Talana e le peculiarità genetiche della sua popolazione con la Sagra del prosciutto artigianale
In questa tappa del nostro viaggio, da Urzulei ci recheremo a Talana nota per le peculiarità genetiche della sua popolazione, che visiteremo con il suo centro dove si svolge la Sagra del prosciutto artigianale, ed i dintorni che ci porteranno fino alle soglie della Barbagia. La regione storica dell’OgliastraL’Ogliastra è una regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde. In viaggio verso TalanaDa Urzulei facciamo una deviazione all’interno. Prendiamo la via San Giorgio, che esce dall’abitato verso sud come SP37, e che, dopo una diecina di chilometri, sbocca sulla SP56 provenienta da lotzorai, proprio di fronte ad una Cappella votiva, proseguiamo sulla e questa strada ci porta all’interno dell’abitato di Talana. Dal Municipio di Urzulei a quello di Talana si percorrono 11.3 chilometri. A Talana possiamo arrivare anche da est, con la SP56, da lotzorai che dista circa 21 chilometri, oppure da sud, da Villagrande Strisaili, con una strada locale di circa 16 chilometri. Il comune chiamato TalanaIl comune di Talana (altezza metri 682 sul livello del mare, abitanti 963 al 31 dicembre 2021) è un piccolo centro montano agropastorale situato nella parte centro orientale del territorio della Provincia di Nuoro, nell’entroterra costiero, alle pendici del monte Bruncu e Pisucerbu, ai margini orientali del massiccio del Gennargentu. Il paese è raggiungibile con la SS125 Orientale Sarda, che passa a una distanza di circa sedici chilometri dall’abitato. Il territorio Comunale, comprensivo dell’area di Trocco Is Gespas, che è però in contestazione con il comune di Urzulei, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, dato che si raggiungono i 1.506 metri di quota. Si tratta di uno dei paesi dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondialeIl comune appartiene ad una delle zone blu dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale. Il termine Zone blu, in inglese Blue Zones, viene usato per identificare le aree demografiche o geografiche del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la Provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Gli studiosi, per procedere nel lavoro, tracciavano sulla mappa delle serie di cerchi concentrici blu che indicavano le zone con la più alta longevità, da qui il termine Zona blu. I paesi appartenenti alle zone blu in Sardegna sono Arzana, Baunei, Fonni, Gavoi, Mamoiada, Oliena, Ollolai, Orgosolo, Ovodda, Perdasdefogu, Seulo, Talana, Tiana, Ulassai, Urzulei, Villagrande Strisaili. Origine del nomeLa sua denominazione non ha una chiara origine, ed appartiene, probabilmente, allo strato linguistico protosardo, significativa in tal senso la triplice ripetizione della A. Si può ipotizzare una connessione con l’appellativo sardiano o protosardo Thálau, Thaláu, Taláu o Teláu, che indica la Crusca come residuo della trebbiatura, e quindi come sinonimo di Aia. In alternativa il suo nome potrebbe essere connesso col termine etrusco Thalana, Thalna o Talna, che indicava una divinità etrusca di incerto carattere e sesso, probabilmente la dea della giovinezza. è comunque fantasiosa l’interpretazione di alcuni studiosi, secondo la quale il nome deriverebbe da una voce greco bizantina che indica il Lavoro in lana. La sua economiaSi tratta di un comune di montagna, con un’economia di tipo prettamente agricolo. L’agricoltura, che è quindi la principale fonte dell’economia locale, è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, ulivi, agrumeti e alberi da frutta, ed anche nell’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli, in partocolare significativa è la produzione del prosciutto artigianale. L’industria è scarsamente sviluppata, con poche attività nei comparti edile e alimentare. Modesta è anche la presenza del terziario. Sebbene non figuri tra le mete di maggiore afflusso turistico, la sua vicinanza ai monti del Gennargentu e al parco del golfo di Orosei, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica, e di effettuare interessanti escursioni nei boschi circostanti, tra lecci e ontani, dove sgorgano numerose sorgenti d’acqua. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ed anche di soggiorno. Brevi cenni storiciL’area nella quale sorge il paese viene abitata già in epoca prenuragica, come attestato dalla presenza di Tombe di giganti, ed in epoca nuragica, testimoniato dalla presenza di alcuni Nuraghi. La villa nel medioevo fece parte del Giudicato di Càralis, nella curatoria dell’Ogliastra, fino al 1258. A metà del tredicesimo secolo entra a far parte del Giudicato di Gallura e, successivamente, viene conquistata dai Pisani. Con l’arrivo sull’isola degli Aragonesi nel 1323, che registrano l’importante vittoria nella battaglia di Macomer, anch’essa, come altri paesi sardi, viene incorporata nei domini spagnoli e diviene proprietà di Berengario Carroz. Il borgo fu poi annesso nel 1363 alla conte di Quirra, feudo dei Carroz, istituita in quell’anno dal re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso. Nel 1603 la conte venne trasformata in Marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale voluta da Carlo Alberto di Savoia. Nella prima metà dell’ottocento la sua popolazione si dedica, senza riuscire, alla raccolta dell’oro nei i numerosi giacimenti presenti nel suo territorio. Del comune di Talana nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro. Le caratteristiche e peculiarità genetiche della sua popolazioneA causa dell’Isolamento geografico e per i limitati scambi con il continente, in particolare a causa del basso tasso di immigrazione, la popolazione della Sardegna ha Caratteristiche e peculiarità genetiche assolutamente uniche. Ciò ha determinato una cosiddetta Deriva genetica che la differenzia da tutte le altre popolazioni europee. La posizione centrale nel Mediterraneo della Sardegna, ha consentito l’approdo sulle sue sponde, in epoca preistorica, di diverse popolazioni. La storia della Sardegna vede la sovrapposizione, ad una popolazione con tratti somatici di tipo negroide, di una diversa popolazione, con le caratteristiche tipiche delle popolazioni indo europee o semitiche, come dimostrato dal ritrovamento dei due crani di inumati nella grotta di Genna e ludalbu, sull’altopiano del Golgo. Questi fatti giustificano le leggere differenze genetiche che si riscontrano in diverse zone dell’Isola, e l’Ogliastra è una delle aree più anticamente popolate e più isolate, dato che in essa le prime tracce umane risalgono a 14 mila anni fa. Nei paesi montani dell’Ogliastra si è registrato, per secoli, un tasso di matrimoni sono tra individui di uno stesso gruppo etnico anche del 90%, il che ha portato ad una eccezionale omogeneità genetica ed ambientale. Più in particolare, Talana è stata ritenuta un’area ideale per gli studi genetici dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR. Gli studi, condotti sulla popolazione di Talana, hanno portato a determinare che il 75% della popolazione attuale deriva da solo otto linee materne ed otto linee paterne. Questa alta omogeneità, ha consentito di identificare le varianti genetiche che sono state introdotte in epoca antica, e sono state successivamente trasmesse ai discendenti, fino ad essere presenti, oggi, in famiglie che non risultano apparentemente tra loro imparentate. Le principali feste e sagre che si svolgono a TalanaA Talana è attivo il Gruppo Folk Santa Marta di Talana, nelle cui esibizioni è possibile apprezzare il costume tradizionale del posto. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Talana meritano di essere segnalate, il 17 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate; la prima domenica di maggio, la Festa di Sant’Efisio, nella chiesa campestre a lui dedicata; il 28 giugno, la Festa di San Giovanni Battista, presso la sua chiesa campestre; il 29 luglio è il giorno di astensione dal lavoro, in occasione della Festa di Santa Marta, che è la Santa patrona del paese, che si celebra due volte l’anno, oltre al 29 luglio anche la prima domenica di settembre; la prima domenica di agosto, si svolge la Sagra del prosciutto artigianale; il 29 settembre, la Festa di San Michele Arcangelo. La Festa di Sant’Antonio AbateCome in tanti altri paesi della Sardegna, anche a Talana il 17 gennaio si svolge la Festa di Sant’Antonio Abate, con le cerimonie religiose la sera precedente, al termine della messa si svolge la processione con il simulacro del Santo, cui segue la benedizione e l’accensione del fuoco, che dà luogo al grande falò rituale, organizzato del comitato dei Fedales, costituito dai quarantenni del paese, che organizza anche le altre due feste in onore dei Santi ai quali sono devoti i Talanesi. Il falò di Talana ha la particolarità di essere fatto a metà fra tronchi e frasche. In serata intrattenimento in piazza con la distribuzione di fave con lardo, carne di maiale arrosto, carne di cinghiale alla cacciatora, ed anche di pane conciau e paniscedda, e vino a volontà. La Festa di San Michele ArcangeloOgni anno a Talana, il 29 settembre, si svolge la Festa in onore di San Michele, che è una Festa molto sentita dai Talanesi, quasi alla pari di quelle in onore di Santa Marta, patrona del paese, e di Sant’Efisio. Oltre ai festeggiamenti religiosi, particolare importanza si dà ai festeggiamenti civili, a organizzare i quali c’è il comitato dei Fedales, costituito dai quarantenni del paese, che organizza anche le altre due feste in onore dei Santi ai quali sono devoti i Talanesi. San Michele, pur essendo da sempre nel cuore dei Talanesi, visto che è uno dei nomi più frequenti nel paese, non ha una sua chiesa, ma in passato pare ve ne fosse una. A San Michele è invece dedicato il Cimitero del paese. Visita del centro di TalanaL’abitato di Talana è caratterizzato da antiche abitazioni costruite con blocchi di granito, per calcina si usa l’argilla, che sono circondate da irregolarissime strade, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico delle località di montagna. Il Cimitero di TalanaArrivando a Talana con la SP37 da nord est provenendo da Urzulei, un centinaio di metri prima del cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato, si vede, alla destra della strada provinciale, il muro di cinta ed il portone del Cimitero San Michele di Talana, mentre per accedere al Cimitero si deve prendere, appena una cinquantina di metri più avanti, una deviazione in salita sulla destra che, in una quarantina di metri, porta al piccolo piazzale nel quale si può parcheggiare. I resti del Palazzetto TegasUn centinaio di metri dopo aver passato il Cimitero, arriviamo al cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato, dopo il quale la strada provinciale assume in nome di via Nuoro. La seguiamo all’interno del paese, e, dopo trecentocinquanta metri, arriviamo a un bivio, dove a sinistra parte la via Nazario Sauro, mentre la via Nuoro prosegue curvando verso destra. Passato il bivio, subito alla destra della via Nuoro si vedono i resti del Palazzetto Tegas un antico palazzetto nobiliare situato subito prima dell’omonimo Hotel Tegas. La chiesa parrocchiale di Santa MartaProseguendo, la via Nuoro costeggia sulla sinistra il lato destro della chiesa, e, dopo una cinquantina di metri, sbocca sulla sinistra nella piazza Santa Marta, che si trova al centro del paese. Sulla piazza si affaccia, a sinistra, la chiesa di Santa Marta che è la parrocchiale di Talana dedicata alla sua Santa patrona. La chiesa risale ai primi dell’ottocento, quando ne è iniziata la costruzione sui resti di una precedente chiesa, e la costruzione si è conclusa dopo oltre un secolo come attestato dal fatto che sul frontone è riportato l’anno 1900. L’edificio, di gusto neoclassico, è caratterizzata da pianta ad unica navata con volta a botte su archi a tutto sesto, sulla quale si affacciano sette cappelle laterali. L’imponente facciata esterna accoglie, nella parte inferiore, il semplice portone ligneo ad arco a tutto sesto con cornice, mentre nella parte superiore, separata da una cornice orizzontale aggettante, sono poste tre monofore vetrate. Sulla sommità del tetto a doppio spiovente spicca una croce. Sul lato destro dell’edificio si erge il massiccio campanile e canna quadrata con terminale piano. All’interno della chiesa e nell’annesso Museo si possono ammirare interessanti arredi sacri, tra cui i bellissimi simulacri lignei della titolare Santa Marta nella veste originale, di ignoto scultore della fine del sedicesimo secolo, una delle rare sculture realizzate con la tecnica decorativa dell’estofado de oro presenti nella diocesi di Lanusei, di un Sant’Efisio Martire del diciassettesimo secolo, attribuibile alla Scuola stampacina del Lonis, di una Santa Barbara e di un San Michele con demonio ai piedi. Degna di nota anche una pregiata croce astile in argento e oro di gusto barocco, di bottega genovese del diciottesimo secolo. Il comune chiamato Talana celebra presso questa chiesa parrocchiale la Festa della Santa patrona del paese, Santa Marta, due volte l’anno, il 29 luglio e la prima domenica di settembre. La più significativa e quella del 29 luglio, che è anche il giorno di astensione dal lavoro, in occasione della principale Festa di Santa Marta, che è la di Talana, con i suoi festeggiamenti. Dopo un triduo di preparazione, il giorno 29 si svolge la processione religiosa accompagnata da gruppi folkloristici e suonatori di launeddas, seguita dalla messa, e da manifestazioni civili, ed inoltre celebrazione di Messe e manifestazioni civili anche i giorni successivi. La Festa è organizzata del comitato dei Fedales, costituito dai quarantenni del paese, che organizza anche le altre due feste in onore dei Santi ai quali sono devoti i Talanesi. La prima domenica di settembre, si celebra la seconda Festa di Santa Marta, che è un’altra Festa patronale, in occasione della quale si svolgono quasi esclusivamente celebrazioni religiose e più limitate manifestazioni civilii. Il Municipio di TalanaNella piazza Santa Marta, guardando la facciata della chiesa parrocchiale, si vede, alla sua destra, l’edificio nel quale si trova il Municipio di Talana, che ospita la sua sede e gli uffici in grado di fornire i loro servizi ai cittadini. La piazza Sa Carrera con la funtana Sa CarreraDalla piazza Santa Marta, prendiamo la prosecuzione della via Nuoro, che è la via Vittorio Emanuele, la seguiamo per un’ottantina di metri, ed arriviamo in Piazza Sa Carrera La bella piazza alberata rallegrata da un bel murale, che ha di fronte la Funtana Sa Carrera da cui parte a destra la via Regina Elena. All’interno della piazza si svolgono numerose manifestazioni, come ad esempio la Sagra del prosciutto artigianale. In piazza Sa Carrera si svolge ogni anno la Sagra del prosciutto artigianaleIl comune chiamato Talana, insieme a Urzulei e Villagrande Strisaili, è una delle capitali del prosciutto artigianale, che in questa parte dell’isola trova le carni e il clima ideale per un prodotto eccellente. A questa specialità, la prima domenica di agosto, Talana dedica la bella Sagra del prosciutto artigianale, che attira ogni anno nella piazza Sa Carrera migliaia di visitatori. Gli organizzatori selezionano i migliori prosciutti per le degustazioni accompagnate dal vino cannonau, alcune vecchie case diventeranno musei della vita quotidiana sarda e sono aperti al pubblico, mentre gli immancabili balli sardi e i gruppi folkloristici animano la sagra. Segue, la domenica successiva, una Passeggiata ecologica, che ha inizio anch’essa nella piazza Sa Carrera, e che porta i partecipanti a visitare domus de janas, Tombe di giganti, Nuraghe, ecc. Gli impianti sportivi all’interno dell’abitatoDalla piazza Sa Carrera, invece di proseguire con la via Vittorio Emanuele, svoltiamo tutto a destra e prendiamo la via Regina Elena, la seguiamo per un centinaio di metri e mantieniamo la sinistra per continuare sulla via Alessandro Manzoni, dopo duecentocinquanta metri svoltiamo a sinistra e dopo una diecina di metri a destra e prendiamo la via Giuseppe Verdi. Seguiamo la via Giuseppe Verdi per circa cinquecento metri, e vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso che, con una scala in discesa, permette di accedere all’Impianto polivalente all’aperto di Talana. Al suo interno si trova un Campo Polifunzionale di Minipitch, con fondo in erba artificiale, non dotato di tribune, nel quale effettuare competizioni di calcio, calcetto ossia calcio a cinque, Handball’ossia pallamano, pallacanestro e Mini basket, pallavolo e Mini volley, tennis. L’impianto appartiene al complesso della Scuola Media di Talana, di proprietà del comune di Talana e da esso gestito, all’interno della quale è presente anche un Impianto polivalente al chiuso all’interno del quale si trova la Palestra, nella quale è possibile praticare attività ginnico motorie, pallacanestro e pallavolo. Visita dei dintorni di TalanaVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Talana, sono stati portati alla luce i resti delle Tombe di giganti Bau ’e Tanca, e S’Urgu; del Nuraghe complesso Bau ’e Tanca; ed anche dei Nuraghi Carduduvu, Corongiu, lorio, Nercone, Nercone II, Nuragheddu, Odrollai, Pretzos, Ruju, Sa Mola, Spidinie, Talle, Tortari, tutti di tipologia indefinita. Il rione su lompathu con i suoi impianti sportiviDalla piazza Santa Marta, torniamo indietro con la via Nuoro verso la SP37 in direzione di Urzulei. La seguiamo per un centinaio di metri, poi svoltiamo leggermente a sinistra e prendiamo la via Roma, che prosegue fuori dall’abitato nella strada Gillauro: lompathu, e, in novecento metri, ci porta alla periferia del centro abitato, all’interno del Rione su lompathu dove, a ridosso della zona residenziale, si è deciso qualche anno fa di varare una zona industriale, un primo passo per combattere la disoccupazione e lo spopolamento, due autentiche piaghe che affliggono Talana come del resto altri piccoli centri montani. La strada che ci ha portati nel rione sbocca sulla via Ogliastra, ed alla destra, prima del suo termine, si trova il Parco Giochi inaugurato nel 2017, passato il quale si vede l’accesso agli impianti sportivi del rione. All’interno degli impianti sportivi su lompathu si trova un Campo da Calcetto di proprietà del comune di Talana, con fondo in erba artificiale e non dotato di tribune, dove praticare il calcio ed il calcetto, ossia in calcio a cinque. Il Campo da Calcio Comunale di TalanaUsciamo dal centro di Talana con la via Nuoro, passiamo il Cimitero e, dopo duecentocinquanta metri, arriviamo a un bivo, di fronte all’edicola con la Cappella votiva, dove verso destra prosegue la SP56 in direzione di lotzorai, mentre prendiamo a sinistra, in salita, la SP37 in direzione di Urzulei. La seguiamo per ottocentocinquanta metri, e troviamo, alla destra, la deviazione in discesa che ci porta al Campo da Calcio Comunale di Talana. Il Campo da Calcio è di proprietà del comune di Talana, ha fondo in terra battuta, ed è dotato di tribune in grado di ospitare 300 spettatori. In questo campo gioca le partite casalinghe la squadra del Talana calcio, che nella stagione 2015-16 ha partecipato al campionato di calcio di Seconda Categoria, nel Girone F in Sardegna. La chiesa campestre di San Giovanni BattistaDal centro di Talana, prendiamo la via Giuseppe Verdi, che avevamo già presa per arrivare agli impianti sportivi all’interno dell’abitato, dopo trecento metri arriviamo a trovare un tornante dove prendiamo tutto a sinistra, seguiamo questa strada per poco più di centocinquanta metri, ed arriviamo a un bivio dove prendiamo a destra, proseguiamo sempre dritti per poco più di due chilometri, e, dove finisce la strada asfaltata, prendiamo una deviazione in discesa a sinistra. Questa deviazione, in poco più di un centinaio di metri, ci porta a vedere alla sinistra della strada, in corrispondenza di una stratta curva a destra, la piccola chiesa campestre di San Giovanni Battista costruita di recente, consacrata nel 2012 ed aperta al culto dei fedeli, dedicandola a tutti i Giovanni presenti nel paese di Talana, un lavoro che è stato svolto grazie anche al contributo di tutta la popolazione del piccolo centro di Talana. Si presenta con una struttura molto semplice, ha una pianta rettangolare a navata unica, affiancata dalla sala utilizzata dalle associazioni religiose o per le festività. Presenta anche un piccolo campanile soprastante l’entrata della piccola chiesa. Da qualche anno, presso questa chiesa campestre, il 28 giugno si svolge la Festa in onore di San Giovanni Battista, con cerimonie religiose e semplici manifestazioni civili. I resti del complesso nuragico di Bau ’e TancaPassata la deviazione in diescesa per la chiesa campestre di San Giovanni Battista, proseguiamo lungo la strada che ci ha portati ad essa provenendo da Talana, nella quale termina in tratto asfaltato ed inizia la strada bianca. Proseguiamo e, dopo circa quattrocento metri, parte a destra un sentiero che, in un chilometro e seicento metri, ci fa vedere, alla destra, i resti del Complesso nuragico di Bau ’e Tanca che domina, a 1106 metri di altezza, con il granitico delle sue strutture megalitiche, il vasto altopiano di Marghine. Si tratta di un Nuraghe complesso costruito con grossi blocchi di granito, costituito da una torre principale e due torri secondarie, e si trova in buono stato di conservazione. La tholos centrale, cui si accede da una scala nella sommità del sito, ha l’ingresso principale sormontato da un grosso architrave, ma ostruito dai crolli. Attraverso la scala si scende in un piccolo andito da dove si accede alla camera. Attorno al Nuraghe ci sono i resti di una robusta muratura e di varie capanne di un insediamento abitativo nuragico. In una di queste, nel lato nord, sono visibili delle nicchie nella muratura. A trecento metri di distanza dal Nuraghe, in direzione sud, si trovano i resti della Tomba di giganti di Bau ’e Tanca di struttura isodoma, con un fregio a dentelli, costruita in granito. Questa è l’unica tomba presente, ma Torquato Taramelli, quando ne parla, menziona le tombe, ossia più di una tomba. La Cantina delle Tenute Perda Rubia con un vino inserito nella guida 5StarWines di VinitalyDal centro del paese, prendiamo la strada che conduce verso il Campo da Calcio, ed arrivati al bivo, di fronte all’edicola con la Cappella votiva, dove a sinistra, in salita, si muove la SP37 in direzione di Urzulei, noi proseguiamo verso destra sulla SP56 in direzione di lotzorai. La seguiamo per tredici chilometri e vediamo, alla sinistra della strada, il cancello di ingresso delle Tenute Perda Rubia, all’interno delle quali si trova la sua Cantina. La cantina delle Tenute Perda Rubia nasce nel lontano 1949 da un’idea del commendator Mario Mereu che, tra i primi in Sardegna, intuisce le potenzialità del tradizionale vitigno Cannonau, coltivato nel territorio dell’Ogliastra fin dai tempi remoti. Il vino Perda Rubia si fa rapidamente apprezzare anche al di fuori dei confini dell’Isola, conquistando la ribalta internazionale. renato Mereu, figlio di Mario, porta avanti l’attività di famiglia, impiantando nel 1971 nuovi vigneti con l’applicazione di una serie di innovazioni tecniche di coltivazione che costituiranno da allora il marchio di fabbrica aziendale. Il Perda Rubia, infatti, unico nel suo genere, è ora prodotto in purezza da monovitigno Cannonau su piede franco, dunque non innestato su vite americana. Nel 2014 il testimone passa alla terza generazione della famiglia Mereu, che dà avvio ad un’importante opera di rinnovamento e rilancio introducendo la nuova etichetta Naniha, con l’obiettivo di presentare il Cannonau in purezza sui nuovi mercati internazionali, pur nel rispetto dei tradizionali metodi di lavorazione, tramandati nel corso della settantennale attività. Oggi l’azienda dispone di circa seicento ettari di superficie, tutti condotti in biologico, di cui venti ettari destinati a vigneto e la restante parte alle attività di olivicoltura, selvicoltura e coltivazione dei cereali antichi. Il vino Cannonau di Sardegna Doc Naniha 2019, della Cantina delle Tenute Perda Rubia di Talana, è stato inserito nella 5StarWines del 2023 di Vinitaly, e si classifica al secondo posto a pari merito con 94 punti su 100. |
Nel piccolo parco di Sant’Efisio si trova la chiesa campestre di Sant’Efisio MartireDal centro del paese, prendiamo la strada che conduce verso il Campo da Calcio, ed arrivati al bivo, di fronte all’edicola con la Cappella votiva, dove a sinistra, in salita, si muove la SP37 in direzione di Urzulei, noi proseguiamo verso destra sulla SP56 in direzione di lotzorai. La seguiamo per sedici chilometri, arrivando fino quasi al confine tra il territorio Comunale di Talana quello di lotzorai, qui prendiamo a destra, seguendo le indicazioni per l’Hotel Sant’Efisio, la strada che, in ottocentocinquanta metri, ci porta all’ingresso del piccolo Parco di Sant’Efisio, nel quale si trovano una sorgente naturale, carrubi ed olivastri secolari. All’interno del parco troviamo la piccola chiesa campestre di Sant’Efisio Martire della fine del diciassettesimo o inizio del diciottesimo secolo. La chiesa ha pianta rettangolare, tipica caratteristica delle Chiese campestri, ed il tetto formato da tegole sarde, a capanna. Nella facciata è presente il portone principale ed un piccolo campanile a vela. All’interno della chiesa si trova una statua del Santo che, secondo una leggenda, sarebba stata costruita da un padre che, alla scomparsa del figlio, avrebbe invocato l’aiuto del Santo per cercare di ritrovare il figlio disperso, ed in cambio la famiglia, avrebbe costruito un tempio in suo onore per ringraziarlo ed onorarlo. Il miracolo sarebbe avvenuto ed ora, ogni anno, la prima domenica di maggio o, se questa domenica è festiva, la domenica successiva, si tiene la grande Festa di Sant’Efisio, che apre il ciclo delle sagre campestri di tutta l’Ogliastra. La Festa è preceduta da un triduo di preparazione, e si svolge con la processione che porta il simulacro del Santo dalla chiesa parrocchiale di Santa Marta alla piccola chiesa campestre, cerimonie religiose e manifestazioni civili, e, dopo tre giorni di festeggiamenti, la processione con il rientro del Santo nella chiesa parrocchiale. La prossima tappa del nostro viaggioInizieremo ora la visita della Barbagia La famosa terra dei barbari che tanto spaventava i Romani e che nel tempo nessuno dei tanti invasori della Sardegna è mai riuscito a conquistare. Nella prossima tappa del nostro viaggio visiteremo la zona costiera della Barbagia partendo da Dorgali considerato il capoluogo dell’artigianato e soprattutto del turismo estivo in Barbagia, grazie alle particolarità del suo ambiente naturale ed alla fama della sua frazione marina Cala Gonone, che visiteremo nella successiva tappa. |