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Villanova Tulo, la città di Benvenuto lobina, con i suoi dintorni dove si trova il Lago Medio del Flumendosa


In questa tappa del nostro viaggio, da Genoni ci recheremo a visitare Villanova Tulo La città di Benvenuto lodina, che vedremo con il suo centro ed i suoi dintorni, nei quali si trova il Lago Medio del Flumendosa.

La regione storica del Sarcidano

Il SarcidanoIl Sarcidano è una regione della Sardegna che si estende tra il territorio del Campidano e quello della Barbagia. Si sviluppa tra la Provincia di Oristano e la Provincia del Sud Sardegna. Elemento morfologico dominante è l’altopiano de Laconi, il più grande tavolato calcareo della Sardegna. Al suo interno si estendono i due laghi artificiali del Mulargia e del Flumendosa. In Provincia di Oristano ne fa parte il solo comune di Laconi, mentre in Provincia di Cagliari ne fanno parte Escolca, Genoni, Gergei, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Serri, Villanova Tulo. Vi è diffusa la quercia, ma non mancano anche foreste di castagno. Il territorio del Sarcidano è costellato di numerose testimonianze archeologiche, prevalentemente nuragiche.

In viaggio verso Villanova Tulo

Da Isili siamo saliti verso nord con la SS128 Centrale Sarda, dopo quasi quattro chilometri e mezzo, invece di procedere verso nord in direzione di Nurallao, prendiamo la deviazione verso destra seguendo le indicazioni per la Colonia Penale. Percorriamo questa deviazione superando la zona industriale di Isili che si trova in localtà Perda Quaddu, e, dopo poco più di nove chilometri, svoltiamo tutto a destra seguendo le indicazioni per Villanova Tulo ed imbocchiamo la SP52. La seguiamo in direzione sud est per sei chilometri, e raggiungiamo l’abitato di Villanova Tulo. Dal Municipio di Isili a quello di Villanova Tulo abbiamo percorso 20.5 chilometri.

Il comune chiamato Villanova Tulo

Villanova Tulo: veduta dell’abitatoVillanova Tulo-Stemma del comuneIl comune chiamato Villanova Tulo (nome in lingua sarda Biddanoa ’e Tulu, altezza metri 571 sul livello del mare, abitanti 1.015 al 31 dicembre 2021) è un centro situato nella parte centro settentrionale del territorio provinciale, situato a sud est dell’altopiano del Sarcidano, ai piedi del colle di San Sebastiano, in una posizione altamente panoramica da cui la vista si apre sulla vallata del fiume Flumendosa. È facilmente raggiungibile dalla SS198 di Seui e Lanusei, il cui tracciato si snoda a soli tre chilometri dall’abitato. Il territorio Comunale, comprensivo dell’area speciale del lago del Flumendosa, che è un bacino artificiale diviso tra più comuni, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 268 a un massimo di 857 metri sul livello del mare. Villanova Tulo gode di un clima tipico di montagna, tanto che durante l’inverno non è raro vedere la neve, nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio.

Origine del nome

Il suo nome è stato utilizzato solo di recente, risalgono, infatti, solo al 1700 i primi documenti in cui compare, nelle forme Villa Nuevo Tulo e Villanovatulo. Il nome si dovrebbe riferire alla Nuova colonizzazione di un’antica Villa, chiamata Tulo. Secondo alcuni studiosi il nome Tulo potrebbe derivare da un funzionario di nome Tullio, fondatore del nucleo originario del piccolo villaggio.

La sua economia

L’economia di Villanova Tulo basata sulle tradizionali attività agricole e zootecniche. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, ulivi e frutteti. Viene praticato anche l’allevamento soprattutto ovino e caprino, ma anche di bovini, suini, equini e avicoli. Villanovatulo è famoso anche per la produzione casearia. L’industria, modestamente sviluppata, fa registrare la presenza di un piccolo numero di aziende che operano nei settori estrattivo ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Sebbene non figuri tra le mete di maggior afflusso turistico, conserva un patrimonio ambientale molto interessante dal punto di vista naturalistico, sia per la presenza del Lago Medio del Flumendosa, sia per la rigogliosa foresta di Pantaleo ricca di piante secolari, macchia mediterranea, laghetti naturali e corsi d’acqua. Le strutture ricettive offrono solo la possibilità di ristorazione, non quella di soggiorno.

Brevi cenni storici

L’territorio circostante viene abitato in età preistorica, come indicano le sepolture della prima Età del Bronzo ritrovate nelle grotte di Is Janas e di Frumosa, e, in epoca più avanzata, il complesso nuragico di Adoni. Il paese medievale si forma verso la metà del quattordicesimo secolo, quasi certamente per popolare il territorio di un antico paese chiamato Tulo, ed appartiene al Giudicato di Càralis, nella curatoria di Siurgus. Tra il 1365 e il 1409, a causa della guerra tra il Regno di Sardegna e il regno di Arborea, entra nel Giudicato di Arborea. Sottoposto in seguito al dominio pisano, viene poi conquistata dagli Aragonesi, con i quali viene compreso nella conte di Mandas, di cui erano titolari i Carroz, che ne determinano la decadenza. A questi succedono i Maza, i ladrón con i quali nel 1614 il feudo diviene Ducato di Mandas, ed infine degli Zuñiga. Infine dal 1777 il feudo passò ai Tellez Girón, fino al suo riscatto nel regio demanio avvenuto nel 1843. Del comune di Villanova Tulo nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro, poi, nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro ritornando nuovamente a quella di Cagliari. Successivamente nel 2016, con l’abolizione di quest'ultima provincia, passa alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Villanova Tulo ha dato i natali allo scrittore Benvenuto lobina

Villanova Tulo ha dato i natali a Benvenuto lobina, poeta e scrittore futurista, che nel 1984 gli ha dedicato il romanzo Po cantu Biddanoa, ed anche a Ercole Contu, archeologo celebre per aver scoperto l’altare preistorico di Monte d’Accoddi.

Il poeta e scrittore Benvenuto lobinaA Villanova Tulo nasce, nel 1914, Benvenuto lobina. Passata l’infanzia nel piccolo centro dove nel 1925 ottiene da privatista la licenza elementare, consegue sempre in privato il diploma di licenza media. Nel 1932 viene assunto dalle Poste di Cagliari ed abbandona il paese. Nei primi anni trenta fa conoscenza con alcuni giovani intellettuali cagliaritani, con i quali nel 1933 fonda il Circolo Futurista di Cagliari. Nello stesso anno, alcune sue poesie sono pubblicate dalla rivista Futurismo di Mino Somenzi. Nel 1935 è militare a Sassari, parte volontario per l’Africa dove trova un impiego presso le Poste di Addis Abeba. Tornato a Sassari lavora come funzionario delle Poste. Negli anni ’50 avviene la sua affermazione poetica. Il quotidiano La Nuova Sardegna pubblica in terza pagina i suoi versi in sardo, e nel 1964 vince il premio città di Ozieri. Benvenuto lobina fra verso e prosaCenni biografici su Benvenuto lobina e testi di alcune sue poesieLa sua prima raccolta di poesie è Terra, disperada terra del 1975, che contiene diciannove liriche in sardo, e nell’ottobre dello stesso anno vince il premio nazionale lanciano. Dedicatosi alla narrativa, nel 1984 vince il Premio Casteddu de Sa fae a Posada, con il romanzo Po cantu Biddanoa che verrà pubblicato tre anni dopo, scritto nella variante campidanese della lingua sarda e da lui tradotto con testo a fronte in italiano. muore a Sassari nel 1993 per una leucemia acuta. Il primo capitolo del suo secondo romanzo incompiuto Bonas tardas, Magestà sarà da lui trasferito in un racconto pubblicato postumo nel 2000 nella raccolta Racconti. In suo onore il comune di Villanova Tulo ha istituito, fino dal 1993, un premio per opere poetiche in lingua sarda.

L’archeologo Ercole ContuA Villanova Tulo nasce, nel 1924, Ercole Contu che studia lettere classiche all’Università di Cagliari, dove si laurea nel giugno 1948 con Giovanni Lilliu con una tesisu un’area archeologica attorno a Villanova Tulo. Le sue prime scoperte riguardarono il tempio nuragico di Domu de Orgìa di Esterzili e del Nuraghe Arrubiu di Orroli. Passato da Cagliari a Bologna, dietro interessamento dell’allora ministro Antonio Segni nel 1952 viene richiamato in Sardegna per indagare una strana collina artificiale con filari di pietre affioranti, situata in un terreno di proprietà della famiglia Segni, nei dintorni di Sassari, e porta alla luce quello che può considerarsi uno dei monumenti preistorici più significativi del Mediterraneo, ossia l’altare a terrazza di Monte d’Accoddi. In seguito partecipa agli scavi del palazzo minoico di Festòs nell’isola di Creta. Tornato a Sassari, a lui si deve, tra le altre, la scoperta delle tombe ipogeiche di Enas de Cannuja a Bessude, Brodu di Oniferi e Moseddu di Cheremule, il Nuraghe la Prisciona di Arzachena, i Nuraghi Aleri e Nastasi a Tertenia, la necropoli ipogeica di Filigosa e la Tomba di giganti di Tamuli a Macomer. fra gli scavi di questi anni, merita in particolare menzione quello condotto nella tomba dei vasi tetrapodi. A lui si deve anche l’allestimento del Museo nazionale Sanna di Sassari.

Studi in onore di Ercole Contu Il testo 'l’età nuragica' di Ercole Contu Il testo 'pozzi sacri. Ipotesi ricostruttivè di Ercole Contu Il testo 'l’ipogeismo della Sardegna pre e protostorica' di Ercole Contu Lettura di 'l’altare preistorico di Monte d’Accoddi' con testi di Ercole Contu Lettura di 'Il Nuraghe Santu Antine di Torralba' con testi di Ercole Contu

Riportiamo il testo dei suoi scritti L’età nuragica, Pozzi sacri. Ipotesi ricostruttive, L’ipogeismo della Sardegna pre e protostorica, ed inoltre le sue descrizioni dei siti archeologici L’altare preistorico di Monte d’Accoddi e Il Nuraghe Santu Antine di Torralba.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Villanova Tulo

Villanova Tulo-Sfilata del 'Gruppo Folkloristico Tziu Pitanu' di Villanova TuloNel comune di Villanova Tulo è attivo il Gruppo Folkloristico Tziu Pitanu di Villanova Tulo, nelle cui esibizioni sul posto ed in altre occasioni folkloristiche dell’isola è possibile ammirare il costume tradizionale degli abitanti di questo paese. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Villanova Tulo si segnalano, la seconda domenica di giugno, la Festa del Patrono, che è la Festa di San Giuliano Martire; tra il 19 ed il 20 agosto, la tradizionale Festa che si tiene in onore di San Sebastiano; l’8 settembre, la Festa di Santa Maria.

Visita del centro di Villanova Tulo

L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, presenta l’andamento altimetrico tipico delle localtà collinari. Il paese conserva ancora, nel centro storico, diversi esempi di architettura rurale tradizionale. Arriviamo all’abitato provenendo da Isili con la SP52, che, all’interno del paese, assumerà il nome di via Roma.

Il Campo Sportivo di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Campo Sportivo di Villanova TuloPoco prima di entrare in paese con la SP52, troviamo un cartello segnaletico che indica un bivio, con verso destra la strada che conduce a Seui e Nurri, ed a sinistra la strada che conduce a Villanova Tulo. Passato questo cartello segnaletico, proseguiamo per circa centocinquanta metri, e troviamo, subito a sinistra, la stretta deviazione che conduce in poche decine di metri al Campo Sportivo di Villanova Tulo. Di tratta di un Campo da Calcio con fondo in erba sintetica, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori.

Sa Prazzitta con la statua di Benvenuto lobina e il Monumento ai Caduti, e con i murali di Pinuccio Sciola

Percorso un centinaio di metri, troviamo il cartello segnaletico che dà il benvenuti a Villanova Tulo. Da qui percorriamo tutta la via Roma, che attraversa il paese, e, dopo circa seicento metri, arriviamo al centro del paese, nella piazza Roma, la piazza più importante, che viene chiamata Sa Prazzitta.

Alle destra della piazza, in uno slargo alberato, si trova una Statua in bronzo di Benvenuto lobina realizzata da Piergiorgio Gometz, lo scultore di Dorgali scomparso nel 2016 dopo una malattia incurabile. All’altro alto della piazza, alla sinistra, si trova il Monumento ai Caduti Di Pinuccio Sciola, lo scultore e pittore di San Sperate. Lo stesso artista ha realizzato la maggior parte dei bellissimi e pittoreschi murali che decorano la piazza e tutto il paese, ispirati ai personaggi descritti da Benvenuto lobina.

Villanova Tulo-Lato destro de Sa Prazzitta con la statua di Benvenuto lobina Villanova Tulo-La statua in bronzo di Benvenuto lobina realizzata da Piergiorgio Gometz Villanova Tulo-Lato sinistro de Sa Prazzitta con il Monumento ai Caduti Villanova Tulo-Monumento ai Caduti realizzato da Pinuccio Sciola

Dalla piazza, si può continuare con la via Roma, che passa tra lo spazio che ospita la statua di Benvenuto lobina e quello che ospita il Monumento ai Caduti . Dopo quasi centocinquanta metri, la via Roma diventa la via Municipio, che, dopo altri centocinquanta metri, esce dall’abitato con il nome di SP52, e si dirige verso la SS198 di Seui e Lanusei, che porta a sud in direzione di Serri, e, con una deviazione, permette di raggiungere Nurri.

La chiesa di Santa Maria

Subito prima di arrivare nella piazza Roma, dalla via Roma prendiamo a destra, la via Cagliari, che muove in direzione sud ovest, la seguiamo per centocinquanta metri, ed incrociamo la via Santa Maria. Presa questa strada verso sinistra, in meno di cinquanta metri, si vede, alla destra, un ampio giardino, nel quale si affaccia la chiesa di Santa Maria che sorge in un’area che ha riportato alla luce i resti di sacralità pagane di età preistorica. La tipologia architettonica dell’edificio è il frutto di una ricostruzione, probabilmente a fine ottocento, del precedente edificio, e potrebbe far pensare ad una sua fabbricazione in epoca medioevale. L’edificio, di fattura piuttosto modesta e privo di particolari elementi decorativi, presenta una semplicissima facciata, al centro della quale si trova il piccolo portone ligneo con lunetta vetrata ad arco acuto. Al centro del tetto a capanna con copertura in tegole, è posizionato un piccolo campanile a vela con struttura in ferro, dotato di una campana.

Villanova Tulo: chiesa di Santa Maria nel suo ampio giardino Villanova Tulo: chiesa di Santa Maria: facciata Villanova Tulo: chiesa di Santa Maria: interno

A Villanova Tulo ogni anno, l’8 settembre, viene celebrata la Festa di Santa Maria, che si svolge nel giorno della ricorrenza liturgica della Natività della Beata Vergine.

Il Municipio di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Municipio di Villanova TuloEvitando la deviazione in via Santa Maria, proseguiamo lungo la via Cagliari in direzione sud ovest, la seguiamo per circa duecentocinquanta metri. Qui vediamo uno slargo sulla destra, entrando all’interno del quale, al civico numero 34 della via Cagliari, si affaccia l’edificio del Municipio di Villanova Tulo, che ospita la sede Comunale e tutti i principali uffici che forniscono i servizi ai cittadini. Si tratta dell’Ufficio Amministrativo e del Protocollo; l’Ufficio Anagrafe, Stato Civile e leva; l’Ufficio di Polizia Urbana; l’Ufficio Ragioneria; l’Ufficio Segreteria; l’Ufficio Tecnico; e l’Ufficio Tributi.

La chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire

Subito prima di arrivare nella piazza Roma, dalla via Roma prendiamo a sinistra, la via della chiesa, che muove in direzione sud est, la seguiamo per poco più di duecento metri, e ci troviamo di fronte alla facciata della chiesa di San Giuliano Martire patrono del paese, che è la parrocchiale di Villanova Tulo. chiesa di antichissima origine, viene riedificata nel 1663 sulla struttura di un’altra chiesa preesistente, costruita presumibilmente nell’Alto Medioevo, ed è situata nel pedimonte della collina di San Sebastiano, che si apre verso l’ampia vallata del Medio Flumendosa. Le forme architettoniche sono quelle proprie dello stile tardo gotico aragonese, cui vanno ad aggiungersi gli elementi di natura tardo umanistica e classico rinascimentale del campanile, costruito nel 1895, aderente al corpo principale della chiesa. Nel restauro effettuato nel 1954, oltre alla costruzione dell’oratorio, è stata realizzata la nuova facciata in stile tardo razionalista, uno stile abbastanza improprio che la ha resa, purtroppo, assai banale.

Villanova Tulo: chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire Villanova Tulo: chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: facciata Villanova Tulo: chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: interno

A Villanova Tula, molto importante è la Festa di San Giuliano Martire, che si svolge la seconda domenica di giugno. Questa festa, oltre alle cerimonie religiose, vede diverse manifestazioni civili, e, per due giorni, balli in costume sardo, musica, brindisi e banchetti.

Visita dei dintorni di Villanova Tulo

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Villanova Tulo, sono stati portati alla luce i resti del Nuraghe complesso Adoni; ed anche del Nuraghe Tiriccu, di tipologia indefinita. Vediamo, ora, che cosa si trova nei dintorni di Villanova Tulo, e ci recheremo fino al Lago Medio del Flumendosa.

L’importante Nuraghe complesso Adoni

Provenendo da Isili e recandoci verso Villanova Tulo, in localtà Perda Quaddu si imbocca la SP52, e, percorsi circa due chilometri e duecento metri, si trova una deviazione sulla destra, segnalata dl cartello indicatore del complesso nuragico. Presa questa deviazione, dopo un chilometro ed ottocento metri si raggiunge il parcheggio per l’area archeologica di Adoni. Il complesso nuragico è inserito all’interno dell’ampia foresta di Adoni, gestita dal locale ente forestale, che annovera dei begli alberi con forme particolari.

Il Nuraghe Adoni edificato a 786 metri di altezza, è costituito da un Nuraghe complesso con una torre centrale, e bastioni con quattro torri aggiunte, costruito in pietra calcare e dolomia, ma anche con parti in basalto. L’uso della pietra calcare ha determinata l’instabilità dall’inizio e quindi la necessità di frequenti interventi di restauro già in antichità. La presenza di una camera centrale non è ancora stata accertata. alla torre B, costruita in dolomia, si accede attraverso una feritoia allargata mentre in origine si accedeva alla torre tramite una scala che partiva dai bastioni e apriva nella camera a tholos a quattro metri di altezza dal pavimento. La tholos della torre B è ancora intatta. La bellezza e l’equilibrio di questa splendida cupola vengono esaltati dalla luce che si irradia dall’apertura in alto della tholos e dalle feritoie appena rialzate dal suolo, che conferisce alla muratura una sfumatura dorata.

Villanova Tulo-La foresta di Adoni Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni Villanova Tulo: il complesso nuragico di Adoni Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni: villaggio Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni: il pozzo Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni: interno della splendida cupola

Intorno al Nuraghe si vedono i resti dell’insediamento protetto da un antemurale costruito in dolomia. Il pozzo del Nuraghe Adoni costituisce una rarità, in quanto non si trova all’interno del Nuraghe, ma è stato realizzato esternamente ad esso, tra le abitazioni del villaggio. Gli scavi che hanno portato alla luce questo Nuraghe sono stati effettuati negli anni tra il 1997 e il 2004.

La chiesa campestre di San Sebastiano Martire

La chiesa si trova ad est rispetto all’abitato, a breve distanza da esso. Per raggiungerla in macchina, è necessario prendere dalla piazza Roma verso sud est la via Vittorio Emanuele, che, dopo un centinaio di metri, prosegue sulla via Regina Elena, la quale costeggia in senso antiorario il boscoso colle di San Sebastiano, che sovrasta da est il paese di Villanova Tulo. La seguiamo per un un chilometro e cinquecento metri, poi svoltiamo a sinistra nella via San Sebastiano, che, in poco meno di duecentocinquanta metri, porta al sentiero che sale sul colle.

Villanova Tulo: chiesa campestre di San Sebastiano MartireLa chiesa campestre di San Sebastiano Martire è un edificio dalle linee molto semplici, che risale probabilmente al periodo medievale, anche se i numerosi restauri ai quali è stata sottoposta non permettono di conoscere la sua esatta datazione. All’interno è caratterizzata da una pianta rettangolare, con una sola navata. All’esterno, al centro della modesta facciata, si trova il portale in legno ad arco a tutto sesto, ornato da una semplice cornice, che è sovrastato da una grande croce incisa nella muratura. Il tetto a doppio spiovente presenta la copertura in tegole. Su ognuna delle pareti laterali della chiesa sono visibili contrafforti di sostegno in pietra, e due piccola finestre rettangolari. Nella piccola chiesa di San Sebastiano, il Santo protettore dalle pestilenze, ogni anno si svolge la Festa di San Sebastiano, che si svolge tra il 19 e il 20 agosto, per la quale si svolge una processione verso la chiesa campestre, nella quale vengono poi celebrati i riti religiosi.

Il Cimitero di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Cimitero di Villanova TuloRitorniamo nella piazza Roma e, dalla piazza Roma, continuiamo con la via Roma, che, dopo quasi centocinquanta metri, diventa la via Municipio, e, dopo altri centocinquanta metri, esce dall’abitato con il nome di SP52. Percorsi circa seicento metri dalla piazza Roma, vediamo, alla destra della SP52, il muto di cinta e l’ingresso del Cimitero di Villanova Tulo.

La Stazione ferroviaria di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Stazione ferroviaria di Villanova TuloPassato il Cimitero, proseguiamo in direzione sud con la SP52 che, dopo poco meno di due chilometri e mezzo, sbocca sulla SS198 di Seui e Lanusei. La prendiamo verso destra, ossia in direzione ovest, e la seguiamo per quattrocento metri, poi prendiamo una sterrata sulla sinistra che, in centocinquanta metri, ci porta alla stazione. La Stazione di Villanova Tulo che in passato veniva chiamata Stazione di Villanovatulo, con il nome che all’epoca era scritto senza spazi, viene realizzata dalla Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, ed inaugurata nel 1893 con l’apertura del tronco che da Nurri termina nel nuovo scalo. Nel successivo 1894, con l’apertura della linea tra questa stazione e quella di Ussassai, la linea che collega Mandas con Arbatax viene ultimata. alla gestione delle SFSS, nel 1921 subentra quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui segue nel 1989 la Ferrovie della Sardegna. Sotto questa amministrazione, dal 1997 l’intera linea tra Mandas ed Arbatax viene destinata all’impiego per il solo traffico turistico legato al progetto Trenino Verde. Da allora la stazione, che dal 2010 è gestita dall’ARST, viene utilizzata quasi esclusivamente nel periodo estivo.

Il Lago Medio sul fiume Flumendosa

In territorio di Villanova Tulo si trova la costa nord occidentale del Lago Medio sul fiume Flumendosa. Dove ci siamo arrivati con la SP52, prendiamo la SS198 di Seui e Lanusei verso sinistra, ossia in direzione est. La seguiamo per due chilometri e mezzo, ed arriviamo al Ponte Maxia sul Lago Medio del Flumendosa, dal quale si ha una bella veduta del lago.

Villagrande Strisaili: il fiume FlumendosaIl fiume Flumendosa, che dai Romani era denominato Saeprus, con una lunghezza di 127 chilometri è il secondo fiume della Sardegna dopo il Tirso, ma primo per portata media annua che alla foce raggiunge di 22 metri cubi al secondo. Il suo percorso è sbarrato da due imponenti dighe che danno luogo a due laghi artificiali. Nasce nel massiccio del Gennargentu, sulle pendici est del monte Perda Aira, a sud-est di Punta la Marmora. Dopo aver attraversato il territorio di Arzana, il fiume si getta nel Lago Alto del Flumendosa. Il percorso naturale dell’acqua prosegue nei territori di Aritzo, Gadoni, Seulo e Sadali per poi gettarsi nel Lago Basso del Flumendosa nei territori di Villanova Tulo, Nurri e Orroli. Continua quindi il suo percorso nei territori di Esterzili, Escalaplano, Goni, Ballao, Armungia, Villasalto e San Vito, fino a sfociare nel mar Tirreno a Villaputzu, nella Provincia del Sud Sardegna. Viene considerato il fiume più importante dell’Isola, per la natura e le caratteristiche del suo corso e per gli aspetti della sua utilizzazione, ed è probabilmente il più bello dal punto di vista naturalistico ed ambientale.

Villagrande Strisaili: il Lago Alto del FlumendosaIl primo sbarramento, la Diga a Bau Muggeris che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Villagrande Strisaili, le cui costruzione si è conclusa nel 1949 nella gola omonima, a 801 metri di altezza, forma il Lago Alto del Flumendosa lungo sei chilometri e largo un chilometro e mezzo, con una capacità di 61 milioni di metri cubi. Le acque passano attraverso tre centrali elettriche il corrispondenza in quelli che sono chiamati il tre salti del Flumendosa. Una volta utilizzate per la produzione di energia elettrica nelle centrali sotterrane dei tre salti del Flumendosa, collegati tra loro tramite gallerie e condotte forzate, le acque, si versano poi nel lago artificiale di Sa Teula, a est di Villagrande Strisaili, ad una quota di 240 metri, e da qui vengono inviate nella sottostante piana di Tortolì per l’irrigazione.

Orroli: il Lago Medio del FlumendosaIl secondo sbarramento, la Diga a Nuraghe Arrubiu che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Orroli, realizzata più a sud tra il 1953 ed 1959, a 268 metri di altezza, forma il Lago Medio del Flumendosa molto più grande del primo lago, lungo diciassette chilometri e largo circa cinquecento metri, con una capienza di 317 milioni di metri cubi pare dividere in due parti il territorio, a destra il Sarcidano e a sinistra la Barbagia di Seùlo, e rimarcare l’antico confine tra le terre romanizzate e le enclaves delle Civitates Barbariae. Le acque, una volta utilizzate anch’esse per la produzione di energia elettrica, vengono travasate per mezzo di una galleria lunga sei chilometri nel Lago Mulargia, da cui, con una seconda galleria, vengono immesse nel grande canale che, con sistema di condotte idriche parte in galleria e parte in superficie, le trasporta per l’irrigazione del Campidano.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Villanova Tulo scenderemo lungo il Lago Medio del Flumendosa e ci recheremo a visitare Nurri grosso borgo agricolo e pastorale situato nelle colline del Sarcidano.


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