la piazza della Libertà dove si affaccia il Municipio, proseguiamo verso sud ovest lungo la via Cagliari che, dopo centoventi metri, incrocia il viale della repubblica, al quale torneremo più avanti nella nostra visita all’abitato di San Nicolò d’Arcidano. Passato l’incrocio, la via Cagliari continua con il nome di via Regina Elena e percorre verso sud ovest l’abitato per quasi duecento metri. Percorsa la via Regina Elena per centosettanta metri, vediamo alla destra della strada, subito dopo il civico numero 26 e prima del numero 28, partire la stretta e breve via Funtanedda, lungo la quale si trovano tre murales. alla sinistra è presente una Finta architettura con figura femminile, figura maschile e animali, sul fondo della breve strada si trova il murale chiamato Architettura illusionistica,mentre alla sinistra è presente il murale chiamato Paesaggio rurale con figura femminile e botti. I tre murales sono opera di Marco Serra, artista nato nel 1986, e di Mauro Podda, nato nel 1959 a Terralba.

San Nicolò d’Arcidano: il murale 'Finta architettura con figura femminile, figura maschile e animali' di Marco Serra e Mauro Podda San Nicolò d’Arcidano: il murale 'Architettura illusionistica' di Marco Serra e Mauro Podda San Nicolò d’Arcidano: il murale 'Paesaggio rurale con figura femminile e botti' di Marco Serra e Mauro Podda

San Nicolò d’Arcidano: il murale 'Lo sguardo fiero di un pastorei' di Marco Serra e Mauro PoddaPercorsa un’altra cinquantina di metri, la via Regina Elena termina proseguendo con il nome di via Argiolas, mentre alla sinistra parte la via della Libertà. Al termine della via Regina Elena, sulla parete esterna dell’ultima abitazione della via Regina Elena di proprietà della famiglia di Enrico e Antonello Garau, è presente l’importante murale che viene solutamente intitolato Lo sguardo fiero di un pastore, murale che raffigura un pastore con lo sguardo fiero che vigila sul gregge. La persona raffigurata In questo murale oggi non è più in vita, ma è stata scelta come simbolo della pastorizia locale, in quest’opera dell’artista Davide Pilloni, in arte Pils Bo Pili, giovane artista nato a Cagliari nel 1985 al quale sono attribuiti molti dei murali realizzati nel centro di San Nicolò d’Arcidano.

Nella piazzetta Brigata Sassari il Monumento ai caduti

San Nicolò d’Arcidano: il murale di Davide Pilloni in arte PilsPassata la piazza della Libertà dove si affaccia il Municipio, proseguiamo verso sud ovest lungo la via Cagliari che, dopo centoventi metri, incrocia il viale della repubblica. Svoltiamo a sinistra nel viale della repubblica e lo seguiamo per un’ottantina di metri, poi vediamo a sinistra partire la via Sardegna. Nell’angolo tra le due strade, si trova uno slargo triangolare chiamato piazzetta Brigata Sassari, nel quale sulla parete dell’edificio ad essa affacciato si vede un bel murale del già citato Davide Pilloni, in arte Pils Bo Pili, che rappresenta donne che lavano i panni nel fiume. Al centro dello slargo nella piazzetta Brigata Sassari si trova il Monumento ai caduti di San Nicolò d’Arcidano nella prima e nella seconda guerra mondiale. Si tratta di un monumento ad obelisco in marmo con iscrizioni, con soggetto assente, posizionato dentro un recinto.

San Nicolò d’Arcidano: il Monumento ai caduti con sul retro il murale San Nicolò d’Arcidano: il Monumento ai caduti

La Biblioteca Comunale

San Nicolò d’Arcidano-La Biblioteca Comunale con alla destra il muraleSan Nicolò d’Arcidano: il murale 'Il riposo del contadino' di Daniele PillituPassata la piazzetta Brigata Sassari, dove abbiamo visto il Monumento ai caduti, proseguiamo lungo il viale della repubblica e, dopo una cinquantina di metri, vediamo uno spazio alla destra della strada nel quale, al civico numero 86, si trova l’edificio che ospita il Centro Sociale Polivalente, nel quale si trova la Biblioteca Comunale di San Nicolò d’Arcidano, dotata di un patrimonio di oltre 14.000 unità documentali. Nello spazio nel quale si trova l’edificio, nella parete alla destra sull’abitazione della famiglia Murgia, si vede un bel murale intitolato Il riposo del contadino, opera di Daniele Pillitu, artista nato nel 1973 a Villasor, che ritrae appunto un contadino il quale, seduto su un muretto a secco, riposa, dopo lunghe ore di lavoro sui campi, sdraiato su un muretto a secco, con l’orizzonte del Monte Arcuentu sullo sfondo.

La Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo

San Nicolò d’Arcidano: il murale 'Paesaggio rurale con figure maschili e figure femminili alla fontana' di Marco Serra e Mauro PoddaPassata la piazza della Libertà dove si affaccia il Municipio, proseguiamo verso sud ovest lungo la via Cagliari che, dopo centoventi metri, incrocia il viale della repubblica. Svoltiamo a destra nel viale della repubblica e lo seguiamo per un’ottantina di metri, fino a vedere partire a sinistra la via Roma. All’incrocio tra le due strade, lungo la via Cagliari proprio di fronte a dove parte la via Roma, accanto alla fontana chiamata Sa Funtana de Is Fanais, si vede il bel murale intitolato Paesaggio rurale con figure maschili e figure femminili alla fontana, opera dei già citati Marco Serra e Mauro Podda. Dal viale della repubblica svoltiamo a sinistra nella via Roma che, in un centinaio di metri, ci porta a vedere a sinistra la piazza della Chiesa.

San Nicolò d’Arcidano-La piazza della Chiesa con la Chiesa parrocchiale di San Nicolò VescovoNella piazza della Chiesa si affaccia, alla sinistra, la Chiesa di San Nicolò Vescovo, dedicata a San Nicola di Myra, che è la parrocchiale del paese. La sua origine risale ad epoca remota ma è frutto di una ricostruzione effettuata prima nel 1763 sul punto più elevato dell’abitato, nel luogo dove sorgeva un tempo il Nuragh’e luxia, che era uno dei sette principali del territorio arcidanese. La Chiesa viene ristrutturata, e la nuova parrocchiale viene inaugurata nel 1857, dato che la sua costruzione era incominciata solo due anni prima, quando è stata ingrandita ed abbellita la preesistente parrocchiale. Dalla sua fondazione la Chiesa ha subito molte modifiche che hanno riguardato l’interno, l’altare e la piazza antistante la Chiesa stessa. La facciata presenta linee in stile neoclassico, con sulla fronte la presenza di alte colonne che sorreggono un timpano triangolare, in guisa simile ad un tempio greco.

San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: facciata San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: portale d’ingresso San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: campanile

La Chiesa ha un interno a croce latina, con una sola navata centrale. Ricca di marmi di gran pregio, all’ingresso è presente un pronao interno con tre eleganti archi che introducono nella navata, la quale presenta tre cappelle per lato, e nella prima a destra si trova il fonte battesimale moderno, del 1919. La campana più antica risale al 1663 ed è dedicata alla Sacra Famiglia.

San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: interno San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: altare San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: Cappella laterale San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: San Nicola e l’Immacolata San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: l’Assunta San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: Santa Margherita San Nicolò d’Arcidano: Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo: Sant’Isidoro

San Nicolò d’Arcidano-Festa di San Nicolò Vescovo: il simulacro portato in processioneoOgni anno, presso la Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo il 10 settembre si svolge la Festa patronale di San Nicolò, con la processione, altre cerimonie religiose e con manifestazioni civili. Oltre a questa festa, presso questa Chiesa si svolgono numerose altre feste religiose, il 22 maggio, la Festa di Santa Rita da Cascia, preceduta da tre giorni di celebrazioni e manifestazioni; solitamente la prima settimana di luglio, la Festa di Sant’Isidoro protettore degli agricoltori, festeggiato anticamente tra maggio e giugno, periodo della raccolta del grano, ultimamente nei mesi estivi, con la sfilata dei trattori addobbati per la festa; il 20 luglio, la Festa di Santa Margherita protettrice dei bambini, tre giorni di festeggiamenti organizzati da un comitato composto da sole donne; il 14 agosto, la Festa dell’Assunta in occasione della quale si svolge la Festa dell’Emigrato; il 20 ottobre, la Festa della regina della pace; e l’8 dicembre, si svolge un incontro di preghiera per celebrare l’Immacolata Concezione.

La piazzetta dedicata a Francesco Garau e Nicolò Garau

Nell’ultima parte a destra della piazza della Chiesa si apre la nuova piazzetta Francesco Garau e Nicolò Garau, dedicata alle due medaglie d’Argento al valor militare nel corso della Prima Guerra Mondiale. Nella piazzetta è presente un monumento dedicato ai caduti con scolpite le effigi delle due medaglie d’oro, nella parete sul retro del monumento una lapide ricorda tutti i caduti, e nella parete a destra sono presenti altre lapidi e foto commemorative.

San Nicolò d’Arcidano-La piazzetta Garau Francesco e Garau Nicolò San Nicolò d’Arcidano-Piazzetta Garau Francesco e Garau Nicolò: il monumento San Nicolò d’Arcidano-Piazzetta Garau Francesco e Garau Nicolò: la lapide

La piazza Roma

Passata la piazzetta dedicata a Francesco Garau e Nicolò Garau, dalla via Roma che si dirige verso sud ovest, parte a destra la via Verdi, e tra la via Roma e la via Verdi si sviluppa la bella piazza Roma, con le sue attività commerciali. Seguendo la via Verdi verso nord, nella prosecuzione della piazza Roma sul retro degli edifici affacciati sulla parte merdionale della piazza si trovano bei murali, tra i quali quello sul portale a sinistra che rappresenta una scena della vinificazione, e quello sul portale a destra con una scena di donna in bicicletta, realizzati entrambi dalla già citata Pina Monne.

San Nicolò d’Arcidano-La piazza Roma verso sud San Nicolò d’Arcidano-La parte settentrionale della piazza Roma San Nicolò d’Arcidano-Piazza Roma: il murale sopra un portale San Nicolò d’Arcidano-Piazza Roma: il murale sopra un altro portale San Nicolò d’Arcidano-Piazza Roma: la tartaruga

Insieme ai murali, ha fatto la sua apparizione nel 2020 un monumento realizzato in basalto e che rappresenta la tartaruga, il simbolo degli arcidanesi da sempre, perciò si è voluto creare questo monumento fortemente identitario. In paese, nel passato era diffusa la presenza delle tartarughe, tanto da avergli attribuito il nome di Sa Idda de Is Tostoiusu, ossia il paese delle tartarughe. Tanto è l’identità che diverse associazioni hanno nel proprio log proprio la tartaruga.

Il Museo Etnografico all’aperto il piazza Emilio Cera chiamata Sa Pratza de Sa Fiuda

San Nicolò d’Arcidano: il Museo Etnografico all’aperto nella piazza della VedovaDalla piazza Roma, proseguiamo con la via Roma verso sud ovest e, percorsa una sessantina di metri, incrociamo la via della Libertà. Presa la via della Libertà verso destra, dopo una ventina di metri vediamo alla destra della strada aprirsi la piazza solitamente chiamata Sa Pratza de Sa Fiuda ossia la piazza della vedova, che è stata recentemente rinnovata. Nel loggiato realizzato all’inizio di questa piazza, sotto una tettoia si affaccia il piccolo Museo Etnografico all’aperto, che si è potuto realizzare grazie all’acquisizione di antichi manufatti ed attrezzi agricoli, tra i quali figurano un torchio antico interamente in legno, una carretta cavallo con ruote in legno, due macine, una di pietra e l’altra di legno, tre botti e pigia uva, pale e forconi e damigiane e molto altro.

San Nicolò d’Arcidano: il murale che rappresenta la mietitura di Davide Pilloni in arte PilsTra gli altri murali presenti, proprio di fronte al Museo Etnografico all’aperto, al termine della piazza, su una parete della casa della famiglia Garau, si può vedere un’altra opera realizzata dal già descritto giovane artista Davide Pilloni, in arte Pils Bo Pili, che rappresenta Sa Messa, ossia la mietitura manuale del grano, murale che ritrae un gruppo di uomini e donne intenti alla mietitura ed alla lavorazione a mano del grano nelle campagne arcidanesi, in una giornata soleggiata, con il magnifico sfondo delle montagne alle loro spalle. La mietitura con le tecniche tradizionali rappresenta la realtà del paese, ed è stato realizzato nell’ambito degli interventi di valorizzazione e riqualificazione di alcuni spazi del centro urbano con particolare attenzione verso la riscoperta della sua cultura agricola e rurale.

San Nicolò d’Arcidano-Prolungamento del Museo Etnografico all’aperto nella piazza Emilio CeraSan Nicolò d’Arcidano: il murale che rappresenta l’asino di Arcidano realizzato di Pina Monnealla fine della piazza chiamata Sa Pratza de Sa Fiuda, alla sinistra della via della Libertà si apre la piazza Emilio Cera, chiamata Sa Pratza de Ziu Emiliu Cera, nella quale è presente un portale oltre il quale si vede un prolungamento del Museo Etnografico all’aperto, che però si sviluppa lungo la strada alla sua sinistra e quindi da questa gli si accede. Nella piazza Emilio Cera, su un muro dell’abitazione presente alla sinistra, si vede il murale che rappresenta l’asino di Arcidano, realizzato nel 2016 dalla già citata Pina Monne, l’artista nata ad Irgoli nel 1971 che lavora a Tinnura, la quale racconta una Sardegna del passato, gli antichi mestieri e le tradizioni contadine.

Gli impianti sportivi della Scuola Media in via Eleonora d’Arborea

Dalla via della Libertà, torniamo sulla via Roma e proseguiamo verso sud ovest. Percorsa un’ottantina di metri, la via Roma prosegue sulla via Argiolas, la seguiamo per una trentina di metri, poi svoltiamo leggermente a sinistra sulla via Eleonora d’Arborea e, dopo una cinquantina di metri, arriviamo all’ingresso che porta alla Scuola Media di primo grado di San Nicolò d’Arcidano. All’interno di questo complesso scolastico si trovano gli impianti sportivi della Scuola Media, nel quali sono presenti un Campo da Calcio, con fondo in erba naturale, che non è dotato di tribune per gli spettatori; ed un Campo polivalente all’aperto, con fondo in cemento, senza tribune, nel quale è possibile praticare come discipline calcio, calcetto ossia calcio a cinque, ed attività ginnico motorie.

San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della Scuola Media: ingresso del complesso scolastico San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della Scuola Media: il Campo da Calcio San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della Scuola Media: il campo polivalente all’aperto

Oltre ai campo sportivi all’aperto, nel complesso scolastico è presente anche una Palestra al chiuso, anch’essa senza tribune per gli spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline diverse attività ginnico motorie, ed inoltre pallacanestro e pallavolo.

San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della Scuola Media: esterno della Palestra al chiuso San Nicolò d’Arcidano: impianti sportivi della Scuola Media: interno della Palestra al chiuso

Visita dei dintorni di San Nicolò d’Arcidano

Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di San Nicolò d’Arcidano, sappiamo che un tempo erano presenti diversi Nuraghi oggi distrutti. Quello principale era il Nuraghe complesso Peppi Tzappus, che si trovava nella regione di Is Codinas, ma del quale non esistono elementi certi sull’esatta localizzazione, vicino ad esso si trovava anche il Nuraghe Nuracciolu, e sotto la Chiesa principale vi era il Nuraghe luxia, mentre il Nuraghe Fromiga era situato lungo la strada che porta a Bau Angius, ed infine un altro Nuraghe si trovava nelle vicinanze di una casa di campagna. Ad oggi, nei dintorni di San Nicolò d’Arcidano sono stati portati alla luce resti dei Nuraghi semplici Conca Casteddu, Cuccuru Gibas, Fromiga, Palabardu, Terra Ziringonis I, Terra Ziringonis II; ed anche del Nuraghe Fagoni che è stato però del tutto distrutto. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto.

Il nuovo Cimitero Comunale di San Nicolò d’Arcidano

San Nicolò d’Arcidano: il nuovo Cimitero Comunale di San Nicolò d’ArcidanoAllo storico Cimitero di San Nicolò d’Arcidano è stato, in anni recenti, aggiunto il nuovo Cimitero Comunale, costruito fuori dal centro abitato subito all’esterno della sua periferia nord orientale. Per recarci a visitarlo, da dove dalla rotonda al termine della SP47 avevamo preso a destra la via linnaris, e la avevamo seguita per centosettanta metri, arrivati alla rotonda sulla via linnaris, prendiamo la seconda uscita che si dirige verso nord est ed assume anch’essa il nome di via linnaris. Percorsi lungo questa strada circa centocinquanta metri, si vede alla destra il muro di cinta del nuovo Cimitero Comunale di San Nicolò d’Arcidano, al centro del quale si trova il suo portale di ingresso. Il nuovo Comitero è stato costruito per accogliere nuove inumazioni, quando si sono esauriti gli spazi presenti nella storico Cimitero di via 4 Novembre.

Nel territorio scorre il Flumini Mannu

San Nicolò d’Arcidano: il ponte sul rio Mannu sul quale passa la SS126 Sud Occidentale SardaA sud dell’abitato scorre il Rio Mannu, il fiume che scorre nella pianura del Campidano formando l’omonimo bacino. Il rio Mannu ha origine dalla confluenza di due torrenti nei pressi di Pabillonis, il rio Bellu e il rio Malu, ed il suo corso si dirige verso nord attraversando il comune di San Nicolò d’Arcidano per sfociare nella laguna di San Giovanni, prima della lagune di Marceddì, in territorio di Terralba. Il tratto terminale del rio Mannu è stato incanalato in modo da defluire direttamente nello stagno di San Giovanni. Sul rio Mannu, in territorio di San Nicolò d’Arcidano, sono presenti diversi ponti, dei quali il principale è quello sul quale passa, all’altezza del chilometro 107, la SS126 Sud Occidentale Sarda, che consente il rapido raggiungimento del comune di Terralba da una parte, per poi potersi dirigere verso Oristano, e di Guspini e Pabillonis dall’altra.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da San Nicolò d’Arcidano ci recheremo a Terralba che visiteremo con il suo centro dove tra l’altro è nata la facies culturale di San Ciriaco ed i dintorni nei quali si trova il villaggio di pescatori di Marceddì.


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