Un sito di oltre 450 pagine che descrive tutta l’Isola e che pur non vendendo niente riceve da 300 a oltre 1400 visitatori ogni giorno

La mia SardegnaLa bandiera della Sardegna

Home page Guest book SOSTIENICI Mappa del sito


Pagina precedenteIndice precedenteVisita del sito istituzionale del comunePagina successiva

Villanova Tulo, la città di Benvenuto Lobina, con nei dintorni il nuraghe Adoni ed il Lago Basso del Flumendosa


In questa tappa del nostro viaggio, da Genoni ci recheremo a visitare Villanova Tulo La città di Benvenuto lodina, che vedremo con il suo centro ed i suoi dintorni, nei quali si trova il Lago Basso del Flumendosa.

La regione storica del Sarcidano

Il SarcidanoIl Sarcidano è una regione della Sardegna che si estende tra il territorio del Campidano e quello della Barbagia. Si sviluppa tra la Provincia di Oristano e la Provincia del Sud Sardegna. Elemento morfologico dominante è l’altopiano de Laconi, il più grande tavolato calcareo della Sardegna. Al suo interno si estendono i due laghi artificiali del Mulargia e del Flumendosa. In Provincia di Oristano ne fa parte il solo comune di Laconi, mentre in Provincia di Cagliari ne fanno parte Escolca, Genoni, Gergei, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Serri, Villanova Tulo. Vi è diffusa la quercia, ma non mancano anche foreste di castagno. Il territorio del Sarcidano è costellato di numerose testimonianze archeologiche, prevalentemente nuragiche.

In viaggio verso Villanova Tulo

Da Isili siamo saliti verso nord con la SS128 Centrale Sarda, dopo quasi quattro chilometri e mezzo, invece di procedere verso nord in direzione di Nurallao, prendiamo la deviazione verso destra seguendo le indicazioni per la Colonia Penale. Percorriamo questa deviazione superando la zona industriale di Isili che si trova in localtà Perda Quaddu, e, dopo poco più di nove chilometri, svoltiamo tutto a destra seguendo le indicazioni per Villanova Tulo ed imbocchiamo la SP52. La seguiamo in direzione sud est per sei chilometri, e raggiungiamo l’abitato di Villanova Tulo. Dal Municipio di Isili a quello di Villanova Tulo abbiamo percorso 20.5 chilometri.

Il comune chiamato Villanova Tulo

Villanova Tulo-veduta dell’abitatoVillanova Tulo-Stemma del comuneIl comune chiamato Villanova Tulo (nome in lingua sarda Biddanoa ’e Tulu, altezza metri 571 sul livello del mare, abitanti 1.015 al 31 dicembre 2021) è un centro situato nella parte centro settentrionale del territorio provinciale, situato a sud est dell altopiano del Sarcidano, ai piedi del colle di San Sebastiano, in una posizione altamente panoramica da cui la vista si apre sulla vallata del fiume Flumendosa. È facilmente raggiungibile dalla SS198 di Seui e Lanusei, il cui tracciato si snoda a soli tre chilometri dall abitato. Il territorio comunale, comprensivo dell’area speciale del lago del Flumendosa, che è un bacino artificiale diviso tra più comuni, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 268 a un massimo di 857 metri sul livello del mare. Villanova Tulo gode di un clima tipico di montagna, tanto che durante l’inverno non è raro vedere la neve, nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio.

Origine del nome

Il suo nome è stato utilizzato solo di recente, risalgono, infatti, solo al 1700 i primi documenti in cui compare, nelle forme Villa Nuevo Tulo ed anche Villanovatulo. Il nome si dovrebbe riferire alla Nuova colonizzazione di un’antica Villa, chiamata Tulo. Secondo alcuni studiosi il nome Tulo potrebbe derivare da un funzionario di nome Tullio, fondatore del nucleo originario del piccolo villaggio.

La sua economia

L’economia di Villanova Tulo basata sulle tradizionali attività agricole e zootecniche. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, ulivi e frutteti. Viene praticato anche l’allevamento soprattutto ovino e caprino, ma anche di bovini, suini, equini e avicoli. Villanovatulo è famoso anche per la produzione casearia. L industria, modestamente sviluppata, fa registrare la presenza di un piccolo numero di aziende che operano nei settori estrattivo ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Sebbene non figuri tra le mete di maggior afflusso turistico, conserva un patrimonio ambientale molto interessante dal punto di vista naturalistico, sia per la presenza del Lago Basso del Flumendosa, sia per la rigogliosa foresta di Pantaleo ricca di piante secolari, macchia mediterranea, laghetti naturali e corsi d’acqua. Le strutture ricettive offrono solo la possibilità di ristorazione, non quella di soggiorno.

Brevi cenni storici

Villanova Tulo-Statuina bronzea maschile che raffigura un devoto stante, nudo, che offre un sacchetto colmo, esito di un ritrovamento fortuito in territorio di Villanova TuloIl territorio circostante viene abitato in età preistorica, come indicano le sepolture della prima Età del Bronzo ritrovate nelle grotte di Is Janas e di Frumosa, ed, in epoca più avanzata, il complesso nuragico di Adoni. Nel Museo Nazionale Archologico di Cagliari è esposta una statuina bronzea maschile dell’Età del Ferro esito di un ritrovamento fortuito in territorio di Villanova Tulo, che raffigura un devoto stante, nudo, che offre un sacchetto colmo. Il paese medievale si forma verso la metà del quattordicesimo secolo, quasi certamente per popolare il territorio di un antico paese chiamato Tulo, ed appartiene al Giudicato di Càralis, nella curatoria di Siurgus. Tra il 1365 e il 1409, a causa della guerra tra il Regno di Sardegna e Mariano IV di Arborea, entra nel Giudicato di Arborea. Sottoposto in seguito al dominio pisano, viene poi conquistata dagli Aragonesi, con i quali viene compreso nella Contea di Mandas, di cui erano titolari i Carroz, che ne determinano la decadenza. A questi succedono i Maza de Liçana, i Ladron con i quali nel 1614 il feudo diviene Ducato di Mandas, i Mendoza, ed infine gli Zuniga. Infine dal 1777 il feudo passa ai Tellez Gir n, fino al suo riscatto nel regio demanio avvenuto nel 1843. Del comune di Villanova Tulo nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro, poi, nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro ritornando nuovamente a quella di Cagliari. Successivamente nel 2016, con l’abolizione di quest'ultima provincia, passa alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Villanova Tulo ha dato i natali allo scrittore Benvenuto Lobina

Villanova Tulo ha dato i natali a Benvenuto Lobina, poeta e scrittore futurista, che nel 1984 gli ha dedicato il romanzo Po cantu Biddanoa, ed anche a Ercole Contu, archeologo celebre per aver scoperto l’altare preistorico di Monte d’Accoddi.

Il poeta e scrittore Benvenuto LobinaA Villanova Tulo nasce, nel 1914, Benvenuto Lobina. Passata l’infanzia nel piccolo centro dove nel 1925 ottiene da privatista la licenza elementare, consegue sempre in privato il diploma di licenza media. Nel 1932 viene assunto dalle Poste di Cagliari ed abbandona il paese. Nei primi anni trenta fa conoscenza con alcuni giovani intellettuali cagliaritani, con i quali nel 1933 fonda il Circolo Futurista di Cagliari. Nello stesso anno, alcune sue poesie sono pubblicate dalla rivista Futurismo di Mino Somenzi. Nel 1935 è militare a Sassari, parte volontario per l’Africa dove trova un impiego presso le Poste di Addis Abeba. Tornato a Sassari lavora come funzionario delle Poste. Negli anni ’50 avviene la sua affermazione poetica. Il quotidiano La Nuova Sardegna pubblica in terza pagina i suoi versi in sardo, e nel 1964 vince il premio città di Ozieri. La sua prima raccolta di poesie è Terra, disperada terra del 1975, che contiene diciannove liriche in sardo, e nell’ottobre dello stesso anno vince il premio nazionale lanciano. Dedicatosi alla narrativa, nel 1984 vince il Premio Casteddu de Sa fae a Posada, con il romanzo Po cantu Biddanoa che verrà pubblicato tre anni dopo, scritto nella variante campidanese della lingua sarda e da lui tradotto con testo a fronte in italiano. muore a Sassari nel 1993 per una leucemia acuta. Il primo capitolo del suo secondo romanzo incompiuto Bonas tardas, Magestà sarà da lui trasferito in un racconto pubblicato postumo nel 2000 nella raccolta Racconti. In suo onore il comune di Villanova Tulo ha istituito, fino dal 1993, un premio per opere poetiche in lingua sarda.

Benvenuto Lobina fra verso e prosa Cenni biografici su Benvenuto Lobina e testi di alcune sue poesie

L’archeologo Ercole ContuA Villanova Tulo nasce, nel 1924, Ercole Contu che studia lettere classiche all Università di Cagliari, dove si laurea nel giugno 1948 con Giovanni Lilliu con una tesisu un’area archeologica attorno a Villanova Tulo. Le sue prime scoperte riguardarono il tempio nuragico di Domu de Orgìa di Esterzili e del nuraghe Arrubiu di Orroli. Passato da Cagliari a Bologna, dietro interessamento dell allora ministro Antonio Segni nel 1952 viene richiamato in Sardegna per indagare una strana collina artificiale con filari di pietre affioranti, situata in un terreno di proprietà della famiglia Segni, nei dintorni di Sassari, e porta alla luce quello che può considerarsi uno dei monumenti preistorici più significativi del Mediterraneo, ossia l’altare a terrazza di Monte d Accoddi. In seguito partecipa agli scavi del palazzo minoico di Festòs nell isola di Creta. Tornato a Sassari, a lui si deve, tra le altre, la scoperta delle tombe ipogeiche di Enas de Cannuja a Bessude, Brodu di Oniferi e Moseddu di Cheremule, il nuraghe la Prisciona di Arzachena, i nuraghi Aleri e Nastasi a Tertenia, la necropoli ipogeica di Filigosa e la Tomba di giganti di Tamuli a Macomer. fra gli scavi di questi anni, merita in particolare menzione quello condotto nella tomba dei vasi tetrapodi. A lui si deve anche l’allestimento del Museo Nazionale Sanna di Sassari.

Studi in onore di Ercole Contu Il testo 'l’età nuragica' di Ercole Contu Il testo 'pozzi sacri. Ipotesi ricostruttivè di Ercole Contu Il testo 'l’ipogeismo della Sardegna pre e protostorica' di Ercole Contu Lettura di 'l’altare preistorico di Monte d’Accoddi' con testi di Ercole Contu Lettura di 'Il nuraghe Santu Antine di Torralba' con testi di Ercole Contu

Riportiamo il testo dei suoi scritti L’età nuragica, Pozzi sacri. Ipotesi ricostruttive, L’ipogeismo della Sardegna pre e protostorica, ed inoltre le sue descrizioni dei siti archeologici L’altare preistorico di Monte d’Accoddi e Il nuraghe Santu Antine di Torralba.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Villanova Tulo

Villanova Tulo-Sfilata del 'Gruppo Folkloristico Tziu Pitanu' di Villanova TuloNel comune di Villanova Tulo è attivo il Gruppo Folkloristico Tziu Pitanu di Villanova Tulo, nelle cui esibizioni sul posto ed in altre occasioni folkloristiche dell’isola è possibile ammirare il costume tradizionale degli abitanti di questo paese. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Villanova Tulo si segnalano, la seconda domenica di giugno, la Festa del Patrono, che è la Festa di San Giuliano Martire, in occasione della quale si tiene la Sagra delle Ciliegie; in occasione della Festa di San Giuliano Martire si tiene anche il Premio di Poesia in lingua sarda Benvenuto Lobina; il 24 giugno, in ricordo della sua nascita si tiene la Festa di San Giovanni Battista, nella notte che segna il solstizio d estate, quando il sole alla massima inclinazione, quando il giorno più lungo e la notte più breve, e quando, secondo un antica credenza, il sole si sposa con la luna, ed il fuoco con l’acqua; il 20 agosto, la tradizionale Festa che si tiene in onore di San Sebastiano con la processione verso la chiesetta campestre dedicata al Santo, nella quale vengono poi celebrati i riti religiosi; l’8 settembre, la Festa di Santa Maria  che si svolge nel giorno della ricorrenza liturgica della Natività della Beata Vergine.

Villanova Tulo-Festa di San Giuliamo Martire Villanova Tulo-Sagra delle Ciliegie Villanova Tulo-Premio di Poesia in lingua sarda Benvenuto Lobina Villanova Tulo-Festa di San Giovanni Battista Villanova Tulo-Festa di San Sebastiano

Visita del centro di Villanova Tulo

L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, presenta l’andamento altimetrico tipico delle localtà collinari. Il paese conserva ancora, nel centro storico, diversi esempi di architettura rurale tradizionale, ed il centro ospira numerosi murales dei quali illustreremo i principali. Arriviamo all’abitato provenendo da Isili con la SP52, che, all’interno del paese, assumerà il nome di via Roma.

Prima di entrare nell’abitato vediamo il Campo da Calcio Comunale

Poco prima di entrare in paese con la SP52, troviamo un cartello segnaletico che indica un bivio, con verso destra la strada che conduce a Seui e Nurri, ed a sinistra la strada che conduce a Villanova Tulo. Passato questo cartello segnaletico, proseguiamo per circa centocinquanta metri, e troviamo, subito a sinistra, la stretta deviazione che conduce in poche decine di metri, in località Quaranda, al Campo da Calcio Comunale di Villanova Tulo. Di tratta di un Campo da Calcio con fondo in erba naturale, nel quale non sono presenti le tribune per gli spettatori.

Villanova Tulo-Campo da Calcio Comunale di Villanova Tulo-ingresso Villanova Tulo-Campo da Calcio Comunale di Villanova Tulo-il campo da gioco

Lungo la via Santa Maria

Villanova Tulo-Il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta una 'Veduta di Villanova Tulo con un ritratto di Camillo Benso  Conte di Cavour e di Vittorio Emanuele II di Savoia'Percorso un centinaio di metri, troviamo il cartello segnaletico che dà il benvenuti a Villanova Tulo. Da qui prendiamo la via Roma e la seguiamo per duecentosettanta metri, poi svoltiamo a destra e prendiamo la via Santa Maria chiamata S'Ortu de Is Cordas. Percorso un centinaio di metri, parte alla sinistra la via Barbagia, all’inizio della quale, alla sinistra al civico munero 11, si trova l’edificio sul quale è presente il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta una Veduta di Villanova Tulo con un ritratto di Camillo Benso Conte di Cavour e di Vittorio Emanuele II di Savoia.

Villanova Tulo-Il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta 'Su scioperu de su 21.08.1932'Da dove parte a destra la via Barbagia, proseguiamo verso sud con la via Santa Maria che, dopo altri circa centocinquanta metri, arriva a un incrocio, dove prosegue dirigendosi verso sinistra la via Santa Maria, verso destra parte la via Antonio Gramsci, mentre proseguendo driti si inconrea il vico III Santa Maria. Passato l’incrocio, alla destra al civico numero 25 della via Santa Maria, si trova un edificio che si affaccia anche sul vico III Santa Maria, dove è presente il murale opera di Antonio Sanna e Gianluca Lai intitolato Su scioperu de su 21.08.1932, con la rappresentazione di figure maschili e figure femminili in sciopero e di carabinieri.

Tra la via Santa Maria e la via Cagliari si trova la Chiesa di Santa Maria

Villanova Tulo-Il murale di Angelo Pilloni che rappresenta una 'Figura maschile a dorso di un asinoDall’incrocio proseguiamo con la via Santa Maria e, dopo un centinaio di metri incrociamo la via Cagliari, dove questa strada muove da nord est in direzione sud ovest. Prendiamo la via Cagliari verso sinistra e la seguiamo per circa centocinquanta metri, fino a dove questa strada sbocca sulla via Roma, e subito prima del termine, alla destra della strada, al civico numero 2 vediamo l’edificio che ospita il murale di Angelo Pilloni che rappresenta una Figura maschile a dorso di un asino. Se all’incrocio della via Santa Maria con la via Cagliairi prendiamo, invece, quest'ultima verso destra e, passati pochi metri, si vede alla sinistra l’ingresso di un ampio giardino che si sviluppa fino alla via Santa Maria, nel quale si affaccia la Chiesa di Santa Maria, che sorge in un’area che ha riportato alla luce i resti di sacralità pagane di età preistorica. La tipologia architettonica dell’edificio è il frutto di una ricostruzione, probabilmente a fine Ottocento, di un precedente edificio, e potrebbe far pensare ad una sua fabbricazione in epoca medioevale. L’edificio, di fattura piuttosto modesta e privo di particolari elementi decorativi, presenta una semplicissima facciata dal terminale a capanna culminante con una stilizzata struttura che funge da campanile, dotato di una campana. Al centro della facciata è presente il piccolo portone ligneo con lunetta vetrata ad arco acuto. L’essenziale struttura interna della Chiesa è caratterizzata dalla presenza di aperture finestrate, poste una per lato, lungo i muri perimetrali dell’aula. L’area del presbiterio risulta leggermente sopraelevata rispetto alla pavimentazione del resto dell’aula.

Villanova Tulo-Chiesa di Santa Maria nel suo ampio giardino Villanova Tulo-Chiesa di Santa Maria: facciata Villanova Tulo-Chiesa di Santa Maria: interno

A Villanova Tulo ogni anno, presso questa Chiesa, l’8 settembre, viene celebrata la Festa di Santa Maria, che si svolge nel giorno della ricorrenza liturgica della Natività della Beata Vergine.

In via Cagliari si trova il Municipio di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Murale alla bese della facciata del Municipio di Villanova TuloProseguiamo lungo la via Cagliari in direzione sud ovest, la seguiamo per un’ottantina di metri ed arrivamo a uno slargo nel quale si incrocia la via delle Aie ossia Sa Bia e Is Axriolas. Superato lo slargo, proseguiamo lungo la via Cagliari e dopo una trentina di metri, subito dopo l’angolo con la via delle Aie, vediamo uno slargo sulla destra, entrando all’interno del quale, al civico numero 34 della via Cagliari, si affaccia l’edificio del Municipio di Villanova Tulo. Alla base della facciata del Municipio nella via Cagliari è presente il bel murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta un Paesaggio rurale con figure maschili. Al suo interno il Municpio ospita la sede Comunale e tutti i principali uffici che forniscono i servizi ai cittadini, ossia l’Ufficio Amministrativo e del Protocollo; l’Ufficio Anagrafe, Stato Civile e Leva; l’Ufficio di Polizia Urbana; l’Ufficio Ragioneria; l’Ufficio Segreteria; l’Ufficio Tecnico; e l’Ufficio Tributi.

Villanova Tulo-Ingresso del Municipio di Villanova Tulo in via Cagliari Villanova Tulo-Il Municipio di Villanova Tulo visto dalla via delle Aie

Lungo la via delle Aie

Villanova Tulo-Il murale 'Libro aperto con la figura di un bambino ed il ritratto di Benvenuto Lobina' di Antonio Sanna e Gianluca LaiPrima del Municipio, la via Cagliari incrocia la via delle Aie. Dall’incrocio della via Cagliari prendiamo la via delle Aie verso sinistra e, dopo un centinaio di metri, vediamo alla destra della strada, al civico numero 8, l’edificio sul quale è presente il murale opera di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta un Libro aperto con la figura di un bambino ed il ritratto di Benvenuto Lobina. Dall’incrocio della via Cagliari prendiamo, invece, la via delle Aie verso destra e la seguiamo per un centinaio di metri, dopo di che arriviamo a vedere alla sinistra della strada l’ingresso del Campo da Calcetto di Villanova Tulo. Si tratta di un campo con fondo in erba sintetica, nel quale è possibile praticare come disciplina il calcetto, ossia calcio a cinque, che è dotato di tribune nelle quali è possibile ospitare un centinaio di spettatori.

Villanova Tulo-Campo da Calcetto di Villanova Tulo-ingresso Villanova Tulo-Campo da Calcetto di Villanova Tulo-il campo da gioco

La via Roma con i primi suoi murales

Dal cartello segnaletico che dà il benvenuti a Villanova Tulo, presa la via Roma che attraversa tutto il paese da nord ovest a sud est. Percorsi duecentisettanta metri arriviamo dove parte a destra la via Santa Maria, la superiamo e proseguiamo lungo la via Roma. Percorsi trecentocinquanta metri, alla sinistra della strada al civico numero 58 della via Roma si trova l’edificio sul quale è presente il murale di Pinuccio Sciola che rappresenta una Figura maschile con piccone; più avanti, alla destra della strada al civico numero 53, il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta un Paesaggio fluviale con figure femminili che fanno il bucato; di nuovo alla sinistra, al civico numero 44, il murale di Angelo Pilloni con un Ritratto di figura maschile; ed al civico numero 42 i murales di Pinuccio Sciola con Figure maschili sedute, e quello di Pinuccio Sciola ed Angelo Pilloni che rappresenta una Architettura illusionistica con sculture dipinte.

Villanova Tulo-Il murale di Pinuccio Sciola che rappresenta una 'Figura maschile con piccone' Villanova Tulo-Il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta un 'Paesaggio fluviale con figure femminili che fanno il bucato' Villanova Tulo-Il murale di Angelo Pilloni con un 'Ritratto di figura maschile' Villanova Tulo-Il murale di Pinuccio Sciola con 'Figure maschili sedute' Villanova Tulo-Il murale di Pinuccio Sciola ed Angelo Pilloni che rappresenta una 'Architettura illusionistica con sculture dipinte'

Raggiungiamo Sa Prazitta con la statua di Benvenuto Lobina e il Monumento ai Caduti

Subito più avanti arriviamo al centro del paese, nella piazza Roma chiamata anche piazza Benvenuto Lobina, la piazza più importante dell’abitato, che viene solitamente indicata con il nome di Sa Prazitta.

Alle destra della piazza, in uno slargo alberato al civico numero 15 della via Roma, si trova una Statua in bronzo di Benvenuto Lobina realizzata da Piergiorgio Gometz, lo scultore di Dorgali scomparso nel 2016 dopo una malattia incurabile. Prima di arrivare al monumento, alla sinistra della strada è presente il murale di Antonino Ruggiu che rappresenta una Architettura illusionistica con macchine olearie; si arriva poi al monumento e sul retro del monumento si può vedere il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta Soldati; alla sinistra del quale è presente il murale di Pinuccio Sciola che rappresenta Figure umane sdraiate.

Villanova Tulo-Il lato destro de Sa Prazitta Villanova Tulo-Lato destro de Sa Prazitta con il murale che rappresenta una 'Architettura illusionistica con macchine olearie' di Antonino Ruggiu Villanova Tulo-La statua in bronzo di Benvenuto Lobina realizzata da Piergiorgio Gometz Villanova Tulo-Il murale di Antonio Sanna e Gianluca Lai che rappresenta 'Soldati' Villanova Tulo-Il murale di Pinuccio Sciola che rappresenta 'Figure umane sdraiate'

All’altro alto della piazza, alla sinistra, si trova il Monumento ai Caduti di Pinuccio Sciola, lo scultore e pittore di San Sperate, e sul retro del monumento è presete il murale che rappresenta una Finta architettura con macerie, anch’esso di Pinuccio Sciola. Lo stesso artista ha realizzato la maggior parte dei bellissimi e pittoreschi murales che decorano la piazza e tutto il paese, ispirati ai personaggi descritti da Benvenuto Lobina, tra i quali al 38 della via Roma quello che rappresenta due Figure femminili sedute.

Villanova Tulo-Lato sinistro de Sa Prazitta con il Monumento ai Caduti Villanova Tulo-Sul retro del Monumento il murale di  Pinuccio Sciola che rappresenta una 'Finta architettura con macerie' Villanova Tulo-Il murale di Pinuccio Sciola che rappresenta 'Figure femminili sedute'

Dalla piazza, si può continuare con la via Roma, che passa tra lo spazio che ospita la statua di Benvenuto Lobina e quello che ospita il Monumento ai Caduti. Dopo quasi centocinquanta metri, la via Roma diventa la via Municipio, che, dopo altri centocinquanta metri, esce dall’abitato con il nome di SP52, e si dirige verso la SS198 di Seui e Lanusei, che porta a sud in direzione di Serri, e, con una deviazione, permette di raggiungere Nurri.

La Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire

Villanova Tulo-La Chiesa parrocchiale di San Giuliano MartireAppena una trentina di metri prima di arrivare nella piazza Roma, dalla via Roma prendiamo a sinistra, la via della Chiesa, la seguiamo per poco più di duecento metri, e ci troviamo di fronte alla facciata della Chiesa di San Giuliano Martire patrono del paese, che è la parrocchiale di Villanova Tulo. Chiesa di antichissima origine, viene riedificata nel 1663, durante il periodo della dominazione spagnola in Sardegna, sulla struttura di un’altra Chiesa preesistente, costruita presumibilmente nell’Alto Medioevo, ed è situata nel pedimonte della collina di San Sebastiano, che si apre verso l’ampia vallata del Medio Flumendosa. Le forme architettoniche sono quelle proprie dello stile tardo gotico aragonese, cui vanno ad aggiungersi gli elementi di natura tardo umanistica e classico rinascimentale del campanile, costruito nel 1895, aderente al corpo principale della Chiesa. Presenta una facciata dal terminale a capanna ed il portale, situato centralmente, inserito in un’area specchiata che ingloba anche una sovrastante nicchia con una statua della Vergine al suo interno, nonchè affiancato nella parte mediana, a due strette monofore. Nella parte alta, sono disposte delle edicolette di differenti dimensioni scavate nella muratura, disposte in ordine decrescente a partire da quella disposta al centro. A sinistra dell’edificio si innalza il cuspidato campanile. Spartito da cornici marcapiano presenta, in corrispondenza della cella campanaria, delle monofore ad arco a tutto sesto. Nel restauro effettuato nel 1954, oltre alla costruzione dell’Oratorio, è stata realizzata la nuova facciata in stile tardo razionalista, uno stile abbastanza improprio che la ha resa, purtroppo, assai banale.

Villanova Tulo-La Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: facciata Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: particolare della facciata

L’interno della Chiesa si presenta ad aula unica ed è caratterizzato da una cappella laterale, a destra del presbiterio. Quest'ultima risulta rialzata rispetto alla pavimentazione del resto dell’aula e in parte delimitata da una balaustra marmorea. L’altare in marmo policromo del tipo a ventaglio è costituito da una mensa, sulla quale poggiano il tabernacolo e tre gradini, ed un’unica nicchia contenente la statua del Santo titolare. La parte anteriore della mensa è decorata da un medaglione centrale in marmo raffigurante gli attributi iconografici del Santo, ossia la spada e la palma del martirio. Sopra l’altare è presente una statua del Santo titolare, adornata da numerosi oggetti in argento tra i quali la spada, la palma del martirio, un amuleto raffigurante una cavalletta ed una colomba.

Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: interno Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: altare maggiore Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: statua del Santo titolare sopra l’altare Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: particolare della statua del Santo titolare sopra l’altare Villanova Tulo-Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire: particolare della statua del Santo titolare sopra l’altare

A Villanova Tula, molto importante è la Festa di San Giuliano Martire, che si svolge la seconda domenica di giugno. Questa festa, oltre alle cerimonie religiose, vede diverse manifestazioni civili tra le quali la Sagra delle Ciliegie ed anche il Premio di Poesia in lingua sarda Benvenuto Lobina, e, per tre giorni, balli in costume sardo, musica, brindisi e banchetti.

Visita dei dintorni di Villanova Tulo

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Villanova Tulo, sono stati portati alla luce i resti del nuraghe complesso Adoni; del nuraghe Tiriccu, di tipologia indefinita; mentre è scomparso il nuraghe San Sebastiano, che è stato segnato sulla mappa di De Candia ma probabilmente è stato del tutto demolito. Vediamo, ora, che cosa si trova nei dintorni di Villanova Tulo, e ci recheremo fino al Lago Basso del Flumendosa.

I resti dell’importante nuraghe complesso Adoni

Villanova Tulo-La foresta di AdoniProvenendo da Isili con la SS128 Centrale Sarda, dopo quasi quattro chilometri e mezzo prendiamo la deviazione verso destra seguendo le indicazioni per la Colonia Penale, superiamo la zona industriale di Isili che si trova in localtà Perda Quaddu, e, dopo poco più di nove chilometri, svoltiamo tutto a destra ed imbocchiamo la SP52. Percorsi circa due chilometri e duecento metri, si trova una deviazione sulla destra, segnalata dal cartello che indica il complesso nuragico. Presa questa deviazione, dopo un chilometro ed Ottocento metri si raggiunge il parcheggio per l’area archeologica di Adoni che si trova in un paesaggio suggestivo, al confine tra Barbagia di Seulo e tacchi d’Ogliastra. Il complesso nuragico si issa su un bastione calcareo isolato e scosceso ed è inserito all’interno dell’ampia Foresta di Adoni, una foresta gestita dal locale ente forestale, che annovera numerosi alberi dalle forme particolari.

Descrizione del nuraghe Adoni e del suo villaggio nuragicoIl Nuraghe Adoni edificato a 786 metri di altezza, è costituito da un complesso monumentale protostorico che è uno splendido esempio di sito pluristratificato, mai completamente abbandonato dato che la posizione di controllo del territorio ha fatto s che l’area sia stata frequentata sino al Medioevo. L architettura del complesso è realizzata con grandi blocchi di pietra calcare e dolomia, ma anche con parti in basalto. L’uso della pietra calcare ha determinata l’instabilità dall’inizio e quindi la necessità di frequenti interventi di restauro già in antichità. Si tratta di un nuraghe complesso costituito da una torre centrale, ossia un mastio, originariamente a più piani, cui addossato un bastione composto da quattro torri angolari, che racchiudevano due cortili. Mastio e bastione si adattano ai livelli della roccia affiorante e appaiono realizzati con tecniche costruttive differenti, indizio di più momenti di edificazione. Si notano all’interno delle murature scale, nicchie e cortine. La presenza di una camera centrale non è ancora stata accertata. Alla torre B, costruita in dolomia, si accede attraverso una feritoia allargata mentre in origine si accedeva alla torre tramite una scala che partiva dai bastioni e apriva nella camera a tholos a quattro metri di altezza dal pavimento. La tholos della torre B è ancora intatta. La bellezza e l’equilibrio di questa splendida cupola vengono esaltati dalla luce che si irradia dall’apertura in alto della tholos e dalle feritoie appena rialzate dal suolo, che conferisce alla muratura una sfumatura dorata.

Villanova Tulo-nuraghe complesso Adoni: planimetria Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni Villanova Tulo-Il complesso nuragico di Adoni Villanova Tulo-Il complesso nuragico di Adoni Villanova Tulo-Il complesso nuragico di Adoni Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni: interno della splendida cupola

Intorno al nuraghe si vedono i resti di un vasto villaggio di capanne circolari, risalente nel Bronzo Recente, modificato ed ampliato nel Bronzo Finale, protetto da un antemurale costruito in dolomia. Nei vari ambienti sono state individuate aree destinate a cottura del cibo, conservazione delle derrate alimentari e lavori domestici, come la filatura. Il pozzo del nuraghe Adoni costituisce una rarità, in quanto non si trova all’interno del nuraghe, ma è stato realizzato esternamente ad esso, tra le abitazioni del villaggio. I primi scavi nell’area risalgono agli anni ottanta del Novecento, sono ripresi successivamente negli anni tra il 1997 e il 2004, finché nel 2012 il sito è stato coinvolto in un’ulteriore fase di ampliamento degli interventi archeologici.

Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni: villaggio Villanova Tulo-Complesso nuragico di Adoni: il pozzo

Vicino alla torre angolare B sono stati recuperati una quarantina di oggetti bronzei frammentari, forse provenienti da un ripostiglio da fonditore crollato, ossia punte di giavellotto e di lance, punteruoli, asce, lamine. Ai bronzi vanno associate due lamine d argento, di cui una rappresenta una piuma. Nelle campagne di scavo del sito sono stati rinvenuti denti di falcetto in ossidiana, aghi crinali in osso, vari reperti ceramici costituiti da conche, ciotole, vasi con alto collo, olle. È stato rinvenuto anche un frammento di ansa di oinochoe in bronzo del tipo schnabelkanne, ossia di un vaso simile a una brocca con beccuccio utilizzato per versare il vino o l’acqua, oggetto proveniente dall Etruria senza omologhi tra i materiali tirrenici importati in Sardegna. Sono state rinventute anche monete dell’et punica, romana imperiale e vandalica. Un ripostiglio di vasi, scoperto nella scala adiacente la torre E, documenta momenti di rioccupazione del complesso in et bizantina. Foto di reperti trovati nel nuraghe Adoni sono riportate nel documento allegato.

La Chiesa campestre di San Sebastiano Martire

La Chiesa si trova ad est rispetto all’abitato, a breve distanza da esso. Per raggiungerla, da dove dalla via Roma parte a destra la via Santa Maria, la superiamo e proseguiamo lungo la via Roma per duecentocinquanta metri, poi svoltiamo a sinistra nella via San Sebastiano, dopo una sessantina di metri svoltiamo di nuovo a sinistra e arriviamo al sentiero che sale sul colle. La Chiesa campestre di San Sebastiano Martire è un edificio dalle linee molto semplici, che risale probabilmente al periodo medievale, anche se i numerosi restauri ai quali è stata sottoposta non permettono di conoscere la sua esatta datazione. All’esterno, al centro della modesta facciata, si trova il portale in legno ad arco a tutto sesto, ornato da una semplice cornice, che è sovrastato da una grande croce incisa nella muratura. Il tetto a doppio spiovente presenta la copertura in tegole. Su ognuna delle pareti laterali della Chiesa sono visibili contrafforti di sostegno in pietra, e due piccola finestre rettangolari. L’interno è caratterizzata da una pianta rettangolare, e risulta contraddistinto da una struttura a navata unica. L’area del presbiterio, leggermente rialzata rispetto alla pavimentazione del resto della navata, introdotta da un arco e ampiamente illuminata da due ampie aperture finestrate situate lungo i laterali muri perimetrali.

Villanova Tulo-La Chiesa campestre di San Sebastiano Villanova Tulo-Chiesa campestre di San Sebastiano: facciata Villanova Tulo-Chiesa campestre di San Sebastiano: interno

Nella piccola Chiesa di San Sebastiano, il Santo protettore dalle pestilenze, ogni anno si svolge la Festa di San Sebastiano, che si svolge tra il 19 e il 20 agosto, per la quale si svolge una processione verso la Chiesa campestre, nella quale vengono poi celebrati i riti religiosi.

Il Cimitero Comunale di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Cimitero di Villanova TuloRitorniamo nella piazza Roma e, dalla piazza Roma, continuiamo con la via Roma, che, dopo quasi centocinquanta metri, diventa la via Municipio, e, dopo altri centocinquanta metri, esce dall’abitato con il nome di SP52. Percorsi circa seicento metri dalla piazza Roma, vediamo, alla destra della SP52, il muro di cinta e l’ingresso del Cimitero Comunale di Villanova Tulo, il cui impianto risale all’inizio del Novecento. Il Cimitero ha una pianta rettangolare con dimensioni di circa 32 per 64 metri, simile alle architetture sarde del periodo, e presenta un unico ingresso sulla strada. Il recinto è costituito da una muratura continua su un alto basamento in pietra. L’edificio di ingresso è tripartito da quattro paraste con i due corpi laterali avanzati rispetto al vestibolo. La parte centrale è caratterizzata da un prospetto a capanna nel quale si apre l’ingresso ad arco, a cui si accede da una scala in granito, chiuso da cancello in ferro lavorato. I due corpi laterali, aventi funzioni cimiteriali, presentano delle lapidi inglobate nei prospetti e un muretto d’attico di coronamento finemente sagomato. Orizzontalmente una cornice corre lungo il perimetro. In asse con l’ingresso si trova la cappella cimiteriale. La copertura è a falda rivestita da manto di tegole curve in laterizio. L’esterno è intonacato e tinteggiato.

La Stazione ferroviaria di Villanova Tulo

Villanova Tulo-Stazione ferroviaria di Villanova TuloPassato il Cimitero, proseguiamo in direzione sud con la SP52 che, dopo poco meno di due chilometri e mezzo, sbocca sulla SS198 di Seui e Lanusei. La prendiamo verso destra, ossia in direzione ovest, e la seguiamo per quattrocento metri, poi prendiamo una sterrata sulla sinistra che, in centocinquanta metri, ci porta alla Stazione di Villanova Tulo. La stazione, che in passato veniva chiamata Stazione di Villanovatulo con il nome che all’epoca era scritto senza spazi, viene realizzata dalla Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, ed inaugurata nel 1893 con l’apertura del tronco che da Nurri terminava nel nuovo scalo. Nel successivo 1894, con l’apertura della linea tra questa stazione e quella di Ussassai, la linea che collega Mandas con Arbatax viene ultimata. Alla gestione della Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, nel 1921 subentra quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui segue nel 1989 quella delle Ferrovie della Sardegna. Sotto questa amministrazione, dal 1997 l’intera linea tra Mandas ed Arbatax viene destinata all’impiego per il solo traffico turistico legato al progetto Trenino Verde. Da allora la stazione, che dal 2010 è gestita dall’ARST, viene utilizzata quasi esclusivamente nel periodo estivo.

Il Lago Medio sul fiume Flumendosa

Villagrande Strisaili: il fiume FlumendosaIn territorio di Villanova Tulo si trova la costa nord occidentale del Lago Medio sul fiume Flumendosa. Dove ci siamo arrivati con la SP52, dalla quale prendiamo la SS198 di Seui e Lanusei verso sinistra, ossia in direzione est. La seguiamo per due chilometri e mezzo, ed arriviamo al Ponte Maxia sul Lago Basso del Flumendosa, dal quale si ha una bella veduta del lago. Il fiume Flumendosa, che dai Romani era denominato Saeprus, con una lunghezza di 127 chilometri è il secondo fiume della Sardegna dopo il Tirso, ma primo per portata media annua che alla foce raggiunge di 22 metri cubi al secondo. Il suo percorso è sbarrato da due imponenti dighe che danno luogo a due laghi artificiali. Il Flumendosa nasce nel massiccio del Gennargentu, sulle pendici est del monte Perda Aira, a sud est di Punta la Marmora. Dopo aver attraversato il territorio di Arzana, il fiume si getta nel Lago Alto del Flumendosa. Il percorso naturale dell’acqua prosegue nei territori di Aritzo, Gadoni, Seulo e Sadali per poi gettarsi nel Lago Basso del Flumendosa nei territori di Villanova Tulo, Nurri e Orroli. Continua quindi il suo percorso nei territori di Esterzili, Escalaplano, Goni, Ballao, Armungia, Villasalto e San Vito, fino a sfociare nel mar Tirreno a Villaputzu, nella Provincia del Sud Sardegna. Viene considerato il fiume più importante dell’Isola, per la natura e le caratteristiche del suo corso e per gli aspetti della sua utilizzazione, ed è probabilmente il più bello dal punto di vista naturalistico ed ambientale.

Villagrande Strisaili-Il Lago  Alto del FlumendosaIl primo sbarramento, la Diga a Bau Muggeris che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Villagrande Strisaili, le cui costruzione si è conclusa nel 1949 nella gola omonima, a 801 metri di altezza, forma il Lago Alto del Flumendosa lungo sei chilometri e largo un chilometro e mezzo, con una capacità di 61 milioni di metri cubi. Le acque passano attraverso tre centrali elettriche il corrispondenza in quelli che sono chiamati il tre salti del Flumendosa. Una volta utilizzate per la produzione di energia elettrica nelle centrali sotterrane dei tre salti del Flumendosa, collegati tra loro tramite gallerie e condotte forzate, le acque, si versano poi nel lago artificiale di Sa Teula, a est di Villagrande Strisaili, ad una quota di 240 metri, e da qui vengono inviate nella sottostante piana di Tortolì per l’irrigazione.

Orroli-Il Lago Basso del FlumendosaIl secondo sbarramento, la Diga a nuraghe Arrubiu che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Orroli, realizzata più a sud tra il 1953 ed 1959, a 268 metri di altezza, forma il Lago Basso del Flumendosa molto più grande del primo lago, lungo diciassette chilometri e largo circa cinquecento metri, con una capienza di 317 milioni di metri cubi pare dividere in due parti il territorio, a destra il Sarcidano e a sinistra la Barbagia di Seùlo, e rimarcare l’antico confine tra le terre romanizzate e le enclaves delle Civitates Barbariae. Le acque, una volta utilizzate anch’esse per la produzione di energia elettrica, vengono travasate per mezzo di una galleria lunga sei chilometri nel Lago Mulargia, da cui, con una seconda galleria, vengono immesse nel grande canale che, con sistema di condotte idriche parte in galleria e parte in superficie, le trasporta per l’irrigazione del Campidano.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Villanova Tulo scenderemo lungo il Lago Basso del Flumendosa e ci recheremo a visitare Nurri grosso borgo agricolo e pastorale situato nelle colline del Sarcidano.


Pagina precedenteIndice precedenteSostieniciPagina successiva

Tutte le foto e riprese sono state effettuate a scopo amatoriale per uso personale senza fini di lucro. Alle nostre foto se ne aggiungono altre inviateci da amici ed alcune tratte da Internet. Alcune informazioni sulle descrizioni dei comuni sono tratte da italiapedia.it, informazioni sui siti archeologici da tharros.info e molte foto da donnanuragica.com, descrizoni e foto di Chiese da Chiesedisardegna.weebly.com, foto di impianti sportivi da sardegnasport.it, altre da siti differenti. È consentito scaricare testi, foto e riprese dell’autore per uso privato senza eliminare i riferimenti. Libri e filmati sono riprodotti per farli conoscere ma non è consentita la riproduzione delle foto di terzi, dei libri, dei filmati e di altro materiale non realizzato dall’autore. È vietato qualsiasi utilizzo commerciale del materiale in assenza di apposita autorizzazione.

  

© Claudio de Tisi 2002-2023 - Codice Fiscale DTSCLD44M23F132W