Ortueri, il paese più ad ovest in Provincia di Nuoro, che visiteremo con il suo centro abitato ed i suoi bei dintorni
In questa tappa del nostro viaggio, da Sorgono ci recheremo verso ovest, effettuando una deviazione che ci porterà a visitare Ortueri il paese più ad ovest del Mandrolisai in Provincia di Nuoro, con il suo centro abitato ed i suoi bei dintorni. La regione storica del MandrolisaiA sud ovest della Barbagia di Ollolai si sviluppa la regione del Mandrolisai o della Barbagia del Mandrolisai, una regione storica dalla Sardegna centrale che costituisce il cuore pulsante della Sardegna. In periodo giudicale era una Curatoria del Giudicato d’Arborea. Ne fanno parte il comune di Samugheo nella Provincia di Oristano, ed i comunii di Atzara, Desulo, Sorgono ed Ortueri nella Provincia di Nuoro. Il territorio del Mandrolisai è caratterizzato dall’alternanza di altopiani con profonde vallate adatte al pascolo, con boschi di sughere e castagno. In questa regione si trovano le più alte cime montuose delle Barbagie e al confine con l’Ogliastra, precisamente tra Desulo e Arzana, si trova Punta la Marmora, la vetta più elevata del Gennargentu e dell’Isola. L’agricoltura gravita soprattutto intorno ai vitigni, in particolare il Bovale sardo, ma non mancano il Cannonau e il Monica. Del Mandrolisai abbiamo già visto in precedenza Samugheo, quando abbiamo visitato la Provincia di Oristano, e vedremo in questa tappa Desulo, mentre in prossime tappe vedremo tutte le altre principali città. In viaggio verso OrtueriUsciamo da Sorgono su corso 4 Novembre verso sud ovest con la SS128, dopo poco più di due chilometri e mezzo svoltiamo a destra ed imbocchiamo la SS388 del Tirso e del Mandrolisai, che si muove verso ovest, e che, in dodici chilometri, ci porta ad Ortueri. Dal Municipio di Sorgono a quello di Ortueri abbiamo percorso 15,2 chilometri. Il comune chiamato OrtueriIl comune chiamato Ortueri (altezza metri 585 sul livello del mare, abitanti 1.044 al 31 dicembre 2021) è situata nella parte centro occidentale della Provincia di Nuoro, al confine con quella di Oristano, sui monti del Mandrolisai, circondata da vigneti e fitte foreste di lecci e sughereti. Il paese chiamato è facilmente raggiungibile mediante la SS388 del Tirso e del Mandrolisai del Tirso e del Mandrolisai, il cui tracciato ne attraversa tutto il territorio Comunale. Il territorio Comunale, ricco di sorgenti, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 310 a un massimo di 751 metri sul livello del mare. Ad Ortueri la produzione e la lavorazione del sughero si sono, nel tempo, affiancate alla tradizionale economia agropastorale. Origine del nomeIl nome del paese è attestato fino a partire dal 1341, attraverso le forme Ortuesi ed anche Ortueri, . Si tratta di una denominazione di origini prelatine, di probabile derivazione protosarda. La sua economiaLa sua economia si basa prevalentemente sulle tradizionali attività agricole e zootecniche. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, vite, ulivi e frutteti, e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria, sviluppatasi di recente, si sviluppa nei comparti alimentare, metallurgico ed edile. L’artigianato locale è caratterizzato dai lavori dei fabbri, dei falegnami e dei laboratori per la tessitura della lana, soprattutto dai manufatti in sughero, prestigiosi per l’originalità e l’abilità degli artigiani, e per la tessitura dell’orbace, che viene usato nella confezione degli abiti tradizionali sardi. Importante anche la produzione del suo vino. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Sebbene non rappresenti una delle mete di maggiore affluenza turistica, le bellezze naturali che la caratterizzano, l’estrema vicinanza a luoghi di particolare interesse naturalistico ed archeologico, offrono a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli e rilassanti escursioni nei dintorni. Brevi cenni storiciIl territorio nel quale sorge Ortueri è stato abitato abitato fino dalla preistoria. Il borgo antico sorge sui resti di una colonia romana in un luogo chiamato Pedra litterada, ossia pietra con iscrizione, nel quale è stata rinvenuta una epigrafe funeraria scritta in latino, risalente al III o quarto secolo dopo Cristo, e qui, fino al 1932, era presente anche una grande necropoli romana della quale non rimangono che pochi resti. Sono interessanti anche i siti archeologici di epoca romana presenti nella piana di Prani e laccos, con sarcofagi che portano iscrizioni dedicate agli dei Mani, ossia alle anime dei defunti. Il borgo, nato nel Medioevo, nell’undicesimo secolo, è stato inserito nel Giudicato di Arborea, aggregata alla curatoria del Mandrolisai. Diversi anni più tardi, nel 1716, passa sotto il governo del nobile Valentino da Tempio, conte di San Martino, il quale riceve dagli Austriaci la signoria che conserva fino al 1839, anno dell’abolizione del regime feudale. Nel periodo repubblicano, del comune di Ortueri nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Le principali feste e sagre che si svolgono a OrtueriA Ortueri sono attivi il Gruppo Folk di Ortueri e tre cori polifonici, due maschili, il Coro di Santu Nigola e Coro d’Ortueri, ed un Coro Femminile di Ortueri, ed, in occasione delle feste e delle sagre che vi si svolgono, è possibile ammirare lo splendido costume tradizionale di Ortueri. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Ortueri e che sono in grado di richiamare visitatori dai dintorni si segnalano, il 16 e 17 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abare; le festività del Carnevale; la prima domenica di maggio la Festa di Sant’Isidoro; la terza domenica di maggio la Festa di San Nicola di Bari, accompagnata dalla tradizionale sfilata di carri trainati dai buoi l’8 settembre la Festa di Santa Maria; la terza domenica di settembre la Festa della Madonna Addolorata; il 6 dicembre si celebra a Festa di San Nicola, che è il Santo patrono del paese. La Festa di Sant’Antonio AbateAnche a ortueri, come in gran parte della Sardegna, il 17 gennaio si celebra la Festa di Sant’Antonio Abate. Diversi giorni prima i giovani vanno di casa in casa per chiedere la legna per preparare i falò, uno per ogni rione da accendere il 16 gennaio, ed inoltre vengono stati preparati i Paniscedos, dolci tradizionali di uva passa, noci, sapa e mandorle. Dalla sera precedente si preparano Is Tuveras, ossia i grandi fuochi intorno ai quali tredici uomini di nome Antonio devono compiere terdici giri, chiamati in lingua sarda Is Inghirios, recitando delle preghiere. Quando finiscono i giri intorno ai falò, sbucano all’improvviso dal buio Is Sonaggiaos, le maschere tradizionale di Ortueri, ed ha inizio così la loro esibizione fatta di salti sulle fiamme e acrobazie per esaltare la forza fisica e il coraggio. Il Carnevale di Ortueri con Is Sonaggiaos e S’UrtzuA Ortueri sono significative le festività del Carnevale, che ha riscoperto le sue maschere dopoanni di oblio, dopo tanti anni di ricerche, grazie, soprattutto, alla poesia scritta nel 1767 dal giovane poeta gesuita Bonaventura lincheri. Le maschere tipiche de Is Sonaggiaos prendono il nome dai campanacci che portano appesi al collo, camminano in gruppo come un gregge, avanzando nelle strade del paese a passo cadenzato e agitando i campanacci, ed accanto si trova la maschera de S’Urtzu ricoperto di pelli scure, che fa la parte della bestia, aggredendo Is Sonaggiaos ed arrampicandosi su case ed alberi. La Festa della Madonna AddolorataMolto sentita a Ortueri è la Festa della Madonna Addolorata, che dura tre giorni e si conclude la terza domenica di settembre, con la sfilata dei cavalli, la processione con il simulacro della Madonna, i riti sacri e le manifestazioni civili. Visita del centro di OrtueriEntriamo nell’abitato da sud est con la SS388 del Tirso e del Mandrolisai, che assume il nome di corso Umberto. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, nel quale sono presenti tredici quartieri, si estende a ridosso della collina di Sa Serra, ed il suo piccolo centro storico. Conserva i segni delle vecchie abitazioni contadine, che si presentano arroccate e affiancate l’una all’altra. Il campetto polivalentePercorsi duecentocinquanta metri dal cartello indicatore dell’abitato di Ortueri, troviamo alla destra della strada il Campetto polivalente che è costituito da un campo di tennis, pallacanestro e calcio a cinque. La chiesa parrocchiale di San Nicolò VescovoPercorsi duecento metri sul corso Umberto, prendiamo a destra la via Fratelli Bonu, che ci porta sulla parallela del corso, viale delle Mimose, che prendiamo verso sinistra, e che ci porta, dopo una cinquantina di metri, a prendere a destra la via Regina Margherita, alla destra della quale si affaccia la chiesa di San Nicolò Vescovo che è la chiesa parrocchiale di Ortueri, realizzata su progetto del gesuita Carlo Maino, sull’area del vecchio Cimitero in disuso e terminata nel 1803. La chiesa è caratterizzata dal maestoso campanile alto ben 38 metri, secondo in Sardegna solo a quello di Mores che è alto 47 metri. La chiesa conserva un pulpito ed un organo in legno dipinto di fattura artigianale. San Nicola è il patrono di Ortueri. La terza domenica di maggio vi si tiene la Festa civile di San Nicola di Bari, con balli, musica e cori. Durante la festa, la popolazione si riunisce in un luogo detto S’Oberaria per la preparazione di un dolce al miele di origini bizantine, unico in Sardegna, chiamato S’Angule, che viene poi benedetto e portato in processione, per essere offerto a tutti i partecipanti. La Festa religiosa dedicata a San Nicola di Bari si svolge, invece, il 6 dicembre, giorno che ricorda la sua morte, con processione, balli e cori tradizionali sardi. La piccola chiesa di Santa Maria Bambinaalla sinistra della chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo, al fianco di questa chiesa, si trova una piccola chiesa di semplice fattura, la chiesa di Santa Maria Bambina popolarmente chiamata Sa Cresiedda, ossia la piccola chiesa. Non si conosce la data nella quale la piccola chiesa è stata realizzata, si ritiene in tempi antichi, in uno stile che ricorda il gotico aragonese. Quasi abbandonata, è stata ampiamente ristrutturata nel 1947. La piccola chiesa di Santa Maria Bambina è caratterizzata da un interno estremamente suggestivo. Da piazza dei Martiri della Libertà al Municipio di OrtueriRitornati sul corso Umberto, lo seguiamo per trecentocinquanta metri, ed arriviamo nella bella Piazza dei Martiri della Libertà una ampia piazza che è stata recentemente ristrutturata in modo molto moderno, che stona con tutto l’ambiente circostante. Da qui prendiamo verso destra la parallela al corso, che è la via Felice Cavallotti. Su questa strada, alla sinistra, al civico numero 1, si trova l’edificio del Municipio di Ortueri, che ospita la sua sede e gli uffici che forniscono i servizi ai cittadini. Il Cimitero di OrtueriLa via Felice Cavallotti ci porta, in circa duecento metri, sulla via barone Mannu, che prendiamo verso sinistra. Dopo centotrenta metri, la via barone Mannu incrocia la via Savoia, che prendiamo verso destra, e seguiamo per una sessantina di metri, fino a dove sbocca sulla via Senatore Fadda. La prendiamo e la seguiamo per duecentocinquanta metri, poi prendiamo una deviazione a sinistra che, in centocinquanta metri, ci porta di fronte all’ingresso del Cimitero di Ortueri. Il Campo da Calcio di OrtueriProseguendo, invece, sulla via Senatore Fadda, dopo trecentocinquanta metri sbocca sulla via delle Mimose. La potevamo prendere anche da dove la avevamo già percorsa per arrivare alla chiesa parrocchiale, prendendola nell’altra direzione, ossia verso sud est. Percorsa per poco più di cinquecento metri, fuori dal centro abitato, troviamo, alla sinistra della strada, il Campo da Calcio di Ortueri. Visita dei dintorni di OrtueriVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Ortueri, sono stati portati alla luce i resti del Protonuraghe Masone Martine; dei Nuraghi semplici Antine Usacche, Baddoro, Ghenna de Juncu, leonai, su linnari; dei Nuraghi complessi Nuracche, Orale; ed anche dei Nuraghi Costa ’e Molas, Pira ’e Zuri, tutti di tipologia indefinita. La chiesa campestre di Santa MariaDal centro di Ortueri prendiamo il corso Umberto in direzione nord ovest, che esce dall’abitato con il nome di SS388 del Tirso e del Mandrolisai, lo seguiamo per settecento metri, poi prendiamo una trasversale sulla sinistra che, in trecentocinquanta metri, ci porta di fronte alla piccola chiesa campestre di Santa Maria. Qui esisteva una chiesa di antica origine, sorta nel sito ove si ipotizza la precedente esistenza di un tempietto romano, che è stata, però, interamente ricostruita nel 1974. Presso questa chiesa l’8 settembre si tiene la Festa di Santa Maria, durante la quale viene abbattuto un albero di pioppo. Il suo legno viene lavorato e levigato, quindi alla sua estremità viene fissata una gabbia, detta Sa Bandela, e viene issato come albero della cuccagna. All’interno della gabbia un tempo veniva posto un gallo e un pane di forma rotonda, decorato con piccoli animali e fiori, detto Su Pizzuddu, ma oggi i premi sono cambiati, al gallo si è aggiunta qualche gallina e invece del pane viene vinto del denaro. Si corre anche il Palio. Il parco Naturale Comunale Mui Muscas noto anche come il parco dell’Asino sardoDal centro del paese, superato il Campo da Calcio di Ortueri, proseguiamo per altri trecentocinquanta metri, poi, seguendo le indicazioni, svoltiamo a sinistra e, salendo verso est, dopo poco più di due chilometri troviamo il punto di ristoro del Parco Naturale Comunale Mui Muscas noto anche come il Parco dell’Asino sardo. In un ambiente naturale protetto, con rigogliose sugherete e ricco di sorgenti, ospita branchi del tipico asinello sardo, di cui è presente il più numeroso nucleo degli esemplari della razza, che qui è in grado di riprodursi allontanando il pericolo d’estinzione, e che è possibile avvistare in piena Libertà. Sono presenti anche cavalli e caprette tibetane, ed a qualche animale selvatico come cinghiali, lepri, conigli e volpi. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Sorgono ci recheremo verso sud a visitare Atzara paese del quale vedremo il centro abitato ed i siti archeologici nei dintorni. |