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La costiera di Quartu Sant’Elena nella quale si trovano i suoi numerosi insediamenti turistici


In questa tappa del nostro viaggio, ci recheremo a visitare la costiera di Quartu Sant’Elena che si sviluppa a sud dell’abitato, dalla spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena fino alla Cala regina, con numerosi insediamenti turistici tra i quali Foxi, Sant’Andrea, Flumini, Capitana, fino a Terra Mala.

Entriamo nel tratto occidentale della costiera di Quartu Sant’Elena

Iniziamo il nostro viaggio partendo da quanto è stato descritto in una precedente tappa del nostro viaggio, nella quale abbiamo illustrato la costiera del comune di Cagliari, che prosegue poi con le molte spiagge nel territorio del comune di Quartu Sant’Elena. Raccontiamo, ora, seguendo la strada litoranea che è il viale Lungomare del Golfo, la costiera di Quartu Sant’Elena, che si sviluppa partendo dalla spiaggia del Poetto e ci porta fino a Cala regina per procedere poi verso Villasimius. La strada provinciale, a Quartu e negli insediamenti abitativi che lo seguono, prende il nome di viale Leonardo da Vinci.

Quattro VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 4 Vele al comprensorio del Golfo degli Angeli, del parco Molentargius e dell’area Marina Protetta di Capo Carbonara. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

La spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena

La continuazione della spiaggia del Poetto di Cagliari verso oriente, è rappresentata dalla spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena, che arriva sino alla spiaggia del Margine Rosso. È facilmente raggiungibile sia dal capoluogo, procedendo sul lungomare oltre il Poetto di Cagliari sia da Quartu Sant’Elena, prendendo dal centro del paese il viale Cristoforo Colombo, che si sviluppa verso sud est e si collega, proprio dietro la spiaggia, alla strada litoranea SP17. Si posteggia alle spalle di tutto l’arenile, sfiorato dalla vecchia strada che riporta verso Cagliari.

Quartu Sant’Elena-retro della spiaggia del Poetto con veduta sugli stagni di Quartu Sant’ElenaLa spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena è costituita da un lungo arenile, di grandi dimensioni, che proseguendo verso Quartu diviene lentamente un poco più selvaggia. L’arenile è costituito da sabbia bianco dorata fine, che si affaccia su un mare trasparente tra l’azzurro ed il verde, con il fondale basso e sabbioso. La spiaggia non gode di nessun riparo naturale alle spalle, ed e quindi esposta al vento di maestrale. Anche questa spiaggia è affollata in alta stagione, ed in essa sono da segnalare una gamma completa di servizi per la balneazione, vari stabilimenti balneari e punti di ristoro, ristoranti e bar, ed inoltre c'è la possibilità di noleggiare attrezzature da spiaggia nei diversi stabilimenti balneari.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia del Poetto Quartu Sant’Elena-La spiaggia del Poetto

La bandiera BluLa spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

I resti della Torre di Carcangiolas

Quartu Sant’Elena-La Torre di Carcangiolas in una foto d’epocaSulla spiaggia di Quartu, o, meglio, nel suo mare, si trovano i resti della Torre di Carcangiolas. È una torre costiera eretta in periodo spagnolo alla fine del sedicesimo secolo, costruita in materiale calcareo e granito. Viene citata dallo storico Giovanni Francesco Fara, geografo, umanista ed ecclesiastico sassarese, si presume, dunque, che sia stata edificata prima del 1591, anno della sua morte. Quartu Sant’Elena-La Torre di Carcangiolas oggi riversa nel mareDurante la seconda guerra mondiale, la Torre di Carcangiolas è stata trasformata in punto di osservazione mediante la costruzione di finestre ad asola lungo tutto il primo e unico piano di utilizzo. Dotata di postazione monoarma per fucile mitragliatore, fece parte del Caposaldo XIX di Carcangiolas dell’Arco di contenimento di Quartu, costituito da postazioni di difesa in vista di uno sbarco alleato. La torre è di difficile accesso poiché è ridotta ad un rudere, diviso in due tronconi che si ttrovano rovesciati nel mare, a pochi metri di distanza dalla spiaggia del Poetto di Quartu. Attualmente il comune ha finanziato le operazioni per riportarla sull’arenile.

Lo stagno di Quartu Sant’Elena

Sul retro della spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena si sviluppa l’ampio stagno di Quartu che fa parte della più vasta area stagnale che si articola in due grandi bacini idrici, rappresentati dallo stagno di Molentargius di Cagliari e dallo stagno di Quartu, e comprende anche le Saline del Poetto, che si collocano nel settore sud occidentale dello stagno di Quartu. L’arco di spiaggia del Poetto rappresenta un cordone di spiaggia emerso durante l’ultima fase di sollevamento del livello del mare, avvenuta 6.500 anni fa, e la chiusura di un tratto di mare ad opera del cordone di spiaggia ha determinato la nascita dello stagno di Quartu. Il complesso del Molentargius è composto da una serie di bacini caratterizzati da acque a differente concentrazione salina. Si passa dal bacino ad acque dolci, in gran parte di origine fognaria, del Bellarosa Minore, al bacino di Bellarosa Maggiore con le vasche delle Saline di Stato, ed alle vasche dello stagno di Quartu, di salinità più elevata. Tra lo stagno di Molentargius e lo stagno di Quartu si sviluppa una vasta superficie piana, denominata Is Arenas, che rappresenta un cordone sabbioso emerso dal fondo del mare oltre 75mila anni fa, e costituisce una vasta area agricola, costantemente però minacciata dall’abusivismo edilizio e dalle discariche. Lo stagno di Quartu vanta anch’esso motivi di grande interesse paesaggistico e naturalistico, essendo frequentato dai fenicotteri e da tantissime altre specie dell’avifauna palustre. Lo stagno contiene, infatti, un’ampia varietà di nicchie ecologiche per la sosta e la riproduzione di una ricca avifauna acquatica di interesse comunitario. Come lo stagno di Molentargius, anche lo stagno di Quartu Sant’Elena non viene utilizzato per attività di pesca.

Quartu Sant’Elena-Lo stagno di Quartu con la città sullo sfondo Quartu Sant’Elena-Fenicotteri rosa nello stagno di Quartu Quartu Sant’Elena-Fenicotteri rosa nello stagno di Quartu

La costa che parte dal Poetto verso oriente, è tutto un susseguirsi di insediamenti turistici appartenenti al comune di Quartu Sant’Elena, affacciati su spiagge non sempre bellissime. Li attraversiamo percorrendo la parte iniziale della strada panoramica di Cala regina.

La frazione Margine Rosso con la chiesa parrocchiale di San Luca Evangelista

Passato il litorale di Quartu Sant’Elena seguendo il viale Lungomare del Golfo, a due chilometri e quattrocento metri da dove è arrivato dal centro dell’abitato il viale Cristoforo Colombo, si incontra una grande rotonda, alla quale si arriva anche dal corso Europa proveniente dal centro dell’abitato di Quartu Sant’Elena. Passata la rotonda, la prosecuzione del viale Lungomare del Golfo è la SP17, che assume il nome di via Leonardo da Vinci, ed entra nella frazione Margine Rosso (altezza metri 5, distanza 4.1 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Si tratta di una lottizzazione urbana del comune di Quartu Sant’Elena, che presenta diverse testimonianze umane appartenenti a diverse epoche storiche. Il suo nome potrebbe derivare dal termine sardo Margiani Arrubiu, che indica la Volpe Rossa, che una volta era una specie autoctona della zona, oppure da Margini Arrubiu, il cui significato potrebbe essere da mettere in rapporto al colore delle sue rocce, della sua terra o della sua sabbia. Il suo territorio è stato plausibilmente frequentato nel corso dell’et nuragica, dati i ritrovamenti archeologici nel vicino stagno di Simbirizzi, riconducibili alla Cultura di Monte Claro, il vicino Nuraghe Diana nel territorio di Is Mortorius, ed il Nuraghe Forti Becciu, oggi semidistrutto, in localit Foxi. Non si ha notizia di particolari frequentazioni del territorio in et punica e romana. Nel 1793 sul litorale del Margine Rosso sbarca la flotta rivoluzionaria francese con l’obiettivo di impadronirsi della Sardegna. I soldati francesi si accampano nella chiesa campestre di San Forzorio, e sul capo del simulacro del Santo vengono posti il berretto frigio e la coccarda tricolore, simboli della Rivoluzione. La flotta francese viene sconfitta, ma la facilit di sbarco degli avversari rendono evidente al governo sabaudo la necessit di rinforzare la gi fitta rete di torri costiere di matrice spagnola.

La lottizzazione del Margine Rosso è stata una delle prime zone a popolarsi, quando intorno al 1960 è iniziata l’urbanizzazione della zona costiera di Quartu Sant’Elena. Fino agli anni settanta la zona del Margine Rosso era ricoperta da bassa macchia mediterranea, da vigneti e vi crescevano piante di fico e di mandorlo, mentre oggi sul viale Leonardo da Vinci, che è il nome che assume all’interno dell’abitato la SP17, si affacciano numerose ville.

La spiaggia del Margine Rosso

La lottizzazione si affaccia sul mare con la spiaggia del Margine Rosso, che e il naturale proseguimento verso oriente della spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena. visitabile dalla strada attraverso la discesa di scalette in cemento, nel luogo popolarmente riconosciuto come La Ringhiera, per via del parapetto metallico che costituisce una passeggiata con vista sul golfo di Cagliari.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia del Margine RossoLa spiaggia del Margine Rosso si raggiunge con la via Leonardo da Vinci, prendendo dopo un centinaio di metri la prima traversa a destra che è la via Ponente, o cento metri più avanti la successiva traversa destra che è la via Antas. La spiaggia del Margine Rosso è caratterizzata da un arenile costituito da sabbia bianco dorata fine, affacciato su un mare cristallino, le cui acque variano dal verde all’azzurro, con un fondale basso sabbioso. È altamente frequentata d’estate, vi sono punti ristoro sulla spiaggia, dove è possibile affittare ombrelloni, lettini, sdrai, pedalò e moto d’acqua. Nella zona sono presenti anche alberghi, edicola, bar, supermercati, ristorante e pizzeria.

Alle sue spalle si trova l’ex campeggio Tamarix, e si trovano le numerose villette della lottizzazione, che svolgono anche funzione di riparo in caso di forte vento di maestrale.

La chiesa parrocchiale di San Luca Evangelista al Margine Rosso

Dopo essere entrati nella lottizzazione Margine Rosso, presa dopo un centinaio di metri la prima traversa a sinistra della via Leonardo da Vinci, che è la via Melibodes, la seguiamo per quattrocento metri ed arriviamo a un bivio, dove a sinistra parte la via Nora lungo la quale dopo una settantina di metri, in cima ad una collinetta, si trova la chiesa parrocchiale di San Luca Evangelista dalla cui piazza è possibile ammirare un bellissimo scorcio dall’alto del golfo di Cagliari. L’aumento della popolazione presente all’interno della lottizzazione del Margine Rosso aveva visto la necessità di realizzare un edificio da adibire a chiesa. Il 29 giugno del 1985 è stata fondata la parrocchia, e su progetto dell’ingegner Antonio Tramontin di Cagliari è stata realizzata la costruzione, che è assai recente. La prima pietra è stata posta il 10 dicembre del 1989. La celebrazione di dedica della chiesa, presieduta, così come quella di posa della prima pietra da Monsignor Ottorino Pietro Alberti, si svolse il 9 giugno del 2001.

Quartu Sant’Elena-La chiesa parrocchiale di San Luca Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di San Luca: il portale di ingresso

Il moderno edificio si presenta preceduto da una breve scalinata e caratterizzato da un ampio portale ligneo di accesso alla chiesa. La cupola presenta una base ottagonale. L’interno presenta una caratteristica pianta a ventaglio, che focalizza l’attenzione dei fedeli sull’area presbiteriale. Al suo interno sono esposte diverse opere dell’artista nuorese Pietro Longu, tra le quali si segnalanol altare e l’ambone, realizzati in marmo bianco di Orosei e bronzo, il grande crocifisso in legno di tiglio e la via Crucis in pasta ceramica refrattaria. La chiesaa custodisce, inoltre, i simulacri di Nostra Signora del Buon Cammino, di Sant Anastasia e di Sant Elia Profeta.

Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di San Luca: interno Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di San Luca: l’altare

La chiesa di San Luca Evangelista al Margine Rosso è l’unica parrocchiale, insieme con la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Flumini, che non sorge all’interno della città ma nella sua zona costiera. In età medievale il territorio della vasta parrocchia di San Luca viene frequentato principalmente per scopi religiosi, sorgono infatti la chiesa romaniche di Nostra Signora del Buon Cammino, come parrocchiale del villaggio scomparso di Simbilis presso il lago Simbirizzi, ed anche la chiesa di San Forzorio presso l’omonimo stagno, che abbiamo già visitate. Presso l’attuale Strada Comunale Santa Anastasia, all’incrocio con l’attuale via Biora, era presente una chiesa campestre dedicata a Sant’Anastasia, martire cristiana del terzo secolo dopo Cristo, della quale però non rimane traccia, la cui ultima menzione risale al 1758. Questa chiesa risulta già distrutta nella prima metà del settecento, tuttavia il culto della Santa è ancora vivo ed essa è venerata nella chiesa campestre di Nostra Signora del Buoncammino, sul lago Simbirizzi, dove si trova una sua statua lignea del 1700.

Il fortino sabuado che ha ospitato la prima chiesa di San Luca Evangelista

Quartu Sant’Elena-Il Fortino Sabaudo detto Su Forti che ha ospitato la prima chiesa di San Luca EvangelistaPresa la prima traversa a sinistra della via Leonardo da Vinci, che la via Melibodes, la seguiamo per quattrocento metri ed arriviamo al bivio, dove a sinistra parte la via Nora, ed a destra la via Su Forti. Seguendo quest'ultima, dopo duecentocinquanta metri alla destra, si vede Su Forti, ossia la fortezza, un fortino Sabaudo risalente alla fine del settecento. Per soddisfare le esigenze della popolazione, nel 1973 si è pensato di restaurare Su Forti, che si trovava in condizioni di abbandono, e di adibirlo a luogo di culto. E l’anno successivo veniva inaugurata, in esso, la prima chiesa di San Luca Evangelista, che verrà poi abbandonata all’apertura al culto dell’attuale parrocchiale. Per quanto riguarda la sua storia, va ricordato che nella località dove oggi sorge l’abitato del Margine Rosso spesso sbarcavano i Saraceni per le loro escursioni nell’entroterra, la più disastrosa delle quali è stata quella del 1582. Due secoli dopo, nel 1793, nella spiaggia del Margine Rosso sbarcano i Francesi, con lo scopo di occupare Cagliari via terra, ma si perdono in mezzo agli stagni ed ai canneti di Quartu, dove vengono assaliti dai Sardi, mentre una levantata distrugge la maggior parte delle loro navi. In seguito a questa incursione, viene costruito il fortino Sabaudo, che verrà riutilizzato durante la seconda guerra mondiale, e che avrebbe ospitato, in seguito, la chiesa di San Luca Evangelista.

Il Nuovo Tennis Club Margine Rosso

Da dove abbiamo incontrato, lungo la via Leonardo da Vinci, la via Ponente a destra e la via Melibodes a sinistra, continuamo per un chilometro e quattrocento metri, alla rotonda prendiamo la seconda uscita che ci porta sulla via Marco Polo, ossia la SP15, che si dirige verso nord in direzione del bacino del Simbirizzi. La seguiamo per poche decine di metri e troviamo alla sinistra della strada, al civico numero 13 della via Marco Polo, l’ingresso del Nuovo Tennis Club Margine Rosso.

Quartu Sant’Elena-Tennis Club Margine Rosso: ingresso Quartu Sant’Elena-Tennis Club Margine Rosso: il Campo da Tennis con tribune Quartu Sant’Elena-Tennis Club Margine Rosso: uno del Campi da Tennis senza tribune Quartu Sant’Elena-Tennis Club Margine Rosso: uno del Campi da Padel

All’interno di questo complesso sportivo si trovano un Campo da Tennis con tribuna, in grado di ospitare una cinquantina di spettatori; tre Campi da Tennis senza tribune; due Campi da Padel, costituiti da un fondo sintetico appositamente progettato per il gioco, da barriere resistenti e leggere alte circa un metro e da paline metalliche a bombonera chiuse da una rete parapalloni, che conferiscono alla struttura la forma di un mini stadio.

Lungo la costa si trova il rimessaggio del Circolo sportivo L’Approdo con sulla costa la spiaggia del Porticciolo

Proseguendo lungo la via Leonardo da Vinci in direzione est, passata la rotonda dove arriva da nord, con il nome di viale Marco Polo, percorso un centinaio di metri alla destra della strada, al civico numero 88 della via Leonardo da Vinci, si trova il rimessaggio per imbarcazioni del Circolo sportivo L’Approdo.

Quartu Sant’Elena-Circolo sportivo L’Approdo: ingresso del rimessaggio imbarcazioni Quartu Sant’Elena-Circolo sportivo L’Approdo: il rimessaggio imbarcazioni Quartu Sant’Elena-La spiaggia del porticciolo Quartu Sant’Elena-Spiaggia del porticciolo: il piccolo molo per l’attracco di piccole imbarcazioni

Sulla costa, ai lati del rimessaggio, si trova la spiaggia del Porticciolo, caratterizzata da un piccolo arenile costituito da sabbia dorata fine, affacciato su un mare cristallino, le cui acque variano dal verde all’azzurro, con un fondale basso sabbioso. Al centro della spiaggia è presente anche un piccolo molo per l’attracco di piccole imbarcazioni.

La frazione Foxi con i resti del Nuraghe Su Forti Becciu e con le sue spiagge

Sulla SP17, al chilometro 5.3 ossia a seicento metri dalla rotonda dove arriva da nord, con il nome di viale Marco Polo, la SP15, che proviene dal bacino del Simbirizzi, si incontra il ponte sul rio Foxi. Passato questo ponte, a circa 6.8 chilometri da dove avevamo imboccato la SP17, si entra nella frazione Foxi (altezza metri 7, distanza 5.8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), una località urbana del comune di Quartu Sant’Elena che comprende un significativo insediamento abitativo e turistico. La frazione prende il nome dal fatto che nel suo mare si trova la foce del rio Foxi.

Sos Goletta VerdeNel 2020 legambiente, attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha lanciato l’allarme di forte inquinamento a Quartu Sant’Elena in località Foxi alla foce del rio Foxi, con valori di contaminazione microbiologica molto oltre i limiti di legge.

I resti del Nuraghe Su Forti Becciu e la Batteria Antiaerea della seconda guerra mondiale

Passato il ponte sul rio Foxi, prendiamo la prima traversa a sinistra che è la via Is Pardinas, dopo seicento metri si svolta a sinistra lungo la via Gennargentu, e, dopo seicento metri, si trovano sulla destra i pochi resti del Nuraghe Su Forti Becciu, che era il più vicino a Quartu Sant’Elena. Si trattava di un Nuraghe complesso con due, probabilmente tre, torri, costruito in granito a 37 metri di altezza. L’edificio è ben noto in letteratura sin dagli anni cinquanta, quando ancora era possibile seguire il profilo completo di due delle torri che lo compongono e individuare nel soprasuolo le tracce delle capanne del villaggio ormai completamente scomparso. L’area è stata interessata da interventi di edilizia privata che hanno compromesso il territorio e pertanto oggi non è possibile stabilire l’originario sviluppo dell’insediamento. Oggi del Nuraghe non rimangono altro che pochi massi sparsi tutt'intorno, dato che i lavori di un cantiere edile, effettuati nell’area circostante, hanno distrutto le torri, che erano ancora visibili fino agli anni sessanta del secolo scorso, mettendo in luce una stratigrafia particolarmente ricca di materiali ceramici, litici e di resti di pasto.

Quartu Sant’Elena-I pochi resti del Nuraghe Su Forti Becciu Quartu Sant’Elena-La Batteria Antiaerea costruita sul Nuraghe Su Forti Becciu

Il Nuraghe è stato smantellato e trasformato durante l’ultimo conflitto mondiale, come altri nel territorio, per sfruttare la loro posizione strategica e di dominanza già studiata dai nuragici. L’installazione militare della Batteria Antiaerea della seconda guerra mondiale, costruita sopra i resti del Nuraghe che era originariamente localizzato sotto l’attuale fortino. anticamente nell’area circostante doveva sorgere il villaggio

Il Tennis Club Costa di Sopra

Passato il ponte sul rio Foxi, prendiamo la prima traversa a sinistra che è la via Is Pardinas, la seguiamo per circa un chilometro, poi svoltiamo a sinistra nella via Planargia, dopo quattrocento metri svoltiamo a destra e prendiamo la via Marghine, dopo una cinquantina di metri vediamo, alla destra della strada al civico numero 2a, l’ingresso del Green Club. All’interno di questo complesso è presente il Tennis Club Costa di Sopra, che ospita tre Campi da tennis dei quali due campi semplici, ed un campo con tribune in grado di ospitare una ventina di spettatori.

Quartu Sant’Elena-Green Club: ingresso Quartu Sant’Elena-Tennis Club Costa di Sopra: uno dei campi da tennis

Nel complesso sono presenti, inoltre, una piscina all’aperto, un area giochi per bambini ed una club house con sala, snack bar e spogliatoi.

La spiaggia di Foxi

La località Foxi si affaccia sul mare con la spiaggia di Foxi, che si raggiunge dalla strada provinciale, prendendo la prima traversa a destra dopo il ponte sul rio Foxi, centocinquanta metri più avanti, che è la via Cipro. Dopo duecento metri, prendendo a sinistra la via S’Oru e Mari, e dopo duecento metri, prendendo a destra la via Ischia che, in quattrocentocinquanta metri, ci porta alla spiaggia.

La spiaggia di Foxi è costituita da brevi tratti di arenile, situati in diversi punti della costa di fronte all’omonimo insediamento abitativo. L’arenile e in pendenza verso il mare, ed e caratterizzato da una sabbia bianco dorata, con sulla battigia la presenza di qualche ciottolo levigato. La spiaggia si affaccia su un mare di colore tra il verde e l’azzurro, con un’acqua dal fondale basso e misto tra sabbioso e ciottoloso. Sul litorale e presente anche un piccolo rimessaggio per le barche. La abbiamo trovata parzialmente coperta da alghe marine, prevalentemente sulla riva.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Foxi Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Foxi

La Torre di Foxi

Quartu Sant’Elena-La Torre di FoxiNella spiaggia di Foxi, tra i diversi tratti di arenile, possiamo visitare la Torre di Foxi una torre costiera edificata in epoca spagnola, nel sedicesimo secolo, probabilmente nel 1578. Costruita in materiale granitico, la torre si trova a due metri sul livello del mare, ed ha una struttura tronco conica divisa in tre livelli, ed ha una volta a cupola. Eretta in pietra calcarea dagli Spagnoli quale sistema difensivo delle coste sarde, costruita a protezione della costa dagli assalti dei pirati saraceni, è costituita da un unico ambiente, situato al primo piano, che poggia su una cisterna atta all’approvvigionamento dell’acqua. Dalla Torre di Foxi, in situazioni di bel tempo, possibile scorgere anche le altre torri del litorale, dalla Torre del Poetto, alla Torre di Mezza spiaggia, e la Torre di Carcangiolas. Era controllata da due soldati con armi leggere, che comunicavano a ovest con la Torre di Carcangiolas, oramai in condizione di rudere, e a est con la Torre di Sant’Andrea, oggi distrutta. La Torre di Foxi è stata recentemente restaurata.

Gli impianti sportivi dell’Hotel Setar

Proseguendo all’interno della frazione Foxi dopo l’imbocco della via Cipro, cinquecentocinquanta metri più avanti svoltiamo a destra nella via Lipari, percorso un centinaio di metri sulla sinistra della strada, al civico numero 1/3, si trova l’Hotel Setar, che tra l’altro ospita dversi impianti sportivi. Tra questi significativa è la Piscina, che non è dotata di tribune, ma nella quale è possibile praticare come discipline il nuoto in tutti gli stili, e la pallanuoto. Tra gli impianti è presente anche un Campo da Calcetto, con fondo in erba sintetica, dotato di tribune in grado di ospitare 240 spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline il calcetto ossia il calcio a cinque.

Quartu Sant’Elena-Hotel Setar: la piscina Quartu Sant’Elena-Hotel Setar: il campo da calcetto ossia da calcio a cinque

Il Consorzio Velico città di Quartu

Proseguendo lungo la via Lipari, in trecento metri questa strada sbocca sulla via S’Oru ’e Mari, e proprio di fronte, al civico numero 48a della via S’Oru ’e Mari, troviamo l’ingresso del Consorzio Velico città di Quartu. Il Consorzio ospita il rimessaggio imbarcazioni, ed anche una Scuola di vela e di Motonautica, in un complesso dotato di tribune in grado di ospitare una novantina di spettatori.

Quartu Sant’Elena-Consorzio Velico Città di Quartu: ingresso Quartu Sant’Elena-Consorzio Velico Citt  di Quartu: il rimessaggio imbarcazioni

La località S’Oru ’e Mari con la sua spiaggia

Di fronte all’ingresso del Consorzio Velico, parallela alla costa, passa la via S’Oru ’e Mari, ci troviamo, infatti, nella località S’Oru ’e Mari che si affaccia sul mare con la spiaggia omonima.

La località S’Oru ’e Mari si affaccia sul mare con la spiaggia di S’Oru ’e Mari situata tra la spiaggia di Foxi e la spiaggia di Sant’Andrea. Si tratta di una spiaggia di larghezza assai limitata per la presenza, appunto, delle strutture del Consorzio Velico. L’arenile è costituito da una spiaggia prevalentemente caratterizzata da depositi ciottolosi, provenienti da erosioni di depositi alluvionali, e si affaccia su un mare di colore tra il verde e l’azzurro. É presente anche un piccolo molo per l’attracco di piccole imbarcazioni.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di S’Oru ’e Mari Quartu Sant’Elena-La spiaggia di S’Oru ’e Mari

Nel maggio 2012, nel mare antistante la spiaggia di S’Oru ’e Mari, si è svolta un’affascinante Operazione di salvataggio di un delfino che si era arenato a pochi metri dalla spiaggia, ed è stato riportato in mare aperto. Non ce l’ha fatta, però, il delfino, che il giorno successivo è stato ritrovato senza vita a poche centinaia di metri dal luogo in cui era stato aiutato a raggiungere acque più profonde, ed a cui sono state fatali le pessime condizioni di salute.

Sos Goletta VerdeNel 2020 legambiente, attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha lanciato l’allarme di inquinamento a Quartu Sant’Elena in un punto in mare nei pressi di via Maiorca in località S’Oru ’e Mari, con valori di contaminazione microbiologica oltre i limiti di legge.

La frazione Sant’Andrea con le sue spiagge e con i resti della Villa Romana

Proseguendo sulla SP17, ossia sulla via Leonardo da Vinci, percorsi appena cinquecento metri, entriamo nella frazione Sant’Andrea (altezza metri 10, distanza 9.3 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Si tratta di un grande insediamento abitativo e turistico che si affaccia su un mare cristallino.

Entrando nella frazione Sant’Andrea troviamo la località Sa Tiacca con la sua spiaggia

Entrati con la via Leonardo da Vinci nella frazione Sant’Andrea, dopo cinquecento metri, circa un chilometro dopo S’Oru ’e Mari, seguendo le indicazioni prendiamo verso destra la via Riccione, che ci porta nella località Sa Tiacca, la quale si affaccia sul mare con la spiaggia omonima.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Sa TiaccaLa località Sa Tiacca si affaccia sul mare con la spiaggia di Sa Tiacca situata tra la spiaggia di Foxi e la spiaggia di Sant’Andrea, proseguimento della spiaggia di S Oru ’e Mari. Si tratta di un piccolo arenile sottile, con sabbia chiara a grani medio fini ed un mare trasparente dalle cromie tra il verde e l’azzurro. In caso di maestrale, il mare diventa ancor più cristallino e dal fondale basso, rendendo questo tratto di costa davvero affascinante. Le caratteristiche della zona e dell’arenile non si discostano dal tratto precedente con la presenza di un piccolo approdo ben realizzato ed a breve distanza di una torretta d’avvistamento monoarma, della II guerra mondiale. Non risulta mai estremamente affollata nemmeno durante l’alta stagione. Nella spiaggia di Sa Tiacca non sono previsti servizi direttamente sulla spiaggia. 

Nella frazione Sant’Andrea visitiamo il parco Andrea Parodi

Quartu Sant’Elena-Il parco recentemente intitolato ad Andrea ParodiAltri cinquecento metri lungo la via Leonardo da Vinci dopo aver incontrato la via Riccione, arriviamo a un bivio dove la questa strada svolta leggermente a destra, mentre a sinistra parte la via San Giovanni. Ad angolo tra le due strade si trova il Parco Andrea Parodi, attrezzato a verde pubblico così da facilitarne la fruizione all’intera popolazione. È molto ampio, ed in esso sono presenti anche giochi per i bambini. Il parco è stato recentemente intitolato ad Andrea Parodi, cantante acclamato e famoso, morto nel 2006 a 51 anni, a causa del cancro di cui soffriva da circa due anni, nella sua casa di Flumini di Quartu, al cui nome è dedicato il festival del Jazz che si svolge ogni anno a Flumini di Quartu.

Nel parco Andrea Parodi si trova la chiesa di Sant’Andrea

All’interno del parco Andrea Parodi, al centro dell’ampia piazza Andrea Parodi, si trova la chiesa di Sant’Andrea che è stata edificata, probabilmente, su un precedente tempio romano. La chiesa in stile gotico catalano, risale al quindicesimo secolo, ma ha subito aggiunte e rifacimenti nel seicento. Nel 1793, quando le truppe della Francia rivoluzionaria sbarcarono a Quartu e occuparono la chiesa utilizzandola come fortino, qui avvenne il combattimento che determinò la cacciata dei Francesi dal territorio quartese. Edificata in stile gotico catalano, ha la facciata che termina con una cornice coronata da merli dentati, con al centro un rosone da cui entra la luce all’interno della chiesa, ed è sormontata da un piccolo campanile a vela. La facciata è preceduta da un rudimentale loggiato chiuso a destra da una delle stanze addossate al prospetto e a sinistra da un muretto in ladiri. L’ingresso è preceduto da una piccola copertura. Nei prospetti laterali vi sono tre contrafforti, e nel lato destro tra i contrafforti sono ricavate la dispensa, sala utilizzata per la Sagra di San Giovanni Battista, e la sacrestia. Sullo stesso lato è stata ricavata un’altra piccola loggia, in cui vi è l’ingresso secondario.

Quartu Sant’Elena-Chiesa di Sant’Andrea: facciata Quartu Sant’Elena-Chiesa di Sant’Andrea: fiancata sinistra Quartu Sant’Elena-Chiesa di Sant’Andrea: veduta della fiancata destra Quartu Sant’Elena-Chiesa di Sant’Andrea: ingresso secodario nella fiancata destra

L’interno è costituito da una sola navata rettangolare con copertura a canne su capriate di ginepro. Dieci pilastri in muratura si allargano verso l’alto e sostengono il tetto. Prima del presbiterio, che sollevato rispetto alla navata di qualche gradino, presente una porta per ogni lato. Nella chiesa sono presenti elementi di epoca romana come una base di colonna su cui posto un capitello corinzio. La colonna costituita da elementi di spoglio tardo romani sovrapposti è simile al frammento della colonna inserita nella muratura del contrafforte destro. Gli arredi lignei pi importanti sono il pulpito ligneo e la piccole statue di Sant’Andrea, di San Giovanni Battista e di Sant’Antonio da Padova. La chiesa è stata recentemente ristrutturata.

Quartu Sant’Elena-Chiesa di Sant’Andrea: interno Quartu Sant’Elena-Chiesa di Sant’Andrea: l’altare

Quartu Sant’Elena-Sagra di San Giovanni Battista: la Tracca addobata a festa in modo da donargli la forma della prora di una barcaNella chiesa di Sant’Andrea, il 30 novembre si svolge la Festa di Sant’Andrea, con la processione intorno alla chiesa seguita dalla messa. Si deve citare, inoltre, la Sagra di San Giovanni Battista, per la quale i festeggiamenti religiosi avvengono il 24 giugno, giorno in cui si ricorda la nascita del Santo, presso questa chiesa, mentre l’ultimo sabato e domenica di luglio, si svolgono i festeggiamenti civili della Sagra di San Giovanni Battista, i cui antichissimi riti sono molto antichi, dato che la sagra sembra fondare le sue radici in un’antica festa punica. Una completa descrizione di questa Sagra è riportata nella pagina relativa a Quartu Sant’Elena, dove vengono descritte le principali feste e sagre che si svolgono in questa città.

La spiaggia di Sant’Andrea

Per raggiungere la spiaggia di Sant’Andrea, sulla SP17, superata la piazza con il parco Andrea Parodi, manteniamo la destra e, lasciando la chiesa alla propria sinistra, dopo trecentocinquanta metri si trova l’incrocio sulla destra con la via Taormina, che percorriamo tutta per seicento metri, sino alla rotatoria che dà sui parcheggi a pochi metri dalla spiaggia.

L’insediamento abitativo e turistico di Sant’Andrea si affaccia sul mare con la spiaggia di Sant’Andrea. L’arenile non è di grandi dimensioni ed è caratterizzato principalmente da sabbia bianca e fine con la presenza di posidonie spiaggiate. L’acqua trasparente è di un colore verde ed ha un fondale basso e sabbioso. In caso di maestrale il suo mare assume un colore turchese cristallino e si priva delle posidonie. Mai eccessivamente affollata, la spiaggia è solitamente poco frequentata, ha un piccolo parcheggio e punti di raccolta rifiuti, e, non distanti dalla spiaggia, si trovano ristoranti e bar.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Sant’Andrea Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Sant’Andrea

La Villa Romana di Sant’Andrea o Su Stangioni

Quartu Sant’Elena-I ruderi della Villa Romana di Sant’Andrea o Su StangioniLa spiaggia di Sant’Andrea, nel lato confinante con la spiaggia di Sa Tiacca, è delimitata da rocce, e tra queste si trovano i resti della Villa Romana di Sant’Andrea o Su Stangioni, una villa edificata tra il secondo ed il quarto secolo dopo Cristo che è oggi quasi completamente sommersa dalle acque. Le strutture della villa sono parzialmente compromesse, sia a causa del mare che le ha in parte sommerse, sia per il fatto che sulla villa romana sono state costruite strutture moderne. Sono comunque ancora leggibili vari ambienti di pianta quadrangolare in parte sommersi, ed uno di essi conserva ancora parte della pavimentazione in lastre di laterizio. Sono presenti due pozzi circolari, dei quali uno del tutto sommerso, ed un vano visibile dalla spiaggia, di pianta quadrangolare. resta anche un ambiente coperto a botte, sotto il giardino della moderna villa sovrastante, che conserva ancora il rivestimento della volta in lastroni di pietra. Al di sopra di quest'ultimo ambiente, che apparteneva al piano inferiore della struttura, resta ben leggibile parte del pavimento del vano del piano superiore e della relativa preparazione. Nell’arenile di Sant’Andrea, lungo il litorale quartese, si lavora per la riqualificazione dell’area archeologica della Villa Romana. Una stradina porterà alla piazzetta sul mare, che sarà illuminata e pavimentata con materiale ecologico di due colori, il giallo per le murature sottostanti, il rosso per le altre. Proprio all’ingresso della piazza è stato riportato alla luce un muro romano, ed una ringhiera sulla scogliera consentirà di affacciarsi ad ammirare le rovine.

Presso la Villa Romana sorgeva anche la Torre di Sant’Andrea

Quartu Sant’Elena: vecchia riproduzione della Torre di Sant’AndreaQuella che non è più visibile è la Torre di Sant’Andrea che si trovava sulla spiaggia nell’attuale sito archeologico della Villa Romana, e che è ormai scomparsa. La Torre sarebbe stata edificata probabilmente prima del 1591, per volontà della Corona di Spagna, in attuazione di un piano di difesa dalle scorrerie dei Saraceni nelle coste sarde che, intensificatesi, provocavano gravi danni e la perdita di vite umane. Non si conoscono i particolari del suo abbattimento, ma pare che la Torre sia stata distrutta con la dinamite nel 1965 per fare spazio a un terrazzamento per uso privato, facendo scempio totale non solo della Torre, ma anche della Villa Romana che si trovava accanto ad essa.

La frazione Flumini con la chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli

Percorsi sulla SP17 appena duecentocinquanta metri dopo aver incontrato la via Taormina entriamo nella frazione Flumini (altezza metri 6, distanza 10.2 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), una frazione Quartu Sant’Elena che prende il nome dal fatto che nel suo territorio passa un piccolo fiume, il Riu Su Pau, considerato in antichità il fiume più importante di Quartu, che arriva al mare dopo aver attraversato lo stagno chiamato il Bacino di Flumini. Nata dalle lottizzazioni avviate nella zona a partire dalla seconda met del ventesimo secolo, attualmente la frazione spinge per ottenere l’autonomia dal comune di Quartu in quanto alcuni cittadini si sentono trascurati dall’amministrazione Comunale. Per sventare la secessione uno stesso partito di maggioranza ha proposto di trasformare l’intero territorio della quarta circoscrizione, Flumini appunto, in una municipalit affidandogli l’incarico di provvedere alla manutenzione stradale, delle linee elettriche e idriche, e competenze di bilancio e di gestione uffici. Tale istituzione permetterebbe anche un maggiore avvicinamento dei cittadini all’Amministrazione, nonch la creazione di servizi decentrati che permetterebbero ai residenti un maggiore accesso alla macchina del Comune.

La chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli a Flumini

Entrati nella frazione Flumini, dopo ottocentocinquanta metri arriviamo a uno svincolo dove svoltiamo a sinistra e prendiamo verso nord il viale dell’Autonomia regionale Sarda, percorriamo duecentocinquanta metri e troviamo sulla destra la via dei Mughetti. Ad angolo tra le due strade si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli costruita nella seconda meta del novecento ad opera di un sacerdote, per adeguarsi alla veloce espansione della frazione. I lavori sono iniziati nel 1973 e l’inaugurazione è avvenuta l’anno seguente. La chiesa di Santa Maria degli Angeli, è l’unica parrocchiale, insieme con quella di San Luca al Margine Rosso, a non sorgere all’interno della città. È caratterizzata da una struttura in cemento armato, con pianta e prospetti composti da linee curve, e spezzate su livelli differenti. La facciata si presenta caratterizzata da un ampio loggiato aperto che segue il profilo curvilineo del fronte.

Quartu Sant’Elena-La chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli:facciata Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli: portale di ingresso

L’interno è caratterizzato da un’unica aula circondata da setti non continui e spezzati, in cemento armato a vista. La luce penetra dalle aperture finestrate nella zona presbiteriale e da un doppio ingresso vetrato. L’interno si articola in diversi ambienti. È presente una zona di accoglienza dalla quale si accede alla Cappella feriale. L’aula presenta setti in cemento armato a vista non continui.

Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli: interno verso il presbiterio Quartu Sant’Elena-Chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli: il presbiterio

Presso questa chiesa, il 26 ottobre si svolge la Festa di Santa Maria degli Angeli, preceduta da preghiere e riti religiosi per la durata di cinque giorni a scopo di ringraziamento e di propiziazione, e culminante nella solenne processione per le strade della frazione Flumini.

L’Impianto Sportivo di Flumini

Passata la chiesa parrocchiale, riprendiamo verso nord il viale dell’Autonomia regionale Sarda, dopo gtrecento metri svoltiamo a destra e prendiamo la Strada Comunale Scoa Moentis, la seguiamo per quasi duecentocinquanta metri e svoltiamo a sinistra nella via Traversa Sa Tanca alla sinistra della quale, dopo circa duecento metri, si trova l’Impianto Sportivo di Flumini. All’interno di questo impianto è presente un Campo da calcio, con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare quasi un migliaio di spettatori.

Quartu Sant’Elena-Flumini: ingresso dell’Impianto Sportivo di Flumini Quartu Sant’Elena-Flumini: il Campo da calcio

La spiaggia di Flumini

Flumini è un grande insediamento abitativo e turistico che si affaccia sul mare, dalla parte orientale della spiaggia di Sant’Andrea, fino alla foce del fiume Riu Su Pau che ne attraversa il territorio. Quando siamo entrati nella frazione Flumini, dopo ottocentocinquanta metri siamo arrivati a uno svincolo dove, questa volta, svoltiamo a destra e prendiamo verso sud la via Mar Tirreno che, in trecentocinquanta metri, ci porta alla spiaggia di Flumini.

Ai lati della foce del fiume Riu Su Pau , si trova un piccolo tratto di spiaggia, denominato spiaggia di Flumini. Si tratta di un arenile caratterizzato da sabbia bianca e fine, il cui arenile però purtroppo sta subendo l’erosione marina nel corso degli anni e tuttavia, per la sua morfologia, non troviamo alcun tipo di vegetazione autoctona rettrostante. Il mare trasparente presenta colori compresi tra il verde e l’azzurro, ed ha un fondale prevalentemente basso e sabbioso.

Quartu Sant’Elena-Flumini: la foce del fiume Quartu Sant’Elena-Flumini: le acque del fiume Quartu Sant’Elena-Flumini: le acque del fiume Quartu Sant’Elena-Flumini: la spiaggia di Flumini Quartu Sant’Elena-Flumini: la spiaggia di Flumini

Mediamente frequentata in alta stagione, risulta riparata dal vento di maestrale. Particolare è su di essa il bunker della Seconda Guerra Mondiale ancora in buono stato di conservazione. Sono, inoltre, presenti ampi parcheggi gratuiti in tutta l’area.

La frazione Capitana e le spiagge della Costa degli Angeli

Abbiamo percorso quasi la metà della costiera del Campidano di Cagliari, ossia la costiera che va dalla spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena fino alla spiaggia di Flumini. Inizieremo, ora, a percorrere il secondo tratto della costiera del Campidano di Cagliari, ossia la costiera che va dai primi insediamenti turistici di Capitana alla spiaggia di Geremeas, ai limiti orientali del territorio di Quartu Sant’Elena. Proseguendo, passato il ponte sul rio su Pau, a circa 13 chilometri da dove avevamo imboccato la SP17, entriamo nel noto insediamento turistico situato nella frazione Capitana (altezza metri 9, distanza 13.8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), una frazione Quartu Sant’Elena costituita da varie lottizzazioni. Arrivando dalla frazione Flumini, appena entrati nella frazione Capitana, sulla costa si incontrano le spiagge dei diversi insediamenti turistici presenti nella cosiddetta Costa degli Angeli. Gli insediamenti turistici della costa degli Angeli si affacciano sul mare con le Spiagge di Marina residence, Santa Luria, Stella di Mare. La spiagge si trovano, una dietro l’altra, in una graziosa insenatura, celata e protetta da una folta e verde vegetazione, con una bella spiaggia formata da ciottoli, affacciata su un mare dalle incredibili trasparenze. Sono spiagge aperte a tutti, alle quali si può accedere senza dover sottostare al pagamento di pedaggi dovuti a stabilimenti o altro.

La spiaggia dell’insediamento turistico di Marina residence

Sulla SP17, percorsi ottocento metri dal ponte sul Rio Su Pau, prendiamo verso destra la via Lago di Varese, che attraversa l’Insediamento di Marina residence, l’esclusivo condominio sul mare organizzato con campi sportivi, tennis, calcio, pallacanestro, ed altro. La via Lago di Varese, in circa seicento metri, porta alla spiaggia del Marina residence.

La spiaggia del Marina residence è caratterizzata da un arenile di sabbia chiara fine con qualche ciottolo in certi punti, tuttavia per la sua morfologia, non troviamo alcun tipo di vegetazione autoctona rettrostante. La spiaggia si affaccia su un mare dalle incredibili trasparenze di colore turchese, con un fondale prevalentemente sabbioso. La spiaggia é attrezzata con ombrelloni lettini e noleggio pedalò, è dotata di un piccolo bar ed adiacenti alla spiaggia sono presenti alcuni impianti sportivi.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia del Marina residence Quartu Sant’Elena-La spiaggia del Marina residence

Su questa spiagga, in seguito all’esecuzione di lavori di rimozione di una recinzione privata, sono emersi numerosi spuntoni metallici saldamente ancorati attraverso colate cementizie, che nel dicembre 2016 hanno preoccupato la Capitaneria di Porto, che ha interdetto il tratto di spiaggia antistante il residence.

La spiaggia dell’insediamento turistico di Santa Luria

Sulla SP17, percorsi appena duecentocinquanta metri dopo la via Lago di Varese, prendiamo verso destra la via Lago di Alserio, che attraversa l’Insediamento di Santa Luria. La via Lago di Alserio, in circa quattrocentocinquanta metri, porta a un parcheggio dal quale si può raggiungere la spiaggia di Santa Luria.

La spiaggia di Santa Luria è caratterizzata da un arenile di sabbia chiara fine con qualche ciottolo in certi punti, e si affaccia su un fondale ciottoloso e abbastanza profondo. L’acqua trasparente del mare dalle incredibili trasparenze è di un colore che varia dal verde al blu. Questa spiaggia è abbastanza frequentata, ed in alta stagione su di essa sono presenti diversi servizi. La spiaggia di Santa Luria confina con la adiacente spiaggia del Marina residence, dotata di piccolo bar e impianti sportivi adiacenti alla spiaggia.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Santa Luria Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Santa Luria

L’Impianto Tennistico Stella di Mare 1

Sulla SP17, percorsi quattrocentocinquanta metri dopo la via Alserio, seguendo le indicazioni per Stella di Mare, prendiamo verso destra la via Tirso, la seguiamo per duecentocinquanta metri e vediamo, alla destra della strada, i campi da tennis dell’Impianto Tennistico Stella di Mare 1. All’interno di questo complesso sportivo sono presenti tre Campi da Tennis. Il Campo da Tennis 1 non è dotato di tribune per gli spettatori; il Campo da Tennis 2 dispone di tribune in grado di ospitare una cinquantina di spettatori, ed in esso si può praticare oltre al tennis anche il calcetto, ossia calcio a cinque; anche il Campo da Tennis 3 è dotato di tribune per una cinquantina di spettatori.

Quartu Sant’Elena-Impianto Tennistico Stella di Mare 1: ingresso Quartu Sant’Elena-Impianto Tennistico Stella di Mare 1: Campo da Tennis 1 Quartu Sant’Elena-Impianto Tennistico Stella di Mare 1: Campo da Tennis 2 Quartu Sant’Elena-Impianto Tennistico Stella di Mare 1: Campo da Tennis 3

La spiaggia dell’insediamento turistico di Stella di Mare

Sulla SP17, percorsi quattrocentocinquanta metri dopo la via Alserio, seguendo le indicazioni per Stella di Mare, prendiamo verso destra la via Tirso, che si trova tra l’Insediamento Stella di Mare, che si trova alla sua destra, ed il più grande Insediamento di Costa degli Angeli, che si trova alla sinistra. La via Tirso, in circa quattrocentocinquanta metri, porta alla spiaggia di Stella di Mare. alla fine della via Tirso si trova una rotonda in cui si può parcheggiare e, sulla destra, fatti poche centinaia di metri su un costone, si scendono alcuni gradini che portano alla spiaggia.

La spiaggia Stella di Mare rappresenta l’ultimo tratto di mare della lunga spiaggia di Flumini nel lato sud orientale, prima del porticciolo di Capitana. La spiaggia è protetta da una folta e verde vegetazione, con un bell’arenile formato esclusivamente da ciottoli grigi e gialli, grandi, e pochissimi medi, affacciato su un mare verde e blu dalle incredibili trasparenze, con un fondale roccioso e quasi subito profondo. Non risulta mai eccessivamente affollata, anche se lo spazio nell’arenile limitato, meglio arrivare presto. 

Quartu Sant’Elena-La spiaggia a Stella di Mare Quartu Sant’Elena-La spiaggia a Stella di Mare

La natura è scarsamente importante a causa della massiccia edificazione della localit di Stella di Mare, ma le vedute sono ampie. Questa spiaggia non offre molti servizi al turista se non, in piena stagione, un casotto che affitta ombrelloni e lettini ed è frequentata soprattutto dai residenti.

La Marina di Capitana

Percorsi altri trecento metri sulla SP17, seguendo le indicazioni, prendiamo la via Serchio, che, in cinquecento metri, con qualche piccola deviazione, ci porta a Marina di Capitana. Qui troviamo un ben attrezzato Porticciolo turistico, in prossimità del bel complesso alberghiero dell’Hotel Sighientu, affacciato sul mare, dotato di Spa, con talassoterapia, ampia piscina all’aperto e sala congressi. Il porticciolo turistico di Marina di Capitana è il primo porto che si incontra entrando nell’ampio Golfo degli Angeli. Ha posti barca per 480 imbarcazioni da 4 a 27 metri, con tutti i servizi in banchina, ed è protetto da due moli, uno maggiore ed articolato ad elle, di sopraflutto, e l’altro più breve e rettilineo, radicato sulla costa ed opposto al precedente. Il bacino risultante internamente è completamente banchinato e diviso in due ampie darsene, una più prossima all’imboccatura del porto è dotata di due pontili per l’ormeggio delle unità maggiori, mentre l’altra più interna è delimitata da un pennello ed attrezzata con tre altri pontili destinati alle imbarcazioni minori. La superficie totale della struttura è di circa 85mila metri quadri, 20mila dei quali ospitano piazzali, il cantiere nautico con il travel lift, parcheggi e l’edificio principale, sede degli uffici della Marina, di un bar e ristorante, e di attività complementari al porto.

Quartu Sant’Elena-Il porticciolo turistico di Marina di Capitana Quartu Sant’Elena-Il porticciolo turistico di Marina di Capitana

Intorno al porticciolo turistico si trovano le spiagge, alla destra la spiaggia dell’Hotel Sighentu, ed alla sinistra la spiaggia di Capitana. alla spiaggia dell’Hotel Sighentu si arriva direttamente dal porticciolo turistico.

alla destra del porticciolo turistico si trova una spiaggetta chiamata spiaggia dell’Hotel Sighentu che affaccia sull’ingresso del porticciolo turistico. È una spiaggia di sabbia riportata su di un letto di cemento, spessa solo un paio di centimetri, comunque molto ben attrezzata, con palme sul retro della battigia. Il mare purtroppo non è granché, è pulito ma sul fondale si trovano anche grossi massi.

Quartu Sant’Elena-Piscina dell’Hotel Sighentu Quartu Sant’Elena-La spiaggia dell’Hotel Sighentu

La spiaggia di Capitana si sviluppa in due insenature presenti sulla costa subito alla sinistra del porticciolo turistico. alla prima parte della spiaggia di Capitana si arriva prendendo, lungo la SP17, una delle deviazioni verso destra più avanti rispetto alla via Serchio, la più comoda è, cinquecento metri più avanti, la via del Galeone, che in trecento metri porta alla spiaggia. alla seconda parte della spiaggia di Capitana si arriva dopo altri seicentocinquanta metri, prendendo, subito dopo il ponticello sul Riu S’Arrizzolu Saliu, la strada omonima sulla sinistra che porta al Camping Pini e Mare, e, subito all’inizio di questa strada, scendendo a sinistra seguendo le indicazioni con la discesa che passa sotto il ponticello e porta alla spiaggia.

alla sinistra del porticciolo turistico, si sviluppa la lunga spiaggia di Capitana che occupa quasi due chilometri di costa, e si sviluppa in due insenature, verso ovest la prima parte della spiaggia nella prima insenatura che confina col porticciolo turistico, mentre verso est si sviluppa la seconda parte della spiaggia nella seconda insenatura. In entrambe, l’arenile è molto stretto, con una larghezza media di circa dieci metri, a causa dell’erosione costante della costa, ma anche per la presenza di villette realizzate a ridosso della battigia. Le spiagge non sono dotate di parcheggio proprio, ma le auto possono essere posteggiate lungo la strada che le costeggia. Nelle vicinanze è facile trovare, campeggi, ristoranti, pizzerie e bar.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Marina di Capitana Quartu Sant’Elena-Veduta della spiaggia di Capitana dalla strada verso Is Mortorius

I bassi fondali e la limpidezza delle acque rendono la balneazione sicura e adatta ai bambini, controllati da un servizio di salvamento. I venti di maestrale rendono questi angoli di mare molto adatti anche a velisti e surfisti.

Lungo la strada per Is Mortorius si vedono le due calette della Baia Azzurra

Proseguendo lungo la SP17, dopo poco più di un chilometro da dove abbiamo incontrato la via S’Arrizzolu Saliu nella località di Capitana, superata un’ampia curva a sinistra, si trova il cartello segnalante la discesa a mare per Is Mortorius, che fa prendere sulla destra una sterrata che porta alla zona riservata al parcheggio. Lungo la strada che abbiamo percorsa, prima della curva, si trovano dei sentieri che permettono la discesa a mare sulla destra della strada, e che portano alla Baia Azzurra, nella quale sono presenti due calette che si trovano lungo la costiera occidentale del promontorio di Is Mortorius.

Sul lato occidentale del promontorio sul quale si trovano le strutture di Is Mortorius che descriveremo più avanti, si vedono le due calette della Baia Azzurra. Dalla strada si possono notare vari accessi pedonali alla spiaggia. In queste due calette, l’arenile di piccole dimensioni è composto in prevalenza da ghiaia e da sabbia dorata scura, con fondale sabbioso e roccioso, affacciato su un’cqua trasparente di colore tra il verde ed il blu. Tutta la costiera è ricca di macchia mediterranea e di scogliere.

Quartu Sant’Elena-La costiera della Baia Azzurra verso Is Mortorius Quartu Sant’Elena-La prima caletta della Baia Azzurra Quartu Sant’Elena-La seconda caletta della Baia Azzurra

Gli importanti resti che si trovano sul promontorio di Is Mortorius compresa la torre omonima

Trovato il cartello segnalante la discesa a mare per la località Is Mortorius prendiamo sulla destra la sterrata che porta alla zona riservata al parcheggio. Lasciata la macchina, ci dirigiamo a destra e saliamo sul promontorio, dove raggiungiamo un tratto di costa cosparso dei resti dei fortini e delle altre strutture di difesa della Batteria antinavale Carlo Faldi, costruita nel 1936 a difesa del Golfo di Cagliari ed impiegata nella Seconda Guerra Mondiale. La batteria è stata disarmata dopo l’armistizio.

Quartu Sant’Elena-resti delle strutture della della Batteria antinave Carlo Faldi Quartu Sant’Elena-resti delle strutture della della Batteria antinave Carlo Faldi Quartu Sant’Elena-Scogli nel mare visti dalla sommità del promontorio di Is Mortorius Quartu Sant’Elena-Scogli nel mare visti dalla sommità del promontorio di Is Mortorius

Nella parte orientale della ex batteria, si trovano i resti della Tonnara di Is Mortorius, che è risultata sicuramente in funzione fino almeno al 1874. Degli impianti dedicati alla conservazione del pescato, e degli alloggi degli operatori della tonnara, rimane solo una piccola parte, ridotta però in stato di rudere. Le parti crollate delle strutture della tonnara di Is Mortorius, più vicine alla scogliera, erano situate vicino alla Torre di Is Mortorius, che è ridotta allo stato di rudere, dato che di essa non rimangono che poche pietre. Edificata in epoca spgnola, probabilmente prima del 1591, faceva parte del sistema difensivo costiero contro le incursioni dei pirati saraceni.

Quartu Sant’Elena-resti della Tonnara di Is Mortorius Quartu Sant’Elena-resti della Torre del Mortorio

In questa zona le tante guerre hanno lasciato molti tristi ricordi, è probabilmente per questo motivo, che la località ha assunto il nome di Is Mortorius, anche se un’altra versione attribuisce questa denominazione al fatto che l’antica strada, che passava a ridosso della scogliera, era molto pericolosa, e molte persone cadevano in mare andando incontro alla morte.

I resti del Nuraghe Diana

All’interno dell’ampia curva a sinistra che abbiamo incontrato prima di arrivare alla discesa a mare per Is Mortorius, dall’altra parte della strada, su un’altura di 35 metri, si trovano i resti del Nuraghe Diana il cui nome deriva dal vocabolo sardo Janna, che significa porta, ed è l’unico Nuraghe del comune di Quartu Sant’Elena ad essere visitabile internamente. Le prime segnalazioni del sito archeologico risalgono agli anni cinquanta del novecento, mentre gli scavi sono cominciati nel 2000. Si tratta di un Nuraghe trilobato, costruito in granito bianco a 32 metri di altezza, con una torre centrale e due torri laterali voltate a tholos, collegate tra loro da cortine murarie che racchiudono un cortile quadrangolare. All’interno della torre centrale è presente un vano a sinistra accessibile dal cortile, a destra invece si trova un vano scala che porta sui bastioni. Vicino al Nuraghe sono presenti tracce di un insediamento abitativo. Questo Nuraghe appare come particolarmente importante per via della presunta costruzione in un unica soluzione, assolutamente inusuale nel panorama archeologico nuragico, in cui la maggior parte dei complessi sono stati costruiti aggiungendo delle torri su un Nuraghe più antico.

Quartu Sant’Elena-Il Nuraghe Diana Quartu Sant’Elena-Il Nuraghe Diana Quartu Sant’Elena-Nuraghe Diana: fortino costruito sulla parte pi  alta delle tholos

Durante l’ultima guerra mondiale la parte più alta della tholos è stata sfruttata per la creazione di un fortino in cemento armato. Attualmente i lavori di scavo nell’area circostante il Nuraghe sono bloccati per mancanza di finanziamenti e il sito non è visitabile.

La spiaggia di Is Mortorius

Da dove abbiamo lasciato la macchina nella zona riservata al parcheggio, possiamo, invece, dirigerci a sinistra, dove la sterrata ci porta a ridosso della piccola ma bella spiaggia di Is Mortorius.

La spiaggia di Is Mortorius e costituita da un arenile di modeste dimensioni, composto prevalentemente da ciottoli e sabbia a grani medi, che si specchia in un mare cristallino dal colore azzurro, con un fondale basso, che rende agevole il gioco dei bambini, e ciottoloso, e con la presenza di vari scogli, dimora di crostacei e molluschi. La spiaggia è dotata di un piccolo parcheggio ed è poco frequentata, amata soprattutto da quanti praticano la pesca subacquea. Sulla spiaggia, ben riparata dal levante, non sono presenti servizi.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Is Mortorius Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Is Mortorius Quartu Sant’Elena-La costiera di Is Mortorius vista dalla strada verso Terra Mala

Sulla bella spiaggia di Is Mortorius, tra i ruderi presenti, i resti del fortino in cemento armato, e sulle rocce corcostanti, c’è talvolta qualche presenza naturista ed anche qualche presenza gay.

Passiamo la localtà turistica S’Arpagiu recandoci verso Terra Mala

Dall’ingresso della spiaggia di Is Mortorius, procedendo sulla SP17, dopo trecento metri troviamo lo svicolo che ci potrebbe far prendere verso sinistra la SS554bis in direzione della SS125 Orientale Sarda. Qui, alla sinistra della strada provinciale, si sviluppa il piccolo insediamento turistico denominato S’Arpagiu.

Quartu Sant’Elena-La spiaggetta di S’ArpagiuRaggiunto l’insediamento turistico S’Arpagiu, se prendiamo a sinistra la via Nettuno, in centocinquanta metri raggiungiamo la spiaggetta dell’insediamento, ossia la Spiaggetta di S’Arpagiu che si trova nel territorio Comunale di Quartu Sant’Elena, lungo la SP17 che collega Cagliari a Villasimius, subito dopo la frazione Is Mortorius per chi arriva da Cagliari, e prima della frazione Terra Mala per chi arriva da Villasimius. La piccola spiaggia è caratterizzata da un arenile sul quale si trovano ciottoli di grosse dimensioni, sopra pochissima sabbia. Il suo fondale roccioso e profondo si affaccia su un’acqua trasparente.

Saltiamo questo svincolo e proseguiamo sulla SP17 e, in circa duecento metri, svoltando a destra, prendiamo via del Tritone, che, in altri centocinquanta metri, ci porta all’interno del piccolo insediamento turistico, dove si trova l’importante albergo Villa S’Arpagiu.

La località Terra Mala

Proseguando, passato l’insediamento turistico di S’Arpagiu, raggiungiamo, a circa 18.2 chilometri da dove avevamo imboccato la SP17, la località nella quale si trova il più significativo insediamento turistico, ossia la località Terra Mala (altezza metri 11, distanza 18.5 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), la quale prende anch’esso il nome dalle tante guerre che hanno lasciato molti tristi ricordi nella popolazione. A poco meno di un chilometro da dove abbiamo incontrato la via del Tritone della frazione S’Arpagiu, passata una curva, prendiamo a destra la via delle Ninfee, la seguiamo tutta e, dopo quasi duecento metri, raggiungiamo uno spiazzo dove possiamo parcheggiare per visitare la parte marittima dell’insediamento turistico di Terra Mala, mentre la parte collinare si trova alla sinistra della strada provinciale.

Settecentocinquanta metri più avanti, passate diverse curve nella strada in salita, arrivando in macchina è possibile parcheggiare sulla strada dopo il villaggio di Terra Mala, nello spiazzo a destra, in cima alla collina, e scendere a piedi per raggiungere la spiaggia di Terra Mala, o meglio, la Scogliera di Terra Mala.

Quasi confinante verso est con la spiaggetta di S’Arpagiu, troviamo la Scogliera di Terra Mala anch’essa in un tratto di costa cosparso dei resti di fortini ed altre strutture di difesa, scarsamente frequentato da famiglie con bambini, a causa della lunga scarpata petrosa lungo la quale si deve scendere per raggiungere la piccola insenatura e la costa, che offre abbondanti spazi riservati a chi vuole evitare una eccessiva presenza di altri bagnanti.

Quartu Sant’Elena-La scogliera di Terramala Quartu Sant’Elena-La costa dopo le scogliere di Terramala

Anche in questa spiaggia, o meglio su questa scogliera, tra le rocce, i ruderi ed i fortini in disuso, si può incontrare una notevole presenza naturista e gay.

Entriamo nella bella insenatura di Cala regina

Quartu Sant’Elena: veduta dell’insenatura di Cala reginaPassata Terra Mala, proseguiamo verso la stupenda insenatura della Cala regina, che è protetta dai venti grazie alla sua forma, dalla quale seguiremo poi la costa fino a Capo Boi. La Cala regina è una piccola cala lunga appena un centinaio di metri, posta in un’insenatura lungo la sinuosa litoranea SP17 che collega Cagliari con Villasimius. Circa un chilometro e settecento metri dopo lo spiazzo per la discesa alla scogliera di Terra Mala, a circa 17 chilometri da dove avevamo imboccato la SP17, dopo una curva, troviamo segnalato lo svincolo con la deviazione sulla destra per l’insenatura di Cala regina. Seguiamo questa deviazione per trecentocinquanta metri, fino a raggiungere il grande parcheggio, che consente la sosta anche ai camperisti.

La spiaggia di Cala regina

La Cala regina è circondata dalle pareti rocciose e dagli scogli, che fanno di questa piccola insenatura, ben riparata dai venti e protetta dal maestrale, un angolo estremamente suggestivo, con la macchia mediterranea che si estende su tutta la zona circostante.

La spiaggia di Cala regina è costituita da un arenile formato prevalentemente da ciottoli e rocce, affacciato su un mare cristallino, con una colorazione che va dal verde smeraldo al turchese, e con un fondale basso, con ciottoli presenti nella sua zona iniziale, dopo la quale il fondale diventa sabbioso. La spiaggia è mediamente affollata nei mesi estivi, ed in essa non sono presenti servizi.

Quartu Sant’Elena-La costa di Cala regina Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Cala regina Quartu Sant’Elena-Limpidezza e colori del mare della Cala regina

L’insenatura è chiusa ad occidente da un promontorio, su cui sorge la Torre di Cala regina, mentre sul lato orientale si formando i ciottolosi arenili della spiaggia di Is Canaleddus, che descriveremo più avanti.

La Torre di Cala regina

Quartu Sant’Elena-La Torre di Cala reginaLa Torre di Cala regina costruita a 47 metri sul mare sulla sommità del promontorio di Cala regina, domina la spiaggia omonima. In origine si chiamava Torre di Cala Sareina, prendendo il nome dalla cala omonima, che col tempo sì e tramutato in regina. La Torre è alta circa 9 metri, è stata costruita in pietrame granitico locale con una forma tronco conica, e possiede una volta a cupola. È stata realizzata in epoca spagnola, probabilmente nel 1578, e si trova in buono stato di conservazione. La cima della torre è raggiungibile tramite una scala a chiocciola interna. Posta su una ripida scogliera, ben visibile dal golfo, era una Torre di difesa leggera, con una funzione soprattutto di sorveglianza dalle invasioni dei pirati saraceni, con una guarnigione di due soli soldati armati di due fucili e un cannoncino leggero ossia una spingarda.

La pineta e la spiaggia di Is Canaleddus chiamata anche spiaggia del Rio Murtaucci

Superato il bivio per Cala regina, proseguiamo per poco più di un chilometro sulla SP17 ed arriviamo alla rotonda alla quale dovrebbe essere realizzato, sulla sinistra, un raccordo con la nuova SS125 Orientale Sarda, che ancora oggi è chiuso. In prossimità della rotonda si nota sulla destra la deviazione che conduce all’ingresso della Pineta de Is Canaleddus, formata per lo più da eucalipti e ginepri, che offrono un poco di refrigerio durante le ore più calde della giornata, e dove e anche possibile parcheggiare l’auto. Nella pineta si trova l’ex campeggio di Murta Ucci, ed è ancora oggi un’area attrezzata per camperisti, e la pineta viene attraversata dal piccolo corso d’acqua chiamato rio Murtaucci. Proseguendo fino alla costa, arriviamo alla spiaggia di Is Canaleddus, che viene chiamata anche con il nome di spiaggia del Rio Murtaucci.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia de Is Canaleddus chiamata anche spiaggia di Rio MurtaucciLa prima spiaggia che si incontra dopo Cala regina è l’incantevole spiaggia de Is Canaleddus che deve il suo nome alla presenza di piccoli canali scavati dall’acqua piovana, e viene anche chiamata spiaggia di Rio Murtaucci, il fiume del mirto. L’arenile della spiaggia e formato da ciottoli granitici arrotondati, e si affaccia su un mare che assume un colore variabile tra il verde smeraldo e le diverse sfumature del turchese. L’acqua e cristallina, su un fondale basso pietroso, che, dopo i primi passi, diviene sabbioso, ed è circondata da una cornice di lentischi, ginepri, pini e lecci. Sulla spiaggia è possibile affittare ombrelloni, lettini e pedalò. Sull’estrema destra dell’arenile, procedendo tra gli scogli, si trova, a volte, anche qualche presenza naturista.

La spiaggia di Mari Pintau

Proseguendo verso Capo Boi, all’improvviso arriviamo a un’insenatura dai colori bellissimi. Siamo sempre sulla SP17, a poco più di un chilometro dll’ingresso della pineta de Is Canaleddus, non ci sono indicazioni, lasciamo la macchina nello spiazzo che si apre alla destra della strada, fuori dalla carreggiata, e raggiungiamo a piedi in pochi metri la spiaggia. Ci troviamo circa a metà strada tra Cagliari e Villasimius, e qui troviamo la favolosa spiaggia di Mari Pintau, il cui nome significa letteralmente Mare dipinto, e basta scorgere le sue favolose acque per rendersi conto che non vi poteva essere nome più appropriato per questa spiaggia.

La spiaggia di Mari Pintau ossia del mare dipinto, chiamata anche spiaggia di Portu ’e Sa Traia, è la seconda spiaggia dopo Cala regina, cui arriviamo attraverso uno dei sentieri in corrispondenza delle interruzioni del guardrail. Sotto la collina, ricoperta da macchia mediterranea e da una bella pineta, si apre la spiaggia con un arenile costituito prevalentemente da ciottoli granitici levigati dal mare, con anche alcune parti sabbiose. L’arenile si affaccia, con scogli sulla destra e una striscia di sabbia sulla sinistra, su un mare le cui acque variano da uno stupendo colore azzurro cristallino intenso, al verde smeraldo, e sembrano appunto dipinte da mani sapienti. Le acque sono basse, caratterizzate da un fondale inizialmente ciottoloso, che però, dopo qualche metro, lascia spazio alla sabbia finissima. Alle spalle della spiaggia, una bella pineta e la macchia mediterranea, rendono il paesaggio unico nel suo genere. Non sono presenti servizi su questa spiaggia.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Mare Pintau chiamata anche spiaggia di Portu ’e Sa Traia Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Mare Pintau chiamata anche spiaggia di Portu ’e Sa Traia

La bandiera BluSull’estremità a destra di questa bella spiaggia, si trova una zona nella quale, a volte, si trova anche qualche presenza naturista. La spiaggia di Mari Pintau è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

La spiaggia è chiusa a sinistra, verso oriente, da un insolito promontorio, detto Bruncu de su Monte Moru, che la separa dalla successiva spiaggia di Kal’e Moru. Sulla collina posta dietro la spiaggia, si trova la struttura turistica del residence Belvedere Mari Pintau.

La Baia di Geremeas nella quale si trova la frazione omonima

Geremeas-La Baia di GeremeasLa Baia di Geremeas, lunga quasi tre chilometri nella parte orientale del golfo degli Angeli, è sicuramente una delle più belle della costa, caratterizzata da tre spiagge di sabbia bianca, contornate da promontori coperti di macchia mediterranea, e da un mare dalle infinite tonalit azzurre. Geremeas una localit turistica del sud Sardegna, appartenente ai comuni di Quartu Sant Elena e di Maracalagonis, centri da cui dista poco pi di venti chilometri. Il limite tra i due territori il fiume omonimo, il Riu Geremeas, che durante l’inverno aumenta notevolmente la portata sfociando a mare, d’estate si riduce creando a ridosso del litorale, un piccolo stagno. Le spiagge in territorio di Quartu Sant’Elena sono Kel’e Moru e Marongiu, mentre la successiva spiaggia di Baccu Mandara si trova già in territorio di Maracalagonis.

La frazione Geremeas

Arrivando da Quartu Sant’Elena, a circa 22 chilometri da dove avevamo imboccato la SP17, troviamo la deviazione per la frazione Geremeas (altezza metri 8, distanza 22.4 chilometri, circa 19 abitanti), una frazione Quartu Sant’Elena nella quale è presente un importante insediamento turistico.

Il primo tratto della spiaggia di Geremeas che è la spiaggia di Kal’e Moru

Proseguiamo sulla SP17 e, percorsi circa ottocento metri, arriviamo a una rotonda alla quale invece di procedere sulla provinciale, troviamo la deviazione sulla destra per la lottizzazione di Kal’e Moru, che deve il suo nome alle antiche incursioni dei pirati saraceni, chiamati appunto Morus, che coinvolgevano questi tratti di costa depredandoli di uomini e cose, e terrorizzando la zona. Giriamo, dunque, a destra e prendiamo la via Sirio, dopo una cinquantina di metri svoltiamo a destra per rimanere sulla via Sirio, scendiamo per cinquecento metri, ed arriviamo sino all’ampio parcheggio in prossimità dell’arenile. Questa deviazione porta alla spiaggia di Kala ’e Moru, che è stata oggetto negli anni di un processo di notevole sviluppo turistico, relativamente, comunque, rispettoso dell’ambiente. La lottizzazione si trova proprio prima dell’insediamento turistico di Geremeas, e la sua spiaggia è il primo tratto dell’ampia spiaggia di Geremeas.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di Kal’e MoruLa spiaggia di Kal’e Moru si presenta come una bellissima spiaggia situara nel tratto più orientale della Baia di Geremeas, e, con le successive, ossia con la spiaggia di Geremeas e con la spiaggia di Baccu Mandara, è lunga quasi tre chilometri. L’arenile è costituito da sabbia fina tra il bianco e il dorato, morbida al tatto, affacciato su un’acqua cristallina tra il turchese ed il verde smeraldo, con un fondale basso e sabbioso. La spiaggia termina all’estremità occidentale con il promontorio di Bruncu se su Monte Moru, ricco di macchia mediterranea, mentre alle sue spalle si estende la lottizzazione avente lo stesso nome della spiaggia. É presente un albergo con piscina, proprio a ridosso della spiaggia, nella quale sono presenti degli stabilimenti in cui è possibile affittare ombrelloni, lettini, pedalò, canoe. Vi e anche un piccolo rimessaggio per le barche, e vi si trovano numerosi punti ristoro e locali in genere, nei quali la vita notturna è particolarmente animata. Essendo battuta dal vento, la Cala chiamata Kal’e Moru, con la sua spiaggia, è meta ideale per i surfisti ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea.

Lungo la strada per la lottizzazione di Kal’e Moru si trova la chiesa di Nostra Signora di Bonaria

Dalla rotonda, presa a destra la via Sirio, dopo una cinquantina di metri, invece che a destra, svoltiamo a sinistra nella via Ganimede, la seguiamo per duecento metri, e vediamo, alle destra della strada, la chiesa di Nostra Signora di Bonaria. L’edificio, di modesto interesse storico e architettonico, risulta costruito nel 1933 secondo modi improntati al gusto di un revival tardo gotico e neoclassico, in forme molto ingenue e semplificate. Sulla destra, si affianca un corpo di fabbrica a pianta poligonale, coperto con tetto a semipadiglione privo nei prospetti di elementi decorativi, ad eccezione delle quattro grandi monofore a sesto acuto.

Quartu Sant’Elena-Chiesa di Nostra Signora di Bonaria: facciata Quartu Sant’Elena-Chiesa di Nostra Signora di Bonaria: corpo di fabbrica affiancato alla destra

Di impianto assai semplice, presenta un’unica navata cui si accede mediante un ampio portale modanato a sesto acuto, cui si contrappone un oculo crcolare ed un timpano di copertura triangolare fortemente aggettante. L’edifico caduto in disuso rapidamente è stato quasi completamente spogliato degli arredi e di molte parti architettoniche, ma si ritiene che potrà essere a breve ristrutturato.

Quartu Sant’Elena-Chiesa di Nostra Signora di Bonaria: interno Quartu Sant’Elena-Chiesa di Nostra Signora di Bonaria: l’altare

Il secondo tratto della spiaggia di Geremeas che è la spiaggia di Marongiu

Percorrendo la SP17, appena seicentocinquanta metri dopo lo svincolo per Kal’e Moru arriviamo allo svincolo per la spiaggia Marongiu, dove prendiamo la deviazione a destra nella via Antares che, in cinquecento metri, ci porta alla spiaggia. Si tratta del tratto centrale del lungo litorale di Geremeas che comprende anche Kal’e Moru e Baccu Mandara. Si può posteggiare l’auto anche più ad ovest, in corrispondenza del villaggio Kal’e Moru, o più ad ad est, a un bivio posto un poco più avanti, verso il villaggio di Baccu Mandara, che sorge sul promonotrio che chiude a oriente la baia.

Quartu Sant’Elena-La spiaggia di MarongiuSituata tra la spiaggia di Kal’e Moru e quella di Baccu Mandara, la spiaggia di Marongiu si presenta con un arenile costituito da una bella distesa di sabbia granulosa bianca e dorata, che si affaccia su un mare dal colore tra il verde smeraldo e il turchese, con un fondale basso e sabbioso. Il mare cristallino raggiunge subito una certa profondità e la sabbia è bianca e di grana un pò grossa. Sicuramente apprezzabili le dune di sabbia che spiccano dietro la spiaggia. Mediamente affollata nei mesi estivi, è abbastanza riparata dal vento. Oltre al Calaserena village, che sorge alle spalle della spiaggia, in essa sono presenti degli stabilimenti in cui è possibile affittare ombrelloni, lettini, pedalò, canoe. È presente un piccolo rimessaggio per le barche, e sono presenti bar, alberghi, ristoranti, negozi e numerosi punti ristoro.

Nel luglio del 2006 si è verificato, sulla spiaggia di Marongiu, Un evento eccezionale. C’e stata, infatti, la prima, storica, deposizione di uova in una spiaggia della Sardegna, ad opera di una tartaruga marina della specie Caretta Caretta. Si è trattato di un evento assai raro e di eccezionale valore naturalistico.

Il rio Geremeas che segna confine tra il comune di Quartu Sant’Elena e quello di Maracalagonis

Geremeas-Baia di Geremeas: sbocco a mare del Rio GeremeasNel mare di Geremeas sfocia l’omonimo fiume, il Riu Geremeas, che durante la stagione invernale aumenta notevolmente la sua portata d’acqua arrivando a sfociare nel mare, mentre d’estate si riduce fortemente creando un piccolo laghetto a ridosso della spiaggia, dove è anche possibile vedere nuotare le anatre. È proprio questo fiume a segnare il confine tra il comune di Quartu Sant’Elena e quello di Maracalagonis, e Geremeas, che si trova nel territorio di Quartu Sant’Elena, è in parte, per la zona nuova denominata Geremeas 2, in quello di Maracalagonis.

Siamo arrivati ai confini tra la costiera del comune di Quartu Sant’Elena e quella di Maracalagonis

La bella spiaggia del Poetto di Quartu Sant’Elena prosegue nel territorio di Maracalagonis, con la spiaggia che verrà descritta in una prossima tappa, per vedere tutta la costiera cha va da Cagliari a Villasimius

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, ci recheremo a visitare il paese di Quartucciu con il suo centro ed i suoi dintorni con la necropoli punico romana di Pill’e Matta e l’importante Tomba di giganti di Is Concias detta anche Sa Dom ’e S’Orcu.


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