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Stintino e i meravigliosi colori del suo splendido mare sul Capo Falcone la punta nord occidentale della Sardegna


In questa tappa del nostro viaggio, da Porto Torres ci recheremo a visitare Stintino una delle località turistiche più famose della Sardegna. Stintino è apprezzata soprattutto per gli incredibili colori del suo splendido mare e per la bellezza delle sue, purtroppo, affollatissime spiagge. Da Stintino si parte per visitare l’isola Asinara, che vedremo nella prossima tappa del nostro viaggio.

La regione storica della Nurra

La NurraLa Nurra l’antica Nure, che costituiva un’antica curatoria del Giudicato di Torres, è una regione della Sardegna posta all’estremità nord occidentale dell’Isola, che forma un quadrilatero compreso tra il golfo dell’Asinara a nord est ed il Mar di Sardegna ad ovest, delimitata dal rio Mannu a est e dai rilievi del Logudoro a sud est. I comuni che fanno parte della Nurra sono: Alghero, Olmedo, Porto Torres, Stintino, e numerose frazioni del comune di Sassari. Si tratta di una zona prevalentemente pianeggiante scarsamente popolata, il cui territorio conserva traccia degli insediamenti sparsi dei pastori e contadini, che abitavano in ricoveri di bestiame denominati Cuiles. I punti più alti sono il monte Forte di 464 metri e il monte Doglia di 437 metri. L’economia è basata sull’agricoltura, favorita da importanti opere di bonifica, la pastorizia, la pesca ed il turismo balneare. Importante è stato anche lo sfruttamento minerario della zona, ossia le estrazioni di piombo e zinco ad Argentiera, e minerali di ferro a Canaglia.

In viaggio verso Stintino

Per recarci a visitare il borgo marinaresco di Stintino, usciti dal Porto Commerciale di Porto Torres prendiamo la strada del Porto che si dirige verso ovest, in direzione del Porto Industriale.

Quattro VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 4 Vele al comprensorio del Golfo dell’Asinara, della costa nord occidentale dell’isola e del parco Naturale dell’Asinara. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

Percorsi circa quattrocentocinquanta metri arriviamo a uno slargo al centro del quale si trova una larga rotonda, dove prendiamo la quarta uscita in direzione di Stintino. Percorsi circa centocinquanta metri raggiungiamo un’altra rotomda, dove prendiamo la prima uscita, che ci fa continuare sul lungomare Amerigo Vespucci, che si dirige verso l’imbarco dei traghetti. La seguiamo per settecento metri e raggiungiamo una rotonda dove prendiamo la seconda uscita che ci porta nella via dell’Industria che si dirige verso sud, la seguiamo per quattrocento metri e, alla successiva rotonda, prendiamo la prima uscita che ci porta sulla SP34 che si dirige verso sud ovest. Percorso un chilometro e novecento metri, alla prima rotonda prendiamo la prima uscita che ci fa rimanere sulla SP34, dopo un chilometro e trecento metri alla seconda rotonda prendiamo la seconda uscita che ci fa rimanere sulla SP34, la quale ora si dirige verso ovest. Dopo tre chilometri e duecento metri, alla successiva rotonda la seconda uscita è la continuazione della SP34, mentre prendiamo la prima uscita che ci fa proseguire sulla SP57 la quale, in poco meno di otto chilometri, ci porterà alla frazione Pozzo San Nicola, dove incrocerà la prosecuzione della SP34 proveniente da sud.

Passata la frazione Pozzo San Nicola, la SP57 si dirige verso le spiagge, mentre la SP34 prende a salire verso nord fino a Punta Negra, che costituisce la punta più a nord della penisola. Lungo la SP34 si trovano i due stagni della penisola di Capo Falcone, lo stagno di Pilo e lo stagno di Casaraccio, che costituiscono due importanti zone umide della Sardegna.

La frazione Pozzo San Nicola

Stintino-Pozzo San Nicola: la rotonda all’incrocio delle SP57 con la SP34La SP57, proveniente da Porto Torres in arrivo da ovest, si immette sulla SP34, in arrivo anch’essa da Porto Torres ma proveniente da sud. Al’incrocio tra le due strade è presente una rotonda, intorno alla quale si sviluppa la frazione Pozzo San Nicola (altezza metri 35, distanza in linea d’aria circa 12 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 145). La frazione Pozzo San Nicola è un piccolo borgo agricolo che si trova a pochi chilometri dalle più belle spiagge del nord ovest della Sardegna, che sorge ad un importante snodo della viabilità di collegamento a Stintino, costituendo uno dei rari esempi della colonizzazione interna della Nurra, realizzato dal Consorzio di Bonifica della Nurra. Della sua progettazione era stato incaricato l ingegnere pisano Giancarlo Nuti, che aveva proposto un gruppo di edifici funzionali moderni, in cui riverberava la ricerca progettuale effettuata per la frazione Maristella a Porto Conte. Il progetto aveva riproposto alcuni stilemi moderni per rappresentare la grande trasformazione che era in atto sul territorio, sostanzialmente rispettati nella realizzazione finale.

L’impianto sportivo di Pozzo San Nicola

All’interno della frazione Pozzo San Nicola, dalla rotonda seguendo la SP57 verso ovest, dopo un centinaio di metri prendiamo a sinistra la via Enrico Fermi, lungo la quale dopo una trentina di metri si vede alla sinistra della strada, al civico numero 3, l’ingresso del Campo da Calcetto di Pozzo San Nicola. Il campo non dispone di tribune per gli spettatori, ed in esso è possibile praticare come discipline il calcetto, ossia calcio a cinque, ed il tennis.

Stintino-Pozzo San Nicola: la Chiesa parrocchiale di San Nicola Stintino-Pozzo San Nicola: la Chiesa parrocchiale di San Nicola

I pochi resti del Nuraghe complesso Casteddu

Stintino-Pozzo San Nicola: resti del Nuraghe CastedduPozzo San Nicola è il nome moderno della vecchia Borgata di Lu Casteddu, la quale prendeva il nome dal Nuraghe Casteddu, un Nuraghe complesso i cui pochi resti si trovano a circa settecento metri di distanza dalla frazione in direzione sud ovest. Il Nuraghe era stato realizzato a 48 metri di altezza, in materiale indeterminato.  Sono attualmente visibili sul piano di campagna tre filari, appartenenti alla torre del mastio, e delle strutture murarie ad andamento circolare e rettilineo, riferibili a parti architettoniche riconducibili ad un Nuraghe di tipo complesso. Il sito nuragico venne citato per la prima volta alla fine del 1800 all’interno della Carta Archeologica della Nurra, realizzata da Filippo Nissardi. Potrebbe trattarsi di un Nuraghe trilobato o quadrilobato, attualmente sotterrato, che è solo parzialmente visibile.

La chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola

Il borgo, nel suo nucleo originario, comprende la Chiesa dedicata a San Nicola, che è la parrocchiale di Pozzo San Nicola. Si tratta di un edificio inizialmente adibito a scuola, e che in seguito ha ospitato la Guardia medica e locali dell’Ente foreste della Sardegna, uno spaccio alimentare e alcune abitazioni. La chiesa è straordinariamente moderna sul piano formale, nel richiamare il tipo edilizio del capannone con una particolare inclinazione longitudinale della volta a botte, e il particolare nartece laterale in setto murario. La chiesa è, allo stesso tempo, un monumento urbano che inneggia alla modernizzazione dell’intera Isola dell’epoca. Il nucleo di servizio è tuttora ben conservato e funzionante, ampliatosi con l’inserimento recente di nuovi edifici.

Stintino-Pozzo San Nicola: la Chiesa parrocchiale di San Nicola Stintino-Pozzo San Nicola: la Chiesa parrocchiale di San Nicola

La Tomba di Tana di Lu Mazzoni

Stintino-Pozzo San Nicola: la monumentale stele della Tomba di Tana di Lu MazzoniDal centro della frazione Pozzo San Nicola prendiamo la prosecuzione della SP57 proveniente da Porto Torres e che si dirige verso le spiagge occidentali. La seguiamo per settecentocinquanta metri, poi svoltiamo a destra in una strada bianca che seguiamo per un chilometro e duecento metri, fino a vedere alla sinistra della strada un cancello, passato il quale fino a poco tempo fa era possibile raggiungere in duecento metri la Tomba di Tana di Lu Mazzoni, ossia della Tana della Volpe, chiamata anche Tomba di Badde Longa, ossia della Valle Lunga, edificata in pietra calcarea a 59 metri di altezza. In origine si trattava di una Domu de Janas, trasformata in seguito in una Tomba di Giganti con stele centinata. Si tratta di un monumento raro nel suo genere, in quanto rappresenta nella sua architettura un incrocio fra una domus de janas ed una tomba dei giganti. Essa ha infatti una monumentale stele lavorata, con il disegno ornamentale tipico dei monoliti centrali dell esedra delle tombe dei giganti, che originariamente, quando era integra, doveva avere un altezza di circa quattro metri, addossata alla tomba scavata nella roccia. L’esedra era probabilmente costituita di pietre oggi scomparse.

Stintino-Pozzo San Nicola: planimetria della Tomba di Tana di Lu Mazzoni Stintino-Pozzo San Nicola: veduta frontale della Tomba di Tana di Lu Mazzoni

Scavi archeologici sono stati effettuati da Editta Castaldi nel 1968. Fino ad una ventina di anni fa, l importante monumento era facilmente raggiungibile, in quanto, dopo un restauro finalizzato alla sua conservazione e valorizzazione, per renderlo facilmente individuabile e fruibile erano stati posti dei cartelli indicatori ed era stata costruita un apposita stradina di accesso. Con gli anni poi, il terreno dove si trova la tomba è stato acquistato, e nel frattempo i cartelli sono spariti e la stradina pure, e quindi la tomba è divenuta pressoch inaccessibile ai turisti, ma anche ai molti appassionati locali che vorrebbero accedervi.

La Chiesa di Sant’Isidoro di Ercoli

Stintino-Il pPozzo San Nicola: Chiesa campestre di Sant’Isidoro e ErcoliUscendo dalla frazione Pozzo San Nicola, prendiamo in direzione di Stintino la SP34 e la seguiamo verso nord per un chilometro e mezzo, poi prendiamo la deviazione sulla sinistra seguendo le indicazioni per Ercoli. Seguita per un chilometro e trecento metri, prendiamo verso sinistra e, dopo trecento metri, arriviamo alla piccola Chiesa campestre dedicata a Sant’Isidoro, il Santo spagnolo patrono dei contadini, che, nel 2008, la famiglia del priore Marino Piga, con la moglie Anna Dessì, hanno donato all amministrazione Comunale di Stintino. La Festa è curata dal comitato che, da due anni, la vede organizzare, e, dopo la messa, si svolge la processione che, con il simulacro del Santo patrono portato a spalla da alcuni volontari, tocca alcune delle case che compongono la piccola borgata di Cuile Ercoli, nei pressi della frazione Pozzo San Nicola.

Lungo il primo tratto della strada che prosegue verso nord troviamo la Centrale di Fiume Santo

Da dove, alla rotonda sulla SP34, avevamo preso la SP57 in direzione di Pozzo San Nicola, la seguiamo per sette chilometri, poi, invece di proseguire, prendiamo a destra seguendo le indicazioni la deviazione che, in circa due chilometri e mezzo, ci porta fino quasi alla costa, alla grande Centrale termica ed eolica di Fiume Santo che si trova, comunque, all’interno del territorio del comune di Sassari. Nei dintorni della centrale sono presenti numerose pale eoliche, e vicino alla strada è stato installato un ampio parco di pannelli solari. La Centrale di Fiume Santo nel 2009 era costituita da quattro sezioni termoelettriche tradizionali, di cui le sezioni 1 e 2 alimentate a olio combustibile denso, e le sezioni 3 e 4 alimentate a carbone, e da due gruppi turbogas alimentati a gasolio autorizzati esclusivamente per un funzionamento massimo di indici ore al giorno, per complessive 500 ore l’anno. La potenza elettrica lorda complessiva di Centrale era pari a circa 1.040 MW, a fronte di una potenza termica di 2.620 MW.

Stintino-La centrale termica ed eolica di Fiume Santo Stintino-La centrale termica ed eolica di Fiume Santo con in primo piano un gregge di pecore al pascolo Stintino-La centrale termica ed eolica di Fiume Santo: il parco di pale eoliche Stintino-La centrale termica ed eolica di Fiume Santo: il parco di pannelli solari Stintino-La centrale termica ed eolica di Fiume Santo: il parco di pannelli solari

In seguito, dal 2022, è stata avanzata la proposta per l’installazione di un impianto a gas a ciclo combinato in sostituzione della generazione elettrica a carbone delle sezioni 3 e 4. Dato che nel marzo 2023 la produzione lorda di energia elettrica nella Regione Sardegna era effettuata per il 25% con impianti eolici, fotovoltaici e idroelettrici e per il 75% con impianti termoelettrici, dei quali il 33% con impianti termoelettrici alimentati a carbone, il 34% con impianti termoelettrici alimentati a gas di raffineria, e il restante 8% con impianti termoelettrici alimentati a biocombustibili e prodotti petroliferi. Pertanto la produzione di energia elettrica da impianti termoelettrici è fondamentale per il sistema energetico regionale e, conseguentemente, l’essenzialità degli impianti termoelettrici localizzati in Sardegna per la sicurezza del sistema elettrico regionale, tra cui la Centrale di Fiume Santo, sicuramente si protrarrà anche nel futuro.

La spiaggia di Pilo conosciuta anche con il nome di spiaggia di Fiumesanto

Lungo la costa, subito a nord rispetto alla Centrale di Fiume Santo, si sviluppa la spiaggia di Pilo conosciuta anche con il nome di spiaggia di Fiumesanto. La si può raggiungere anche da dove, alla rotonda sulla SP34, avevamo preso la SP57 in direzione di Pozzo San Nicola, dopo sette chilometri avevamo trovato a destra le indicazioni per la Centrale di Fiume Santo, e subito più avanti dopo circa un altro chilometro e mezzo, in località Cuili Issi parte a destra la Strada Vicinale Stagno di Pilo. Percorsa per tre chilometri e quattrocento metri incrocia la via Ezzi Mannu che, presa a destra, porta in circa un chilometro e mezzo alla stagno di Pilo, a sud del quale lungo la costa si trova la spiaggia.

Stintino-La spiaggia di PiloLa spiaggia di Pilo, conosciuta anche con il nome di spiaggia di Fiumesanto, è una spiaggia ampia ma poco frequentata, dato che è situata a fianco della Centrale Termica ed Eolica di Fiume Santo. La spiaggia appartiene ad un lunghissimo litorale, che si presenta con un arenile costituito quasi esclusivamente da minuscoli ciottoli quarzosi bianchi, e di altri colori, e scarsa sabbia candida, a grana media e fine. Il mare è turchese chiaro brillante, e azzurro blu più al largo, con un esteso fondale sabbioso ciottoloso, quasi subito profondo. La natura che circonda la spiaggia è pregevole, nonostante l’aspetto solitario e un pò brullo. L’arenile è incorniciato da un bellissimo cordone di dune ricoperte da una vegetazione di arbusti, gigli di mare, e agavi. Alle spalle della spiaggia si trova lo Stagno di Pilo. La spiaggia di Pilo regala ai visitatori bei panorami verso nord, sull’isola dell’Asinara e sulla penisola di Stintino.

La frazione Nodigheddu

Stintino-Nodigheddu: la modesta corte circondata di case a un pianoUscendo dalla frazione Pozzo San Nicola, prendiamo in direzione di Stintino la SP34 e la seguiamo verso nord per tre chilometri e mezzo, fino ad arrivare alla rotonda di Nodigheddu ed Ezzi Mannu, dove prendiamo la prima uscita che ci fa imboccare la via Ezzi Mannu. La seguiamo per seicentocinquanta metri, poi prendiamo la deviazione a sinistra che, in un centinaio di metri, ci porta in località Issi, alla piccola frazione Nodigheddu (altezza metri 12, distanza in linea d’aria circa 8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 16), uno dei rari insediamenti storici di Stintino, giovane paese di fondazione penale. Qui si è vissuti fino dal 1870, nella modesta corte circondata di case a un piano che, nonostante il tumultuoso sviluppo turistico, giacciono in buona parte abbandonate.

Dalla frazione Nodigheddu raggiungiamo sulla costa il grande Stagno di Pilo

Stintino-Lo stagno di PiloProcedendo in direzione est con la via Ezzi Mannu, dopo un chilometro e quattrocento metri arriviamo a un bivio dove la via Ezzi Mannu prosegue verso sinistra, mentre noi svoltiamo leggermente a destra. Dopo altri quattrocentocinquanta metri arriva da destra la Strada Vicinale Stagno di Pilo, mentre noi svoltiamo a sinistra, e in circa un chilometro e mezzo raggiungiamo lo Stagno di Pilo. Si tratta di un sistema stagnale di retrospiaggia, legato all’emersione di una freccia litorale evolutasi in cordone di spiaggia, che presenta diversi cordoni sabbiosi paralleli tra i quali periodicamente compaiono ristagni d’acqua. Ha un’estensione di circa 120 ettari e una profondità massima di 2 metri. Il suo bacino imbrifero ha un sviluppo complessivo di circa 56 chilometri quadrati, che in buona parte coincide con il bacino idrografico del rio Badde d’Issi. È alimentato da piccoli ruscelli che ne addolciscono le acque in maniera irregolare in più punti, ed è separato dal mare da una sottile duna sabbiosa. La banchina, ricoperta da sale ed un tappeto di frammenti di conchiglie, è molto soffice, in certi punti è persino cedevole, e non si presta ad essere percorsa a piedi, se non con molta attenzione. La comunicazione con il mare è stata realizzata artificialmente attraverso un’apertura posta nel settore settentrionale dello stagno. Per aumentare la capacità del bacino il fondale è stato dragato e approfondito. Nello stagno di Pilo, soprattutti per il fatto che è nascosto dallo sguardo dei curiosi, data la sua posizione interna rispetto alla strada principale, sono visibili, in alcuni periodi dell’anno, i fenicotteri rosa, che qui nidificano, come in altri stagni salati della Sardegna. Ma lo stato di abbandono nel quale si trova gli ha conferito un aspetto sinistro, tanto che, sulla costa, ogni tanto si trovano le carcasse di grossi pesci e altri animali.

Stintino-Lo stagno di PiloLo stagno di Pilo è caratterizzato da una ricca vegetazione acquatica sommersa, con un’importante formazione psammofila sul sistema dunare, e costituisce un’importante zona umida della Sardegna, che, nel 1992, ai sensi della Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, è stata classificata come Sito di Importanza comunitaria. Inoltre, nel 1996, dalla regione Autonoma della Sardegna è stata inclusa in un’Oasi permanente di protezione faunistica e di cattura. Lo stagno viene considerato, dal 1971, dal Gruppo Conservazione della Natura, di Rilevante interesse vegetazionale meritevole di conservazione in Italia. È, inoltre, considerato un’importante area per la sosta e per la riproduzione di avifauna acquatica di interesse comunitario, ospita una rilevante colonia di uccelli di specie rare, ed è stato dichiarato anche Riserva Naturale della Sardegna. Lo stagno di Pilo è pescosissimo, ma la pesca viene praticata da un unico pescatore professionista, che cattura soprattutto anguille con l’uso di bertovelli. Le rese risultano in calo negli ultimi anni.

La spiaggia di Ezzi Mannu

Dalla frazione Nodigheddu, presa la via Ezzi Mannu, la seguiamo per due chilometri e mezzo evitando tutte le deviazione, fino ad arrivare al suo termine, che finisce proprio di fronte alla spiaggia di Ezzi Mannu.

Stintino-La spiaggia di Ezzi MannuLa spiaggia di Ezzi Mannu è una spiaggia collegata con le altre spiagge che si sviluppano verso sud lungo il litorale, ed è un vero gioiello della Sardegna. Si tratta di una spiaggia di sassolini candidi, piccoli e piccolissimi, mista a poca abbia chiara e fine, e si affaccia su un bel mare con diverse tonalità di azzurro, poco profondo. Questa spiaggia è perfetta per chi cerca una fuga tranquilla e incontaminata lontano dalle affollate spiagge turistiche. Si tratta del luogo ideale per le famiglie, grazie alle sue acque tranquille e poco profonde, rendendola sicura per i piccoli bagnanti mentre i genitori possono rilassarsi e godersi il sole. Ezzi Mannu non è solo una meta balneare, ma un luogo perfetto per lunghe passeggiate lungo la costa, ammirando i colori splendidi del mare. Anche se è consigliabile evitare le giornate ventose, soprattutto quando i venti soffiano da nord a est, il resto dell anno questa spiaggia rimane un paradiso terrestre. Si tratta di un luogo ideale per chi desidera vivere un esperienza autentica e naturale in Sardegna.

Stintino-La spiaggia di Ezzi Mannu Stintino-La spiaggia di Ezzi Mannu Stintino-La spiaggia di Ezzi Mannu

La spiaggia di Ezzi Mannu è circondata da suggestive formazioni dunali ricoperte di vegetazione, ed è immersa in un contesto naturalistico selvaggio e solitario, che è però guastato dal profilarsi verso sud dagli stabilimenti della centrale termica ed eolica di Fiume Santo.

Più a nord della spiaggia di Ezzi Mannu, l’arenile continua, bellissimo, ed assume diversi nomi.

L’area archeologica con il Pozzo Sacro ed il Nuraghe semplice Unia

Stintino-Il Pozzo Sacro UniaArrivati da sud alla rotonda di Nodigheddu ed Ezzi Mannu, prendiamo la terza uscita che ci fa prendere una strada che diventa quasi subito una strad"a bianca, e che si dirige verso ovest in direzione del Cuile Unia. Percorsi circa cinquecento metri prendiamo una deviazione a sinistra in direzione del Cuile Unieddu, la seguiamo per centocinquanta metri ed arriviamo nel punto dove si trova il Pozzo Sacro Unia, edificato in materiale indeterminato a 30 metri di altezza. Il pozzo sacro nuragico non è però raggiungibile, dato che si trovano ovunque cartelli di proprietà privata e attenti al cane.

Tornati indietro di centocinquanta metri, torniamo nella strada bianca per il Cuile Unia, la seguiamo per circa trecento metri ed arriviamo dove, alla sinistra della strada, attraversata una strada privata, si trova il Nuraghe semplice Unia. Si tratta di un Nuraghe monotorre costruito in pietra calcare ed arenaria a 42 metri di altezza, ed è il nuraghe meglio conservato di Stintino. La torre è costituita da blocchi sub rettangolari e si conserva per un altezza di quasi sei metri e mezzo. La parte a nord risulta parzialmente sfondata, l’ingresso è interrato e dell’accesso alla camera, che avviene tramite un’apertura sul lato nord orientale, risulta visibile l’architrave. La camera centrale è caratterizzata da una tholos integra ed, inoltre, è tuttora presente una scala elicoidale raggiungibile dalla parte superiore del monumento. Accessibile all’interno, trasmette quel senso di mistero e di forza che queste opere solitamente emanano. Il Nuraghe è, però, segnato dal passare del tempo e soprattutto dall’incuria e dallo stato di abbandono.

Stintino-Veduta del Nuraghe Unia Stintino-Nuraghe Unia: veduta frontale Stintino-Nuraghe Unia: ingresso sul lato nord orientale Stintino-Nuraghe Unia: ingresso visto dall’interno Stintino-Nuraghe Unia: la tholos integra vista dall’interno

Il Nuraghe purtroppo non è visitabile poich si trova in un terreno privato, e se dovesse succedere qualcosa, ad esempio una caduta, ne è responsabile il proprietario del terreno dove si trova il Nuraghe. Dai proprietari si chiede cortesemente a chi volesse visitarlo di chiedere ai proprietari del terreno, che sanno felici di accompagnare per visitarlo esternamente. Non esiste un comodo parcheggio, essendo tutti terreni privati e strada privata.

Prima di arrivare alla frazione Tonnara Saline troviamo lo Stagno delle Saline

Stintino-Lo stagno delle SalineSeguendo la SP34, a circa quattro chilometri dalla rotonda di Nodigheddu ed Ezzi Mannu, poco dopo il chilometro 25 si arriva a vedere sulla destra una strada sterrata, ed i cartelli presenti indicano le spiagge di Pazzona e Punta d’Elici. Si può girare, quindi, a destra e procedere sempre dritti verso la spiaggia di Pazzona. Percorsi trecento metri si arriva a un bivio, dove verso destra ci dirige verso il Cuile Pazzoni, mentre noi proseguiamo verso sinistra e, dopo altri trecentocinquanta metri, si vede di fronte alla strada il piccolo Stagno delle Saline, poco profondo, che occupa una superficie di circa 7.5 ettari. Lo stagno è separato dal mare da una sottile striscia di sabbia ed ha uno sviluppo in lunghezza, in senso perpendicolare alla linea costiera, di circa ottocento metri, contro una larghezza di soli cento metri. Nella stagione calda lo stagno è quasi sempre in secca, e su di esso si passa con delle assi per raggiungere la spiaggia delle Saline, una spiaggia di ghiaietta sottile, che si trova, appunto, vicino alla Torre delle Saline.

La spiaggia di Pazzona

La strada sterrata che ci ha portati allo Stagno delle Saline, prosegue verso sud costeggiando il mare e, dopo circa ottocento metri, ci porta al chiosco sulla spiaggia di Pazzona. E, dopo altri trecento metri, si raggiunge il parcheggio per la spiaggia.

Stintino-La spiaggia di PazzonaLa spiaggia di Pazzona è caratterizzata da un lungo litorale che si estende per centinaia di metri, la vicinanza ai parcheggi, i servizi e le dimensioni la rendono adatta alle persone che preferiscono la comodità all’avventura. Si tratta di un lungo arenile con sabbia bianca candida a grani medi, calda e soffice, con la presenza di piccoli ciottoli e una battigia che presenta bellissime striature e sfumature di rosa in alcuni parti. Il bellissimo mare cristallino, ha un fondale medio basso e sabbioso, con una stupenda policromia tra il turchese e l’azzurro e relative sfumature, che grazie al gioco di luci dovuto ai raggi solari rende il mare brillante e il paesaggio affascinante. La spiaggia è mediamente frequentata nel periodo estivo, si può riscontrare la presenza di posidonie in limitata quantità, sintomo del buono stato di salute del mare.

Piu a sud dalla spiaggia di Pazzona si raggiunge la spiaggia di Punta d’Elici

Proseguendo verso sud per altri settecento o ottocento metri, si raggiunge la Punta d’Elici, chiamata anche Punta Elice. In corrispondenza della Punta si trova la piccola spiaggia di Punta d’Elici, sulla quale non sono presenti servizi.

Stintino-La spiaggia di Punta d’EliciLa spiaggia di Punta d’Elici è caratterizzata da un arenile, situato tra la spiaggia di Pazzona e quella di Ezzi Mannu. Si tratta di una spiaggia caratterizzata da sabbia bianca a grani medi, compatta, con un bellissimo mare cristallino dal colore turchese ed azzurro, davvero affascinante. Il fondale è basso e prevalentemente sabbioso. Sono presenti piccolissimi ciottoli levigati sparsi lungo l’arenile. La spiaggia risulta essere mediamente frequentata durante i mesi estivi e non si riscontra la presenza di posidonie in quantità significative. Una bellissima spiaggia dove i contrasti tra i colori della sabbia, del mare e del cielo, rendono il tutto molto suggestivo. L’arenile è incorniciato da un bellissimo cordone di dune, che sono ricoperte di vegetazione strisciante che si prolunga verso sud fino alla spiaggia Ezzi Mannu.

A nord raggiungiamo la spiaggia delle Saline

Proseguendo verso nord sulla SP34 per altri cinquecento metri, arriviamo a una rotonda chiamata la rotonda di Stintino, alla quale la deviazione sulla destra che, seguendo le indicazioni, ci porta in trecento metri a raggiungere il parcheggio della spiaggia delle Saline, una interminabile striscia di piccoli ciottoli bianchi, compresa tra mare, stagno e le antiche saline, dalle quali spiaggia e area umida prendono il nome. Conosciute e sfruttate già in epoca medievale, sono state operative fino ai primi decenni del ventesimo secolo.

Stintino-La spiaggia delle Saline: verso la spiaggiaLa conformazione della spiaggia delle Saline, caratterizzata dal grande stagno retrostante, ci fa pensare ad una spiaggia lagunare, dove la caratteristica principale è data proprio dallo stagno che divide la spiaggia dal territorio rettrostante, la vicinanza ai parcheggi, i servizi e le dimensioni la rendono adatta alle persone che preferiscono la comodità all’avventura. La spiaggia è composta da sassolini di colore sabbia bianca, con una vegetazione retrostante, caratterizzata principalmente da macchia mediterranea. Il mare è di colore turchese, con un fondale prevalentemente sabbioso. La profondità scende in maniera molto graduale, classificandosi come riva con acqua poco profonda. La spiaggia è dotata di un comodo e ampio parcheggio, utilizzabile anche dai camper, ed in essa non mancano i servizi, come punti di ristoro, noleggio ombrelloni, attrezzature da mare e natanti. Date le ampie dimensioni, non è mai eccessivamente affollata, neanche in alta stagione.

Stintino-La spiaggia delle Saline: verso la spiaggia Stintino-La spiaggia delle Saline: i granelli di ghiaietta sottile Stintino-La spiaggia delle Saline Stintino-La spiaggia delle Saline Stintino-La spiaggia delle Saline

Il grande stagno di Casaraccio

Stintino-Veduta da lontano dello stagno di CasaraccioAll’altezza della rotonda di Stintino, dalla quale è partita la deviazione verso destra per la spiaggia delle Saline, se ne trova un’altra verso sinistra, che porta in circa un chilometro al secondo stagno della penisola di Capo Falcone, ossia lo stagno di Casaraccio, costituito come lo stagno di Pilo di acqua salmastra. Lo stagno è costituito da un sistema stagnale legato all’emersione di una barra sabbiosa, con acque salmastre la cui originaria comunicazione col mare si è insabbiata, ma che mantiene però il paesaggio vegetale dominante delle piante alofite, con una forte resistenza alla siccità. Lo stagno ha un’estensione di circa 85 ettari e la profondità massima è di 2 metri. Il suo bacino imbrifero ha un’estensione di 11.7 chilometri quadrati. Attraverso il cordone litorale, è stato aperto un breve canale artificiale per consentire il ricambio idrico. In molti punti si possono notare depositi salini, che si formano per l’abbassarsi del livello dell’acqua nei periodi più aridi. Stintino-Lo stagno di CasaraccioIn entrambi gli stagni, il lato che costeggia il mare è soggetto a costanti infiltrazioni di acqua salmastra, e, quindi, la vegetazione è costituita solo da specie dotate di alta resistenza alla salinità del suolo. Si tratta di formazioni a cespuglio e giunchi e, nelle parti più interne, tamerici. Il paesaggio vegetale è caratterizzato dai salicornieti, che, insieme ai canneti, costituiscono un ambiente adatto al rifugio ed alla nidificazione dell’avifauna delle zone umide costiere, ove sovente i loro frutti costituiscono una primaria fonte di cibo per diverse specie d’uccelli. Lo stagno di Casaraccio è considerato un’importante area per la sosta e per la riproduzione di avifauna acquatica di interesse comunitario, e costituiscono importanti zone umide della Sardegna, che, nel 1992, ai sensi della Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, è stata classificata come Sito di Importanza comunitaria. Inoltre, nel 1996, dalla regione Autonoma della Sardegna è stata inclusa in un’Oasi permanente di protezione faunistica e di cattura.

Il grande insediamento turistico sulla Punta Su Torrione

Stintino-Lo stagno di Casaraccio con sullo sfondo il grande insediamento turisticoDallo stagno di Casaraccio, a un chilometro e seicento metri dalla rotonda di Stintino, verso ovest prendiamo la via Casaraccio che ci porta fino alla Punta Su Torrione, dove è stato realizzato un complesso turistico che ha letteralmente sconvolto l’intero ambiente di Punta Su Torrione, area di straordinario valore naturalistico. Il complesso è stato realizzato da una società costruttrice che ha subito dopo dichiarato fallimento, e, successivamente, sul posto è stato realizzato il Villaggio Country Paradise, il grosso insediamento dotato di centro commerciale, Chiesa, animazione, residenze turistico alberghiere, ristoranti, bar, ed altro. Come denunciato già alcuni anni fa da Legambiente, si è trattato di una delle più grosse colate di cemento sulle coste sarde quantificabile in 322 mila metri cubi,1400 ville per un totale di settemila posti letto.

La Torre delle Saline

Stintino-La Torre delle SalineProseguendo verso nord con la SP34, a cinquecento metri dalla rotonda di Stintino si trova una deviazione sulla destra che porta alla Torre delle Saline. Situata in riva al mare, nei pressi delle tonnare, la Torre delle Saline è stata realizzata in epoca spagnola, probabilmente nel 1572, in materiale di scisto. Appartenente alla categoria delle torri di difesa pesante, e pertanto poteva vantare una guarnigione formata da un alcaide, che era il comandante, e cinque o sei militari tra artiglieri e soldati. Essi avevano a disposizione un armamento composto da due cannoni, tre spingarde e cinque fucili. Era all’epoca un importante presidio per le antiche tonnare e per le saline, che si trovavano nelle immediate vicinanze. Ha una struttura cilindrica di sei metri di diametro, alta otto metri, con l’ingresso all’altezza di quattro metri dal suolo. Ha due piani, il primo coperto da una volta a fungo, con un pilastro centrale, ed il secondo coperto da una volta a cupola, anch’esso con pilastro. I diversi ambienti, terrazzo compreso, comunicano con scale interne alla muratura.

La frazione Tonnara Saline che ospitava l’antica tonnara

Stintino-Tonnara Saline: edifici dello stabilimento della Tonnara SalineProseguendo verso nord con la SP24 per un altro chilometro, poco prima di giungere in paese, si vede sulla destra della strada l’ingresso alla frazione Tonnara Saline (altezza metri 2, distanza in linea d’aria circa 3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 7), dove la Tonnara Saline è stata realizzata alla fine del Cinquecento, quando furono installate le prime tonnare in Sardegna. Affidata nel corso del tempo in concessione a diversi commercianti, la storia della tonnara si conclude negli anni settanta del Novecento quando, cessata definitivamente la sua attività, le strutture murarie sono state vendute per risanare i debiti delle ultime infruttuose stagioni di pesca. Lo stabilimento era articolato in più volumi tutti edificati su un piano, ad esclusione dell’edificio principale, collocato alle spalle delle ciminiere, sviluppato su due livelli. Il materiale principale da costruzione è la tipica pietra di Stintino. Le coperture di buona parte delle strutture sono lignee, con orditura primaria, e tegolato in coppo.

Nella frazione è stato realizzato il Villaggio turistico Tonnara Saline

Stintino-Tonnara Saline: veduta del Villaggio turistico Tonnara SalineAll’interno dei resti dell’antica tonnara di Stintino è stato realizzato il Villaggio turistico Tonnara Saline. Nato dalla ristrutturazione dell’antico stabilimento di lavorazione del tonno, questo resort ha mantenuto il fascino del passato, abbracciando al contempo tutti i comfort moderni. Il Villaggio ospita anche la piccola spiaggia delle Tonnare, una spiaggia privata attrezzata con ombrelloni, lettini e sdraio, che è caratterizzata dalla folta vegetazione retrostante, situata in un luogo poco accessibile, la vicinanza ai parcheggi, i servizi e le dimensioni la rendono adatta alle persone che preferiscono la comodità all’avventura. Ha una lunghezza di un centinaio di metri per una larghezza media di mena di una ventina di metri, è composta da sabbia fine affacciata su un mare è di colore verde, con un fondale misto tra sabbia e rocce.

La piccola Chiesa del Corpus Domini che costituiva l’antica Cappella della Tonnara

All’interno dell’impianto della tonnara, nella sua estremità meridionale, trova posto anche la piccola Chiesa del Corpus Domini, che costituiva l’antica Cappella della Tonnara. La Chiesa riprende lo stile romanico presente sul territorio. Le murature sono edificate usando la tipica pietra di Stintino. I pavimenti sono in lastre di marmo. La coperura è lignea, sorretta da una struttura a capriata semplice. Il manto di copertura è in coppo sardo. La Chiesa è stata costruita all interno del complesso della Tonnara Saline, tra il 1900 e il 1901, in un periodo fiorente dell industria del tonno, per dare possibilità a tutti i pescatori e lavoratori dello stabilimento di assistere alle funzioni religiose, anche senza fare rientro al paese. Sicuramente ha avuto negli anni un importante potere aggregante della comunità stintinese ma anche nurrese. La chiesa era di dimensioni ridotte, con un architettura semplice ma molto ben allestita, ricca di statue. Ebbe il suo massimo splendore negli anni cinquanta.

Stintino-Tonnara Saline: la Chiesa del Corpus Domini Stintino-Tonnara Saline: facciata della Chiesa del Corpus Domini Stintino-Tonnara Saline: interno della Chiesa del Corpus Domini Stintino-Tonnara Saline: lapide nella Chiesa del Corpus Domini

Dal 1973, quando la tonnara viene chiusa, sono portate via le statue, non vengono fatte più manutenzioni e quindi iniziarono i primi crolli. Nel 2000 l immobile ormai sconsacrato passa al patrimonio dell amministrazione comunale, che approva un parziale intervento di restauro conservativo.

La biforcazione tra la circonvallazione di Stintino e la strada panoramica costiera

Passata la strada l’ingresso alla frazione Tonnara Saline, proseguendo verso nord con la SP24 per appena un centinaio di metri, poco prima di giungere in paese arriviamo a una biforcazione, dove possiamo scegliere se prendere il ramo sulla sinistra, che ci permetterebbe di imboccare la circonvallazione, che è la prosecuzione della SP34 e che, evitando l’attraversamento del paese chiamato Stintino, ci porterebbe subito alle spiagge di Stintino, o quello a destra, che ci fa imboccare la strada panoramica che ci porta, lungo la costa, verso il paese chiamato Stintino. Preferiamo prendere la bella Strada panoramica costiera, che ci fa arrivare fino al paese chiamato Stintino, percorrendo una costa affascinante, punteggiata da molte graziose insenature nelle quali si trovano piccole spiaggette, affacciate sul suo splendido mare.

Lungo la strada panoramica nella baia di Tamerici si trova la frazione Pischina Salidda

Lungo la strada panoramica, a un chilometro e trecento metri da dove la avevamo imboccata, incontriamo la suggestiva baia delle Tamerici, presieduta da un litorale ciottoloso e da una serie di casette, alcune dotate di piccoli moli per l attracco di imbarcazioni private. Le casette situate nella baia costituiscono la piccola frazione Pischina Salidda (altezza metri 3, distanza in linea d’aria circa 1 chilometro sul livello del mare, abitanti circa 3), una rinomata località balneare con molte strutture turisiche, che costituisce un insediamento residenziale con popolazione non stabile. Sulla costa di Pischina Salidda, si trova la piccola spiaggia di Tamerici detta anche spiaggia dell’Isolotto, così chiamata perché posizionata di fronte al piccolo isolotto di Tamerici, che si trova proprio di fronte alla costa.

Stintino-La spiaggia de l’IsolottoLa piccola spiaggia di Tamerici, chiamata anche spiaggia de l’Isolotto, è costituita da una distesa di sabbia di colore ambrato chiaro, a grani medio fini, con la presenza di qualche ciottolo alle estremità. Il mare, molto trasparente, ha un fondale sabbioso e basso, anche se lascia spazio talvolta a rocce e scogli, ha un colore prevalentemente verde smeraldo ed azzurro, ed è mediamente frequentata nei periodi estivi. La spiaggia è situata nell’ampia baia caratterizzata da sabbia mista a ciottoli e rocce, è bagnata da acque limpidissime dalle tonalità cangianti dell’azzurro e verde turchese. Nella battigia sono presenti alcuni scogli affioranti ed i fondali diventano profondi rapidamente. É circondata da una fitta vegetazione mediterranea e non essendo particolarmente affollata nei mesi estivi, è la meta ideale per gli amanti della pace e tranquillità e di coloro che amano le immersioni subacquee.

Verso il paese chiamato Stintino

La strada panoramica ci porta all’abitato di Stintino, senza dubbio una delle località più famose dell’Isola. Dal Municipio di Porto Torres a quello di Stintino, percorrendo prima la SP34, poi la SP57, e poi di nuovo la SP34 che risale tutto il promontorio ed evitando la strada panoramica, si percorrono 29.1 chilometri.

Il comune chiamato Stintino

Stintino: visita di Stinitno: il panoramica del golfoStintino-Stemma del comuneIl comune di Stintino (nome sassarese Isthintinu, altezza metri 5 sul livello del mare, abitanti 1.535 al 31 dicembre 2021) è situato nella parte centro occidentale della Provincia di Sassari, all’estremità occidentale del golfo dell’Asinara, tra Sassari e l’isola amministrativa dell’Isola Piana, che appartiene al comune di Porto Torres. Insiste sulla penisola di Capo Falcone, ultimo lembo del territorio che, dalla piana della Nurra, si protende verso l’isola dell’Asinara quasi a toccarla, la quale è situata a breve distanza. L’isola, che appartiene al comune di Porto Torres, è situata all’interno del parco nazionale dell’Asinara, istituito nel 1997, e per la quale il porto di Stintino rappresenta l’imbarco più prossimo. Il territorio stintinese è un lembo di terra tra due mari. A ovest il suggestivo mare di fuori, con una costa alta e frastagliata alternata a calette di sabbia e ciottoli, che si sviluppa da Capo Falcone, luogo selvaggio sorvegliato anch esso dalla torre spagnola più alta della Nurra, e sorvolato da falchi pellegrini e falchi della regina, sino a Cala del Vapore, attraverso Valle della Luna e Coscia di donna. A est il mare di dentro, all’interno del golfo cin la costa bassa e riparata che dalla Pelosa, passando per L Ancora e gli scogli di Punta Negra, arriva sino ai sassolini bianchi e tondi del lungo litorale de Le Saline ed Ezzi Mannu. Ed in mezzo è presente un oasi naturale con gli stagni di Cesaraccio e di Pilo, dove vivono airone rosso, garzetta e martin pescatore. Il territorio comunale, classificato di pianura, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate.

Origine del nome

Il nome, di difficile individuazione a causa della mancanza di documenti che ne attestino l’origine, sembra provenga dal dialetto sassarese, nel quale il termine Isthintínu starebbe a significare un Budello o Intestino, e dovrebbe derivare dalla posizione dell’insediamento in una lunga e stretta insenatura, a forma di piccolo fiordo, che caratterizza il sito, dato che la parte vecchia dell’abitato sorge tra due profonde insenature, con una lingua di terra interposta, appunto, a guisa di budello.

La sua economia

Stintino-Cucina: il polpo alla stintineseSi tratta di un comune rivierasco di origine moderna, che è un caratteristico villaggio di pescatori d’inverno, ed una rinomata località turistica d’estate, con un’economia basata su tutti i settori produttivi. L’agricoltura, sebbene abbia fatto registrare, negli ultimi anni, un sensibile calo degli addetti al settore, mantiene una buona produttività, e si coltivano cereali, frumento e foraggi. Si pratica anche l allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, di discrete dimensioni, è costituito da aziende che operano nei comparti della pesca e della piscicoltura, alimentare, della fabbricazione di mobili, della produzione di gas ed edile. La particolarissima posizione geografica, le splendide spiagge delle Saline e della Pelosa, le limpidissime acque e l estrema vicinanza all affascinante isola dell Asinara, la rendono meta di un significativo afflusso turistico internazionale. La pesca è alla base della tradizione culinaria, con il polpo in agliata e alla stintinese, la zuppa d’aragosta, la bottarga di tonno, frutti di mare e pescato fresco, da assaporare nei ristoranti delle stradine del borgo e della costa. Le strutture ricettive offrono ampia possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Brevi cenni storici

Stintino-Le famiglie dell’Asinara trasferiteL’origine del borgo di Stintino, databile 15 agosto 1885, è dovuta alla decisione del Governo italiano di istituire sull’Isola dell’Asinara il carcere, una colonia penale agricola, ed una stazione sanitaria internazionale, ossia un luogo di quarantena. In quei tempi l’isola era abitata da quarantacinque famiglie di pescatori in prevalenza di origine ligure soprattutto di Camogli, e di agricoltori sardi. Il governo, dopo una serie di trattative con gli abitanti dell’isola, associatisi nell’unione dei quarantacinque, offre una regalia di 750 lire e la possibilità di scegliere un sito dove potersi insediare. Data la posizione strategica e il legame che comunque lega gli esuli con l’isola dell’Asinara, si decide che il nuovo paese sarebbe sorto sul promontorio di Capo Falcone, negli Isthintini, una piccola penisola stretta tra due profonde insenature, che possono comprare con il denaro dato loro dal governo a titolo d’indennizzo. Stintino-Mappa dell’abitato all’inizio del novecentoE gli Isthintini sono altrettanto decisivi per la scelta del nome del paese, da Isthintini a Sthintini e quindi a Stintino, che inizialmente si sarebbe dovuto chiamare Cala Savoia. Così nasce il nuovo insediamento abitativo, ordinato secondo il piano regolatore che divide ordinatamente l’abitato in una stretta penisola fra i due bracci di mare, con le sue piccole case adornate con menta e basilico che ci ricordano a primo impatto quelle di Cala d’Oliva, e l’abitato caratterizzato dalle tipiche case tinteggiate color pastello è circondato da una costa bassa a est e alta e rocciosa a ovest. Il paese è per molto tempo solo un centro della pesca delle aragoste e del tonno, la tonnara e la pesca regolano la vita di questo piccolo borgo che ogni stagione è accompagnata da riti e abitudini. Alla principale ricchezza del paese, la tonnara, è seguito il turismo che nei primi anni del novecento porta il borgo a ospitare alcune delle più illustri famiglie della borghesia sassarese, gli Azzena, i Berlinguer, Segni, Silenti, Scotti.

Stintino-Foto dell’abitato di Stintino nel 1936Le sue origini moderne giustificano la mancanza di significativi resti monumentali, tuttavia sono degni di nota la grande piazza dalla pavimentazione rossa e il nuovo Porto Turistico. Negli anni sessanta i Moratti acquistano alcuni terreni e costruiscono ville e alberghi, facendo conoscere Stintino e le sue spiagge in tutto il mondo. La borgata di Stintino, già frazione del comune di Sassari, diventa comune autonomo nel 1988 staccandosi dal comune di Sassari. Dopo la costituzione in comune autonomo, a Stintino vengono realizzate altre strutture ricettive in grado di ospitare un numero altissimo, a nostro avviso eccessivo, di turisti, per cui in estate il paese si popola in modo esagerato. Purtroppo le uniche spiagge sono la Pelosa e la Pelosetta, che si trasformano in estate in una distesa di ombrelloni e di corpi sdraiati sulla sabbia, tra i quali è persino difficile arrivare a raggiungere il mare. I turisti sono costretti a conquistare un fazzoletto di spiaggia arrivando la mattina molto presto, oppure devono accontentarsi delle meno belle spiagge dei dintorni. Come ad esempio la spiaggia delle Saline, che abbiamo già descritto, e che è assai meno bella.

Le principali feste che si svolgono nel paese

Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Stintino, meritano di essere citate, verso la fine di luglio, nella Piazza dei 45, la Sagra del Polpo alla Stintinese, manifestazione che propone al un pubblico di buongustai il piatto tipico della tradizione di Stintino, ossia il polpo con patate, olio e prezzemolo; l’Estate Stintinese prevede numerosi eventi, tra i quali la manifestazione Calici sotto le Stelle, la Sagra del Tonno, la Sagra del Pesce; l’ultima settimana di agosto, la Regata della Vela latina; l’8 settembre, data della celebrazione della nascita di Maria, si celebra la Festa della Beata Vergine della Difesa che è la Santa Patrona, con la caratteristica processione a mare della statua della Madonna, in ricordo della traversata fatta nel 1885 con la Vergine dall’Asinara a Stintino, seguira da musiche in piazza e grigliata di pesce; per le festività natalizie si celebra il Naddali a l’Isthintini, l’amatissima rassegna natalizia che dal 22 al 30 dicembre 2024 trasforma il borgo in un vivace scenario di festa.

Stintino-Locandina della Sagra del Polpo alla Stintinese Stintino-Locandina dell’Estate Stintinese Stintino-Locandina di Calici sotto le Stelle Stintino-Locandina della Sagra del Tonno Stintino-Locandina della Sagra del Pesce Stintino-Locandina della Regata della Vela latina Stintino-Locandina della Festa della Beata Vergine della Difesa Stintino-Locandina di Naddali a l’Isthintini

Le regate che hanno reso famosa Stintino

Stintino è una delle località preferite per le regate, che vedono arrivare nel suo mare centinaia di imbarcazioni da tutta la Sardegna e dal continente. Famose sono le regate riservate alle imbarcazioni a vela latina, la vela triangolare che veniva usata sulle barche romane e che qui resta una importante tradizione. Tra le manifestazioni più importanti di Stintino c'è senza dubbio la Regata della Vela latina, denominata anche Trofeo Presidente della Repubblica, che vede impegnati molti scafi tradizionali, che in qualche edizione hanno superato il numero di cento.

Stintino-Mare di Stintino: regata sul mare di Stintino Stintino-Mare di Stintino: regata sul mare di Stintino

Questa regata fa parte del Circuito Vela latina, una Rassegna internazionale dedicata alla vela latina che si compone di diverse regate che si svolgono da maggio a settembre, e che attraversa l’Italia toccando anche Francia e Tunisia, in più di 15 città di mare e più di 350 imbarcazioni di cui 60 straniere.

Visita del centro di Stintino

Il grazioso borgo di Stintino, antico villaggio di pescatori, è ricco di bellezze naturali e storiche. Entriamo in Stintino da sud, dalla frazione Pischina Salidda, attraverso la Strada panoramica, che in circa un chilometro ci porta all’interno dell’abitato, la cui parte vecchia sorge tra due profonde insenature, ed è caratterizzato dalle tipiche case tinteggiate color pastello, circondato da una costa bassa verso est, ed alta e rocciosa verso ovest.

Il Cimitero Comunale di Stintino

Lungo la strada panoramica, a un chilometro e novecento metri da dove la avevamo imboccata, prima di entrare in Stintino a circa seicentocinquanta metri dalla frazione Pischina Salidda, troviamo le indicazioni che ci fanno prendere a sinistra la deviazione che, in trecento metri, ci porta all’ingresso del Cimitero Comunale di Stintino, di fronte al cui accesso sulla sinistra è stato predisposto, a partire dal 2013, un nuovo parcheggio in luogo dello sterrato che ospitava le auto fino a quel momento. Lo si poteva raggiungere anche, alla biforcazione dove abbiamo imboccato la strada panoramica, proseguendo lungo la prosecuzione della SP34, e seguendola per un chilometro e seicento metri, per poi deviare a destra con la strada che in circa centicinquanta metri ci permette di raggiungerlo.

Stintino-Il Cimitero Comunale Stintino-Cimitero Comunale: l’ingresso Stintino-Cimitero Comunale: la nuova cappella

Nel Cimitero era già presente una cappella ma, nell’ottobre 2019, è stata edificata una nuova cappella intitolata al Cristo Risorto e dedicata ai fondatori di Stintino. La nuova cappella è caratterizzata da un’architettura semplice che ispira uno slancio verso l’alto.

Il Campo polivalente di basket e calcetto

Arrivati con la deviazione dalla strada panoramica al Cimitero Comunale, proseguiamo verso destra costeggiando la sua facciata e poi prendiamo la strada ad accesso limitato che si dirige verso nord est all’interno della pineta comunale. Percorsa qualche decina di metri, troviamo un sentiero sulla sinistra che ci porta all’ingresso del Campo polivalente di basket e calcetto, senza tribune per gli spettatori, nel quale si possono praticare come discipline il calcetto, ossia calcio a cinque, e la pallacanestro.

Stintino-Campo polivalente di basket e calcetto: la strada ad accesso limitato che porta a raggiungerlo Stintino-Campo polivalente di basket e calcetto: il campo da gioco

La strada ad accesso limitato che porta al Campo polivalente di basket e calcetto prosegue poi verso il Palazzetto dello Sport, che si trova in via delle Frecce Tricolori al civico numero 2 e che vedremo più avanti.

Tra le strutture culturali si segnala il Museo della Tonnara

Stintino-Il Monumento in ricordo dei Finanzieri cadutiPassata la deviazione per il Cimitero Comunale, la strada panoramica assume il nome di via Lepanto. Percorso un centinaio di metri lungo la via Lepanto, si vede alla destra della strada il nuovo Monumento in ricordo dei Finanzieri caduti nell’esercizio della loro attività, un monumento molto recente che è stato inaugurato nel 1997. E dopo aver percorso un altro centinaio di metri, si vede alla destra della strada il cartello indicatore dell’ingresso all’interno dell’abitato di Stintino. Infine, percorso un altro centinaio di metri, vediamo alla sinistra della strada l’edificio recentemente restaurato che aveva ospitato l’ALPI, una fabbrica di scatolame per tonno gestito dall’Azienda Lavorazione Produzione Ittica della famiglia Viale, ora chiusa, nella quale è stato trasferito il Museo della Tonnara. Il restauro e il recupero funzionale hanno interessato il fabbricato principale, mentre i fabbricati retrostanti sono stati sostituiti con gli spazi destinati alla sala conferenze, a spazi di servizio e al giardino, pensati come luoghi di incontro e socializzazione.

Stintino-Il Museo della TonnaraIl Museo della Tonnara, denominato anche Il ricordo della memoria, nato nel 1995, è stato trasferito all’interno di una struttura modulare costruita probabilmente allo scopo di poter essere trasportata, progettata nel 2012 dall’architetto Francesco Dettori e dall’ingegnere Gianni Marras, che sorge di fronte al Porto Minori. Il Museo racconta di un tempo che non c'è più, narra di banchi di pesci che seguono le correnti del Mediterraneo, di ciurme di mare che ne attendono l’arrivo, e di un sistema di reti che ne intercetta il passaggio. Descrive il tradizionale metodo di pesca del tonno, praticato nel Golfo dell’Asinara fino al secolo scorso. Tratteggia le vite degli uomini che hanno pescato e lavorato il tonno con fatica e tenacia. Racchiude l’identità di un paese intero, Stintino, la cui storia è strettamente legata a quella della Tonnara Saline. Perpetua, oggi, la memoria, degli uomini e del mare, e la racconta attraverso due punti di vista differenti, quello del rais che era il capo assoluto della tonnara comandante dei tonnaroti, e quello del tonno. Il visitatore viene accompagnato in un viaggio multimediale che ripercorre le vicende della Tonnara Saline, della storia di Stintino e dell’isola dell’Asinara, con immagini d’epoca e testimonianze intense. In esposizione ci sono anche gli attrezzi usati nella tonnara, la documentazione, i diari, vecchi articoli di giornale, abiti della mattanza, riproduzioni di barche e della tonnara. L’allestimento comprende inoltre opere di artisti sardi che hanno dipinto la vita della tonnara come Stanis Dessy, Ausonio Tanda, Nani Tedeschi e Angelo Maggi.

Stintino-Museo della Tonnara: veduta dell’edificio che ospita il Museo Stintino-Museo della Tonnara: interno Stintino-Museo della Tonnara: interno Stintino-Museo della Tonnara: interno

Il Porto Minore di Stintino

Stintino-Il Porto MinoreAll’interno del paese di Stintino incontriamo una caratteristica Marina formata da tre porti turistici. Si tratta del vecchio Porto Minore, situato nella zona sud dell’abitato, di un porto nuovo chiamato Porto Mannu, e, molto più a nord rispetto al paese, dal piccolo Porticciolo dell’Ancora. Il primo che incontriamo è il Porto Minore, che costituisce la struttura meridionale del porto di Stintino. Entrati, infatti, all’interno del centro abitato, troviamo subito, alla destra della strada, il Porto Minore, che sorge nel fiordo a sud del paese, in grado di ospitare 110 imbarcazioni, con tutti i principali servizi in banchina. Il Porto Minore di Stintino è l’insenatura meridionale dell’ambito portuale, che è parzialmente protetta da un moletto di sopraflutto. All’interno le rive sono ormeggiabili, grazie all’installazione di pontili galleggianti che seguono la conformazione della costa. Il Porto Minore è un paradiso per il yachting con le sue barche con vele latine, e il suo porto esterno che è ben riparato dai venti da nord ed est, mentre è aperto al vento da sud.

La Piazza dei 45 con il Monumento ai Caduti di Stintino

Proseguendo lungo via Lepanto per trecentocinquanta metri dal troviamo sulla sinistra la Piazza dei 45 un grande slargo che prende il nome dalle 45 famiglie di agricoltori sardi e pescatori liguri che, dopo la costruzione del carcere dell’Asinara, dovettero lasciare le loro vecchie case per costruirne di nuove sul promontorio di Capo Falcone. Alla piazza si arriva seguendo la via Torre Falcone, ed in questa piazza si svolgono le principali manifestazioni che hanno luogo a Stintino soprattutto d’estate, come ad esempio la Sagra del Tonno e la Sagra del Pesce. Al centro della piazza si trova il Monumento ai Caduti di Stintino, nel quale, su un bassorilievo, è scolpita la frase La comunità stintinese ai propri figli caduti in armi, cioè a tutti i caduti di Stintino in servizio nelle forze armate, sia durante le guerre che in tempo di pace.

Stintino-In Piazza dei 45 si trova il Monumento ai Caduti Stintino-Il Monumento ai Caduti di Stintino Stintino-In Piazza dei 45 si trova la Biblioteca Comunale

Nella Piazza dei 45 è presente anche l’edificio che ospita la Biblioteca Comunale di Stintino. Oltre ad essere un punto di conservazione della memoria storica e culturale del territorio, la biblioteca si propone come un centro di aggregazione di eventi culturali, incontri con gli autori, laboratori di lettura e animazione per ragazzi. Ed anche Stintino, aderendo all’iniziativa sostenuta dall’Anci in tutta Italia, ha concesso la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Il riconoscimento è stato formalizzato nel 2021 dalla Giunta comunale, che ha voluto fare un gesto in più in onore del Milite Ignoto, intitolandogli la Biblioteca Comunale di Piazza dei 45. Sul muro esterno dell’edificio sarà apposta una targa commemorativa per ricordare appunto la cittadinanza onoraria stintinese conferita al soldato.

Il Municipio di Stintino

Proseguendo lungo la via Torre Falcone, sul retro del Monumento ai Caduti nella piazza del Municipio si vede l’edificio che ospita il Municipio di Stintino, con a sua sede e con i suoi uffici aperti al pubblico, che fanno parte delle Area Affari Generali, Area Economico Finanziaria, Area progetti innovativi e informatizzazione, Area Socio Culturale, Area Tecnica, Area Tributi, ed Area Vigilaza. Il lato sinistro dell’edificio che ospita il Municipio si affaccia sulla via Torre Falcone, ed il suo ingresso principale si trova al civico numero 26 di questa strada.

Stintino-Il Municipio di Stintino Stintino-Portone di ingresso del Municipio di Stintino Stintino-Affaccio del Municipio sulla piazza dei 45

Invece il lato sinistro dell’edificio si affaccia sulla piazza del Municipio, dove si trova il suo ingresso secondario, davanti al quale è presente una bella scultura che ricorda quando Stintino è divenuto un Comune autonomo, mentre alla destra, sull’edificio che ospita il Water Info Point, è presente il bel murale che rappresenta L’attesa.

La scultura che ricorda quando Stintino è divenuto un Comune autonomo

Stintino-La statua sulla piazza dei 45Sulla piazza del Municipio, dove si trova l'ingresso secondario del Municipio, è presente una bella scultura in ricordo dell'8 agosto del 1988, che ha rappresentato per Stintino una data storica, quasi come la nascita dello stesso paese. In quel giorno d'estate il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del Comune di Sassari per indossare gli abiti di amministrazione comunale. A chiusura della manifestazione che rievocava quella data, nel 2018 è stata inaugurata la statua che celebrava appunto la ricorrenza del trentennale. Realizzata da Francesco Cadeddu, lo scultore nato a Cagliari nel 1966 e attualmente residente a Senis, è realizzata in due blocchi in trachite di Ittiri, e raffigura una donna, il rais della tonnara e un operaio, con alla base la scritta indipendenza, e con il logo del Comune.

Il murale che rappresenta L’attesa

Alla destra, sull’edificio che ospita il Water Info Point, è presente il bel murale L’attesa, che rappresenta un paesaggio costiero con figure maschili e femminili, realizzato nel 2012 da Giovanni Dettori, nato a Sassari nel 1972 e residente a Porto Torres. In questo murale sullo sfondo di un paesaggio costiero è rappresentato un gruppo di famiglie composte da persone di varie età, alcune delle quali stanno sedute in terra o su valige e bauli, mentre al centro del gruppo è raffigurato un ecclesiastico e sulla destra una teca contenente una statua della Madonna.

Stintino-Sull’edificio che ospita il Water Info Point è presente il murale Stintino-Il murale che rappresenta L’attesa

Il murale di Dettori racconta la storia della fondazione di Stintino avvenuta nel 1885 quando le famiglie di pescatori che abitavano l’isola dell’Asinara furono costrette a lasciarla per far posto alla colonia penale, riparando nella stretta insenatura di Capo Falcone. Con delicata sensibilità narrativa e vivezza cromatica l’artista restituisce l’afflizione e lo smarrimento che accompagnano il sentimento di sradicamento dalla propria terra come si osserva nell’uomo a destra col capo chinato. In basso a sinistra sul murale è presente la scritta: L’attesa - 14 Agosto 1885 - "Alle 45 famiglie".

Il Palazzetto dello Sport di Stintino

Partendo dalla Piazza dei 45, prendiamo verso sud la via delle Frecce Tricolori, ed arriviamo, percorso meno di un centinaio di metri, al civico numero 2, dove si trova il Palazzetto dello Sport di Stintino. Si tratta di una Palestra polifunzionale la cui struttura è stata ultimata nel 2010, che è in grado di ospitare fino a 300 spettatori. La Palestra è in grado di accogliere partite di pallacanestro, di pallavolo, di calcio e di calcio a cinque, ossia di calcetto.

Stintino-La strada verso il Palazzetto dello Sport di Stintino Stintino-Palazzetto dello Sport di Stintino: ingresso Stintino-Palazzetto dello Sport di Stintino: interno

Da dove abbiamo preso la via delle Frecce Tricolori, seguita per un centinaio di metri arrviamo dove, a un bilvio, la strada principale prosegue verso destra. Seguita per un altro centinaio di metri, si arriva nel punto dove da essa parte a destra il sentiero che porta all’ingresso del Campo polivalente di basket e calcetto, che abbiamo già descritto, e che quindio si troverebbe al civico numero 10 della via delle Frecce Tricolori.

Il murale che rappresenta una figura maschile che costruisce una barca

La via Torre Falcone, che ci portati alla Piazza dei 45 ed al Municipio si Stintino, passato l’incrocio con la via Lepanto proseguendo verso est diventa il Lungomare Cristoforo Colombo. Proseguendo per quasi un centinaio di metri, si vede alla sinistra della strada la piazza Antonio Segni, e sul muro del primo edifico della piazza, all’altezza del civico numero 19 del lungomare, è presente il murale che rappresenta una Figura maschile che costruisce una barca, realizzato nel 2008 da Bruno Mura, nato ad Alghero nel 1959. L’opera rappresenta, secondo una prospettiva ribassata e ravvicinata, la banchina di un porto sulla quale sta un anziano pescatore seduto su una cassetta di legno, con un martello nella mano destra e uno scalpello ai piedi, intento a costruire una barca accanto a delle reti ammassate.

Stintino-Sull’edificio nella piazza Antonio Segni il murale che rappresenta una figura maschile che costruisce una barca Stintino-Il murale che rappresenta una figura maschile che costruisce una barca

La Chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione

Da dove, partendo dalla via Lepanto, eravamo arrivati a trovare sulla sinistra la Piazza dei 45, proseguiamo per un’ottantina di metri lungo la via Lepanto, ed arriviamo ad incrociare la via Sassari. La prendiamo verso destra e, dopo un altro centinaio di metri, troviamo, alla destra della strada, la facciata della Chiesa dell’Immacolata Concezione, che è la parrocchiale del paese, i lavori della cui costruzione iniziarono nel 1934 e furono completati nel 1937. Il prospetto è molto semplice, quello principale ha un coronamento a timpano triangolare sormontato da una croce. A mezza altezza si aprono, in posizione simmetrica, due lunghe finestre. Lateralmente alla facciata principale si trova il campanile a pianta quadrata, realizzato in pietra locale ed elementi in calcestruzzo, probabilmente non completato per mancanza di fondi in quanto si ha notizia che avrebbe dovuto costruirsi un ulteriore ordine prima di completare il campanile con la copertura a piramide quadrata. Sulla facciata della Chiesa è presente una semplice lapide in marmo bianco con iscrizione, decorata nella parte superiore con i simboli relativi al valore in armi ossia elmo, fucile, ramo di quercia, e con due ancore in onore dei tanti marinai caduti. Nella parte inferiore è raffigurata una lampada.

Stintino-La Chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: facciata Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: particolare della facciata con la lapide in onore dei Caduti Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: la lapide in onore dei Caduti

L’interno è di forma semplice, con una navata centrale perfettamente rettangolare, nella quale sono preseti due cappelle laterali in posizione simmetrica, e con abside posteriore. Di antica fondazione, questa Chiesa conserva pregevoli opere d’arte provenienti dall’Asinara, tra le quali un dipinto dei martiri turritani, la statua dell’Immacolata, e la statua della Madonna della Difesa. Per questo la Chiesa viene, a volte, chiamata anche Chiesa della Beata Vergine della Difesa. Nelle cappelle e nel presbiterio, sono presenti decorazioni realizzate nel 1956 da un pittore di nome Chighini. La chiesa ha subito una serie di interventi di ristrutturazione fra il 1980 e il 2005.

Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: planimetria Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: veduta dell’interno Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: interno verso il presbiterio Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: il presbiterio Stintino-Chiesa dell’Immacolata Concezione: interno verso il portale di ingresso

Stintino-Processione a mare per la Festa della Beata Vergine della DifesaPresso questa Chiesa l’8 settembre, data della celebrazione della nascita di Maria, si celebra la Festa della Beata Vergine della Difesa che è la Santa Patrona, con la caratteristica processione a mare della statua della Madonna, in ricordo della traversata fatta nel 1885 con la Vergine dall’Asinara a Stintino, seguita da musiche in piazza e grigliata di pesce. Nella Chiesa ha sede la Confraternita della Beata Vergine della Difesa, nata sull’isola dell’Asinara nel 1864, quando il simulacro della Madonna venne portato, per la prima volta, nella piccola Chiesa di Cala d’Oliva, da dove divenne la protettrice dell’isola e dei pescatori. Nel 1885, dopo l’espropriazione dell’Asinara e la creazione del borgo di Stintino, divenne invece la protettrice degli Stintinesi, e la Confraternita interruppe le sue attività sino al 1893, quando a Stintino nacque la prima Chiesa, quasi in riva al mare, in via Marco Polo, sostituita in seguito dall’attuale parrocchiale.

Il Faro di Stintino

Stintino-La Statua della Pace vicino al Faro di StintinoPassata la Chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione, proseguiamo sulla via Sassari, che, dirigendosi verso est, sbocca sul Lungomare Cristoforo Colombo. Stintino-La Statua della Pace vicino al Faro di StintinoPrendiamo verso destra il lungomare che si dirige verso sud e, dopo un’ottantina di metri, raggiungiamo il Faro di Stintino, visibile arrivando a Stintino dal mare, che delimita verso sud l’insenatura con il Porto Minore, e verso nord l’insenatura con il Porto Mannu. Accanto al Faro è presente la Statua di San Pietro, protettore dei pescatori. Gli Stintinesi, grazie ad Augusto Colombino, commerciante portotorrese, nella seconda metà degli anni sessanta hanno eretto la statua in onore del Santo realizzata in gesso. La scultura negli anni è stata usurata dalle intemperie quindi sostituita negli anni ottanta, grazie all’interessamento di un comitato di cittadini, con una in bronzo. La scultura, rivolta verso il mare, veglia e protegge i pescatori che ogni giorno escono per mare per il loro lavoro.

La Statua della Pace sul Lungomare Cristoforo Colombo vicino al Faro

Vicino al Faro di Stintino, a una trentina di metri di distanza verso sud, nel giugno 2024 è stata posizionata una Statua della Pace. Stintino-La Statua della Pace vicino al Faro di StintinoLa scultura è stata donata dalla Fondazione Consiglio Coreano per la giustizia e la memoria della schiavitù sessuale militare da parte del Giappone, che rappresenta il simbolo del forte impegno per la giustizia e l’umanità. La volontà di donare la scultura, che l’amministrazione comunale ha deciso di accettare, è stata espressa da Lee Na-Young, presidente del Consiglio Coreano, quale simbolo di quelle circa 200mila donne fra i 13 e i 20 anni che, durante la Seconda Guerra Mondiale. sono state costrette a prostituirsi per allietare le giornate dei soldati giapponesi. «L’interesse e il coinvolgimento di Stintino nell’accogliere la statua della Pace serve come dimostrazione dell’impegno della città per la giustizia e l’umanità», si legge nelle motivazione. La statua raffigura una giovane donna coreana seduta su una sedia, con accanto un’altra sedia vuota. Questo potente simbolo intende commemorare le vittime delle atrocità perpetrate durante la seconda guerra mondiale e sensibilizzare il pubblico sui diritti delle donne a livello globale. L’evento non solo onorerà le vittime della schiavitù sessuale, ma promuoverà anche la consapevolezza e l’impegno verso la giustizia per le donne di tutto il mondo. 

Il Porto Mannu che costituisce il porto principale di Stintino

La via Sassari sbocca sul Lungomare Cristoforo Colombo, il quale, con un’ampia curva, torna verso ovest, costeggiando lungo il lato meridionale l’ampio fiordo nel quale si trova il Porto di Stintino Mannu chiamato solitamente Porto Mannu che costituisce la struttura principale del porto di Stintino, da dove partono tra l’altro i traghetti che portano all’isola Asinara. Il Porto Mannu sorge nel fiordo a nord del paese. Si tratta di una nuova struttura in grado di ospitare 500 posti barca, con tutti i più importanti servizi in banchina.

Stintino-Il Porto Mannu Stintino-Il Porto Mannu visto dal mare

Il murale che rappresenta pescatori che arpionano tonni

Da dove con la via Sassari siamo arrivati sul Lungomare Cristoforo Colombo, prendiamo verso sinistra il lungomare che si dirige verso nord e, dopo una settantina di metri, arriviamo nella piazza Enrico Berlinguer, dove parte a sinistra la via Asinara, parallela alla via Sassari. Qui sull’edificio al civico numero 2 della via Asinara, è presente il murale Pescatori che arpionano tonni realizzato nel 2008 da Bruno Mura, nato ad Alghero nel 1959. L’opera rappresenta, secondo una prospettiva leggermente ribassata, il momento della mattanza dei tonni catturati con le tonnare, e la scena è popolata da decine di pescatori, con gli arpioni in mano, disposti su piani successivi fino al fondo della composizione lungo una diagonale che va da destra a sinistra.

Stintino-Il Porto Mannu Stintino-Il Porto Mannu visto dal mare

Le piccole spiagge di Portu Mannu e dell’Isolotto

Alla destra del Lungomare Cristoforo Colombo, all’altezza della piazza Enrico Berlinguer, si trova la piccola spiaggia di Porto Mannu, subito a sud dell’imboccatura dell’area portuale principale di Stintino.

Stintino-La spiaggia di Portu MannuLa spiaggia di Portu Mannu è accessibile dalla piazza Enrico Berlinguer soprastante per mezzo di una scalinata.  La spiaggia di Porto Mannu è racchiusa in una piccola insenatura delimitata da rocce ricoperte di una bassa e verdissima vegetazione della macchia mediterranea, e da scogli scistosi scuri. Ha un arenile estremamente ridotto, della lunghezza di soltanto una cinquantina di metri, che è formato da sabbia dorata scura, grossolana. Il mare è verde chiaro e sfuma nel celeste più al largo, con un fondale sabbioso e profondo, poco trasparente, e con qualche scoglio in riva. La spiaggia, molto affollata in alta stagione, ha la disponibilità di bar, e sono presenti alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari nei suoi dintorni.

Uscendo dal centro di Stintino in direzione del Capo Falcone

Proseguendo, il lungomare fiancheggia l’estremità occidentale della baia nella quale è presente il Porto Mannu, per proseguire poi lungo il lato settentrionale del porto con il cosiddetto Lungomare di Levate, per arrivare fino alle strutture orientali del porto principale di Stintino. Ritornando verso ovest, il Lungomare di Levante si conclude con la via Grecale, che porta poi sulla via Sassari. Seguiamo la via Sassari fino in fondo, dove sbocca in una rotonda che ci fa immettere sulla SP34, la strada provinciale che esce dal centro abitato e procede verso la parte nord del promontorio in direzione di Capo Falcone, dove ci porterà a visitare le famose spiagge di Stintino.

Visita dei dintorni di Stintino

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Stintino, sono stati portati alla luce i resti delle fonti sacre di Ercoli, e di Unia; della tomba di giganti di Tana di Lu Mazzoni; dei Nuraghi semplici Cuili Ercole, e Unia; del Nuraghe complesso Casteddu; ed anche del Nuraghe Monte Atene, di tipologia indefinita.

La frazione Le Vele

Stintino-La deviazione dalla SP34 nella via Cala LupoDal centro di Stintino, seguita la via Sassari verso nord fino in fondo, arriviamo a una rotonda che ci fa immettere sulla SP34, la strada provinciale che esce dal centro abitato e procede verso la parte nord del promontorio in direzione di Capo Falcone. Seguita per duecentocinquanta metri, arriviamo a un’altra rotonda, alla quale prendiamo la seconda uscita per rimanere sulla SP34, la seguiamo per altri duecentocinquanta metri, e prendiamo a destra la deviazione nella via Cala Lupo, seguendo le indicazioni per Cala Lupo e Punta Negra. Percorsi circa centocinquanta metri, svoltiamo leggermente a sinistra e prendiamo la via Le Vele che, un seicento metri, ci porta a una rotonda che è al centro della frazione Le Vele (altezza metri 14, distanza in linea d’aria circa 1 chilometro), dove si trova il grande insediamento turistico, con i suoi complessi residenziali, un villaggio pieno di abitazioni, negozi ed altre attività commerciali.

La Cala Lupo con la sua spiaggia

Tra le insenature lungo la costa orientale del promontorio di Punta Negra, proprio di fronte all’insediamento le Vele, si trova la Cala Lupo. La si può raggiungere da dove avevamo imboccato la via Le Vele, seguendola per trecentocinquanta e poi deviando a sinistra nella via Punta Negra, che in poco più di ottocento metri ci porta sulla costa della Cala Lupo. Il paesaggio in cui è immersa la baia è incantevole e molto suggestivo, per la rigogliosa vegetazione che la circonda e gli aspri scogli della baia che si specchiano nel mare.

Stintino-La spiaggia di Cala LupoAll’interno della Cala Lupo si trova la spiaggia di Cala Lupo, formata da rocce e sabbia a grana grossa con un fondale basso e prevalentemente sabbioso, affacciata su un mare straordinariamente limpido, molto trasparente, con una una policromia che varia dal verde smeraldo all’azzurro. Alle due estremità della spiaggia si trovano rocce  e scogli. Grazie alla sua posizione risulta ben riparata dal vento. La cala, con la sua spiaggia, sono molto amati dagli appassionati di immersioni subacquee. La spiaggia è l’ideale per gli amanti della pace e della tranquillità in quanto non è mai molto affollata. Offre un parcheggio e nelle sue vicinanze si trovano bar, ristorante ed hotel.

La spiaggia di Punta Negra

Risalendo lungo la costa orientale, passato l’insediamento le Vele, poco prima della sommità della Punta Negra, si trova la spiaggia di Punta Negra, incorniciata da scogli e macchia mediterranea. La Punta Negra è formata da scogliere rocciose di scisto molto scuro, dal quale deriva questo nome.

Stintino-La spiaggia di Punta NegraLa spiaggia di Punta Negra è una tra le più caratteristiche della costa, divisa in più calette ha un arenile della lunghezza complessiva di circa duecentocinquanta metri, che è costituito da sabbia dorata color bronzo, a grana media e fine, particolarmente morbida, da un fondale digradante prima sabbioso, poi roccioso e profondo, e con alcuni scogli affioranti. La spiaggia è delimitata da brune scogliere e circondata da una profumata macchia mediterranea, con alberi vicino alla riva, è piuttosto affollata in estate, soprattutto nella cala centrale, raggiungibile in macchina, mentre risulta un pò meno frequentata in quelle raggiungibili solo a piedi. La zona dispone di numerosi servizi, come strutture ricettive, bar, ristoranti, un centro velico e un molo per le imbarcazioni dei diportisti, ma l arenile non è attrezzato, e mantiene un aspetto ancora abbastanza integro.

Risalendo la costa verso Capo Falcone troviamo il porticciolo dell’Ancora

Stintino-Il porticciolo dell’AncoraMolto più a nord, passata la località le Vele e risalendo con la SP34 verso Capo Falcone, a un chilometro e quattrocento metri da dove abbiamo preso la deviazione per la frazione le Vele, troviamo la deviazione in una strada a traffico limitato che porta al Ristorante Porticciolo dell’Ancora, e dopo circa duecento metri arriviamo nel Porticciolo dell’Ancora, nel quale ha la propria sede lo Yacht Club di Stintino. Si tratta d’una marina privata che è attiva solo d’estate, la quale dispone di un centinaio di posti barca dislocati tra un pontile galleggiante e due moli. Possono essere ormeggiate barche e gommoni fino a 20 metri. La posizione strategica, rende lo Yacht Club Ancora comodo per raggiungere le spiagge e le coste più belle della Sardegna nord occidentale, tra cui la spiaggia Pelosa, le spiagge di Castelsardo, la costa di Alghero, l’Argentiera e l isola dell Asinara.

Il Club Hotel Ancora di fronte al porticciolo

Di fronte al porticciolo dell’Ancora si trova il Club Hotel Ancora.

All’interno di un bel complesso residenziale, il Club Hotel Ancora si caratterizza per la sua perfetta simbiosi con la macchia circostante. Si tratta di un elegante e confortevole complesso immerso nel verde e raggiungibile dal mare per un sentiero alberato senza attraversamento di strade. Al suo interno, camere rinnovate in stile mediterraneo, e dal curato girdino si accede direttamente alla spiaggia attrezzata, nella quale si trova anche una piscina. Gli Chef del Club Hotel Ancora fanno assaporare agli ospiti i piatti della migliore tradizione mediterranea.

La frazione Rocca Ruja con la sua spiaggia

Proseguiamo lungo la SP34 per circa seicento metri ed arriviamo a un bivio, al quale la strada provinciale prosegue verso sinistra. Noi prendiamo a destra il viale la Pelosa e, dopo meno di duecento metri, arriviamo alla frazione Rocca Ruja (altezza metri 12, distanza in linea d’aria circa 3 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Qui si trova la spiaggia di Rocca Ruja, che sorge proprio di fronte all’Hotel omonimo, che ne occupa una parte per le persone che risiedono nei suoi insediamenti turistici.

Stintino-La spiaggia di Rocca RujaLa spiaggia di Rocca Ruja ha un litorale costituito da un’incantevole linea di sabbia bianca, in parte privatizzata dagli Hotel che sorgono alle sue spalle, ma che presenta anche un ampio tratto di spiaggia libera. Si tratta di una spiaggia il cui arenile è caratterizzato da sabbia bianca, fine e morbida, l’acqua è trasparente e cristallina di colore verde smeraldo con sfumature azzurre e turchesi, il fondale è sabbioso e poco profondo. Molto frequentata nei mesi estivi. Dalla spiaggia di Rocca Ruja si può arrivare alla spiaggia la Pelosa comodamente a piedi passando per la battigia e per la bassa scogliera che le divide. Servizi presenti punti ristoro e noleggio attrezzatura da spiaggia. Nelle immediate vicinanze troviamo ristoranti, bar, pizzerie, market.

Gli impianti del Centro Sportivo Rocca Ruja

Stintino-Gli impianti del Centro Sportivo Rocca RujaAl bivio dove a destra parte il viale la Pelosa, prendiamo a destra la prosecuzione della SP34 che, dopo duecentosettanta metri, diventa la via Punta Scaglietti. Percorsi circa centosessanta metri lungo la via Punta Scagliotti, alla sinistra della strada al civico numero 3 si vede il primo ingresso del Centro Sportivo Rocca Ruja, che porta alla Piscina ed ai primi due Campi da tennis, dei quali il secondo con tribune per gli spettatori. Percorsa una quarantina di metri, si raggiunge il secondo ingresso, nel quale sono presenti i cartelli che indicano la Scuola Addestramento Tennis, dal quale a sinistra si raggiungono gli impianti già descritti, mentre a destra porta ai prossimi impianti. Una trentina di metri più avanti arriviamo al terzo ingresso, dal quale si accede al principale Campo da tennis del Centro Sportivo Rocca Ruja, abilitato ad ospitare come discipline il tennis ed il calcetto ossia calcio a cinque, dotato di tribune per un centinaio di spettatori. Poco più avanti sono presenti gli altri tre Campi da tennis.

Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: il primo ingresso Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: veduta della piscina e dei primi due campi da tennis Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: il secondo ingresso Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: il terzo ingresso Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: il primo campo Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: un altro campo

Proseguendo, dopo una quarantina di metri si raggiunge l’incrocio con la via Cala Secca, che proviene da destra, mentre a sinistra si trova l’ingresso per il Campo Sportivo Rocca Ruja. Si trattava di un campo per il gioco del calcio, dotato di tribune in grado di ospitare cinquecento spettatori, che da tempo versa in stato di grave abbandono. Nel 2024 il Comune di Stintino ha annunciato la ripresa dei lavori al campo sportivo, iniziati nel 2011 ed interrotti a causa del fallimento dell’impresa incaricata della loro realizzazione. Il nuovo Campo Sportivo sarà intitolato al giornalista Andrea Benenati, una grande passione per il gioco del calcio, centinaia di partite commentate nei campi di provincia, dirigente e portavoce da tanti anni dello Stintino Calcio, morto nel 2019 a soli 39 anni per un male incurabile. Tra i lavori lasciati incompleti figura la tribuna, da tempo anch’essa in stato di abbandono, che verrà realizzata su progetto dell architetto sassarese Nicolò Pittalis.

Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: ingresso del campo sportivo Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: il nuovo campo sportivo Stintino-Centro Sportivo Rocca Ruja: le tribune del nuovo campo sportivo

La bellissima spiaggia Pelosa con il suo splendido mare

Preso il viale la Pelosa, proseguiamo verso nord e, dopo circa settecento metri troviamo una dscesa pedonale sulla destra che ci porta. finalmente, alla spiaggia Pelosa, chiamata in lingua Sa Pelosa, ed il motivo del suo nome sta nella presenza delle alghe che abbondano in questo tratto del litorale. E trecento metri più avanti si trova il parcheggio stagionale a pagamento, anche dal quale è possibile raggiungere la spiaggia.

Stintino-La spiaggia Pelosa golfo e sullo sfondo la torre PelosaNella stupenda spiaggia Pelosa è presente un parcheggio, a pagamento nella stagione estiva, e c'è la possibilità di una limitazione all’accesso delle auto private. Chiudono la spiaggia morbide formazioni dunali, mirabilmente disegnate dal vento, che contrastano con il colore scuro delle rocce scistose circostanti, e della penisola di Capo Falcone, che si trova subito alle sue spalle, con rocce alte 110 metri a picco sul mare. L’arenile è costituita da sabbia finissima, quasi impalpabile, affacciata su acque di colori diversi. La spiaggia Pelosa viene considerato il più bell’arenile della zona, e uno dei più belli di tutta l’Isola, per le trasparenze dell’acqua, e per lo sguardo che spazia dalla caratteristica Torre Pelosa, che sorge sul lato nord, mentre a nord est il panorama comprende l’isola Piana e l’isola Asinara. Sull’arenile sono presenti bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari. La spiaggia è affollatissima in alta stagione, assolutamente da evitare nei mesi di luglio e di agosto. Dietro la spiaggia Pelosa si trova il grande Insediamento turistico de La Pelosa.

Stintino-La spiaggia Pelosa Stintino-La spiaggia Pelosa Stintino-La spiaggia Pelosa Stintino-La spiaggia Pelosa Stintino-La spiaggia Pelosa: bagno nello splandido mare della Pelosa Stintino-La spiaggia Pelosa: bagno nello splandido mare della Pelosa Stintino-La spiaggia Pelosa: bagno nello splandido mare della Pelosa

TripAdvisor Nella classifica stesa da TripAdvisor sulla base della qualità e quantità delle recensioni e del giudizio attribuito dai suoi viaggiatori nel 2017, la spiaggia Pelosa si posiziona al quinto posto tra le dieci spiagge più belle d’Italia.

La non meno bella spiaggia Pelosetta

Dal parcheggio stagionale a pagamento cha ci ha permesso di raggiungere la spiaggia Pelosa, duecento metri più avanti si raggiunge un altro parcheggio stagionale, dal quale è possibile arrivare alla spiaggia Pelosetta. La spiaggia Pelosa e la spiaggia Pelosetta, una volta, erano due spiagge separate, ora sono quasi collegate tra loro, a formare un unico litorale, di sabbia bianca finissima.

Stintino-La spiaggia PelosettaLa spiaggia Pelosetta si trova un poco più a nord, e, proprio di fronte, c’è l’Isolotto della Pelosa. Di fronte alla spiaggia Pelosa ed a quella della Pelosetta, il mare assume colorazioni affascinanti, che vanno dal verde smeraldo all’azzurro, dal bianco al blu. Si tratta di una spiaggia di grande bellezza, incastonata in un paesaggio di grande effetto e suggestione, con a destra l’isola Piana e l’isola Asinara e di fronte l’isolotto della Pelosa, mentre a nord è delimitata dal Capo Falcone. All’isolotto della Pelosa si puo accedere anche tramite un guado naturale circondato da un mare meravigliosamente limpido. La spiaggia presenta in larga misura scogli ed uno scarso arenile sabbioso ed è affacciata su un bellissimo mare azzurro, trasparente e cristallino. La Pelosetta è molto frequentata ed in alta stagione spesso sovraffollata, anche grazie ai numerosi servizi che offre, tra cui bar, ristoranti, punti di ristoro ed hotel nelle vicinanze.

Stintino-Gli splendidi colori del mare di Stintino Stintino-Gli splendidi colori del mare di Stintino Stintino-Gli splendidi colori del mare di Stintino Stintino-Gli splendidi colori del mare di Stintino Stintino-Gli splendidi colori del mare di Stintino Stintino-Gli splendidi colori del mare di Stintino

Le due belle spiagge sono protette dai faraglioni di Capo Falcone e sugli scogli che fiancheggiano la spiaggia non è difficile vedere, tra un tuffo e l’altro, asciugarsi al sole i cormorani.

Stintino-Mare di Stinitno-un cormorano sugli scogli Stintino-Mare di Stinitno-un cormorano sugli scogli

Verso l’estremo nord del promontorio di Capo Falcone

Stintino-Il promontorio di Capo FalconeDove siamo arrivati per visitare la spiaggia Pelosetta, il viale la Pelosa termina, e continua con il nome di via Capo Falcone dirigendosi presto verso sud ovest. Percorsi duecento metri, parte a destra una deviazione a transito limitato che si dirige verso nord, e costituisce la strada per Capo Falcone. Seguendo questa strada, si arriva alla sommità del promontorio di Capo Falcone che costituisce la punta estrema a nord occidentale della Sardegna. Si tratta di un aspro promontorio di scisti neri, nei cui anfratti nidifica il falco pellegrino, e dove fa visita il rarissimo falco della regina. Stintino-L’insediamento turistico di Torre PelosaLa particolare roccia che compone il capo è nota come Pietra di Stintino, che ricopre e abbellisce i muri di molte abitazioni antiche del piccolo borgo stintinese e le ville che si mimetizzano sul promontorio. La spoglia roccia scura è bordata, specie a quote basse, dal verde della macchia mediterranea. Lo sviluppo turistico degli ultimi decenni è dovuto principalmente alle spiagge, che hanno fatto sì che questa zona diventasse meta turistica tra le più rinomate e frequentate della Sardegna. Il promontorio è caratterizzato da una vasta estensione di macchia mediterranea, all’interno della quale si trova l’Insediamento turistico di Torre Pelosa, costituito da numerose villette, che circondano il La Pelosetta Residence Hotel.

L’isolotto della Pelosa con la Torre della Pelosa

Stintino-L’isolotto della PelosaAll’estremità del promontorio di Capo Falcone, prospiciente la spiaggia Pelosetta, si trova l’Isolotto della Pelosa, che è raggiungibile in brevissimo tempo con una barca. Sopra questo isolotto, al suo centro, sorge la Torre della Pelosa, costruita a sette metri sul mare, che è stata edificata in epoca spagnola, nel 1578. È realizzata con scisti, ha una camera suddivisa in tre settori, con la volta a cupola e con un pilastro centrale. Una scala interna alla muratura, comunica con il terrazzo. Dal punto di vista architettonico si tratta di una costruzione di pietra, cilindrica ad un solo piano con volta a fungo, alta sei metri, con l’ingresso all’altezza di tre metri dal suolo, che si trova in uno stato di conservazione alquanto scadente. La torre della Pelosa, faceva parte di un sistema difensivo militare costituito da una rete di torri situate tra Capo Falcone e l’isola dell’Asinara. In seguito al suo abbandono, nel ventesimo secolo si assiste ad un progressivo degrado e al crollo di porzioni di muratura.

Stintino-Mare di Stintino: la Torre della Pelosa vista dalla spiaggia Pelosetta Stintino-Mare di Stintino: la Torre della Pelosa Stintino-Mare di Stintino: la Torre della Pelosa

A partire dal 2009 è stata oggetto di due interventi parziali di restauro conservativo che, a causa di esiguità dei fondi, hanno interessato solo interventi esterni sul fronte sud. Permangono ancora gravi dissesti legati a fenomeni erosivi, sul fronte nord e negli interni. La mancanza di fondi, non ha consentito di proseguire le opere di consolidamento e restauro, impedendone così una pubblica fruizione.

Di fronte alla Pelosa ed alla Pelosetta si vedono l’isola Piana e l’isola Asinara appartenenti al comune di Porto Torres

Di fronte alla Pelosa ed alla Pelosetta, che sono le principali spiagge di Stintino, si può ammirare l’Isola Piana appartenente al comune di Porto Torres, raggiungibile anche a nuoto. Poco oltre l’isola Piana si vede l’Isola Asinara anch’essa appartenente al comune di Porto Torres, che una volta era sede del carcere di massima sicurezza ed oggi al centro del parco Naturale dell’Asinara. Le visiteremo nella prossima tappa del nostro viaggio.

La Valle della Luna di Capo Falcone

Stintino-Le scogliere della Valle della Luna di Capo FalconePassata la punta di Capo Falcone, la parte nord occidentale del promontorio è bagnata dal Mare di Fuori, o Mar di Sardegna, e presenta numerosi strapiombi sul mare. Raggiunta la deviazione nella strada a transito limitato per Capo Falcone, iniziamo a discendere con la via Capo Falcone, in modo da raggiungere la costa occidentale del promontorio. Percorsi circa duecento metri, prendiamo una deviazione sulla destra che scende verso sud ovest e, dopo circa un chilometro, permette di raggiungere, in poco più di seicento metri, le scogliere della cosiddetta Valle della Luna di Capo Falcone, con strapiombi che sfiorano i 150 metri di altezza. La valle della Luna di Capo Falcone si trova sulla costa occidentale, più o meno in corrispondenza di dove, sulla costa orientale, si trova la spiaggia di Rocca Ruja. Ed a questo punto si poteva arrivare anche da dove la SP34 aveva effettuato la deviazione a sinistra prima dell’inizio del viale la Pelosa, seguendola per duecentosettanta metri fino alla partenza della via Punta Scoglietti che si dirige verso gli impianti del Centro Sportivo Rocca Ruja. Seguita per un’ottantina di metri, dalla via Punta Scogietti parte a sinistra la via Valle della Luna, che in un chilometro e trecento metri ci porta appunto a questo punto.

La Torre di Capo Falcone

Stintino-La Torre di Capo FalconeDa dove la strada che, dalla via Capo Falcone, è scesa verso sud oveste ci ha permesso di raggiungere la Valle della Luna, lasciamo la strada e prendiamo un sentiero sterrato che si snoda nella bassa macchia mediterranea, in direzione degli alti scogli che si trovano ai piedi della Torre del Falcone o Torre di Capo Falcone. La torre rimane visibile per la quasi totalità del percorso, quindi è facile seguire il sentiero in quella direzione. Si sale con una pendenza discreta lungo la piccola montagna, e in poco più di venti minuti si arriva alla cima del promontorio, ai piedi della Torre del Falcone. Il promontorio di Capo Falcone prende il nome dalla torre costiera collocata a 189 metri sul mare, costruita in epoca spagnola, nel 1557, a difesa delle coste dalle incursioni saracene e, quindi, antico baluardo difensivo. Situata sulla cima dell’omonimo promontorio, grazie all’ottima visuale di cui gode, domina un eccezionale orizzonte che abbraccia il golfo dell’Asinara e la quasi totalità della Nurra. Costruita con pietrame di scisto, ha una forma tronco conica ad un solo piano, con un diametro alla base di quasi nove metri, una volta a cupola con un pilastro centrale ed una scala per l’accesso al terrazzo. Sono presenti anche una cisterna, sotto il pavimento e il caminetto cucinino. La scala esterna in muratura è stata, però, realizzata di recente. Al contrario della Torre della Pelosa, si trova in un ottimo stato di conservazione.

Scendendo lungo la costa occidentale si trova la Cala Secca

Più a sud della Torre di Capo Falcone, all’altezza della località l’Ancora, sulla costa occidentale si trova l’insenatura della baia di Cala Secca, raggiungibile solo via mare. Si tratta di una cala ampia e prevalentemente rocciosa, con grandi rocce lisce e tondeggianti e scogli affioranti dall’acqua. Il mare si presenta con la tipica cromia della zona, caratterizzata da un verde intenso, la cui limpidezza consente di ammirare il bellissimo fondale anch’esso roccioso, ricco di anfratti e per questo apprezzato dagli appasionati di snorkeling. Non si riscontra la presenza di posidonie. Mai affollata nemmeno nel periodo estivo a causa delle difficoltà d’accesso.

La Cala degli Scogletti

Più a sud, all’altezza dell’abitato di Stintino, di trova la Cala degli Scoglietti. All’interno di questa particolare cala ve ne sono altre due con una conformazione a punta e due piccole spiaggette con un fondo di ciottoli chiari e ghiaia. Sono presenti rocce e scogli, mentre il bellissimo mare, molto trasparente e dalla colorazione verde, ha un fondale di media profondità a carattere roccioso. Non si riscontra la presenza di posidonie in quantità significative. Poco frequentata anche nei mesi estivi. L’ideale è godere della vista della cala arrivando via mare. Per raggiungere la spiaggia via terra, partendo da Sassari, occorre raggiungere il centro di Stintino. In prossimità del porticciolo vi è uno svincolo il quale collega ad una strada di campagna che conduce sino ai pressi della cala. Si consiglia estrema attenzione se si vuol raggiungere la cala via terra in quanto risulta essere particolarmente difficoltoso nonché pericoloso. 

La Cala di Capotagliato

Un poco più a sud, poco a nord rispetto allo stagno di Casaraccio ed al Villaggio Country Paradise, sulla costa occidentale si trova una ampia insenatura denominata Cala di Capotagliato. Si tratta di una meta prediletta dai subacquei, per la presenza a 15 metri di profondità del relitto di una nave cargo degli anni venti del Novecento. questa cala risulta raggiungibile seguendo verso sud la SP34 e prendendo diverse deviazioni sulla destra, che ci porta presso di essa, che è però raggiungibile con un difficile percorso a piedi, ed è, quindi, più facilmente raggiungibile via mare.

Stintino-La Cala di Capotagliato Stintino-La Cala di Capotagliato

La Cala Coscia di Donna

All’altezza dello stagno delle Saline, sulla costa occidentale si trova la Cala Coscia di Donna, che è chiusa a sud dal promontorio chiamato Coda della Carasanta. É una pittoresca baia nella quale si trova una spiaggia di ghiaia grigia mista a ciottoli e pietre, bagnata da uno splendido mare trasparenze con cromie che variano dal verde al celeste. I fondali sono rocciosi e la cala è molto amata dalla appassionati di immersioni subacque. Cala Coscia di Donna è l’ideale per gli amanti della tranquillità e della pace più assoluta perché è quasi sempre poco frequentata, sia per l’assenza di sabbia che per l’accessibilità non facile. La spiaggia non offre servizi. Anche questa cala risulta raggiungibile seguendo verso sud la SP34 e prendendo diverse deviazioni sulla destra, che ci porta presso di essa, che è però raggiungibile con un difficile percorso a piedi, ed è, quindi, più facilmente raggiungibile via mare.

Stintino-La Cala Coscia di Donna Stintino-La Cala Coscia di Donna

L’isola dei Porri

Stintino-Veduta dell’isola dei PorriL’Isola dei Porri si trova sul lato occidentale del tratto di costa che porta a Stintino, più o meno all’altezza in cui, sul lato orientale, si trova la spiaggia di Ezzi Mannu. L’isola dei Porri, separata dalla costa da uno stretto canale, è caratteristica soprattutto per la sua forma trapezoidale, e per i suoi fianchi rocciosi e scoscesi. È caratterizzata da un terreno roccioso, con lunghi tratti in ghiaia tra la vegetazione bassa della costa. Lungo i suoi sentieri sono ben visibili le tracce dei cinghiale e dei conigli. Si incontrano ginepri curvati dal maestrale, estesi cuscini di euforbia delle Baleari e soprattutto il fiordaliso spinoso oramai endemico solo in alcune zone della Sardegna nord occidentale. L’isola un tempo era raggiungibile percorrendo la SP34 in direzione di Stintino, e prendendo a sinistra, a circa 22 chilometri da Porto Torres, quando siamo a soli 7 chilometri da Stintino, una stradetta sterrata verso alcuni ovili, che poi continuava e conduceva in breve fino alla costa, su una collina alle spalle dell’isola dei Porri. Ma in seguito, i proprietari dei terreni hanno chiuso l’accesso, per impedire danneggiamenti a causa dell’eccessiva frequentazione della zona. Oggi ci si arriva, quindi, via mare, e solo con mare calmissimo. Ci si può arrivare, omunque, anche con un lunghissimo percorso via terra, da Stintino, prendendo la SP34 verso sud, in direzione di Porto Torres, poi svoltare per il Villaggio Bagaglino, e più avanti subito a sinistra, su una strada molto malagevole in direzione della Cala Coscia di Donna. Qui si lascia l’auto e si prosegue a piedi lungo la costa, effettuando un’escursione molto lunga, che richiede almeno mezza giornata tra andata e ritorno.

Proseguendo verso sud

Seguendo la SP34 verso sud, arriviamo di nuovo alla frazione Pozzo San Nicola, da dove avevamo iniziato il nostro viaggio per visitare Stintino ed il promontorio di Capo Falcone.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Stintino ci recheremo a visitare l’Isola Asinara all’interno del parco Naturale istituito dopo la dismissione del supercarcere per preservarne le caratteristiche ambientali assolutamente uniche. Arrivati a Fornelli e visto quello che resta del supercarcere, percorreremo l’unica strada carrozzabile dell’isola fino alla bellissima Cala Sabina. Incontreremo diversi animali selvatici come cavalli, cinghiali ed il famoso asinello bianco dell’Asinara.


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