Tratalias con la bella basilica di Santa Maria di Monserratoedificata in stile romanico pisano in periodo giudicale
In questa tappa del nostro viaggio, da Sant’Antioco prenderemo la costa meridionale della Sardegna in direzione est, ossia verso Cagliari e ci recheremo a visitare Tratalias paese noto per la bella basilica di Santa Maria di Monserrat. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL’area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell’isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla Provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella Provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all’una o all’altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. In viaggio verso TrataliasUsciamo da Sant’Antioco in direzione di Carbonia e, prima di raggiungere San Giovanni Suergiu, dopo sette chilometri ed ottocento metri, prendiamo verso destra la SP77 seguendo l’indicazione per Tratalias, strada che assume il nome di via Nuova. Dopo poco più di otto chilometri raggiungiamo il centro dell’abitato. Dal Municipio di Sant’Antioco si raggiunge quello di Tratalias in 16.2 chilometri, mentre da quello di San Giovanni Suergiu si raggiunge quello di Tratalias in 10.8 chilometri. Arrivo nella frazione Tratalias Vecchia che è l’antico centro abbandonatoPercorsi sei chilometri e quattrocento metri lungo la via Nuova, che è il nome che assume la SP77, da dove la avevamo imboccata, arriviamo a una rotonda, alla quale prendendo verso destra si raggiunge l’abitato nuovo, mentre verso sinistra la via degli Angeli si dirige verso la frazione Tratalias Vecchia (altezza metri 30, distanza in linea d’aria circa 0,32 chilometri sul livello del mare, abitanti 74), che è l’antico centro abbandonato. Al centro di Tratalias Vecchia si trova la basilica di Santa Maria di MonserratPrima di entrare nel paese chiamata Tratalias, alla rotonda prendiamo verso sinistra la via degli Angeli e, dopo neanche duecento metri, vediamo sulla sinistra la grande basilica di Santa Maria di Monserrat già cattedrale della diocesi del Sulcis. Si tratta di un Santuario edificato in stile romanico pisano in periodo giudicale a partire tra il 1213 ed il 1282, come testimoniano le due epigrafi apposte in occasione dell’inizio e della conclusione dei lavori, ancora conservate all’interno del tempio. In questa chiesa, che fa parte della Curatoria di Solci ossia del Sulcis con capoluogo Sant’Antioco, nella prima metà del tredicesimo secolo viene trasferita la sede dell’arcivescovado, che vi rimane fino a quando, tra il 1355 e il 1362, papa Giulio II, con la bolla Aequum reputamus, trasferisce la diocesi a Villa di chiesa, oggi Iglesias, per motivi di sicurezza, Essendo il cielo di Tratalias poco salubre nelle stagioni dell’estate e dell’autunno, trasferimento formalmente autorizzato l’8 dicembre 1503. L’attuale intitolazione alla Madonna di Monserratorisale all’epoca della dominazione catalano-aragonese, quando è stata aggiunta a tutte le Chiese della Sardegna dedicate a Maria. L’edificio, in calcare e trachite, si basa su un alto zoccolo sul quale si innestano le paraste angolari e le lesene, che ne scandiscono esternamente i lati. La facciata è divisa in due ordini. La zona inferiore è tripartita e presenta gli specchi laterali lisci, decorati solo da una Losanga, mentre al centro si trova il portale, architravato e sormontato da un arco a tutto sesto con ghiera decorata a motivi vegetali. Nell’ordine superiore si apre il rosone, dall’oculo polilobato. Il timpano sopra il secondo ordine presenta un’apertura da cui partono alcuni gradini che dall’interno della chiesa consentono di raggiungere il tetto. Sia la facciata che le pareti laterali sono decorati da archetti pensili, i quali poggiano su peducci scolpiti. Il portale laterale del prospetto sud è simile a quello in facciata, mentre il portale a nord è sormontato da un arco ogivale. L’interno è a pianta rettangolare, diviso in tre navate da pilastri e arcate a tutto sesto che formano sei arcate, con abside semicircolare orientata. La copertura delle navate è a capriate lignee. La luce penetra tramite le diverse monofore laterali, dal rosone in facciata e dalla bifora ad archi ogivali aperta sopra l’abside. Nella navata sinistra si trova un piccolo retablo datato 1596 e dedicato a San Giovanni Battista e a San Giovanni Evangelista con al centro l’immagine della Madonna col Bambino, che costituisce uno splendido esempio dell’architettura romanico pisana che si diffuse in Sardegna nel dodicesimo e tredicesimo secolo, nel periodo dei Giudicati. La basilica è perfettamente conservata grazie anche ai preziosi restauri della prima metà del secolo scorso, e conserva interamente le forme originarie, ed è uno dei monumenti romanici regionali di maggior rilievo per via del suo aspetto monumentale. La basilica viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la devozione dovuta a Santa Maria di Monserratodella quale è presente una statua al suo interno. La Festa in onore della Santa Maria di Monserrat che è la Festa patronale di Tratalias, chiamata Sa Festa Manna, ogni anno prende avvio il giovedì dell’Ascensione, con l’arrivo del simulacro da Iglesias, e finisce il martedì successivo, con la partenza della Santa alla volta di Gonnesa. La Festa ha origine nel 1503, quando la sede vescovile viene trasferita da Tratalias ad Iglesias, e con essa viene trasferito anche il simulacro, così si è pensato di organizzare una processione per riportare il simulacro in paese. L’organizzazione era affidata ad una delle famiglie del paese, che provvedeva all’abbellimento del trattore ed a tutto ciò che sarebbe servito per il viaggio della Santa. All’arrivo in paese si accende Su Fogadoni, un grande fuoco nelle vicinanze della cattedrale. In paese giungono i gruppi folk da ogni parte della Sardegna, e durante la sua permanenza in paese si svolgono anche le manifestazioni civili della festa. L’antico centro storico medioevale della Tratalias VecchiaAttorno alla basilica si trova quel che rimane degli edifici del Centro storico medioevale dell’antico villaggio di Tratalias Vecchia, che è stato abbandonato, nella seconda metà del ventesimo secolo, in seguito alle infiltrazioni d’acqua e i cedimenti del terreno successivi alla formazione dell’invaso artificiale di Monte Pranu, e rifondato poco distante. La ex cattedrale è l’unico edificio superstite della medievale Tatalia. Gli edifici del borgo vengono attualmente riqualificati a scopo turistico. Alle spalle della basilica si trovano laboratori artigiani nei quali si può osservare dal vivo l’arte manifatturiera, tra i quali significativo è il Laboratorio ArJànas, un laboratorio di tessitura tradizionale, lavorazione del lino dal seme al tessuto, tinture vegetali, filatura a mano delle fibre. Nella piazza della basilica, alla destra guardando la sua facciata, spicca la Casa Spagnola, edificata anteriormente al 1655, come da data sull’intonaco esterno, e restaurata nel diciassettesimo secolo, che ha la tipica struttura delle case padronali campidanesi, con loggiati, corti interne e materiali da costruzione come i làdiri, mattoni crudi in fango e paglia, ginepro e canne. Al nucleo originario si sono aggiunti ambienti che ospitano il Museo del Territorio Trataliese, nel quale viene custodito il carro che porta in processione il simulacro della Vergine di Monserratla domenica dell’Ascensione. È visitabile con lo stesso biglietto della cattedrale. Passata Tratalias Vecchia ci dirigiamo verso Tratalias nuovaalla rotonda al termine della via Nuova prendiamo la strada verso destra seguendo le indicazioni per Giba, la seguiamo per quattrocento metri, poi prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Tratalias e ci dirigiamo verso l’abitato della Tratalias nuova. Il comune chiamato TrataliasIl comune chiamato Tratalias (altezza metri 30 sul livello del mare, abitanti 993 al 31 dicembre 2021) si sviluppa nella parte sud occidentale della Provincia del Sud Sardegna, nel Sulcis, alle spalle della costa, situata in una piana antistante il golfo di Palmas, a poca distanza dal greto del rio Palmas, alla sinistra della SP77. Il paese è raggiungibile tramite la SS195 Sulcitana, che dista soli tre chilometri dall’abitato, ed è situato in un punto geografico particolarmente importante nell’antichità, infatti sul suo territorio si trovano numerosi siti preistorici, punici e romani. Il territorio Comunale, che comprende l’area speciale del bacino artificiale di Monte Prano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, dato che si raggiungono i 469 metri di quota. Origine del nomeIl nome, verosimilmente di origine preromana, si ritiene possa derivare dal sardo campidanese Trattalía, trattabía, tartalía, trottoía, ossia frattaglie o interiora, che, come il corrispondente italiano Frattaglie, deriva dal latino Fractus, ossia fratto, rotto, spezzato, con probabile riferimento a rocce frantumate o a scarti di miniera. La sua economiaL’economia di Tratalias è basata principalmente sull’agricoltura. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nel comparto edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva. È una località dalle notevoli potenzialità turistiche, grazie allo splendido centro storico, in cui spicca la chiesa di Santa Maria di Monserrat, meta continua di visitatori, ed anche grazie alla presenza di alcuni importanti siti archeologici di epoca nuragica, tra i quali particolarmente significativo è il Nuraghe complesso Meurras, bmolto ben conservato, con la bella pineta circostante, il vicino stagno di Santa Caterina ed il lago artificiale di Monte Pranu. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciIl territorio è stato frequentato in epoca prenuragica, dato che nel Neolitico recente sorgeva in località Tracasi un villaggio di pastori e agricoltori di Cultura di Ozieri, e nella successiva epoca nuragica, dato che a Tratalias è segnalato il più alto indice di densità di Nuraghi per quanto riguarda il basso Sulcis. Frequentata dai fenici, la zona passò poi sotto il dominio punico e romano. Sulla data effettiva di creazione del paese non si hanno notizie certe a causa della mancanza di fonti. È comunque probabile che Tratalias sorga intorno all’anno Mille come modesta borgata abitata in prevalenza da agricoltori e pastori. Tratalias vecchia in epoca medievale era un centro ragguardevole, protetto dal Castello di Tului costruito dai giudici di Cagliari. Acquista importanza nel dodicesimo secolo, quando esattamente nel 1213 iniziano i lavori per la costruzione della cattedrale di Santa Maria per sostituire la chiesa esistente già intitolata alla Madonna, Non più adatta alle aumentate necessità. La chiesa viene eretta in stile romanico pisano tra il 1213 e il 1282, ed in essai viene trasferita la sede dell’arcivescovado, che vi rimane fino a quando, tra il 1355 e il 1362, la diocesi viene trasferita a Villa di chiesa, oggi Iglesias. Il trasferimento viene formalmente autorizzato nel 1503, il che decreta la perdita di importanza del piccolo centro sulcitano e di conseguenza comporta anche la diminuzione del numero dei suoi abitanti. Dopo la fine del Giudicato, nel 1258 Tratalias passa sotto il controllo della famiglia pisana dei della Gherardesca che ne mantiene la signoria fino al 1355, anche dopo l’invasione aragonese della Sardegna del 1324. In epoca aragonese il paese forma una Baronia insieme a Santadi, che viene data in feudo al Vescovo di Sulci e successivamente a quello di Iglesias, al quale viene riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale e diviene un comune autonomo. Il paese viene ripopolato stabilmente solo dopo il 1850 da comunità molto piccole di pastori, che vi si stanziano dando origine alle forme di insediamento, tipiche dell’area sulcitana, dette Furriadroxius. Nel 1853 Tratalias, che nel frattempo è cresciuta, diviene comune della Provincia di Iglesias. Nel 1954, ad opera del Ministero dell’Agricoltura e Foreste, viene realizzato uno sbarramento sul rio Palmas, con la conseguente formazione del lago artificiale di Monte Pranu, per valorizzare le terre del Basso Sulcis e dare maggior impulso alle attività agricole e pastorali. Ma la costruzione della diga a monte dell’abitato causa delle infiltrazioni di acqua, che danneggiano gravemente le abitazioni tanto da renderle inabitabili. Per questo motivo, in seguito, viene varata una legge speciale per finanziare la ricostruzione del borgo sulle colline sovrastanti il vecchio centro abitato dove, a lavori ultimati, non rimane che la cattedrale di Santa Maria, con i resti di poche abitazioni abbandonate. Per quanto riguarda il vecchio centro, ci si sta adoperando affinché non se ne perda il ricordo e si sta procedendo al recupero delle antiche costruzioni prossime alla basilica romanica in modo da ricreare un borgo storico che valorizzi anche turisticamente il piccolo paese sulcitano. Del comune di Tratalias nel 2005, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella nuova di Carbonia e Iglesias, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, passa alla nuova Provincia del Sud Sardegna. A Tratalias sono state girate alcune scene del film giallo di Cristina Comencini La fine è nota, del 1992, con Fabrizio Bentivoglio, Carlo Cecchi, Corso Salani, Daria Nicolodi, Mariangela Melato, Massimo Wertmuller, Valeria Moriconi e Valerie Kaprisky. |
Le principali feste e sagre che si svolgono a TrataliasA Tratalias è attivo il Gruppo Folk Is Baddarinus di Tratalias, nelle cui esibizioni è possibile ammirare il costume caratteristico del paese. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Tratalias si segnalano-2 febbraio, la Festa di San Biagio; ad aprile, la Festa di Santa Maria; a maggio, la Festa della Madonna del Monserrato, che è la Festa patronale e si celebra in occasione dell’Ascensione; in autunno anche Tratalias ospita una delle tappe della manifestazione Sapori di Autunno, manifestazione che propone un programma molto ricco con Domus apertas e attività nel borgo medievale, fiore all’occhiello di Tratalias, durante la quale si svolge anche la Sagra del pane con dimostrazione e degustazione di vari tipi di pane, con cipolle, olive, peperoni e melanzane. Visita del centro di TrataliasL’abitato nuovo, che non mostra segni di crescita edilizia, ha l’andamento altimetrico tipico delle località collinari. alla rotonda al termine della via Nuova prendiamo la strada verso destra seguendo le indicazioni per Giba, la seguiamo per quattrocento metri, poi prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Tratalias. Dopo altri quattrocento metri, alla successiva rotonda, proseguiamo dritti in via dei Sobborghi. Dirigendoci verso l’abitato della Tratalias nuova si trova il centro sportivo polivalenteAll’inizio della via dei Sobborghi, alla sinistra della strada, al civico numero 3 si sviluppa il Centro sportivo polivalente di Tratalias, gestito dall’Associazione Polisportiva Kimbeh 04, costituita nel 2004 ed affiliata alla UISP, la cui principale attività è quella di promuovere il calcio organizzando corsi rivolti a bambini e ragazzi. Questa Polisportiva, oltre al calcio a cinque, è attiva nel tennis nel campionati FIT e nelle bocce All’interno del Centro, sono presenti il Centro di Aggregazione Sociale; un Campo da CalcettO ossia calcio a cinque in sintetico; un Campo Polifunzionale nel quale svolgere attività di calcio, calcetto ossia calcio a cinque, pallavolo e tennis; una Palestra nel quale svolgere attività Ginnico Motorie, Ginnastica, pallavolo, Mini volley; il Bocciodromo; una Saletta Musicale. Le nuova chiesa della Vergine di MonserratProseguendo lungo la via Sobborghi, questa strada dopo cinquecento metri da dove la avevamo imboccata prosegue sul viale Rinascita, alla cui destra si sviluppa l’abitato della Tratalias nuova. Percorsi poco meno di trecento metri lungo il viale Rinascita, prendiamo a destra il corso Berlinguer, e, dopo una settantina di metri, a destra la via Giacomo Matteotti. Seguita per quasi trecento metri, si apre alla sinistra della strada la grande piazza Emilio Lussu, sede di manifestazioni ed eventi. Al centro della piazza si può vedere la Nuova chiesa di Santa Maria di Monserrat il cui ingresso si trova al civico numero 2 della via Antonio Segni. Ad essa si arriva prendendo a sinistra, subito prima della piazza, la via Belvedere, che dopo centocinquanta metri si immette sulla via Antonio Segni, prendendola a destra e seguendola fino alla fine, che, in centoventi metri, porta all’ingresso della chiesa. Durante la Festa patronale di Tratalias in onore della Santa Maria di Monserrat, chiamata Sa Festa Manna, anche la chiesa moderna accoglie per qualche giorno il simulacro della Santa per un culto senza tempo. Il Municipio e lo stadio Comunale di TrataliasSubito dopo aver passato la piazza Emilio Lussu, proseguendo ancora qualche decina di metri lungo la via Giacomo Matteotti, alla sinistra della strada, al civico numero 15 della via Giacomo Matteotti, si trova l’edificio che ospita il Municipio di Tratalias, con la sua sede e con gli uffici in grado di fornire i servizi ai cittadini. Dal Municipio proseguiamo lungo la via Giacomo Matteotti per poco più di duecento metri, prendiamo la prima a sinistra e poi subito a destra nella via Roma, la seguiamo per decento metri, e vediamo alla sinistra della strada, lo Stadio Comunale di Tratalias, che si trova al civico numero 27 della via Roma. Lo stadio ospita le partite casalinghe del Tratalias calcio, squadra partecipante al campionato di calcio di Prima Categoria, nel girone B della Sardegna. É presente anche l’Asd Tratalias calcio a cinque, che nella stagione 2012/2013 ha conquistato la promozione nella serie A di calcio a cinque femminile. Il Cimitero Comunale Padre PioPassato l’ingresso dello stadio Comunale, proseguiamo lungo la via Roma per una cinquantina di metri, poi svoltiamo a snistra costeggiando il recinto esternao dello stadio, seguiamo la strada per centocinquanta metri ed arriviamo a vedere alla sinistra della strada l’ingresso del Cimitero Comunale Padre Pio ossia del piccolo Cimitero di Tratalias. Visita dei dintorni di TrataliasVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Tratalias, sono stati portati alla luce i resti della Tomba di giganti Carroccia; del Nuraghe semplice Cuccu; dei Nuraghi complessi Carroccia, Meurras, Sirimagus, Tratalias; dei Nuraghi Barcilis, Caboniscus, Carroccia, Craminalana, de Carrogu, de Crabu, Frassu, Marracoisi, monte Ennazza, monte Prano, Pannanges, Pertiazzedda, Pertiazzedda II, Pizzo Bianco, Plano Crobu, Porceddus, Senzu, Senzu II, su Molinu, Tronu, Tulni, Tuvu Mannu, Zinnibiri, tutti di tipologia indefinita. Le frazioni Medau Tracasi e Medau Cisella a nord dell’abitatoUsciamo dall’abitato verso nord con la prosecuzione del viale Rinascita, che assume il nome di strada per Medau Mannu. Percorsa per ottocento metri, arriviamo a un bivio dove prendiamo la deviazione verso sinistra che, in due chilometri e duecento metri, ci porta alla frazione Medau Tracasi (altezza metri 55, distanza in linea d’aria circa 3.23 chilometri sul livello del mare, abitanti 31). Al bivio, prendiamo verso destra la strada che porta alla località Medau Mannu e, dopo poche decine di metri, al bivio successivo, dove verso sinistra ci si dirige verso Medau Mannu, prendiamo verso destra la strada che, in settecento metri, ci porta alla località Medau Cisella o Gisella, per la quale sono attestate entrambe le grafie anche nell’uso locale, con netta prevalenza di Cisella. Era il 1777, e in quell’anno nasceva il bellissimo Medau Gisella o Cisella, così riporta una targa in pietra scritta in spagnolo, incastonata sulla parete di una delle case presenti nel Medau, che attualmente è costituito da tre fabbricati, due d’epoca e uno recentemente restaurato che in passato veniva utilizzato come Scuola elementare, più la piccola chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate costruita dopo il crollo della chiesa Bizantina di Santa Greca, di cui rimangone le rovine nel Medau Coremò. Nella località Medu Is Cuccus si trovano i resti del Nuraghe semplice CuccuPassata la frazione Medau Cisella, la strada che ci aveva portato ad essa si immettesu una traversale, dove prendiamo a sinistra e, dopo un chilometro e trecento metri, arriviamo nella località Medau Is Cuccus, nella quale si trova il Nuraghe Cuccu che prende il nome dalla località nella quale è stato edificato a 44 metri di altezza. Si tratta di un Nuraghe semplice avente un’altezza residua di circa cinque metri, costruito in blocchi megalitici di andesite. alla camera si accede attraverso un corridoio voltato a ogiva lungo circa cinque metri ed alto quattro metri, ed a metà di esso si trovano due nicchie posizionate una opposta all’altra. La camera interna circolare, larga circa cinque metri e mezzo, presenta la tholos svettata, è del tutto sgombra di materiale di crollo, ed in essa si affacciano tre piccoli vani ogivali disposti a croce. Sulla parete sinistra, ad un’altezza di circa due metri, vi è l’accesso al vano scala. Il Nuraghe, sino ad alcuni anni fa, era adibito a ricovero per il bestiame e risulta inglobato nei caseggiati del Medau, comunque la maggior parte della sua struttura si presenta ben conservata. La frazione Medau Is lais e la località Coremò a nord est dell’abitatoPassata la frazione Medau Cisella, la strada che ci aveva portato ad essa si immettesu una traversale, dove prendiamo a destra, dopo ottocentocinquanta metri, la strada si immettesu una traversale. Prendiamo a sinistra e, dopo quasi cinquecento metri, raggiungiamo la località Medau Coremò. Accanto all’abitato di questa frazione, a sud ovest, sono presenti i Ruderi della chiesa bizantina di Santa Greca. Se, invece, all’ultimo bivio prendiamo a destra e, dopo settecento metri, arriviamo a un bivio. Qui prendiamo a sinistra e, dopo seicento metri, arriviamo alla frazione Medau Is lais (altezza indefinita, distanza in linea d’aria circa 2.31 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). A sud dell’abitato raggiungiamo la diga di Monte PranuDal Municipio di tratalias, proseguiamo verso sud est lungo la via Giacomo Matteotti, che prosegue nella via sesto Ottobre che, dopo trecento metri, sbocca su una traversale. La prendiamo verso destra, la seguiamo e, dopo centosettanta metri, prendiamo seguendo le indicazioni lna deviazione verso sinistra, ossia verso sud, lungo la via canale. Dopo circa un chilometro, questa strada ci porta alla Diga di Monte Pranu, Uno sbarramento artificiale situato sul rio Palmas nell’omonima località per regolarne le piene. realizzata per scopi idropotabili, industriali e di irrigazione, riceve gli apporti del rio Palmas, del rio Mannu e del rio Gutturu de Ponti. La diga, edificata su progetti degli ingegneri Emilio Battista nel 1934 e Antonio Salaris tra il 1947 e il 1951, viene collaudata nel 1953, ed è di tipo muraria a gravità ordinaria. Ha un’altezza, calcolata tra quota coronamento e punto più basso del piano di fondazione, di 34,50 metri e sviluppa un coronamento di 215,90 metri a 46,50 metri sul livello del mare. L’impianto, di proprietà della regione Sardegna, fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale ed è gestito dall’Ente acque della Sardegna. Il bacino artificiale di Monte PranuL’ampio invaso del Bacino artificiale di Monte Pranu è formato da un insieme di cinque dighe delle quali quella di Monte Pranu è la principale. alla quota di massimo invaso, prevista a 45,50 metri, il bacino generato dalla diga ha una superficie dello specchio liquido di circa 6,980 chilometri quadrati, mentre il suo volume totale è calcolato in 63 milioni di metri cubi. La superficie del bacino imbrifero direttamente sotteso risulta pari a 436 chilometri quadrati. Nel suo fondo sono presenti alcuni Nuraghi. Nei periodo di secca affiorano lungo le rive dei ruderi di interesse archeologico. Il bacino artificiale ha causato problemi all’abitato di Tratalias che è stato abbandonato e ricostruito a breve distanza. Nel 1989 è stato dichiarato riserva naturale. Di grande bellezza è il paesaggio che lo circonda, ricco di flora e fauna variegata, di rilievo sono anche le specie animali che popolano il lago quali carpe, persici, lucci e pesci gatto che danno la possibilità a tutti gli appassionati di praticare la pesca. I resti del Nuraghe complesso MeurrasPresa la via canale, proseguendo verso sud, dopo seicento metri, prendiamo una deviazione asfaltata verso destra che, in settecento metri, ci porta al ponte dopo il quale, proseguendo a piedi, vediamo su una piccola altura il Nuraghe Meurras. Il Nuraghe non è completamente di Tratalias, ma è posto ai confini tra Tratalias, Giba e San Giovanni Suergiu, ed anche se molto spesso viene descritto come proprietà solo di Tratalias, in realtà appartiene a tutti e tre i comuni. Il Nuraghe, che sorge nei pressi del lago artificiale di Monte Pranu su dei rilievi collinari a circa 62 metri sul livello del mare, è di tipo complesso, formato da un mastio centrale a forma ellittica e quattro torri di cui una sola quasi intera su due piani, unite da un camminamento. Intorno si sviluppava il villaggio nuragico, del quale restano alcune capanne di pietra circolari e rettangolari. Nelle vicinanze si trovano anche Tombe di giganti e ruderi di epoca romana. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Tratalias ci recheremo a Villaperuccio che visiteremo con il suo centro ed i dintorni dove si trova la grande ed importante necropoli di montessu. |