Triei con la frazione Ardali e nei dintorni il Nuraghe Bau Nuraxi e la Tomba di giganti di Osono
Da Baunei ci recheremo verso nord sul Supramonte di Baunei ed arriviamo a Triei che visiteremo con il suo centro, la frazione Ardali, ed i siti archeologici nei dintorni tra i quali il Nuraghe Bau Nuraxi e la Tomba di giganti di Osono. La regione storica dell’OgliastraL’Ogliastra è una regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde. In viaggio verso TrieiTornati a Baunei, riprendiamo verso nord la SS125 Orientale Sarda che si porta all’interno e conduce dall’Ogliastra alla Barbagia, sul Supramonte di Baunei, fiancheggiando ad ovest l’altopiano di Golgo. A solo poco più di un chilometro e mezzo da Baunei, una deviazione sulla sinistra sulla SP55 ci porta, dopo circa tre chilometri e mezzo, nell’abitato di Triei. Dal Municipio di Baunei a quello di Triei si percorrono 5.9 chilometri. Il comune chiamato TrieiIl borgo agricolo Triei (nome in lingua sarda Triè, altezza metri 140 sul livello del mare, abitanti 1.047 al 31 dicembre 2021) sorge sul versante Orientale della subregione barbaricina dell’Ogliastra, ed è situato nella parte centro orientale del territorio della Provincia di Nuoro, nell’entroterra costiero. Triei è servito dalla SS125 Orientale Sarda, il cui tracciato si snoda a solo poco più di un chilometro dall’abitato. Il territorio Comunale, comprensivo dell’isola amministrativa di Mondugia, è prevalentemente collinoso e pianeggiante ed è inserito in un contesto ambientale ben conservato, è ricco di sorgenti, e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, dato che si raggiungono gli 827 metri di quota. Origine del nomeSecondo alcuni studiosi, potrebbe trattarsi di un nome di orgine protosarda, che forse, attraverso la forma supposta Tiriéi, Sarebbe da riportare al nome di pianta sardiano Tiría o Thiría o T(h)ería, che indica la ginestra spinosa, in primavera infatti le colline si colorano del giallo intenso dalla ginestra in fiore che abbonda in questi luoghi. Secondo altri, potrebbe derivare dall’etnico Trieddinu, Che si potrebbe riferire all’appellativo latino Truella ossia cucchiaione o mestolo, adoperato come Cognomen o soprannome del proprietario della villa o della tenuta. La sua economiaSi tratta di un comune collinare di origini incerte, la cui economia è basata sulle tradizionali attività agricole e zootecniche. L’agricoltura riveste un ruolo preminente nell’economia locale, e si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olive, agrumi e frutta, soprattutto uva da cui si ricava il famoso vino cannonau, il moscato e la vernaccia, oltre anche all’acquavite. La pastorizia ha avuto in passato un ruolo importante per l’economia del paese mentre oggi riveste un ruolo di secondo piano, e viene praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, di modeste dimensioni, è costituito da piccole realtà produttive che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti, ma importante è la produzione di formaggi pecorini e caprini, i torroni e il miele, dato che anche l’apicoltura fa parte della tradizione locale e infatti si ottengono varie qualità di miele, rare e pregiate come quello amaro che si ottiene dai fiori di corbezzolo. fra i prodotti dell’artigianato si trovano tappeti e copriletti tessuti col telaio a mano, cestini di vimini, Arresojas in osso e taglieri in legno. Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, Triei offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale circostante e di effettuare interessanti escursioni. Molto interessanti sono, per gli amanti dell’archeologia, i numerosi siti archeologici sparsi sul territorio e la Tomba di giganti sita sull’altopiano di Osono. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. La gastronomia localeA Triei ancora sussiste l’antica tradizioni gastronomica caratterizzata da prodotti locali coi quali si realizzano antiche ricette a base di arrosti di capra, maialetto e agnello. un’altra squisita pietanza sono Is Tacculas, merli e tordi lessati e adagiati su foglie mirto che imprimono al piatto un aroma unico, ed ancora Culurjones di patate, formaggio e menta, Macarrones de busa, pasta fresca lavorata con il ferro per fare la maglia, Macarrones de patata ossia gnocchi di patate, ed il Pistoccu incasau, tipico pane fatto in casa condito con sugo al pomodoro e formaggio, ed infine varie qualità di dolci artigianali come Sa Paniscedda, Pabassinus, Piricchittus, Seadas, amaretti e torrone. Brevi cenni storiciIl territorio è stato già abitato in età preistorica, sia in epoca prenuragica come dimostrato dalla presenza di Tombe di giganti, che in epoca nuragica data la presenza di alcuni Nuraghi. Nell’altopiano di Osono, a pochi chilometri dall’abitato, anticamente sorgeva un villaggio, chiamato appunto Osono, sicuramente precedente allo stesso Triei, citato in un documento che risale al 1227, dove si fa riferimento ad una serva chiamata Maria locci, ankila de la villa de Osono. Sulla scomparsa di questo villaggio così come per altri che hanno subito medesima sorte, non si hanno notizie certe ma solo leggende tramandate oralmente. Si racconta, comunque, che il primo nucleo abitativo si trovasse sull’altopiano di Osono, a tre chilometri ad ovest rispetto all’attuale abitato, da dove però, a causa forse di una pestilenza, gli abitanti si sarebbero trasferiti più a valle, e, per farsi accettare dai pastori che vi abitavano, avrebbero portato con sè le pietre delle abitazioni di Osono, con le quali avrebbero costruirono il borgo oggi chiamato Triei. Una leggenda attribuisce l’abbandono del primo nucleo abitativo non alla pestilenza ma agli attacchi della terribile Musca Maccedda, della quale abbiamo già parlato quando abbiamo descritto Collinas, nel Medio Campidano. Nel corso del Medioevo viene aggregata al Giudicato di Gallura, di cui fa parte fino al 1258. Passa poi al Giudicato di Gallura, quindi a Pisa, che conquista il villaggio e il territorio. Nel 1316 compare per la prima volta il nome Triei in un documento concernente le rendite pisane delle curatorie di Sarrabus, Tolostra, Chirra e Ogliastra. Successivamente, quando gli Aragonesi nel 1323 attuano la spedizione in Sardegna per la conquista dell’Isola, il borgo viene annesso alla conte di Quirra, feudo dei Carroz, istituita in quell’anno dal re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso. Nel 1603 la conte venne trasformata in Marchesato, feudo prima dei Centelles, e, più tardi ancora, sotto quella degli Osorio de la Cueva. Nel 1713 passa all’Austria e, cinque anni più tardi, ai Savoia. Nel 1839, con la soppressione del sistema feudale voluta da Carlo Alberto di Savoia, viene riscattata dal regio Demanio. Nel 1848, quando la Sardegna rinuncia all’autonomia e ad essa viene esteso lo Statuto Albertino, anch’essa entra a far parte del Piemonte. Del comune di Triei nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro. Le principali feste e sagre che si svolgono a TrieiA Triei è attivo il gruppo folk dell’Associazione Turistica Pro Loco di Triei, nelle cui esibizioni è possibile ammirare il costume tipico del paese. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Triei si segnalano, il 16 gennaio la Festa di Sant’Antonio Abate, che viene organizzata ogni anno, a turno, da uno dei sette rioni del paese, ed è conosciuta anche come la Festa de su Fogone, In quanto la notte si suole accendere un grande fuoco in onore del Santo, intorno al quale si balla e si degustano i dolci tipici del paese, come Sa Paniscedda; la prima domenica di maggio e la prima domeniva di ottobre, si celebra S’Orroseri, ossia la Festa della Madonna del Rosario; la terza domenica di maggio, la Festa di San Sebastiano; sempre a maggio, si svolge la manifestazione Arte a Triei; il 10 agosto, la Festa di Sant’Antonio da Padova; il 26 settembre, la Festa dei Santi Cosma e Damiano, che sono i Patroni del paese; il 13 dicembre, la Festa di Santa Lucia, detta anche la Sa Festa de Is Bagadius, ossia la Festa dei giovani scapoli e del buon vino. La Festa di San SebastianoLa Festa di San Sebastiano in passato si festeggiava il 20 gennaio, che è la sua ricorrenza ufficiale, ed in maggio. La cerimonia oggi si svolge oggi la terza domenica di maggio, ed è tuttora caratterizzata dalla processione lungo le vie del paese, animata dalla presenza di alcuni gioghi di buoi i quali, vengono abbelliti per l’occasione dai loro proprietari con corone di fiori e arance, e alla fine ricevono la benedizione dal sacerdote. La particolarità di questa Festa è costituita da una sorta di asta pubblica che si svolge davanti alla chiesa parrocchiale il giorno della festa, mentre il simulacro del Santo viene trasportato in chiesa, per stabilire chi sarà l’organizzatore della Festa per l’anno successivo. Chi dà l’offerta in denaro più alta prima che il Santo varchi la soglia della chiesa diventa l’Obreri, per la Festa successiva. Sa Festa de S’Orroseri ossia la Festa della Madonna del Rosario e del paneA Triei sono molto vive e sentite le antiche tradizioni legate alle feste paesane, ed una, in particolare, vale la pena di raccontare perché è caratterizzata da un rituale particolare legato al pane. Si tratta di Sa Festa de S’Orroseri, ossia del Rosario, che è la Festa della Madonna del Rosario e del pane, che ricorre la prima domenica di maggio e la prima domenica di ottobre. La manifestazione è organizzata dalla Confraternita della Madonna del Rosario, antica associazione di fedeli uniti dal voto alla Madonna. Le varie famiglie del paese, i giorni prima della festa, comprano il pane speciale a forma di corona chiamato Simbula, che anticamente veniva preparato in casa, e che, il giorno della festa, prima della messa, viene portato a casa dell’Obriere, ossia della consorella o del confratello che ha fatto la promessa di organizzare la festa. Dopo la celebrazione della messa e la processione per le vie del paese, il sacerdote si reca a casa dell’Obriere e benedice il pane, poi ogni singolo pane viene frazionato in due o tre parti uguali a seconda della destinazione del pane. Sa parte cumuna era destinata anticamente a chi non poteva permettersi di acquistarlo, e che doveva adagiare uno strofinaccio su delle frasche di corbezzolo disposte dall’Obriere davanti alla propria abitazione; Sa parte ‘e Is Sarteras viene distribuita alle vedove che non possono partecipare alla Festa a causa del lutto; e Sa parte ‘e Is Parteris spetta a tutti coloro che hanno portato il pane a casa dell’Obriere. Sa Festa de Is Bagadius ossia la Festa dei giovani scapoli e del buon vinoA Triei ogni anno il 13 dicembre si svolge la Festa di Santa Lucia, per la quale, oltre alle cerimonie religiose, sono state ripristinate le antiche usanze civili, grazie alle quali questa Sagra viene chiamata Sa Festa de Is Bagadius, Vale a dire la Festa dei giovani scapoli. Si, perché l’organizzatore della Festa può essere solo ed esclusivamente un celibe, e per designare l’organizzatore, chiamato Obreri, ci si affida ad un’elezione popolare che avviene il giorno di Capodanno. Gli elettori sono solamente gli uomini scapoli. Questa Sagra è anche l’occasione per assaggiare l’ottimo vino novello di Triei, che viene distribuito il giorno della Festa durante gli avvenimenti folcloristici, e per questo la Festa viene chiamata dei giovani scapoli e del buon vino. La manifestazione Arte a Triei con i suoi numerosi muraliIl comune intero è divenuto un Museo a cielo aperto, infatti dopo diverse edizioni della manifestazione Arte a Triei, che si svolge nel mese di maggio, le facciate delle case, le vie e le piazze dei rioni più antichi, sono state impreziosite da numerosi murali realizzati da maestri sardi, italiani ed internazionali. Si trovano, infatti, sparsi per le vie cittadine, murales sui più svariati temi, dall’emigrazione alla guerra, alla storia con il gigantesco murales sull’Inquisizione in Sardegna, il più grande d’Europa. Significativi anche i grandi murali realizzati dal pittore e muralista tortoliese Franco Mascia, quello di oltre 200 metri quadrati del 2018 dedicato alla storia ed ai ricordi Triei, e quello del 2019 con la rappresentazione di scene di vita quotidiana della Triei del passato. All’interno del centro abitato sono visibili anche numerosi altri murali e molte statue, che hanno reso il paese un vero e proprio Museo a cielo aperto. Visita del centro di TrieiL’abitato, interessato da espansione edilizia, è circondato da una vegetazione rigogliosa costituita da boschi di lecci, carrubi, olivastri, sughereti e dalla tipica macchia mediterranea che ospita una fauna molto varia: mufloni, cinghiali, martore, avvoltoi, falchi e l’aquila reale. L’Anfiteatro ComunaleArrivando a Triei da Baunei, la SP55 arriva da nord est e, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nel paese, entra nell’abitato verso sud con il nome di via Trento. Percorsi poco meno di trecento metri, arriva da destra la via Carlo Alberto. Ad angolo tra la via Trento e la via Carlo Alberto, si trova la piazza dei caduti, al centro della quale si vede l’Anfiteatro Comunale di Triei, nel quale si svolgono diverse manifestazioni artistiche, ludiche, culturali e l’annuale commemorazione dei caduti. Nella graziosa piazzetta ad Anfiteatro si trovano alcune sculture legate alla tematica della guerra. Il Municipio di TrieiEntrati all’interno dell’abitato con la via Trento, dopo trecento metri prendiamo a destra la via Carlo Alberto, e poi, subito a sinistra la via Baumbereu, che passa accanto alla via Trento, un poco al di sotto di essa. Percorsa un’ottantina di metri, alla sinistra della strada, al civico numero 2 della via Baumbereu, si vede l’ingresso dell’edificio nel quale si trova il Municipio di Triei, che ospita la sua sede con gli uffici in grado di fornire i loro servizi ai cittadini. Il Cimitero Comunale di TrieiPassata la piazza dei caduti, invece di deviare sulla via Carlo Alberto, proseguiamo verso sud con la via Trento, percorso un centinaio di metri svoltiamo tutto a sinistra e prendiamo la via Umberto I. La percorriamo per quattrocento metri, fino ad arrivare a vedere, al termine della strada, il muro di cinta con il portone di ingresso del Cimitero Comunale di Triei. La chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Cosma e DamianoEvitando la deviazione sulla via Umberto I, proseguiamo verso sud con la prosecuzione della via Trento che diventa la via Carlo Alberto. A circa centocinquanta metri dalla piazza dei caduti, in corrispondenza della piazza Municipio, si vede alla destra della strada la piazza della chiesa, chiamata Pratza ’e Cresia, nella quale, al civico numero 1, si trova la chiesa dei Santi Cosma e Damiano che è la parrocchiale di Triei, dedicata ai Santi di origine orientale patroni di Triei. Questa chiesa, che risale almeno al seicento, costituisce in campo architettonico la documentazione del clima rinascimentale introdottosi in Ogliastra tra il sedicesimo ed il diciassettesimo secolo. È una chiesa con struttura a croce latina immissa a navata unica coperta con volta a botte, e con una solenne cupola all’incrocio del transetto con la navata, mentre i bracci del transetto sono voltati con crociera costolonata. Con le nitide forme tardo rinascimentali convivono quindi ibridismi gotici ispirati ai moduli costruttivi catalani, secondo la forma più diffusa del gusto rinascimentale in Sardegna. Il campanile, di impianto rettangolare, è quasi certamente di epoca posteriore. Di notevole interesse sono il pulpito in marmo e le pitture policrome che raffigurano scene delle vite dei Santi e dell’antico testamento. La decorazione, voluta dai frati minori che amministrarono la chiesa, è attualmente visibile solo nel transetto e nella crociera, ma è probabile che fosse in origine più estesa, e sia ancora in gran parte coperta dall’intonaco. Molto bella la raffigurazione dei due patroni Cosma e Damiano sopra l’arco trionfale, sono vestiti con abiti orientali ed hanno in mano la palma, simbolo dei medici. Questo ciclo di affreschi policromi del diciottesimo secolo vengono attribuiti alla bottega degli Are, di Nuoro. La chiesa conserva al suo interno anche un tabernacolo del 1781, con all’interno una pregevole croce d’argento, ed un ostensorio d’argento, con piede in ottone, opera di Sebastiano Cabras. Presso questa chiesa, ogni anno, a partire dal 26 settembre, si svolge la Festa dei Santi Cosma e Damiano. La mattina si celebra, come da tradizione, essendo i Santi patroni due medici, la messa dedicata ai malati. Nel tardo pomeriggio si svolge la suggestiva processione per le vie del paese, con il simulacro dei Santi accompagnato dal gruppo folk in costume tradizionale, preceduta dai cavalieri anche loro in costume, che poi fa rientro in chiesa, dove viene celebrata la messa. La sera spazio ai balli sardi e non solo. La Festa si ripete nuovamente il 12 novembre, anche se solo in forma religiosa. Il complesso sportivo Sae VenuPassata la piazza Municipio, proseguiamo verso sud con la strada, che assume il nome di via Vittorio Emanuele III, ed attraversa tutto il centro del paese, fino ad uscire dall’abitato come SP55 in direzione della piccola frazione Osullai del comune di Baunei. A circa novecento metri dalla piazza Municipio, si arriva a un bivio, dove parte a sinistra la continuazione della via Vittorio Emanuele III, mentre prosegue dritta la via Nazionale. La seguiamo per circa settanta metri, e prendiamo verso destra la deviazione nella via Olanda che, in una cinquantina di metri, ci porta a vedere alla sinistra della strada l’ingresso del Complesso Sportivo Sae Venu di Trie, che prende il nome dalla località nella quale si trova. All’interno di questo complesso sportivo, si trova un Campo da Calcio con fondo in terra ricoperto di erba sintetica, dotato di tribune in grado di ospitare 400 spettatori. In questo campo gioca le sue partite casalinghe la squadra di calcio della città, ossia la Polisportiva Triei, che milita nel girone F sardo di 2ª Categoria. Nel complesso sportivo, sono presenti anche due Campi da Tennis, ai quali si accede da un cancello posto lungo la via olanda a una cinquantina di metri di distanza dall’ingresso che porta al Campo da Calcio. Visita dei dintorni di TrieiVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Triei, sono stati portati alla luce i resti della Tomba di giganti di Osono; del Nuraghe complesso Bau Nuraxi; ed anche dei Nuraghi Cugumacci, Figu, Fratta, Genna Olidone, lastrafo, Nunucoli, Pizzu ’e Serra, Sa Molentina, Sa Paule, Silimba, tutti di tipologia indefinita. I resti del complesso nuragico Bau NuraxiPresa dal centro di Triei verso sud la via Vittorio Emanuele III, a circa un chilometro dalla piazza Municipio prendiamo verso destra la via Olanda che porta al complesso sportivo Sae Venu, lo superiamo e continuiamo, dopo poco meno di trecento metri svoltiamo a destra nella strada Comunale che porta alle sorgenti di Osono e Bau Nuraxi, in direzione della località Talavè, seguendo le indicazioni per il villaggio nuragico e la Tomba di giganti. Percorsi seicentocinquanta metri, si vede, alla sinistra della strada, il parcheggio dove fermare la macchina per raggiungere i resti del Complesso nuragico Bau Nuraxi che si trova sulla sponda destra del rio Murta, a un paio di chilometri dal paese. È costituito dal Nuraghe Bau Nuraxi, un Nuraghe complesso del tipo ad addizione frontale, realizzato a 104 metri di altezza con grossi massi di granito locale recuperati in gran parte lungo il corso del torrente. Risulta composto da un mastio centrale e due torri laterali, collegate tra loro da un bastione antemurale difensivo che circonda tutto il complesso e che si ritiene possa comprendere altre quattro torri. Completamente ricoperto da una fitta vegetazione che impediva qualsiasi comprensione della sua planimetria originale, è stato oggetto, a metà anni novanta del secolo scorso, di due campagne di restauro, che hanno portato alla luce una notevole quantità di materiali. Nei dintorni del Nuraghe si vedono i resti del Villaggio nuragico Bau Nuraxi, composto da decine di capanne a pianta circolare, alcune delle quali di notevoli dimensioni. Il villaggio si trova, però, in stato di completo abbandono e sommerso dalla vegetazione. Subito prima del Nuraghe, dal parcheggio si raggiunge la Fonte Bau Nuraxi, mentre all’altro lato della strada, alla sua destra, si trovano diverse sorgenti naturali. I resti della Tomba di giganti di OsonoPassato il complesso archeologico Bau Nuraxi, proseguiamo lungo la strada Comunale per l’altopiano di Osono, la percorriamo per circa un chilometro e mezzo. Qui, seguendo le indicazioni, prendiamo a sinistra la strada sterrata che, in duecento metri, ci porta al Punto panoramico dell’altopiano di Osono, dal quale è possibile ammirare il panorama delle montagne circostanti, e da cui la visuale si estende sino alla costa. Dal punto panoramico, si può prendere un sentiero sulla destra, che, in altri duecento metri, porta ai resti della Tomba di giganti di Osono chiamata dagli abitanti del luogo S’Iscusorgeddu. Si tratta di un monumento preistorico di grande suggestione e fra le meglio conservate, che è stato portato alla luce da una campagna di scavi iniziata nel 1989, rivelando una struttura funeraria in ottimo stato di conservazione grazie alla presenza di una fitta vegetazione che la ricopriva e quindi in qualche modo la proteggeva. È stata edificata su un terreno in leggero pendio trasversale, mentre in senso longitudinale il terreno è quasi a dorso d’asino. Quindi, per realizzare il piano orizzontale, è stato creato con pietre di granito, scisto e calcare bianco un imponente tumulo, che ne costituisce il basamento. L’esedra ha un diametro di ben diciannove metri, ed è formata da dodici pietre infisse verticalmente nel terreno. La tomba ed il tumulo hanno una lunghezza di più di ventidue metri. La camera funeraria è lunga dieci metri, larga settantacinque centimetri, con copertura a piattabanda. Nel corso del restauro è stato rinvenuto un piccolo pugnale di bronzo a base triangolare con tre fori passanti per il manico ed alcuni frammenti di tegami con decorazione a pettine. Intorno alla tomba sono presenti i resti di dieci ambienti, forse parti di un Santuario preistorico oppure abitazioni, che risultano riutilizzati anche nel periodo romano ed in epoca medioevale. Di queste epoche sono stati rinvenuti vari resti scheletrici, oltre a numerose schegge di vetro e monete, di cui una appartenente all’Imperatore Severo Alessandro. La sorgente di OsonoPassato il complesso archeologico Bau Nuraxi, proseguiamo lungo la strada Comunale per l’altopiano di Osono, la percorriamo per circa un chilometro e mezzo, evitando la strada sterrata sulla sinistra per la Tomba di giganti, proseguiamo lungo la strada Comunale, la seguiamo per duecentocinquanta metri, poi svoltiamo a sinistra e, in altri duecentocinquanta metri, arriviamo al termine della strada, dove si trova il parcheggio. Qui si può lasciare la macchina per visitare la Sorgente di Osono della quale è possibile sorseggiare la fresche acque sorgive. Il parco di MullòPresa dal centro di Triei verso sud la via Vittorio Emanuele III, a circa un chilometro dalla piazza Municipio prendiamo verso destra la via Olanda che porta al complesso sportivo Sae Venu, lo superiamo e continuiamo, dopo poco meno di trecento metri evitiamo di svoltare a destra nella strada Comunale che porta alle sorgenti di Osono e Bau Nuraxi, proseguiamo invece dritti. Percorriamo questa strada per circa due chilometri, e troviamo una deviazione a sinistra con le indicazioni per il parco, la seguiamo e, dopo seicentocinquanta metri, troviamo le indicazioni per prendere a destra la deviazione che porta al Campo da Calcetto. Tra questa deviazione e la prosecuzione della strada si sviluppa, sulla destra della strada, il Parco di Mullò. È una distesa di vegetazione spontanea che ricopre un rilievo di modesta elevazione, ed all’interno sono stati eseguiti interventi per tracciare sentieri, far sgorgare fontane, sistemare tavoli e sedili. Il parco durante l’estate è un attrattiva perché è un ottimo posto dove pranzare all’aperto e ci sono piazzole e spazi attrezzati per fare l’arrosto. Poi ci sono i lentischi secolari, ma soprattutto una parte di questo bosco e stata allestita con altalene, scivoli e altri giochi per i bambini. La deviazione porta al Campo da Calcetto, ossia di calcio a cinque, di proprietà del comune di Triei e gestito dalla Associazione Sportiva Dilettantesca Polisporiva Triei. Si tratta di un campo con fondo in erba artificiale, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. Nel si trova la chiesa campestre di Sant’Antonio da PadovaNel centro del parco, nella parte più alta della collinetta, si trova la chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova che qui viene detta De Sant’Antoni de Mullò. Risale verosimilmente al diciassettesimo secolo ed ha la struttura tipica delle Chiese campestri, dalle linee semplici, con campanile a vela al culmine della facciata, e con contrafforti ai lati. Nella parte posteriore della chiesa sono presenti alcuni locali accessori, mentre su quella anteriore si trova la pista per il ballo, che viene utilizzzata in occasione della festa. Sembra una stranezza che questa Festa si svolga ad agosto, nonostante la ricorrenza cada il 13 giugno, la data però è stata modificata dagli abitanti del paese, un’ottantina di anni fa, perché giugno era un mese pieno di appuntamenti lavorativi, come la mietitura del grano, la lavorazione della vigna, ed altri, che impedivano una loro partecipazione alla festa. La Sagra più sentita dagli abitanti di Triei è, quindi, la Festa di Sant’Antonio di Padova, meglio conosciuta come Sant’Antoni ’e Mullò, che si svolge ogni anno il 10 agosto. La Sagra ha inizio il 9 agosto e dura tre giorni. Il primo giorno la statua del Santo viene portata dalla chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano fino alla chiesa campestre del parco di Mullò, accompagnata da un lungo corteo di macchine fischianti. Il giorno dopo nell’omonimo parco, si alternano i festeggiamenti religiosi e folcloristici. L’11 pomeriggio, invece, il simulacro viene riportato a Triei, nella chiesa parrocchiale. La frazione Ardali con la chiesa parrocchiale dedicata a San PietroPresa dal centro di Triei verso sud la via Vittorio Emanuele III, a circa un chilometro dalla piazza Municipio incrociamo a destra la via Olanda che porta al complesso sportivo Sae Venu, superiamo l’incrocio e proseguiamo verso sud con la via Vittorio Emanuele III, che esce dall’abitato come SP55. Percorsa per circa tre chilometri, raggiungiamo la frazione di Ardali (altezza 51 metri, distanza in linea d’aria 3.08 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 76), che in passato doveva essere una città popolosa, mentre oggi non conta neppure un centinaio di abitanti. Entrando nell’abitato, la SP55 assime il nome di via Comunale. Ad Ardali, nel piccolo centro storico del villaggio di recente costruzione,su un muraglione di granito visibile alla destra poco dopo l’ingresso all’interno dell’abitato, si trova la chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro. La chiesa è molto piccola e di costruzione recente dato che risale al ventesimo secolo. Si presenta con un pianta rettangolare, ed è dotata all’esterno di un campanile che ospita una piccola campana. All’interno è presente una statua lignea di San Pietro risalente alla fine del settecento. Questa chiesa ha sostituito la vecchia chiesa campestre sempre dedicata al Santo, che pare fosse la chiesa più antica di tutta la zona, situata fuori dall’abitato attuale, che si può vedere all’uscita verso sud dal piccolo villaggio, alla destra della SP55. Di questa antica chiesa campestre, oggi ridotta a un rudere, è rimasto intatto solamente il piccolo campanile. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Baunei ci recheremo ad Urzulei paese noto per il gioco della morra, che visiteremo con il suo centro, i dintorni dove si trova la grotta Sa Domu ’e S’Orcu nella quale è stato rinvenuto il bronzetto denominato la Madre dell’Ucciso, e con il Supramonte di Urzulei nel quale si trova la gola di su Gorropu. |