Burcei dove è nato Beniamino Zuncheddu con nei dintorni la via dell’Argento e la foresta demaniale del rio Brabaisu
In questa tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Campidano di Cagliari e ci recheremo a visitare Burcei con il suo centro ed i suoi dintorni dove vedremo la via dell’Argento e la foresta demaniale del rio Brabaisu. Il Sarrabus nella regione storica del Sarrabus-GerreiIl Sarrabus-Gerrei è la regione storica della Sardegna sud orientale che anticamente, come territorio, apparteneva al Giudicato di Càralis, alle Curatorie di Sarrabus, Colostrai e Gerrei. Il Sarrabus-Gerrei viene distinto nei due territori del Gerrei all’interno, caratterizzato dalla pastorizia, e del Sarrabus, verso la costa e verso sud, agricolo e turistico. Il territorio del Sarrabus confina a nord con il Salto di Quirra e il massiccio del Cardiga, a ovest con il Gerrei, a est con il mar Tirreno a sud con il massiccio di Sette Fratelli, il monte Arbu, il monte Minniminni e Capo Carbonara. I comuni del territorio del Sarrabus sono Burcei, Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius. Burcei si trova ai confini del Campidano di Cagliari con il Sarrabus, per cui da alcuni viene indicato come appartenente alla prima regione ma noi preferiamo attribuirlo alla seconda. Il territorio è occupato da punte come il massiccio dei Sette Fratelli, dalle quali si arriva rapidamente, attraverso valli boschive, a quote al livello del mare o con scarpate scoscese o con spiagge, stagni, piccole pianure alluvionali nelle quali si incontrano anche numerosi stagni di varia grandezza tra i quali il più importante è quello di Colostrai. In viaggio verso BurceiDal centro di Maracalagonis usciamo verso sud est con la SP15, la seguiamo per tre chilometri e mezzo, fino ad arrivare ad uno svincolo, dove la SP15 prosegue con il nome di viale lungolago di Simbirizzi, da sinistra arriva la SS554, mentre verso destra parte la SS125 Orientale Sarda. Prendiamo questa e la seguiamo in direzione est per sedici chilometri, fino ad arrivare, in territorio del comune di Sinnai, al valico di Arcu ’e Tidu, a 430 metri di altezza, dove se si svolta a sinistra si accede con la SP21 all’abitato di Burcei, se si prosegue dritti si transita lungo la SS125 in direzione di San Priamo, mentre se si svolta a destra si accede al parco forestale di Maidopis e alla frazione turistica di Monte Cresia. Qui prendiamo verso sinistra la SP21 che procede verso nord, e dopo poco più di sette chilometri, ci porta a Burcei. Dal Municipio di Maracalagonis a quello di Burcei si percorrono 26.9 chilometri. Il comune chiamato BurceiIl comune chiamato Burcei (altezza metri 648 sul livello del mare, abitanti 2.646 al 31 dicembre 2021) è un piccolo comune collinare che si estende nella parte orientale della provincia, sui monti Sarrabus, situato in un territorio montuoso, ricco di boschi e di acqua. È molto adatto alla pastorizia, ma non mancano zone coltivate ad orti, chiamate Pronus, o a vitigni e leguminosi, ossia Is Bingias. È raggiungibile tramite la SS125 Orientale Sarda, che dista soli sette km dall’abitato. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, dato che si raggiungono i 906 metri di quota. Burcei si trova ai confini del Campidano di Cagliari con il Sarrabus, per cui da alcuni viene indicato come appartenente a questa seconda regione. Origine del nomeIl suo nome, secondo qualche studioso, deriverebbe da Ortu nella variante Urtu, con il suffisso Ei. Secondo la tradizione, invece, pare che esso possa derivare dalla parola Burrei, con il significato di Branco di buoi o di vacche, a sottolineare l’attitudine della popolazione alla pastorizia. Secondo il linguista Massimo Pittau, invece, si può prospettare che il nome derivi dal gentilizio latino Vulceius, nome di qualche proprietario romano che aveva interessi agricoli o pastorali nella zona. La sua economiaBurcei è un comune collinare, la cui economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia, cui si affianca un discreto sviluppo del turismo. Il settore primario è presente con la coltivazione di ortaggi, olivo, uva e altra frutta, soprattutto ciliegie per le quali si svolge a giugno una sagra che ne consente la degustazione. Presente anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da piccole imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva. Infine, se è vero che il prodotto agricolo d’eccellenza di Burcei sono le sue rosse ciliegie, non va però dimenticata la ricca tradizione artigiana che spazia dai coltelli, alle pelli conciate, alla cesteria. Burcei rappresenta una meta di notevole richiamo turistico, e si permette di allietare il palato con le specialità alimentari, quali i suoi dolci tipici, i biancheddos, oltre ai suoi ottimi formaggi caprini ed ovini, al buonissimo pane tipico in semola di grano duro, cotto nel forno a legna, ed agli squisiti salumi, prodotti in casa anche se in piccole quantità. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciNell’area esistono tracce di insediamenti preistorici, dato che la zona era frequentata in epoca nuragica come mostra la presenza, non molto lontano dall’abitato, di alcune rovine archeologiche. Fu abitata anche in epoca romana, sono state trovate monete risalenti all’epoca di Nerone. Durante il medioevo il suo territorio fà parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari, prima di cadere sotto Pisa nel 1258, quando appartiene ai conti di Malaspina. Passa quindi nel trecento sotto gli Aragones che introducono il sistema feudale, che sarebbe durato secoli e per i quale poche potenti famiglie si spartiscono la gestione della Sardegna fino alla metà dell’Ottocento. Nel periodo aragonese e spagnolo, nel 1325 viene infeudata a Berengario Carroz e, successivamente, alla famiglia dei Natter ed in seguito a quella dei Martin. Il primo nucleo abitato risale al seicento, e pare che la sua origine sia legata ad un gruppo di pastori barbaricini che, provenienti principalmente da Sinnai, Settimo San Pietro e Villasalto, possessori di un vicino salto, si sarebbero stabiliti nei pressi della sorgente Sa Mitza de su Salixi, presente fino a qualche decennio fa proprio nel cuore dell’abitato. Attratti dalla copiosità delle acque dai pascoli abbondanti e dalla salubrità dell’area, i pastori avrebbero impiantato i primi nuclei costruendo le prime abitazioni e conducendovi le proprie famiglie, fra il 1688 e il 1698. Dal 1653 tutto il territorio viene incorporata nella Baronia di San Michele, che fa capo al Marchesato di Quirra, e dunque comprende un vasto territorio tra Ogliastra, Sarrabus, Basso Campidano, sino alla Marmilla. Infine viene assegnata alla famiglia degli Osorio de la Cueva, che la tiene fino al 1839, quando avviene la cancellazione definitiva delle giuridiszioni feudali, e il territorio viene spartito tra il comune, i privati e lo Stato, assumendo lentamente la configurazione che vediamo oggi, arrivando in paese. Nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla nuova Provincia del Sud Sardegna. Personaggi nati a BurceiA Burcei è nato Beniamino Zuncheddu protagonista di uno dei più gravi errori giudiziari perché ingiustamente condannato all’ergastolo come autore della strage avvenuta l’8 gennaio 1991 nella campagna di Sinnai. A Burcei nasce nel 1964 Beniamino Zuncheddu, il pastore ingiustamente condannato all’ergastolo come autore della strage di Sinnai, l’omicidio di tre pastori avvenuta l’8 gennaio del 1991 a Cuili Is Coccus nella campagna di Sinnai. L’omicida è arrivato all’ovile dei Fadda a bordo di uno scooter Vespa, ed ha sparato prima a Gesuino di 56 anni, che si trovava nella strada di accesso, per poi risalire in direzione del recinto di bestiame e fare fuoco contro Giuseppe di 24, proprietari dell’ovile. Il loro dipendente Ignazio Pusceddu, di 55 anni, viene freddato mentre si trova all’interno di una baracca assieme al genero di Gesuino, Luigi Pinna di 29 anni, che viene ferito. La pista che imboccano gli investigatori è subito quella della faida tra famiglie di pastori, per i contrasti tra i Fadda e gli Zuncheddu, culminati anche nell’uccisione di alcuni capi di bestiame. Determinante per l’arresto e poi la condanna di Beniamino Zuncheddu è la testimonianza del sopravvissuto, Luigi Pinna, che inizialmente interrogato, sostiene di non aver riconosciuto l’aggressore che aveva la faccia coperta da una calza, salvo poi cambiare versione e accusare Zuncheddu, influenzato durante le indagini preliminari da Mario Uda, il dirigente di polizia che mostra al teste, prima che questi venga interrogato, una foto di Beniamino Zuncheddu, additandolo come il colpevole degli omicidi. Zuncheddu dichiara che non era sul posto ma non ha testimoni, viene condannato all’ergastolo, e trascorre gli ultimi trentadue anni nelle carceri sarde di Badu ’e Carros, Buoncammino e Uta, sotto stretta sorveglianza. Finché, nel 2021, l’avvocato Mauro Trogu convince la procura a riaprire il caso con un processo di revisione per esaminare nuove prove, ed il 26 gennaio 2024 la Corte d’Appello accoglie le riChieste del procuratore generale, e dichiara Beniamino Zuncheddu innocente per non aver commesso il fatto, cancellando, dopo 33 anni, la condanna all’ergastolo emessa nei suoi confronti. |
Le principali feste e sagre che si svolgono a BurceiA Burcei è attivo per le sue iniziative folkloristiche il Centro di cultura Arte e Tradizioni Popolari di Burcei, un’associazione fondata nel 1994, per opera di un gruppo di giovani del paese che, spinto dalla passione per le tradizioni, ha effettuato un’accurata ricerca sulla cultura burcerese. I suoi componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località della Sardegna, e nelle cui esibizioni è possibile ammirare il costume tradizionale del paese. Tra le feste e sagre che svolgono a Burcei, vanno segnalati il 17 gennaio la Festa di Sant’Antonio Abate, ed il 21 gennaio la Festa di San Sebastiano Martire, entrambe preceduta la sera della vigilia dall’accensione del falò commemorativo; a inizio maggio, da qualche anno si svolge la Sagra del Pane e Formaggio di Burcei, con dimostrazioni della preparazione del formaggio, degustazione di pane e formaggio, distribuzione zeppole, pranzo ma anche tornei di murra, gare poetiche in limba, musica dal vivo e tanti espositori; la seconda domenica di maggio, la Festa di Sant’Isidoro nella chiesa campestre a lui dedicata; la prima domenica di giugno, la Festa di Santa Barbara nella chiesa campestre a lei dedicata, con la processione e la sfilata nel costume tradizionale; a inizio di giugno, solitamente in concomitanza con la Festa di Santa Barbara, si svolge la Sagra della Ciliegia, che già da qualche anno è stata rinominata Cerexia Fest; a inizio agosto si svolge la Sagra della Carne di Capra, con degustazione dei mille prodotti tipici a base della carne di questo caprino; l’8 settembre, si celebra la Festa in onore della Madonna di Monserrat, che è la festa patronale di Burcei. La Sagra della CiliegiaMolto rinomate sono le grandi e gustose ciliegie di Burcei, ogni anno protagoniste della Sagra della ciliegia, che già da qualche anno è stata rinominata Cerexia Fest. La sagra si tiene ad inizio di giugno, la data non è fissa, e normalmente la si conviene in base a differenti circostanze, tra le quali si deve certamente ricordare la maturità del frutto e le condizioni climatiche. Quando è possibile si tenta di far coincidere la sagra con la festa di Santa Barbara. Le ciliegie di Burcei, oltre ad essere assolutamente prelibate, dolci e dissetanti, appaiono, rispetto a quelle della Sardegna tutta, decisamente più grandi e invitanti. Vengono offerte il giorno della festa, ai visitatori. La via principale del paese è infatti costellata di piccole bancarelle, che non solo promuovono la ormai notissima ciliegia, ma tanti altri prodotti tipici della zona, come funghi, dolci e cibi tradizionali. Si avrà inoltre la possibilità di conoscere le tecniche dell’artigianato tipico della zona. La raccolta delle ciliegie in passato avveniva manualmente e con l’aiuto dei tipici carretti, trainati una volta carichi di frutti profumati, o a mano, o tramite cavalli e muli. Normalmente la raccolta coinvolgeva non solamente tutte le famiglie del paese, ma anche gli appartenenti ai paesi limitrofi che collaboravano alla raccolta e partecipavano infine alla festa che sarebbe seguita alle giornate di lavoro. Una sorta di festa di ringraziamento che, un pò come oggi fa la sagra, richiamava grandi folle da tutti i centri abitati vicini. La Sagra della Carne di CapraUn’altra festività che veste di luci e colori il paese, è la Sagra de Sa Pezza de Craba, ossia la Sagra della Carne di Capra, con degustazioni di piatti tipici a base della prelibata carne di capra. La sagra si svolge nella prima settimana di agosto, periodo in cui questa tipologia di carne assume un sapore più intenso e gustoso. Sarà quindi molto allettante in questo periodo girovagare per le strade e le piazze del villaggio, gustando carne di capra, accompagnata da altri tipici prodotti del territorio, come formaggi, salumi e vino. Da una ventina di anni nel comune di Burcei si svolge annualmente questa sagra, che richiama numerosi visitatori da ogni parte dell’isola. Dalla mattina sino alla tarda serata è possibile vivere il clima di festa con i burceresi, tra gazebo espositivi dei prodotti enogastronomici e dell’artigianato locale, balli e canti di piazza o visite guidate nei dintorni del paese, ricco di siti archeologici e di siti Nuraghi. Visita del centro di BurceiL’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, è situato sul pendio di una collina, sul versante orientale del monte di Serpeddì. Arriviamo a Burcei da sud con la SP21 che, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nel paese, entrando nell’abitato assume il nome di via Roma. La Palestra ComunalePassato il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato, seguiamo la via Roma verso nord, in direzione del centro dell’abitato. Percorsi settecento metri, svoltiamo tutto a destra e prendiamo la via Don Luigi Sturzo, la seguiamo per duecento metri poi svoltiamo a sinistra nella via Don Giovanni Bosco, lungo la quale, dopo una trentina di metri, si vede alla sinistra della strada l’ingresso della Palestra Comunale di Burcei. La Palestra Comunale è dotata di tribune in grado di ospitare 200 spettatori, ed in essa si possono praticare, come discipline, calcetto ossia calcio a cinque, pallacanestro e mini basket, ed inoltre lotta, judo, e karate. Tra la via Roma e la via Emilio Lussu si trova il piccolo parco Emilio LussuDa dove avevamo visto partire alla destra la via Don Luigi Sturzo, proseguiamo con la via Roma verso nord, in direzione del centro dell’abitato. Seguiamo la via Roma per altri circa trecentocinquanta metri ed arriviamo a vedere, subito dopo aver trovato a destra il civico numero 135, partire a sinistra la via Emilio Lussu. Proprio lungo la via Emilio Lussu, alla sua sinistra ancora ad angolo con la via Roma, si trova il Piccolo Parco Emilio Lussu, all’interno del quale è presente il monumento dedicato all’importante scrittore di Armungia, che è stato un militare e politico italiano, eletto più volte al Parlamento e due volte ministro, ed inoltre fondatore del Partito Sardo d’Azione e del movimento Giustizia e Libertà. Il Cimitero Comunale di BurceiProseguiamo lungo la via Emilo Lussu e, dopo una settantina di metri, prendiamo a destra la via del Tramonto, lungo la quale, dopo una sessantina di metri, alla sinistra della strada si trova l’ingresso principale del Cimitero Comunale di Burcei. L’impianto del Cimitero risalente al 1897, è di pianta rettangolare avente dimensioni circa quaranta per quarantacinque metri, simile alle architetture sarde del periodo, e presenta un unico ingresso sulla strada. L’edificio di ingresso, ad un solo piano fuori terra, è tripartito con il corpo centrale leggermente avanzato. La parte centrale con funzione di vestibolo, presenta un’apertura ad arco con cancello in ferro, nelle due parti laterali trovano collocazione ambienti adibiti a diverse funzioni cimiteriali. La facciata è caratterizzata da due nicchie lunettate, da semplici fasce marcapiano, e da un cornicione con sovrastante un timpano, recante l’insegna PAX, finemente modanati. La muratura è in pietra e la copertura è a volta. L’esterno è intonacato e tinteggiato. Lungo la via Roma raggiungiamo la Biblioteca ComunalePassato il parchetto Emilio Lussu, proseguiamo ancora con la via Roma verso nord per altri duecento metri e vediamo partire sulla sinistra la via del Municipio, lungo la quale dopo una trentina di metri, alla destra al civico numero 6, si trova l’edificio che ospita la Biblioteca Comunale di Burcei, il cui scopo è di contribuire, in maniera capillare e continuativa, alla crescita culturale della popolazione del paese, rispondendo alle esigenze di accesso all’informazione e alla conoscenza. il Monumento ai Caduti nella Prima Guerra MondialeEvitata la deviazione nella via del Municipio, proseguiamo ancora con la via Roma verso nord per altri duecentoquaranta metri ed arriviamo a vedere, sulla destra, uno slargo chiamato piazza Is Griffonis, passato il quale parte sulla destra la via Trento. All’interno di questo slargo tra la via Roma e la via Trento, all’inizio della via Trento al civico numero 3 è presente il Monumento ai Caduti di Burcei nella Prima Guerra Mondiale, eretto dalla sezione di Burcei dell’Associazione Nazionale Combattenti e reduci nel 1976, con il contributo della popolazione del paese per mettere in rilievo il sacrificio dei soldati nei periodi trascorsi al fronte. Nella piazza della Repubblica l’edificio che ospitava il Monte GranaticoPassata la piazza Is Giffonis, proseguiamo verso nord lungo la via Roma che, dopo un’ottantina di metri, termina nella piazza della Repubblica, nella quale alla sinistra, al civico numero 3, si trova l’edificio che ospitava il Monte Granatico, ossia la banca del grano di Burcei. L’edificio è un palazzetto dei primi anni del novecento, simile alle architetture sarde del periodo, e si sviluppa su due piani nell’avancorpo centrale avente un’altezza di circa otto metri, e su di un solo piano nelle due ali laterali con un’altezza circa di quattro metri e mezzo. Il prospetto dell’avancorpo presenta il piano inferiore scandito da tre arcatelle a tutto sesto impostate su robusti semipilastri, mentre al piano superiore vi sono tre finestre in asse con le arcate sottostanti sormontate da mostre in cemento. Orizzontalmente è diviso da marcapiani modanati e squadrati, un robusto cornicione aggettante corona il prospetto. Le due ali laterali sono simmetriche e presentano due aperture squadrate per parte. La struttura portante è in muratura in pietrame e archi a sesto ribassato. La copertura è a falda unica con manto di tegole in laterizio. L’esterno è intonacato e gli infissi sono in legno. La chiesa parrocchiale di Nostra Signora di MonserratDalla piazza della Repubblica prendiamo a destra la salita Santa Maria, seguendo la quale a piedi, dopo una cinquantina di metri, si vede alla sinistra della strada la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrat, che è la parrocchiale di Burcei e deriva il suo nome dall’omonima località catalana dove si trova una statua della patrona che è la Madonna Nera, il cui culto è stato introdotto in Sardegna nel corso della colonizzazione spagnola. Ad essa si può arrivare anche se, dalla piazza Is Giffonis, prendiamo la via Trento, la seguiamo per una trentina di metri, poi prendiamo a sinistra la via Guglielmo Marconi, che, in un’altra trentina di metri, ci porta nella piazza sulla quale, sulla sinistra, si affaccia la chiesa parrocchiale. Progettata nel 1886 dall’architetto Gaetano Cima ed ultimata probabilmente nel 1895 o nel 1902, è caratterizzata da un prospetto in stile neoclassico timpanato e spartito da colonne, con un alto campanile, e presenta analogie con la chiesa parrocchiale di Guasila dedicata alla Beata Vergine Assunta, progettata anch’essa da Gaetano Cima. La facciata è scandita orizzontalmente in due ordine da una modanata cornice marcapiano. Presenta un aggettante parte centrale timpanata, scandita verticalmente da quattro lesene che inquadrano centralmente un lunettato portale. Sulla sinistra si innalza il campanile a pianta quadrata la cui massiccia struttura basale e mediana è alleggerita da due oculi. La parte superiore presenta invece la cella campanaria e culmina con un lanternino posto su un’area delimitata da una balaustra. L’interno della chiesa, a croce greca, presenta una struttura a pianta ottagonale caratterizzata da una serie di cappelle laterali, con al di sopra un’ampia cupola decorata da affreschi. A Burcei ogni anno, l’8 settembre, si celebra la Festa in onore della Madonna di Monserrat, che è la Festa patronale di Burcei. Viene celebrata con una Festa con cerimonie religiose e diverse manifestazioni civili che abbracciano l’arco di due settimane, e con un’escursione che tocca alcuni dei luoghi simbolo del territorio di Burcei, come il Nuraghe Sa Domu de S’Orcu e la Foresta dei Sette Fratelli. Il Campo Sportivo Polivalente della Scuola PrimariaPartendo dalla piazza della Repubblica, poco dopo la salita Santa Maria prendiamo a destra la via del Progresso e, percorsa una settantina di metri, alla sinistra della strada al civico numero 3, si trova l’ingresso dell’edificio che ospita la Scuola Elementare e dell’Infanzia, il quale fa parte dell’Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni di Maracalagonis. All’interno di questo complesso scolastico, sul retro dell’edificio che ospita le scuole, si trova il Campo Sportivo Polivalente, senza tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline attività ginnico motorie, tennis, ed altro. Il Municipio di BurceiProseguendo lungo la via del Progresso per un’altra sessantina di metri, alla sinistra della strada al civico numero 7, si trova l’ingresso dell’edificio che ospita il Municipio di Burcei. Ci si poteva arrivare anche proseguendo lungo la via Guglielmo Marconi dopo la piazza sulla quale, sulla sinistra, si affaccia la chiesa parrocchiale, percorsa una sessantina di metri prendiamo a sinistra la via Enrico Fermi, che, dopo un’altra sessantina di metri, sbocca sulla via del Progresso, di fronte all’ingresso dell’edificio nel quale sono ospitati la sede del Municipio e gli uffici che forniscono i loro servizi agli abitanti del paese. Si tratta degli uffici del Settore Amministrativo, che comprende la Segreteria e protocollo; del Settore Finanziario e Tributi; del Settore Politiche Sociali; e del Settore Tecnico. Il Parco Comunale di BurceiAll’interno del centro abitato, tutto intorno e ad ovest del Municipio, si sviluppa il Parco Comunale di Burcei intestato a Gianpaolo Marcia, per il quale nel 2016 sono stati stanziati dall’amministrazione Comunale i fondi con i quali sono stati realizzati i giochi per i bambini, sono state installare nuove panchine, ed è stato potenziato il verde. Il parco ospiterà anche un piccolo Centro Fitness per i disabili, struttura che dovrebbe favorire l’attività motoria all’aperto, e si provvederà anche alla riqualificazione del campo di bocce. Il Campo da Calcetto ComunaleAll’interno del Parco Comunale è presente il Campo da Calcetto Comunale, con fondo in erba sintetica, senza tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come disciplina il calcetto, ossia calcio a cinque. Alcuni dei più bei murales presenti a BurceiLungo la via Roma, dal piccolo parco Emilio Lussu proseguiamo verso nord per centocinquanta metri e prendiamo a sinistra la via Ludovico Ariosto ed, alla destra al civico numero 2, si vede il murale intitolato Paesaggio ideale con figure, realizzato dall’artista Antonello Serra di Cagliari. Proseguendo verso nord con la via Roma, dopo poco più di duecentottanta metri arriviamo al Monumento ai Caduti, dove prendiamo a destra la via Trento lungo la quale, all’inizio della strada alla destra al civico numero 4a, si vede il murale Figure maschili e femminili, realizzato dall’artista Luciano Lixi di Serramanna. Ora, invece di riprandere verso sud la via Roma, prendiamo leggermente a destra rispetto a questa la via rettorale, che si dirige verso sud ovest. Percorsi appena una cinquantina di metri, alla destra della strada, al civico numero 26 si vede il murale che rappresenta un Paesaggio con architetture, figura femminile, figura maschile a cavallo, realizzato dall’artista Archimede Scarpa di San Sperate. Percorsa un’ottantina di metri, la via rettorale incrocia la via del Municipio che presa verso sinistra verso sud est, in una cinquantina di metri, porta alla Biblioteca Comunale. Subito all’inizio della via del Municipioverso sud est, alla sua sinistra al civico numero 10, si vede il murale che rappresenta una Cinepresa, paesaggio con architetture, mause, tavolozza, passato il quale si vede l’altro murale che rappresenta un Paesaggio con architetture, figura maschile, figure femminili, realizzato dagli artisti Franceso ed Eusebio Monni, nati a Burcei. Tornati sulla via rettorale, la seguiamo verso sud ovest per un centinaio di metri, finché questa strada ternina sulla via 4 Novembre ed all’incrocio tra queste due strade, al civico numero 49 della via rettorale, si vede il murale che rappresenta Figure maschili e femminili, animali, subito più avanti del quale il murale Figure maschili, animali, entrambi realizzati dagli artisti Antonio Milleddu di Cagliari ed Odilla Caradonna nata a Leini. Dalla via rettorale, torniamo alla via del Municipio e la prendiamo verso nord ovest. La seguiamo per quasi duecentoquaranta metri fino ad arrivare dove, al civico numero 77, alla sinistra della strada, si vede il murale che rappresenta un Paesaggio con architetture ed oggetti, realizzato dall’artista Fernando Marrocu di San Gavino Monreale. Passato il civico numero 77, proseguiamo lungo la via del Municipio che, dopo una ventina di metri, sbocca sulla via Giuseppe Mannu, la prendiamo verso sinistra e, dopo centotrenta metri, alla sinistra della strada al civico numero 77, si vede il murale intitolato Eleonora d’Arborea presenta la Carta de Logu, figura femminile e figure maschili, realizzato dall’artista Aldo Paderi di Sanluri. I dintorni di BurceiVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Burcei, sono stati portati alla luce i resti del Protonuraghe de su Gattu; del Nuraghe semplice su Nuraxi; ed anche dei Nuraghi Bruncu Bentosu, Domu de S’Orcu, S’Arcilloni, Sa Serra, tutti di tipologia indefinita. Burcei si trova nel cuore del parco regionale dei Sette Fratelli, e rappresenta una meta di notevole richiamo turistico, grazie all’aria salubre, al paesaggio lussureggiante, alle sorgenti di acqua purissima. Il Campo Sportivo Comunale di BurceiDal centro di Burcei prendiamo, verso ovest, una traversa della via Roma, che è la via Ludovico Ariosto, la seguiamo per centocinquanta metri, poi questa strada Continua sulla via Monte Serpeddì, dopo altri centocinquanta metri arriviamo a un bivio, dove prendiamo un poco verso sinistra la via Is Passus che porta in località Is Passus. Dopo ottocentocinquanta metri, vediamo, alla destra della strada, l’ingresso del Campo Sportivo Comunale di Burcei, dove si trova un Campo da Calcio con fondo in erba, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. Nel Campo da Calcio gioca le sue partite interne la principale squadra di calcio del paese, ossia la squadra della Polisportiva Burcerese, che milita in Seconda Categoria nel girone A di Sardegna. La chiesa campestre di Santa BarbaraUsciamo da Burcei verso sud con la via Roma che, uscita dall’abitato, diventa la SP21 che si dirige verso il Complesso Forestale dei Sette Fratelli. A duecentocinquanta metri dal cartello segnaletico che indica l’uscita dall’abitato, troviamo a sinistra una strada bianca tra la quale e la strada provinciale è presente il monumento a Santa Barbara. Poche decine di metri più avanti un’altra deviazione sulla destra porta, seguendo le indicazioni, al Parco di Santa Barbara, all’interno del quale si trova la chiesa campestre di Santa Barbara. Si tratta di una chiesa campestre abbastanza moderna, dato che è stata costruita nel 1926, dedicata alla Santa alla quale la popolazione di Burcei è molto devota. recentemente la facciata della chiesa, che era molto colorata, è stata interamente ridipinta in colore bianco, per darle la solennità che merita. Anche l’interno della chiesa, ad aula unica, è molto semplice. La prima domenica di giugno a Burcei si celebra la Festa di Santa Barbara. I festeggiamenti iniziano già il sabato con la vestizione della Santa, il cui simulacro è conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria, e la processione dei fedeli accompagnati dalla banda musicale, per proseguire nella giornata di domenica con la processione campestre intorno alla chiesa campestre di Santa Barbara. I festeggiamenti prevedono anche sfilate di costumi tradizionali provienenti da svariati centri della Sardegna, ed inoltre giochi, musica e l’attesissimo spettacolo pirotecnico. Sempre la prima domenica di giugno, nei giorni subito prima e dopo, in concomitanza con al Festa di Santa Barbara si svolge anche la Sagra della ciliegia, e quindi, tra un’attività e l’altra, è possibile rifocillarsi con tante golose ciliegie presso gli stand allestiti lungo le strade del paese. Il passo di Arcu ’e TriduProseguendo verso sud, dopo poco meno di sei chilometri la SP21 sbocca sulla SS125 Orientale Sarda presso il Passo di Arcu ’e Tidu, di 426 metri, dove inizia la discesa della Strada Statale verso Cagliari lungo la valle del rio Longu, incassata tra le propaggini della punta Serpeddì, a destra, e la Foresta demaniale dei Sette Fratelli a sinistra. Ai lati, i rilievi boscosi che fin dall’ottocento accolgono gruppi di case di vacanze dei cagliaritani, e quindi più avanti le zone coltivate a vite e la pianura. All’altezza del passo di Arcu ’e Tridu, alla destra della SS125 Orientale Sarda, si trova la piccola Cappella di Arcu ’e Tridu, una piccola Cappella votiva dedicata alla Madonna. La gola dei rio CannasArrivati con la SP21 al passo, prendiamo la SS125 Orientale Sarda verso sinistra, ossia verso est, in direzione di San Priamo. A sud dell’abitato si percorre la strada statale in uno dei tratti più belli, dove costeggia il rio Campuomu. Dopo qualche chilometro, il torrente sottostante cambia nome in rio Cannas, e la nostra strada comincia a salire, sempre più circondata di vegetazione, con ampie curve che aprono viste bellissime su questa parte di gola più aperta del primo tratto e caratterizzata da fittissimi boschi. Qui è possibile ammirare la Gola del rio Cannas, con il suo suggestivo ambiente naturale ed il fiume limpido, fra fitti oleandri. Dopo un lungo percorso tra le montagne del Sarrabus il rio Cannas affluisce nel rio Ollastu ed entrambi i fiumi perdono il loro nome originale e diventano così il rio Picocca che prosegue verso la costa. La frazione Cantoniera CannasLa gola del rio Cannas e del rio Picocca è un territorio di ripide ed inaccessibili pareti granitiche scavate dall’acqua nel tempo, sul cui fondo fra fitti oleandri scorre il torrente dalle acque limpidissime. Proseguiamo verso est lungo la SS125 Orientale Sarda, dopo aver percorso circa sette chilometri e mezzo dal passo di Arcu ’e Tidu, arrivati al chilometro 37 della strada statale, troviamo, alla sinistra della strada, la frazione Cantoniera Cannas (altezza metri 224, distanza 14.9 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), che è l’unica frazione dela comune di Burcei. All’interno di questa frazione sono presenti i pochi resti della casa Cantoniera dell’Ovile Cannas, una cantoniera dell’ANAS che si trova, però, in uno stato di completo abbandono. La via dell’Argento che porta alla ex miniera di argento di TacconisPercorsi altri sette chilometri verso est lungo la SS125 Orientale Sarda, seguendo le indicazioni per l’Hotel Sant’Angelo, prendiamo la deviazione sulla sinistra che viene indicata come la via dell’Argento che in passato permetteva di raggiungere le importanti miniere d’argento ubicate nei suggestivi massicci montuosi siti nel territorio Comunale di Burcei. Le miniere d’argento che sorgono lungo il rio Ollastu occupano la parte occidentale del complesso costituito da filoni stratificati che, dai versanti orientali di Monte Tronu e di Punta Serpeddì, si allunga in direzione nord est fino a San Vito e Villaputzu. Esse sono legate al nome dell’ingegnere francese Leon Goüin, personaggio molto attivo in quegli anni anche in altre zone della Sardegna, che le scoprì, le valorizzò e per primo le sfruttò. Addentrandosi lungo il corso del torrente individuò per primi i giacimenti di galena argentifera. La via dell’Argento si sviluppa lungo le valli scavate dai corsi d’acqua che attraversano le montagne del sud est della Sardegna, e collega tra loro le otto miniere d’argento che a partire dal 1700 sono diventate la fonte principale dell’economia di Villasalto, Burcei, San Vito e Sinnai. Si tratta di una strada nata dall’esigenza di garantire il percorso ai minatori per il raggiungimento dei luoghi di lavoro, e soprattutto è stata la base per sostenere i binari per il trasporto dei materiali dai siti minerari ai siti di raccolta. Attualmente, scomparsi i binari, i sentieri e le strade sono utilizzate dai pastori che hanno ripreso le attività che per millenni hanno interessato in modo esclusivo le popolazioni locali. Nei periodi forte pioggia l’escursione completa è difficile, se non impossibile, giacché la sterrata, che diventa poi un sentiero, guada per ben tre volte il torrente. Da dove abbiamo imboccato la strada, passato l’Hotel, percorsi sette chilometri, si trovano alla sinistra della sterrata i resti delle strutture della piccola Ex miniera d’argento di S’Arcilloni che sono letteralmente incastonati alla fine di una piccola valle formata da un torrentello che confluisce nel rio Brabaisu. La miniera è facilmente individuabile per la sua posizione poco ritirata rispetto alla sterrata, si può lasciare la macchina prima del ponte che attraversa rio Brabaisu, e proseguire a piedi lungo la sterrata. alla fine del tornante, prima di raggiungere il cuile S’Arcilloni, si imbocca sulla sinistra un sentiero che scende per pochi metri verso i ruderi della miniera. Gli impianti della miniera erano tutti concentrati sulla sponda sinistra del rio Brabaisu, mentre alla destra si trovavano alcuni edifici che dovevano servire presumibilmente da abitazione per gli operai. Tra le altre miniera che si trovano lungo questa sterrata, va citata, quattro chilometri e mezzo più avanti, la Ex miniera di fluorite di Arcu Mannu una miniera di fluorite coltivata dalla SARRAMIN negli anni cinquanta del novecento, tra i resti della quale si trovano delle discariche, qualche imbocco di galleria e quel che resta di una teleferica presso il Cuile Malloru. Percorso poco più di un altro chilometro, la sterrata termina di fronte ai resti della Ex miniera di argento di Tacconis dove in passato si estraevano fluorite e galena. Tale sito minerario è riconoscibile dalla presenza di una grande discarica che si getta sul sottostante rio Ollastu, dove la valle sembra aprirsi e la vegetazione si fa più bassa e rada. Le prime esplorazioni in questa area mineraria risalono al 1883, ma come per le altre miniere del rio Ollastu, è Leon Gouin ad acquisirne i diritti di sfruttamento. Inizia lo sfruttamento del giacimento con la apertura di cinque livelli di gallerie, in 90 metri di dislivello, ossia la Galleria Agus, Agnese, Giulia, Alessandrina ed il livello 20. Si insedia, inoltre, un piccolo villaggio di minatori, e viene costruita una piccola laveria che tratta anche i minerali della vicina miniera di Nicola Secci. Nel 1897 la miniera passa alla Società di rio Ollastu, che opera in quest'area fino al 1913, anno della revoca In questa miniera dal 1936 lavora anche la Società Pernis-d’Aquila, alla ricerca della galena argentifera che si manifesta però povera in argento. Negli anni quaranta del novecento i permessi di ricerca passano ad altre società, e dal 1957 vengono effettuate delle ricerche per fluorite nell’area, con risultati però deludenti. Più a nord ovest, un sentiero porta alla Ex miniera di galena argentifera di Nicola Secci articolata in almeno cinque gallerie più un ribasso al livello del rio Ollastu. La miniera cessa l’attività nel 1903, ed in seguito svariate società cercano di riprendere l’attività estrattiva finche l’ultima di queste, la Rimisa, chiude definitivamente la storia di questa miniera nel 1957. Ed, un poco più ad ovest, si trovano i resti della Ex miniera di galena argentifera di Pisigoni che ha sfruttato permessi di ricerca per piombo, rame, ferro, zinco, argento ed antimonio. Altre miniere si trovano, sempre lungo il rio Ollastu, più ad ovest, e tra esse citiamo la ex miniera di galena argentifera di Serra d’Ilixi e la Ex miniera d’argento di Tuviois. La chiesa campestre di Sant’Isidoro AgricoltoreDal centro di Burcei, dove termina la via Roma in piazza della Repubblica dalla quale parte sulla destra la via del Progresso che porta al Municipio, prendiamo la prosecuzione della via Roma verso nord, che è la via delle Ciliegie. Percorso circa un chilometro lungo questa strada, evitiamo la continuazione verso destra su una strettoia, e proseguiamo, invece, lungo la strada che continua a sinistra, la seguiamo per ancora settecento metri, poi svoltiamo a sinistra e poi quasi subito proseguiamo verso destra, dopo duecentocinquanta metri prendiamo la deviazione verso destra che, in circa duecento metri, ci porta di fronte alla chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore, che è situata nelle campagne di Burcei, esattamente nella valle delle ciliegie. Anche questa chiesa, che era molto colorata, è stata ricostruita ed interamente ridipinta in colore bianco, per darle la solennità che merita. Molti cittadini hanno anche partecipato negli anni alla ricostruzione della chiesetta. Nella piccola chiesa campestre a lui dedicata, da qualche anno, la seconda domenica di maggio si celebra la Festa di Sant’Isidoro, il Santo patrono degli agricoltori. In occasione di questa festa qualche anno fà, nel 2016, è stata portata in processione una nuova statua alla chiesetta campestre dedicata al Santo, dove è stato benedetto anche il nuovo crocifisso. La statua e il crocifisso sono stati acquistati col contributo della popolazione del paese. I resti del Nuraghe Domu de S’OrcuDal centro di Burcei, dove termina la via Roma in piazza della Repubblica dalla quale parte sulla destra la via del Progresso che porta al Municipio, prendiamo la prosecuzione della via Roma verso nord, che è la via delle Ciliegie. Percorso circa un chilometro lungo questa strada, evitiamo la continuazione verso destra su una strettoia, e proseguiamo, invece, lungo la strada che continua a sinistra, la seguiamo per ancora due chilometri e quattrocento metri, fino a che vediamo, sopra un’altura alla destra della strada, i pochi resti del Nuraghe Domu de S’Orcu. Si tratta di un Nuraghe che sorge a 606 metri di altezza, da alcuni considerato probabilmente un monotorre, anche se la sua struttura è indefinita. La foresta demaniale del rio BrabaisuLa strada che ha portato al Nuraghe Domu de S’Orcu prosegue, e verso nord si sviluppano altre zone di grande importanza naturalistica, soprattutto il Monte Idda alto 740 metri, che sovrasta la selvaggia valle del rio Brabaisu, dove vegeta l’omonima foresta demaniale. L’ampia Foresta demaniale del rio Brabaisu si trova sulle pendici settentrionali del monte Idda, nella valle del rio Brabaisu, affluente del rio Ollastu, ed è facilmente raggiungibile con la strada che è partita dal paese. Si tratta di una foresta di lecci, olivastri, filliree, ginepri, corbezzoli, lentischi sul monte, e di ontani, salici, oleandri lungo il corso del fiume Brabaisu, Ollastu, su Perdosu, Cannas Picocca, dove vivono anche numerose specie animali. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, concluderemo la visita della costiera del Campidano di Cagliari. Visiteremo dapprima il paese chiamato Villasimius con la sua costiera, una delle località turistiche più famose della Sardegna apprezzata soprattutto per i colori e la profondità del bellissimo mare e per la bellezza dei suoi oltre Trentacinque chilometri di spiagge. Vedremo, inoltre, il Capo Carbonara, con l’isola dei Cavoli e l’isola Serpentara. |