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Nurri, grosso borgo agricolo e pastorale, che vediamo con le sue Chiese campestri ed i numerosi siti archeologici


In questa tappa del nostro viaggio, da Villanova Tulo scenderemo lungo il Lago Medio del Flumendosa e ci recheremo a visitare Nurri grosso borgo agricolo e pastorale situato nelle colline del Sarcidano.

La regione storica del Sarcidano

Il SarcidanoIl Sarcidano è una regione della Sardegna che si estende tra il territorio del Campidano e quello della Barbagia. Si sviluppa tra la Provincia di Oristano e la Provincia del Sud Sardegna. Elemento morfologico dominante è l’altopiano de Laconi, il più grande tavolato calcareo della Sardegna. Al suo interno si estendono i due laghi artificiali del Mulargia e del Flumendosa. In Provincia di Oristano ne fa parte il solo comune di Laconi, mentre in Provincia di Cagliari ne fanno parte Escolca, Genoni, Gergei, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Serri, Villanova Tulo. Vi è diffusa la quercia, ma non mancano anche foreste di castagno. Il territorio del Sarcidano è costellato di numerose testimonianze archeologiche, prevalentemente nuragiche.

In viaggio verso Nurri

Riprendiamo adesso la nostra visita del Sarcidano da Villanova Tulo. Usciti da Villanova Tulo verso sud con la SP52, prendiamo, dopo tre chilometri, verso sud la SS198 di Seui e Lanusei, che seguiamo per quasi sette chilometri, poi prendiamo a sinistra la SP10 seguendo le Indicazioni per Nurri ed Orroli, che, in tre chilometri, ci porta all’interno dell’abitato di Nurri. Dal Municipio di Villanova Tulo a quello di Nurri si percorrono 13 chilometri.

Il comune chiamato Nurri

Nurri-Veduta dell’abitatoNurri-Stemma del comuneIl comune chiamato Nurri (altezza metri 590 sul livello del mare, abitanti 2.025 al 31 dicembre 2021) è un grosso borgo agricolo e pastorale situato nella parte centro settentrionale del territorio provinciale, a sud est dell’altopiano Sarcidano, alle pendici del monte Pizziogu, un vulcano ormai spento situato ai margini appunto del Sarcidano. L’abitato si può raggiungere per mezzo della SS198 di Seui e Lanusei dei Seui e Lanusei, che passa a solo tre chilometri dall’abitato. Il suo territorio, prevalentemente collinare, è racchiuso tra i laghi artificiali del Medio Flumendosa e del Mulargia. Il territorio Comunale, comprensivo dell’area speciale del lago del Medio Flumendosa, che è un bacino artificiale diviso tra più comuni, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 268 a un massimo di 761 metri sul livello del mare.

Origine del nome

Secondo alcuni il suo nome probabilmente deriva dal fatto che il nucleo originario di Nurri sorse attorno al Nuraghe Sardajara, di cui sono ancora oggi visibili i resti all’interno dell’abitato. Altri ritengono che il nome, documentato fino dal 1341 nelle forme Nurri e Nuri, fosse di origine prelatina, e, secondo alcuni studiosi, potrebbe derivare dal nome personale latino Nurrius. Invece, secondo il linguista Massimo Pittau, il nome costituirebbe la forma campidanese dell’appellativo barbaricino nurra, ad indicare una catasta o un mucchio di pietre o di legna; o nurre, ossia stalluccio per il maiale; o nurrighile, ad indicare un recinto invernale per il bestiame. Pertanto secondo Massimo Pittau sembra possibile che il villaggio abbia derivato la sua denominazione dal vocabolo nurre, ossia recinto per bestiame, indicando un antico ovile come centro originario del villaggio.

La sua economia

Nurri-Allevamenti nel territorio di NurriLa creazione dei due invasi artificiali e la presenza di numerose fonti hanno creato un microclima particolarmente favorevole allo sviluppo in senso agricolo della zona, che è dedita alla produzione di cereali, uva da vino e olive. Alle superfici coltivate si alternano aree di macchia mediterranea, boschi di lecci, roverelle e sugherete. Le attività prevalenti sono la pastorizia, la produzione di cereali, la produzione di uva da vino e di olive. Nell’economia locale, un ruolo importante è conservato dall’agricoltura, dato che si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva ed altra frutta, ed oggi è centro di produzione vinicola. Si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da poche aziende che operano nei comparti alimentare, lattiero caseario ed edile. Per quanto riguarda l’economia paesana non si può dimenticare la produzione casearia di ottima qualità, anche per il fatto che Nurri vanta uno degli impianti di trasformazione del latte più moderni dell’Isola. A livello artigianale, importante è la lavorazione del legno, del ferro, dei coltelli a serramanico, del legno e della pietra, tanto che una volta Nurri era famoso per la produzione delle mole di basalto per la molitura del grano, che erano prodotte in grandi quantità, e che oggi si producono solo come oggetto ornamentale. Modesta è anche la presenza del terziario. La tradizione gastronomica di Nurri può vantare prodotti dai sapori tradizionali, improntati alla semplicità, tra i quali fanno da padrone i gustosi primi piatti a base di fregula, malloreddus, ravioli, fregule e formaggi pregiati, parte importante dell’economia nurrese. Anche da qui partono diverse strade che portano fino sulle coste del Lago Medio del Flumendosa, e mete di indiscusso valore naturalistico sono la pineta Taccu, il lago Flumendosa, il monte Guzzini e il bosco di lecci di Padenti Mannu, presso cui si possono effettuare delle piacevolissime escursioni. Nurri è anche meta di passaggio del Trenino Verde, con locomotive d’epoca restaurate, che, su tratte ormai recuperate solo a scopo turistico, come quella che collega la Mandas con Arbatax, porta a conoscere piccoli borghi dell’interno immersi in un paesaggio selvaggio. L’apparato ricettivo di Nurri offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il territorio circostante viene abitato fino dal periodo preistorico, come attestano i diversi resti che in esso si trovano. Le rilevanze archeologiche sono numerose, per il periodo preistorico si va dalle domus de janas. Numerosi sono i resti del periodo romano, soprattutto quelli della città di Biora, edificata a scopo militare per cercare di arginare le incursioni delle popolazioni barbaricine sulla pianura. Del periodo romano è interessante una visita alle rovine dell’antica città di Biora, la città punica e succesivamente romana già notate dallo Spano nel 1855, e quando il livello del lago Mulargia si abbassa è possibile vedere i resti di un ponte romano, importante collegamento con i territori della Barbagia. L’abitato viene fondato nel 550 da profughi di Biora, che era stata distrutta dai Goti. Durante il periodo medievale appartiene al Giudicato di Càralis, nella curatoria di Suirgius. Nel tredicesimo secolo passa sotto il controllo dei Pisani, e nel sedicesimo secolo degli Aragonesi. Con il dominio spagnolo viene incluso nel Ducato di Mandas, e ceduta in feudo alla famiglia dei Maza. Con il governo sabaudo, viene concessa ai Tellez Giron d’Alcantara, i quali ne sono ultimi feudatari, che la controllano fino al 1839. Nurri ha dato i natali nel 1877 a Giovanni Sanna, fondatore insieme a Gramsci del Partito comunista Italiano, nel 1897 al latinista Luigi Pitzalis e nel 1908 al fisico Giuseppe Frongia. Durante la seconda guerra mondiale, alla distanza di tre chilometri dal paese è stato realizzato un presidio tedesco con deposito di munizioni, che vi è rimasto dal 1942 al 1944 quando è stato fatto saltare il campo. Del comune di Nurri nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. In seguito nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro ritornando nuovamente in quella di Cagliari, e successivamente nel 2016, con l’abolizione di quest'ultima provincia, passa alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Nurri

A Nurri è attivo il Coro ed il Gruppo Folk ’78 Santa Rosa di Nurri, i cui componenti si esibiscono con il costume tradizionale nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località dell’Isola; ed è attiva anche la Banda Musicale Cossu Brunetti, fondata nel 1930 ed oggi composta da 45 elementi, che da 85 anni è lieta di accompagnare in musica. Svolge la sua attività anche l’Associazione cavalieri Nurresi Amistade, la quale organizza ogni anno la manifestazione Palio dei fantini e pariglie.

Nurri-Il Gruppo Folk ’78 Santa Rosa Nurri-La Banda Musicale Cossu Brunetti Nurri-Associazione cavalieri Nurresi Amistade

Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Nurri, vanno citate, il 17 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate preceduta la sera della vigilia dall’accensione del falò in onore di Sant’Antonio; molto particolare è il 20 gennaio la Festa di San Sebastiano, che vede la sera della vigilia l’accensione non di uno ma di oltre trenta fuochi, ciascuno in una strada diversa, benedetti dal parroco; il 13 maggio, la Festa di Sant’Isidoro Agricoltore, conosciuta anche come Massaius in Festa; il 13 giugno, la Festa di Sant’Antonio da Padova; il 21 giugno la Festa di San Luigi Gonzaga; il 29 giugno, la Sagra campestre in onore di San Pietro, accompagnata da sfilate e balli in costume, cui fa seguito, il 2 luglio, la manifestazione Is Pariglias de Santu Perdu, seguita dalla Sagra del Formaggio e della Pecora; il 4 settembre, si svolge la Sagra di Santa Rosa da Viterbo, preceduta a fine agosto dal Torneo di Murra Sarda, detto anche de Su Giogu de Sa Murra; sempre a settembre, l’Associazione cavalieri Nurresi Amistade organizza la manifestazione Palio dei fantini e pariglie; il 29 settembre, si celebra la Festa patronale di San Michele Arcangelo; a fine novembre, a Nurri si svolge la manifestazione Sa dia de Is Saboris Antigus per la quale si trova un paese vivo, accogliente ed ospitale, dove è possibile degustare ottimi prodotti locali genuini, pane di grano capelli e lievito madre, formaggi, vini, olio, miele, l’agnello di Nurri, insaccati e dolci tipici locali, ed è d’obbligo un viaggio sul lago Flumendosa.

Nurri-Festa di Sant’Antonio Abate Nurri-Festa di Sant’Isidoro Agricoltore Nurri-Festa di Sant’Antonio da Padova Nurri-Festa di Santa Rosa da Viterbo Nurri-Torneo di Murra Sarda Nurri-Palio dei fantini e pariglie Nurri-Festa patronale di San Michele Arcangelo Nurri-Sa dia de Is Saboris Antigus

Visita del centro di Nurri

Nurri-vecchi portoni delle abitazioni di NurriArriviamo a Nurri provenendo da Villanova Tulo con la SP10, che entra nel paese da nord ovest, e lungo la quale, dopo aver passato la linea ferroviaria e dopo aver visto sulla sinistra la via Aldo Moro, si incontra il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato. Passato il cartello segnaletico, la SP10 assume il nome di corso Italia e percorre tutto il centro del paese da nord a sud est. L’abitato di Nurri è interessato da una significativa espansione edilizia, e presenta una struttura urbana assai compatta. Nella costruzione delle case del paese viene adoperata solamente la pietra, e sono tutte realizzate secondo il disegno delle case campidanesi, con bei portoni, cortile e logge avanti, l’eventuale orto dietro, e nell’interno i diversi appartamenti.

La Funtana ’e Campu

Nurri-La Funtan’e CampuPassato il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato, prendiamo il corso Italia e procediamo in direzione sud circa trecento metri, poi svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Camillo Benso conte di Cavour. Percorriamo appena un centinaio di metri e arriviamo a vedere, alla sinistra della strada all’altezza del civico numero 9, la Funtana ’e Campu. Si tratta di un antico pozzo di acqua potabile, dal quale l’abitato attinge l’acqua per uso domestico, ma che forniva anche ristoro della vita animale, soprattutto nel periodo estivo, onde abbeverare il suo bestiame per difetto di altri abbeveratoi situati vicino al paese.

Gli impianti sportivi delle Scuole secondarie

Ritornati sul corso Italia, procediamo in direzione sud per poco più di trentina di metri, poi svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Giuseppe Mazzini. Percorriamo poco più di centocinquanta metri e vediamo, alla destra della strada al civico numero 20, l’ingresso dell’edificio che ospita le Scuole secondarie di Nurri. All’interno di questo complesso scolastico è presente un Campo polivalente esterno, che non è dotato di tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline il calcetto, ossia calcio a cinque, e la pallacanestro. Nel complesso scolastico è anche presente una Palestra, anch’essa senza tribune per gli spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline, la pallacanestro, la pallavolo, e diverse attività ginnico motorie.

Nurri-impianti sportivi delle Scuole secondarie: ingresso Nurri-impianti sportivi delle Scuole secondarie: il Campo polivalente esterno Nurri-impianti sportivi delle Scuole secondarie: esterno della Palestra Nurri-impianti sportivi delle Scuole secondarie: interno della Palestra

Il Monumento ai Caduti di Nurri

Ritornati sul corso Italia, procediamo in direzione sud per centottanta metri, e vediamo alla destra della strada di fronte al civico 234, una piazzetta alberata nella quale si trova il Monumento ai Caduti di Nurri nelle due Guerre Mondiali, realizzato tra il 1950 ed il 1970. Su una base a tronco di piramide si trova un alto plinto, sul quale è collocata la statua marmorea di un fante con come equipaggiamento, un elmetto, una bomba a mano ed una pistola mitragliatrice. Sulla faccia principale del plinto è un elemento simbolico in bronzo raffigurante un’aquila, che regge una ghirlanda di quercia e alloro. Sulla faccia sinistra è la lapide recante l’elenco dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Sul lato destro del plinto si trova quella celebrante i caduti della Seconda Guerra Mondiale, assieme a una prosecuzione di quelli della Grande Guerra. Entrambe sono ornate, in basso, da una fiaccola in bronzo applicato.

Nurri-Il Monumento ai Caduti nelle due Guerre Mondiali Nurri-Il Monumento ai Caduti nelle due Guerre Mondiali

Il Municipio di Nurri

Nurri-Il Municipio di NurriRitornati sul corso Italia, procediamo in direzione sud per circa trecento metri, fino a e vedere, alla sinistra della strada al civico numero 138, lo storico edificio che ospita il Municipio di Nurri, con la sua sede e tutti gli uffici che offrono servizi ai cittadini, ossia gli uffici del Segretario Generale, dell’Area Amministrativa, dell’Area Finanza e Tributi, dell’Area Tecnica, e dell’Area Socio Assistenziale. Il Municipio è un edificio settecentesco originariamente adibito a collegio dei Francescani, costituito dalla articolazione di volumi parallelepipedi su due livelli e tre livelli. Il volume principale presenta un impianto tripartito leggibile dalla facciata principale. Nurri-Lapide sul Municipio di NurriLa parte della navata centrale è leggermente avanzata e ospita il portale di acesso segnato una cornice di pietre squadrate e una apertura lunettata con cornice modanata e arengario. Tutte le aperture edicolate da cornice modanata con timpani lapidei triangolari o curvi finemente modanati e decorati. Sulla facciata del Municipio è affissa una lapide realizzata tra il 1920 ed il 1030 da Edoardo Rossi, nella quale si trova l’elenco dei Caduti nella Grande Guerra, con una cornice in marmo bianco, aggettante e modanata, che ospita una lastra in bardiglio con dedicazione e nomi dei caduti. In alto sono presenti due simbolici rami di alloro e quercia che incorniciano una stella, in basso si vede un soldato, armato di fucile e inginocchiato. Tutte le iscrizioni e le decorazioni sono rese a incisione

Lungo il corso Italia verso la chiesa parrocchiale

Nurri-Il bel portale con arco in piazza Francesco Paolo IngraoDa dove abbiamo visitato il Municipio di Nurri, proseguiamo verso sud lungo il corso Italia e alla destra della strada, dopo una sessantina di metri passato il civico numero 99, si apre l’ampia piazza Francesco Paolo Ingrao, nella quale si trova un bel portale con arco. É la piazza nella quale si svolgono diversi eventi e si conclude la manifestazione Sa dia de Is Saboris Antigus.

Nurri-L’edificio della Pro Loco che un tempo ospitava il Carcere mandamentale Sa TrappaProseguendo verso sud, dopo una novantina di metri si vede, alla destra della strada al civico numero 81, l’edificio che oggi ospita la Pro Loco di Nurri, e che un tempo ospitava il Carcere mandamentale Sa Trappa. Alcune persone di Nurri pensano che in origine il termine Sa Tappa, ossia La Botola, derivasse dal fatto che in questo luogo esiste tuttora una piccola costruzione che, in passato, veniva adibita per la reclusione temporanea, notturna, dei prigionieri in transito verso altra destinazione carceraria. L’edificio si sviluppa al piano terra e presenta una massiccia muratura lapidea, aperture rettangolari, tetto a padiglione, che forse originariamente era a volta gotica, e copertura in coppi.

La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

Nurri-retro della chiesa parrocchiale di San Michele ArcangeloLettura di 'La parrocchiale di san Michele Arcangelo a Nurri'Subito dopo aver superato l’edificio che ospita la Pro Loco, sempre alla destra della strada si vede il retro della chiesa di San Michele Arcangelo che è la parrocchiale di Nurri. Prima di arrivare al retro della chiesa, prendiamo a destra la traversa indicata come via Sardajara dato che porta la Nuraghe omonimo, la quale costeggia la sua fiancata. Passiamo accanto alla sede dell’Associazione Turistica Pro Loco di Nurri, che si trova alla destra di questa traversa, ed arriviamo a vedere, alla sua sinistra, la grande piazza nella quale si affaccia la fronte della chiesa parrocchiale. La prima versione della chiesa viene edificata nel cinquecento, in stile gotico aragonese. Successivamente, nel 1758, la chiesa viene ristrutturata, e viene costruita la chiesa attuale in sostituzione della preesistente chiesa gotico aragonese. I lavori di riparazione o di ampliamento della chiesa sono ricordati da una iscrizione murata su una parete della sacrestia, dalla quale si può dedurre che a quel tempo la chiesa necessitasse di riparazioni o fosse più piccola. Il progetto originale di questa nuova chiesa prevedeva una costruzione con pianta a croce latina, con l’inglobamento nella stessa del campanile che era appartenuto alla precedente chiesa, ma alla fine si è scelto, invece, di conservare la pianta a croce greca, come la si vede oggi. All’esterno, la facciata a capanna è caratterizzata da un leggero aggetto delle parti laterali, che produce una suddivisione verticale in tre specchiature. L’ampia facciata risulta spartita orizzontalmente da cornici marcapiano, ed il terminale a spioventi è caratterizzato da cornici modanate, che danno vita ad una sottostante area timpanata. Il portale in legno è sovrastato, nella parte alta del prospetto, da una vetrata di forma irregolare. Notevole è la particolarità del sagrato, sul quale, isolata rispetto alla chiesa, si trova la torre campanaria, edificata anch’essa nel cinquecento, in stile gotico aragonese, caratterizzata da un bel portale in cotto.

Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: veduta dall’alto Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: la facciata Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: la cupola Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: la torre campanaria Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: il portale della torre campanaria

All’interno della chiesa, all’incrocio dei bracci si innalza la cupola a base ottagonale, e l’introduzione ai vari bracci è data da archi a tutto sesto. L’area del presbiterio è rialzata rispetto al resto dell’aula e delimitata da una balaustra marmorea. Si può vedere l’altare maggiore del 1851, e quelli della Madonna e di San Michele che sono del 1891.

Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: interno verso il presbiterio Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: il presbiterio Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: cappella laterale Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: cappella laterale Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: cappella laterale Nurri-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo: volta della cupola ottogonale

Nurri-Processione durante la Festa di San Michele ArcangeloDalla panoramica piazza che si sviluppa davanti alla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo , nella quale è presente il campanile, si dominano tutti i campi intorno al paese. A Nurri, ogni anno, dopo una novena che si svolge dal 20 al 28 settembre, il 29 si celebra la Festa di San Michele Arcangelo, che è la Festa patronale del paese, durante la quale si svolgono le cerimonie religiose nella chiesa parrocchiale, precedute da una processione con un carro trainato da buoi che trasporta il simulacro del Santo, seguito dai gruppi in costume e dalla popolazione. Fanno seguito di solito la degustazione di vitella arrosto e diverse manifestazioni civili.

La chiesa di Santa Maria Maddalena ossia di Santa Mariedda

Dal corso Italia, presa a destra la traversa indicata come via Sardajara che costeggia la fiancata della chiesa parrocchiale, vediamo alla sinistra della strada la piazza sulla quale si affaccia la chiesa parrocchiale. Dalla piazza prosegue a destra la via Sardajara, alla destra della quale, a poco più di una cinquantina di metri, si affaccia la chiesa di Santa Maria Maddalena, ossia di Santa Mariedda, dedicata al culto di Santa Maria Bambina, che è stata edificata probabilmente intorno al diciassettesimo secolo. La semplicissima facciata accoglie un portone ligneo con arco a tutto sesto e cornice modanata, affiancato superiormente da due strette monofore ogivali e sormontato da un piccolo oculo quadrato. Accanto è posto un secondo portale rettangolare. Il tetto a doppio spiovente ha copertura in tegole. Il terminale piano del prospetto è concluso da una cornice aggettante orizzontale e da un ampio campanile a vela a due luci, ornato da una croce in pietra e da quattro piccole guglie.

Nurri-La chiesa di Santa Maria Maddalena ossia di Santa Mariedda Nurri-Chiesa di Santa Maria Maddalena ossia di Santa Mariedda: una cerimonia al suo interno

Vicino alla chiesa di Santa Mariedda si trovano i pochi resti del Nuraghe complesso Sardaiara

Nurri-I pochi resti del Nuraghe complesso SardaiaraProseguendo lungo la via Sardajara, a una cinquantina di metri dalla chiesa di Santa Mariedda si trova alla destra della strada un piccolo parco cittadino all’interno del quale sono presenti i pochi resti del Nuraghe Sardaiara. Si tratta di un Nuraghe complesso costituito da due torri, costruito in basalto a 586 metri di altezza, di cui attualmente sono rimaste purtroppo poche tracce. Il Nuraghe, di tipo bilobato ad addizione laterale, è costruito in opera poligonale, con massi basaltici di medie e grandi dimensioni. La prima torre è parzialmente oscurata da un moderno edificio, mentre si vede meglio la seconda torre che è di forma circolare con camera a tholos. Il Nuraghe è stato oggetto di due campagne di scavo archeologico tra il 1995 e il 1997 ad opera dell’archeologo Mario Sanges. Del monumento sono attualmente visibili le due torri, connesse da un tratto murano rettilineo.

La chiesa di Santa Rosa da Viterbo e l’attiguo convento dei Cappuccini

Da dove avevamo visto il retro della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, proseguiamo in direzione sud est lungo il corso Italia, dopo circa duecentoventi metri prendiamo a destra la via San Michele, la seguiamo per duecentotrenta metri, poi prendiamo a destra la via Salvatore Satta. Dopo centotrenta metri, la via Salvatore Satta sbocca sulla via convento, al di là della quale si trova la grande piazza nella quale si affaccia la chiesa di Santa Rosa da Viterbo costruita su un terreno donato dal nurrese Francesco Cocco, che ha fornito anche i mezzi economici per costruire la chiesa e l’attiguo convento dei Cappuccini. La chiesa, dapprima intestata a San Pietro Apostolo, viene poi dedicata alla Madonna degli Angeli, e infine a Santa Rosa da Viterbo. Si tratta di una chiesa francescana di stile tardo gotico, costruita nel diciassettesimo secolo, che risulta sopraelevata rispetto al convento, ad essa si accede infatti attraverso una gradinata in arenaria. La facciata è piuttosto sobria, con un portale d’ingresso che originariamente era realizzato in blocchi di trachite locale, chiamata perd ’e contoni, di diverse tonalità. L’ampio portone è realizzato in legno e presenta sia cornice che architrave, che accompagnano la lunetta posta superiormente. Il portale è sormontato da una lapide che riporta, in latino, l’anno di fondazione, e più in alto si trova un rosone circolare. L’anno di fondazione riportato sulla lapide è il 1653, mentre una delle campane della chiesa porta la data del 1643.

Nurri-La chiesa e il convento di Santa Rosa da Viterbo Nurri-Chiesa di Santa Rosa da Viterbo: facciata

Gli spazi all’interno dell’edificio sono organizzati con un’unica navata, la cui lunghezza è scandita dalla suddivisione, da parte di archi a tutto sesto, in campate. A livello della parte destra si trovano le cappelle, mentre l’area presbiteriale è sopraelevata rispetto al pavimento, nonché separata dal resto dell’aula da una splendida balaustra in marmo.

Nurri-Chiesa di Santa Rosa da Viterbo: interno verso il presbiterio Nurri-Chiesa di Santa Rosa da Viterbo: il presbiterio Nurri-Chiesa di Santa Rosa da Viterbo: statua della beata Rosa da Viterbo

Nurri-La beata Rosa da ViterboNata a Viterbo nel 1233 da una famiglia modesta, Rosa da Viterbo desidera entrare nelle clarisse, che la respingono a causa della sua salute precaria ma, dopo una guarigione miracolosa, entra nel Terz'Ordine francescano. Mentre si fa intensa la guerra tra Guelfi e Ghibellini, prende una forte posizione in difesa del pontefice e viene mandata in esilio con la sua famiglia. In un’occasione predice la morte dell’imperatore Federico II, e quando questa avviene torna a Viterbo. L’anno successivo, nel 1251, muore all’età di soli 17 anni. Quando il papa Alessandro IV trasferisce la sede papale a Viterbo, la sogna e decide di riesumarne il corpo, che risulta miracolosamente incorrotto. Trasportato nella chiesa di San Damiano, oggi Santuario di Santa Rosa, da allora questa traslazione viene ricordato con il trasporto della cosiddetta macchina di Santa Rosa. Il processo di canonizzazione iniziato l’anno stesso della morte, viene poi ripreso nel 1457 ma non viene portato a termine, per cui Rosa da Viterbo viene dichiarata Beata e non ancora Santa.

Nel convento dei Cappuccini attiguo alla chiesa dedicata a Santa Rosa da Viterbo, i Frati vi risiedono fino al 1866. All’interno del convento c'è un chiostro con al centro un bel pozzo scavato nell’arenaria. Tutto intorno si dispongono tante stanze con le antiche volte a botte. Al primo piano si trovavano le celle dei frati, ed anche una Cappella privata, caratterizzata da una notevole cupola a sesto acuto. Dopo la partenza dei frati, il convento passa nelle proprietà del comune, viene utilizzato come scuola, e successivamente anche come caserma dei Carabinieri, viene, quindi, donato alle Clarisse, che vi risiedono fino al 1988. Ora è ritornato nelle proprietà del comune, che ogni tanto vi ospita qualche mostra ed esposizione.

Nurri-Convento dei Cappuccini: facciata Nurri-Convento dei Cappuccini: il chiostro con al centro un bel pozzo scavato nell’arenaria

Nurri-Il processione durante la Sagra di Santa Rosa da ViterboDa almeno due secoli è attestata una particolare devozione dei nurresi nei confronti di Santa Rosa da Viterbo nonostante l’origine del culto resti incerta. In occasione della Sagra di Santa Rosa da Viterbo, che si celebra il 4 settembre, insieme alle messe solenni animate dai cori si tengono i festeggiamenti civili, che durano almeno tre giorni. La sera della vigilia i fedeli si uniscono in una suggestiva processione per le vie del paese con i boccioli di Santa Rosa, bambini e bambine che indossano il saio e rappresentano il legame profondo tra la popolazione di Nurri e la Santa bambina. Segue una bella festa caratterizzata dalle cerimonie religiose nella chiesa a lei dedicata, seguita dalla processione per le vie del paese, al termine della quale si svolgono le manifestazioni civili, canto e balli in piazza.

La Funtana Noa

Dalla via Salvatore Satta siamo arrivati alla piazza sulla quale si affaccia la chiesa dedicata a Santa Rosa da Viterbo. Qui, dalla via Salvatore Satta prendiamo verso sinistra la via del convento, che si dirige verso sud ovest. Dopo quasi duecentocinquanta metri, arriviamo a un incrocio, al quale verso destra parte la via Funtana Noa, la seguiamo per centoventi metri, e vediamo, alla sinistra della strada, l’antica Funtana Noa, la fontana nuova che sorge a sud ovest dell’abitato di Nurri. La fontana è stata costruita inizialmente per abbeverare il bestiame, fino a che, nel 1928, è stata riconosciuta per l’uso civico.

Nurri-La Funtana Noa Nurri-Funtana Noa: la scultura dalla quale originariamente usciva l’acqua

La Funtana Noa è costituita da un cilindro di circa sei metri di diametro, con coronamento modanato e copertura a cupola emisferica. La struttura del cilindro è in pietra intonacata e segnata orizzontalmente da fasce regolari, mentre la cupola è di materiale cementizio con un oculo centrale rinforzato da tamburo. Il cilindo è inoltre segnato da una scultura presente al centro, dalla quale originariamente usciva l’acqua verso una vasca di raccolta che era situata alla base.

Il Cimitero Comunale di Nurri

Nurri-Cimitero Comunale di NurriAll’incrocio della via convento con la via Funtana Noa, invece di deviare verso destra in questa strada, continuiamo dritti sulla continuazione della via convento, che è la Strada Vicinale Sant’Ambrogio. La seguiamo per poco più di cento metri, e vediamo, alla destra della strada, la parete del Cimitero Comunale di Nurri, al quale si accede un poco più avanti. L’impianto del cimitero risale all’inizio del novecento, ha pianta rettangolare di circa trenta per quaranta metri. L’ingresso è caratterizzato da due pilastri con sommità a tempietto, tra i quali è posto un cancello in ferro lavorato. Ai lati si trovano due lapidi e orizzontalmente è inquadrato da una zoccolatura e una cornice regolare. All’interno si trova la cappella cimiteriale, che ha un’altezza di circacinque metri. L’edificio è suddiviso in tre corpi di cui quello centrale è notevolmente avanzato rispetto ai due laterali, aventi funzioni cimiteriali. La facciata è caratterizzata da aperture con mostre in cemento e la parte centrale è arricchita da cornici modanate.

La fonte della Sorgente Su Cannoni

Nurri-La fontana della Sorgente Su CannoniRitorniamo sul corso Italia, nel punto dove avevamo preso a destra la via San Michele che ci aveva portati a visitare la chiesa di Santa Rosa da Viterbo, e proseguiamo verso sud in direzione dell’uscita dall’abitato con la SP10 verso Orroli. Percorsi quasi duecentocinquanta metri, vediamo alla sinistra della strada le indicazioni per la fonte della Sorgente Su Cannoni, che raggiungiamo a destra percorrendo a piedi poche decine di metri. Si tratta di una storica sorgente di acqua situata all’ingresso di Nurri provenendo da Orroli, così chiamata per la portata del suo getto, dato che ne sgorgava un’acqua di grande bontà, abbondante e tiepida durante l’inverno, un pò scarsa ma molto fresca in estate.

Visita dei dintorni di Nurri

Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Nurri, sono stati portati alla luce i resti di numerose domus de janas tra le quali la più significativa è la domus de janas Frissas; della Fonte sacra di Miscimili, e dei Pozzi sacri di Stessei, e di Taccu; delle Tombe di giganti di Atza de Giuanni Pitiu, Guzzini, Perdas de Fogu, Pitzu Ungronis, Stessei, e Trebetza; dei Protonuraghi Corongiu Maria, Sedda Bintirissos, Tannara; dei Nuraghi complessi Arriu Pranumuru, Corti Ollastu, Curreli, Gurti Acqua, Is Cangialis, Luas, San Accuzzadorgiu, Santu Pedru, Sardaiara, Stessei, Sutta Corongiu, e Tacquara; dei Nuraghi semplici Baracci, Ceas, Comas de Pisu, Coremolla, Corona Arrubia, Cuccuru Casas, Cuccuru Trebetza, Cugussi, Gutturu ’e Sa Traia, Guzzini, Is Pirois, Is Telloras, Latt'e Pudda, Linnarbus, Narbonis, Nuraccioni, Pala de Corti, Perda ’e Putzu, Pitziogu, Pitzu Tuvudu, Pitzu Tuvudu II, Sa Conca ’e Su Casteddu, Sa Saliqua, Scala Manna, Su Pranu ’e Burraxedu, e Taccu Ara II; ed anche dei Nuraghi Corru Filixi, Nabidera, Nuraxeddu, Pitzu Crobetu, Su Bruncu de Is Guntruxus, e Su Nuratzolu, tutti di tipologia indefinita. Vediamo ora che cosa si trova di più significativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto vedendo tra l’altro il Lago Medio sul fiume Flumendosa.

La Stazione ferroviaria di Nurri

Dal Municipio di Nurri, prendiamo verso nord il corso Italia, che esce dall’abitato con in nome di SP10. Seguita per poco più di un chilometro, subito prima di incrociare la linea ferroviaria, prendiamo una deviazione a destra seguendo le indicazioni per il Campo Sportivo. Percorsi duecento metri, vediamo, alla sinistra della strada, l’edificio della Stazione ferroviaria di Nurri. realizzata dalla Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna negli anni novanta dell’ottocento, la stazione viene inaugurata nel 1893, quando viene aperto all’esercizio il tronco che da Mandas ha termine in questo impianto, uno dei primi della linea per Arbatax a venire completati. Nello stesso anno la linea viene estesa verso Villanova Tulo, ed i treni dalla stazione iniziano a Viaggiare anche verso nord. L’edificio è costituito da un volume principale a pianta rettangolare regolare che si sviluppa su due livelli, ed un corpo basso ad unico livello annesso a sud. Ha una copertura a due falde simmetriche in manto di coppi in laterizio, e presenta un cordolo di cemento a dentelli lungo tutto il perimetro. I prospetti sul piazzale di accesso e sulla banchina ferroviaria sono intonacati e presentano tre aperture per livello incorniciate.

Nurri-La Stazione ferroviaria di Nurri Nurri-Stazione ferroviaria di Nurri: facciata

alla gestione della SFSS, nel 1921 subentra quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui segue, nel 1989, la Ferrovie della Sardegna. Sotto questa amministrazione, dal 1997 l’intera linea che collega Mandas con Arbatax viene destinata all’esclusivo impiego per il traffico turistico legato al progetto Trenino Verde, il che porta alla cessazione dell’utilizzo regolare dello scalo. Da allora la stazione, che dal 2010 è gestita dall’ARST, viene utilizzata su base quasi giornaliera d’estate, ed a calendario nei mesi immediatamente precedenti e successivi.

Il Campo Sportivo Comunale di Nurri

Percorsi altri centotrenta metri lungo la strada che ci ha portati alla Stazione ferroviaria, arriviamo a un bivio, dove proseguiamo dritti e, dopo una settantina di metri, vediamo alla destra della strada il Campo Sportivo Comunale di Nurri. All’interno di questo impianto, è presente un Campo da Calcio con fondo in erba naturale, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. Intorno al Campo da Calcio è presente una Pista anulare da atletica leggera, nella quale si possono svolgere competizioni d’atletica leggera e corse su pista. Al di là della Pista da atletica, è presente anche un Campo da calcetto, ossia da calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, che non è dotato di tribune per gli spettatori.

Nurri-Campo Sportivo Comunale Nurri-Campo Sportivo Comunale: campo di calcio Nurri-Campo Sportivo Comunale: il pista anulare da atletica leggera Nurri-Campo Sportivo Comunale:  il campo da calcetto ossia da calcio a cinque

La chiesa campestre di San Luigi Gonzaga

Al bivio, invece di proseguire dritti verso il Campo Sportivo Comunale, prendiamo la deviazione verso sinistra, verso la località Taccu. Dopo centocinquanta metri, vediamo, alla destra della strada, la chiesa campestre di San Luigi Gonzaga, una moderna piccola chiesa costruita nel 1982, posta in un vasto giardino. Nel prospetto, realizzato con pietre perfettamente squadrate, è posto un ampio portone con arco a tutto sesto con cornice e capitelli decorativi, sormontato da un ornamentale rosone circolare. Sul tetto a capanna con copertura in tegole, si trova un originale campanile a vela, con stretta monofora dotata di campana e sormontato da una piccola croce. Ai lati della chiesa, sono posto due ampi portici con copertura spiovente, sorretta da pilastri in pietra. All’interno l’edificio è caratterizzato da una pianta a croce latina, articolata in una sola navata, sulla quale si aprono due cappelle laterali.

Nurri-Chiesa campestre di San Luigi Gonzaga Nurri-Chiesa campestre di San Luigi Gonzaga: interno Nurri-Chiesa campestre di San Luigi Gonzaga: simulacro del Santo

Nurri-La Festa campestre di San Luigi GonzagaA Nurri il 21 giugno si celebra la Festa di San Luigi Gonzaga, caratterizzata da una processione con il simulacro del Santo, che, dalla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo al centro di Nurri, lo porta fino alla sua chiesa campestre, dove si svolgono le diverse cerimonie religiose. Al termine di queste, si svolge una nuova processione in senso inverso, che dalla chiesa campestre di San Luigi Gonzaga, vede il rientro del simulacro del Santo nella chiesa parrocchiale di Nurri.

Gli impianti sportivi in località Taccu

Poche decine di metri più avanti, vediamo all’altro lato della strada, ossia alla sua sinistra, i Campi sportivi Polivalenti di Nurri, situati in località Taccu. All’interno di questo impianto sono presenti un Campo da Calcio nel quale effettuare incontri di calcio e di calcetto, ossia calcio a cinque, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori, ed un Campo da Tennis.

Nurri-Gli impianti sportivi in località Taccu Nurri-Gli impianti sportivi in località Taccu: Campo da Calcio Nurri-Gli impianti sportivi in località Taccu: Campo da Tennis

Il Maneggio di Nurri in località Toccu

Passati gli impianti sportivi in località Toccu, proseguendo ancora circa centocinquanta metri si vedono alla sinistra della strada gli edifici che ospitano il Centro Equestre, dove si trova il Maneggio di Nurri, con fondo in terra di tutti i tipi, dove svolgono competizioni di ippica. Le strutture del maneggio sono state date in concessione all’Associazione cavalieri Nurresi Amistade, che porta avanti con impegno e costanza la tradizione ippica nurrese anche mediante corsi di formazione per bambini e adulti.

Nurri-Il Maneggio del Centro Equestre: ingresso Nurri-Il Maneggio del Centro Equestre: interno Nurri-Il Maneggio del Centro Equestre: esterno

Nell’Area Industriale e Artigianale di Nurri si trova la Cooperativa Unione Pastori di Nurri

Dal Municipio di Nurri avevamo preso verso nord il corso Italia, che è uscito dall’abitato con in nome di SP10, poi seguita per poco più di un chilometro, subito prima di incrociare la linea ferroviaria, avevamo presa la deviazione a destra seguendo le indicazioni per il Campo Sportivo e per la Stazione ferroviaria. Saltando la deviazione, proseguamo verso nord con la SP10 e, a circa ottocento metri da dove avevamo trovato la deviazione che aveva portati alla chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova, entriamo all’interno dell’Area Industriale e Artigianale di Nurri. Qui, al numero civico 57, si vede, alla sinistra della strada, l’insieme di edifici che ospitano l’Unione Pastori di Nurri.

Nurri-La Cooperativa Unione Pastori di NurriLa Cooperativa Unione Pastori di Nurri fondata nel 1962, è una organizzazione di produttori con la finalità di valorizzare la produzione, attraverso una filosofia aziendale dinamica, di aggregazione e cooperazione. Situata a Nurri, nel cuore della Sardegna, trae origini più antiche da una secolare vocazione agropastorale, grazie al patrimonio storico di un popolo fiero e di grande intraprendenza. Nurri-Prodotti della Cooperativa Unione Pastori di NurriÈ una realtà produttiva radicata nel territorio, pura sintesi di alta competenza, cultura e tradizione. L’amore per la terra crea l’elemento di ispirazione, e il legame tra uomo e territorio è la forza che consente di produrre formaggi tipici di elevata qualità. Il rigoroso processo di selezione del latte, gli accurati controlli degli allevamenti, e l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, sono alla base dell’impegno sviluppato con passione e determinazione fino alla trasformazione del latte, con la produzione di pregiati formaggi ovini, caprini e misti ovicaprini. I pascoli incontaminati di una natura generosa, sono arricchiti da essenze erbacee ed arbustive della macchia mediterranea, che conferiscono al latte e ai formaggi aromi e particolari caratteristiche.

L’Ippodromo Comunale

Poco dopo aver lasciato l’Area Industriale e Artigianale di Nurri, prendendo una deviazione alla destra della SP10, si raggiunge l’Ippodromo Comunale di Nurri, nel quale si trova una pista in terra della lunghezza di circa milleseicento metri, dotato di tribune in grado di ospitare un migliaio di spettatori.

Nurri-Ippodromo Comunale: esterno Nurri-Ippodromo Comunale: corsa sulla pista

In questo ippodromo si sono svolti il Palio dei fantini di Nurri del 2017 e quello del 2018, organizzati dall’Associazione cavalieri Nurresi Amistade, poi l’Ippodromo è stato quasi dismesso ed oggi viene considerato l’ex Galoppatoio di Nurri.

La frazione Cantoniera di Nurri si trova la ex Casa Cantoniera

Nurri-La ex casa Cantoniera di NurriNell’Area Industriale Taccu, passata l’Unione Pastori di Nurri, proseguiamo lungo la SP10 per ancora un chilometro e trecento metri, fino a che questa strada provinciale termina sboccando sulla SS198 di Seui e Lanusei. Proprio di fronte a dove ci siamo arrivati con la SP10, su questa strada statale, all’altezza del chilometro 7, nella frazione Cantoniera di Nurri (non è diponibile l’altezza, distanza 3.2 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), si trova la ex Casa Cantoniera di Nurri, che si trova purtroppo in cattivo stato di conservazione. Nelle Cantoniere vivevano gli stradini, ossia i cantonieri, addetti alla manutenzione delle statali gestite dall’Anas.

La chiesa campestre di Santu Pedru

Dalla SP10, arrivati alla Casa Cantoniera, svoltiamo a sinistra e prendiamo la SS198 di Seui e Lanusei seguendo le indicazioni verso Cagliari. Dopo averla seguita per quattrocento metri, prendiamo la deviazione sulla destra seguendo le indicazioni per il Nuraghe Santu Pedru, e, dopo seicentocinquanta metri, vediamo sulla sinistra la piccola chiesa campestre di Santu Pedru, dedicata a San Pietro, che sorge su un’altura che domina la vallata in località Guzzini. La facciata in pietra, in cui si apre un unico portale di ingresso in legno di forma rettangolare, è conclusa da un timpano triangolare in muratura, nel quale è posto un oculo quadrato. Sulla sommità del tetto a capanna con copertura in tegole, è collocato un esile campaniletto in metallo dotato di una piccola campana. L’interno è caratterizzata da una pianta ad una sola navata di forma rettangolare articolata in una sola navata, ed è presente una nicchia nella quale è ospitato il simulacro del Santo.

Nurri-Chiesa campestre di Santu Pedru ossia di San Pietro Nurri-Chiesa campestre di Santu Pedru ossia di San Pietro: facciata Nurri-Chiesa campestre di Santu Pedru ossia di San Pietro: altare Nurri-Chiesa campestre di Santu Pedru ossia di San Pietro: il simulacro del Santo

A Nurri il 29 giugno si svolge la Sagra campestre in onore di San Pietro. Il giorno precedente la festività, dopo al messa in parrocchia, si svolge una processione fino alla chiesa campestre a lui dedicata, accompagnata dai membri della Confraternita del Santissimo Rosario, dal Gruppo Folk 78 Santa Rosa, dagli organettisti con le armoniche, dai fedeli in costume e dai cavalieri. Il 29 giugno è quello della festività, e, dopo la celebrazione della messa, si ritorna in processione fino alla chiesa parrocchiale. Solitamente il 30 giugno si effettua la manifestazione Is Pariglias de Santu Perdu, una esibizione di corse a pariglia preceduta da una sfilata degli sbandieratori, alle quali fa seguito la Sagra del Formaggio e della Pecora, accompagnata da sfilate e balli in costume.

Nurri-Sagra campestre in onore di San Pietro: processione Nurri-Sagra campestre in onore di San Pietro: Is Pariglias de Santu Perdu

I pochi resti del Nuraghe complesso di Santu Pedru

Nurri-Nuraghe Santu Pedru o Santu Perdu: planimetriaSul retro della chiesa campestre di Santu Pedru, sono presenti i pochi resti del Nuraghe di Santu Pedru. Si tratta di un Nuraghe complesso del tipo misto costruito in basalto a 605 metri di altitudine, con la torre principale, che è la parte più antica, nella quale si trovava una stanza rotonda. Sul lato orientale, sono stati successivamente aggiunti un lungo corridoio, che dava su un cortile, dal quale si accedeva a un’altra torre con all’interno una camera a tholos. Intorno al Nuraghe sono visibili i resti di un insediamento abitativo nuragico. Il Nuraghe è quasi del tutto demolito, e figura come rovina sulle cartine IGM.

Nurri-resti del Nuraghe Santu Pedru o Santu Perdu Nurri-resti del Nuraghe Santu Pedru o Santu Perdu

La chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova

Evitando la deviazione per il Nuraghe Santu Pedru, proseguiamo per altri quattrocento metri lungo la SS198 di Seui e Lanusei, poi, prima di una ampia curva a destra, troviamo sulla sinistra la deviazione in una strada sterrata secondaria di campagna, che, dopo settecento metri, ci porta a vedere sulla destra il sentiero che porta sulla sommità della collina di Sant’Antonio. Qui sorge la chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova, probabilmente di origine seicentesca, caratterizzata da una struttura tipica dell’architettura religiosa rustica sarda nella quale domina l’estrema semplicità. All’esterno risalta il colore bianco dell’intonaco ed è assente qualsiasi elemento decorativo, è presente un unico ingresso centrale, sovrastato da una piccola croce. L’ingresso introduce all’interno a navata unica, che ha un arredamento scarno con panche di legno. Nel complesso il luogo comunica una sensazione di dignitosa umiltà e di pace, l’ideale per ritirarsi dalle frenesie del mondo esterno.

Nurri-Chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova Nurri-Chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova: facciata Nurri-Chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova: interno verso il presbiterio Nurri-Chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova: il simulacro del Santo

Presso questa chiesa, tra l’11 ed il 13 giugno, si svolge la Festa di Sant’Antonio da Padova, con una processione di cinque chilometri verso l’omonima chiesa campestre. Questa festa campestre è caratterizzata dalla suggestiva cerimonia dei ceri che, dopo la messa in parrocchia, vengono portati in processione con il simulacro del Santo fino alla chiesa campestre a lui dedicata, accompagnata dalla Confraternita del Santissimo Rosario, dal Gruppo Folk 78 Santa Rosa, dagli organettisti con le armoniche, dai fedeli in costume e dai cavalieri. Deposti i ceri nella chiesa, il giorno seguente si effettua una nuova processione attorno ad essa, seguita dalla celebrazione della messa. Il terzo giorno, dopo la messa solenne, il simulacro del Santo viene riportato in processione alla chiesa parrocchiale.

Nurri-La Festa campestre di Sant’Antonio da Padova Nurri-La Festa campestre di Sant’Antonio da Padova: i ceri

I resti del Nuraghe complesso Is Cangialis

Nurri-Nuraghe Is Cangialis: planimetriaDalla SP10, arrivati alla Casa Cantoniera, svoltiamo questa volta a destra e prendiamo la SS198 di Seui e Lanusei seguendo le indicazioni verso Lanusei e Tortolì. Percorso circa un chilometro, troviamo una sterrata sulla destra, che, dopo circa tre chilometri, porta a vedere da lontano il Nuraghe Is Cangialis situato su uno sperone roccioso, da dove si può ammirare la splendida vista sul lago Flumendosa. Si tratta di un Nuraghe complesso costruito in dolomia a 686 metri di altitudine, con una torre centrale tronco conica, e da un corpo aggiunto frontalmente piuttosto distrutto, nel quale si individuano un cortile semicircolare rifasciato nel settore sud ovest, e le fondamenta di una seconda torre ad est. Secondo alcini studiosi si tratterebbe di uno tra i rarissimi Nuraghi pentalobati dell’Isola. L’accesso al complesso si intravede appena, aperto a sud ovest ricavato nello spessore murario del rifascio. Conduceva al cortile, oggi ingombro dai blocchi crollati dalle parti alte del monumento. Sul cortile si apriva l’accesso alla torre principale, si puo osservare il possente architrave, sormontato dal finestrello di scarico. Il breve andito di adduzione alla camera ha una sezione ogivale ed è strombato verso l‘interno. La camera è circolare, con un diametro di trecentocinquanta metri, e manca della copertura, crollata all‘interno.

Nurri-Il Nuraghe Is Cangialis Nurri-Il Nuraghe Is Cangialis Nurri-Il Nuraghe Is Cangialis Nurri-Il Nuraghe Is Cangialis

Si tratta di un monumento di un singolare fascino per la sua posizione sopra l’altopiano di Taccu ’e Nurri, a dominio della vallata del Flumendosa e dei salti di Isili, di Nurri e di Villanovatulo.

La Domu de Janas Frissas

una cinquantina di metri ad ovest del Nuraghe Is Cangialis, in un’area particolarmente scoscesa priva di vegetazione, sfruttata per il pascolo, è ubicata la Domu de Janas Frissas. Si tratta di una grotticella monocellulare scavata in un grosso masso di dolomia. Una piccola anticella con piano pavimentale irregolare marcatamente inclinato verso l’esterno, soffitto piano e pareti ad andamento irregolare, precede il portello d‘ingresso, a luce quadrangolare, scorniciato, ben rifinito nonostante la degradabilita della roccia. La camera funeraria presenta una pianta tendente al quadrangolare, pavimento irregolare, soffitto leggermente inclinato verso l‘esterno, pareti aggettanti con superfici solcate dai picconi di scavo. All‘esterno non si rinvengono elementi cultuali riferibili ai momenti di utilizzazione della grotticella.

Nurri-La Domu de Janas Frissas Nurri-La Domu de Janas Frissas Nurri-La Domu de Janas Frissas

Il Lago Medio sul fiume Flumendosa

Dal Municipio di Nurri, prendiamo verso nord il corso Italia. Seguita dal Municipio per novecento metri, dove alla sinistra della strada si trova il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, prendiamo a destra la deviazione, che parte con un bivio. A destra parte la via Aldo Moro, con l’indicazione per i Carabinieri, prendiamo invece quella a sinistra, che passa sotto la circonvallazione di Nurri e prosegue verso il Lago Medio del Flumendosa con il nome di Strada Vicinale da Taccu a Molimentu.

Villagrande Strisaili: il fiume FlumendosaIl fiume Flumendosa, che dai Romani era denominato Saeprus, con una lunghezza di 127 chilometri è il secondo fiume della Sardegna dopo il Tirso, ma primo per portata media annua che alla foce raggiunge di 22 metri cubi al secondo. Il suo percorso è sbarrato da due imponenti dighe che danno luogo a due laghi artificiali. Nasce nel massiccio del Gennargentu, sulle pendici est del monte Perda Aira, a sud-est di Punta la Marmora. Dopo aver attraversato il territorio di Arzana, il fiume si getta nel Lago Alto del Flumendosa. Il percorso naturale dell’acqua prosegue nei territori di Aritzo, Gadoni, Seulo e Sadali per poi gettarsi nel Lago Basso del Flumendosa nei territori di Villanova Tulo, Nurri e Orroli. Continua quindi il suo percorso nei territori di Esterzili, Escalaplano, Goni, Ballao, Armungia, Villasalto e San Vito, fino a sfociare nel mar Tirreno a Villaputzu, nella Provincia del Sud Sardegna. Viene considerato il fiume più importante dell’Isola, per la natura e le caratteristiche del suo corso e per gli aspetti della sua utilizzazione, ed è probabilmente il più bello dal punto di vista naturalistico ed ambientale.

Villagrande Strisaili: il Lago Alto del FlumendosaIl primo sbarramento, la Diga a Bau Muggeris che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Villagrande Strisaili, le cui costruzione si è conclusa nel 1949 nella gola omonima, a 801 metri di altezza, forma il Lago Alto del Flumendosa lungo sei chilometri e largo un chilometro e mezzo, con una capacità di 61 milioni di metri cubi. Le acque passano attraverso tre centrali elettriche il corrispondenza in quelli che sono chiamati il tre salti del Flumendosa. Una volta utilizzate per la produzione di energia elettrica nelle centrali sotterrane dei tre salti del Flumendosa, collegati tra loro tramite gallerie e condotte forzate, le acque, si versano poi nel lago artificiale di Sa Teula, a est di Villagrande Strisaili, ad una quota di 240 metri, e da qui vengono inviate nella sottostante piana di Tortolì per l’irrigazione.

Orroli: il Lago Medio del FlumendosaIl secondo sbarramento, la Diga a Nuraghe Arrubiu che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Orroli, realizzata più a sud tra il 1953 ed 1959, a 268 metri di altezza, forma il Lago Medio del Flumendosa molto più grande del primo lago, lungo diciassette chilometri e largo circa cinquecento metri, con una capienza di 317 milioni di metri cubi pare dividere in due parti il territorio, a destra il Sarcidano e a sinistra la Barbagia di Seùlo, e rimarcare l’antico confine tra le terre romanizzate e le enclaves delle Civitates Barbariae. Le acque, una volta utilizzate anch’esse per la produzione di energia elettrica, vengono travasate per mezzo di una galleria lunga sei chilometri nel Lago Mulargia, da cui, con una seconda galleria, vengono immesse nel grande canale che, con sistema di condotte idriche parte in galleria e parte in superficie, le trasporta per l’irrigazione del Campidano.

La chiesa campestre di San Giovanni Battista

Seguita la Strada Vicinale da Taccu a Molimentu per quattro chilometri e mezzo, arriviamo dove la strada prosegue verso l’Hotel Istellas, e dove una deviazione sulla destra, in circa un chilometro, ci porta alla piccola chiesa campestre intitolata a San Giovanni Battista, ubicata su un’altura che sovrasta le rive del bel lago Flumendosa. È una piccola Cappella con impianto ad una sola navata, realizzata negli anni cinquanta del novecento in sostituzione dell’antica chiesa omonima, che, con la realizzazione dell’invaso artificiale, è stata sommersa dalle acque del lago. Sul semplice prospetto esterno, con tetto a doppio spiovente esterno, si apre il portone d’ingresso sormontato da un piccolo oculo.

Nurri-La chiesa campestre di San Giovanni Battista Nurri-Chiesa campestre di San Giovanni Battista: facciata Nurri-Chiesa campestre di San Giovanni Battista: interno

Nurri-La Festa campestre di San Giovanni BattistaA Nurri ogni anno, il 24 giugno, si svolge la Festa di San Giovanni Battista, caratterizzata da una lunga processione, con molto partecipanti nel costume tradizionale, dalla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo alla chiesa campestre di San Giovanni Battista, la quale si trova in campagna sulle rive del lago Flumendosa e che inizia con la benedizione dell acque. Presso la chiesa campestre si tengono, poi, le cerimonie religiose, che sono seguite dal ritorno in processione fino alla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, con l’accoglienza del simulacro del Santo al suo rientro nel paese. Questa solennità è molto emozionante, perché fa rivivere un momento di grande fede per la devozione a San Giovanni Battista.

Il Nuraghe complesso Gurti Aqua

Nurri-Planimetria della torre principale del Nuraghe Gurti AquaDal Municipio di Nurri, prendiamo verso nord il corso Italia, che uscità dall’abitato con in nome di SP10. Seguita dal Municipio per circa un chilometro, la strada sbocca sulla via Circonvallazione. La prendiamo verso destra, dopo duecentotrenta metri arriviamo a un incrocio dove arriva da destra la via Fontana Campo, e la via Circonvallazione prosegue con il nome di via Enrico Berlinguer. All’incrocio prendiamo a sinistra la strada che poco dopo diventa una strada bianca, e che esce dall’abitato, la seguiamo per un chilometro e duecento metri finché la strada termina, e qui, alla distanza di un centinaio di metri verso est, si trovano i resti del Nuraghe Gurti Aqua, costruito con blocchi di basalto a 558 metri di altezza. Si tratta di un Nuraghe complesso di architettura mista, nel quale la torre principale, con camera a tholos di epoca più antica, è marginata da due nicchie. Il corpo rettangolare aggiunto alla torre principale, con corridoi interni, e con una camera che potrebbe essere parte di una seconda torre, sono stati edificati più di recente.

Nurri-resti della torre principale del Nuraghe Gurti Aqua Nurri-resti della torre principale del Nuraghe Gurti Aqua

Il Protonuraghe di Corongiu Maria

Nurri-Protonuraghe di Corongiu Maria: planimetriaDal Municipio di Nurri, prendiamo verso nord il corso Italia, percorsa appena un’ottantina di metri prendiamo a destra la via Cagliari, dopo trecentocinquanta metri, alla rotonda, prendiamo la sua prosecuzione un poco più a destra, che è la via Triestre, e che, dopo un centinaio di metri, continua sulla via Minzianni, che esce dall’abitato verso est. Percorsi circa due chilometri e mezzo, a tre chilometri di distanza da dove eravamo partiti, troviamo un sentiero sulla sinistra, che ci porta sull’altopiano di Pranu ’e Muru, la colata lavica basaltica dal cui margine settentrionale si trova su un pianoro, in posizione dominante, a circa 488 metri di altitudine, il Protonuraghe di Corongiu Maria. L’area, incolta e fortemente degradata, è sottoposta a sfruttamento per il pascolo ovino e bovino. Si tratta di un Nuraghe a corridoio, che ha una forma planimetrica subcircolare, irregolare, e nell’elevato presenta un profilo troncoconico molto schiacciato, con base molto ampia e pareti in forte ritiro. È costruito con blocchi di basalto appena sbozzati di medio taglio, privi di lavorazione, disposti in opera poligonale. Ha due ingressi a luce ogivale, uno ad est e l’altro ad ovest, che costituiscono gli accessi al corridoio principale, anch’esso a sezione ogivale, che attraversa interamente la struttura da est a ovest. Un secondo corridoio nel quale sono presenti anche delle nicchie è visibile dalla sommità del terrazzo, e lo si segue per buona parte, fino all’innesto con quello principale. Gli ingressi sono ostruiti dai crolli, e il lungo corridoio piattabandato che lo attraversa, può essere osservato solo dall’alto poiché manca qualche lastrone. Il visitatore in cerca di tholos e corridoi resterà probabilmente deluso, perché i piccoli corridoi, coperti da piattabande non isodome, sono per la maggior parte collassati, e l’accesso ad essi è piuttosto rischioso.

Nurri-Il Protonuraghe di Corongiu Maria Nurri-Il Protonuraghe di Corongiu Maria Nurri-Il Protonuraghe di Corongiu Maria Nurri-Il Protonuraghe di Corongiu Maria

Nell 'area circostante sono stati rinvenuti alcuni frammenti ceramici, che per alcuni caratteri sono attribuibili al bronzo medio. Dalla corona di questo Nuraghe si dominano le montagne di Santa Vittoria sino al Gennargentu, ed in basso il canyon all’interno del quale sono stati ricavati i circa diciassette chilometri del lago del Medio Flumendosa. A ridosso del Nuraghe, corre per chilometri quella che i locali chiamano l’Antica strada, che dalla Barbagia di Seulo portava sino al Nuraghe Arrubiu, probabile percorso di antichissime transumanze.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Nurri ci recheremo ad Orroli che visiteremo con il suo centro abitato e con i suoi dintorni dove vedremo il Nuraghe Arrubiu ed il Nuraghe De Pardu con il villaggio nuragico su Putzu.


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