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Sennori che visiteremo con il suo centro ed i dintorni con la Tomba di giganti di Oridda


In questa tappa del nostro viaggio, da Sorso ci recheremo a Sennori l’altro comune che appartiene alla regione storica della Romangia, dove visiteremo il paese con i suoi dintorni.

La regione della Romangia

La regione storica della RomangiaLa regione storica della Romangia si sviluppa dalla Marina di Sorso, quindi dal golfo dell’Asinara, fino ad arrivare ai 350 metri sul mare, su cui è posta Sennori. Si tratta, quindi, del breve territorio a ridosso dei due centri principali, ed in più una piccola parte si sviluppa nel comune di Sassari. della Romangia fanno parte solo i comuni di Sorso e di Sennori, ed alcune frazioni del comune di Sassari. Il nome di questa regione storica, ossia Romangia, è di origine romana, era infatti consuetudine dei Romani definire i territori conquistati Romanìa, da cui deriva appunto il termine Romangia, mentre quelli nei quali non riuscivano ad entrare venivano definiti Barbarìa, da cui deriva il termine Barbagia. La Romangia era un’antica curatoria del Giudicato di Torres, il cui territorio era composto, oltre che dai paesi che attualmente ne fanno parte, anche da altri villaggi oggi non più esistenti.

Il viaggio verso Sennori

Il comune chiamato Sennori si trova a sud est della città di Sorso, a brevissima distanza da essa. Per raggiungerla, usciamo da Sorso sulla SS200 verso sud est e, dopo meno di un paio di chilometri, arriviamo all’abitato di Sennori. Continuando oltre Sennori, la SS200 ci porterebbe in meno di dieci chilometri a Sassari. Dal Municipio di Sorso al Municipio di Sennori abbiamo percorso appena 2 chilometri.

Potevamo arrivarci anche prendendo, a Sorso, la via Sant’Andrea, che prosegue sulla via Sardegna, e che ci porta anch’essa a Sennori. In questo caso, dal Municipio di Sorso al Municipio di Sennori si percorrono 2.3 chilometri.

Il comune chiamato Sennori

Sennori: veduta panoramicaSennori-Stemma del comuneIl comune di Sennori (pronuncia S’nnori, nome in lingua sarda Sennaru, altezza metri 277 sul livello del mare, abitanti 6.910 al 31 dicembre 2021) è quasi attaccato a Sorso, ed è un altro importante centro agricolo della regione storica della Romangia, situata nella parte centro occidentale della Provincia di Sassari, nell’entroterra del Golfo dell’Asinara, a ovest dell’altopiano di Anglona. È servita dalla SS200 dell’Anglona, il cui tracciato ne attraversa il territorio, e, la Stazione ferroviaria di riferimento, capolinea della linea che collega Sassari con Sorso, si trova a soli due chilometri di distanza. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 20 a un massimo di 429 metri sul livello del mare.

Questo paese fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino

Questo paese fa parte dell’Associazione delle città del VinoQuesto paese fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino, il cui obiettivo è quello di aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Le città del Vino in Sardegna sono ad oggi Alghero, Arzachena, Atzara, Badesi, Benetutti, Berchidda, Bonnanaro, Bosa, Calangianus, Dolianova, Donori, Dorgali, Jerzu, Loceri, Luogosanto, Luras, Meana Sardo, Modolo, Monti, Neoneli, Olbia, Samugheo, San Nicolò di Arcidano, Sant’Antioco, Selargius, Sennori, Serdiana, Sorgono, Sorso, Tempio Pausania.

Origine del nome

Il nome presenta un’etimologia ancora del tutto oscura, ma, secondo alcuni studiosi, sarebbe da rintracciare nello strato linguistico preromano.

La sua economia

La sua economia è basata sulle tradizionali attività agricole e zootecniche esu una discreta produzione industriale. Il settore primario, che conserva tuttora un ruolo di una certa importanza, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta, ed anche con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria, discretamente sviluppata, fa registrare un cospicuo numero di alcune realtà produttive che operano nei comparti lattiero caseario, alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, metallurgico, elettronico, della gioielleria e oreficeria ed edile. Il terziario si compone di una piccola rete commerciale. L’abitato è circondato da campagne fertili, ricche di oliveti, frutteti e vigne, che costituiscono la fonte primaria della sua economia, e dalle quali si ottengono ottime produzioni di vino ed di olio d’oliva. Sennori fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino dal 1987, anno in cui è stata fondata la stessa, ed è stato il primo comune della Sardegna a ricevere questo riconoscimento, e fa anche parte dell’Associazione nazionale città dell’Olio. Sebbene non rappresenti la meta di rilevante afflusso turistico, offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell’ambiente naturale circostante, e numerosi visitatori accorrono anche per acquistare i prodotti dell’artigianato locale, che trova la sua massima espressione nella produzione di canestri e cestini di rafia intrecciata. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il territorio di Sennori è stato frequentato fino dal periodo preistorico, come attestano, alcuni Nuraghi e una Tomba di giganti. Mancano attestazioni della fase punica, mentre di sicuro interesse è il dato del periodo della dominazione romana, della quale restano tracce sia nelle zone frequentate dal periodo preistorico, che in zone autonome. Ai confini col territorio di Sorso, interessanti sono le recenti significative ricerche archeologiche legate al centro scomparso di Geridu, situato in territorio di Sorso, ai confini tra i due comuni, che abbiamo già descritto quando abbiamo descritto Sorso. Nel periodo medievale appartiene al Giudicato del Logudoro, nella Curatoria di Romangia e montes, entro la quale sono documentati Sennori, assieme a Sorso, Osilo e Sassari. A metà del tredicesimo secolo, con la decadenza della curatoria, viene coinvolta nelle guerre tra i Doria, i giudici d’Arborea e gli Aragonesi, tutti desiderosi di entrare in possesso dei suoi territori. Successivamente, con il dominio degli Spagnoli, entra a fare parte della Baronia denominata Encontrada de Romangia, sotto la giurisdizione della famiglia De Senay Pilo Y Castelvì. Nel 1417 il visconte di Varbona la cede agli Aragonesi e, circa vent’anni più tardi, nel 1436, le cittadine di Sorso e Sennori vengono vendute, insieme, a Gonario Gambella, e da quel momento le sorti dei due paesi vengono a coincidere. L’anno 1839, con l’abolizione del feudalesimo, è testimone del suo riscatto e della concessione agli Amat. Nel ventesimo secolo viene scossa da fremiti socialisti, a tendenza repubblicana, il cui organo propulsore è la Società Operaia denominata Popolo Sovrano.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Sennori

Sennori-Sfilata della 'Associazione Folkloristica San Basilio' di SennoriA Sennori sono attivi, tra gli altri, il Gruppo Folk Janas, l’Associazione Folkloristica San Basilio, ed il Coro Polifonico città di Sennori, nel corso delle cui esibizioni si possono ammirare i costumi tradizionali degli abitanti di Sennori. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Sennori vanno citate la Festa patronale di San Basilio Magno che si svolge con una novena che si conclude la terza domenica di giugno; il 24 giugno la Festa di San Giovanni Battista, presso l’omonima chiesa campestre; nella seconda decade di luglio la Festa di San Biagio, organizzata dagli abitanti del quartiere di Montigeddu; a luglio si svolgono i Giochi estivi, chiamati anche Sennoriestate; il 10 agosto si tiene la manifestazione denominata Calici di Stelle; l’ultima domenica di agosto si celebra la Festa Santa Lucia.

I giochi estivi chiamati Sennoriestate

A luglio, nel Campo Sportivo, si svolgono i Giochi estivi, chiamati anche Sennoriestate, che sono giochi senza quartiere. A questi giochi partecipano sedici squadre, che per una settimana si danno lotta con gavettoni, tiri alla fune e altri giochi. L’ultimo giorno si svolge la finalissima, che culmina con una sfilata di moda in cui ogni squadra presenta in passerella una coppia di giovani. alla fine vengono decretati Miss e Mister Sennori estate e Miss e Mister Sorriso. La manifestazione si conclude con la proclamazione della squadra vincitrice e l’avvio di una serata di musica.

La manifestazione denominata Calici di Stelle

Il 10 agosto, a Sennori si tiene la manifestazione denominata Calici di Stelle. Si tratta di una manifestazione di degustazione di vini e prodotti tipici locali, che si svolge in diversi punti del paese. Una analoga manifestazione si svolge anche a Sorso.

Visita del centro di Sennori

L’abitato, disposto ad anfiteatro, si estendesu una collina di tufo calcareo, ed il suo andamento è di tipo collinare. Entriamo in Sennori provenendo da Sorso, da via Sennori che uscendo dall’abitato di Sorso prende il nome di SS200, e che, entrando all’interno dell’abitato di Sennori, prende il nome di via Roma.

La Funtana Fritta

Prendiamo la via Roma, e, a novecentocinquanta metri dal certello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato di Sennori, incrociamo una strada che, provenendo da sinistra, è via Vittorio Emanuele, ed a destra assume il nome di via Giuseppe Mazzini. La prendiamo in quest’ultima direzione, verso destra, ed è una via molto stretta, poi svoltiamo a destra in via Fonte Fritta. Qui si trova quasi subito, sulla sinistra, la Funtana Fritta una fontana molto antica, il cui nome significa Fonte Fredda, perché l’acqua, che sgorga dalle bocche di tre sculture in pietra, è fresca anche d’estate. La fontana veniva utilizzata sia per l’approvvigionamento dell’acqua potabile, che come lavatoio pubblico.

Sennori: la Funtana Fritta Sennori: la Funtana Fritta

La chiesa del Rosario

Sennori: chiesa del RosarioPresa da via Roma, a sinistra, la via Vittorio Emanuele, la seguiamo per duecentocinquanta metri, fino ad arrivare in piazza del Rosario, una piccola piazza con panchine ed aiuole, dove si trova la chiesa del Rosario interamente ricostruita dopo che l’antica chiesa del Rosario è stata demolita, verso la metà degli anni sessanta del novecento, perché pericolante. La chiesa originaria, di cui ne rimane solo un muro, era probabilmente seicentesca. All’interno, la chiesa conserva una statua della Madonna del Rosario. La facciata della chiesa è bianca, e sulla facciata si trovano due portoni marroni. Davanti alla facciata ci sono dei grandi vasi pieni di terra con piccoli alberelli.

Il Cimitero di Sennori

Sennori: Cimitero di SennoriDalla piazza del Rosario, proseguiamo per una settantina di metri sulla via Vittorio Emanuele, che termina sboccando sulla via San Martino. La prendiamo verso sinistra, e, dopo una trentina di metri, questa svolta tutto a destra nella via Principe Umberto, che chiude verso nord l’abitato di Sennori. Presa la via Principe Umberto, dopo duecentocinquanta metri, la strada diventa via San Giovanni, ed, alla sua sinistra, si trova la facciata e l’ingresso del Cimitero di Sennori.

Il Campo da Calcio Comunale Basilio Canu di Sennori

Sennori: Campo da Calcio Comunale Basilio Canu di SennoriLasciato il Cimitero, proseguiamo sulla via San Giovanni, che ci porterà fuori dal paese in direzione nord est in direzione della chiesa campestre di San Giovanni Battista, che descriveremo più avanti. Percorsi quattrocento metri lungo la via San Giovanni, arriviamo ai limiti dell’abitato, dove troviamo, alla sinistra della strada, il Campo da Calcio Comunale Basilio Canu di Sennori, in grado di ospitare 500 spettatori. Il campo ospita le partite interne della U.S.Sennori, la squadra di calcio gioca nella Seconda Categoria sarda, nel girone G. Accanto al Campo da Calcio, è presente un Campo da Calcetto, ossia di calcio a cinque.

La chiesa parrocchiale di San Basilio Magno

Ritorniamo a dove sulla via Roma è arrivata da sinistra la via Vittorio Emanuele, e qui, arrivati a un bivio, invece di proseguire dritto vero detstra lungo la prosecuzione della via Roma, prendiamo la quasi parallela verso sinistra, che è la via San Basilio, e che, in centoventi metri, ci porta in largo Giorgio Asproni, sul quale si affaccia, sulla destra, la chiesa di San Basilio Magno che è la chiesa parrocchiale di Sennori. Edificata nel cinquecento o nel primo decennio del seicento, aveva una struttura in stile romanico, composta da un altare maggiore, quattro cappelle, con un patio laterale, e davanti un’ampia gradinata. All’interno, la chiesa è a una sola navata, formata da quattro campate rettangolari, a crociera in stile goticheggiante, ed al suo interno è possibile ammirare un interessante dipinto attribuito a un artista del sedicesimo secolo. La chiesa è stata completamente restaurata e ampliata tra il 1945 ed il 1958 in stile gotico aragonese, ed è stata allungata di due campate. Nella facciata si apre una bifora, sopra il portale gotico che è sormontato da un mosaico rappresentante San Basilio. A sinistra della facciata, è ubicato il campanile. Oggi, con la sua facciata ed il suo campanile, si può vedere da ogni angolo del paese, ma è circondata da un bastione trachitico di dubbio gusto. Intorno alla chiesa, sono stati ritrovati resti di ossa umane, dato che probabilmente in quel luogo si trovava il vecchio Cimitero.

Sennori: chiesa parrocchiale di San Basilio Magno dietro il bastione granitico di dubbio gusto Sennori: chiesa parrocchiale di San Basilio Magno Sennori: chiesa parrocchiale di San Basilio Magno: facciata Sennori: chiesa parrocchiale di San Basilio Magno: interno

La Festa di San Basilio Magno, che è la Festa patronale di Sennori, si svolge con una novena che si conclude la terza domenica di giugno, e prevede che alle cerimonie religiose seguano molte manifestazioni civili, con gare e serate musicali.

San BasilioSan Basilio figlio di un ricco retore e avvocato, nasce a Cesarea, di Cappadocia, nel 329 in una famiglia cristiana, e suo nonno muore Martire nella persecuzione di Diocleziano. Sua nonna Macrina, la madre Emmelia, i fratelli Gregorio Vescovo di Nissa, e Pietro Vescovo di Sebaste, e la sorella primogenita, Macrina, sono pure venerati dalla chiesa cattolica come Santi. Basilio studia la Teologia con numerosi studiosi del suo tempo, e per questo Viaggia moltissimo, facendo visita a molti anacoreti dell’Egitto, della Siria, della Palestina e della Mesopotamia per comprendere meglio il loro stile di vita. Discepolo di Gregorio Taumaturgo del Ponto, diviene molto amico di Gregorio Nazianzeno, venerato come Santo e commemorato nello stesso giorno, il 2 gennaio. porta anche i titoli di Confessore e Dottore della chiesa. muore nella sua città natale l’1 gennaio del 378. San Basilio è il primo Santo che dedica una preghiera agli animali, composta nel 370, nella quale si evidenziano tutte le tematiche relative ai diritti degli animali. Il maggior contributo San Basilio lo ha dato con due sue opere, ossia con La Grande regola e La Piccola regola, due trattati per l’orientamento della vita dei Monaci, che ancora oggi ispira la vita dei Monaci Basiliani. È, inoltre, autore di molte opere di carattere dogmatico, ascetico, discorsi ed omelie, scrive un trattato per i giovani sull’uso e il comportamento da tenersi nello studio dei classici pagani, e moltissime lettere sui più svariati argomenti.

I resti della necropoli dell’Orto del Beneficio parrocchiale

Sennori: l’Orto Beneficio parrocchialeSul lato destro della chiesa parrocchiale, passato qualche edificio, in quella che era l’area dell’orto parrocchiale sottostante la chiesa di San Basilio e l’adiacente casa del parroco, si trova l’Orto del Beneficio parrocchiale un ampio giardino situato proprio al centro del paese, che all’interno conserva numerose sepolture prenuragiche. Queste tombe, scavate nel calcare, sono state datate alla Cultura di San Michele di Ozieri, che si sviluppa secondo la cronologia calibrata tra il 4000 ed il 3200 avanti Cristo e secondo la datazione tradizionale tra il 3200 d’il 2800 avanti Cristo.

Sennori: la necropoli dell’Orto Beneficio parrocchialeLa Necropoli dell’Orto del Beneficio parrocchiale comprende nove, o secondo alcuni undici, domus de janas, scavate in un affioramento calcareo, per la maggior parte pluricellulari, a più vani. Alcune sono caratterizzate da decorazioni architettoniche in rilievo. La sepoltura più interessante è costituita da numerosi ambienti, disposti secondo uno schema irregolare. Vi si accede da una cella a pianta quadrangolare, corrispondente alla cella centrale, poiché manca l’anticella. Sulle pareti laterali dell’ambiente si aprono due vani secondari, e sulla parete di fondo del vano a destra, un portello sopraelevato immette in un piccolo vano di disimpegno, di forma ellittica, che, girando quasi a gomito, porta ad una cella a pianta irregolare. Attraverso un portello che si apre nella parete di fondo di questa cella, si accede ad una camera centrale di maggiori dimensioni, a pianta rettangolare, con sulle pareti delle decorazioni in rilievo, ossia lesene, bande in rilievo che corrono parallele alle pareti o scendono perpendicolari, spartendo le superfici a riquadri. All’interno dei riquadri si trovano tre protomi in rilievo con ampie corna. Nelle pareti della cella si aprono altri quattro portelli, che danno portano ad altrettanti vani.

La chiesa della Santa Croce

Guardando la parrocchiale, prendiamo a sinistra la via Asproni, passata una cinquanina di metri, al suo termine, giriamo a destra in via Regina Margherita, che, in un’altra cinquantina di metri, arriva in via della parrocchia, alla destra della quale si apre la piazza Santa Croce, in salita rispetto alla via sottostante.

Sennori: chiesa della Santa CroceQui si trova la piccola chiesa della Santa Croce costruita su una preesistente chiesa dedicata a San Nicola, ed infatti, alla sinistra della chiesa, si trova la via San Nicola. Si tratta di una chiesa edificata probabilmente nel quattrocento, più antica, quindi, di quella di San Basilio. Ultimamente la chiesa è stata ristrutturata nel rispetto delle caratteristiche che la rendono particolare, ha una unica navata, e conserva all’interno un altare ligneo settecentesco, formato da un tavolo con delle colonne, sul quale è custodito un crocefisso seicentesco, anch’esso sottoposto ultimamente ad un accurato restauro. All’esterno, la facciata ha un profilo a capanna, con una finestra al di sopra del portale, e con un piccolo campanile a vela al centro degli spioventi. Nella piccola chiesa della Santa Croce, in passato veniva officiata ogni giorno la messa, mentre oggi si organizzano festeggiamenti soltanto in occasione della domenica delle Palme e della Madonna del Rosario, che, dopo le cerimonie religiose, sono ricche di intrattenimenti folkloristici.

La chiesa di Santa Lucia

alla sinistra della chiesa della Santa Croce, la via San Nicola continua sulla via Santa Lucia, che, in centoventi metri, ci porta nella piazza Santa Lucia, dove si trova la piccola chiesa di Santa Lucia. Alcuni la ritengono di origine settecentesca, ma molti sono più propensi a ritenere che sia stata edificata nell’ultimo quarto del diciannovesimo secolo. La singolarità di questo edificio è che ha conservato tutti gli arredi e le decorazioni che la caratterizzavano, prima della riforma del rito liturgico portata dal Concilio Vaticano II. La chiesa è molto piccola, ha una unica navata, coperta da un soffitto di legno, e con il presbiterio delimitato dalla balaustra in marmo, coperto da una volta a botte. Sul fondo sono ancora presenti le decorazioni originali e centralmente si trova la nicchia che ospita l’antica statua della Santa. All’esterno, la facciata ha un profilo a capanna, con una finestra circolare sopra il portale, e con un piccolo campanile a vela al centro degli spioventi.

Sennori: chiesa di Santa Lucia Sennori: chiesa di Santa Lucia: interno

Santa Lucia è la patrona della vista, e di solito viene rappresentata con una palma in una mano, e nell’altra un piatto contenente un paio di occhi, e una luminosa aureola di stelle sulla testa. L’ultima domenica di agosto vi si celebra la Festa Santa Lucia, di rilevante interesse, che prevede, oltre ad intrattenimenti di vario genere, principalmente folkloristici, una forte partecipazione della popolazione all’aspetto religioso.

La Cantina Fara con due vini inseriti nella guida 5StarWines di Vinitaly

Guardando la facciata della chiesa di Santa Croce, prendiamo a sinistra la via Trieste, la seguiamo per duecentocinquanta metri, fino all’incrocio con la via Santa Vittoria, dove prendiamo a destra la via Santa Vittoria, dopo una sessantina di metri arriviamo a un bivio, dove prendiamo leggermente a sinistra la via le Conce. Percorsi circa duecento metri lungo la via le Conce, dove parte a sinistra la via Salvatore Ruiu, prendiamo la strada che si trova tra la via Salvatore Ruiu e la prosecuzione della via le Conce, la quale si dirige verso la via Raga, che prendiamo a sinistra dopo una quarantina di metri. Nella via Raga si trova, alla sinistra della strada, la sede della Cantina Fara, di Giorgio Fara.

Il riconoscimento 5starwinesSennori-La Cantina FaraLa nascita dell’Azienda agricola Fara è da ricercarsi agli inizi del novecento, quando Pietro Fara ha dato il via alla storia dell’Azienda, egli che con passione ha dedicato tutta la sua vita al lavoro della terra e in modo particolare, alla produzione di uve per la vinificazione. La sua passione si è tramandata di padre in figlio e ancora oggi è più forte che mai, tant’è che nel 2014 Giorgio Fara, della quarta generazione, ha iniziato una nuova avventura creando la Cantina Fara con l’imbottigliamento della prima annata di un Rosso e un Bianco Igt. Oggi Giorgio Fara e le sue sorelle portano avanti con dedizione e passione l’azienda di famiglia, e la dedizione alla terra ed ai suoi frutti scandisce la loro vita di tutti i giorni. La famiglia Fara fino ad oggi si è dedicata alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli, ai suoi uliveti, ed ai suoi vigneti portando avanti così la tradizione enologica sennorese. Sennori-Vini della Cantina FaraL’azienda Fara conta circa venti ettari di terreno che si dislocano nei comuni di Sennori e Sorso. La superficie vitata è di circa sedici ettari. La Cantina si occupa soprattutto delll’imbottigliamento di cinque vini, che sono lo Jolzi, un bianco Vermentino Doc; lo Ziu Pedru, un rosso Cannonau Doc; l’Oro Passito, un Moscato passito Doc di Sorso e Sennori; lo Zirone, un passito rosso ottenuto da uve autoctone rosse; ed il Bentosu, un blend di Vermentino con un tocco di Moscato.

Il vino Moscato di Sorso Sennori Doc Passito Oro 2020, ed il vino Vermentino di Sardegna Doc Jolzi 2021, della Cantina Fara di Giorgio Fara di Sennori, sono stati inseriti nella 5StarWines del 2023 di Vinitaly.

Il Municipio di Sennori

Sennori-Municipio di SennoriRitorniamo a dove sulla via Roma è arrivata da sinistra la via Vittorio Emanuele, e qui proseguiamo lungo la via Roma, che, arriva al bivio, dove prosegue verso destra continuando come via Roma, mentre sulla sinistra si muove quasi parallela la via San Basilio, che ci porta alla chiesa parrocchiale. Proseguendo lungo la via Roma, in un centinaio di metri troviamo sulla sinistra la deviazione in via Brigata Sassari, nella quale, al civico numero 13, sulla destra si trova l’edificio che accoglie il Municipio di Sennori, con la sua sede ed i suoi uffici. Ci troviamo nella periferia sud dell’abitato.

Il nuovo quartiere residenziale denominata Montigeddu

Evitando la deviazone in via Brigara Sassari, proseguiamo lngo la via Roma che, in cinquecento metri, ci porta al di fuori del centro storico di Sennori, nel suo nuovo quartiere residenziale denominato Montigeddu che si trova a sud ovest dell’abitato, del tutto separato da esso. recentemente si è conclusa la gara d’appalto, e ha consentito la riqualificazione urbana di quest’ampia area situata alla periferia del paese, una zona di particolare interesse per il suo grande potenziale e per l’importanza strategica che riveste per tutta la cittadinanza, e si è trattato di un progetto di riqualificazione urbana finalizzata al recupero e alla trasformazione di un’area periferica in una nuova centralità, nella quale coesistono spazi per la collettività, e per poterla rendere un polo strutturato per lo sport e, allo stesso tempo, uno spazio pubblico fruibile dal paesenza, collocato in una posizione straordinaria dalla quale poter ammirare il Golfo dell’Asinara.

Le nuove strutture sportive del quartiere Montigeddu

Entrati nel quartiere Montigeddu, seguiamo la via Roma par altri cinquecento metri, e, prima che la via Roma esca dall’abitato con il nome di SS200 dell’Anglona, prendiamo sulla sinistra la via Salvatore Cottoni, la seguiamo per duecento metri, e prendiamo a destra la via Emilio Treves, alla cui destra si trovano i Nuovi impianti sportivi di Montigeddu. Vi si trova un Campo da Calcetto, ossia di calcio a cinque, con tribune in gradi ospitare un centinio di spettatori, un Campo da Tennis, una Palestra coperta ed altre strutture sportive.

Sennori-Montigeddu: Campo da Calcetto Sennori-Montigeddu: Campo da Tennis Sennori-Montigeddu: la Palestra coperta

La Festa in onore di San Biagio nel quartiere Montigeddu

Sennori: i pochi ruderi della chiesa di San BiagioNella seconda decade di luglio, a Sennori si svolge la Festa di più recente istituzione, che è quella In onore di San Biagio, organizzata dagli abitanti del quartiere di Montigeddu, che si trova nella periferia sud occidentale del paese, che si stanno adoperando per far rinascere la chiesa di San Biagio ormai dimenticata e completamente distrutta dal tempo e dall’opera dei trattori. Sennori: il processione durante la Festa di San BiagioI ruderi della chiesa si trovano, proseguendo oltre la deviazione in via Salvatore Cottoni, lungo la SS200 verso sud per un chilometro, e poi prendendo a destra la strada che porta ad alcune abitazioni, a ovest delle quali si trovano appunti i pochi resti. In occasione di questa festa, il Santo viene portato in processione dai credenti che sfilano col costume tradizionale, dai cavalieri di Romangia e dalla banda musicale, per le vie del paese. I festeggiamenti durano tre giorni, con spettacoli vari. La festa, divenuta una delle sagre più conosciute e attese del territorio della Romangia. A tutte partecipa la popolazione, parte della quale indossa il costume tradizionale.

Che cosa si trova nei dintorni di Sennori

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Sennori, sono stati portati alla luce i resti della Tomba di giganti Oridda; dei Nuraghi semplici Badde Margherita, e San Biagio; dei Nuraghi complessi Chercos, e su Nuraghe; ed anche del Nuraghe San Pietro di Oltzari, di tipologia indefinita.

La chiesa campestre di San Giovanni Battista

Uscendo da Sennori verso nord est e proseguendo per la via San Giovanni, che è diventata la SP72, a circa ottocentocinquanta metri dal Campo Sportivo, troviamo sulla destra della strada la chiesa campestre di San Giovanni Battista che si trova nella campagna vicino a Sennori. Si tratta di una chiesa edificata, probabilmente, nella prima metà del seicento, di linee semplici, caratterizzata di una singolare avancorpo ad arcate, che funge da antiporta per l’ingresso principale. La chiesa è interamente dipinta in bianco, ma ha perso parte del suo aspetto rustico in seguito al suo recente restauro.

Sennori: chiesa campestre di San Giovanni Battista Sennori: chiesa campestre di San Giovanni Battista Sennori: chiesa campestre di San Giovanni Battista: interno

Presso questa chiesa il 24 giugno, a ricordo della sua data di nascita, si svolge la più importante Festa del paese, la Festa di San Giovanni Battista, conosciuta in tutta la Sardegna per la sua grande cavalcata e per la caratteristica processione, ogni anno con differenti gruppi in costume dei diversi paesi della Sardegna, alla quale fanno seguito numerose manifestazioni civili.

Le Tenute Dettori

Dalla chiesa campestre di San Giovanni Battista proseguiamo, sempre in direzione nord est lungo la SP72 per due chilometri e trecento metri, poi arriviamo a uno svincolo, dove prendiamo a sinistra in direzione di Nulvi. Percorsi quattrocentocinquanta metri sulla Strada Vicinale del monte Timani, arriva da sinistra la SP72, sulla quale ci immettiamo in direzione est sempre seguendo le indicazioni verso Nulvi. La seguiamo per quattro chilometri e trecento metri, ed, arrivati in località Badde Nigolosu, un Anfiteatro naturale sulle colline più alte nel comune di Sennori, troviamo alla sinistra della strada il complesso edilizio bianco e giallo delle Tenute Dettori, che produciono vini di qualità ed ospitano anche un Agriturismo.

Sennori-La Cantina DettoriL’Azienda Tenute Dettori è stata costituira nel 1996 da piccoli artigiani del vino che nella loro terra, Badde Nigolosu, nell’agro del comune di Sennori, coltivano la vite in 33 ettari di terra. Coltivano anche il grano, ortaggi, frutteti ed oliveti per l’utilizzo personale. Tutte le lavorazioni, in vigna come in Cantina, sono svolte in famiglia, e soprattutto manualmente. La loro agricoltura può essere definita tradizionale, quella cioè che veniva fatta prima dell’avvento della chimica artificiale, e prima della meccanizzazione. E tutte le lavorazioni si muovono attorno agli equilibri della natura. È possibile visitare le Tenute per degustare i suoi vini, e, per chi lo desidera, la degustazione può̀ accompagnare il pranzo o la cena.

I resti della Tomba di giganti di Oridda

Una volta raggiunto l’ingresso delle Tenute Derrori, che è punto di riferimento e che è ben segnalato, basta continuare ancora pochissimo, ed, arrivati a circa otto chilometri dalla chiesa campestre, troviamo, alla sinistra della strada, una deviazione che ci porta alla Tomba di giganti di Oridda. Si tratta del monumento archeologico più importante del territorio di Sennori, che viene scoperto alcuni decenni or sono, quando, nel corso dei lavori per l’impianto di una vigna, viene alla luce un’originale Tomba di giganti, che prende il nome di Oridda, dalla regione nella quale si trova.

Sennori: la Tomba di giganti di Oridda Sennori: la Tomba di giganti di Oridda Sennori: la Tomba di giganti di Oridda

Questa Tomba di giganti costituisce un monumento unico nel suo genere, per tutta una serie di caratteristiche tipologiche. Il monumento è scavato nella roccia, ed è interamente foderato in muratura. La facciata è costituita da una stele quadrangolare, nella quale si apre il portello. Davanti è presente una esedra ad ortostati, lo spazio in cui i parenti dei defunti sostavano per i riti e le preghiere. La costruzione è unica, in quanto incarna anche degli elementi tipici dell’ambito ipogeico. Il portello d’ingresso è più grande del solito, ma gli elementi più originali del monumento sono all’interno. La tomba non ha infatti una struttura a cielo aperto, ma è ricavata all’interno di un vano scavato nella roccia, poi foderato con muri a secco. Non è stato accertato se si tratta di una domus de janas riutilizzata, o di una struttura concepita così fino dall’inizio.

Negli anni sessanta, quando venne scoperta, la tomba non era stata ancora violata, e conteneva i resti di venti adulti, maschi e femmine, sei bambini e un feto. Fu accertato che quei resti ritrovati risalivano a un periodo tra il 1250 e il 1350 avanti Cristo. All’interno sono state rinvenute ceramiche del periodo del Bronzo Medio.

Il nuovo stadio Comunale in costruzione ormai da anni

Sennori-nuovo stadio Comunale in costruzione ormai da anniDal quartiere residenziale denominata Montigeddu, prendiamo la via Salvatore Cottoni, la seguiamo anche quando esce dall’abitato per quasi un chilometro, ed arrivimo a un incrocio, con la via Martir luther King, ed, all’incrocio tra le due strade, di possono vedere i lavori per la costruzone del Nuovo stadio Comunale di Sennori, che si trova in località su Monte de Pedru Marzeddu. Avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello degli impianti sportivi della Romangia, polivalente e all’avanguardia, in grado di offrire 990 posti a sedere, dotato di tutti i comfort, affacciato sul golfo dell’Asinara, un biglietto da visita per accogliere atleti di ogni parte dell’Isola. Invece il nuovo stadio, a distanza di anni, e dopo una serie di vicissitudini tecniche, si è rivelato una incompiuta. L’iter per la realizzazione dell’opera è stato avviato alla fine del 2004, e a ancora oggi mancano i fondi per il suo completamento.

La prossima tappa del nostro viaggio

Con la visita a Sennori abbiamo concluso il nostro viaggio nella regione storica della Romangia. Nella prossima tappa del nostro viaggio, eNtreremo nella Nurra con la visita di Porto Torres che è stata la capitale del Giudicato di Logudoro, con le sue spiagge ed i resti archeologici presenti in città e nei suoi dintornI.


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